Capitolo Due: Anatomia e Fisiologia del Comportamento Sessuale PDF

Summary

Questo documento analizza il comportamento sessuale, partendo da rinforzi naturali e arrivando ai principi di base della sessualità umana, con riferimenti a Freud, Kinsey e Masters/Johnson. Approfondisce anche la funzione riproduttiva e la struttura multifattoriale e multisistemica della sessualità.

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**Rinforzi naturali universali e comportamento motivato:\ Comportamento motivato** (goal-directed behavior): Comportamenti organizzati messi in atto al fine di raggiungere obiettivi ad alta valenza adattiva: - Assunzione di cibo (necessario alla sopravvivenza e alla crescita dell'individuo);...

**Rinforzi naturali universali e comportamento motivato:\ Comportamento motivato** (goal-directed behavior): Comportamenti organizzati messi in atto al fine di raggiungere obiettivi ad alta valenza adattiva: - Assunzione di cibo (necessario alla sopravvivenza e alla crescita dell'individuo); - Comportamento sessuale (necessario alla sopravvivenza della specie); - Prossimità/Protezione comportamenti altamente specie-specifici, riconducibili a: social bonding, pair bonding, maternal and parental care, affiliative behavior, etc. ### SESSUALITÀ UMANA, PRINCIPI GENERALI - **SIGMUND FREUD (neurologo)** elabora la prima teoria sulla sessualità e sullo sviluppo psicosessuale. - **ALFRED KINSEY (zoologo)** il primo a tentare un approccio scientifico attraverso l'analisi statistica della sessualità umana. - **I CONIUGI MASTERS E JOHNSON (ginecologi)** pubblicano nel 1966 il primo Trattato di sessuologia umana dal titolo "L'atto sessuale nell'uomo e nella donna". La sessualità umana, maschile e femminile, è multifattoriale e multisistemica. - È ***multifattoriale***, in quanto ad essa concorrono fattori (neuro)biologici, psicoemotivi e contesto correlati, sia in senso affettivo, di coppia e famiglia, sia in senso culturale, professionale e sociale. - È ***multisistemica***, in quanto dal punto di vista biologico la funzione sessuale dipende dall'integrità e dall'armonioso coordinamento del sistema nervoso, vascolare, ormonale, metabolico e muscolare. #### **Sessualità** +-----------------------------------+-----------------------------------+ | **SESSUALITA'** | **DISFUNZIONI SESSUALI** | +===================================+===================================+ | - **Salute vascolare** | - **Cause organiche** | | | | | - **Endocrina** | - **Iatrogene** | | | | | - **Neurologica** | - **Psicologiche relazionali** | | | | | - **Immunologica** | - **Intrapsichiche** | | | | | - **Sistemica** | | | | | | - **Tossicologica** | | | | | | - **Psichiatrica** | | | | | | - **Ambientale** | | | | | | - **Intrapsichica** | | | | | | - **Relazionale** | | +-----------------------------------+-----------------------------------+ **La funzione sessuale può essere rappresentata con un modello circolare, in cui si integrano:** - **Desiderio** - **Eccitazione (erezione -- ricettività)** - **Eiaculazione/orgasmo** - **Risoluzione e soddisfazione** Gli elementi sono rappresentati da: 1. la ***circolarità del modello***, che consente di leggere in modo dinamico le interazioni tra le diverse dimensioni della funzione sessuale, sia in senso frenante (feedback negativo) sia in senso stimolante (feedback positivo); 2. la ***frequente comorbidità rilevata in ambito clinico***, ossia la copresenza di disturbi in diverse dimensioni della risposta sessuale, data la stretta interdipendenza delle diverse fasi; 3. la ***presenza della quarta dimensione, la risoluzione/soddisfazione***, essenziale perché rappresenta il momento di sintesi psicoemotiva dell'esperienza sessuale vissuta, da cui dipende il rilancio del desiderio, se il rapporto è stato soddisfacente, oppure la sua progressiva inibizione, se l'esperienza è stata caratterizzata dalla frustrazione, dall'insoddisfazione e/o dal dolore. **La riproduzione, sebbene non necessaria alla sopravvivenza dell'individuo, è indispensabile per la sopravvivenza della specie. L'attività sessuale aumenta la probabilità di riproduzione, quindi la probabilità di sopravvivenza della specie.** **In relazione al comportamento sessuale si possono distinguere due componenti principali:** - **Appetitivi (riguarda principalmente gli aspetti motivazionali ed i comportamenti anticipatori);** - **Consumatori (riguarda principalmente gli aspetti prestazionali ed i comportamenti di interazione sessuale diretta).