L'impatto della religione sui beni culturali - PDF

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NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano

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beni culturali storia dell'arte religione conservazione

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Questo documento esplora l'impatto della religione sulla tutela dei beni culturali, evidenziando il ruolo nella conservazione e i conflitti tra pratica religiosa e tutela. Discute esempi storici, come la seconda guerra persiana e i conflitti iconoclasti, offrendo una prospettiva approfondita.

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**L\'Impatto della Religione sulla Tutela dei Beni Culturali** La religione ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella creazione, conservazione e tutela dei beni culturali. La storia dell\'arte e dell\'architettura è strettamente legata ai luoghi di culto, ai manufatti sacri e alle espressioni ar...

**L\'Impatto della Religione sulla Tutela dei Beni Culturali** La religione ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella creazione, conservazione e tutela dei beni culturali. La storia dell\'arte e dell\'architettura è strettamente legata ai luoghi di culto, ai manufatti sacri e alle espressioni artistiche legate alla fede. Tuttavia, la religione non ha solo promosso la creazione di beni culturali, ma ha anche avuto un impatto significativo sulla loro gestione e tutela nel corso dei secoli. **1. La religione come promotrice della conservazione** Le istituzioni religiose sono state per secoli le principali custodi dei beni culturali. Chiese, monasteri e santuari non solo ospitano opere d'arte di inestimabile valore, ma spesso ne hanno garantito la conservazione grazie a pratiche di manutenzione e restauro. Ordini monastici, come i benedettini e i francescani, hanno svolto un ruolo essenziale nella trascrizione di testi antichi e nella cura del patrimonio librario e architettonico. Un esempio concreto citato da Carlo Tosco riguarda **la seconda guerra persiana**. Mentre l'esercito persiano a commando di Serse invade la Grecia, viene avvertito dalle guide di una tradizione legata al tempio di **Zeus Lafistio**, dove c'era una lunga tradizione di sacrifici umani e regole culturali. Quindi Serse ordina di non violarlo e portare rispetto all'interno del recinto sacrale. Non si parla solo di monumenti ma anche **elementi naturali** legate a forme di culto. Per esempio Plinio il Vecchio racconta che sul colle vaticano veniva venerato un **esemplare di leccio più antico della fondazione di roma.** È anche citato come esempio nel libro **l'albero di corniolo** che veniva venerato per la leggenda della lancia scagliata da Romolo dall'aventino. Era comune per i romani conservare piante legate alla memoria storica e religiosa. **Quando si afferma il cristianesimo come religione dominante nasce un'esigenza di salvaguardare antichi tempi.** Le prime basiliche del vaticano furono costruite con **marmi e colonne di monumenti antichi in rovina**. Questo da un lato può apparire ad andare contro l'idea di tutela che abbiamo oggi ma dal altro è stato un modo di riutilizzare e **preservare pezzi di storia che altrimenti sarebbero stati dimenticati**. In quelli tempi **nasce una prima legislazione in difesa dei tempi pagani.** Teodosio fissa un principio giuridico importante che svincola l'arte pagana dalle condanne dei cristiani. Durante la disgragazione dell'impero romano c'è la maggiore crisi della sotria del patrimonio occidentale. Ma vediamo degli sforzi importanti di tutela spinti dalla religione, per esempio notiamo il caso di **Rufino** che per conservare la cultura classica e cristiana **traduce le opere dei padri della chiesa scritte in greco**. È stata la **corte papale** a organizzare il recupero dei relitti di antiche navi romane, le navi di Nemi, nel 1450. L'evento fa parte del crescente interesse verso la ricerca di **"anticaglie**" nel primo rinascimento. Questo è un evento importante perché, innanzituto non rigardava un monumento ma un oggetto di uso quotidiano, e perché l'evento ha coinvolto l'intera corte papale portando attenzione significativa alla causa. **2. I conflitti tra tutela e uso religioso** Tuttavia, vi sono anche situazioni in cui la tutela dei beni culturali può entrare in conflitto con le esigenze della pratica religiosa. Alcune tradizioni liturgiche possono portare alla