Carboidrati: Struttura e Funzioni PDF
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UniCamillus – Saint Camillus International University of Health Sciences
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Questo documento tratta l'argomento dei carboidrati, fornendo una panoramica dettagliata della loro struttura, classificazione e funzioni biologiche. Vengono descritti i monosaccaridi, disaccaridi e polisaccaridi, assieme alle loro reazioni chimiche e importanza nel metabolismo cellulare. Il testo esplora la glicolisi e altri processi biochimici legati ai carboidrati.
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â€I CARBOIDRATI‬ S†ono le molecole più abbondanti sulla terra.‬ â€La loro ossidazione è la principale via di produzione di energia nelle cellule non fotosintetiche.‬ â€Svolgono diverse funzioni:‬ â€-‬ â€strutturale‬ â€-‬ â€lubrificazione‬ â€-‬ â€riconoscimento ed adesione cellular...
â€I CARBOIDRATI‬ S†ono le molecole più abbondanti sulla terra.‬ â€La loro ossidazione è la principale via di produzione di energia nelle cellule non fotosintetiche.‬ â€Svolgono diverse funzioni:‬ â€-‬ â€strutturale‬ â€-‬ â€lubrificazione‬ â€-‬ â€riconoscimento ed adesione cellulare‬ â€-‬ â€segnali per la localizzazione intracellulare‬ †etti idrati del carbonio, hanno come gruppo funzionale OH per questo possono essere definiti‬ D â€anche come polialcoli.‬ â€Sono poliidrossi aldeidi o chetoni, possiamo dividerli in tre classi‬ â€Recentemente sono stati divisi in‬ â€-‬ â€carboidrati a rapido assorbimento‬ â€-‬ â€carboidrati a lento assorbimento‬ â€Un afflusso di glucosio troppo rapido si ripercuote negativamente sul livello di glicemia nel sangue‬ â€Hanno ruoli diversi :‬ â€-‬ â€forniscono calore‬ â€-‬ â€formano macromolecole strutturali‬ â€-‬ â€hanno effetti sulla sazietà ‬ â€-‬ â€controllano la glicemia ed il metabolismo del glucosio‬ â€-‬ â€non solo fermentabili e quindi aumentano la massa fecale‬ â€-‬ â€fermentazione (fibre) con la formazione di acidi a corta catena (acido propionico, acido‬ â€butirrico, acido acetico)‬ â€-‬ â€regola la glicosilazione delle proteine cellulari e plasmatiche (albumina, emoglobina,‬ â€lipoproteine)‬ -†‬ â€MONOSACCARIDI‬ â€sono zuccheri semplici sono fatti da una sola unità di poliidrossi aldeide o chetone. Il monosaccaride‬ â€più abbondante in natura è il D-glucosio, se sono a quattro o più atomi tendono a formare strutture‬ â€cicliche‬ â€Sono aldeidi o chetoni con due o più gruppi ossidrilici, il glucosio ed il fruttosio, sono a 6c e hanno 5‬ â€gruppi ossidrilici. Molti C sono centri chirali e == generano stereoisomeri degli zuccheri, questo è‬ â€importante in quanto gli enzimi che agiscono su questi zuccheri sono‬â€stereospecifici‬â€, questa affinità si‬ â€riflette poi sulla Km o sulle costanti di legame‬ S†ono solidi cristallini incolori e solubili in h2o. Sono fatti da una catena non ramificata di atomi di‬ â€carbonio dove tutti gli atomi sono uniti da legami singoli. Nella forma a catena aperta un’atomo di C è‬ â€legato con un doppio legame ad un ossigeno formando un gruppo carbonilico. In base a dove si trova‬ â€il doppio legame saranno aldeidi o chetoni, aldo…. cheto…. ( es aldotetrosi, chetoesosi)‬ â€NB FORMULE FRUTTOSIO, GLUCOSIO, RIBOSIO‬ t†riosi 3‬â€uno importante è la‬ â€gliceraldeide, presenta il numero‬ â€minimo di atomi di C disponibili.‬ â€Presenta un solo C chirale, il fatto che‬ â€sia D o L dipende dalla posizione del‬ â€gruppo ossidrilico rispetto al C chirale‬ â€tetrosi 4‬â€insieme a quelli a 7 sono‬ â€detti zuccheri inusuali in quanto si‬ â€formano solo come prodotti‬ â€intermedi nel ciclo dei‬â€trioso fosfati.‬ â€pentosi‬â€5 D-ribosio e 2 deossi D- ribosio‬ â€esosi 6‬â€tra i principali abbiamo D-glucosio (aldoso)‬â€e D-fruttosio (chetoso)‬ â€eptosi 7‬ T†utti i monosaccaridi, tranne il diidrossiacetone, hanno 1 o più centri chirali e quindi hanno in natura‬ â€forme isometriche otticamente attive. Per rappresentare la conformazione di uno zucchero su un‬ â€piano si usano le‬â€formule proiettive di fisher‬â€dove‬â€i legami orizzontali si proiettano verso il lettore al‬ â€di fuori del piano, mentre quelli verticali sono orientati verso il basso.‬ â€Gli stereoisomeri possono essere divisi in due gruppi che differiscono per la‬ â€configurazione intorno al centro chirale più lontano dal gruppo carbonilico.‬ â€Quelli che a livello di questo atomo di C hanno una conformazione identica a‬ â€quella della L gliceraldeide vengono detti isomeri L, quelli simili alla D‬ â€gliceraldeide saranno D.‬ â€Quindi quando il gruppo OH dell’atomo di carbonio chirale è a destra nella‬ â€formula di proiezione che mette il carbossilico all’estremità in alto è un‬ â€isomero D (destrogiro), se OH è a sinistra è isomero L (levogiro)‬ â€La maggior parte degli esosi presenti negli organismi appartiene agli isomeri‬ â€D, ma non si sa ancora il perchè.‬ â€Mentre tutti gli aminoacidi presenti in una proteina appartengono alla serie‬ â€L‬ â€Quando due zuccheri differiscono solo per‬ â€la configurazione attorno ad un C allora‬ â€sono detti‬â€EPIMERI‬â€, es D-glucosio e‬ â€D-galattosio, negli aldosi ho 4 carboni‬ â€chirali e quindi posso avere molti epimeri,‬ â€infatti posso ottenere una molecola diversa‬ â€cambiando solo 1 C‬ Iâ€n soluzione acquosa però gli‬ â€aldotetrosi e tutti gli altri‬ â€monosaccaridi con 5 o più C assumono una forma ciclica, ad anello in quanto il gruppo carbonilico‬ â€forma un legame covalente con l’atomo di O.‬ â€La formazione di queste strutture ad anello è il‬ â€risultato di reazioni generali tra aldeidi o chetoni ed‬ â€alcoli a dare‬â€emiacetali‬â€o‬â€emichetali‬â€.‬ â€Ad un atomo di carbonio carbonilico posso‬ â€aggiungere due alcoli, con il primo formo gli‬ â€emiacetali. Se in queste strutture =O e OH sono‬ â€presenti sulla stessa molecola allora si forma un‬ â€anello a 5 o 6 atomi.‬ â€Dalla prima aggiunta si generale un ulteriore centro‬ â€chirale, e dato che l’alcol si può attaccare su‬ â€entrambi i lati si creeranno due stereoisomeri indicati con alfa e beta.‬ â€Se aggiungo una seconda molecola di alcol produco l’acetale o chetale completo e il legame che si‬ â€forma viene detto‬â€glicosidico‬â€.‬ â€Se a reagire sono due monosaccaridi allora l’acetale o chetale che si forma è un disaccaride‬ â€Le forme isomeriche dei monosaccaridi che differiscono solo per la configurazione intorno all’atomo‬ â€di C emiacetalico sono dette‬â€anomeriche‬â€e il C è detto‬â€carbonio anomerico.‬ â€Quando il fruttosio forma i composti ciclici, e come lui tutti i chetoesosi, formano un anello‬ â€furanosico‬â€contenente un legame emichetalico‬ â€Gli anelli a 6 membri sono detti‬â€piranosi‬â€perchè derivano‬â€dal pirano, anello eterociclico a 6 membri.‬ â€Le strutture cicliche degli zuccheri vengono rappresentate dalle formule prospettiche di‬â€haworth‬â€,‬ â€dove l’anello viene inclinato in modo da rendere il piano quasi perpendicolare a quello della pagina‬ †er converitrli in forma circolare devo numerare i C partendo da quello anomerico e poi andare in‬ P â€senso orario. Se nella proiezione di Fischer il gruppo ossidrilico è a destra allora nella formula di‬ â€Haworth questo sarà in basso rispetto all’atomo su cui è legato e viceversa‬ â€Se il gruppo terminale è CH2OH protenderà verso l’alto nell’enantiomero D e verso il basso nell’L‬ †volte nella forma ciclica, per esempio nel glucopiranosio gli angoli di‬ A â€legame sono di 120°, ma noi sappiamo che la misura più stabile di angolo‬ â€Ã¨ 109,5° e quindi la molecola si distorce per rendere gli angoli il più vicino‬ â€possibile ai valori ideali e == ottengo conformazioni a sedia ed a barca‬ â€Le‬â€conformazioni‬â€, sono interconvertibili senza la‬â€rottura di legami‬ â€covalenti, mentre due‬â€configurazioni‬â€,, possono essere‬â€convertite l’una‬ â€nell’altra solo con la rottura. Quelle interconvertibili sono per esempio le‬ â€conformazioni a sedia ed a barca, queste strutture sono indispensabili per‬ â€determinare proprietà e funzioni bioligiche.‬ â€la figura di fianco è conformazione a sedia‬ -†‬ â€derivati degli esosi‬ â€Esistono derivati saccaridici in cui un gruppo ossidrilico viene rimpiazzato da un altro sostituente,‬ â€oppure un atomo di carbonio viene ossidato a gruppo carbossilico.‬ â€-‬ â€Negli‬â€amminozuccheri‬â€ho la sostituzione dell’ossidrile‬â€OH con NH3, questi formano molti‬ â€polimeri, compresi quelli delle pareti cellulari dei batteri. Trasformano quindi gli zuccheri‬ â€nella relativa ammina.‬ â€La galattosammina nello schema ha un altro epimero, la glucosamina dove cambia la‬ â€posizone di OH in C4‬ â€-‬ †ei‬â€deossizuccheri‬ n â€sostituisco OH con H,‬ â€questi fanno parte delle‬ â€glicoproteine e dei‬ â€glicolipidi e nei‬ â€polisaccaridi delle piante‬ â€-‬ â€negli‬â€zuccheri acidi‬â€,‬ â€ossido il gruppo‬ â€carbonilico in carbossilico‬ â€-‬ â€acidi sialici‬â€zucchero con‬ â€uno scheletro a 9 atomi‬ â€di C,‬ â€Il gruppo carbossilico di questi‬ â€derivati è ionizzato a PH 7 ed è‬ â€quindi corretto chiamarli‬ â€carbossilati‬ †ella sintesi e nel metabolismo‬ N â€dei carboidrati gli intermedi che si‬ â€formano spesso non sono zuccheri ma i loro derivati fosforilati. La‬â€fosforilazione‬ â€Ã¨ un processo con‬ â€cui elimino un H dal gruppo OH ed aggiungo PO3- (gruppo fosfato) questa sostituzione avviene sul‬ â€carbonio 1 anomerico o sul 6 (nel glucosio) e serve per il metabolismo, infatti il glucosio che si trova‬ â€nel sangue entra nella cellula che ne ha bisogno per gradiente di concentrazione, devo però evitare‬ â€che questo fuoriesca prima che la cellula lo utilizzi, per farlo allora appena entra nella cellula un‬ â€enzima della glicolisi lo maschera attaccando il‬ â€fosfato, cosi il glucosio non esce più. La‬ â€fosforilazione serve anche per attivare gli‬ â€zuccheri per le trasformazioni successive‬ -†‬ â€ossidazione dei carboidrati‬ â€avviene con l’aggiunta di un gruppo‬ â€carbossilico (COOH) , e può avvenire in due‬ â€punti, o al c1, o al c6 o entrambi‬ -†‬ â€reazione di Fehling‬ â€i monosaccaridi possono essere ossidati da agenti ossidanti come dallo ione rameico Cu+ o da Fe3+.‬ â€In queste reazioni il gruppo carbossilico. Il glucosio e gli altri zuccheri in grado di ridurre lo ione‬ â€rameico sono detti‬â€zuccheri riducenti‬ -†‬ â€OLIGOSACCARIDI‬ â€Sono formati da una catena corta di monosaccaridi uniti tra loro da legami glicosidici. I più‬ â€abbondanti sono i disaccaridi formati da due unità , di cui il più comune è il saccarosio fatto da‬ â€d-glucosio e d-fruttosio. Nelle cellule la maggior parte degli oligosaccaridi che hanno 3 o più unità ‬ â€non si trovano isolati, ma legati a molecole non glucidiche, lipidi e proteine a formare i glicoconiugati.