CLIMATE CHANGE MANAGEMENT - Past Paper PDF
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This document covers climate change management. It discusses the increasing concern about climate change, impacts on the economy (short-term and long-term risks), climate change denial, and the role of science, including the IPCC. The document delves into the scientific evidence for climate change and the perspectives of various stakeholders. It includes different variables and discusses various economic and societal interrelationships.
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**CLIMATE CHANGE MANAGEMENT** Esame scritto in due blocchi. Prima parte a risposta multipla + domande aperte in ottica di problem solving, quindi non puramente nozionistiche, ma danno una parte di report e bisogna commentarla oppure come si interfacciano delle variabili e come vanno ad impattare. I...
**CLIMATE CHANGE MANAGEMENT** Esame scritto in due blocchi. Prima parte a risposta multipla + domande aperte in ottica di problem solving, quindi non puramente nozionistiche, ma danno una parte di report e bisogna commentarla oppure come si interfacciano delle variabili e come vanno ad impattare. I documenti da leggere anche all'esame sono in inglese. Lavoro di gruppo che garantiscono fino a 3 punti in più e ti permettono di arrivare alla lode. **Lezione 20 settembre** **LA CRESCENTE ATTENZIONE VERSO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO** Abbiamo maggiore frequenza con cui vengono comunicate le notizie su cambiamenti atmosferici estremi e si stanno mobilitando i leader e i giovani come, ad esempio, le iniziative di Friday for Futer, Extinction Rebellion, Ultima Generazione... Sempre di più il cambiamento climatico viene vissuto come una tragedia all'orizzonte che è sempre più vicino. I media si stanno sempre di più interessando e sentiamo sempre molto parlare di quanto sia urgente far fronte a questo fenomeno. Le università negli UK bandiscono il settore fossil fuel, rendendo così chiara la loro posizione in merito. ***Quali sono in questo senso i rischi principali per il sistema economico?*** Questa domanda è stata posta ad alcuni manager che hanno distinto un breve e un lungo periodo. Nel breve - il problema più urgente è quello delle fake news o della cattiva informazione. Le aziende iniziano sempre più a pensare anche in termini di greenhushing, cercano di capire quanto esporsi in tema di sostenibilità ambientale - cambiamenti climatici estremi - polarizzazione della società, cittadini che rispondono sempre di più a questi problemi - cyber insecutity - inflazione Se ci spostiamo nel lungo la classifica cambia un po' - eventi climatici estremi - cambi drastici della terra - biodiversità ed ecosistema, non solo biodiversità genetica ma anche quella che viene chiamata funzionale. Per esempio costruire isole verdi nelle città permette di abbassarne le temperature, la biodiversità infatti garantisce una serie di servizi all'uomo. Essere immersi nel verde stimola le persone a comportarsi meglio. - Mancanza di risorse naturale È evidente però di come queste sfide siano fortemente correlate le une alle altre. ESG ENVIRONMENTAL, SOCIAL and GOVERNANCE Quando parliamo di governance parliamo di managers a tutti i livelli, ad ogni livello i manager devono spingere per l'implementazione di questi obiettivi. Cambiamento climatico e prospettiva scienziati ovviamente non c'è discussione se il cambiamento climatico esista o meno. Si pensa a quelle che possono essere le soluzioni **I negazionisti** Molti dicono che non sia un fenomeno nuiovo, ma ciclico. Il Green deal europeo del 2019, ma addirittura negli anni 90, già si sapeva che il fenomeno del cambiamento climatico era un tema discusso. Negli anni 70 era emerso il tema dei rifiuti. La fonte più antica che abbiamo dove si riconosce il cambiamento climatico come fenomeno da considerare risale al 1912. Molti paesi oggi si approvvigionano di energia mediante il carbone. Questo per dire che la consapevolezza c'era già un secolo fa, ma non è detto che se ne abbiamo consapevolezza cambiamo quelle che sono le nostre abitudini o necessariamente ci muoviamo per fare qualcosa. Jesse Steinfield, ispettore sanitario del presidente degli stati uniti, ha detto che il consumo dei prodotti a base di tabacco influenzava negativamente sulla salute delle persone. Così dicendo è stato addirittura licenziato. chiaro parallelismo con il climate change, nonostante si abbia consapevolezza di un fenomeno non è detto che si voglia fare qualcosa per cambiare la situazione. Definiamo cosa è il Climate Change (definizione delle Nazioni Unite) si riferisce a cambiamenti di lungo termine nelle temperature e nei pattern metereologici. Quindi l'innalzamento delle temperature è una manifestazione, ma anche tutti gli eventi climatici drastici ne sono un esempio. A volte ci sono fenomeni atmosferici che non possiamo prevedere. Dall'800 le attività umane sono state il driver principale del cambiamento climatico e tra queste quella più drastica sicuramente bruciare catrame e petrolio e in generale bruciare i carburanti fossili. Per considerare che stia avvenendo un cambiamento climatico non basta un fenomeno atmosferico ma un ripetersi di fenomeni atmosferici estremi come incendi, uragani, desertificazione, piogge intense. Abbiamo cicli dell'acqua sempre più veloci facendo accumulare tanta acqua in un punto portando alle piogge in alcuni punti e alla totale desertificazione da altre, non si hanno più degli equilibri. Nel momento in cui si verificano fenomeni atmosferici estremi, si può andare sul sito World Weather attribution per capire come ricondurre quel fenomeno estremo al climate change. Vengono riportate le evidenze scientifiche del perché. Ad esempio, gli alluvioni dell'anno scorso in Emilia Romagna non si può attribuire al cambiamento climatico i forti eventi atmosferici dal punto di vista scientifico. Studi di attribuzione cercano di capire se c'è correlazione tra climate change e il fenomeno in questione. ANTHROPOCENE Il fatto che il cambiamento climatico è attribuibile alle azioni dell'uomo ha fatto si che venisse sviluppata un'era geologica che si chiamasse proprio così nonostante non tutti gli scienziati riconoscono una nuova era geologica. È un'era geologica in cui so attribuisce il cambiamento climatico alle azioni umane È scaratterizzato da - Scala, la dimensione geografica del fenomeno - Velocità, con cui questi fenomeni crescono - Interconnessione, il cambiamento climatico è una sfida interconnessa Antonio Guterres segretario generale delle nazioni unite ha parlato addirittura di Global Boiling Il cambiamento climatico ad oggi ha generato un cambiamento di temperatura ad oggi di oltre un grado rispetto al livello normale. In particolare, dall'anno mille ad oggi si hanno avuto notevoli oscillazioni di temperatura verso l'alto. Oltre il 95% della comunità scientifica riconosce nell'attività umana la principale causa del climate change. E non è assolutamente un fenomeno ciclico - 17 dei 18 anni più caldi misurati sono successivi al 2000 - Le attuali concentrazioni di GHG non sono mai state raggiunte in passato Altro aspetto importante è l'esistenza del **IPCC** documento che fa da guida a livello mondiale per collezionare evidenze sul climate change. INTERGOVARNMENTAL PANEL on CLIMATE CHANGE. Non è politico ma supporta la politica dando evidenze scientifiche, creato dall'ONU nel 1988. È un organismo scientifico intergovernativo che si occupa di fornire una valutazione obiettiva e scientifica sulle problematiche legate ai cambiamenti climatici. La sua struttura ha come organi di controllo una Plenaria, un Bureau, un Comitato esecutivo e poi tanti working group, ci sono tante divisioni e ognuno di occupa di un aspetto. Ogni volta che vengono collezionate evidenze scientifiche viene poi fatta un'analisi e discusso in merito a quello che viene fuori o quello che c'è da migliorare. In termini di attività: comprendono la valutazione delle conoscenze scientifiche sul clima, la pubblicazione dei rapporti di valutazione, sviluppo di linee guida e promozione di cooperazione internazionale sulla questione dei cambiamenti climatici. Quindi, è davvero colpa dell'uomo? Guardiamo il Cenogrid. Vengono studiati i fossili ritrovati per risalire ai cambiamenti avvenuti sulla terra anche milioni di anni fa. Il grafico mostra tutta una serie di misurazioni fino a 65 milioni di anni fa e anche delle possibili proiezioni nel futuro. È evidente come la terra in passato sia stata anche molto più calda. Tuttavia, la conformazione geologica della terra era diversa. Quello che contraddistingue questi anni è la velocità con cui cambiano le temperature, praticamente prima la terra è stata più calda ma i cambiamenti avvenivano in milioni di ani, noi siamo riusciti a far diventare la terra più calda in appena più di un secolo, è quella la cosa preoccupante ovviamente e quanto sia influente il contributo umano sul cambiamento climatico. Questo grafico dovrebbe confutare la tesi che non esiste il climate change derivante dalle azioni umane, così abbiamo certezza di quello che effettivamente pensavamo e non ha ragione chi dice il contrario. **Lezione 24 settembre** Immagine che contiene testo, Carattere, linea, schermata Descrizione generata automaticamente Concentrazione di biossido di carbonio presente nell'atmosfera Pensiero sistemico esistono variabili stock e variabili flusso. Quando parliamo di cambiamento climatico e analizziamo la variazione di una determinata variabile, variabile stock, è importantissimo perché discutendone e le varie politiche possono andare a ridurre i flussi. È chiaro che le carie nazioni contribuiscono in maniera diversa, c'è chi è cresciuto maggiormente nei secoli e ha contribuito molto all'aumento di questi flussi, come la Cina, mentre paesi come il Brasile non sono ancora affermati. Ovviamente quindi dobbiamo chiedere di contribuire al fenomeno in maniera proporzionale, per non togliere la possibilità di svilupparsi ai paesi in via di sviluppo. Ci sono dei trade off, quindi, dovrebbero iniziare a ridurre i flussi i paesi tecnologicamente più avanzati e avanti dal punto di vista finanziario. Valore attuale mostra un picco che sicuramente è qualcosa di non naturale; quindi, si conferma un fenomeno poco naturale. Ad oggi dal 2020 siamo a 412 ppm, quindi l'aumento è notevole. Ultimo grafico vediamo di anno in anno come è aumentata la temperatura Parlavamo dei negazionisti il fatto che ci sia l'evidenza di un fenomeno, non è detto che tutti lo riconoscano (es. come tabacco). Negazionisti commento su LinkedIn. I dati di questo signore vengono presi da un ente americano riconosciuti USCRN, che misura la temperatura del suolo e dell'aria, il livello delle radiazioni solari e il livello di precipitazioni con umidità del suolo. Quindi vediamo come si misurano dati diversificati. I dati di questo ente vengono confrontati con quelli di stazioni metereologiche e costruiscono un registro storico delle variazioni avvenute dal 2005. Dal grafico che ci mostrano, nonostante le oscillazioni ad un primo sguardo sembrerebbe che le temperature e in particolare la temperatura media siano rimaste invariata. In realtà se lo andiamo ad analizzare vediamo che è un grafico in cui sono presenti tanti tipi di dati, se questi vengono rielaborati, già la situazione cambia completamente. Tracciando una regressione lineare sul grafico che abbiamo ricreato vediamo un trend crescente della regressione. APPROFONDIMENTO LIMITI PLANETARI Postulati nel 2009 dallo svedese Johan Rockström **I PARADOSSI DELL'ATTUALE SISTEMA ECONOMICO** Contesto: in genere si parla di crescita e sviluppo economico e si sente parlare sempre di più di BEYOND GROWTH, ovvero cercare di disaccoppiare crescita economica dall'attenzione ambientale e sociale. DEGROWTH decrescita cioè sostenere modelli che al posto che sostenere lo sviluppo economico vanno verso la riduzione dei consumi. Da un lato buono farlo ma ovviamente non tutti i paesi possono permetterselo. Comunque si parla di riduzione di riduzione e consumo. SUSTAINABLE CONSUPTION AND PRODUCTION del 2015. Sentiamo sempre più parlare di crescita economico e disaccoppiamento in sempre più contesti Crescita economica e sviluppo sostenibile devono essere promossi