** #### **Ormoni** **Gli ormoni** sono delle sostanze di differente natura che vengono liberate da strutture definite **ghiandole** **endocrine** per azione di altri ormoni, liberati a loro volta sempre da una ghiandola, controllata però direttamente dal cervello, **l'ipofisi**. Il controllo sull'ipofisi viene esercitato **dall'ipotalamo**. Gli ormoni una volta liberati nella circolazione sanguigna, agiscono sulle **cellule bersaglio**, e a feedback anche sul cervello e sulla ipofisi, comunicando loro che la loro azione è stata svolta e che quindi occorre diminuire il livello degli ormoni che ne stimolano la liberazione. **Esempio:** - **Asse ipotalamo -- ipofisi -- surrene (HPA)** - **Asse ipotalamo -- ipofisi -- gonadi (HPG)** La figura rappresenta un modello riassuntivo della regolazione degli ormoni gonadici. In accordo a tale modello, il cervello controlla il rilascio del GRH (gonadotropin-releasing hormone) dall'ipotalamo nel sistema portale ipotalamo-ipofisario, che lo trasporta nella ipofisi anteriore. Nella ipofisi anteriore, il GRH stimola il rilascio delle gonadotropine (LH e FSH), che sono portate attraverso il circolo sanguigno alle gonadi (ovaie o testicoli). In risposta alle gonadotropine, le gonadi rilasciano androgeni, estrogeni e progestinici che agisce da feedback a livello dell'ipotalamo e dell'ipofisi al fine di regolare il successivo rilascio di ormoni gonadici. Gli stessi ormoni sessuali, agendo pressoché a livello di tutti gli altri organi e tessuti dell'organismo, dirigono lo sviluppo sessuale ed attivano/modulano il comportamento sessuale adulto. GLI ORMONI SESSUALI INFLUENZANO SIA L'ASPETTO FISICO CHE IL COMPORTAMENTO. Il **testosterone**, prodotto dal testicolo, è il principale ormone sessuale maschile. L'**estrogeno**, prodotto dall'ovaio, è il principale ormone sessuale femminile. Entrambi influenzano lo sviluppo fisico ed il comportamento in differenti periodi della vita.\ Questi periodi sono essenzialmente tre: **1) periodo pre/perinatale** **2) periodo della pubertà** **3) il periodo della maturità** #### **Differenti tipi di azione da parte di ormoni tiroidei, steroidei e peptidici** ***Ormoni tiroidei*: azione diretta a livello del nucleo;** ***Ormoni steroidei* (es. testosterone): azione a livello di un recettore citoplasmatico con formazione di un complesso recettore/ligando che poi penetra il nucleo;** ***Ormoni peptidici* (es. ossitocina): azione a livello di un recettore di membrana, con attivazione di cascate a secondo messaggero.** #### **Meccanismo d'azione degli ormoni sessuali: recettori degli androgeni** Gli ormoni sessuali come testosterone ed estrogeni si trovano nel sangue in forma libera e legata ad una proteina (**Sex Hormone Binding Globulin**). La forma libera agisce su uno specifico recettore, il recettore degli androgeni o degli estrogeni, che si trova a livello citoplasmatico e che legato all'ormone passa all'interno del nucleo come un fattore di trascrizione legandosi a specifici domini del DNA promuovendo o inibendo la trascrizione di diversi geni. Esistono comunque anche azioni rapide e dirette degli ormoni sessuali a livello della membrana citoplasmatica. ***[Gli ormoni sessuali non influenzano solo il comportamento sessuale. ]*** Ad esempio, anche il comportamento alimentare e l'assunzione di cibo, compresa la preferenza per certi tipi di cibi, sono influenzati dagli ormoni sessuali. A. **pressioni della leva nella Skinner box per ottenere del cibo appetitoso (cioccolato) durante le diverse fasi dell'estro in ratti femmina.** B. **Concomitante attivazione differenziale del sistema dopaminergico mesolimbico sulla base della specifica fase estrale.** Attraverso la loro interazione con recettori espressi in diverse aree del cervello, soprattutto delle aree limbiche, gli ormoni sessuali sono in grado di influenzare importanti aspetti dell'attività neurale perché determinano la modulazione dell'eccitabilità neuronale, la neurogenesi e la plasticità neuronale, etc. Gli effetti sulla funzione cerebrale permettono di influenzare i processi cognitivi, gli stati emotivi, la socialità e la motivazione, etc. ### **DIFFERENZIAZIONE SESSUALE** **Il sesso della prole nei mammiferi dipende dal cromosoma sessuale presente nello spermatozoo.