‬ â€Sono quelle strutture che formano il glicocalice, il guscio protettivo che sta fuori della cellula e serve‬ â€per il riconoscimento e la protezione.‬ â€Sono glucidi biologicamente attivi se coniugati con proteine (glicoproteine) e lipidi (glicolipidi).‬ â€La loro principale funzione è il riconoscimento cellulare.‬ â€Sono zuccheri che pongono resistenza alla digestione nel tratto gastrointestinale superiore; arrivano‬ â€nel colon immutati dove avviene la fermentazione‬ I†disaccaridi come maltosio, lattosio e saccarosio sono fatti da due monosaccaridi uniti da un legame‬ â€O-glicosidico che si forma quando un gruppo ossidrilico dello zucchero reagisce con l’atomo di C‬ â€anomerico dell’altro zucchero, questa reazione forma un acetale da un emiacetale e da un alcol. Il‬ â€composto generato si chiama‬â€glicoside‬â€, ed avviene‬â€con la liberazione di una molecola di h2o‬ â€I legami glicosidici sono facilmente idrolizzati dagli acidi, ma sono resistenti all’azione delle basi.‬ â€Il legame N glicosidico unisce il C anomerico di uno zucchero con un azoto delle glicoproteine e dei‬ â€nucleotidi.‬ â€Quando un carbonio anomerico è impegnato in un legame glicosidico l’interconversione tra le forme‬ â€cicliche e quelle lineari non può avvenire. E quindi la formazione di un legame glicosidico rende lo‬ â€zucchero resistente all’ossidazione e == non riducente.‬ â€Nei disaccaridi o polisaccaridi l’estremità di una catena con un C anomerico libero viene dette‬ â€estremità riducente‬â€della catena‬ †er nominare il nome ai disaccaridi riducenti scrivo il nome del composto con l’estremità non‬ P â€riducente a sinistra e lo costruisco così‬ â€1.‬ â€indico la configurazione alfa o beta dell’atomo di C anomerico che congiunge la prima unità ‬ â€monosaccaridica (sinistra) con la seconda‬ â€2.‬ â€do il nome al monosaccaride non riducente, e metto ‘’furanosil’’ se è a 5c o ‘’piranosil’’ se è a‬ â€6 c‬ â€3.‬ â€indico tra parentesi i due C uniti con una freccia tra i due numeri (1–4) ed inserisco il nome‬ â€del secondo monosaccaride‬ â€Es maltosio_ alfa-d-glucopiranosil-d-glucopiranosio‬ â€Quindi questa nomenclatura specifica l’ordine delle unità , la configurazione di ogni C anomerico e gli‬ â€atomi di C coinvolti nel legame glicosidico‬ S†e la reazione è tra due beta allora il legame sarà obliquo (a forma di onda) perché i due OH sono in‬ â€posizioni diverse. Se è alfa sarà lineare‬ L†ATTOSIO : d glucosio + d galattosio‬ â€MALTOSIO: d glucosio + d'glucosio‬ â€SACCAROSIO: glucosio + fruttosio, viene sintetizzato dalle piante, ma non dagli animali superiori, non‬ â€ha C anomerici liberi perché entrambi quelli presenti sono coinvolti nel legame glicosidico‬ -†‬ â€POLISACCARIDI‬ â€sono polimeri di zuccheri con più di 20 unità , alcuni ne hanno anche migliaia‬ â€-‬ â€cellulosa: catena lineare‬ â€-‬ â€glicogeno: catena ramificata‬ â€-‬ â€amido: catena lineare (amilosio) o ramificata (amilopectina) Noi non siamo in grado di‬ â€produrla, ma possiamo introdurla ed usarla come unità singole di glucosio spacchettando.‬ â€infatti il nostro metabolismo ha un ordine preciso‬ â€1.‬ â€usa per prima la glicemia contenuta nel sangue‬ â€2.‬ â€usa fruttosio, galattosio e mannosio, i disaccaridi‬ â€3.‬ â€passa la glicogeno che prende dai serbatoi del corpo‬ â€4.‬ â€attua in fine il metabolismo lipidico‬ L†a maggior parte dei carboidrati è presente in natura sotto questa forma, sono polimeri con massa‬ â€molecolare molto elevata. Sono chiamati anche‬â€glicani‬ â€Possono essere‬ â€-‬ â€omopolisaccaridi‬â€contengono solo un tipo di unità ‬â€monomerica, sono spesso usati come‬ â€riserva di unità monomeriche‬ â€-‬ â€eteropolisaccaridi‬â€sono formati da due o più tipi‬â€di unità monomeriche, forniscono supporto‬ â€extracellulare, per esempio compongono il peptidoglicano‬ I†polisaccaridi hanno una massa definita a differenza della proteine. Per la loro sintesi non si ha uno‬ â€stampo definito, ma la il processo è intrinseco agli enzimi che catalizzano la polimerizzazione‬ I†principali sono AMIDO nelle piante e GLICOGENO negli animali, entrambi si trovano all’interno delle‬ â€cellule sotto forma di granuli.‬ â€AMIDO‬â€, fatto da due polimeri di glucosio,‬â€l’amilosio‬â€e l’amilopectina. il primo è fatto da due catene‬ â€non ramificate di residui di Dglucosio, uniti da legami alfa 1-4, queste hanno un peso molecolare che‬ â€varia da poche migliaia a più di un milione, è più stabile in quanto fatto da strutture rigide a sedia‬ â€adiacenti‬ â€Anche‬â€L’amilopectina‬â€ha elevato peso molecolare, ma‬â€la differenza è che è altamente ramificata,‬ â€infatti i legami sono sia alfa 1-4 che alfa 1-6, presenta ramificazioni ogni 20 redui di glucosio‬ â€E’ presente in forma di granuli in tutte le cellule vegetali, in particolare nei semi e nei tuberi‬ â€GLICOGENO‬â€, è il polisaccaride di riserva più importante‬â€negli animali, fatto da residui di glucosio 1-4‬ â€alfa, con ramificazioni che‬ â€iniziano da 1-6. E’ più‬ â€ramificato e più compatto‬ â€dell’amido, uno ogni 1 ogni 8‬ â€residui. Presente in granuli‬ â€nelle cellule epatiche e nei‬ â€tessuti muscolari‬ Iâ€l glucosio ha la stessa struttura di base dell’amilopectina, ma con più ramificazioni‬ â€Nella figura in basso a sx vedo un pt di ramificazione dell’amilopectina‬ â€nella figura in basso a dx un granulo di amido‬ †ome possiamo vedere ogni ramificazione di glucosio termina con un residuo non riducente quindi‬ C â€se ha n ramificazioni avrà n+1 estremità non riducenti.‬ â€Quando il glicogeno viene usato come riserva di energia le unità di glucosio vengono rimossi una alla‬ â€volta dalle estremità non riducenti‬ †ELLULOSA‬ C â€una fibra resistente ed insolubile in h2o, si trova nelle cellule delle pareti vegetali. Come l’amilosio è‬ â€un omopolisaccaride lineare non ramificato contenete d-glucosio. Ha però, a differenza dell’amilosio‬ â€residui di glucosio con configurazione beta, quindi i residui sono legati da legami beta 1-4, questo‬ â€conferisce la proprietà di ripiegarsi in modo diverso nello spazio.‬ â€Ha una struttura dura e fibrosa che la rende molto utile per la produzione di alcuni prodotti‬ â€commerciali.‬ †licogeno ed amido quando vengono ingeriti vengono idrolizzati dalle alfa amilasi e dalle glicosidasi,‬ G â€mentre la cellulosa ha bisogno di enzimi diversi per idrolizzare il legame beta 1-4, enzimi che molti‬ â€animali non possiedono, sono presenti invece in molti animali invertebrati, come artropodi e‬ â€nematodi. L’unica eccezione sono i bovini e gli ovini, == i ruminanti che hanno un compartimento‬ â€dello stomaco con enzimi appositi per la digestione della cellulosa.‬ â€Determinati organismi possono portarne la degradazione e formare petrolio greggio‬ †na struttura chimica molto simile alla cellulosa è la‬â€chitina‬â€, differiscono solo per la sostituzione‬â€di‬ U â€un ossidrile con un gruppo acetilico in C2, è un omopolisaccaridie formato da residui di‬ â€n-acetilglucosamina. Forma fibre estese e non può essere digerita dagli animali. E’ il componente‬ â€principale dell’esoscheletro degli insetti e dei molluschi‬ L†A FIBRA‬ â€E’ costituita da composti che non possono essere degradati dagli enzimi umani. E’ fatta infatti da‬ â€cellulosa, lignina (una fibra insolubile), emicellulosa, beta-glucani, pectine, gomme, altri polisaccaridi‬ â€(di fibre solubili).‬ â€Le‬â€pectine‬â€sono un polimero dell’acido galatturonico‬â€contenenti molti gruppi metossilici.‬ â€Sono fondamentali per controllare i movimenti dei fluidi nei vegetali.‬ â€Le emicellulose sono polimeri molto eterogenei (xilani e arabinogalattani) che costituiscono la‬ â€principale fibra dei cereali.‬ â€L’unità bae della lignina è il fenil-propano, derivatizzato da molti gruppi metossilici. Non viene ne‬ â€degradato ne fermentato‬ â€LEGAMI IDROGENO E RIPIEGAMENTO DEI POLISACCARIDI‬ Iâ€l ripiegamento dei polisaccaridi segue le stesse leggi dei‬ â€polipeptidi: strutture con legami covalenti formano strutture‬ â€macromolecolari trinsionali stabilizzate da interazioni deboli tra le‬ â€molecole: legami a idrogeno, interazioni idrofobiche, van der‬ â€waals, interazioni elettrostatiche (solo per i polimeri con le‬ â€subunità cariche).‬ â€I 3 polisacc. sono fatti da subunità ‬â€piranosiche‬â€:‬â€con anelli a 6‬ â€membri; possiamo quindi rappresentare le molecole come una‬ â€serie di anelli pranosici rigidi uniti da 1 atomo di O che fa da ponte‬ â€tra 2 C (legame‬â€glicosidico‬â€). La rotazione attorno‬â€a questo legame‬ â€che fa da ponte è limitata dall’ingombro sterico dei sostituenti, ed‬ â€inoltre influisce anche l’effetto elettronico del carbonio‬ â€anomerico.‬ L†a struttura tridimensionale più stabile nelle molecole con legami‬ â€alfa 1-4 è quella dell’elica fortemente avvolta, stabilizzata da‬ â€legami ad H intercatena.‬ †EGRADAZIONE DEI POLISACCARIDI‬ D â€Per i disaccaridi ci sono delle specifiche‬â€idrolasi‬â€,‬â€saccarasi, lattasi,‬ â€maltasi, se gli enzimi non operano efficientemente si possono avere fenomeni di intolleranza.‬ â€I monosaccaridi vengono assorbiti molto rapidamente (importanza del rilascio lento)‬ â€Amidi glicemici e resistenti non vengono degradati nell’intestino tenue ma si fermano nel crasso‬ E†TEROPOLISACCARIDI‬ â€Peptidoglicano,‬â€Ã¨ il componente della parete batterica‬â€ed è un ETEROPOLIMERO fatto da successione‬ â€di residui di N-acetilglucosammina e di acido N- acetilmuramico, uniti da legami beta 1-4.‬ â€I polimeri lineari giacciono l’uno accanto all’altro nella parete cellulare, legati tra loro da piccoli‬ â€peptidi, la cui struttura dipende dalla specie batterica.‬ â€I peptidi uniscono quindi i polisaccaridi in un'unica struttura, il peptidoglicano che avvolge l’intera‬ â€cellula, impedendo il rigonfiamento e la lisi dovuti all’entrata di acqua per osmosi.‬ â€Il‬â€lisozima‬â€ha il compito di uccidere i batteri idrolizzando‬â€il legame glicosidico beta 1-2 tra questi due‬ â€acidi N; questo enzima è presente anche nelle lacrime degli esseri umani, presumibilmente come‬ â€difesa contro le infezioni batteriche dell’occhio e viene prodotto da alcuni virus batterici che lo usano‬ â€per abbandonare la cellula ospite, tappa del loro ciclo di infezione.