accordi DI PARIGI 2025 ![](media/image2.png) EUROPEAN GREEN DEAL 2019 Limite le nostre società sono cresciute non tenendo conto dei limiti del pianeta terra quindi è necessario grande impegno. La Terra è in grado in certi volumi di rigenerare le sue risorse naturali, anche se non di pari passo con quanto queste vengano consumate. Dobbiamo quindi cercare strumenti che possano aiutare la situazione, tra questi la **Circolar Economy**. Strumento a supporto del climate change, ovviamente non tutto quello che è circolare è anche sostenibile. In economia a volte si parla di paradosso di Jevons. QUIZ - Considerando i tassi di produzione e consumo attuali, entro il 2050 consumeremo - Risorse sostenibili - Due volte quanto la terra può generare - Tre volte quanto la terra può generare GIUSTA È stimato che entro il 2050 se continuiamo a usare così le risorse arriveremo a consumarne come se avessimo tre pianeti. L'utilizzo di risorse naturali è più che triplicato dal 1970 e continua a crescere. Nel 1970 abbiamo un'estrazione di 30 miliardi di tonnellate di risorse, ad oggi ci dicono che siamo oltre i 100 miliardi, che siano risorse organiche naturali, risorse metalliche o minerali, il tasso di estrazione di queste risorse è aumentato tantissimo e se continuiamo così avremo un incremento addirittura del 60%. L'estrazione di risorse naturali è cresciuta del 400% questo a causa di crescita della popolazione, urbanizzazione...dimostra anche come le persone tenderanno piano piano a spostarsi sempre di più verso le città. Più continuiamo a crescere più necessiteremo di risorse. Earth Overshoot day il giorno in cui il pianeta finisce di utilizzare le risorse che erano state previste per l'intero anno. Nel 2024 le risorse che erano state previste sono finite il 2 agosto. Nel grafico i paesi più a destra contribuiscono maggiormente all'inquinamento. Abbiamo una serie di economie avanzate che impattano tanto e una serie di paesi meno evoluti che impattano poco. Immagine che contiene testo, schermata, mappa, cerchio Descrizione generata automaticamente Ad oggi consumiamo risorse 1.7 volte di quelle che la terra è in grado di generare. Se ci immaginiamo i tassi di comparazione di consumo di questi paesi immaginiamo quanti pianeti servirebbero. Per il Qatar servirebbero 5 pianeti terra. Indonesia è il più sostenibile, nonostante anche lei si fa l'ultimo mese dell'anno a credito. Tuttavia, se ad oggi vivessimo come l'indonesiano medio, non avremmo un innalzamento della sostenibilità. Traslare verso quello stile di vita non è la scelta migliore da adottare. Malthus trappola maltusiana, dice che continuiamo a registrare una crescita della popolazione che è incompatibile con la crescita delle risorse e questo già nell'1800 ai suoi tempi. Boulding Anyone who believes that exponential growth can go on forever in a finite world is either a madman or an economist. È chiaro che più le economie crescono più abbiamo welfare, ma teorizza che dovremmo passare da un'economia OPEN COWBOY ad una economia SPACESHIP, ovvero che dovremmo immaginare cosa è la terra, un oggetto nello spazio, immaginandola come una navicella, di cui noi siamo ospiti. È uno spazio che può rigenerarsi ma non in maniera infinita e quindi dobbiamo adottare delle strategie che ci permettano di mitigare il fenomeno. Quindi passare d a un'economia de far west ad un'economia in cui sappiamo ci sono dei limiti. ![page7image42084080](media/image4.png) QUIZ -- se guardiamo i tassi di produzione e consumo nel 2050 lo scarto di quello che produciamo - Aumenterà del 70% GIUSTA - Aumenterà del 25% - Diminuirà Questo ovviamente è un dato che segue il trend peggiore tra le possibilità. Impronta in termini di emissioni per persona 60% più alto nei gruppi con redditi maggiori. Quando si parla di sostenibilità parliamo anche della dimensione spazio-temporale, ci sono paesi che hanno sostenuto la loro crescita con maggiori emissioni, adesso si fanno dei piani per ridurlo ma non possiamo chiedere a tutti di agire in questo modo. Bisogna mitigare un fenomeno che è globale, andando a modificare per esempio i modelli economici anche se poi effettivamente quello che effettivamente viene fatto non è proprio sostenibile. **Lezione 27 settembre** Mappatura dei diversi sistemi per andare a verificare la sostenibilità sul nostro pianeta. Planetary boundaries i colori rossi ci dicono le aree dove abbiamo oltrepassato i limiti planetari, ben 6. Vuol dire che la terra non riuscirà a stare al passo con la rigenerazione delle risorse. 3 limiti planetari legati all'aria - Climate change misurato tramite concentrazione di CO2 - Concentrazione aerosol nell'atmosfera, la capacità di raffreddamento rimane molto marginale. Questi sono generati sia dall'attività umana ma non solo. Abbiamo una serie di fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche che proiettano polvere nell'atmosfera. - Assottigliamento dell'ozono. Ad oggi non è più un problema critico, la situazione si è ritratta per il fatto che sono cambiate molto le tecnologie utilizzate sia in prodotti come deodoranti sia in elettrodomestici come frighi. 2 riguardano le acque - Acidificazione degli oceani ne compromette flora e fauna - Cambiamento dell'utilizzo delle acque dolci distinguiamo acque blu, quella in superficie e acqua verde che è quella presente nelle falde 2 si legano al terreno - Cambiamento nell'utilizzo delle terre soprattutto terreni dedicati all'attività edile ma soprattutto attività agricola e di allevamento - Integrità della biosfera si distingue su vari livelli, quindi non solo genetica ma anche funzionale, cioè il fatto che la biodiversità sia funzionale allo svolgimento delle attività umane. 2 ultimi impatto attività umana - Scambi biogeochimici nitrogeno e fosforo molto usati nei fertilizzanti e pesticidi - Noval entities materiali innovativi, plastiche metalli e scarti dell'attività nucleare e tutto quello che si lega all'inquinamento da questi materiali. Livelli già schizzati. Il limite era lo 0% perché gli scienziati dicono che non sono in grado di determinare l'impatto di questo inquinamento. ![page11image38750032](media/image6.jpeg) Evoluzione di questi limiti, concettualizzati a partire dal 2009 page11image38750240 Quanto di utilizza una macchina nel suo ciclo di vita? 8% rimane parcheggiata per il 92% del suo tempo. Un trapano rimane fermo il 99.95% del tempo. Decoupling disaccoppiamento, parliamo di promuovere una crescita economica, pensiamo che il numero di risorse cresca proporzionalmente, ma senza andare ad impattare però sull'ambiente. Come dovrebbe avvenire il decoupling? Fino ad ora abbiamo avuto momenti di crescita, ma dobbiamo capire che ci devono essere momenti di decrescita, non possiamo continuare a mantenere questo stile di vita. Modelli di decrescita di fatto vanno imposti anche dal legislatore. Ad esempio, dal 2035 ci sarà il divieto di vendita di macchine a motore termico. Quindi noi come società dovremmo avere una decrescita e poi una stabilizzazione. **CRESCITA SOSTENIBILE: UN OSSIMORO?** è riuscire a garantire e soddisfare le esigenze delle presenti generazioni, senza compromettere la dignità delle future generazioni. ALCUNI INDICATORI ALTERNATIVI AL GDP ![](media/image8.png) CRESCITA SOSTENIBILE: UN OSSIMORO? A PARTIRE DALL'8 FEBBRAIO 2022 LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE È IN COSTITUZIONE! page14image38305792 Fino al 2020 c'è stato un incremento delle temperature ed è stato fatto un calcolo di come il climate change andrà impattare sulle generazioni future. Sufficiency una serie di misure e pratiche che vanno a contrastare la domanda di risorse e materiali ed energie while delivering human wellbeing for all within planetary boundaries. (praticamente un po' meno comfort per l'uomo in favore di un benessere più grande ovvero quello del pianeta.) ![](media/image10.png)Sviluppato negli anni 70 e validato nel 2020 abbiamo una ricostruzione di dati storici. I modelli di system dynamics permettono di fare delle simulazioni temporali e tengono conto delle interrelazioni tra le diverse variabili. Differenza temporale tra i servizi riconosciuti alle persone e la popolazione. Se ho degli effetti positivi, infatti, questi non si verificano subito ma nel tempo. Questi modelli appunto permettono di cogliere effetti ritardati nel tempo. Nel momento in cui supero la sua carring capacity, cioè la capacità di sopportare la popolazione capacità della terra di resistere al predatore uomo. La soluzione più pratica sarebbe quella di smettere di avere figli, questo ovviamente non è semplice anzi impossibile. **Earth for All: A Survival Guide for Humanity** Sandrine Dixson-Declève is co-president of the Club of Rome, Jayati Ghosh is an internationally recognized development economist and professor at the University of Massachusetts, Johan Rockström is the director of the Potsdam Institute for Climate Impact Research page19image38674768 Dalla base della piramide in cui Andiamo a mappare l'esistente, si sale verso l'alto in cui si punta ad un cambio di paradigma ![page20image55387552](media/image12.png) page20image55505264 Queste azioni sono realizzabili se si presuppone che i paesi collaborino tra di loro. Dovrebbero essere tutti allineati **THE CLIMATE DICTIONARY** **I gas Green alteranti (GHGs)** Questo tipo di gas sono in grado di intrappolare i raggi solari nell'atmosfera, di conseguenza sono la causa del surriscaldamento. Il gas più climalterante è il vapore acqueo. La **CO2** è il primo gas impattante sul climate change derivante dall'attività umana, è il principale che viene tenuto sotto controllo. Il secondo gas è il **metano**. Gli allevamenti intensivi sono una delle fonti primarie della produzione di metano, ha un impatto del 25%. Il metano è rilasciato dalle mucche con la cacca, ma anche dal trasporto di risorse naturali. CO2E quando parliamo di gas clima alteranti. Lo troveremo molto nei report delle aziende **Lezione 1° ottobre** **Monossido di azoto (?)** è il terzo gas green alteranti. **To Mitgate or to Adapt?** Differenza in termini di politiche di mitigazione o adattamento. Gli attori chiamati ad occuparsi di cambiamento devono valutare entrambe le strategie, che non sono alternative tra loro, ma vanno valutate in maniera complementare. Le politiche di adattamento sono quelle che cercano di reagire ad un disastro catastrofico. È una azione ex post. Tipologie di queste politiche potrebbero essere argini più resistenti sui fiumi, isole verdi nelle città che migliorino l'aria che respiriamo Strategie che reagiscono ad un fenomeno già registrato Interventi umani che permettono di ridurre le cause dietro al cambiamento climatico o migliorare i pozzi di assorbimento. Tutte le politiche di adattamento vanno agire a livello locale e permettono di immaginare a politiche climatiche più resistenti, mentre quanto penso alle politiche di mitigazione penso ad una politica che agisce a livello globale. La politica di mitigazione permette di abbassare gli impatti di quelli che sono i gas clima alteranti. Abbiamo una serie di sistemi che sono in grado di immagazzinare CO2. Per esempio, se aiuto le politiche di riforestazione, aiuto a aumentare il bacino di assorbimento di CO2. Non abbiamo però abbastanza terra disponibile per farlo e per far crescere questi basini, o smettiamo di urbanizzare oppure non avremo abbastanza terreno per avere impatti significativi. La presenza di verse urbano è un esempio sia di adattamento sia di mitigazione, sicuramente a livello locale posso dire che più piante ho, più acqua viene assorbita, e allo stesso tempo aiutano a purificare l'aria dalla CO2 trasformandola in ossigeno. Questo ci spiega come queste siano politiche che devono viaggiare in contemporanea. **MITIGAZIONE** trattati internazionali hanno come abbiamo visto un impatto globale quindi i decisori internazionali quando si uniscono discutono di strategie di mitigazione. Nei trattati di Parigi è stato definito che prima del 2030 ci dovrà essere una riduzione delle emissioni del 45% e raggiungere quota zero entro il 2050. Si è deciso di rilanciare questo target però e si è fissato addirittura a livello europeo un nuovo target del 55%. Politica cappello di tutte queste è sicuramente il Green Deal Europeo. Un'altra ancora è il NEW EUROPEAN BAUHAUS, cappello