modifica o all\'alterazione di edifici storici per adattarli alle necessità contemporanee. Inoltre, l\'uso di certi materiali o tecniche durante cerimonie religiose (come l\'accensione di candele o incensi) può accelerare il deterioramento di opere d'arte e affreschi. Nell'anno 181 hanno trovato **testi risalenti all'epoca di Numa Pompilio** e sono stati brucciati da Q. Petilio perché il contenuto, che riguardava ceremonie religiose e speculazioni filosofiche sull'origine della sapienza, non erano conformi alle tradizioni e diritto della roma repubblicana. **Iconoclastia bizantina (VIII-IX secolo):**\ Nell'Impero Bizantino, due grandi ondate iconoclaste (726-787 e 814-843) hanno portato alla distruzione di affreschi, mosaici e icone raffiguranti Cristo, la Vergine Maria e i santi. Gli imperatori iconoclasti sostenevano che le immagini sacre violassero il secondo comandamento, che proibisce l'adorazione di idoli. Molti capolavori dell'arte cristiana primitiva furono cancellati, sostituiti da croci e simboli astratti. **Riforma protestante (XVI secolo):**\ Con la Riforma, in molte regioni d'Europa (soprattutto nei Paesi Bassi, in Germania, in Inghilterra e in Svizzera), i riformatori protestanti distrussero immagini sacre nelle chiese cattoliche, poiché consideravano il culto dei santi e delle reliquie una forma di idolatria. La **Beeldenstorm** (letteralmente \"tempesta delle statue\") del 1566 nei Paesi Bassi vide la distruzione di centinaia di opere medievali, tra cui altari, vetrate e dipinti. **Fondamentalismo islamico moderno:**\ Nel XXI secolo, gruppi estremisti come i Talebani e l'ISIS hanno deliberatamente distrutto siti storici. I **Buddha di Bamiyan** (Afghanistan, 2001), enormi statue del VI secolo, sono stati fatti esplodere dai Talebani perché considerati idolatrici. Nel 2015, l'ISIS ha distrutto il sito archeologico di **Palmira** in Siria, abbattendo templi greco-romani, colonne e statue di valore inestimabile. **Conversioni di chiese e moschee:**\ Un esempio emblematico è la **Basilica di Santa Sofia** a Istanbul, costruita come chiesa cristiana nel 537, trasformata in moschea nel 1453 dopo la conquista ottomana e infine divenuta un museo nel 1935. Nel 2020 è stata nuovamente convertita in moschea, suscitando polemiche internazionali. Durante la trasformazione del XV secolo, molti mosaici cristiani furono coperti con intonaco o distrutti. **Censura artistica:**\ La censura ha colpito molte opere d'arte per adeguarle alla morale religiosa. Un esempio famoso è la **Cappella Sistina** di Michelangelo: nel XVI secolo, il Concilio di Trento impose la copertura delle nudità presenti nel Giudizio Universale con panneggi dipinti dall'artista Daniele da Volterra, soprannominato per questo \"il Braghettone\". **Le Crociate (XI-XIII secolo):**\ Durante la Quarta Crociata (1204), i crociati cristiani saccheggiarono **Costantinopoli**, distruggendo chiese bizantine e trafugando reliquie e opere d'arte, molte delle quali oggi si trovano nella Basilica di San Marco a Venezia. **Colonizzazione e imposizione religiosa:**\ La conquista spagnola delle Americhe portò alla distruzione di innumerevoli templi e città sacre precolombiane. Gli spagnoli distrussero il **Templo Mayor** di Tenochtitlán (l'attuale Città del Messico) e costruirono sopra la **Cattedrale Metropolitana**. Molti codici maya furono bruciati dai missionari, come nel caso del **Vescovo Diego de Landa** nello Yucatán, che nel 1562 ordinò l'incendio di centinaia di manoscritti ritenuti \"diabolici\". **Guerre tra cattolici e protestanti (XVI-XVII secolo):**\ In Francia, durante le **Guerre di religione** (1562-1598), gli ugonotti (protestanti calvinisti) distrussero molte chiese e monasteri, vandalizzando sculture e dipinti. Un esempio è la devastazione della Cattedrale di Saint-Pierre a Ginevra, dove gli altari furono distrutti e le immagini sacre eliminate. Collegare al mio progetto **3. Il ruolo dello Stato e della Chiesa nella tutela** In molti paesi, il rapporto tra Stato e Chiesa nella gestione dei beni culturali è regolato da accordi specifici. In Italia, ad esempio, il Concordato tra Stato e Chiesa disciplina la tutela dei beni di interesse religioso. Il patrimonio ecclesiastico è tutelato sia dalle istituzioni religiose sia dallo Stato, che interviene con finanziamenti e normative di conservazione. Carlo Tosco menziona il caso della Certosa di Pavia, un monastero che ha beneficiato di interventi di restauro