‬ â€La penicillina ed altri antibiotici uccidono le cellule batteriche impedendo loro di fare la sintesi dei‬ â€legami crociati dei peptidoglicani, con l'obiettivo di diminuire la resistenza della cellula, rendendo la‬ â€parete più debole e mandare la cellula in lisi osmotica‬ â€GRAM POSITIVI E NEGATIVI‬ â€-‬ â€positivi, nella loro parete cellulare il legame di collegamento è costituito da un ponte di‬ â€pentaglicina. Hanno la parete più spessa per compensare l’assenza di una seconda‬ â€membrana‬ â€-‬ †egativi nella loro parete cellulare il legame tra i tetrapeptidfi di catene di carboidrati‬ n â€adiacenti nel peptidoglicano coinvolge un legame ammidico diretto tra la catena laterale‬ â€della lisina su un tetrapeptide ed una d-alanina presente su un altro. Hanno una parete‬ â€formata da 2 membrane e da un peptidoglicano (membrana lipidica esterna a doppio strato,‬ â€peptidoglicano, membrana lipidica interna a doppio strato)‬ â€LIPIDI‬ I†lipidi biologici costituiscono un gruppo di composti diversi che hanno in comune la caratteristica di‬ â€essere insolubili in acqua.‬ â€I grassi e gli oli sono le principali forme di riserva di energia in molti organismi. I fosfolipidi e gli steroli‬ â€sono gli elementi strutturali principali delle membrane biologiche. Altri lipidi in quantità più piccole‬ â€hanno ruolo importante come cofattori enzimatici , trasportatori di elettroni, pigmenti che assorbono‬ â€la luce, ancore idrofobiche per le proteine, come i chaperoni che ne favoriscono il corretto‬ â€avvolgimento.‬ lâ€ipidi di riserva‬ â€I grassi e gli oli, usati come riserva energetica dagli organismi viventi, sono composti derivati dagli‬ â€acidi grassi‬â€che a loro volta sono derivati degli‬â€idrocarburi.‬ â€La loro ossidazione, così come quella degli idrocarburi fossili è un processo altamente esoergonico.‬ †li acidi grassi sono acidi carbossilici con una catena idrocarburica da 4 a 36 atomi di C. In alcuni casi‬ G â€Ã¨ satura e == non presenta doppi legami e == non è‬ â€ramificata, in altri casi ci sono 1 o più doppi legami. 16:0‬ â€vuol dire che l’acido grasso ha 16 atomi e nessun doppio‬ â€legame; 18:1 ha 18 atomi di C e 1 doppio legame‬ â€Gli acidi grassi più comuni sono quelli a catena non‬ â€ramificata con un numero di atomi di C da 12 a 24, e sono‬ â€sempre pari.‬ â€Nella maggior parte degli acidi con 1 doppio legame‬ â€questo si trova tra c9 e c10 mentre gli altri spesso sono‬ â€tra 12 e 15. e li indico scrivendo davanti al nome‬ L†e proprietà fisiche sono influenzate dalla lunghezza della‬ â€catena idrocarburica e dal numero di doppi legami‬ â€presenti nella molecola. Le catene non polari sono‬ â€responsabili della scarsa solubilità degli acidi grassi in‬ â€acqua.‬ â€Quanto è più lunga la catena acilica e quanto più è‬ â€limitato il numero dei doppi legami, tanto più bassa è la‬ â€sua solubilità in acqua. Il gruppo carbossilico acido è polare e da questo dipende la modesta‬ â€solubilità in acqua degli acidi grassi a catena corta.‬ â€A temperatura ambiente gli acidi grassi saturi hanno una consistenza cerosa, mentre quelli insaturi di‬ â€stessa lunghezza sono liquidi e oleosi. Questa differenza è data da un diverso grado di‬ â€impacchettamento delle molecole di acidi.‬ †ei composti‬â€saturi‬â€infatti la libertà di movimento attorno ad ogni legame è di grande flessibilità , la‬ N â€conformazione più stabile è quella completamente estesa, in cui sono ridotte al minimo le‬ â€interferenze steriche tra atomi vicini. Questa struttura forma un cristallino in cui atomi stabiliscono‬ â€legami di van der Waals con quelli delle catene vicine‬ â€Nei composti‬â€insaturi‬â€il doppi legame cis prodce un‬â€ripiegamento nella catena idrocarburica, questi‬ â€non posono impacchettarsi così saldamente come accade agli aciid grasi asturi, per cui le loro‬ â€interazione con le altre molecole sono più deboli. e == serve una quantità di calore minore per‬ â€disimpacchettare una struttura meno ordinata e == hanno pt di fusione più bassi‬ †ei vertebrati gli acidi grassi liberi circolano nel sangue leati non covalentemente alla proteina‬ N â€trasportatrice,‬â€l’albumina del siero‬â€, gli acidi grassi‬â€sono però presenti prevalentemente nel plasma‬ â€sotto forma di derivati carbossilici, come esteri ed amidi, questi non hanno carica e == sono meno‬ â€solubili in acqua di quelli liberi‬ c†ere‬ â€Le cere biologiche sono esteri di acidi grassi saturi ed insaturi a lunga catena, da 14 a 36 C, con alcoli‬ â€a lunga catena da 16 a 30. Non sono polari perché le parti polari di tutti i componenti sono impegnati‬ â€tra loro in legame estere, sono altamente idrorepellenti. In molti vertebrati sono secrete da‬ â€ghiandole della pelle, in quanto hanno funzione di protezione, impermeabilizzazione, lubrificazione…‬ â€Le cere biologiche, == non di sintesi chimica, sono molto usate nell'industria farmaceutica e‬ â€cosmetica, lonilina, cera delle ali, olio spermacetico del capodoglio…‬ â€Hanno punti di fusione più alti dei triglieceridi‬ t†rigliceridi‬ â€I lipidi più semplici sono i‬â€triacilgliceroli‬â€detti‬â€anche trigliceridi.Sono composti da tre acidi grassi,‬ â€legati con legame estere ai gruppi ossidrilici di una molecola di glicerolo, si legano al suo gruppo Oh.‬ â€Dato le porzioni polari sono impegnate nel legame estere questi sono apolari.‬ â€Quelli che contengono lo stesso tipo di acido grasso in tutte e tre le posizioni sono detti semplici e‬ â€prendono il nome dell'acido che contengono.‬ â€La maggior parte di quelli naturali sono‬â€misti‬â€e contengono‬â€più acidi grassi diversi, in questi bisogna‬ â€specificare il nome e la posizione di ogni singolo acido grasso.‬ â€Per es se ci sono 2 code idrocarburiche diverse legate al c1 e c3 il c2 diventa chirale e questi‬ â€triacilgliceroli assumono conformazione L‬ â€Queste molecole sono apolari, idrofobiche ed insolubili in h2o. I lipidi hanno densità minore‬ â€dell’acqua il che spiega perché si formano le miscele di acqua e olio dove l’olio galleggia.‬ â€Nella maggior parte delle cellule i trigliceridi costituiscono una fase separata sotto forma di‬ â€microscopiche gocce oleose presenti nel citosol acquoso che servono da depositi di sostanze‬ â€energetiche.‬ â€Nei vertebrati alcune cellule specializzate dette adipociti o cellule grasse conservano grandi quantità ‬ â€di trigliceridi sotto forma di gocce di grasso che riempiono quasi completamente la cellula. Queste‬ â€cellule contengono‬â€lipasi‬â€enzimi che catalizzano l'idrolisi‬â€dei trigliceridi rilasciando acidi grassi che son‬ â€poi esportati nei siti dove c'è bisogno di energia. E’ più vantaggioso usare questi rispetto ai‬ â€carboidrati perchè contengono un minore numero di C e danno una quantità di energia doppia, poi i‬ â€trigliceridi sono idrofobici e quindi non idratati e gli organismi che conservano energia sotto forma di‬ g†rassi non devono trasportare un peso extra in acqua. Nell’uomo questo tessuto è sotto la pelle nella‬ â€cavità addominale e nelle ghiandole mammarie‬ â€I legami esteri dei triglicerid possono essere soggetti a idrolisi da parte di acidi ed alcoli. Riscladando‬ â€grassi animali saturi con KOH e NaOH si ha la‬â€saponificazione‬â€con produzione di glicerolo e di sali di K‬ â€o Na degli adici grassi, i salponi‬ L†a riduzione industriale degli olii li trasforma in‬â€margarina‬â€, l’esposizione prolungata dei grassi‬ â€all’ambeinte O2 ne provoca l’‬â€irrancidimento‬â€per la‬â€rottura dei doppilegami e la formazione di aldeidi,‬ â€corte e puzzolenti e di acidi carbossilici‬ lâ€ipidi strutturali‬ â€Le strutture portanti delle membrane biologiche sono costituite da un doppio strato lipidico che‬ â€agisce come una barriera al passaggio di molecole polari e ioni. I lipidi di membrana sono anfipatici,‬ â€una parte è idrofobica, l’altra è idrofila. Questo le porta a disporsi in foglietti detti doppi strati di‬ â€membrana.‬ â€steroli‬â€: composti caratterizzati da un‬ â€sistema rigido di 4 anelli idrocarburici fusi.‬ â€Le parti idrofiliche in questi composti‬ â€possono essere costituite da un unico‬ â€gruppo OH posto a un’estremità del‬ â€sistema ad anelli degli steroli o da gruppi‬ â€chimici molto più complessi.‬ â€Nei‬â€fosfolipidi‬â€la testa polare è unita alla‬ â€parte idrofobica della molecola da un‬ â€legame, o ponte fosfodiestere.‬ â€Nei‬â€glicolipidi‬â€la testa polare contiene‬ â€zuccheri semplici o complessi.‬ â€Esistono poi una enorme eterogeneità ‬ â€molecolare data dalle diverse combinazioni‬ â€possibili tra le cose degli acidi grassi e le teste polari.‬ g†licerofosfolipidi‬ â€I glicerofosfolipidi detti anche fosfogliceridi sono lipidi di membrana in cui due acidi grassi sono legati‬ â€con legame‬â€estere‬â€al primo e al secondo atomo di C‬â€del glicerolo, mentre un gruppo molto polare è‬ â€legato tramite un legame fosfodiestere al terzo atomo di C e costituisce la testa polare del lipide.‬ â€Spesso contengono un acido grasso da C16 a C18 saturo sul C1 del glicerolo e un acido grasso da C18‬ â€a C20 insaturo su C2.‬ â€Si tratta di una molecola‬â€prochirale‬â€non possiede‬â€atomi‬ â€di C asimmetrici, ma il legame di un fosfato a una‬ â€estremità lo converte in una molecola chirale detta‬ â€L-glicerolo 2 fosfato‬â€o‬â€D-glicerolo 1 fosfato‬ â€L’alcol può essere carico‬ â€negativamente(‬â€fosfatidilinositolo 4,5-bisfosfato‬â€),‬ â€positivamente (‬â€fosfatidilcolina‬â€) o essere‬ â€neutro(‬â€fosfatidilserina‬â€).‬ †ueste cariche sono di particolare importanza per la determinazione delle proprietà delle membrane‬ Q â€biologiche.‬ â€I glicerofosfolipidi contengono una grande varietà di acidi grassi e la loro distribuzione è molto‬ â€diversa non solo da organismo ad organismo ma anche da tessuto a tessuto nello stesso organismo.‬ lâ€ipidi-etere‬ â€Alcuni tessuti sono ricchi di lipidi-etere, in cui una delle due catene aciliche è legata al glicerolo con‬ â€un legame etere invece che estere. La‬ â€catena legata con questo legame può‬ â€essere satura oppure può contenere un‬ â€legame doppio tra c1 e c2 come nei‬ â€plasmalogeni‬â€. Non si conosce ancora la‬ â€funzione di questa classe, forse servono‬ â€come resistenza alle fosfolipasi, enzimi che‬ â€staccano dai lipidi gli acidi grassi legati con‬ â€un legame estere.‬ â€Almeno un lipide etere, il fattore che attiva‬ â€le piastrine è un importante segnale‬ †olecolare viene rilasciato dai leucociti del sangue detti basofili e stimola l’aggregazione delle‬ m â€piastrine e la secrezione di serotonina da parte delle piastrine stesse‬ s†fingolipidi‬ â€Hanno una testa polare e due code non polari, ma a differenza degli altri non contengono glicerolo.‬ â€Sono composti da una molecola di‬â€sfingosina‬â€, un amminoalcol‬â€a catena lunga, o da un suo derivato‬ â€un acido grasso a lunga catena e con una testa polare unita da un legame glicosidico o da un ponte‬ â€fosfodiestere.