** Gli esseri umani come molti mammiferi sono sessualmente dimorfici, ossia maschio e femmina hanno aspetto fisico differente. Questo è dovuto al fatto che, quando ci si accoppia e avviene la fecondazione della cellula uovo femminile con lo spermatozoo maschile si possono verificare due possibilità nella ricombinazione del corredo genetico costituito da 23 paia di cromosomi. Una di queste coppie è infatti **la coppia dei cromosomi** **sessuali**, che nelle **femmine è XX**, mentre **nei maschi è** **XY.** Questo fa sì che, mentre la cellula uovo ha sempre un cromosoma X, lo spermatozoo può avere sia un cromosoma X o Y. **Quando la cellula uovo si combina** **con lo spermatozoo, si può quindi formare la coppia XX** **(femmina) o la coppia XY (maschio).** Sviluppo di un ovaio o di un testicolo, rispettivamente, dalla corteccia o dal midollo, della struttura gonadica primordiale a sei settimane dal concepimento sulla base della presenza di corredo genetico XX o XY. Sotto l'influenza del testosterone si sviluppa il sistema Wolffiano e viene inibito il sistema Mulleriano, che degenera. In assenza di testosterone il sistema Mulleriano si sviluppa nei dotti riproduttivi femminili, mentre il sistema Wolffiano non si sviluppa. ***[La gonade indifferenziata può diventare testicolo o ovaio. ]*** Alla sesta settimana se è presente la coppia XY, il cromosoma Y attiva la produzione di una proteina che trasforma la gonade primordiale interna in testicolo. Il testicolo appena formato produce il testosterone, che fa maturare la struttura al maschile, ossia si formano gli epididimi, i dotti deferenti, le vescicole seminali e la prostata all'interno, lo scroto, in cui alla nascita discendono i testicoli, e il pene. Se il cromosoma Y non è presente, la gonade primordiale diventa ovaio, e tutto si sviluppa al femminile, all'interno si formano le tube, l'utero, la vagina e all'esterno l'apparato genitale femminile, con grandi e piccole labbra e il clitoride. ### ORMONI E COMPORTAMENTO SESSUALE #### **Pubertà** Una volta che il feto è completamente formato, e viene alla luce, ovaio e testicolo rimangono silenti. Genitali a parte, maschi e femmine sono praticamente identici, e questo dura sino al periodo della pubertà, 10-12 nelle femmine, 12-14 anni nei maschi. In questo periodo si verificano tutta una serie di cambiamenti, che hanno una origine molto complessa ma che si traduce in un aumento della liberazione di ormone della crescita dalla ipofisi. Questo ormone agisce su tutto l'organismo, inclusi l'ovaio, il testicolo, e l'apparato genitale, che diventano così maturi per la riproduzione. Il testicolo produce testosterone e spermatozoi, l'ovaio estrogeno e progesterone e porta a maturazione le cellule uovo. Il testosterone contribuisce anche a trasformare il corpo dell'adolescente maschio in uomo e l'estrogeno il corpo dell'adolescente femmina in donna, entrambi adulti, facendo comparire i cosiddetti caratteri sessuali secondari. #### **Funzione riproduttiva maschile** La funzione riproduttiva maschile è caratterizzata essenzialmente dalla **spermatogenesi**, ossia dalla produzione da parte dei testicoli degli spermatozoi. Il testosterone è fondamentale per la spermatogenesi. Questa è relativamente costante nel tempo, perché il sistema ipotalamo-ipofisi produce un livello relativamente costante di gonadotropine (LH e FSH), che agiscono sui testicoli affinché svolgano questa funzione. Come tante altre funzioni, anche la spermatogenesi e quindi la funzione testicolare diminuisce con l'avanzare degli anni. #### Funzione riproduttiva femminile: il ciclo mestruale La funzione riproduttiva femminile umana invece è caratterizzata dal **ciclo mestruale**, termine che indica che in un periodo di circa un mese (28 giorni) le ovaie portano a maturazione in genere solo una cellula uovo (**ovulazione**). Durante questo periodo ben poco indica che c'è una cellula uovo che potrebbe essere fecondata (solo la temperatura). Se la cellula uovo non viene fecondata si ha la mestruazione ed il ciclo ricomincia. Questo perché il sistema ipotalamo-ipofisi delle donne in età riproduttiva funziona in modo ciclico, per cui si osservano delle fluttuazioni nei livelli degli ormoni ipofisari (LH, FSH) e delle gonadi (estradiolo e progesterone) in circolo, che agiscono in concerto sull'ipofisi e sulle ovaie in modo che solo una cellula uova sia portata a maturazione. Estrogeno e progesterone sono molto importanti nel ciclo mestruale. Infatti, sono loro che agisce sulla parete uterina, facendola arricchire di uno strato di tessuto (endometrio) in cui si dovrebbe annidare