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Università di Ferrara
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These notes provide an overview of plant cell biology, covering topics like cell organelles, cell walls, and plant tissues. The document explains various aspects of plant cell structure and function, including cell walls, vacuoles, and their roles in the plant's overall function.
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CITOLOGIA 1. Gli organismi eucariotici fotosintetici: Sono organismi con cellule dotate di nucleo e organuli membranosi, capaci di svolgere la fotosintesi grazie alla presenza di cloroplasti (es. piante, alghe e alcune protisti come Euglena). 2. Gli organismi fotosintetici: Sono organism...
CITOLOGIA 1. Gli organismi eucariotici fotosintetici: Sono organismi con cellule dotate di nucleo e organuli membranosi, capaci di svolgere la fotosintesi grazie alla presenza di cloroplasti (es. piante, alghe e alcune protisti come Euglena). 2. Gli organismi fotosintetici: Sono organismi che utilizzano la luce solare per sintetizzare composti organici da CO₂ e H₂O tramite la fotosintesi clorofilliana (piante, alghe, cianobatteri). 3. Strutture caratteristiche della cellula vegetale rispetto a quella animale: Parete cellulare, vacuolo centrale, plastidi (cloroplasti, cromoplasti, leucoplasti), plasmodesmi. 4. Quale di queste risposte è errata? L’osmosi: Probabilmente la risposta errata riguarda una definizione scorretta dell’osmosi, che è il movimento dell’acqua attraverso una membrana semipermeabile da una soluzione meno concentrata a una più concentrata. 5. Soluzione isotonica rispetto a un’altra: È una soluzione che ha la stessa concentrazione di soluti di un’altra, quindi non provoca movimento netto di acqua attraverso la membrana cellulare. 6. Cellula vegetale immersa in una soluzione ipertonica: Perde acqua per osmosi e va incontro a plasmolisi (contrazione del protoplasto e distacco dalla parete cellulare). 7. Parete cellulare: Struttura rigida esterna alla membrana plasmatica, costituita principalmente da cellulosa, conferisce forma e resistenza alla cellula. 8. Differenza tra cellula meristematica e cellula adulta: Le cellule meristematiche sono indifferenziate, piccole e con elevata capacità di divisione, mentre le cellule adulte sono differenziate e specializzate in funzioni specifiche. 9. Le cellule meristematiche: Sono cellule indifferenziate con parete cellulare sottile, citoplasma denso e nuclei grandi, responsabili della crescita delle piante. 10. Parete secondaria: Struttura rigida, più spessa della parete primaria, contenente lignina, che conferisce resistenza meccanica e impermeabilità. 11. Parete primaria: Strato sottile ed elastico della parete cellulare, composto da cellulosa, emicellulosa e pectine, permette la crescita cellulare. 12. Parete primaria composta da: Cellulosa, emicellulosa e pectine. 13. Biosintesi della parete cellulare: Avviene nel reticolo endoplasmatico e nell’apparato di Golgi, con assemblaggio finale sulla superficie cellulare. 14. Lamella mediana: Strato che cementa tra loro le cellule vegetali adiacenti, formato principalmente da pectine. 15. Lamella mediana costituita da: Pectine, che favoriscono l’adesione tra cellule. 16. Sostanze pectiche: Polisaccaridi complessi presenti nella lamella mediana, essenziali per l’adesione tra cellule. 17. Cellulosa: Polisaccaride strutturale della parete cellulare vegetale, formato da lunghe catene di glucosio unite da legami β-1,4-glicosidici. 18. Nella parete primaria: Sono presenti cellulosa, emicellulosa e pectine, che conferiscono flessibilità e resistenza. 