‬ â€Quando una molecola di acido grasso si lega con un legame ammidico al gruppo NH2 sull'atomo c2‬ â€della sfingosina, si forma un‬â€ceramide‬â€, simile ad‬â€un diacilglicerolo e rappresenta l'unità fondamentale‬ â€degli sfingolipidi.‬ â€In base alla testa polare si distinguono tre classi:‬ â€-‬ â€Le sfingomieline‬â€, come testa polare hanno‬â€fosfocolina‬ â€o‬â€fosfoetanolammina‬â€, hanno‬ â€proprietà generali e struttura tridimensionale simili a quelle della fosfatidilcolina, non hanno‬ â€carica netta nella testa polare. Si trovano nella membrana plasmatica delle cellule animali‬ â€-‬ â€Gli glicosfingolipidi‬â€si trovano soprattutto sulla‬â€membrana esterna delle membrane‬ â€plasmatiche: hanno una testa polare fatta da‬ â€uno o più zuccheri legati direttamente al‬ â€gruppo Oh del c1, non contengono fosfato.‬ â€Vengono a loro volta divisi in‬ â€â€¬ â€cerebrosidi‬ â€hanno una sola unità ‬ â€saccaridiche legata a un ceramide,‬ â€quelli per es con il galattosio si trovano‬ â€nelle membrane plasmatiche del‬ â€tessuto neurale,con il glucosio invece‬ â€sono in diversi tessuti nervosi‬ â€â€¬ â€globosidi‬â€sono neutri e contengono‬ â€due o più zuccheri: d-gluc, d-galatt,‬ â€n-acetil-galattosammina.‬ â€Sono detti neutri perché a Ph 7 non hanno‬ â€carica‬ â€-‬ â€I gangliosidi‬â€sono quelli più complessi, hanno‬ â€teste polari date da oligosaccaridi complessi‬ â€che terminano con una o più residui di acido‬â€N-acetilneuraminico‬â€.‬â€a Ph=7 hanno carica‬ â€negativa‬ †li glicosfingolipidi sono i determinanti dei gruppi sanguigni infatti una parte della distinzione dei 3‬ G â€gruppi sanguigni umani dipende dal tipo di gruppi oligosaccaridici degli glicosfingolipidi delle‬ â€membrane degli eritrociti. Inoltre questi oligosaccaridi si legano a particolari proteine presenti nel‬ â€sangue degli individui 0 A e B aumentando la specificità del gruppo sanguigno stesso.‬ †EGRADAZIONE‬ D â€La maggior parte delle cellule degrada e sostituisce continuamente i suoi lipidi di membrana , questo‬ â€processo avviene nei lisosomi, dove esistono enzimi idrolitici specifici per ogni tipo di legame.‬ F†osfolipasi A1 e A2 rimuovono uno dei due acidi grassi in c1 e‬ â€in c2, producendo un liso fosfolipide; le lisofosfolipidi‬ â€rimuovono l’acido grasso rimasto‬ â€Fosfolipasi C e D rompono i legami fosfodiesterici a livello delle‬ â€teste polari.‬ s†teroli‬ â€Sono lipidi strutturali presenti nella membrana di molte cellule‬ â€eucariotiche, ma sono anche precursori di molti altri composti‬ â€con diverse attività biologiche.‬ â€La caratteristica è il loro nucleo steroideo fatto da 4 anelli fusi, tre‬ â€a 6C e uno a 5C.‬ â€Il nucleo è quasi planare e relativamente rigido, gli anelli fusi non‬ â€consentono alcuna rotazione intorno ai legami C–C.‬ â€Il‬â€colesterolo‬â€Ã¨ il principale sterolo dei tessuti‬â€animali, è‬ â€anfipatico con una testa polare e un corpo idrocarburico non polare. Deriva dal‬ â€ciclopentanoperidrofenantrene‬ â€L’OH sul C3 da un debole carattere idrofilico.‬ â€Si trova nella membrana plasmatica delle cellule animali, nelle piante sono invece presenti altri‬ â€steroli che hanno una diversa catena laterale. E’ assente nei procarioti, ha un debole carattere‬ â€anfifilico, regola la fluidità delle membrane.‬ â€E’ il precursore degli ormoni steroidei, sono potenti segnali biologici che regolano l’espressione‬ â€genica, come i‬â€glucocorticoidi, i mineralcorticoidi‬â€e gli ormoni sessuali‬ â€Gli‬â€acidi biliari‬â€sono derivati polari del colesterolo‬â€e agiscono da detergenti nell'intestino,‬ â€emulsionando i grassi della dieta per renderli più accessibili all'azione digestiva delle lipasi‬ â€E’ il precursore anche della‬â€vitamina D‬â€, viene infatti‬â€rotto il legame tra C9 e C10, è molto importante‬ â€perché stimola l’assorbimento dello ione Ca2+. Le persone con deficit di vitamina D soffrono di‬ â€rachitismo, che da l’arresto della crescita e la deformazione delle ossa‬ †icosanoidi‬ e â€Si tratta di ormoni paracrini che agiscono solo sulle cellule vicine al punto dove vengono sintetizzati‬ â€per agire in organi e tessuti lontani. derivano dagli acidi grassi e hanno azione diversa nei tessuti.‬ â€Sono coinvolti nella funzione riproduttiva, nell’infiammazione, nel rialzo termico, nel dolore associato‬ â€ai traumi ed alle malattie, nella formazione di coaguli, nella regolazione della pressione, nella‬ â€secrezione acida gastrica e in vari altri processi che interessano la salute umana.‬ â€Tutti gli eicosanoidi derivano dall‬â€arachidonato‬â€e‬â€dall’acido‬â€eicosapentaenoico‬ â€Ne esistono 4 classi‬ â€-‬ â€prostaglandine‬â€sono in grado di stimolare la contrazione‬â€uterina, regolano il flusso sanguigno‬ â€-‬ â€trombossani‬â€servono per la formazione di coaguli sanguigni‬ â€-‬ â€leucotrieni‬â€causano gli attacchi asmatici‬ â€-‬ â€lipossine‬â€sono agenti antinfiammatori‬ â€PROTEINE‬ †anno il compito di mediare quasi tutti i processi che hanno luogo nelle cellule e svolgono un‬ H â€numero enorme di funzioni.‬ â€Sono le macromolecole più abbondanti, più della metà del peso di una cellula è dato da loro; hanno‬ â€una varietà molto elevata, migliaia di tipi diversi. Sono anche strumenti molecolari attraverso cui si‬ â€esprime l’informazione genica.‬ â€Sono formate sempre dalla stessa serie di 20 aminoacidi, che sono una sorta di alfabeto con cui sono‬ â€scritte le proteine.‬ â€Per formare le proteine gli aminoacidi vengono legati covalentemente in una sequenza lineare.‬ â€Tra tutte le proteine gli enzimi sono i composti più vari e specializzati in quanto sono i catalizzatori di‬ â€quasi tutte le reazioni cellulari.‬ â€Hanno diverse funzioni:‬ â€-‬ â€enzimi‬ â€-‬ â€componenti cellulari‬ â€-‬ â€trasporto‬ â€-‬ â€deposito‬ â€-‬ â€signaling‬ â€-‬ â€recettori‬ â€-‬ â€gene regulation‬ â€-‬ â€funzioni speciali‬ †MINOACIDI‬ A â€Le proteine sono dati dal legame covalente tra residui aminoacidici vicini. Le proteine possono essere‬ â€idrolizzate nei loro aminoacidi costitutivi in molti modi. La sequenza di questi aminoacidi determina‬ â€la struttura e la funzione di una proteina.‬ T†utti i 20 aminoacidi sono alfa aminoacidi. Hanno un gruppo carbossilico e un gruppo amminico‬ â€legati allo steso C, differiscono per la catena laterale, o catena R, si differenzia per struttura,‬ â€dimensione e carica, influenza allora anche la solubilità dell’aminoacido in acqua.‬ â€Ne esistono anche di meno comuni hanno infatti subito delle modificazione dopo essere stati inseriti‬ â€nelle proteine‬ s†truttura‬ â€In tutti gli aminoacidi, tranne la glicina, il carbonio alfa è legato a 4 sostituenti diversi, un gruppo‬ â€carbossilico, uno amminico, un gruppo R e un atomo di H.‬ â€Il carbonio alfa è quindi un centro chirale. I gruppi tetraedrici possono disporsi nello spazio in due‬ †odi diversi e == ho due stereoisomeri per ogni aminoacido, ho quindi due enantiomeri, saranno‬ m â€anche otticamente attive.‬ â€Queste strutture sono state stabilizzate da un sistema D,L basato sulla configurazione assoluta dello‬ â€zucchero. Se hanno una conformazione correlata alla L-gliceraldeide saranno designati con la lettera‬ â€L, se sono correlati alla D-gliceraldeide sono indicati con D.‬ â€I gruppi della D e della L possono essere inter convertiti tramite una semplice reazione ad un‬ â€passaggio e quindi il gruppo carbossilico della L-alanina occupa la stessa posizione intorno all’atomo‬ â€di C chirale della L-gliceraldeide in quanto il gruppo aldeidico della gliceraldeide può essere‬ â€facilmente convertito, ossidato, in un gruppo carbossilico.‬ â€Non tutti gli aminoacidi levogiri sono L, non c'è correlazione‬ I†residui degli aminoacidi nelle molecole proteiche sono tutti stereoisomero L, quelli della serie D‬ â€sono presenti solo in pochi peptidi, piccoli, questo perché per formare strutture stabili e ripetitive c’è‬ â€bisogno che gli aminoacidi appartengano tutti alla stessa serie stereochimica. Gli enzimi catalizzano‬ â€reazioni stereospecifiche.‬ â€Alcune proteine richiedono un componente non proteico per migliorare la loro funzione‬ â€-‬ â€cofattori, termine generale per indicare un componente funzionale non amminoacidico, sono‬ â€spesso vitamine o ioni metallici‬ â€-‬ â€coenzimi, sono fattori richiesti da enzimi, nadh, nadph, fadph‬ â€-‬ â€gruppo prostetici, == non proteici, come il gruppo Eme‬ â€Possono legarsi alla proteina sia in modo covalente che non‬ c†lassificazione‬ â€Possiamo dividere i 20 aminoacidi in 5 gruppi principali in base alla loro polarità (tendenza ad‬ â€interagire con l’acqua a pH fisiologico, 7 )‬ â€Tuttavia alcuni aminoacidi come l’istidina e la cisteina sono difficilmente caratterizzabili e non si‬ â€adattano bene in alcun gruppo, e quindi sono stati assegnati grazie al ragionamento e non per criteri‬ â€assoluti‬ â€1.‬ G †ruppi R alifatici e non polari‬â€, sono quindi‬ â€idrofobici. Ne fanno parte‬â€Alanina, valina, leucina,‬ â€isoleucina‬â€, a questo gruppo sono state aggiunte‬ â€anche la‬ â€-‬ â€glicina‬â€che ha la struttura più semplice‬ â€anche se è nei non polari la sua catena è‬ â€così corta che non contribuisce alla‬ â€formazione di interazioni idrofobiche‬ â€-‬ â€metionina‬â€, perchè uno dei 2 aminoacidi‬ â€contenente zolfo S, ha un gruppo tioetere‬ â€non polare nella catena laterale‬ â€-‬ â€prolina‬â€ha una catena laterale alifatica con‬ â€una struttura ciclica‬ â€2.‬ g†ruppi R aromatici‬â€, i tre aminoacidi‬â€fenilalanina,‬ â€tirosina, triptofano‬â€, hanno catene laterali aromatiche‬ â€non polari, tutti e tre possono interagire per dare‬ â€interazioni idrofobiche.‬ â€Il gruppo ossidrilico della tirosina può formare legami‬ â€ad idrogeno. Tirosina e triptofano sono più polari della‬ â€fenilalanina per la presenza di un gruppo ossidrilico‬ â€nella tirosina e dell’atomo di N nell’anello del‬ â€triptofano‬ â€3.‬ g†ruppi R aromatici polari, non carichi‬â€, molto molto‬â€più‬ â€solubili in h2o == idrofilici. Sono non polari perché‬ â€hanno gruppi che formano legami H con h2o. Ne fanno‬ â€parte la‬â€serina, treonina, cisteina, asparagina,‬ â€glutammina‬â€. Serina e treonina sono polari grazie al‬ â€gruppo ossidrilico, mentre asparagina e glutammina‬ â€sono polari per i gruppi ammidici.‬ â€La cisteina è un caso particolare perché la sua polarità ,‬ â€data dal suo gruppo sulfidrilico è modesta, è infatti una‬ â€acido debole e forma legami H deboli con O e N.‬ â€L’asparagina e la glutammina sono ammidi di altri due‬ â€amminoacidi, l’aspartato e il glutammato, le due‬ â€ammidi possono essere convertite mediante idrolisi‬ â€acida o basica.