l'uovo fecondato. Se questo non si verifica la loro concentrazione scende bruscamente e l'endometrio si sfalda dando luogo al flusso mestruale. #### Il ciclo dell'estro La mestruazione non è però la regola, dato che ben pochi animali hanno le mestruazioni (solo la donna e le femmine delle grandi scimmie). Tutte le altre femmine di mammifero, infatti, presentano il **ciclo dell'estro**. Dal punto di vista ormonale il ciclo dell'estro è molto simile a quello mestruale. Anche in questo caso c'è una liberazione ciclica di gonadotropine e di estrogeno, e al picco di concentrazione plasmatica di questi ormoni si verifica l'**ovulazione**. In questi animali l'endometrio però non si sviluppa per cui non si verifica nessuno sfaldamento o perdita di sangue. La differenza più importante è che **l'estro è visibile** (a livello comportamentale) ed è questo l'unico periodo in cui le femmine sono recettive ossia disponibili per l'accoppiamento. Se la o le cellule uovo non sono fecondate non si verifica alcun impianto e il ciclo ricomincia. ***FASI ESTRALO NELLA FEMMINA DI RATTO*** 1. **Diestro (principalmente leucociti);** 2. **Proestro (principalmente cellule epiteliali);** 3. **Estro (principalmente cellule cheranitizzate);** 4. **Metestro (un mix in proporzione simile di tutti e tre i tipi di cellule).** #### **Comportamento sessuale maschile e femminile** I **maschi** da adulti presentano il tipico comportamento sessuale maschile, ossia saranno attratti dalle femmine e si accoppiano con queste mettendo in atto un repertorio di comportamenti specifici. L'accoppiamento per il maschio è caratterizzato essenzialmente dalla **monta**, dalla **erezione** del pene, dalla **intromissione** di questo in vagina e dalla **eiaculazione**. L'eiaculato contiene tra le varie cose gli spermatozoi, che "viaggiano" sino alle tube di Falloppio, dove incontrano le cellule uovo per la fecondazione. Le **femmine** presentano invece il comportamento sessuale femminile, anche esso specie-specifico, e che è caratterizzato principalmente dalla cooperazione con il maschio nell'assumere una posizione che renda possibile l'accoppiamento. Nelle femmine di molti mammiferi questa posizione è caratterizzata da un inarcamento della schiena (**lordosi**). Questa risposta si osserva solo durante il periodo dell'estro. La lordosi è quindi un comportamento di tipo "recettivo", altri comportamenti messi in atto dalla femmina sono definiti di tipo "procettivo" e rappresentano delle vere e proprie sollecitazioni atte a stimolare l'interesse del maschio (*hops*, *darts* and *ear* wigglings). **[Cosa causa le differenze tra la funzione riproduttiva e comportamento sessuale maschile e femminile?]** Gli ormoni sessuali sono responsabili delle differenze tra la funzione riproduttiva e sessuale maschile e femminile. In particolare, il testosterone gioca un ruolo fondamentale nell'organizzare il cervello in modo che questo presenti nella vita adulta la tipica funzione riproduttiva maschile ed il tipico comportamento sessuale maschile. ***[Nel periodo perinatale il testosterone mascolinizza non solo l'apparato genitale ma anche il cervello. ]*** Il testosterone, quando il feto (umano) è ancora in utero (nel ratto immediatamente dopo la nascita), agisce nel cervello organizzando alcune strutture in modo tale che la funzione riproduttiva ed il comportamento sessuale nella vita adulta siano maschili (produzione costante di gonadotropine ipofisarie). Senza testosterone, il cervello funzionerà al femminile e sia la funzione riproduttiva che il comportamento sessuale saranno femminili (nel ratto maschio si osserverà una liberazione ciclica di gonadotropine e la lordosi). **Evidenze a favore dell'effetto mascolizzante del testosterone** 1\. La grandezza di questi nuclei dipende dalla presenza del testosterone: la castrazione, che elimina il testosterone li fa rimpicciolire e diventare simili a quelli delle femmine; 2\. La somministrazione di testosterone alle femmine neonate fa diventare questi nuclei grandi come quelli dei maschi; 3\. La grandezza si correla con la liberazione costante (tipica dei maschi) o ciclica (tipica delle femmine) degli ormoni ipofisari che agiscono sulle gonadi. #### Teoria dell'aromatizzazione: come fa il testosterone a mascolinizzare il cervello? Non si sa di preciso, ma si ritiene che, nel periodo perinatale, il testosterone mascolinizza il cervello, e quindi la funzione riproduttiva e il comportamento sessuale, non