19. Nella parete secondaria: Si trovano cellulosa, lignina ed emicellulosa, rendendola rigida e impermeabile. 20. Tessitura della parete secondaria: Può essere fibrillare, reticolata o scalariforme, determinando la resistenza e le proprietà meccaniche della cellula. 21. Fragmoplasto: Struttura microtubulare che guida la formazione della parete cellulare durante la citodieresi nelle cellule vegetali. 22. Matrice della parete primaria costituita da: Pectine, emicellulose e proteine strutturali. 23. Biosintesi della cellulosa: Avviene grazie all’enzima cellulosa sintasi, localizzato nella membrana plasmatica. 24. Lignina: Polimero complesso che rinforza la parete secondaria e conferisce resistenza meccanica e impermeabilità. 25. Plasmodesmi: Canali citoplasmatici che attraversano le pareti cellulari e permettono la comunicazione tra cellule vegetali. 26. Suberina: Sostanza idrofoba presente nel sughero e nell’endoderma, che limita la perdita d’acqua. 27. Cutina: Sostanza lipidica che forma la cuticola, proteggendo le parti aeree della pianta dalla disidratazione. 28. Vacuolo nella cellula vegetale: Regola il turgore cellulare, immagazzina sostanze di riserva e detossifica composti dannosi. 29. Tonoplasto: Membrana che delimita il vacuolo e regola il trasporto di sostanze al suo interno. 30. Succo vacuolare: Soluzione acquosa contenente ioni, metaboliti, pigmenti e sostanze di riserva. 31. Flavonoidi: Metaboliti secondari con funzioni antiossidanti, pigmentanti e di difesa. 32. Colore degli antociani: Varia dal rosso al blu a seconda del pH del vacuolo. 33. Granuli di aleurone: Strutture proteiche presenti nei semi, responsabili della riserva proteica. 34. Alcaloidi: Metaboliti secondari azotati con funzioni di difesa (es. nicotina, morfina). 35. Plasmolisi: Fenomeno in cui la cellula perde acqua in soluzione ipertonica e il protoplasto si ritrae dalla parete cellulare. 36. Accumulo di sostanze tossiche nella cellula: Avviene principalmente nel vacuolo. 37. Rafidi: Cristalli aghiformi di ossalato di calcio presenti nel vacuolo, con funzione difensiva. 38. Involucro dei plastidi: Doppia membrana derivata dalla simbiosi endosimbiotica. 39. Cromoplasti: Plastidi contenenti pigmenti carotenoidi, responsabili della colorazione di frutti e fiori. 40. Ribosomi nei plastidi: Sono di tipo 70S, simili a quelli batterici. 41. Proplastidi caratterizzano: Le cellule embrionali e meristematiche, da cui derivano i diversi tipi di plastidi. 42. Definizione dei grana: Strutture formate da tilacoidi impilati nei cloroplasti, dove avviene la fase luminosa della fotosintesi. 43. Stroma plastidiale: Matrice fluida del cloroplasto, sede della fase oscura della fotosintesi. 44. Eccesso di glucosio dalla fotosintesi: Viene immagazzinato sotto forma di amido nei leucoplasti. 45. Sulle membrane dei tilacoidi avviene: La fase luminosa della fotosintesi. 46. Plastidi organuli semiautonomi perché: Hanno DNA proprio e possono sintetizzare alcune proteine autonomamente. 47. Funzione dei cromoplasti: Sintesi e accumulo di pigmenti colorati. 48. Ezioplasti: Plastidi non esposti alla luce, che si differenziano in cloroplasti alla luce. 49. Conversione da cloroplasti a cromoplasti: Implica la degradazione della clorofilla e la sintesi di carotenoidi. 50. Cromoplasti responsabili: Della colorazione gialla, arancione o rossa di fiori e frutti. ISTOLOGIA 1. Le tallofite: Piante prive di un’organizzazione in radici, fusto e foglie distinte (es. alghe, funghi, epatiche). 2. Tessuti meristematici primari: Tessuti costituiti da cellule indifferenziate con elevata capacità di divisione, responsabili della crescita in lunghezza delle piante (es. meristemi apicali). 