ancora di più rispetto al green deal. Una delle politiche che più si lega al Green Deal è il Circolar Economy Action Plan, aggiornato nel 2020, si è puntato molto sull'economia circolare come driver delle politiche di mitigazione ADATTAMENTO politiche locali. Resilienza come capacità di ritornare alla situazione pre-shock. Parliamo di ridurre la vulnerabilità e aumentare la resilienza, quindi reagire al cambiamento climatico. Molte delle manifestazioni del climate change vanno a colpire le popolazioni più deboli e per questo molto spesso si parla di adattamento per aiutare chi si trova in una situazione di svantaggio nelle zone rurali... È stato sviluppato un vero e proprio indice che parla di climate change, dice quali sono i paesi più esposti al climate change, come i paesi dell'africa e zone settentrionali, meno zone come stati uniti che possono investire in politiche di adattamento. È stato creato anche un vero e proprio adaptation index, ai primi posti i paesi del nord Europa, agli ultimi paesi dell'africa subsahariana. Parliamo di adattamento anche considerando l'impatto su molteplici settori. ![](media/image14.png)Quando si parla di queste due politiche, i decisori internazionali ne parlano a livello internazionale. Negli Accordi di Parigi si è deciso che i paesi più ricchi contribuissero ad un fondo di 100 miliardi all'anno che poi deve essere devoluto ai paesi che hanno necessita. Ovviamente è una cifra molto marginale rispetto a quella che servirebbe a questi paesi e inoltre solo il 21% è andato a sostenere questo fondo. Due anni fa hanno proposto di allargare questo fondo raddoppiandolo, anche se questo tipo di accordo non vincola i paesi ad agire quindi non vengono messi in pratica in modo così forte. Elettrificazione abbiamo tutta una serie di politiche che richiederanno sempre maggiore elettrificazione come le nuove scoperte tecnologiche; quindi, sicuramente ci sarà un aumento dei consumi, stiamo andando verso un trend di aumento dei consumi e non di riduzione. ![](media/image16.png)Carbon tax tassazione di quelli che sono le esternalità negative delle aziende. Dall'altro lato abbiamo dei veri e propri carbon market, dove le aziende hanno dei certificati per emettere un certo numero di emissioni e possono andare a scambiarsi questi certificati. Anche questo fa parte delle politiche di mitigazione. Politiche di adattamento: promuovere la produttività delle colture e la biodiversità tra le colture. Un terzo del cibo prodotto va perso, abbiamo circa 800 milioni di persone mal nutrite nel mondo, migliorare questi scambi avrebbe impatti anche sulla sostenibilità sociale. Attività ricerca e sviluppo per avere strumenti preventivi più efficaci e creare così misure precauzionali migliori ***[CARBON NEUTRAL]*** descrive lo stato in cui un'azienda cerca di bilanciare tutte le emissioni non evitabili tramite progetti che rimuovono o evitano emissioni nell'atmosfera. Compensa le proprie emissioni comprando crediti da altre aziende più virtuose minimizzando il proprio impatto ambientale. Quindi non è un'azienda che emette zero ma compensa e si equipara allo zero. 55% of consumers are confused by businesses' environmental claims. Carbon neutral non è carbon zero. ***[NET ZERO]*** l'azienda è in grado di non avere più emissioni incrementali clima alteranti. Abbiamo abbattuto tutto quello che era incrementale, per dichiararsi net zero un'azienda deve saper dimostrare di essere arrivata ad un abbattimento delle emissioni pari al 90-95%, quindi non per forza 100%. ***[CLIMATE POSITIVE]*** lo sentiamo anche in negativo, ma intendono la stessa cosa. Tutte le attività che vanno oltre il net zero che riducono tutta la CO2 in eccesso. Hanno assorbito il 100% e vanno ancora oltre. Stiamo rigenerando gli ecosistemi, se ne parla molto in termini di riforestazione. **Lezione 4 ottobre** **ECONOMIA CIRCOLARE** Servitizzazione esempio di economia circolare, maggiore uso di servizi che sostituiscono prodotti. Il tema che maggiormente emerge quando parliamo di economia circolare è quello del riciclo e della sostenibilità. page2image13132736 Economia circolare quando sentiamo parlare di economia circolare quali sono le prime parole che associamo? -sostenibilità, ruolo centrale -riciclo, il primo piano di economia circolare è stato elaborato nel 2015, si parlava di gestione dei rifiuti -innovazione, tecnologie digitali supportano sempre più le transizioni verso un'economia circolare. Uno degli aspetti particolari di questa analisi è che il termine più centrale è quello di riciclo e tutto quello che è sostenibilità e sviluppo sostenibile. Ecologia industriale, l'economia circolare attinge da questo concetto. L'economia circolare appare molto in piccolo nelle ricerche di weekepedia (lavoro 2019). Tipiche supply chain: Quando parliamo di economia lineare: estrazione risorse, fase di produzione/trasformazione, fase logistica, distribuzione, consumo e post consumo. Tipicamente ci si riferisce come: take (estraggo), make(trasformo), waste (scarto le risrose utilizzate.). Modello lineare, parte da due assunti che dobbiamo confutare in quanto: \_non abbiamo risorse infinite -non abbiamo capacità infinita di rigenerare le risorse Non si può più produrre in questomodo. Quando parliamo di economia circolare parliamo di qualcosa di più del riciclo, un modello che riesce a chiudere il ciclo di utilizzo delle risorse. 1° step: bisogna avere uno stage di progettazione, circa 80% dei rifuti dipendono dalla fase di design inziiale. Ovviamente non esistono risorse infinite e rigenerazioni infinite Simbiosi industriale quando attori si localizzano vicino per lavorare insieme e creare sinergie. Es. Caviro hanno reimmaginato come utilizzare degli scarti della produzione del vino e utilizzarli all'interno del settore dolciario. L'idea è che lo scarto di un certo processo possa diventare l'input di un nuovo processo. Parliamo quindi di qualcosa di più che semplicemente di riciclo, possiamo individuare 3 obiettivi - Riuso - Riduzione - Riciclo Quindi dobbiamo immaginare di capire come possiamo riutilizzare prodotti che ad un certo punto diventano obsoleti. Es. obsolescenza programmata telefoni fair phone in cui si possono cambiare le componenti. Dobbiamo cercare di ridurre il più possibile l'estrazione di risorse vergini e cercare di recuperare i materiali nella loro fase finale del ciclo di vita. Ci sono una serie infinita di modelli di business in cui le imprese vanno a recuperare scarti e riutilizzarli. L'Europa sta abbracciando molto questo tipo di politiche anche grazie all' European Critical Raw Material Act che è stato presentato ad aprile di quest'anno. - In Europa avere almeno il 10% dell'estrazione delle materie prime - 40% dei processi devono essere in Europa, fase europea di trasformazione di materie prime - Avere tassi di riciclo pari al 15% (India paese che ricicla di più) - Approvvigionamenti massimi da una singola nazione terza extra europea che non superino il 65% La Cina si è mossa molto prima di noi e controlla il 65% della supply chain di critical raw material Ogni computer ha migliaia di componenti: - 50% acciaio - 26% ABS PC - 12% metalli - 9% Epoxy ![](media/image18.png) La produzione di energia è quella che più di tutte causa emissione di CO2 per il 55%, ma il restante 45% sono emissioni generate dai prodotti e la maggior parte di lega a cemento, acciaio, plastica e alluminio. Vediamo le diverse tonnellate di emissioni di gas clima alteranti in base a quelle che sono i settori che li causano: ![](media/image20.jpeg) Esistono tantissime definizioni di economia circolare e ogni paese sceglie quelle che maggiormente si affiancano meglio alla loro idea di economia circolare. La cicular economy ha acquisito lo statud di mega trend ma la circolarità globale sta diminuendo, non abbiamo trend di sostenibilità crescenti. La più significativa è stara dara da Ellen McArthur Foundation: "\[CE\] an industrial system that is restorative or regenerative by intention and design. It replaces the 'end-of-life' concept with restoration, shifts towards the use of renewable energy, eliminates the use of toxic chemicals, which impair reuse, and aims for the elimination of waste through the superior design of materials, products, systems, and, within this, business models." si parla di economia ciclolare come un sistema industriale anche se bisogna dire che è senza dubbio qualcosa di più alto. Infatti come ci dice Kircherr, l'economia circolare è qualcosa di più altro è in Sistema economico "A CE describes an economic system that is based on business models which replace the'end-of life concept with reducing, alternatively reusing, recycling and recovering materials in production/distribution and consumption processes, thus operating at the **micro-level** (products, companies, consumers), meso-level (eco-industrial parks, value chains) and **macro-level** (city, region, nation and beyond), to accomplish sustainable development, which implies creating environmental quality, economic prosperity and social equity, to the benefit of current and future generations. Il grosso cambiamento è che dobbiamo ragionare pensando su diversi livelli. In una azienda magari può essere difficile cambiare intere linee di produzione, si parla di innovazione incrementale, mentre per una star up che già nasce magari con questo modello è un discorso completamente diverso, sarà più semplice. page10image13499632 Le definizioni continuano ad evolversi Modello economico CE is an economic model that aims efficient use of resources for waste minimization, long-term value retention, elimination of the primary resources,and closed-loop of products, parts, and materials inside of the field of environmental protection, and socio-economic benefits (Morseletto, 2020) Concetto di rigenerazione A regenerative economic system in which resource input and waste, emission, and energy leakages are minimised by cycling, extending, intensifying, and dematerialising material and energy loops. This can be achieved through digitalisation, servitisation, sharing solutions, long-lasting product design, maintenance, repair, reuse, remanufacturing, refurbishing, and recycling. (Geissdoerfer et al., 2020) Gli assunti del modello lineare, risorse infinite e rigenerazione infinite ovviamente in realtà non esistono. Quando parliamo di economia circolare parliamo di sistemi che cercano di imitare ciò che avviene in natura. Esempio aninale muore, si decompone e fertilizza il terreno... Ovviamente non è caratterizzato dalla lentezza con cui avvengono i cicli naturali, ma comunque si cerca di riprodurre quello che già avviene in natura. In natura non esistono scarti. Si parla di Bio-Mimic quando parliamo di economia cicolare ovvero si cerca di simulare la natura. Questo avviene però anche in un filone definito ecologia industriale già a partire dagli anni novanta. Quindi in sostanza stiamo parlando di economia circolare da pochi anni nonostante sia una conoscenza che c'è già da moltissimo tempo oltre che in natura. Es. impresa in Daminarca Industrial symbiosis is a cooperation where two or more industrial partners carry out joint solutions to obtain mutual benefits. It brings perspectives from various angles. The most common being companies exchanging resources in terms of material, water and energy. In other words, one company's byproduct/side stream becomes the input of the other company in its direct or indirect production. Quindi qualcosa che già avveniva semplicemente gli abbiamo trovato delle definizioni di economia circolare. Quindi è importante capire che la linearità è insostenibile e si cerca di avvicinarsi il più possibile a quello che avviene in natura **MODELLO FARFALLA** ![page14image30365152](media/image22.png) Strategie identificate per introdurre economia circolare imita i cicli in natura, perché non si può fare esattamente la stessa cosa perché i cicli in natura sono molto lenti. Nei cicli di economia ciclolare l'obiettivo è ricatturare il valore prima che questo venga poi distrutto, tramite le strategie elencare prima Circular Business model quando parliamo di business model parliamo di una serie di decisioni strategiche attraverso cui l'azienda crea, cattura e distribuisce valore A circular business model is defined as the **rationale** of