finanziati congiuntamente dallo Stato e dalla Chiesa per garantirne la conservazione senza alterarne la funzione religiosa. **4. Il turismo religioso e le sfide della conservazione** Un altro fattore che influisce sulla tutela dei beni culturali religiosi è il turismo. Santuari e cattedrali attirano milioni di visitatori ogni anno, il che comporta sia benefici economici sia problematiche di conservazione. Il flusso turistico può causare un deterioramento accelerato degli edifici e delle opere d'arte, rendendo necessari interventi di restauro continui. Tosco riporta l'esempio del Duomo di Milano, il cui intenso traffico turistico ha reso necessaria l'implementazione di percorsi guidati e limitazioni d'accesso per preservare le superfici marmoree e gli interni decorati. Come per esempio accade alla scuola di atene di raffaelo, negli anni i ristauratori hanno notato un declino importante a causa del grande afflusso di turisti. D\'altro canto, il turismo può rappresentare una risorsa per la tutela, in quanto i fondi ricavati dai biglietti di ingresso e dalle donazioni possono essere reinvestiti nella manutenzione dei beni culturali. **Conclusione** In definitiva, la religione ha avuto e continua ad avere un impatto profondo sulla tutela dei beni culturali. Se da un lato ha garantito la conservazione di un patrimonio di inestimabile valore, dall'altro pone delle sfide legate alla gestione, all'uso e alla protezione di questi beni. Un equilibrio tra esigenze liturgiche, interessi turistici e necessità di tutela è essenziale per garantire la salvaguardia di questo patrimonio per le future generazioni. Una delle testimonianze più significative di maturazione dei principi di tutela è al bolla Cum almam nostram urbem, emanata da Pio Il Piccolomini nel 1462, che vieta di demolire, distruggere odanneggiare imonumenti egli antichi ruderi, minacciando per i trasgressori al pena di scomunica e al confisca dei beni. Questi documenti pontifici assumono soprattutto un valore emblematico di testimonianza giuridica, ma non si deve dimenticare che, nella prassi quotidiana, gil stessi papi non is facevano scrupoli di utilizzare i marmi e i materiali da costruzione antichi per i loro progetti edilizi. Se Eu- genio VI aveva tentato di proteggere li Colosseo dalle spoliazioni, affidando li monumento ia frati di Santa Maria Nova, non molto tempo dopo Niccolò ,V li 5settembre 1451, appaltava ai maestri da calce dei cantieri vaticani i travertini dell\'anfiteatro. Lo stesso Pio Il non aveva esitato ad asportare i marmi del Portico d\'Ottavia per costruire li pulpito di San Pietro, poi demo- lito da Giulio I44 Nel 1474 Sisto VI promulgava al bola Cum provida sanctorum patrum che tutelava non li patrimonio antico, ma el chiese di Roma, condannando chiunque avesse asportato dagli edifici cristiani decorazioni, marmi e opere d\'arte. Il 1471 è tradizionalmente ricordato come l\'anno di nascita dei Musei Capitolini, con al donazione di SistoVI al popolo romano della statua bron- zea della Lupa, trasportata per l\'occasione dal palazzo del Laterano al Cam- pidoglio, insieme ale statue dello Spinario, della «Zingara» e da altre opere antiche. A ben vedere però si trattava di un ato simbolico finalizzato, più hec arendere disponibile atutti un\'opera del passato, ad esaltare l\'autorità del pontefice, perché sotto al Lupa veniva amministrata tradizionalmente dai papi al giustizia\*. lI Campidoglio, che nel medioevo era ol spazio civico del comune, diveniva così al sede dell\'autorità temporale pontificia, dove el statue esposte esprimevano al continuità tra al Roma degli imperatori e al Roma dei papi. E li valore museale di questo spazio verrà accresciuto quando, nel 1481, accoglierà anche una statua medievale: li Carlo d\'Angiò di Arnolfo di Cambio, in veste di senatore romano. Le politiche culturali dei papi però potevano mutare nel corso del tem- po. Dopo al svolta del secolo, Giulio Il mostra un atteggiamento molto di- verso. Il papa della Rovere decideva di collocare nel chiuso del Vaticano al sua celebre collezione di antichità, nel giardino del Belvedere allestito ad Bramante, e qui venne posto li Laocoonte, ritrovato nel 1506. Il Belvedere era un giardino-museo riservato alla corte papale, dove si passeggiava tra el statue e gli alberi d\'arancio: le opere restavano accessibili soltanto a pochi privilegiati e agli artisti ammesi ni Vaticano.

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