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Bernardino Telesio

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chimica biochimica reazioni chimiche scienze

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Questi appunti di chimica trattano le reazioni chimiche, i concetti di ossidazione e riduzione, e come questi processi sono coinvolti nel metabolismo. L'importanza dell'ATP รจ menzionata. Gli argomenti sono illustrati con esempi e illustrazioni.

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BIOCHIMICA STRUTTURALE - Lezione 4 - Prof.ssa Elisabetta Aldieri 04/10/2023 SBOBINATORE: Frigato Sara REVISIONATORE: Constantinica Roberto LEZIONE 4 - BIOCHIMICA STRUTTURALE: MODULO DI CHIMICA INORGANICA REAZIONI CHIMICHE Ne...

BIOCHIMICA STRUTTURALE - Lezione 4 - Prof.ssa Elisabetta Aldieri 04/10/2023 SBOBINATORE: Frigato Sara REVISIONATORE: Constantinica Roberto LEZIONE 4 - BIOCHIMICA STRUTTURALE: MODULO DI CHIMICA INORGANICA REAZIONI CHIMICHE Nella scorsa lezione รจ stato visto come, a seconda delle caratteristiche degli atomi e, conseguentemente delle molecole, si possano formare determinati legami; in primis, tra gli atomi a formare delle molecole e poi, successivamente, legami tra queste. Il legame piรน importante in ambito biologico รจ quello covalente, sia semplice (sigma), sia doppio o dritto, in cui i doppietti di legami coinvolti hanno una configurazione tale per cui i legami sono piรน forti e piรน difficili da rompere. Come avvengono le reazioni chimiche? Nelle reazioni chimiche ci si trova sempre di fronte ad un reagente (o reagenti) che andrร  a definire, avvenuta la reazione chimica, una rottura o una formazione di legami, per formare il prodotto (o prodotti) della reazione. Es. formazione dellโ€™acqua; La prima equazione in alto, presenta i reagenti separati dai prodotti attraverso una freccia che indica la direzione verso cui avviene la trasformazione chimica. Se si ponesse unโ€™equazione di questo tipo, รจ ovvio che non sarebbe bilanciata; contando il n. di atomi di H rispetto a quelli di O, i conti non tornerebbero. Per questo motivo si inseriscono i coefficienti stechiometrici che rispettano la legge della conservazione di massa (che giustifica il calcolo in termini di grammi e, in questo modo, fa sรฌ che ci sia una correlazione con il peso atomico e il peso molecolare e quindi anche con il coefficiente stechiometrico), giustificando, dunque, la vera reazione. Cioรจ, saranno due molecole di H2, piรน una di ossigeno biatomico, a formare due molecole di H2O. Nella parte in basso dellโ€™immagine presente a destra, รจ possibile osservare anche gli orbitali. La raffigurazione conferma quelle che sono le modificazioni anche a livello delle molecole, mantenendo, perรฒ, le geometrie. Tutte le reazioni chimiche sono una cessione o acquisizione di elettroni, perchรฉ gli elettroni sono coloro che entrano in gioco per formare i legami, per cui se si rompe un legame e ne si formano degli altri, si ha sempre questo tipo di cessione o acquisizione. Quando la cessione/acquisizione รจ parziale si ha la formazione di legami covalenti, quando รจ totale si ha la formazione di legami ionici. Ci deve essere una corrispondenza tra il numero degli elettroni ceduti e il numero degli elettroni acquistati. Tutti i processi biochimici umani possono essere definiti come delle ossidazioni o delle riduzioni in base a questo scambio di elettroni. Lโ€™immagine a destra mostra lโ€™andamento del metabolismo in termini catabolici e anabolici, questi sono il sunto di reazioni di ossidoriduzioni. In particolare, il catabolismo vede reazioni di ossidazione, mentre le reazioni anaboliche, quindi per esempio la costruzione di nuove molecole o lโ€™utilizzo dellโ€™energia per compiere un lavoro, vedono delle reazioni di riduzione. Il numero degli elettroni ceduti deve essere uguale al numero degli elettroni acquistati, dunque il catabolismo รจ accompagnato anche da una reazione di riduzione e lโ€™anabolismo da una di ossidazione. Nellโ€™immagine a destra รจ presente un esempio di ossidoriduzione: si hanno due atomi di sodio che reagiscono con una molecola di cloro (non esiste da solo, ma solo come in forma biatomica), per formare due molecole di cloruro di sodio. Nella formazione del legame sarร  il sodio a cedere un elettrone al cloro, che completerร  lโ€™ottetto. Quando si parla di ossidazione vi รจ una cessazione di uno o piรน elettroni. Il sodio subisce lโ€™ossidazione, ma sarร  chiamato riducente. Il riducente รจ colui che trasferisce gli elettroni