‬ â€La cisteina è facilmente ossidabile e forma, grazie ad un legame covalente, un dimero detto‬ â€cistina‬â€dove i due monomeri sono uniti da un ponte‬â€disolfuro, questi residui saranno moto‬ â€idrofobici‬ â€4.‬ g†ruppi R carichi positivamente‬â€, sono basici, i gruppi‬â€più‬ â€idrofilici sono quelli che contengono cariche nette sia +‬ â€che -. Sono‬â€lisina‬â€, ha un secondo gruppo amminico‬ â€primario sulla catena alifatica,‬â€arginina‬â€, che ha‬â€un gruppo‬ â€guanidinico carico +,‬â€istidina‬â€, contiene un gruppo‬ â€imidazolico aromatico, è inoltre l’unico aminoacido con‬ â€catena laterale ionizzabile con pKa vicino alla neutralità ‬ â€5.‬ g†ruppi R carichi negativamente‬â€, sono acidi, sono‬ â€aspartato e glutammato‬â€, ognuno dei quali ha un secondo‬ â€gruppo carbossilico‬ †MINOACIDI NON COMUNI‬ A â€Le proteine possono contenere residui‬ â€amminoacidici, formati per‬ â€modificazione chimica dei residui gia‬ â€incorporati in un polipeptide.‬ â€Es:‬â€4-idrossiprolina‬â€, deriva dalla prolina.‬ â€5-idrossilisina‬â€derivato dalla lisina. La 4‬ â€si trova nelle proteine della parete‬ â€cellulare delle cellule vegetali ed‬ â€entrambe si trovano nel collagene.‬ â€La‬â€6-N-metillisina‬â€si trova nella miosina,‬ â€una proteina contrattile del muscolo.‬ â€la‬â€Î³-carbossiglutammato‬â€presente nella‬ â€protrombina partecipa al processo di‬ â€coagulazione del sangue‬ â€Desmosina‬â€, molto complesso, deriva dai‬ â€4 residui di lisina presenta nella proteina‬ â€fibrosa elastina.‬ â€Selenocisteina‬â€Ã¨ un caso particolare,‬ â€sono rari e non sono prodotti da‬ â€modificazioni biosintetiche, vengono‬ â€introdotti durante la sintesi della‬ â€proteine mediante un adattamento insolito del codice genetico. Contiene selenio al posto di N nella‬ â€cisteina.‬ †lcuni residui possono essere modificati transitoriamente nelle‬ A â€proteine, per regolarne la funzione, le modifiche ne‬ â€aumentano o ne diminuiscono l’attività . Un Esempio molto‬ â€comune è la fosforilazione. Nelle cellule sono stati identificati‬ â€altri 300 aminoacidi, hanno diverse funzioni ma non sono‬ â€costituenti delle proteine, come‬â€l’ornitrina‬â€e la‬â€citrullina‬â€, sono‬ â€infatti intermedi fondamentali nella biosintesi dell’arginina e‬ â€nel ciclo dell’urea‬ â€AMINOACIDI STANDARD, COMUNI‬ -†‬ g†licina‬ -†‬ f†enilalanina‬ â€-‬ â€alanina‬ â€-‬ â€tirosina‬ â€-‬ â€prolina‬ â€-‬ â€triptofano‬ â€-‬ â€valina‬ â€-‬ â€lisina‬ â€-‬ â€leucina‬ â€-‬ â€arginina‬ â€-‬ â€isoleucina‬ â€-‬ â€istidina‬ â€-‬ â€metionina‬ â€-‬ â€glutammato‬ -†‬ a†spartato‬ -†‬ c†isteina‬ â€-‬ â€serina‬ â€-‬ â€asparagina‬ â€-‬ â€treonina‬ â€-‬ â€glutammina‬ â€AMINOACIDI NON STANDARD, NON COMUNI‬ -†‬ †-idrossiprolina‬ 4 -†‬ g†amma-carbossiglutammato‬ â€-‬ â€5-idrossiprolina‬ â€-‬ â€Desmosina‬ â€-‬ â€6-N-metilisina‬ â€-‬ â€selenocisteina‬ †MINOACIDI ESSENZIALI‬ A â€Sono chiamati così perché devono essere assunti con la dieta, in quanto l’organismo non è in grado di‬ â€sintetizzare, il termine essenziale ha significato solo nutrizionale si riferisce == alla necessità che quel‬ â€aminoacido sia presente nella dieta in quantità sufficiente e non alla sua importanza nel‬ â€metabolismo.‬ †MINOACIDI NON ESSENZIALI‬ A â€Sono quelli che vengono prodotti dall’organismo in quantità sufficiente per soddisfare le richieste‬ †MINOACIDI SEMI ESSENZIALI‬ A â€Sono quelli che l’organismo sintetizza ma in quantità limitata, sufficienti per un animale adulto ma‬ â€non per un animale in accrescimento‬ â€Variano nel metabolismo da animale ad animale‬ †EPTIDI‬ P â€Si tratta dei polimeri degli aminoacidi. I peptidi hanno dimensioni che variano da 2 o 3 fino a migliaia‬ â€di residui‬ †ue molecole di amminoacidi possono unirsi covalentemente‬ D â€mediante un legame‬â€ammidico‬â€chiamato‬â€legame peptidico‬â€,‬â€formando‬ â€un dipeptide.‬ â€Questo tipo di legame si genera per eliminazione di una molecola di‬ â€H20 (deidratazione) dal gruppo alfa carbossilico di un aminoacido e‬ â€dall’alfa amminico dell’altro. L’equilibrio della reazione favorisce gli‬ â€aminoacidi rispetto al peptide. Per rendere la reazione‬ â€termodinamicamente favorevole, il gruppo carbossilico deve essere‬ â€chimicamente modificato in modo che il suo gruppo ossidrilico possa‬ â€essere eliminato più facilmente.‬ â€In un peptide il residuo amminoacidico con cui termina la catena può essere:‬ â€-‬ â€amminoterminale‬â€, se ha un alfa amminico libero‬ â€-‬ â€carbossiterminale‬â€, se ha un alfa carbossilico libero‬ †el legame peptidico si ha C=O, che è effettivamente un doppio legame, che viene però condiviso in‬ N â€una struttura di risonanza tra l’ossigeno carbonilico e l'azoto adiacente del gruppo amminico. Per‬ â€questo il legame peptidico è molto simile ad un doppio legame: è più corto di un singolo, ma più‬ â€lungo di un doppio e NON ESISTE ROTAZIONE attorno a questo legame‬ T†re amminoacidi possono essere uniti tra loro mediante due legami peptidici, formando un‬ â€tripeptide; 4 formano un tetrapeptide…‬ â€Quando il numero degli amminoacidi è piccolo la struttura viene detta‬â€oligopeptide‬â€, se gli aminoacidi‬ â€sono tanti si chiama‬â€polipeptide‬â€,‬ L†’idrolisi del legame peptidico, anche se si tratta di una reazione esoergonica avviene molto‬ â€lentamente a causa dell’elevata energia di attivazione; per questo i legami peptidici delle proteine‬ â€sono abbastanza stabili‬ S†TRUTTURA‬ â€Le proteine sono molecole molto grandi, lo scheletro covalente di una proteina contiene numerosi‬ â€legami, poichè la rotazione attorno a molti di questi legami è libera queste potrebbero assumere un‬ â€numero infinito di strutture.‬ â€Ogni proteina ha una specifica funzione chimica o strutturale, e == ogni proteina ha una sola‬ â€struttura tridimensionale‬ â€Si dice‬â€conformazione‬â€la disposizione spaziale degli‬â€atomi di una proteina o di una sua porzione, le‬ â€conformazioni possibili sono tutte le strutture che la proteina può assumere senza rottura di legami‬ â€covalenti; per esempio variazioni conformazionali si verificano per rotazione intorno ai legami‬ â€singole.‬ â€La proteina assume conformazioni diverse tenendo a quelle termodinamicamente più stabili quindi‬ â€quelle che hanno un valore più basso di energia libera di Gibbs.‬ â€Quando si trovano in uno dei loro stati conformazionali funzionali le proteine sono dette‬â€native‬â€.‬ â€In alcuni casi la proteina ha delle strutture che sono intrinsecamente disordinate e non posso‬ â€identificarle in modo chiaro.‬ â€La‬â€stabilità ‬â€della proteina è la sua tendenza a mantenere‬â€la conformazione nativa.‬ â€La conservazione nativa è mantenuta da interazioni deboli:‬ â€-‬ â€interazioni idrofobiche‬ â€-‬ â€legami a H‬ â€-‬ â€legami ionici‬ â€-‬ â€Forze di van der Waals‬ Iâ€n condizioni particolari di calore, pH o trattamenti chimici la proteina può perdere la sua‬ â€conformazione con un processo di‬â€denaturazione‬â€, unfolding.‬â€Nel momento in cui queste condizioni‬ â€vengono rimosse, la proteine riassume la sua struttura iniziale nativa‬ L†e interazioni deboli hanno una rilevanza particolare nell’avvolgimento delle catene polipeptidiche in‬ â€strutture secondarie, terziarie e quaternarie.‬ Iâ€nfatti la rottura di una interazione debole richiede appena 0,4-3 kJ/mole, decisamente meno rispetto‬ â€per esempio ai ponti disolfuro.‬ â€La conformazione proteica con la più bassa energia libera, quindi quella con la conformazione più‬ â€stabile è quella con il maggior numero di interazioni deboli.‬ â€Per ogni legame a H che si forma all’interno di una proteina durante il suo avvolgimento un’altro‬ â€legame H deve essere rotto tra lo stesso gruppo e H2o‬ I†residui idrofobici, le catene laterali degli aminoacidi, per lo più si trovano all’interno delle proteine,‬ â€lontano dall'acqua, quando la proteina ha completato il suo ripiegamento, queste catene laterali‬ â€vengono raggruppate all'interno formando il nucleo idrofobico della proteina‬ Iâ€l numero di legami H che delle interazione ioniche nella proteina è massimo, riducendo in questo‬ â€modo il numero di legami H e deo gruppi ionici non correttamente appaiati‬ lâ€egami peptidici‬ â€Anche i legami covalenti hanno un ruolo importante nel determinare la conformazione di un‬ â€polipeptide.‬ â€Studi hanno dimostrato che il legame peptidico C–N è un po’ più corto del legame C–N delle ammine‬ â€primarie, e che gli atomi del primo legame sono‬â€complanari‬â€.‬ â€Queste informazioni indicano la presenza di una risonanza o di una parziale condivisione di due‬ â€coppie di elettroni tra O carbonilico e N ammidico, infatti le due cariche parziali + e - generano un‬ â€dipolo elettrico.‬ â€I 6 atomi del gruppo peptidico giacciono sullo stesso piano e l’atomo di O del carbonilico è in‬ â€posizione trans rispetto a quello di H legato all'azoto ammidico.‬ â€Si concluse allora che i legami C–N non possono ruotare liberamente , è invece permessa la rotazione‬ â€del legame tra C alfa e N.‬ â€Possiamo allora considerare la catena polipeptidica come una serie di piani rigidi in cui piani‬ â€consecutivi hanno in comune un punto di rotazione, in corrispondenza di C alfa.‬ â€La rigidità di questo legame limita il numero di conformazioni che la catena può assumere.‬ L†a conformazione del peptide è definita da tre angoli‬ â€diedrici, detti anche‬â€angoli di torsione‬â€, detti phi‬â€Î¦, psi Ψ,‬ â€omega ω che riflettono la rotazione intorno a ciascuno dei‬ â€tre legami che si ripetono nello scheletro del peptide. Tre‬ â€vettori descrivono due piani, e l’angolo tra questi due è‬ â€quello che dobbiamo misurare per ottenere la‬ â€conformazione di una proteina.‬ â€phi assume diversi valori quando il piano è rotato in senso‬ â€orario‬ â€psi quando in senso antiorario‬ â€I valori di questi 3 angoli determinano la conformazione‬ â€della proteina‬ â€Phi e psi possono assumere qualsiasi valore da -180 a +180, ma molti valori non sono permessi a‬ â€causa degli impedimenti sterici tra gli atomi dello scheletro e delle catene laterali.‬ †er questo la conformazione in cui questi angoli hanno valori =0 non è permessa, viene presa solo‬ P â€come pt di riferimento per gli angoli.‬ I†valori permessi vengono descritti nel‬â€grafico di‬â€Ramachandran‬â€esso ci permette di visualizzare in‬ â€modo semplice la distribuzione degli angoli di torsione in una struttura proteica, e ci dice == anche‬ â€quelli non permessi.‬ â€Tale grafico per una proteina può servire anche come indicatore della‬ â€qualità delle sue strutture tridimensionali‬ â€Gli angoli di torsione phi e psi forniscono la flessibilità richiesta per lo‬ â€scheletro polipeptidico per adottare un certo ripiegamento, poiché il‬ â€legame peptidico è essenzialmente piatto e fissato a 180° (a causa del‬ â€carattere a doppio legame parziale).