agendo come tale, ma dopo essere stato trasformato da un enzima detto **aromatasi,** in **estrogeno**, il principale ormone femminile. - Questa ipotesi viene chiamata **teoria della aromatizzazione** del testosterone a estrogeno. **Prove a favore della teoria dell'aromatizzazione** - L'enzima aromatasi si trova in forma attiva nel cervello degli animali neonati; - La somministrazione di testosterone in periodo perinatale mascolinizza le femmine; - La somministrazione di estrogeno mascolinizza i ratti maschi neonati castrati; - La somministrazione di un analogo del testosterone che non può essere aromatizzato (trasformato in estrogeno) (ad es., il 5α-diidrotestosterone) non mascolinizza gli animali neonati; - Gli agenti che bloccano l'aromatizzazione del testosterone o i recettori per gli estrogeni interferiscono con gli effetti mascolinizzanti del testosterone sul cervello. **Problemi con la teoria dell'aromatizzazione** Qualcuno si è naturalmente chiesto come mai le femmine, che hanno le ovaie, che producono estrogeno, anche se in piccole quantità nel periodo perinatale, non vengono anche esse mascolinizzate dall'estrogeno circolante. **L'ALFA-FETOPROTEINA PREVIENE LA** **MASCOLINIZZAZIONE DELLE FEMMINE** L'estrogeno prodotto dalle gonadi femminili non mascolinizza il cervello delle femmine perché esse producono una proteina che in circolo nel sangue lega l'estrogeno (ma non il testosterone) vietando così all'estrogeno di raggiungere il cervello. Questa proteina si chiama **alfafetoproteina.** #### Ormoni perinatali e sviluppo comportamentale **Gli ormoni perinatali non influenzano solo lo sviluppo del cervello, ma ovviamente anche quello del comportamento:** - Iniezioni perinatali di testosterone possono sia **mascolinizzare** che **de femminilizzare** il comportamento copulatorio di un adulto geneticamente femmina (le femmine esposte al testosterone nel periodo prenatale manifestano un comportamento copulatorio molto più simile a quello dei maschi rispetto alle femmine di controllo; ad esempio, mostrano monte ed alterazioni nella risposta di lordosi); - L'assenza di un'esposizione precoce al testosterone ha effetti di **femminilizzazione** e **de mascolinizzazione** sul comportamento copulatorio di maschi adulti (ratti maschi castrati dopo la nascita anche se esposti in età adulta a trattamento con testosterone sostitutivo non riescono a produrre la normale risposta sessuale di monta-intromissione- eiaculazione in presenza di una femmina sessualmente recettiva e, se trattati con ormoni femminili, mostrano una accentuata risposta di lordosi rispetto agli animali di controllo). **L'effetto mascolinizzante del testosterone è permanente?** Negli animali di laboratorio (mammiferi) sicuramente sì. E' probabile che sia così anche nell'essere umano, anche se in questo caso è più difficile da dimostrare. Infatti, si ritiene che ci sia una notevole influenza dell'ambiente sociale in cui i bambini vengono fatti crescere e quindi delle esperienze cui vanno incontro, sull'effetto mascolinizzante del testosterone. - Ma più in generale si ritiene che nell'essere umano i fattori genetici ed ormonali abbiano un minor impatto deterministico in relazione a cosa sia definito come maschile e femminile e, più in generale, riguardo la relazione ed interazione fra: - sesso biologico (determinato geneticamente) - identità sessuale e identità di genere - orientamento sessuale Il corrispettivo dei nuclei sessualmente dimorfici nel ratto (**area preottica mediale**) è stato individuato nell'essere umano nel **Nucleo interstiziale 3 dell'ipotalamo anteriore (INAH3).** Anche in questo caso si osserva un maggiore volume di questo nucleo nei maschi comparati alle femmine. #### Ormoni sessuali e preferenza (orientamento) sessuale Alcuni uomini e donne spesso sono attratti e dirigono le loro attenzioni sessuali (orientamento sessuale) verso persone dello stesso sesso, cosa che va sotto il nome di **omosessualità**. Fra le tante teorie è stato suggerito che l\'omosessualità sia dovuta ad un alterato livello degli ormoni sessuali in quei periodi critici in cui essi esercitano la loro azione. - I maschi omosessuali potrebbero essere stati esposti a minori concentrazioni di testosterone quando erano nell\'utero, e le femmine potrebbero essere state esposte a maggiori concentrazioni di testosterone. Proprio per cercare supporto a questa possibilità, i ricercatori hanno cercato un substrato biologico per l\'omosessualità andando a misurare la grandezza delle aree sessualmente dimorfiche il cui volume è in qualche modo legato alla presenza del testosterone, in soggetti omosessuali comparati a soggetti eterosessuali (maschi). Risultati riguardanti l'area ipotalamica INAH3. #### Transessualismo e transgenderismo **Si tratta di una profonda disforia di genere: mette in discussione la coerenza tra sesso biologico e genere di** **appartenenza (identità di genere).