organisations or an ecosystem of organisations to **create, deliver, and capture value** by (1) **slowing;** (2) **closing**; or (3) **narrowing flows** of resources. We need to add: (4) **regenerating**. Questo è uno dei modelli più semplici per descrivere l'economia circolare. **NARROWING** Si tratta di ridurre l'uso di materiali ed energia. Es. IMPOSSIBLE FOODS che produce carne Plant based, attraverso cui hanno stimato di poter ridurre l'impatto ambientale per ogni hamburger di 7 m2 less land, 300 L less water and 5 kg less CO2. Es. Homie produce lavatrice che non sono proprio vendute ma compri il servizio. Le persone sono sempre di più interessate a sfruttare i servizi e non avere i beni. **SLOWING** Utilizzare prodotti più a lungo. Es. IHOPA, che ha creato un armadio sociale dove le persone possono riservare e prenotare il loro prodotto, prenderlo, usarlo e poi riportarlo, per sfruttare maggiormente un prodotto senza doverlo acquistare per non utilizzarlo. Es. TERRACYCLE, prodotti che vengono venduti in packaging riutilizzabili **CLOSING** Creare un ciclo di vita circolare delle risorse. Es. RICEHOUSE azienda piemontese che prendono gli scarti del riso e li rielaborano per farci materiale per edilizia Es. IKEA ha il suo mercato second hand in cui fa una leggera rielaborazione del mobilio e lo mette in vendita, se quel prodotto non può essere venduto allora riutilizzano il materiale per creare nuovi mobili **REGENERATING** Rivitalizzare risorse naturali per aiutare l'ambiente. The JOHN LEWIS PARTNERSHIP between retailers John Lewis and Waitrose announced a new plan that includes CBMs, such as buy back schemes, rental and resale, as well as funding for regeneration projects in the UK and India. Recap: **Lezione 8 ottobre 2024** **Offsetting** tutto ciò che avviene nel momento in cui le emissioni sono ridotte per mitigare le emissioni in qualche altra area geografica. Es. Treedom puoi comprare piante in tutto il mondo e questo smaltirà CO2 per mitigare le emissioni in qualche zona del mondo **Insetting** tipologia di politiche messe in atto quando un'azienda riduce al suo interno le emissioni, quindi opera nello stesso settore, nella stessa climate change in cui le emissioni vanno ad impattare. Di fatto per raggiungere NET ZERO si parlava di ridurre le emissioni del 90-95%, la parte che internamente non riesco a finanziare, la compenso tramite politiche di offsetting, queste politiche sono quelle più maggiormente raggiungibili, mitigo il mio impatto finanziando attività in altre parti del mondo. Ovviamente l'idea è quella di spingere le aziende a ridurre le emissioni al loro interno. Si inizia con offsetting spostandosi a poco a poco sempre più verso la parte di insetting. Un'azienda che fa solo offsetting potrebbe essere accusata di fare qualcosa si simile al greenwashing. CSR decoupling quando azienda finanzia politica di CSR che si discosta da qualcosa di incisivo. Esempi OFFSETTING politiche di riforestazione, conservazione della biodiversià. Le aziende sono sempre spinte a capire qual è il loro impatto sulla biodiversità e come il loro operato porta ad estinguere fauna o flora. Poi abbiamo progetti di transizione energetica, posso avere dei community project, quindi magari non contribuisco direttamente, ma finanzio per esempio comunità locali per migliorare il benessere delle comunità. Infine abbiamo tutti i progetti waste to energy, si finanziano attività per esempio attività di raccolta degli scarti organici. Esempi INSETTING posso promuovere politiche che riguardino tutti gli stakeholder, come la promozione delle comunità locali di produttori come, per esempio, i coltivatori di caffè Lavazza. Posso avere politiche che impattano sugli impiegati, per esempio un'azienda che impianta la fontanella dell'acqua così evita che si comprino le bottiglie in plastica. Le azioni più incisive sono quelle sui suppliers, tutto quello che è approvvigionamento a monte o a valle, nel momento in cui l'azienda impone interventi di questo tipo ai fornitori chiedendo maggiore trasparenza, lo fa in un'ottica di miglioramento e riduzione di emissioni. Infine abbiamo il cliente, con il supporto del riuso del packaging di alcuni prodotti o che comunque faccia in modo che lo ricicli correttamente. Scope 1 tutto ciò che avviene all'interno dell'azienda, es. riscaldamento, emissioni veicoli aziendali Scope 2 legato agli energy mix, quindi quanto combustibile fossile utilizzo rispetto ad altre fonti di energia Scope 3 distinto in base ai diversi stakeholder con il quale può approcciarsi; quindi, ad esempio raw materials riguarda i supplier ***[CARBON REMOVAL]*** Tutte le azioni che vanno ad eliminare gas climalteranti dall'atmosfera, che possono essere ti tipo naturale, come i bacini idrici, i cosiddetti sink ovvero dei pozzi naturali. Ma ne abbiamo anche di tipo tecnologico, ad esempio trasformando con dei macchinari la CO2 in stato solido, per permettere di rimuoverla e smaltirla. Questi processi purtroppo però sono molto energivori quindi non sono ancora particolarmente impattanti. Bisogna ridurre lo stock di gas clima alterante. ***[Carbon capture and storage]*** non parliamo solo di carbon capture, ma molte aziende usano la carbon capture per pompare gas nel terreno e garantire una maggiore estrazione di idrocarburi; quindi, riducono l'impatto da un lato e lo immettono dall'altra. Es. Climeworks, estrae tutta una serie di materiali inquinanti nell'aria, lo trasforma in pietre e li reimmettono nel terreno. FCA quando si fa life cicle assesment, si misurano tutte le emissioni tramite tabelle di conversione che mi permettono di avere tracciabilità di un impatto e vado a moltiplicare i volumi e ottengo l'impatto lungo tutto il ciclo di vita di un'azienda. **L'APPROCCIO SISTEMICO AI PROBLEMI** Domande e problemi complessi non possono essere risolti con soluzioni semplici. Questo si applica bene ai temi del climate change. Quando pensiamo al climate change pensiamo di parlare solo di emissioni di carbonio. Il climate change però è un fenomeno complesso. Grand challenges tutte quelle sfide che andrebbero risolte per non rischiare di incorrere in problemi ancora più grandi e sempre più gravi. WICKED PROBLEMS Il sistem thinking si applica solo se posso definire i problemi come wicked, altrimenti i problemi sono considerati come semplici. Agenda 2030 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030, il climate change è all'interno della casella numero 13. Ovviamente per ogni obiettivo ci sono kpi specifici per poterli misurare. C'è bisogno di definire il modo in cui si misurano. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, non sono sufficienti così da soli, bisogna in qualche modo trovare una gerarchia per capire quali sono le priorità. Li hanno distinti per tipo di ecosistema. Il senso di questa base piramidale è che devo innanzi tutto tutelare gli obiettivi che tutelano l'ambiente, quindi gestione di suolo, acque e parte climatica. Il secondo livello riguarda le tematiche sociali e in cima alla piramide abbiamo gli obiettivi economici. Quindi devo cercare modelli che si mi garantiscano lo sviluppo economico, ma migliorando i problemi sociali e ambientali. Casella 17 riguarda le partnership obiettivo trasversale a tutti e tre i livelli. Parlare di sistem thinking caratterizza sempre di più il dibattito quotidiano. GREENCOMP FRAMEWORK europeo pubblicato nel 2022 a cura del JRC che è l'ente che supporta la commissione europea nel momento in cui si parla di ricerca. Questo framework riguarda le skill e le competenze, knowledge, attitude, per poter approcciare la sostenibilità ambientale. 4 aree di competenza, in una di queste viene richiamato il sistem thinking **Cosa è un sistema**? È un insieme di parti interconnesse e organizzate in modo da raggiungere qualcosa (Donatella Meadows) Un insieme di parti tanti: palloncini slegati tra loro. Ma ho un sistema del momento in cui queste parti sono interconnesse, quando lego i palloncini ho delle interconnessioni e quindi ho creato un sistema. Non mi basta che sia interconnesso, ma anche organizzato per raggiungere un obiettivo. Se penso a sistemi umani come la società è facile, la società è organizzata affinché le persone vivano insieme in modo civile e pacifico, in relazione con l'ambiente...quindi nei sistemi umani è facile. Ma pensando per esempio al climate change ho i deserti, il sistema dei venti che portano nell'atmosfera particelle, sono elementi di un sistema terra e l'obiettivo è quello di garantire un normale andamento delle attività naturali. Magari avrò delle oscillazioni, che nel tempo potrebbero stabilizzarsi nel tempo. Quando penso ai sistemi naturali, ho dei meccanismi di funzionamento. Quando parlo di sistemi parlo sempre anche di SOTTOSISTEMI e di SOVRASISTEMI. Quando parliamo di approccio sistemico, in genere prevede queste metodologie molto sofisticate, ma principalmente parliamo di un modello mentale. Si usa spesso questa metafora **ICEBERG MODEL** vuol dire che generalmente noi guardiamo la superficie di un problema, solo la sua manifestazione, ma dobbiamo cercare di andare a scavare giù capendo cosa ha causato quel problema; quindi, quali sono per esempio le cause del cambiamento climatico. Quindi posso anche individuare il problema ma se non individuo le cause profonde non potrò risolverlo. - Quindi guardo gli eventi sopra la superficie - Posso approfondire guardando le configurazioni o tendenze, guardando quello che è il trend di manifestazione di quel fenomeno - Ma devo andare ancora più giù, analizzando le strutture sistemiche, monitorando quelle interconnessioni che caratterizzano i diversi elementi del mio sistema. - Devo però capire quelli che sono i motori causali, quindi cosa la causa e cosa possa far sì che si ripresenti. Devo capire cosa ha portato a quella determinata situazione. - Motori causali modificabili, cioè si può cambiare il modello mentale con cui le persone approcciano un problema. Tutto ciò che fa forma alle strutture sistemiche e può essere modificato. - Ci sono poi una serie di valori causali non modificabili, ad esempio quando parliamo di cambiamento climatico, non posso modificare i cicli dei venti o il modo in cui il sole emette emozioni sulla terra **Lezione 18 ottobre** Iceberg model primo modello per risolvere problemi Il comportamento di un sistema dipende da quelle che sono le variabili di un sistema. 4 livelli - Eventi cosa succede - Patterns/Trends quali sono i trend - Structures che cosa influenza i trend - Mental Models quali sono le assunzioni delle persone riguardo al sistema Pensare per sistemi: *"The problems we have created in the world today will not be solved by the level of thinking that created them."