su colui che subisce la riduzione, ovvero il cloro, che viene chiamato ossidante. Lโ€™ossidante viene cosรฌ chiamato per lโ€™ossigeno che รจ un forte ossidante, e dunque per la sua elettronegativitร  attrae gli elettroni. Ciรฒ che avviene รจ lโ€™ossidazione del sodio e la riduzione del cloro, ovvero una reazione di ossidoriduzione. Dunque, il riducente cede gli elettroni (quindi si ossida); lโ€™ossidante riceve gli elettroni (quindi si riduce). Unโ€™ossidazione รจ sempre accoppiata ad una riduzione, si parla di ossidoriduzione. Lโ€™ossidoriduzione avviene nel metabolismo degli esseri umani: le reazioni cataboliche corrispondono a reazioni di ossidazione e determinano la liberazione di energia. Reazioni che vedono la riduzione di composti specifici che a loro volta si ossidano per trasportare gli elettroni hanno come e fine ultimo la produzione di adenosinatrifosfato (ATP). Lโ€™ossidazione del metano, combustibile che viene utilizzato per riscaldare le abitazioni o il gas della cucina, vede una reazione di ossidazione. Quello che viene prodotto รจ energia come fonte di calore e la restante parte di CO2. L'ossidazione dei carboidrati e dei grassi negli organismi viventi porta alla produzione di H2O, CO2 ed energia, in parte dispersa come calore (mantenimento temperatura corporea di 37ยฐC), in parte conservata in legami chimici ad alta energia, quali quelli, come detto poc'anzi, dell'adenosintrifosfato (ATP). Le reazioni di riduzione, invece, richiedono apporto di energia dall'esterno e consumo di ATP (ad esempio, la sintesi di nuove molecole nel nostro organismo). CINETICA CHIMICA Le reazioni chimiche non avvengono alla stessa velocitร . La branca della chimica che si occupa di studiare il mondo delle reazioni chimiche, prende il nome di cinetica chimica. La stessa reazione puรฒ avvenire a velocitร  diverse, sia spontaneamente sia attraverso un innesco che possa favorire la reazione a una velocitร  superiore. Es. lโ€™ossidazione della cellulosa nei fogli di carta puรฒ, a causa dellโ€™ossigeno atmosferico, subire unโ€™ossidazione molto lenta nel giro di anni, ma che produce una parziale e piccola combustione della cellulosa, ovvero lโ€™ingiallimento dei fogli. Quando, invece, viene innescata da una fiamma e viene bruciato il libro, lโ€™ossidazione avviene piรน rapidamente. La velocitร  รจ differente, ma la reazione รจ la medesima. Dunque, la cinetica chimica studia la velocitร  a cui avvengono le reazioni chimiche e i fattori che la influenzano, come rallentarla o accelerarla e che possono dare anche un esito differente. Una reazione che viene portata ad una velocitร  eccessiva puรฒ produrre degli effetti come lo smog; la fermentazione, invece, vede una velocitร  di reazione molto lenta che richiede anche una tempistica diversa. Perchรฉ interessa sapere a che velocitร  vanno le nostre reazioni e perchรฉ รจ importante mantenere un certo tipo di non variabilitร  con questa velocitร ? Perchรฉ si puรฒ stabilire la differenza tra lo stato di salute e stato di malattia. Come si misura la velocitร  di una reazione? Nellโ€™esempio si osserva una reazione come quella presente nellโ€™immagine a destra, quindi di decomposizione del pentossido di diazoto in diossido di azoto e ossigeno. Nel diagramma si vede come se si valuta, nello trascorrere del tempo, la variazione delle concentrazioni molari sia dei reagenti che scompaiono e sia della formazione dei prodotti, si hanno degli andamenti diversi, che evidenziano nel tempo una velocitร  differente. Per cui, si valuta la velocitร  come la variazione (ฮ”) della concentrazione in un determinato intervallo di tempo (ฮ”t). Per indicare la velocitร  di scomparsa del reagente, si valuta il rapporto tra la variazione della concentrazione del pentossido di diazoto e il ฮ”t. Nella frazione รจ presente un segno meno, perchรฉ si deve pensare che la concentrazione iniziale vada a diminuire. Per indicare la velocitร  di formazione dei prodotti, si valuta il rapporto tra la variazione della concentrazione di biossido di azoto, piรน preponderante, e ฮ”t. Si puรฒ essere piรน precisi abbreviando il piรน possibile il tempo in cui viene misurata la velocitร . Scegliendo un punto della curva, si traccia una tangente ad esso, e su questa tangente si calcola la velocitร  in quel determinato istante, quindi la velocitร  istantanea. Se viene posta su un grafico la reazione precedente, partendo dalla concentrazione di pentossido di diazoto, รจ possibile vedere come su vari punti, tracciando le tangenti, si possa eliminare la velocitร  