3. Tessuti meristematici secondari: Derivano da cellule adulte che riacquistano la capacità di dividersi, responsabili della crescita in spessore (es. cambio cribro-vascolare e cambio subero-fellodermico). 4. Cambio subero-fellodermico forma: Il periderma, composto da sughero (esterno), fellogeno (meristema) e felloderma (interno). 5. Tessuti parenchimatici: Tessuti con cellule vive a parete sottile, deputati a funzioni di riserva, fotosintesi o riempimento (es. parenchima clorofilliano, di riserva, acquifero). 6. Parenchima di riserva ricco di plastidi: Amiloplasti, che immagazzinano amido. 7. Parenchima acquifero caratterizzato da: Cellule con grandi vacuoli che accumulano acqua, tipico di piante xerofile. 8. Parenchima aerifero: Tessuto con ampi spazi intercellulari pieni d’aria, tipico delle piante acquatiche. 9. Tessuti tegumentali: Epidermide e periderma, che proteggono la pianta dagli agenti esterni. 10. Da quale meristema deriva l’epidermide? Dal protoderma. 11. Cellule epidermiche: Generalmente appiattite, prive di cloroplasti (eccetto quelle di stomi), con parete ispessita per protezione. 12. Modificazione parietale tipica delle cellule epidermiche: Cuticola cerosa che limita la perdita d’acqua. 13. Epidermide nelle piante di ambienti aridi: È ispessita e spesso rivestita da una cuticola spessa per ridurre la traspirazione. 14. Epidermide nelle piante di ambienti d’ombra stretta: È sottile e con più cloroplasti per ottimizzare la fotosintesi. 15. Endoderma: Strato di cellule che circonda la stele nella radice, con la banda del Caspary che regola il passaggio dell’acqua. 16. Funzione degli stomi: Regolano gli scambi gassosi e la traspirazione. 17. Stoma costituito da: Due cellule di guardia che delimitano l’ostio, talvolta accompagnate da cellule di contorno. 18. Funzione dell’epidermide negli organi aerei: Protezione e regolazione degli scambi gassosi. 19. Endoderma caratteristico di quale organo? Radice. 20. Caratteristica dell’endoderma: Presenza della banda del Caspary, che regola il passaggio di acqua e soluti. 21. Differenza tra collenchima e sclerenchima: Il collenchima ha cellule vive con pareti ispessite ed elastiche, il sclerenchima ha cellule morte con pareti lignificate e rigide. 22. Collenchima: Tessuto di sostegno flessibile, tipico di piante giovani e organi in crescita. 23. Sclerenchima: Tessuto di sostegno rigido, con cellule morte a parete lignificata (es. fibre e sclereidi). 24. Fibre tessili: Fibre sclerenchimatiche lunghe ed elastiche, utilizzate per tessuti (es. lino, canapa). 25. Differenza tra trachee e tracheidi: Le trachee sono formate da elementi più larghi e perforati, tipici delle angiosperme, mentre le tracheidi sono più strette e presenti anche nelle gimnosperme. 26. Trachee: Elementi conduttori dello xilema, formati da file di cellule morte con pareti lignificate. 27. Tessuto vascolare trasporta: Xilema (acqua e sali minerali) e floema (sostanze organiche). 28. Vasi permettono un flusso di acqua e ioni contro la forza di gravità: Grazie alla capillarità e alla traspirazione. 29. Pareti delle trachee e delle tracheidi: Lignificate, con diverse strutture di ispessimento (ad anelli, spirali, reticoli, punteggiature). 30. Fibrotracheidi: Cellule allungate intermedie tra fibre e tracheidi, con funzione di sostegno. 31. Tessuto cribroso: Costituito da cellule conduttrici del floema (tubi cribrosi e cellule compagne). 32. Elementi dei tubi cribrosi: Cellule allungate senza nucleo, con setti cribrosi per il trasporto di sostanze organiche. 33. Esoderma: Strato cellulare sotto l’epidermide della radice, con funzione protettiva. 34. Esoderma caratterizzato da: Cellule suberificate che regolano il passaggio dell’acqua. 