* Albert Einstein Se non vado ad agire sulle stutture profonde di un sistema, non posso risolvere i problemi che ho davanti. Il pensiero sistemico si differenzia molto dall'altra corrente di **pensiero analitica o riduzionistica** - **pensiero analitico vs pensiero sistemico** es. se analizzo un computer, che è un sistema di elementi interconnessi, se uso un approccio analitico allora scompongo il computer in tutte le sue parti essenziali come hard disk, mouse...e vado ad analizzare le caratteristiche specifiche di questi elementi e poi cerco di spiegare il sistema mediante l'analisi delle sue singole parti. Approccio riduzionista vado a fare zoom -in. Quando invece voglio comprenderlo nel suo insieme faccio zoom-out cioè adotto un approccio sistemico. Quando parliamo di system dinamics abbiamo una serie di elementi, ma quello che consideriamo e come operano tutti gli elementi insieme nella loro interezza. **Un ESEMPIO di approccio NON SISTEMICO a un problema** **EVENTO** Sono responsabile di un team; l'azienda mi ha inserito nel team una nuova persona, ma lavora poco e male **INTERPRETAZIONE** se questo è l'evento, un'interpretazione non sistemic mi farebbe dire che la presenza di questa persona che lavora male va a inficiare il lavoro di tutto il gruppo **REAZIONE** basata sulle abitudi o le regole vigenti. Dico alla persona che, se non cambia atteggiamento, a fine anno darò un premio in busta paga a tutti tranne che a lei. Perché agiamo così? Ci sono due tipi di motivazioni - Approccio convenzionale adotto una soluzione perché gli altri la considerano normale ed appropriata - Approccio euristico adotto una soluzione perché consente di reagire velocemente, senza dover approfondire **ADOTTIAMO INVECE UN APPROCCIO SISTEMICO** Con il ST noi però vogliamo andare a fondo della questione quindi: **EVENTO** Sono responsabile di un team; l'azienda mi ha inserito nel team una nuova persona, ma lavora poco e male **INTERPRETAZIONE** in termini di livelli di risorse generati DAL SISTEMA. Il sistema-team nel suo complesso ha come risultato dei livelli di produttività insoddisfacenti **CONFIGURAZIONI O TENDENZE** Il comportamento di questa persona non cambia, anzi è addirittura peggiorato da quando ho minacciato di non darle il bonus in busta paga Posso avere una struttura di analisi ancora più profonda **STRUTTURE SISTEMICHE** La bassa motivazione di questa persona la indice a lavorare poco e male, il che le toglie accesso ai bonus economici e alla stima e solidarietà dei colleghi, il che abbassa ulteriormente la sua motivazione (circolo vizioso). **MOTORI CAUSALI** *Modificabili*: Questa persona è convinta di non poter avere soddisfazione in questo tipo di lavoro. La cultura aziendale si fonda sull'abitudine a creare un clima ostile intorno a chi non collabora. *Non modificabili:* Questa persona ha un locus of control esterno (ovvero il senso degli eventi che impattano sul comportamento delle persone-locus of control, persone che pensano che tutto quello che succede nella loro vita non dipende da loro). L'approccio sistemico ai problemi è come un tuffo in profondità: non premere di procedere immediatamente, ma permette di scoprire e sperimentare nuove soluzioni **FRAMES -FRAMING** Le cornici che usiamo per guardare la realtà danno forma alla nostra comprensione. Spesso non siamo consapevoli di come stiamo inquadrando un problema. Per trovare soluzioni efficaci, spesso è essenziale per noi riformulare inconsciamente i nostri dilemmi, per ridefinirne i confini. Le cornici possono essere di due tipi - Cornici spaziali possiamo allargare la nostra analisi considerando anche una serie di sottosistemi che influenzano altri sistemi - Cornici temporali possiamo vedere come l'evento porti a conseguenze diverse a seconda del momento in cui si manifestano I sistemi ci sorprendono per diverse ragioni - **Razionalità limitata** e **Presenza di effetti ritardati** spesso prendiamo decisioni in mancanza di info che sarebbero fondamentali per prendere le decisioni migliori possibile. Introduciamo un archetipo per meglio intendere di cosa parliamo: TRAGEDY of THE COMMONS esempio più comune nasce negli anni 70. C'è un lago con un tot di pesce e un tot di pescatori, ad un certo punto il pesce finirà se non si cerca di presentare questo bene pubblico e non si mettono regole a riguardo. Ovviamente se io penso nel lago più degli altri agisco per la mia utilità nel breve termine perché voglio avere più degli altri ma magari anche io tra 5 anni sarò senza pesce. A volte ci concentriamo su un problrma e non riusciamo ad avere ad una visione a medio-lungo termine. Tutti ad investire tanto nel covid questo ha portato alla recessione nel mentre nessuno si è interessato al cambiamento climatico ancora meno al collasso della biodiversità. Quindi a volte le questioni urgenti ci portano ad avere un approccio di razionalità limitata. Grafico che mostra l'impatto del fertilizzante sulle coltivazioni. A volte succede che metto in campo una politica e questa può portare effetti non proporzionali, esempio metto il fertilizzante, avrò un boom all'inizio, continuando con una crescita lineare, e continuando con il fertilizzante, la piantagione poi morirà. - **Relazioni non lineari** e **Presenza di feedback** Altro esempio di nuovo Covid, all'inizio si pensava fosse un fenomeno contenuto, ma poi gli aumenti sono stati esponenziali. Quindi il senso è che se adotto approcci lineari non sempre riesco a comprendere i fenomeni nella loro interezza, potrebbero essere caratterizzati da effetti non lineari. Lockdown funziona, allento le restrizioni, boom di casi... **COMPORTAMENTI CONTROINTUITIVI DEI SISTEMI** All'inizio potrei andare incontro ad una strada che non avrei seguito, ma che poi mi porta ad una soluzione ottimale. Endogeneità come requisito del pensiero sistemico tengo conto di tutto ciò che mi serve, poi pongo un limite e adotto la engogeneità, cioè considero solo quello che c'è dentro e non quello che viene da fuori altrimenti non finirò mai di considerare variabili. ![](media/image24.png) Abbiamo due variabili - Comportamenti di Sam - Sentimenti di Pam Il comportamento impatta sui sentimenti di Pam. C'è una polarità positiva perché più aumenta il comportamento cattivo di Sam, più Pam di sente ferita. Adottare un approccio sistemico però mi porta a cercare di capire come quel sentimento ferito, porterà poi ad un impatto nel sistema nella sua interezza. Quindi il comportamento di Sam impatta su Pam, che a sua volta si comporta male con Sam, si innesca cos un circolo vizioso. Adottare endogeneità vuol dire, che non penso a cosa ha fatto arrabbiare Sam, i motivi per cui è arrabbiato non mi interessano, ho posto un limite. Componenti di un diagramma causale a LOOP (CASUAL LOOP DIAGRAM 1. **Variabile**: un qualcosa che posso quantificare 2. **Frecce causali**: indicano la direzione che influenza le variabili Causa (A) Effetto (B) 3. **Polarità**: \+ che non vuol dire aumento, ma che si muovono nella stessa direzione ovvero eetto diretto (se aumenta una aumenta l'altra, se diminuisce una diminuisce l'altra) o "s". Cambiano nella stessa direzione \- che significa che all'aumentare di uno diminuisce l'altro e viceversa, o "o". Cambiano in direzioni opposte La polarità nei diagrammi causali - Il segno \"+\" è usato per segnalare che, ad un aumento della causa, l'eetto aumenterà; viceversa, se la causa diminuisce, l'eetto diminuirà - Il segno \"-\" è usato per segnalare che, ad un aumento della causa, l'eetto diminuirà; viceversa, se la causa diminuisce, l'eetto aumenterà 4. **Feedback loops**: a. Auto-rinforzanti (R) se la causa comporta una conseguenza che va a peggiorare via via la situazione come circolo virtuoso ma dipende dal comportamento nel tempo perché può aumentare esponenzialmente o può diminuire esponenzialmente b. Auto-bilancianti (B) variabili con polarità differenti vanno a mitigarsi nel tempo stabilizzandosi verso un target/livello. Lo stabilizzo quindi su un livello che può essere massimo, livello che voglio raggiungere o livello minimo. 5. **Delays**: modo in cui vado a identificare i livelli ritardati nel modello evento che si manifesta con ritardo temporale e si indica con le due lineette. ![](media/image26.jpeg)All'aumentare delle nascite aumenta la popolazione, all'aumentare della quale con un delay temporale aumenteranno le nascite. Ad un certo la popolazione morirà quindi all'aumentare la popolazione aumenteranno i morti e di conseguenza si ridurrà la popolazione. Feedback loop auto rinforzante sulla sinistra Feedback loop auto bilanciate sulla destra (B) stabilizzante la popolazione *[La struttura determina il comportamento]* Il comportamento di un sistema dipende sempre dalla sua struttura: i **loop auto-rinforzanti** Se considero solo queste due variabili ho una crescita esponenziale nel tempo. ![](media/image28.jpeg) Competitor che abbassa il prezzo che porterà a B a diminuire che comporterà ad A a ridurrà ancora il prezzo per seguire la strategia che porterà ad una guerra di prezzi. Ad oggi politica illegittima perché si è andato oltre un livello che ad oggi viene stabilito dal legislatore. Il comportamento di un sistema dipende sempre dalla sua struttura: **i loop auto-bilancianti** Esempio termostato. Se ho una certa temperatura nella stanza ed ho un certo livello desiderato (porta un gap se temperatura dierente che pian piano arriva alla temperatura richiesta si riduce). Il riscaldamento funzionerà se esiste un gap portando all'aumento della temperatura via via fino all'azzeramento del gap con un livello desiderato. ![](media/image30.jpeg) Per il raffreddamento il modello si comporterà allo stesso modo. Il comportamento di un sistema dipende sempre dalla sua struttura: interazione fra loop Nel momento in cui ho più feedback loop dove trovo due feedback loop, sia auto rinforzante che auto bilanciante. Esempio dei pesci. ![](media/image32.jpeg)Esempio di modellazione ◊ costruire una causal loop diagram La costruzione di strade che aumenta porterà ad un aumento maggiore di opportunità di lavoro che porterà ad una condizione di vita migliore e le persone si sposteranno verso quel territorio aumentando la popolazione e questo porta un aumento della domanda di cibo che comporterà a sua volta maggiori terreni da destinare all'agricoltura che andrà a chiudere il loop avendo necessità di nuovi dipendenti. **Se nel mio feedback loop non ho segni meno il loop è auto rinforzante** **Se i segni meno sono dispari il feedback loop è auto bilanciante.** **IMPORTANTE PER ESERCIZIO ESAME individuare il tipo di feedback loop** All'aumentare delle popolazione aumenterà la domanda di acqua che impatta negativamente sulla disponibilità di acqua che porterà alla diminuzione di terreni da destinare all'agricoltura che ridurrà il numero di dipendenti e ridurrà la popolazione auto stabilizzandosi (feedback loop auto bilanciante). ![](media/image34.jpeg)Se voglio aumentare l'uso di territori agricoli aumento l'uso di fertilizzanti che aumenta la produttività agricola e dunque avrò meno bisogno di disponibilità di territori agricoli. page9image43724576 È bene etichettare i feedback loop (R1, B1, ecc.) e sarebbe opportuno indicare una breve descrizione (etichetta) con l'eetto che stanno descrivendo. **Difficoltà nell'applicare il systems thinking** Quando si cerca di costruire un modello a loop di una struttura sistemica, tipicamente si incontrano notevoli difficoltà: - Difficoltà di indagine: potrebbero sfuggirci alcuni processi o variabili che hanno un ruolo chiave nella realtà. - Difficoltà nel porre confini: tutto l'universo è connesso, quindi i confini di qualunque modello di sistema sono arbitrari! Bisogna trovare il giusto equilibrio tra rappresentatività del modello e semplificazione - Difficoltà a sviluppare un modello condiviso: persone diverse tendono a costruire modelli di sistema diversi. Per poter collaborare a un modello, spesso occorre anche collaborare al suo sviluppo. **Lezione 22 ottobre** **GREEN CIRCULAR TRANSITION TORINO -- Laura Ribotta** Cosa vuol dire che una città deve essere neutrale dal punto di vista climatico? Che non deve emettere CO2. La tua emissione di CO2 deve essere compensata da azioni di fissazione di CO2. Net Zero Cities le città devono diventare luoghi di sperimentazione in ambito di zero emissioni. Devono operare tutti gli stakeholder, e un ruolo cruciale deve essere svolto dalle grandi imprese come Iren... Il cittadino anche deve essere il primo ad agire in quest'ottica. Queste azioni devono avere una valenza sia economia, sia sociale, sia ambientale. Come funziona questo percorso? Ogni città deve presentare un documento di intenti Climate City Contract, questo è una dichiarazione di intenti. Torino l'ha presentato a marzo. Qui c'è scritto a che punto siamo, cosa vogliamo fare in futuro e quanti soldi ci servono per farlo. La piattaforma Net Zero Cities li pubblica tutti. Quando viene presentato e approvato dalla comunità europea, viene poi pubblicato. Come funziona il *Dipartimento Fondi Europei e Innovazione di Torino*? Da una porta hanno **Torino City Lab**, con l'intento di fare un laboratorio a cielo aperto a **quadrupla elica** (enti pubblici, il privato, il cittadino e le associazioni, infine gli enti di ricerca). Nasce come un piccolo esperimento nel quartiere Campidoglio. L'iniziativa dice alle imprese che se volessero sperimentare qualcosa, sarebbero stati supportati da loro. Questo ha funzionato e lo hanno reso più grande entrando nella rete dei Lab europei che si chiama Enoll. Grazie a ciò TCL si è ampliato, hanno fatto anche delle call specifiche verso le aziende, indirizzando i bisogni della città. Hanno vinto anche progetti europei, che hanno vinto grazie al network che avevano costruito, si è creato un gruppo e una fiducia reciproca che gli ha permesso di vincere e ottenere soldi per mandare avanti il progetto. Di