** "Sono una donna intrappolata in un corpo d'uomo" oppure "Sono un uomo intrappolato in un corpo di donna", è l'autodiagnosi più frequente in questa condizione. Il transessualismo/transgenderismo è caratterizzato dalla "convinzione precoce, permanente e irreversibile di appartenere al sesso/genere opposto". Può avere esordio precoce, nei primi tre anni di vita, in cui il bambino/bambina manifesta comportamenti e preferenze del tutto appropriati per il sesso/genere opposto: si parla in tal caso di "transessualismo primario", raro. La **disforia di genere** grave può comparire, o esplodere, invece, alla pubertà, o più tardivamente nell'adolescenza. Si parla allora di "transessualismo secondario", che è in un rapporto di 10 a 1 con la forma primaria. - **Non sono conosciuti allo stato attuale fattori o correlati neurobiologici che possano essere ricondotti al** **transessualismo/transgenderismo.** **Esempi di casi eccezionali di sviluppo sessuale nell'essere umano:** 1. **Il caso di Anna S.: sindrome da insensibilità agli androgeni:** La modificazione del recettore del testosterone (causata da mutazioni più o meno importanti del DNA che lo codifica) dà luogo ad un fenotipo femminile (sterile) con apparato riproduttivo femminile incompleto, pur in presenza di testicoli (interni), e a un comportamento femminile. Money ed Ehrhardt (1972) dopo aver studiato lo sviluppo di 10 soggetti come Anna affermarono che: *"confermavano lo stereotipo idealizzato della femminilità* *caratteristico della nostra cultura".* 2. **Il caso Elaine: sindrome ADRENOGENITALE:** Disturbo dello sviluppo sessuale provocato da un'iperplasia congenita surrenale che porta ad una eccessiva liberazione di androgeni surrenalici. Mentre sui maschi l'impatto è relativamente ridotto, sulle femmine può avere effetti sostanziali. Esse di solito nascono con genitali esterni ambigui (iperclitoridismo e parziale saldatura delle grandi labbra), comunque risolvibili chirurgicamente. Ragazze adrenogenitali adolescenti presentano di solito un elevato tasso di mascolinità e molti tratti comportamentali tipici associati con il genere maschile. Comunque, non sono significativamente dissimili rispetto a ragazze con sviluppo tipico in termini di preferenze sessuali (eterosessualità-omosessualità). 3. **Il caso di John/Joan: caso clinico riportato dal sessuologo John Money (ablazione accidentale del pene):** John subì in tenera età l'ablazione accidentale del pene durante un intervento di circoncisione. Il dottor Money, il sessuologo che si occupò a quel tempo del caso, suggerì di indirizzare il bambino verso uno sviluppo di tipo femminile (operazione per creare dei genitali femminili, giochi per bambina, vestiti, etc.). Secondo Money, che seguì "la paziente" nel suo sviluppo, i risultati ottenuti testimoniavano a favore della teoria dell'apprendimento sociale dell'identità sessuale, in quanto la bambina ben si era integrata nel ruolo a lei riassegnato dopo l'incidente. In realtà, studi indipendenti successivi misero in evidenza quanto ciò non fosse assolutamente vero, infatti John/Joan crebbe prediligendo comportamenti tipicamente maschili, sino a richiedere in età adulta la riassegnazione (o riappropriazione) del sesso maschile. 4. **I "guevedoces" della Repubblica Dominicana: deficienza dell'enzima 5-alfa-reduttasi, enzima coinvolto nel metabolismo del testosterone:** La traduzione del termine fa luce sulla caratteristica della condizione: "pene a 12 anni". In sostanza, alcune bambine con l\'arrivo della pubertà si trasformano in maschi. Ciò che avviene in un villaggio della Repubblica Dominicana, Salinas, dove si concentra il più alto numero di casi di soggetti colpiti dalla cosiddetta sindrome Guevedoces. I ragazzi crescono come bambine per tutta l\'infanzia, e non sono visibili testicoli e pene. L\'apparato riproduttivo maschile si forma alle soglie della pubertà.