35. Rizoderma: Epidermide della radice con peli radicali per l’assorbimento di acqua e sali minerali. 36. Soluzioni assorbite dai peli radicali: Acqua e sali minerali in forma ionica. 37. Radici laterali derivano: Dal periciclo della radice principale. 38. Sughero: Tessuto protettivo formato da cellule morte impregnate di suberina. 39. Sughero caratterizzato da: Impermeabilità e resistenza agli agenti atmosferici. 40. Lenticelle: Strutture del periderma che permettono gli scambi gassosi. 41. Lenticelle prodotte: Dal cambio subero-fellodermico. 42. Xilema: Tessuto vascolare che trasporta acqua e sali minerali. 43. Floema: Tessuto vascolare che trasporta sostanze organiche (zuccheri). 44. Cambio cribro-vascolare: Meristema responsabile dell’accrescimento secondario. 45. Fasci cribro-vascolari di tipo collaterale: Xilema e floema affiancati lateralmente. 46. Nei fasci di tipo collaterale: Lo xilema è rivolto verso l’interno, il floema verso l’esterno. 47. Nel fusto aereo i fasci sono di tipo: Collaterale chiuso nelle monocotiledoni, collaterale aperto nelle dicotiledoni. 48. Fasci cribro-vascolari di tipo radiale: Alternanza di xilema e floema tipica delle radici. 49. Modificazione parietale che interessa il collenchima: Ispessimenti cellulari a livello angolare, anulare o lamellare. 50. Modificazione parietale che interessa lo sclerenchima: Pareti lignificate e ispessite. 51. Cellule petrose della pera: Sclereidi, cellule sclerenchimatiche con pareti ispessite. 52. Cellule del tessuto cribroso: Cellule vive, allungate, con setti cribrosi. 53. Durante la stagione invernale i tubi cribrosi diventano inattivi perché: Il flusso di linfa elaborata si riduce per la mancanza di fotosintesi. 54. Bande del Caspary: Strutture dell’endoderma impregnate di suberina che regolano il passaggio dell’acqua nella radice. 55. Tricomi: Appendici epidermiche con funzione protettiva o secretoria. 56. Spine della rosa: Emergenze epidermiche con funzione di difesa. 57. Peli ghiandolari generalmente: Secernono sostanze come oli essenziali o resine. 58. Funzione dei peli morti: Riduzione della perdita d’acqua per traspirazione. 59. Tubero della patata ricco di: Amido. 60. Peli radicali: Espansioni dell’epidermide radicale che aumentano la superficie di assorbimento. RIPRODUZIONE 1. La gemmazione è: Un tipo di riproduzione asessuata in cui un nuovo individuo si sviluppa come una protuberanza (gemma) sulla cellula o sul corpo del genitore (es. lieviti, idre). 2. Grazie alla frammentazione le alghe filamentose: Possono riprodursi asessualmente, generando nuovi individui a partire da frammenti del tallo. 3. Differenza tra sporulazione e sporogonia: La sporulazione è la formazione di spore per mitosi, mentre la sporogonia è la produzione di spore per meiosi, tipica dei cicli aplo-diplontici. 4. I conidi sono: Spore asessuate prodotte da funghi e alcune piante, generate per mitosi. 5. Le zoospore sono: Spore mobili dotate di flagelli, tipiche di alghe e funghi acquatici. 6. Le aplanospore sono: Spore asessuate prive di flagelli, che si disperdono passivamente. 7. Con la sporogonia vengono: Prodotte meiospore, spore derivate dalla meiosi, tipiche di cicli aplo-diplontici. 8. Quale di questi tipi di riproduzione sessuata è la più evoluta? L’angiogamia, caratteristica delle angiosperme, con fecondazione doppia. 9. Nella anisogamia: I gameti sono morfologicamente diversi, ma entrambi mobili. 10. Con la riproduzione per sporogonia: Si formano spore per meiosi, generando gametofiti aploidi. 11. Differenza tra gameti e meiospore: I gameti sono cellule sessuali che si uniscono nella fecondazione, mentre le meiospore germinano direttamente per formare un nuovo individuo. 