istantanea. Si puรฒ notare, inoltre, una diminuzione della velocitร  istantanea che รจ in funzione della concentrazione di reagente che si consuma. In cinetica chimica si preferisce misurare la velocitร  istantanea iniziale della reazione, misurata cioรจ quando รจ virtualmente presente solo il reagente e non si รจ ancora accumulato del prodotto. La velocitร  iniziale aumenta in funzione diretta della concentrazione iniziale. Piรน reagenti si hanno e piรน la velocitร  della reazione aumenta in maniera proporzionale. Tutto questo serve a definire lโ€™equazione di velocitร , che mette in relazione la velocitร  di reazione istantanea con la concentrazione dei reagenti. Lโ€™andamento della reazione nel tempo, attraverso una costante k, puรฒ essere semplificato. K รจ la costante di velocitร  e viene ricavata sperimentalmente, ha delle caratteristiche che, per quella determinata reazione, ne gestiscono la velocitร . K รจ: specifica per una data reazione; determina la pendenza della retta; aumenta con l'aumentare della temperatura (tornando allโ€™esempio della cellulosa, applicando un innesco, come la fiamma, si aumenta la velocitร  di combustione, quindi รจ stata aumentata la k); indipendente dalla concentrazione dei reagenti (se si modifica la concentrazione, cambia la velocitร  ma non la k). SPONTANEITAโ€™ DI UNA REAZIONE Quando si parla di spontaneitร  si fa riferimento ad una reazione che puรฒ avvenire senza aiuti esterni. Si suppone di avere una reazione, in cui, allโ€™inizio, si presentano solamente due reagenti A e B. Man mano che la reazione avviene in modo spontaneo, รจ possibile avere una riduzione dei reagenti rispetto alla formazione dei prodotti, C e D che aumentano. Puรฒ anche avvenire la reazione inversa, in cui C e D saranno i nuovi reagenti e la freccia sarร  rivolta da destra verso sinistra; man mano inizieranno a formarsi i precedenti reagenti, che saranno i nuovi prodotti della reazione, ovvero A e B. Come si fa a definire, in una reazione, che lโ€™andamento possa andare di piรน verso destra o ritornare a sinistra? Innanzitutto, bisogna tenere conto del contributo energetico necessario affinchรฉ determinate reazioni possano avvenire. Bisogna anche considerare due grandezze fisiche, spesso in conflitto tra loro, importanti affinchรฉ una reazione possa avvenire in modo spontaneo, definite: energia (o calore) entropia (o disordine) Dal punto di vista della spontaneitร , la reazione chimica tende alla diminuzione del contenuto di energia delle sostanze coinvolte e allโ€™aumento del disordine. Le reazioni spontanee avvengono senza aiuti esterni; inoltre, se una reazione รจ spontanea, non significa che debba avvenire ad una velocitร  rapida. รˆ necessario un apporto di energia per compiere un lavoro o per fornire calore. รˆ necessario, per cui, fare un bilancio energetico delle reazioni chimiche. Quando si parla di energia, si definiscono due tipologie: energia potenziale = l'energia posseduta da un oggetto in virtรน della sua posizione (una palla posizionata allโ€™inizio di una discesa, ha unโ€™energia potenziale che le permetterร  di giungere a terra maggiore rispetto a quella della palla alla fine della discesa); energia cinetica = l'energia posseduta da un oggetto a causa del suo moto Anche durante la formazione di interazioni elettrostatiche o nella formazione del legame ionico, quando due cariche sono separate hanno unโ€™energia potenziale maggiore, quando si attraggono il potenziale รจ minore e sono anche piรน stabili. Questo concetto รจ importante perchรฉ qualunque evento fisico o chimico procede nel senso di ridurre il contenuto energetico di un sistema. Per questo motivo il concetto di ridurre il contenuto energetico di un sistema si applichi bene sia agli atomi che alle molecole, che possono essere visti come minuscoli depositi di energia. La formazione di legami o gli eventi di ossidoriduzione, sono finalizzati a una riduzione del contenuto energetico. Per questo motivo, partendo dal concetto di energia espressa come calore, possiamo distinguere delle reazioni: Esotermiche: reazioni in cui l'energia E contenuta nelle molecole dei prodotti รจ minore rispetto quella presente nelle molecole dei reagenti. โ†’ Rilasciano la differenza di energia sotto forma di calore. Endotermiche: reazioni in cui l'energia E contenuta nelle molecole dei prodotti รจ maggiore di quella presente nelle molecole dei reagenti. โ†’ Assorbono la differenza di energia dall'ambiente, sotto forma di calore. Calcolando il ฮ”E รจ possibile stabilire se una