\ Il fenomeno è stato scoperto negli anni '70 dalla Dott. Julianne Imperato-McGinley del Cornell Medical College di New York. La condizione è legata alla carenza di un enzima, 5-alfa-reduttasi, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone. Nella maggior parte dei casi, i Guevedoces vivono la propria vita come fossero nati uomini e mostrano quasi tutti preferenze eterosessuali. Soltanto alcuni si sottopongono a un\'operazione per rimanere donna: *"quando andavo a scuola ero solito indossare la gonna. Ma non mi è mai piaciuto vestirmi come una ragazza. Quando vedevo un gruppo di ragazzi, invece, mi sarei fermato volentieri a giocare a pallone con loro".* **GLI ORMONI SESSUALI SONO FONDAMENTALI PER UNA NORMALE VITA SESSUALE NEGLI ADULTI MASCHI?** Nei maschi, animali e uomini, sicuramente sì. Infatti: - la castrazione, che elimina il testosterone, elimina in breve tempo anche il comportamento sessuale; - la somministrazione sostitutiva di testosterone nei soggetti castrati ripristina il comportamento sessuale, anche se non può riportare la fertilità. Oltre a far scomparire l'attività sessuale, la castrazione induce anche altri effetti molto evidenti, quali la diminuzione della massa muscolare e della forza, la diminuzione dei peli e della barba, una deposizione del grasso simile a quella delle donne (bacino e cosce) e la caduta del desiderio, non cambia invece la voce, perché l'effetto del testosterone sulle corde vocali alla pubertà è praticamente permanente. Tutti questi effetti sono significativamente ridotti dalla somministrazione sostitutiva di testosterone e/o di suoi analoghi attivi. **GLI ORMONI SESSUALI SONO FONDAMENTALI PER UNA NORMALE VITA SESSUALE NELLE FEMMINE ADULTE**? Nelle femmine di molti animali sicuramente sì. La eliminazione delle ovaie che producono l'estrogeno, fa sì che queste femmine non siano più in grado di attrarre i maschi, perché sono proprio gli estrogeni a renderle recettive durante la fase di estro, ossia disponibili all'accoppiamento. L'apparato genitale delle femmine in estro infatti secerne **feromoni**, molecole volatili che attirano i maschi, agendo sul loro organo vomero-nasale anche essendo, a volte, molto lontani. La somministrazione di estrogeno e/o progesterone a femmine ovariectomizzate ai tempi e alle dosi opportune fa sì che esse possano di nuovo entrare nella fase di estro, diventare sessualmente attraenti e recettive per accoppiarsi con i maschi. #### Ovariectomia, isteroctomia e comportamento sessuale nelle femmine dei Grandi primati e nelle donne A differenza delle femmine della maggior parte dei mammiferi, sia le grandi scimmie che le donne isteroctomizzate, ossia che hanno avuto la rimozione delle ovaie e dell'utero, continuano ad avere tranquillamente rapporti sessuali con semplici accorgimenti. **Si ritiene che la ragione di questa differenza sia da ricercare negli androgeni prodotti dal surrene.** Alcuni studi con femmine di grandi scimmie isteroctomizzate e surrenectomizzate supportano questa possibilità. ### CORRELATI NEUROFISIOLOGICI DEL COMPORTAMENTO SESSUALE **DIFFERENZE STRUTTURALI FRA IPOTALAMO MASCHILE E FEMMINILE** Oggi sappiamo che oltre alla MPOA ci sono altre strutture ipotalamiche che presentano dei dimorfismi strutturali sulla base del sesso, ad esempio il AVPV ed il BNST. #### Vie cerebrali coinvolte nel comportamento sessuale maschile e femminile Nei maschi: **Area preottica mediale (MPOA)** **Campo tegmentale laterale (LTF)** Nelle femmine: **Nucleo ventromediale (VMN)** **Grigio periacqueduttale (PAG)** **CIRCUITI CEREBRALI COINVOLTI NELLA MOTIVAZIONE E GRATIFICAZIONE SESSUALE** Stimoli naturali come l'attività sessuale agiscono sul sistema limbico promuovendo il rilascio di messaggeri chimici come la **dopamina**, i **peptidi oppioidi** e l'**ossitocina**, alla base degli effetti gratificanti e di rinforzo dell'attività sessuale. **CIRCUITI CEREBRALI COINVOLTI NELLA MOTIVAZIONE E GRATIFICAZIONE SOCIO-SESSUALE** Stimoli naturali come l'attività sessuale agiscono sul sistema limbico promuovendo il rilascio di messaggeri chimici come la **dopamina**, i **peptidi oppioidi** e l'**ossitocina**, alla base degli effetti gratificanti e di rinforzo dell'attività sessuale. **Tali processi sono a loro volta alla base della formazione dei legami sociali e di natura affettiva.