12. I gameti possono derivare: Da mitosi (nei gametofiti aploidi) o meiosi (nelle piante diplontiche). 13. Lo zigote è: La cellula diploide formata dalla fusione di due gameti aploidi. 14. Cosa si intende per “individuo” o “generazione”? Un individuo può essere un gametofito (aploide) o uno sporofito (diploide), a seconda della fase del ciclo vitale. 15. Organismi con alternanza di fase nucleare: Piante con ciclo aplo-diplontico (es. briofite, pteridofite, spermatofite). 16. Nel ciclo ontogenetico aplonte: L’organismo adulto è aploide e la diploidia si verifica solo nello zigote. 17. Nel ciclo ontogenetico diplonte, le uniche cellule aploidi sono: I gameti. 18. Ciclo aplo-diplontico caratterizzato da: Alternanza tra fase sporofitica diploide e fase gametofitica aploide. 19. Nelle briofite: Il gametofito è la fase dominante e indipendente, mentre lo sporofito è ridotto e dipendente. 20. Nelle generazioni isomorfe: Gametofito e sporofito hanno lo stesso aspetto morfologico. 21. Nelle pteridofite il gametofito: È indipendente, ma di dimensioni ridotte rispetto allo sporofito. 22. Nel ciclo aplo-diplontico: Lo sporofito diploide produce spore aploidi per meiosi, che daranno origine ai gametofiti. 23. Gametofito maschile nelle angiosperme: È il granulo pollinico. 24. Gametofito femminile nelle angiosperme: È il sacco embrionale. 25. Corolla del fiore delle angiosperme formata da: Petali. 26. Differenza tra antofilli e sporofilli: Gli antofilli sono elementi sterili del fiore (sepali e petali), mentre gli sporofilli sono fertili (stami e carpelli). 27. Gineceo: Parte femminile del fiore, composta da uno o più carpelli. 28. Stami e carpelli fanno parte: Degli sporofilli, organi riproduttivi del fiore. 29. Androceo: Parte maschile del fiore, composta dagli stami. 30. Nelle logge o sacche polliniche: Si sviluppano le microspore, che daranno origine ai granuli pollinici. 31. Cellule madri delle microspore: Sono diploidi e subiscono meiosi per produrre microspore aploidi. 32. Granulo pollinico si forma: Dalla maturazione della microspora. 33. Antera: Parte terminale dello stame, dove si producono i granuli pollinici. 34. Microspore: Spore maschili aploidi che si differenziano in granuli pollinici. 35. Antera rivestita da due involucri: Esotecio (strato esterno) e endotecio (strato interno). 36. Granulo pollinico germinato caratterizzato da: Tubo pollinico che trasporta il gamete maschile all’ovulo. 37. Pistillo: Struttura che include uno o più carpelli, costituita da stigma, stilo e ovario. 38. Ovulo rivestito da: Tegumenti protettivi. 39. Placenta: Parte dell’ovario dove sono attaccati gli ovuli. 40. Sacco embrionale: Gametofito femminile delle angiosperme, che contiene la cellula uovo. 41. Gamete femminile: La cellula uovo nel sacco embrionale. 42. Passaggio dallo sporofito al gametofito nel fiore: Avviene tramite la meiosi nelle sacche polliniche e nell’ovulo. 43. Fiori più evoluti hanno: Ovari inferiori, impollinazione specifica e meccanismi di fecondazione avanzati. 44. Cellula madre delle macrospore: Diploide, subisce meiosi per produrre la macrospora aploide. 45. Doppia fecondazione: Processo tipico delle angiosperme in cui un gamete feconda la cellula uovo e l’altro si unisce ai nuclei polari per formare l’endosperma. 46. Con la doppia fecondazione: Si ottiene un embrione diploide e un endosperma triploide. 47. Endosperma secondario o albume deriva: Dalla fusione del secondo gamete maschile con i nuclei polari del sacco embrionale. 48. Ovulo fecondato diventa: Un seme. 49. Dopo la doppia fecondazione: L’ovulo diventa seme e l’ovario si trasforma in frutto. 