‬ â€Grazie a questo metodo matematico vengono calcolate tutte le possibili‬ â€combinazioni dei valori dell’angolo di torsione, dal loro calcolo si ottengono‬ â€aree di maggiore probabilità statistica di avere strutture stabili senza‬ â€impedimento sterico.‬ â€-‬ â€Le aree in blu scuro rappresentano le conformazioni consentite stericamente (nessuna‬ â€sovrapposizione sterile) Sono completamente consentite‬ â€-‬ â€Le regioni blu, le conformazioni sempre possibili, ma sono nella massima estensione della‬ â€stabilità nel contesto di non buoni contatti tra gli atomi. quindi possono avvenire ma solo in‬ â€certi contesti‬ â€-‬ â€Nelle aree blu chiaro sono permesse solo quelle strutture che si verificano solo per la‬ â€presenza di piccoli residui voluminosi, sono le conformazioni permesse quando è possibile‬ â€una certa flessibilità degli angoli di legame‬ â€-‬ â€le aree bianche sono le conformazioni non consentite‬ s†truttura primaria‬ â€sequenza lineare degli aminoacidi‬ s†truttura secondaria‬ â€Descrive l’organizzazione spaziale della catena principale, senza tener conto della conformazione‬ â€delle catene laterali o della relazione con altri segmenti della proteina.‬ â€Una struttura secondaria regolare si ha quando ogni angolo rimane invariato all'interno di un‬ â€segmento. Le principali sono alfa elica e beta foglietto.‬ â€Se non posso identificare una struttura regolare allora la definirò casuale, anche se è impropria‬ â€perché il riarrangiamento assume sempre una struttura specifica e mai completamente casuale‬ †LFA‬ A â€Nella struttura‬â€alfa‬â€lo scheletro carbonioso polipeptidico‬â€si avvolge strettamente intorno a un asse‬ â€immaginario che attraversa longitudinalmente la parte centrale della spirale, mentre i gruppi i R dei‬ â€residui aminoacidici sporgono al di fuori dello scheletro elicoidale.‬ â€L’unità che si ripete è un singolo giro dell’elica, che si estende per circa 5,4 A° lungo l’asse maggiore, il‬ â€che corrisponde ad un valore medio di 3.6 aminoacidi per giro‬ â€E’ quella che si forma più spesso perché in questa la disposizione dei legami H è la migliore possibile.‬ I†legami H si formano tra l’atomo di H legato all’azoto elettronegativo di un legame peptidico e‬ â€l’atomo di O carbonilico del quarto amminoacido successivo.‬ â€Nell’alfa elica ciascun legame peptidico partecipa alla formazione di legami H.‬ â€Ciascun giro dell'elica è collegato ai giri adiacenti da 3 o 4 legami H che conferiscono una buona‬ â€stabilità all’intera struttura‬ â€Gli H legami stabilizzano la struttura, si formano ogni quattro legami peptidici (quando C=O e N-H‬ â€sono posti di fronte)‬ †iascun residuo amminoacidico ha una intrinseca tendenza a formare un’alfa elica, che dipende dalle‬ C â€proprietà del gruppo R e dal modo in cui influenzano la capacità degli atomi dello scheletro peptidico‬ â€di formare i caratteristici angoli.‬ â€E’ importante anche la posizione di un amminoacido rispetto a quelli adiacenti, le interazioni tra le‬ â€catene laterali possono stabilizzare o destabilizzare la struttura dell’alfa elica.‬ â€Ci sono 5 diversi tipi di restrizioni in grado di modificare la stabilità dell’elica.‬ â€1.‬ â€la propensione intrinseca di un residuo amminoacidico a formare un’alfa elica‬ â€2.‬ â€le interazioni tra i gruppi R, specialmente quelli che si trovano lontani 3 o 4 residui‬ â€3.‬ â€l’ingombro sterico di gruppi R adiacenti‬ â€4.‬ â€la presenza di residui di prolina e glicina‬ â€5.‬ â€le interazioni tra residui amminoacidici che si trovano alla fine del segmento dell’elica e il‬ â€dipolo elettrico dell’alfa elca‬ †na limitazione alla formaizone dell’alfa elica è rappresentata dai residui di‬â€prolina e glicina‬â€, hanno‬â€la‬ U â€propensione più bassa a formare strutture ad alfa elica.‬ â€Nella‬â€prolina‬â€, l’atomo di N fa parte di un anello‬â€rigido e non è possibile alcuna rotazione attorno al‬ â€legame N–C alfa. Ogni residuo induce allora un ripiegamento destabilizzante in una struttura ad alfa‬ â€elica, distorsioni di circa 20 gradi nella direzione dell’asse dell’elica (vengono rotti due legami H‬ â€nell’elica). Per altri motivi la prolina è presente solo raramente all’interno dell’elica.‬ â€Nella‬â€glicina‬â€si ha una flessibilità conformazionale‬â€superiore a tutti gli altri residui, i polimeri di glicina‬ â€tendono allora ad assumere strutture avvolte casualmente, diverse dall'alfa elica. E’ infatti troppo‬ â€piccola e destabilizzata per la piccolezza del sostituente, e lascia troppi spazi vuoti nella strututra‬ â€dell’elica‬ †ETA‬ B â€E’ una conformazione più estesa, definita dalla disposizione degli atomi dello scheletro secondo‬ â€specifici angoli diedrici. La catena assume una conformazione a zigzag anziché a spirale. Diversi‬ â€segmenti nella conformazione beta formano il foglietto beta, che‬ â€appare di forma piatta.‬ â€I legami H si formano tra regioni adiacenti delle catene‬ â€polipeptidiche all’interno del foglietto. I singoli segmenti che‬ â€formano il foglietto sono vicini l’uno all'altro nella catena. Potrebbero‬ â€però anche trovarsi lontani, oppure trovarsi addirittura in catene‬ â€diverse.‬ â€Ho 2 residui di amminoacidi per ogni piega‬ â€Gli aminoacidi sporgono dalla struttura creando un'alternanza‬ â€sopra-sotto che è osservabile dalla prospettiva laterale.‬ L†e catene adiacenti devono essere o‬â€parallele‬â€, corrono nella stessa direzione con tratti‬â€a loop nella‬ â€stessa direzione o‬â€antiparallele‬â€, ogni catena polipeptidica‬â€corre in modo opposto al tratto da lei‬ â€vicina, hanno == orientamento uguale o opposto nel legame carboamidico; le due strutture sono‬ â€abbastanza simili anche se il periodo che si ripete è più corto per la conformazione parallela, 6,5 A°‬ â€invece che 7.‬ â€Tra le due cambia anche la disposizione dei legami H, nell’antiparallelo i legami sono rettilinei, nella‬ â€variante parallela sono distorti‬ s†truttura terziaria‬ â€E’ la disposizione nello spazio di tutti gli atomi di una proteina, essa tiene conto delle relazioni a‬ â€lungo raggio nella sequenza amminoacidica. Amm che sono lontani nella sequenza fanno parte di tipi‬ â€diversi di strutture secondarie, possono però interagire tra di loro nella forma completamente‬ â€avvolta.‬ â€Segmenti della catena che interagiscono vengono mantenuti nelle loro caratteristiche posizioni della‬ â€struttura terziaria tramite diversi tipi di interazioni deboli e a volte anche con legami covalenti, come i‬ â€ponti disolfuro tra i diversi segmenti di una proteina.‬ s†truttura quaternaria‬ â€Alcune proteine hanno due o più catene polipept diverse, quando si riarrangiano in complessi‬ â€tridimensionali diventano strutture quaternarie.‬ â€Possiamo allora dividere le proteine in‬ -†‬ â€LE FIBROSE‬ â€Hanno le catene disposte lungo fasci o in foglietti, sono fatte da un unico tipo di struttura secondaria‬ â€e quella terziaria è semplice. Sono quelle che determinano la resistenza, la forma e la protezione‬ â€esterna delle cellule dei vertebrati. Hanno una struttura secondaria bidimensionale, anche se poi‬ â€l’organizzazione è tridimensionale.‬ â€Tutte queste sono insolubili in H2o, data l’elevata presenza di aa idrofobici‬ â€Alcune proteine sono elementi strutturali di base ed hanno particolari proprietà meccaniche, sono‬ â€componenti per esempio della pelle, dei vasi del T connettivo, sclera cornea‬ â€Es:‬ â€1.‬ â€cheratina‬â€, compone i capelli, le corna e le unghie.‬â€Sono strutture‬ â€adatte per resistere alla tensione, si trovano solo nei mammiferi.‬ â€Fanno parte di una classe di proteine dette‬â€proteine‬â€dei filamenti‬ â€intermedi‬â€.‬ â€E’ fatta da due eliche destrorse avvolte tra loro con andamento‬ â€sinistrorso a formare una‬â€coiled-coil‬â€, avvolgimento-avvolto,‬â€ed‬ â€organizzate in protofilamenti e protofibrille. Questa struttura‬ â€aumenta la resistenza. La distanza delle due catene nel‬ â€superavvolgimento è minima.‬ â€2 eliche formano il coiled coil dimerico‬ â€2 file di coiled coil associati formano un protofilamento‬ â€i protofilamenti dimerizzano formando una protofibrilla‬ â€4 protofibrille formano una microfibrilla‬ â€2.‬ c†ollagene‬â€E’ la proteina più abbondante dell'organismo il più importante componente‬â€della‬ â€matrice extracellulare, è anch'essa resistente alle tensioni. E’ presente nei tessuti connettivi,‬ â€come i tendini, la cartilagine, la matrice organica delle ossa.‬ â€Si tratta di una struttura secondaria unica distinta dall’alfa elica, è sinistrorsa e ha 3 residui‬ â€per giro, è coiled coil ma è in grado di assumere una struttura terziaria e quaternaria: tre‬ â€catene polip separate sono superavvolte le une sulle altre, l’avvolgimento è destrorso mentre‬ â€le singole catene sono sinistrorse, quindi l’opposto. Questa struttura di tripla elica è definita‬ â€super alfa elica‬â€.‬ â€Le triple molecole si uniscono per formare le fibre e si associano tra di loro in diversi modi‬ â€per generare diversi gradi di resistenza alla tensione.‬ â€Il collagene è una glicoproteina contenente residui di‬â€galattosio‬â€e‬â€glucosio‬â€come componenti‬ â€carboidratici.‬ â€La sequenza è particolare e spesso si trova ripetuta G-X-Y‬ â€G= glicina‬ â€X=prolina‬ â€Y=idrossiprolina‬ â€Il ruolo della prolina e della glicina risulta essere differente da quello normalmente descritto nelle‬ â€strutture secondarie proteiche‬ â€prolina‬â€= facilita la formazione di una alfa elica‬â€perchè la sua struttura ciclica induce una curva‬ â€nella catena e == la formazione della superelica‬ â€glicina‬â€= si trova in ogni terza posizione della catena.‬â€E’‬ â€perfettamente collocata negli spazi ristretti che si formano al‬ â€momento che le 3 eliche si avvolgono insieme‬ â€L’idrossilazione di prolina e lisina avviene dopo la loro incorporazione‬ â€nella catena polipeptidica (modificazione post-traduzionale) con una‬ â€reazione di idrossilazione indotta dalla prolil idrossilasi e lisil idrossilasi.‬ â€Dalla reazione della prolina si genera 4‬â€idrossiprolina‬â€o 3 idrossiprolina,‬ â€mentre dalla reazione della lisina si genera 5 idrossilisina‬ â€In una seconda modificazione i gruppi idrossilici di alcuni residui di‬ â€idrossilisina del collagene sono enzimaticamente glicosilati con‬ â€l’aggiunta di‬â€galattosio‬ â€e‬â€glucosio‬â€che costruiscono‬â€la componente saccaridica. Gli enzimi coinvolti‬ â€sono glucosiltransferasi e galattosiltransferasi.