recente hanno iniziato un nuovo progetto, che hanno finanziato sempre grazie alla vincita di un concorso. Questo progetto si chiama ToMove - Digital twin for smart mobility vuol dire che un fenomeno viene simulato sulla città, per esempio il fenomeno del trasporto pubblico e vedo se modifico qualcosa che cosa succede e se può migliorare, permette di capire come cambiare comportamento per migliorare determinate situazioni all'interno della città - Autonomous dial-a-ride shuttle services - Robotics solutions for good delivery Altro grande strumento Progetti Europei 3 tipologie di azioni che svolge progetti europei - Come una città può diventare autonoma, riguarda economia circolare, l'uso dell'energia, dell'acqua. Si parla tantissimo di comunità energetiche e il concetto è che ci si autoproduce energia e la si autoconsuma. Quindi la legge di ora dice che per fare una comunità energetica bisogna essere almeno in due e uno almeno deve produrre energia. Quindi come devo costruirla? Devo fare in modo che ci sia qualcuno che produce energia sostenibile e devo avere qualcuno che la consuma, o comunque delle zone di accumulo mediante batterie. Più consumi la tua energia, più il ministero darà degli incentivi. Quindi cosa fa la città? Sta pensando che ruolo potrebbe avere la città stessa. Il loro obiettivo è quello di capire come far nascere e sostenere le città energetiche. Un altro progetto è TIPS4PED, cerca di sostenere un quartiere energeticamente neutrale. Un altro tema del concetto di autonomia riguarda l'autoproduzione di cibo. I cittadini di Torino sono particolarmente sensibili, chiedono un orto da poter coltivare, non solo l'opinione pubblica ma che alcune aziende del terzo settore, ovvero associazioni non a scopo di lucro. Queste associazioni conducono orti tutte e scopo sociale. Queste attività hanno un impatto sociale, ambientale ed economico. Sul cibo la città sta terminando un progetto con altre 12 città europee, lungo lavoro di analisi interna alla città, come si stava muovendo sul tema cibo. Ma non c'era un punto di incontro sulla direzione della città. Con il progetto fusilli è stato messo un punto alla questione. In questo momento sanno in che direzione andare, pubblicamente approvata Progetto DROP CITY, vengono create delle piccole serre in cui coltivare. Progetto Fusili hanno costruito delle linee guida per i progetti sul cibo. SME FOR GREEN hanno messo insieme delle imprese e si sono dati insieme delle direttive sul cibo da dover seguire. - Waste management un tema che la città affronta per legge. È un dovere della città, TCL non è un dovere è un qualcosa che la città fa per innovarsi. Sappiamo che dobbiamo raggiungere determinati livelli di raccolta differenziata. Quello che però vogliono fare loro e cercare di fare qualcosa prima che il bene venga buttato. Il rifiuto è qualunque bene di cui il cittadino ha deciso di disfarsi. Quindi il rifiuto potrebbe essere benissimo essere un bene riutilizzato. Questo è alla base dell'economia circolare. La persona dovrebbe avere la possibilità di non buttare il bene ma riutilizzarlo e dargli una nuova vita. es. too good to go è un app che agisce sull'economia circolare. Ripopp, progetto portato avanti da associazione in collaborazione con uni di Torino, nasce in porta palazzo e collaborano con rifugiati, raccolgono dai banchi di fine giornata il cibo che può essere riutilizzato e lo distribuiscono a persone in difficoltà. Alimenti troppo marci vengono portati in orti della città, dove c'è un progetto sperimentale di compostaggio con i lombrichi. La circolarità può continuare nel tempo e questo progetto ha tutti gli elementi: pilastro economico (ai rifugiati, alle persone in difficoltà), grande valenza ambientale (impediscono che diventi rifiuto e alla fine producono anche compost), valenza sociale (rifugiati diventano persone con dignità). Progetto RIPOPP. Progetto Tricircolo Reuse Center danno nuova vita alle biciclette. Progetto Clima Borough mette insieme non solo le città che partecipano al net zero cities, ma ne mette insieme anche altre, cercando di capire come unire tecnologie con i bisogni dei cittadini. La città ha un bisogno, lo si tira fuori e le imprese innovative devono diventare delle soluzioni, si instaura una vera e propria gara. La città di Torino ha cercato di lavorare sull'economia circolare. Hanno iniziato a lavorare con AMIAT. Altro progetto woodcicles, parla del riciclo del legno per l'edilizia. Il concept è che il legno dovrebbe essere usato molto di più perché è carbon sink e l'idea è quella che poi dopo aver creato una struttura questa possa essere smontata e rimontata da un'altra parte. Lo racconteranno al cittadino comune tramite un evento come Paratissima. - Education che riguarda la formazione dei cittadini cercano di fare educazione nelle scuole, nelle università... **Lezione 25 ottobre (testimonianza che c'è in appunti Vitto)** 10 domande a risposte multiple e 2 aperte, 1 analisi diagramma, 1 analisi report Francesca Milani Manager dell'Azienda Climate Partner-- supporta le aziende che vogliono iniziare a lavorare in ambito di innovazione climatica e transizione ecologica Commercial sutainability management contatta le aziende per capire a che punto sono con la transizione ecologica e aiutarle e supportarle. Sono specializzati in soluzioni che consentono ai nostri clienti di impegnarsi volontariamente nell'azione per il clima. Con un approccio flessibile che combina software, consulenza e soluzioni di riduzione aiutando i clienti a definire una strategia climatica a lungo termine. Analizzano emissioni di anidride carbonica delle aziende. Aiutano poi in ambito di energia green, ma anche tutta una serie di certificati che le aziende possono prendere sempre in ambito green. La loro strategia è quello di supportare le aziende con l'obiettivo di farle diventare Net Zero. Tendenzialmente seguono le direttive di IPCC, quindi che le aziende devono prendere iniziative per ridurre la loro impronta carbonica e allo stesso tempo seguono SCIENCE BASED TARGET come istituzionw in questo ambito. Perché fanno tutto questo? Perché ad oggi il cambiamento climatico è un problema e ritengono solo che le decisioni normative non bastano in questo senso. Quindi aiutano le aziende a ridurre la loro impronta carbonica, consapevoli del fatto che non è così facile anche perché molto spesso mancano le tecnologie e le aziende non possono fare magari a meno di molti elementi che per il loro business sono fondamentali e allo stesso tempo inquinanti. L'idea è che le aziende misutino le proprie emissioni, creino strategie per ridurle e nel mentre investano in progetti climatici. Tutto questo loro lo portano sul mercato in 5 step - Misurazione impronta carbonica - Fissare obiettivi di riduzione - Implementare strategie di riduzione - Finanziare i progetti climatici (BVCM) - Comunicare il proprio impatto Altre attività che offrono per esempio - Azione di strategia climatica - Obiettivo net zero - CSRD Come si calcolano le emissioni? GHG Protocol che suddivide le emissioni secondo Scope 1 (dirette, emissioni autogenerate), scope 2 (indirette, energia acquistata), scope 3 (indirette, emissioni a monte e a valle, come materie prime acquistate, i packaging...tutta la parte di business travel, capital godo, investimenti, tutte cose inserite nel calcolo e trasformati a livello di impatti di CO2) Quando i dati non sono disponibili si lavora in termini di CONSUMTION BASED, se non è possibile si lavora o con i proxy oppure nella versione meno pulita ma diffusa con lo SPEND BASED. COME funziona il calcolo? Ovviamente bisogna considerare anche il tipo di azienda e le attività e che cosa vogliono calcolare PROTOCOLLO GHG Dati inventario x fattori di emissione = emissioni GHG anche se non sono dati sotto forma di CO2 vengono tutti rielaborati secondo questo valore e convertiti. Solitamente di usano fattori di emissione del mercato che sono una media della mia categoria perché sono dati difficilissimi da ottenere a meno che non hai anche contatti strettissimi con tutti i fornitori. Step 1 le aziende possono scegliere di iniziare misurando solo le emissioni dei loro prodotti Step 2 ridurre le emissioni, hanno diverse strategie che si possono adottare. Ovviamente tutto questo comporta un investimento notevole per le aziende, soprattutto perché sono piani di lungo termine. Es. ridurre del 4% delle emissioni all'anno è difficilissimo. Il loro obiettivo di Net Zero è entro il 2050. Si crea un vero e proprio piano di decarbonizzazione. Step 3 implementare strategie di riduzione CSRD ha portato molte più aziende ad avere un obbligo di rendicontazione **Lezione 29 ottobre** **BIODIVERSITY LOSS AND CLIIMATE CHANGE** Messaggio la sfida di biodiversità e cambiamento climatico sono strettamente interconnesse e anche i problemi per risolverli. La **biodiversità̀** è la varietà̀ di tutti gli organismi viventi ed ecosistemi in cui essi vivono che hanno delle interrelazioni tra di loro. Da non confondere con gli ecosistemi. **Ecosistemi**: ambiente dove gli organismi vivono e interagiscono. Gli ecosistemi fornisco diversi servizi (**servizi ecosistemici**) che sono dei benefici forniti dalla natura e suddivisi in categorie: 1. Provisioning services: la provvisione di certi servizi come il cibo, l'acqua; 2. Regulating services: regolazione del clima attraverso l'ecosistema che regola la purezza dell'acqua, gli organismi che si occupano della decomposizione; 3. Cultural services: è possibile beneficiarne anche in termini culturali (vedo slide). Possono sembrare astratti, ma un settore che ne fa molto uso è il settore del turismo che usufruisce di attività naturali. Servizi ricreativi, servizi di apprendimento 4. Supporting serveces Sono alla base di tutti i servizi ecosistemici ***CARBON SEQUESTRATION*** La natura è un naturale contenitore di CO2 e questo è uno dei servizi ecosistemici che piante e foreste e il mare ci offrono e aiutano a mitigare il cambiamento climatico. La biodiversità, quindi, sta diventando sempre più importante nonostante venga molto trascurata rispetto al cambiamento climatico di per sé. Questi temi però sono strettamente correlati e la biodiversità può andare ad impattare molto sulle nostre vite Ad oggi ci sono un milione di specie di animali e piante e la biodiversità negli ultimi anni ha avuto un declino pari al 70%. ***Iniziamo a parlare purtroppo di sesta estinzione di massa***: ![](media/image36.png)Inquinamento dell'aria contribuisce a 7 milioni di morti all'anno. Ci sono già state delle estinzioni di massa in passato ed è naturale, ma questo processo accelera in maniera importante e il CC è uno delle principali cause. Quando parliamo di cambiamento climatico pensiamo all'aumento delle temperature, ma non è solo questo, abbiamo anche i periodi di siccità in cui non piove oppure gli eventi estremi es. Emilia-Romagna, oppure i fenomeni che impattano gli oceani come l'acidificazione delle acque. Alcuni cambiamenti che ci sono stati sulla Terra ferma: - Specie costrette a spostarsi dai loro ambienti di origine; - Specie che non riescono ad adattarsi al cambiamento degli habitat e quindi rischiano di estinguersi a livello locale; - Specie che a causa del CC (l'aumento delle temperature) trovano invece un ambiente più facile in cui sopravvivere e proliferare costituendo il rischio di diventare specie invasive. Questo ci porta a riflettere su quanto sia importante il bilanciamento tra tutte le cose Un esempio palese è quello delle api cambiamento climatico porta a dei cambiamenti nei processi fisiologici delle api, ma anche fenologici ovvero cicli di vita stagionali come proprio il loro ciclo di vita, la riproduzione. Il cambiamento climatico può andare ad impattare anche sulla distribuzione di queste specie come le api e di conseguenza questo può avere un impatto negativo sulle piante che non vengono più impollinate e causando gravi conseguenze. Anche l'ambiente marino ne risente le conseguenze. Ciò che accade a causa di un più alto livello di anidride carbonica nell'atmosfera è il fenomeno di acidificazione degli oceani che comporta un PH più acido degli oceani e compromette tutta la vita al di sotto dell'acqua. Anche le barriere coralline rispondono a tale fenomeno con la morte e soprattutto muoiono tutti gli