50. All’interno del seme è presente: L’embrione e, in alcune specie, l’endosperma. 51. Tegumenti del seme derivano: Dai tegumenti dell’ovulo e formano il rivestimento protettivo del seme. 52. Spermatofite: Piante a seme, comprendenti gimnosperme e angiosperme. 53. Ruolo dell’endosperma secondario: Fornire nutrienti all’embrione in sviluppo. 54. Riserve nel seme possono essere localizzate: Nel cotiledone o nell’endosperma, a seconda della specie. 55. Nelle graminacee: L’endosperma persiste come principale fonte di nutrienti. 56. Cotiledoni: Foglie embrionali che possono accumulare riserve (dicotiledoni) o essere assorbenti (monocotiledoni). 57. Per la germinazione del seme è sempre indispensabile: Acqua, temperatura adeguata e ossigeno. 58. Nel fagiolo le riserve sono localizzate: Nei cotiledoni. 59. Nel seme del frumento il cotiledone detto scutello: Assorbe i nutrienti dall’endosperma. 60. Nell’embrione delle dicotiledoni si distinguono: Radicola, ipocotile, epicotile e cotiledoni. ORGANOGRAFIA 1. Nella germinazione epigea: I cotiledoni emergono al di sopra del suolo grazie all’allungamento dell’ipocotile (es. fagiolo). 2. L’asse ipocotile: Parte dell’embrione compresa tra la radicola e i cotiledoni, che si sviluppa nella radice primaria. 3. Nella pianta la gemma: È una struttura contenente il meristema apicale, da cui si sviluppano nuovi organi (foglie, rami, fiori). 4. Il fusto è: L’asse principale della pianta che sostiene foglie e fiori, trasporta linfa e può accumulare sostanze di riserva. 5. Il fusto è organizzato: In epidermide (rivestimento), corteccia (parenchimi e tessuti di sostegno), cilindro centrale (xilema e floema). 6. Nel fusto le foglie sono inserite: Nei nodi, separati tra loro da internodi. 7. I primordi dei rami si trovano: Nelle gemme ascellari, situate all’ascella delle foglie. 8. Nella ramificazione monopodiale: L’asse principale continua a crescere dominando i rami laterali. 9. Le piante annuali: Completano il loro ciclo vitale (germinazione, crescita, riproduzione e morte) in un anno. 10. Nelle monocotiledoni l’accrescimento del fusto è: Generalmente primario, senza formazione di cambio cribro-vascolare. 11. La gemma è lo stadio giovanile del fusto e comprende: Meristemi apicali e primordi fogliari. 12. La zona embrionale del fusto comprende: Il meristema apicale e le prime cellule differenziate. 13. Nella zona di determinazione del fusto: Le cellule smettono di dividersi e si differenziano in tessuti specializzati. 14. Dal protoderma si origina: L’epidermide. 15. Nel fusto di dicotiledoni in struttura primaria la stele è: Eustelica, con fasci cribro-vascolari disposti in anello. 16. Nel fusto delle dicotiledoni i fasci sono di tipo: Collaterale aperto, con possibilità di accrescimento secondario. 17. La struttura atactostelica è tipica: Delle monocotiledoni, con fasci cribro-vascolari dispersi nel parenchima. 18. Nel fusto aereo in struttura primaria dall’esterno verso l’interno troviamo: Epidermide, corteccia, fasci vascolari, midollo. 19. Le graminacee sono monocotiledoni, nel fusto i loro fasci sono: Collaterali chiusi e sparsi nel tessuto fondamentale. 20. Nelle dicotiledoni e nelle gimnosperme il fusto cresce in spessore grazie: Al cambio cribro-vascolare, che forma xilema e floema secondari. 21. In un rametto di un anno di età dall’esterno verso l’interno troviamo: Epidermide, corteccia, floema primario, cambio, xilema primario e midollo. 22. In un rametto di 2 anni di età: Si osservano strati di xilema secondario e floema secondario. 23. In un rametto di 2 anni di età il cambio cribro-vascolare: Continua a produrre xilema e floema secondari. 