‬ L†’idrossiprolina dà stabilità al collagene grazie ai ponti idrogeno, senza questa il collagene‬ â€denaturerebbe a 24°, invece che ai 39° per formare gelatina.‬ â€Per la formazione dell’idrossiprolina e dell’idrossilina è richiesta la presenza della vitamina C perchè è‬ â€il cofattore delle due idrossilasi, è richiesta però anche la presenza di ferro.‬ â€Se manca la vitamina C è compromessa la formazione dei legami H e non si forma nemmeno una 3‬ â€elica stabile.‬ â€Inoltre le fibrille non possono formare il reticolo di impalcatura e viene ridotta la resistenza alla‬ â€trazione delle fibre assemblate.‬ â€La mancanza di vitamina C altera mor funzionalmente il tessuto connettivo dando righe, rallentando‬ â€il tempo di guarigione delle ferite, perdendo elasticità nei tessuti, disorganizzando le macromolecole‬ â€e perdendo matrice extracellulare. Nei casi più gravi si hanno lesioni della pelle, ferite, lassità grave‬ â€del connettivo e dei tendini.. tutti gli aspetti dello‬â€scorbuto‬â€, questa malattia si presenta come sintomi‬ †i malattia e letargia, poi ho la formazione di macchie sulla pelle, gengive spugnose e sanguinamento‬ d â€delle mucosa. Questi soggetti hanno spesso lividi agli arti per la fragilità capillare che da stravasi‬ â€sottocutanei‬ Iâ€noltre nel collagene le catene laterali amminoacidiche devono essere esposte in modo radiale sulla‬ â€superficie della superelica, questo consente la formazione di legami tra i gruppi R esposti di diversi‬ â€monomeri di collagene posti vicini tra loro, facendoli aggregare nelle‬â€fibrille‬â€.‬ â€Nel collagene inoltre i legami covalenti crociati di tipo insolito si stabiliscono tra le catene alfa‬ â€all’interno di una molecola di collagene e quella di collagene di una fibra, la quantità ed il tipo di‬ â€legami varia con il tipo e l’età del tessuto. Questi legami creano dei residui non comuni come la‬ â€deidro-idrossi-lisi norleucina‬ â€3.‬ â€elastina‬â€fibra non strutturata che dà elasticità ai‬â€tessuti‬ â€4.‬ â€fibroionina‬â€Ã¨ la proteina della seta, prodotta da‬â€insetti e ragni, le catene si trovano quasi‬ â€esclusivamente sulla beta, è ricca di residui di alanina e glicina che consentono un‬ â€impacchettamento tra i diversi foglietti beta, perchè le R si integrano perfettamente.‬ â€La struttura è flessibile ed elastica molto più della cheratina a causa delle numerose‬ â€interazioni deboli che tengono insieme i foglietti a differenza dei legami covalenti dei ponti‬ â€sulfidrilici della cheratina‬ â€Le proteine possono formare molti tipi di aggregati, possono formare eliche, fibre ed anelli‬ â€-‬ L†E GLOBULARI‬â€hanno le catene ripiegate ed assumono‬â€forme globulari o sferiche,‬ â€contengono più tipi di struttura secondaria. Sono quelle che determinano gli enzimi e le‬ â€proteine regolatrici. Hanno struttura terziaria o quaternaria‬ â€La comprensione di queste proteine nasce dallo studio sulla mioglobina, la proteina‬ â€muscolare che lega O, essa immagazzina l’ossigeno e ne facilita la diffusione nei muscoli in‬ â€rapida contrazione.‬ â€E’ fatta da 153 amminoacidi e da 1 singola protoporfirina o gruppo eme, è lo stesso gruppo‬ â€dell’emoglobina.‬ â€La mioglobina si avvolge fino ad assumere una struttura tridimensionale caratteristica che‬ â€corrisponde alla sua terziaria.‬ â€Il suo scheletro è composto da 8 segmenti compatti di alfa elica interrotti da ripiegamenti,‬ â€alcuni dei quali sono beta.‬ â€La maggior parte dei gruppi R idrofobici si trova all’interno della molecola lontano dal‬ â€contatto con H2O.‬ â€Tutti i gruppi polari, tranne 2, sono all'esterno a contatto e == sono idratati.‬ â€Si è visto allora che tutti i legami peptidici sono trans, le alfa eliche osservate nella‬ â€mioglobina sono state la prima evidenza sperimentale diretta dell’esistenza di questo tipo di‬ â€struttura secondaria.‬ â€La molecola è così compatta che dentro c’è spazio solo per 4 molecole di H2O, questo denso‬ â€nucleo idrofobico è tipico di tutte le globulari‬ †eterminando le strutture delle mioglobine di molte specie diverse è stato possibile‬ D â€osservare le correlazioni tra la struttura di una proteina e la sua funzione.‬ â€La funzione biologica di alcune molecole è determinata dalla presenza di più catene‬ â€polipeptidiche, proteine‬â€multimeriche‬â€, le catene possono‬â€essere identiche‬â€omodimero‬â€o‬ â€diverse‬â€eterodimero‬â€la loro stabilizzazione dipende‬â€dalle stesse interazioni presenti nelle‬ â€strutture terziarie e secondarie‬ lâ€egami crociati di stabilita‬â€, i collegamenti trasversali‬â€possono essere tra due parti di una‬ â€proteina o tra 2 subunità , come tra due cisterne. Il legame disolfuro (S-S) è un legame che‬ â€deriva da un processo ossidativo che collega -SH di cisterne non adiacenti presenti in una‬ â€proteina‬ â€ponti idrogeno‬â€si possono formare tra‬ â€-‬ â€atomi coinvolti nel legame peptidico‬ â€-‬ â€atomi di legame peptidico e gruppi R‬ â€-‬ â€gruppi R‬ Iâ€l ripiegamento delle catene polip. è sottoposto a delle costrizioni chimico-fisiche abbastanza severe.‬ â€Le interazioni idrofobiche contribuiscono in modo essenziale alla stabilità della struttura delle‬ â€proteine, il posizionamento delle catene laterali, gruppi I dei residui idrofobici all’interno della‬ â€catena, per escluderli dal contatto con H2O, deve prevedere l’esistenza di almeno 2 elementi di‬ â€struttura secondaria, sia alfa elica che beta foglietto ripiegato.‬ â€Le connessioni tra elementi di struttura secondaria non possono incrociarsi tra di loro e non possono‬ â€formare nodi‬ L†e proteine globulari hanno varie strutture terziarie, infatti abbiamo detto ogni proteina ha una‬ â€forma propria legata alla sua funzione, tutte le proteine globulari sono però legate da una forma‬ â€compatta con el catene laterali idrofobiche localizzate all’interno e le catene idrofiliche sulla‬ â€superficie; ler strutture sono poi stabilizzate da legami H e interazioni ioniche. Per semplificare‬ â€questa struttura possiamo vederla come un insieme di segmenti polip. assemblati in alfa elica e‬ â€confor azione beta, uniti da elementi di connessione.‬ â€La struttura di ogni proteina può essere descritta definendo il modo con cui i diversi segmenti si‬ â€dispongono uno rispetto all’altro e come sono uniti tra loro dagli elementi di connessione.‬ â€-‬ â€motivo‬â€: è il‬â€ripiegamento‬â€o la struttura supersecondaria,‬â€Ã¨ fatto da un avvolgimento polip.‬ â€caratteristico e == ben riconoscibile, formato da due o più elementi di struttura secondaria e‬ â€dagli elementi di connessione tra essi. Può essere fatto anche da due soli elementi di‬ â€struttura secondaria ripiegati uno sull’altro, così come può essere una struttura elaborata‬ â€formata da diversi segmenti uniti insieme che assumono una disposizione caratteristica come‬ â€il‬â€barile beta‬â€,una struttura toroidale stabilizzata‬â€da interazioni deboli e molti ponti idrogeno,‬ â€gran parte dei tratti sono arrangiati in modo antiparallelo.‬ â€-‬ â€dominio‬â€, è una parte di una catena polip. di per sé‬â€stabile, che potrebbe comportarsi come‬ â€un’entità indipendente rispetto al resto della proteina. Spesso, in proteine di grandi‬ â€dimensioni, anche quando vengono separati i domini continuano a mantenere la loro‬ â€struttura tridimensionale (proteolisi), ma non è detto che mantenga la sua funzione‬ S†e in una proteina ne sono presenti tanti possono essere divisi, ma se interagissero tra loro‬ â€allora diventerebbe difficile distinguerli; spesso domini diversi svolgono funzioni diverse,‬ â€come il legame di piccole molecole o l’interazione con altre proteine.‬ â€Proteine di piccole dimensioni solitamente hanno un solo dominio, == il dominio risulta‬ â€essere la proteina stessa‬ †ENATURAZIONE‬ D â€Le proteine si sono evolute per svolgere la loro funzione nelle particolari condizioni ambientali della‬ â€cellula, in ambienti diversi esse possono andare incontro a variazioni strutturali anche di notevole‬ â€entità , questo fenomeno è la denaturazione.‬ â€Questa non implica necessariamente il completo srotolamento della struttura proteica e‬ â€l'acquisizione di una struttura casuale.‬ â€Nella maggior parte dei casi le proteine denaturate assumono conformazioni parzialmente ripiegate.‬ L†a maggior parte delle prot. si denatura con il‬â€calore‬â€che produce effetti complessi sulle interazioni‬ â€deboli, si tratta di un processo cooperativo, la perdita di struttura in una regione favorisce la‬ â€destabilizzazione di altre regioni; l’effetto del calore non è facilmente prevedibile. Le proteine dei‬ â€batteri termofili non vengono denaturate dal calore‬ â€Le proteine possono denaturarsi anche per‬â€pH estremi‬â€o in solventi organici,questi però‬ â€rappresentano trattamenti blandi perché tengono intatti i legami covalenti delle catene polip. infatti‬ â€agiscono sulle interazioni idrofobiche.‬ â€I pH invece alterano la carica netta delle proteine causando repulsioni elettrostatiche e la rottura dei‬ â€legami H alterando le proprietà dei gruppi che stabilizzano la struttura terziaria e quaternaria.‬ â€Anche gli‬â€agenti chimici‬â€possono dare denaturazione,‬â€come gli agenti‬â€caotropici‬â€come lo ione‬ â€guanidinio e l’urea, a concentrazioni tra 5M e 10M aumentano la solubilità di sostanze apolari in H2o‬ â€disgregando le interazioni idrofobiche. Agenti riducenti come‬â€beta mercaptoetanolo‬â€o‬â€ditiotreitolo‬ â€rompono e == riducono i ponti disolfurici delle proteine‬ †ueste condizioni portano spesso alla precipitazione della proteina con conseguente formazione di‬ Q â€aggregati proteici spesso molto disordinati.‬ â€Una proteina che è stata denaturata può però‬â€rinatuarsi‬â€e == ritornare alla sua forma nativa stabile,‬ â€questo accade però solo in una minoranza di proteine di piccole dimensioni e dotate di stabilità che‬ â€sanno ripiegarsi da sole; infatti ci sono 2 fattori che sembrano prevenire e ostacolare la corretta‬ â€ripiegatura di proteine più grandi e sono‬ â€-‬ â€la tendenza a formare aggregati insolubili‬ â€-‬ â€la propensione a intraprendere percorsi diversi che portano a una ripiegatura errata, questo‬ â€processo infatti potrebbe portare alla produzione di proteine mal ripiegate instabili e non‬ â€funzionali o stabili e funzionali ma con funzione non corretta‬ †eversibile‬â€, la rimozione dell’agente denaturante‬â€permette di riprendere spontaneamente la‬ R â€struttura nativa‬ â€Irreversibile‬â€: la proteina non ritorna più alla condizione‬â€originale nativa‬ â€Una proteina che si ripiega passa da uno stato di elevata energia ed entropia ad uno stato di bassa‬ â€energia ed entropia.