ecosistemi che vivono attorno alle barriere coralline. Sono stati fatti esperiementi sui coralli ed è stato scoperto che quando la temperatura del mare aumenta di 1/1.5 gradi il 70% dei coralli muore, quando aumenta di 2 gradi invece muore il 90% della barriera corallina, quindi le conseguenze dell'innalzamento della temperatura delle acque è disastroso. CC e Biodiversità sono strettamente collegati anche per quanto riguarda gli effetti positivi che ci possono essere in termini di reciproca influenzabilità. Vi è una relazione bidirezionale: il CC incide sulla biodiversità, ma anche la biodiversità influenza il CC. Si parla di positif feedback loaps ovvero sistemi che interagiscono tra di loro e si rinforzano l'uno con l'altro. Un esempio di come la biodiversità incide anche sul CC: studi hanno dimostrato che in termini di C02 la foresta amazzonica emette più di quanto immagazina e questo è dovuto al fatto che CC ha portato la foresta ad essere più secca, più soggetta ad incendi e quindi meno capace di immagazzinare anidride carbonica. Spesso gli ecosistemi vengono chiamati "Natural carbon sinks": ambienti capaci di assorbire anidride carbonica prodotti dall'uomo come foreste, ecosistemi delle Mangrovie, ecc. C'è dunque speranza. Questi cicli sono uniti al centro quindi dimostra come si influenzano a vicenda. Esempio positivo Foresta amazzonica. The Amazon rainforest is one of the most biodiverse places on Earth and stores huge quantities of carbon. But as the Amazon\'s biodiversity diminishes, so does its ability to help us address climate change. Due to a combination of hotter temperatures, droughts and fires set to clear land for agriculture, it is now emitting more carbon than it can absorb Biodiversity - our strongest natural defense against climate change Land and the ocean absorb more than half of all carbon emissions. Natural carbon sinks, (Nature-based solutions) Forests, petlands, mangroves, seagrasses\... I Drivers di perdita di biodiversità̀: - Il cambiamento climatico; - Il cambiamento nell'uso dei territori e delle risorse marine; - Lo sovrasfruttamento di alcune specie; - L'inquinamento; - Le specie Invasive. E tutto questo è legato all'azione umana, in particolare all'economia e a come le aziende gestiscono le risorse naturali. Qual è il ruolo dei Governi? La strategia europea per proteggere la biodiversità̀ ha diversi obiettivi e in particolare 3 sono i macro-obiettivi all'interno dei quali sono presenti una serie di azioni da implementare: 1. Arrivare alla protezione del 30% degli ambienti terrestri e marini a livello di aree protette; 2. Coprire un terzo delle aree protette in maniere efficace (implementare misure efficaci di protezione su aree già protette); 3. Definire delle aree di conservazione; Anche a livello europeo si è arrivato a pensare a delle strategie concrete. Esiste un tool (dashboard) disponibile online per monitorare tutte le azioni che l'Europa ha predisposto per combattere la perdita di biodiversità. Si può vedere quelle completate, quelle in corso e quelle ritardate. All'interno dello scenario europeo vi è un'altra legge adottata nel 2023: questa legge fa assumere all'UE la responsabilità di proteggere le foreste e prevenire la deforestazione. E tale legge prevede anche che le aziende si attivino nella protezione delle foreste. In particolare, le aziende devono dimostrare che i loro prodotti non derivino da risorse forestali soggette a deforestazione. Quindi un impegno sostanziale proveniente dall'ecosistema aziendale. Proprio in termini di foreste è interessante notare come ci sia stato un forte impegno da parte dell'Europa. a inizio 900 la situazione era drammatica, mentre ad oggi quello che vediamo è una riforestazione. I dati dimostrano che le foreste in Europa sono aumentate negli ultimi 100 anni. Ciò è un dato positivo ma quello che è accaduto davvero è che le pratiche di riforestazione avvenute in Europa non sono state così efficaci portando ad avere delle foreste che sono più fragili. Questo perché la riforestazione è avvenuta con specie piuttosto omogenee tra di loro e quindi senza diversificare tra le specie o prediligendo aree più facili da riforestare (aree pianeggianti) non creandosi dunque ecosistemi diversi tra di loro o piante di specie diverse ma al contrario vi è stato un'omogenizzazione della foresta che ha portato gli ecosistemi ambientali ad essere più vulnerabili, più soggetti a malattie, infezioni e incendi. Vaia: tempesta di 6 anni fa che ha coinvolto diversi territori con conseguenze principalmente in Trentino in una zona riforestata ma solo con una tipologia di pianta (abete rosso) radici con poca profondità, che ha portato alla caduta di tutte le piante con una perdita di biodiversità, come nel caso del Bortico. 6 anni fa 42 milioni di alberi si sono rotti Un disastro climatico che si è verificato perché le foreste erano costituite esclusivamente da abeti rossi, alberi che una volta erano la spina dorsale degli ecosistemi forestali e che, di fronte a un evento climatico di questa portata, si sono dimostrati vulnerabili, rompendosi come stuzzicadenti. Il coccinello (Bostrico) è un piccolo scarabeo presente naturalmente nelle foreste di abeti delle Alpi. Infatti, si nutre della corteccia di alberi di abete, sviluppando sotto di esso e scavando tunnel intricati. La presenza di grandi quantità di alberi danneggiati di abete rosso dispersi nei boschi ha permesso alle popolazioni di scarabei di corteccia di passare da una presenza endemica a un\'epidemia ***ITALIA: cosa fa?*** Anche noi siamo attivi attraverso la strategia nazionale per la biodivesità che cerca di raggiungere entro il 2030 degli obiettivi: 1. Macro-obiettivo: creare una rete di aree protette in Italia. 2. Sotto obiettivi: restaurare gli ecosistemi marini e terrestri agendo su diversi tipi di habitat e facendo leva su network ovvero aree protette a livello nazionale. Quarto rapporto sullo stato del Capitale Naturale in Italia 2021 La Lista Rossa degli Ecosistemi in Italia certifica una condizione di massima attenzione. - Ci sono 29 ocosistemi ad alto rischio - Gli ecosistemi in pericolo critico coprono solo lo 0,3% e gli ecosistemi a rischio il 3% del territorio nazionale. Si tratta di ecosistemi che interessano piccole aree collegate a sistemi igrofili. la fascia costiera e le pianure colpite dal l\'agricoltura intensiva e dal l\'allevamento. La superficie ridotta è generalmente detormata da azioni antropiche intensive. - Gli ecosistemi vulnerabili coprono il 16% della superficie e un ulteriore 20% di ecosistemi ospiti vicini al pericolo che potrebbero presto diventare a rischio. In termini ecoregionali, le ecoregioni La Pianura Padana e Adriatica presentano una situazione critica dato che tutti gli ecosistemi sono a rischio. nella Regione Padana solo l\'8% ospita ecosistemi naturali e seminaturali. Anche i 13 ecosistemi dell\'ecoregione adriatica sono a rischio con 2 in stato critico, 5 in pericolo e 6 vulnerabili ![](media/image39.jpeg) Altre strategie prese in considerazione ***Qual è il ruolo dei Business e delle grandi imprese?*** Questo è un tema che influenza molto la nostra economia ed influenza molto tutti i settori che si basano su servizi ecosistemici e tutte le risorse naturali. Esse hanno un importante ruolo. L'economia dipende dalle risorse naturali. La dipendenza delle aziende sul capitale naturale è al 50%. Il PIL dipende al 50% dalle risorse naturali. Quando si parla di biodiversità si fa riferimento anche ai servizi ecosistemici prima menzionati come produzione di cibo, alimenti, risorse naturali usate per alimentarci, impollinamento da cui deriva una serie di altri prodotti e servizi da usare per il nostro sostentamento. Altri studi dimostrano la nostra dipendenza dalle risorse naturali. Il 68% delle aziende analizzate (14000 aziende) hanno una dipendenza significativa sulle risorse naturali e questo significa che anche queste sono minacciate dalla perdita della biodiversità. Infine, i servizi ecosistemici da cui dipendono le aziende: - Servizio che la natura offre nel stabilizzare i territori, nel prevenire l'erosione (foreste); - Bio-remediation: servizio che microorganismi ci forniscono nel purificare l'acqua rendendola più pulita, o nel degradare alcune sostanze; Bisogna pensare ad una transizione verde ovvero verso ecosistemi più sostenibili che può generare tantissime opportunità. Il settore agroalimentare, infrastrutture ed energetico sono settori che impattano di più sulla biodivesità in quanto dipendono maggiormente dalle risorse naturali. Oggi sempre di più emergono nuovi modelli di business che cercano di avere un impatto positivo sul capitale naturale al posto di sfruttarlo. Tendiamo ogni tanto a dimenticare anche quelli che sono gli effetti positivi che le aziende possono portare. *- Quali sono le azioni che le aziende svolgono per proteggere la biodiversità?* Da altri studi, si è dimostrato che solo il 6% di tutte le iniziative per la sostenibilità a livello aziendale sono dedicate solo al SDG 14 e 15. Solo il 6% fa riferimento alla biodiversità ed ecosistemi. Inoltre, le iniziative nel tempo sono diminuite: si passa dall'8% nel 2009 a 4% nel 2021. Le aziende fanno però più disclosure sulla biodiversità misurando gli impatti sulle risorse naturali e le proprie dipendenze. Questo è dovuto al fatto che le aziende si sono sempre più impegnate sulla disclosure della sostenibilità. *- Quali azioni?* La metà di queste sono prevalentemente azioni filantropiche (donazioni e finanziamenti per progetti relative alla conservazione della biodiversità), mentre la misurazione degli impatti, dipendenza e training per persone che lavorano all'interno dell'azienda sono in misura minore rispetto al totale. I settori più attivi nella reportistica sulla biodiversità nella misurazione di impatti e dipendenze: 1. Energetico; 2. Infrastruttre; 3. Settore agroalimentare e fashion. Questi sono i settori che si impegnano di più nel comunicare i loro impegni sul tema della biodiversità e nel misurare i loro impatti. Questo perché sono settori che hanno una dipendenza maggiore dalle risorse e inoltre essendo più esposti a questo impatto hanno più interesse a proteggere tali risorse. Inoltre sono gli stessi stakeholder esterni, clienti, governi che richiedono a enti di questi settori di impegnarsi ed essere trasparenti dal punto di vista della sostenibilità, incentivando il loro impegno verso una comunicazione trasparente. Come allineare le azioni dell'azienda: \- Vi sono diversi tipi di strategie e si può allineare attraverso la mitigation hierarchy: stumento che evidenzia come agire sugli impatti che l'azienda ha sulla biodiversità. Mano mano che implementiamo delle azioni di tipo diverso, gli impattii riducono, raggiungendo alla fine un impatto positivo sulla perdità di biodiversità. ![Immagine che contiene testo, schermata, design, lavagna Descrizione generata automaticamente](media/image41.jpg) - Evitare: non fare qualcosa; - Minimization: azione usate nella fase di implementazione di un progetto per minimizzare gli impatti di un'azione considerata non evitabile; - Restauration: azione che si fa sul luogo stesso in cui si va ad impattare-\> area che viene disboscata e fare restauration di quell'area significa piantare di nuovo alberi per restaturare il sito dove è avvenuto l'impatto (una volta che quel terreno è stato sfruttato); - Offsetting: si differenzia dalla restauration perché questo avviene in un sito diverso da quello dell'impatto e quindi si tratta di cercare di bilanciare gli impatti verificati in un luogo con azioni che hanno un beneficio in un altro luogo. Ci sono tante aziende che vengono accusate di greenwashing con pratiche di offsetting: si sfrutta un intero territorio e poi piantano "due alberelli" in un altro territorio. *Quali sono le diverse tipologie di linee guida/ disclosure sulla biodveirstià.