reazione รจ esotermica o endotermica: A destra รจ possibile visionare la raffigurazione del concetto spiegato precedentemente; se รจ presente un masso che rotola dalla cima della collina, รจ ovvio che la sua energia potenziale sia maggiore (in questo caso si tratta del reagente) rispetto a quando arriva in basso (prodotto). Si compie, dunque, una variazione del contenuto energetico. In questo caso รจ una reazione esotermica, il reagente diminuisce di energia, formando un prodotto con energia potenziale minore. Quando si ha, invece, la reazione inversa in termini endotermici, รจ necessario un apporto di energia che, nel caso dellโ€™immagine, รจ rappresentata dalla persona che sta spingendo il masso verso lโ€™alto, permettendo il verificarsi della reazione. In questo caso si tratta di una reazione endotermica, in quanto i reagenti, allโ€™inizio, hanno una bassa energia potenziale, salendo si avrร  un apporto di energia sempre piรน alto, che determinerร  un prodotto con elevata energia potenziale. VARIAZIONE DI ENTALPIA (ฮ”H) In realtร  รจ piรน corretto considerare queste variazioni di energia come scambio di calore. Parlando di calore, si fa riferimento alla grandezza entalpia. La variazione di entalpia (H), รจ indicata come ฮ”H. Le reazioni chimiche che si verificano negli organismi viventi avvengono in condizioni di pressione costante ed in soluzioni acquose che non variano mai significativamente il proprio volume. Lo scambio di energia realizzato nel corso di una reazione chimica si traduce soprattutto in uno scambio di calore con l'ambiente. Le reazioni esotermiche ed endotermiche possono essere distinte anche in relazione a ฮ”H: VARIAZIONE DI ENTROPIA (ฮ”S) Lo scambio di energia tra sistema (reazione chimica) e ambiente non รจ il solo fattore che determina la spontaneitร  (e quindi la direzione) delle reazioni. Bisogna aggiungere una seconda grandezza, lโ€™entropia, chiamata anche disordine รจ indicata con la lettera S e la sua variazione sarร  ฮ”S. Questa variazione considera lโ€™entropia dei prodotti a cui sottrarre quella dei reagenti. Questo scambio di energia viene visto bene in termini di numero e complessitร  delle molecole. Se si osserva la reazione di ossidazione del glucosio posta a destra, si vede la scomposizione di unโ€™unica molecola. Lโ€™ossidazione richiede sei molecole di ossigeno per produrre CO2 e H2O. Partendo da una molecola di glucosio e sei di ossigeno, si arriva ad averne sei di CO2 e sei di H2O (si tratta, inoltre, di molecole molto piccole). Si puรฒ notare come sia un sistema un poโ€™ disordinato. Occorre, in questo caso, definire il secondo principio della termodinamica: qualunque trasformazione fisica o chimica spontanea porta ad un aumento complessivo del disordine dell'universo (= sistema + ambiente). Una reazione chimica procede sempre spontaneamente nella direzione in cui si osserva una diminuzione dellโ€™entalpia (energia contenuta nelle molecole) dei prodotti e/o un aumento dellโ€™entropia dellโ€™universo. ENERGIA LIBERA DI GIBBS Gibbs identificรฒ unโ€™equazione che consentisse di tenere conto sia di entropia che di entalpia nella stessa reazione. Lโ€™unico parametro che puรฒ far variare lโ€™entropia รจ la temperatura. Gibbs ha potuto definire quella che รจ stata chiamata energia libera e che combina queste due grandezze. Quindi: L'energia libera (indicata con G) combina in sรฉ entropia ed entalpia. Lโ€™energia libera ha un valore che รจ tanto piรน basso quanto piรน รจ bassa lโ€™entalpia e quanto piรน รจ alta lโ€™entropia. Una reazione procede sempre nel senso di una diminuzione dellโ€™energia libera. Se si considera il principio della termodinamica, che definisce per diminuzione dellโ€™energia libera e lโ€™aumento dellโ€™entropia, รจ possibile definire ฮ”G come il valore di ฮ”H โ€“ T x ฮ”S (entropia moltiplicata per il valore della temperatura, qualora sia costante o variata). In questo modo il ฮ”G va di pari passo con il concetto delle reazioni spontanee, si parla di reazione esoergonica (ฮ”G0). ฮ”G identifica, inoltre, quella che รจ lโ€™energia contenuta nelle molecole, come i carboidrati e i lipidi. Infatti, vengono valutate quante kcal sono contenute nel mangiare un pezzo di torta rispetto a una carota. Quindi, lโ€™unitร  di misura della ฮ”G รจ kcal/mole, ovvero le calorie liberate per mole di prodotto. Nellโ€™esempio meccanico del trasporto di un oggetto lungo una salita che richiede energia, ฮ”G>0, al contrario una perdita di energia corrisponde a ฮ”G

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