‬â€folding funnel‬â€, un polipeptide‬â€non ripiegato esibisce numerose conformazioni,‬ †a un alta entropia, man mano che si ripiega in un numero sempre minore di conformazioni la sua‬ h â€entropia ed energia libera diminuiscono.‬ †ROTEIN FOLDING‬ P â€In che modo il polip. può assumere la sua conformazione nativa? E’ chiaro che il ripiegamento non‬ â€può essere un processo casuale per tentativi ed errori. Esistono infatti delle scorciatoie‬ â€Nel 1968 Cyrus Levinthal si fa questa domanda, egli fu infatti il primo ad assumere che a causa del‬ â€grande numero di gradi di libertà di un polip non ripiegato questa molecola dovrebbe presentare un‬ â€numero astronomico di possibili conformazioni finali. Da qui il ‘’paradosso di levinthal’’ , è l’enigma‬ â€relativo alle dinamiche del folding proteico.‬ â€Infatti se una proteina ha N residui e per ogni legame peptidico ci sono due angoli torsionali, phi e‬ â€psi, e ciascun angolo ha 3 conformazioni stabili allora le conformazioni possibili per la proteina sono‬ â€3â€2‬ N‬ â€* 10‬â€Nâ€,‬ il che rappresenta anche un valore sottostimato‬â€perché non sono considerate le catene‬ â€laterali.‬ â€Sapendo che la proteina può esplorare una conformazione in 10‬â€-13‬ â€sec (velocità con cui si riorientano‬ â€i legami singoli) allora teoricamente il tempo impiegato dalla prot per ripiegarsi passando la tutte le‬ â€conformazioni possibili è t= 10‬â€n‬â€*10‬â€-13‬ â€sec e quindi‬â€un tempo lunghissimo, infatti per una prot con soli‬ â€100 residui dovrei metterci 10‬â€87‬ â€sec tipo miliardi‬â€di anni hahaha‬ S†appiamo invece che le proteine impiegano meno di un qualche secondo per ripiegarsi, questo‬ â€perché avviene secondo una via diretta e non con una scelta casuale della struttura.‬ â€Le principali vie di ripiegamento infatti hanno un carattere gerarchico:‬ â€-‬ â€Il ripiegamento inizia con la formazione di segmenti locali di struttura secondaria ( 5‬ â€millisecondi), alcune sequenze aminoacidiche si ripiegano in alfa elica o foglietti beta, la‬ â€scelta è influenzata dalle interazioni ioniche che interessa i gruppi carichi vicini nella‬ â€sequenza lineare‬ â€-‬ â€Questo favorisce il successivo collasso idrofobico dei nuclei idrofobici compatti all’interno‬ â€della proteina‬ â€-‬ â€Seguono poi le interazioni ad ampio raggio, per es tra due elementi di una struttura‬ â€secondaria a formare strutture supersecondarie stabili, quindi seguono un cammino ben‬ â€definito caratterizzato da conformazioni via via più stabili, diminuzione di G‬ â€-‬ â€Il processo continua fino a che non si formano domini completi e l’intero peptide assume la‬ â€conformazione native‬ â€La struttura nativa è quella termodinamicamente più stabile tra quelle cineticamente accessibili.‬ †rocesso assistito‬ p â€Non tutte le proteine si avvolgono spontaneamente dopo la loro sintesi nella cellula.‬ â€Talvolta la proteina può riassumere la sua struttura tridimensionale solo nell'ambiente intracellulare‬ â€per la presenza di altre proteine particolari che coadiuvano e partecipano al ripiegamento della‬ â€proteina, queste proteine sono i‬â€CHAPERONI‬â€molecolari‬â€o chaperonine, operano attraverso un‬ â€meccanismo di legame e rilascio dipendente dall’atp, esse legano le catene polip non ripiegate o solo‬ â€parzialmente ripiegate allo scopo di prevenire l'associazione non corretta di segmenti idrofobici‬ â€esposti che potrebbero causare una errata rinaturazione od aggregazione e precipitazione dei polip‬ †umerosi chaperoni molecolari sono stati identificati come‬â€proteine da shock termico‬â€poiché la loro‬ N â€sintesi aumenta in cellule esposte a temperature elevate presumibilmente per prevenire un errato‬ â€ripiegamento in condizioni di stress ambientale.‬ â€Impediscono anche il ripiegamento di certe proteine che devono rimanere non ripiegate fino a che‬ â€non sono state trasferite attraverso la membrana‬ â€Alcuni chaperoni molecolari facilitano anche l'organizzazione in strutture quaternarie delle proteine‬ â€oligomeriche.‬ â€Il legame di un polip non ripiegato da parte di un chaperone può rompere un aggregato di proteine o‬ â€impedire la formazione di un nuovo aggregato. Quando viene rilasciato il polip legame esso ha la‬ â€possibilità di riportare il ripiegamento alla sua struttura nativa, se questo non avviene in modo‬ â€sufficientemente rapido il polip può essere nuovamente lato e il processo può essere ripetuto.‬ Iâ€n alternativa il polip può essere trasferito a una‬â€chaperonina‬â€, queste sono complessi proteici‬ â€sofisticati necessari per il ripiegamento di alcune proteine cellulari che non si ripiegano‬ â€spontaneamente.‬ â€Nell’escherichia coli una parte delle proteine cellulari richiede per avvolgimento in condizioni normali‬ â€l’intervento di un sistema di chaperonine detto GroEl/GroEs.‬ â€Le chaperonine vennero scoperte quando si scoprì che esse servivano per la crescita di certi virus‬ â€batterici.‬ â€Questi chaperoni sono fatti da una serie di anelli multisubunità che formano due camere orientate‬ â€schiena contro schiena.‬ â€Una proteina non ripiegata viene prima legata a una superficie idrofobica esposta vicino all'estremità ‬ â€apicale di una camera di GroEl; la proteina viene poi intrappolata all’interno della camera, dove viene‬ â€momentaneamente chiusa dal coperchio GroEs. Il primo va in contro ad una variazione‬ â€conformazionale accoppiata all’idrolisi dell’atp, nel‬â€dominio atpasioco‬ â€che regola a che il legame‬â€ed il‬ â€rilascio del cappuccio. Dentro la camera‬ â€la proteina ha a disposizione circa 10‬ â€secondi per ripiegarsi, lo stesso tempo‬ â€necessario per l’idrolisi dell’atp legata. Il‬ â€fatto che la prot sia costretta li dentro‬ â€impedisce che si appai non‬ â€correttamente.‬ â€La proteina viene rilasciata quando il‬ â€cappuccio si stacca, però nel caso in cui il‬ â€ripiegamento non fosse avvenuto‬ â€correttamente il cappuccio può‬ â€riattacarsi velocemente per ricominciare‬ â€un nuovo ciclo‬ †uesto processo avvine grazie all’idrolisi‬ Q â€di 7 molecole di atp‬ S†TRUTTURA PRIMARIA E MUTAZIONI GENETICHE‬ â€Tutte le funzioni delle proteine necessitano del riconoscimento tra zone o domini della proteina con‬ â€altre molecole o parti di molecola: enzima substrato, anticorpo antigene…‬ â€Il dominio preposto al riconoscimento e la molecola da riconoscere devono essere complementari in‬ â€termini dis truttura e di carica‬ â€Il riconoscimento dipende dalla distribuzione ei gruppi R e dalla sequenza degli aminoacidi‬ â€Una mutazione della struttura primaria può impedire o rendere difficile il riconoscimento, causando‬ â€disfunzioni più o meno gravi.‬ â€Se ne deriva uno stato patologico, quella mutazione interessa il dominio di riconoscimento‬ â€Se la mutazione è silente, == non genera malattie o disfunzioni allora è possibile che l’amminoacido‬ â€mutato non sia nel dominio di riconoscimento‬ â€Spesso è sufficiente la mutazione di un solo aminoacido‬ â€Tutte le malattie causate da tali mutazioni sono genetiche‬ â€Tutte le malattie genetiche originano una mutazione della struttura primaria della proteine‬ L†e malattie‬â€amiloidi‬â€derivano da un non corretto ripiegamento‬â€delle proteine, le proteine non‬ â€correttamente ripiegate formano fibrille contenenti strutture beta estese.‬ â€Almeno 35 patologie umane, solitamente con esito fatale, sono associate alla deposizione‬ â€extracellulare in determinati tessuti di proteine, di norma solubili, sottoforma di aggregati fibrosi‬ â€insolubili,‬â€amiloidi‬ â€-‬ â€morbo di alzheimer: proteina beta amiloide, condizione neurodegenerativa contraddistinta‬ â€dalla presenza nel tessuto cerebrale di depositi amiloidi, placche, circondate da neuroni‬ â€morti‬ â€-‬ â€sclerosi laterale amiotrofica: superossido dismutasi‬ â€-‬ â€malattia di Parkinson: alfa sinucleina‬ S†i è recentemente scoperto che certe infezioni associate a patologie neurologiche sono trasmesse da‬ â€agenti simili ai virus ma costituiti solo da proteine.‬ Iâ€l peptide beta amiloide è il maggior costituente delle placche amiloidi, ed ha origine della proteina‬ â€APP con un processo a due stadi,questa è una proteina di membrana codificata in un gene situato sul‬ â€cromosoma 21. aderisce alla membrana cellulare attraversandola: una parte resta all’esterno e una‬ â€all'interno‬ â€Gli agenti che causano queste malattie sono chiamati‬â€prioni‬â€, strutture costituite dalla proteina PrP‬ â€normalmente presente nel cervello con funzione ignota.‬ â€I prioni sono forme aggregate della proteina Prp, questa normalmente contiene estese regioni‬ â€ripiegate in alga elica, mentre negli aggregati alcune regioni della proteina si convertono in strutture‬ â€beta che si associano a formare aggregati o fibrille amiloidi.‬ â€EMOGLOBINA E MIOGLOBINA‬ L†e proteine non sono statiche, ma interagiscono con altre molecole modificando anche la propria‬ â€forma e funzione.‬ â€Per alcune interazioni il risultato è una reazione che modifica la configurazione chimica della‬ â€molecola che interagisce, e la proteina agisce invece come catalizzatore, o‬â€enzima‬â€.‬ L†e funzioni di molte proteine richiedono il legame reversibile con altre molecole; una molecola legata‬ â€ad una altra reversibilmente viene detta‬â€ligando‬â€,‬â€può essere qualsiasi tipo di molecola, anche una‬ â€proteina.‬ â€I ligando si legano a specifici siti sulla proteina detti‬ â€siti di legame‬â€complementari al ligando.‬ â€L’interazione è specifica per mantenere ordine nella molecola.‬ â€Le proteine sono flessibili, le modificazioni che avvengono potrebbero essere impercettibili per‬ â€questo si dice che una proteina ‘’respira’’, oppure le modifiche possono essere evidenti con grandi‬ â€movimenti.‬ â€Spesso quando avviene il legame con il ligando la proteina si modifica per rendere il sito più‬ â€complementare al ligando, avviene cioè un‬â€adattamento‬â€indotto‬â€; sappiamo però che la‬ â€modificazione di una subunità può portare alla modificazione delle altre vicine o lontane, questa‬ â€interazione può avvenire anche per più ligandi che agiscono sulla stessa proteina.‬ â€Le molecole su cui agiscono gli enzimi sono dette‬â€substrati‬â€ed il sito che lega il ligando è detto‬â€sito‬ â€catalitico‬â€o‬â€sito attivo‬ lâ€egame con O2‬ â€Emoglobina e Mioglobina sono tra le proteine più studiate e meglio caratterizzate. Sono le prime di‬ â€cui è stata determinata la struttura tridimensionale, sono importanti per la relazione che instaurano‬ â€con altre molecole: legame reversibile proteina-ligando. Sono importanti per capire come le proteine‬ â€