* **GRI** (Global Report Index): set di standards (linee guida) che si applicano a livello globale a prescindere dal settore aziendale, adotatti per la disclosure ambientale. Sulla biodiversità ed ecosistema vi sono delle linee guida specifiche (GRI 304). Esse riguardano l'approccio manageriale su questo topic, siti operatvi dell'azienda (vedere quali sono i siti operativi dell'azienda e se questi sono localizzate in aree naturali e quali impatti vi sono), come prodotti e servizi si relazionano con biodiversità ed ecosistemi; Anche se esistono questi standard sulla biodiversità, purtroppo sono ancora poco applicati. Nei report aziendali non vengono riportati temi sulla biodiversità. Vi sono altri report, ma quelli legati alla biodiversità ed ecosistemi mancano. A livello europeo -\> **CSRD** (Corporate Sustainability Reporting Directive). Essa è una direttiva europea che si focalizza sulla reportistica di sostenibilità. All'interno della direttiva sono stati adottati standard per la reportistica **ESRS** (European Sustainability Reporting Standards -\> strategia europea per la sostenibilità) e troviamo anche qui standard specifici per la misurazione di tematiche legate alla biodiversità, ecosistemi dimostrando che vi sono interessi forti e crescenti su tali tematiche. Gli ESRS si allineano con quadri globali come GRI e la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), ma sono adattati agli obiettivi politici specifici dell\'UE, tra cui l\'European Green Deal. Caratteristiche e scopo chiave - Obbligatorio per le grandi aziende: gli ESRS sono obbligatori per le grandi società, comprese le società quotate, le banche e le compagnie di assicurazione che operano all\'interno dell\'UE. Oltre 50.000 aziende saranno tenute a conformarsi. - Segnalazione ESG completa: l\'ESRS richiede alle aziende di riferire su una vasta gamma di argomenti ESG, integrando i dati sulle prestazioni finanziarie e non finanziarie per fornire una visione olistica del loro impatto. - Allineamento con le politiche dell\'UE: questi standard sono allineati con la tassonomia dell\'UE per le attività sostenibili, il regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR) e gli obiettivi legati al clima come le emissioni nette zero entro il 2050 ESRS 1. Standard di taglio trasversale: Questi standard si applicano a tutte le entità di segnalazione e costituiscono la base della rendicontazione della sostenibilità in tutti i settori 2. Ambientale Standard (serie ESRS E): questi Gli standard si concentrano su argomenti ambientali in linea con gli obiettivi climatici e di sostenibilità dell\'UE. 3. Standard sociali (serie ESRS S) Questi standard si concentrano sugli impatti sociali dell\'azienda, con divulgazioni specifiche su questioni come le pratiche di lavoro, i diritti umani e la diversità. 4. Standard di governance (serie ESRS G) Gli standard di governance coprono argomenti relativi alla struttura di governance dell\'azienda, all\'etica aziendale e alla trasparenza. Standard specifici del settore: su misura per settori e settori specifici. Un altro framework: **TNFD** (Taskforce on Nature-related Financial Disclosure) ha sviluppato un set di raccomanzioni che permettono all'azienda di capire come strutturare e sviluppare la reportistica e agire sull'evolversi di dipendenze, impatti, rischi e opportunità. A livello di struttura tali linee guida permettono di visualizzare 4 macroaree in cui andare a inserire la disclosure legata alla biodiversità: 1. **Governance**: aspetti organizzativi, quali sono le responsabilità, quali sono i ruoli dedicati alla tematica della sostenibilità: 2. **Strategy**: rischi e opportunità delle aziende, quali sono le strategie implementate e previste per affrontare il tema della perdita di biodiversità; 3. **Risk management**: rischi organizzativi legati al capitale naturale e processi utilizzati per definire tali rischi, come avviene la gestione del rischio dalla dipendenza del capitale naturale; 4. **Metriche e target:** misurare impatti e dipendenze. Biodiversità e gli ecosistemi non hanno unità di misura semplici da misurare cosi come accade invece per l'emissione di carbone che ha unità di misura precisa. Es: azienda agroalimentare che opera nel settore del caffè vs azienda che produce latte avranno impatti completamente diversi. E questa differenza si amplia maggiormente all'aumentare della diversità tra i settori. Quando si analizzano i bilanci e i report aziendali, è importante focalizzarsi sulla strategia-\> se le aziende hanno una strategia di breve termine o medio lungo e quindi come si approccia al tema. Quale cognizione, consapevolezza ha l'azienda su questo aspetto; E' importante anche focalizzarsi sui rischi-\> l'azienda percepisce tali fenomeni come un rischio o come un'opportunità sulle quali adottare le proprie strategie? Quindi comprendere se l'azienda anticipa prevenendo fenomeni (proattività) o ha un approccio reattivo al fenomeno per il CC (mitigazione). Il TNFD ha dato vita ad un approccio chiamato LEAP (Locate, Evaluate, Asses, Prepare) e sono quattro gli step attraverso i quali l'azienda può verificare la propria disclosure sulla biodiversità ed ecosistemi. - Locate: Come l'azienda si rapporta con il capitale naturale. Qual è la relazione con esso, quale capitale naturale e con che tipo di ecosistemi si interfaccia. - Evalutate: valutare impatti che l'ente ha sull'ecosistema e dipendenze ovvero quali sono le risorse dalle quali l'azienda dipende; - Assess: identificare i rischi materiali e le opportunità che l'azienda ha nel svolgere tali iniziative; - Prepare: adottare delle strategie e di conseguenze dei reporting legate a queste tematiche. Tutti questi framework devono essere coerenti tra di loro fornendo approcci uguali tra loro. TNFD è costruita corentemente con altri standard come il GRI. Tutti questi standard prevedono metriche specifiche di settore o generiche per tutti i settori. Un altro framework: Convention on Bioloigcal biodiversity. Dal 1992 al 2022 ha portato all'istituzione di un framework globale della bioviersità. Questo framework ha fatto emergere diversi obiettivi da raggiungere da oggi al 2050. Più di 100 Paesi aderiscono a tale trattato impegnandosi a raggiungere obbietivi entro il 2050 che riguardano ecosistemi e specie, fermare impatti su tali ambienti, rendere l'utilizzo delle risorse naturali (e quindi la biodiversità) più sostenibile e cercare di portare benefici condivisi nell'uso di tali risorse. Infine, il framework non solo definisce obiettivi ma cerca anche di definire dei finanziamenti per la protezione e conservazione della biodiversità ed ecosistemi che dovrebbero servire a raggiungere tali obiettivi. Esempi di obiettivi da raggiungere entro il 2030: conservazione del 30% degli ambienti terrestri marini. STAMPATO FINO QUA **Lezione 5 novembre** Prima fase brainstorming si fa poi verso una fase di convergenza, si va verso una variabile partendo da un fenomeno/problema. Una volta identificata la prima variabile l'approccio da seguire è: ricostruire variabile per variabile la connessione causale. L'approccio migliore è quello. Figura 1 principali settori che contribuiscono al climate change. Il settore che principalmente contribuisce è la produzione dell'energia. Importanti sono le decisioni dei paesi, si va in una direzione in cui dobbiamo sempre più elettrificare, se devo sempre produttore di più energie elettrica, un conto se la produco con fossili, un conto è con energie sostenibili. Parte di utilizzo e processi agricoli o altre industrie che impattano sul consumo di terra fattore chiave da considerare, abbiamo poca terra a disposizione e la maggior parte è destinata ad uso agricolo, principalmente per la produzione di mangimi animali. Contribuisce del 20%. Parte industriale produzione di beni di consumo: metalli, sostanze chimiche, cemento. Trasporti su strada che ha il maggiore impatto, anche quando pensiamo alle supply chain agroalimentari si dice "supportiamo il Km 0", bisogna considerare qual è il mezzo che interviene e per quale chilometro. Parte buildings infrastrutture, edifici residenziali, le proiezioni dicono che entro il 2050 il 70% della popolazione vivrà in città. Si parla tanto di deforestazione, ma promuovere il verde urbano è estremamente importante. Le zone ricoperte da verde hanno 4 gradi di differenza rispetto a quelle cementate, le aree verdi possono aiutare anche in caso di inondazioni e piogge incessanti assorbendo acqua, anziché il cemento ha un effetto impermeabilizzante. Food production causa di circa ¼ delle emissioni di climate change. Soprattutto la produzione di vitelli e manzi rispetto ad altre tipologie di alimenti. Dipende anche dove hai allevato quel manzo. Ci sono cibi che possono addirittura essere considerati climate positive, come i molluschi i cui gusci assumono CO2. Focus sul fashion un paio di jeans emette in tutto il suo ciclo di vita 33 kili di Co2. Aziende come Levi's hanno salvato miliardi di litri d'acqua solo modificando il loro processo di rifinitura. Trasporti considerare sicuramente voli, meno voliamo meno impattiamo. Più aumenta la durata del volo, più sono le emissioni. Uso della macchina atteggiamenti che a livello individuale si può modificare per ridurre un impatto. Built environment ci sono molte imprese che cercano sempre di più di riempire di verde gli edifici. Quindi aumentare il verde nelle aree urbane e quindi maggiore cattura di Co2 Forestazione posso smettere di deforestare, questa interessa soprattutto paesi in via di sviluppo come Brasile, Indonesia...che viene fatta per attività agricole o di allevamento. Per i loop esame dovremmo anche cercare di capire come impattano i loop. Se agisce prima auto rinforzante aumenta, e poi l'auto bilanciante porta ad una diminuzione. Ci fosse solo autorinforzante ci sarebbe stato solo una crescita esponenziale. Solo auto bilanciante, il sistema si stabilizza verso un equilibrio. **Lezione 9 novembre -- video pillola** **IDENTIFICAZIONE DEI PUNTI DI LEVA** Ogni qual volta vi approcciamo a problemi complessi, è necessario focalizzarsi e agire su quei punti che possono andare ad avere il maggiore impatto possibile una volta movimentati. Possiamo parlare di qualunque sistema complesso, come un'azienda, una città, l'ambiente o anche nel nostro caso del cambiamento climatico. Investire su fonti rinnovabili, promuovere efficienza energetica, sono esempi di azioni che hanno un alto impatto e possono diminuire le emissioni di gas serra, d'altra parte intervenire su aspetti meno influenti potrebbe addirittura essere contro producente o non portare ai risultati sperati. Fondamentale adottare un approccio olistico e mirato per affrontare problemi complessi come quello della transizione alla sostenibilità ambientale e mitigazione del cambiamento climatico 12 punti di leva Donella Meadows nel 1999 li dispone in ordine crescente a livello di impatto che possono avere all'interno del sistema - Si parte da elementi associati ad eventi fisici, primi 3 elementi - 4 elementi associati a quello che è il comportamento di un sistema, effetti ritardati - 3 elementi che si associano alla struttura del sistema e ai suoi aspetti sociali ovvero le regole del sistema, la struttura e gli obiettivi - I due elementi più efficaci ovvero la presenza di determinati paradigmi o modelli mentali e la capacità di trascendere questi paradigmi Aree per intervenire in un Sistema (in ordine crescente di efficacia): - \- 9) Costanti, parametri, numeri (sussidi, tasse, norme) - \- 8) Regolazione dei circuiti di feedback negativi - \- 7) Guidare i circuiti di feedback positivi - \- 6) Flussi di materiale e punti di intersezione - \- 5) Flussi di informazione - \- 4) Le regole del sistema (incentivi, punizioni, costrizioni) - \- 3) La distribuzione di potere sulle regole del sistema - \- 2) Gli obiettivi del sistema - \- 1) L\'atteggiamento mentale o lo schema ideale -- i suoi obiettivi, la struttura di potere, le regole, la sua cultura -- con cui il sistema si presenta *EVENTI -- PUNTA ICEBERG* Parte alta dell'Iceberg il punto di leva più debole, rappresentato da costanti, parametri, numeri. Sono gli elementi numerici di un sistema. La loro modifica ha un impatto immediato e diretto, ma spesso limitato. Difficilmente comporteranno un cambio del sistema. Ad esempio, andare a lavorare sulle specifiche quantità di emissioni di gas serra, è sicuramente importante, ma senza accompagnare questi dati a come avvengono cambiamenti strutturali, non potranno essere apportate modifiche efficaci. Poi abbiamo le dimensioni dello stock. Più sono grandi gli stock rispetto ai loro flussi, più sarà difficile modificare il loro livello. Infine, la struttura degli stock e dei fluss