24. Il legno eteroxilo è tipico: Delle angiosperme, con vasi e fibre lignificate. 25. Nel legno omoxilo: Tipico delle gimnosperme, sono presenti solo tracheidi e non vasi. 26. Differenza tra alburno e duramen: L’alburno è la parte più giovane e attiva del legno, il duramen è la parte più interna e lignificata. 27. Il periderma è: Un tessuto protettivo che sostituisce l’epidermide nelle piante con crescita secondaria. 28. In un rametto di 2 anni di età: È presente periderma al posto dell’epidermide. 29. Nell’apparato radicale omorrizico: Non esiste una radice principale, ma tutte le radici sono equivalenti (tipico delle monocotiledoni). 30. La cuffia: Struttura protettiva che ricopre l’apice della radice. 31. Sequenza delle zone della radice in morfologia esterna: Zona di divisione, zona di allungamento, zona di differenziazione (o pilifera). 32. Zona suberosa o delle radici laterali: È la parte della radice dove si formano le radici secondarie. 33. Zona pilifera della radice: Regione con peli radicali per l’assorbimento di acqua e sali minerali. 34. Nelle piante acquatiche la zona pilifera: È ridotta o assente, sostituita da parenchima aerifero. 35. Le radici laterali hanno origine: Dal periciclo, lo strato più interno della corteccia. 36. Sezione trasversale della radice in zona pilifera dall’esterno verso l’interno: Epidermide, corteccia, endoderma, periciclo, fasci vascolari. 37. La stele della radice presenta: Xilema e floema disposti radialmente. 38. Stele radicale: Struttura centrale della radice contenente i tessuti vascolari. 39. In zona suberosa l’endoderma ha funzione: Di barriera selettiva per l’assorbimento di acqua e soluti. 40. Il fascio della radice è composto da: Xilema e floema organizzati radialmente. 41. Nella radice delle dicotiledoni il numero delle arche: Generalmente quattro o più. 42. La foglia è: Un organo della pianta specializzato nella fotosintesi. 43. Funzioni principali della foglia: Fotosintesi, traspirazione, scambi gassosi. 44. Parti di una foglia tipica: Guaina, picciolo, lamina. 45. Nelle graminacee la guaina fogliare: Avvolge il fusto senza picciolo. 46. Il lembo fogliare: Parte principale della foglia, che intercetta la luce. 47. Foglie delle conifere: Sono generalmente aghiformi, con cuticola spessa per ridurre la perdita d’acqua. 48. Tipicamente le foglie delle dicotiledoni e monocotiledoni sono: Le dicotiledoni hanno nervature reticolate, le monocotiledoni parallelinervie. 49. Sezione trasversale di una foglia dorsiventrale mesofitica dall’alto verso il basso: Epidermide superiore, parenchima a palizzata, parenchima lacunoso, epidermide inferiore con stomi. 50. Foglia dorsiventrale natante: Ha parenchima aerifero e stomata solo sulla pagina superiore. 51. Foglia xeromorfa bifacciale (es. Nerium oleander): Cuticola spessa, stomi infossati, tessuti di sostegno sviluppati. 52. Foglie delle monocotiledoni generalmente: Hanno nervature parallele. 53. Evolutivamente, le foglie: Derivano da modificazioni di rami laterali (teoria telomatica). 54. Microfille e megafille: Microfille con un solo fascio vascolare, megafille con nervature ramificate. 55. Cosa si intende per tubero? Un fusto sotterraneo ricco di sostanze di riserva (es. patata). 56. Spine di molte piante succulente: Sono foglie modificate per ridurre la perdita d’acqua. 57. Pneumatofori: Radici aeree che emergono dall’acqua per scambiare ossigeno (es. mangrovie). 58. Trappole delle piante carnivore: Strutture specializzate per catturare insetti e assorbirne i nutrienti. 59. Cuscuta: Pianta parassita che assorbe sostanze nutritive da altre piante tramite austori. 60. Nel bulbo, i catafilli sono: Foglie modificate di riserva (es. cipolla).