** Diverse aree cerebrali, in particolare aree corticali, il sistema mesolimbico, l'amigdala, e l'ipotalamo, interagiscono fra di loro per regolare diversi aspetti del comportamento sessuale. In queste aree cerebrali diversi neurotrasmettitori e neuropeptidi (ad es., dopamina, peptidi oppioidi, ossitocina), interagendo con gli ormoni sessuali (ad es., testosterone ed estrogeni), inducono degli effetti stimolanti o inibenti diversi aspetti (motivazionali e/o prestazionali) del comportamento sessuale maschile e femminile. **CONCLUSIONI** Gli ormoni sessuali contribuiscono in modo importante e complesso alla differenziazione dei maschi e delle femmine, non solo per lo sviluppo del fisico, ma anche nella funzione riproduttiva e nel comportamento sessuale, e nella sessualità più in generale. Sebbene i meccanismi grazie ai quali esercitano i loro effetti non siano ancora stati completamente chiariti, essi influenzano in modo importante la vita sessuale e riproduttiva, e la sessualità, dei maschi e delle femmine, agendo sia a livello centrale che periferico. Non solo, ma come abbiamo visto, la loro attività è in grado di influenzare in modo significativo anche tanti altri aspetti dell'attività psichica e del comportamento degli individui, aspetti non strettamente relati alla sfera riproduttiva e della sessualità. **TAKE HOME MESSAGE** La sessualità umana è estremamente complessa e si basa sull'interazione fra aspetti che riguardano: - Il sesso biologico; - L'identità sessuale e di genere; - L'orientamento sessuale. Questi aspetti tendono a mescolarsi ed interagire in modi estremamente complessi e variegati che quasi mai sono rappresentativi di interazioni dirette ed univoche. A questo punto quanto riteniamo valido il detto: "Un uomo è un uomo e una donna è una donna"? ### STEROIDI ANABOLIZZANTI Gli **steroidi anabolizzanti** sono molecole della stessa classe degli ormoni sessuali (steroidi) la cui principale caratteristica è la stimolazione dei processi di crescita (anabolizzanti). Ne esistono diversi, uno dei più conosciuti ed utilizzati è il **NANDROLONE**. L'unica differenza fra testosterone e nandrolone (19-nortestosterone) è l'assenza di un gruppo metile (CH3) nel nandrolone in posizione C19 rispetto al testosterone, che ne aumenta l'attività anabolica ed è alla base del suo uso come farmaco dopante. I risultati degli studi condotti su questo aspetto sono tuttora contrastanti. Infatti, nonostante il fatto che l'incremento delle prestazioni atletiche sia uno dei principali scopi dell'utilizzo di steroidi anabolizzanti, i risultati delle ricerche in merito non sono del tutto univoci; alcune ricerche non hanno in effetti osservato un netto effetto di miglioramento da parte di chi assumeva tali sostanze. C'è comunque da dire che la maggior parte di questi studi prendevano in esame soggetti che assumevano gli steroidi a dosaggi relativamente bassi e per periodi di tempo limitati. Malgrado l'assenza di una netta conferma scientifica è difficile ignorare i successi di coloro che fanno uso di steroidi. **Ben Johnson**, Olimpiadi di Seul, 1988. Stabilì il nuovo record mondiale sui 100 metri piani con il tempo di 9\"79. Squalificato per essere stato trovato positivo al test antidoping allo steroide anabolizzante *stanozololo*. **EFFETTI COLLATERALI** Sangue nelle urine, nausea e vomito, spasmi muscolari, tumore al fegato, etc. **MASCHI** **FEMMINE** ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------- Atrofia testicolare (a causa del feedback negativo da parte dello steroide sul rilascio di gonadotropine ipofisarie) Amenorrea Ginecomastia (a causa della eccessiva aromatizzazione in estrogeno) Sterilità Irsutismo Iperclitoridismo Ingrossamento della voce **Aggressività** Gli studi su questo aspetto, sebbene non siano allo stato attuale risolutivi, tendono ad indicare un aumento dell'aggressività in soggetti utilizzatori. Comunque, sebbene una maggiore aggressività sia spesso rilevata in utilizzatori di steroidi anabolizzanti, essa potrebbe essere dovuta ad altre ragioni (caratteristiche individuali pregresse, aumento della taglia/stazza, etc.) non direttamente collegate ad un effetto farmacologico. **Attività sessuale** contrariamente alle aspettative di un aumento della motivazione e della prestazione sessuale, si assiste di solito ad una profonda alterazione in senso inibitorio del comportamento sessuale. **Altri effetti** Gli steroidi anabolizzanti sembra siano in grado di indurre dipendenza per sé e potrebbero costituire un fattore di aumentata vulnerabilità a sviluppare dipendenza da altre sostanze d'abuso (cannabinoidi, psicostimolanti, alcool, etc.).

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