Anatomia Aviaria PDF
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This document provides an overview of avian anatomy, using the chicken as a model. It covers topics such as skeletal structure, locomotion, and the respiratory system.
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ANATOMIA AVIARIA Andremo a studiare l’anatomia aviaria usando come riferimento il pollo. Gli uccelli derivano dai rettili, hanno alcune peculiarità: -hanno squame (negli arti pelvici) -presentano un becco privo di denti, la cui azione è vicariata dai margini del becco - le ossa sono leggere, pne...
ANATOMIA AVIARIA Andremo a studiare l’anatomia aviaria usando come riferimento il pollo. Gli uccelli derivano dai rettili, hanno alcune peculiarità: -hanno squame (negli arti pelvici) -presentano un becco privo di denti, la cui azione è vicariata dai margini del becco - le ossa sono leggere, pneumatiche (penetrano i sacchi aeriferi tramite diverticoli) e ricche di fosfato di calcio - presentano sacchi aeriferi, che consentono di permettere l’ematosi sia durante la fase espiratoria sia inspiratoria, - Hanno un sistema portale renale per l’eliminazione dell’acido urico, -presenta un gozzo e 2 stomaci, uno ghiandolare e uno muscolare APPARATO LOCOMOTORE Presentano uno sterno molto sviluppato, come anche la carena dello sterno sviluppata, caratteristica legata al volo. Variano il numero delle vertebre cervicali, esistono lungo la colonna vertebrale 2 punti di fusione: uno a livello toracico che forma il notarium e la fusione di più vertebre che forma il sinsacro. A livello della testa si ha un grande sviluppo della cavità orbitale, la possibilità in alcuni uccelli il movimento della mandibola e si ha un innalzamento della mascella superiore, perché tra frontale e nasale è presente cartilagine. Nel coxale il pube è bastoncellare, poco sviluppato, e i coxali non sono fusi ventralmente tra loro (ad eccezione dello struzzo) Le ossa, presentano dei fori pneumatici attraverso i quali entrano i diverticoli dei sacchi aeriferi La cintura toracica è diversa e anche lo sviluppo della clavicola LA TESTA Ha un particolare sviluppo delle orbite, le quali sono molto ampie e sono separate da un setto inter- orbitale. Ossa del cranio: esiste un osso occipitale che presenta il foramen magnum, ma presenta un’unica superfice articolare emisferica, la quale si andrà ad articolare con una sfera cava dell’atlante per permettere un maggior movimento e ampiezza dei movimenti rispetto i mammiferi. Presenta un osso parietale, temporale, frontale, nasale Ossa della faccia: Il bastoncino (numero 4 fig. 1) è chiamato come zigomatico o arco Jugale, esso si articola con l’osso quadrato (15) e l’osso articolare; quando la mandibola si abbassa, questo fa ruotare il quadrato in modo da spingere l’arco Jugale in direzione rostrale e si innalza, a condizione che tra osso frontale e nasale ci sia della cartilagine e non sia ossificato. Nella parte più rostrale è presente il l’osso pre-mascellare (il quale sostituisce l’incisivo dei mammiferi, quale potava gli incisivi). L’osso palatino e i processi palatini: negli uccelli la fusione è esclusivamente nella parte rostrale, di conseguenza le coane sono molto ampie. 19/05/2022 ANATOMIA III (Sbobinatrice: Cavallari Chiara) #31 Giovedì 9/06 esercitazione anatomia aviaria VERTEBRE (All’esame può chiedere i numeri) - V. Cervicali: 8-25/26 a seconda della specie (colombo:12, pollo:14, oca:17) Presente atlante ed epistrofeo; le altre vertebre cervicali sono riconducibili per la struttura a quelle dei Mammiferi - V.Toraciche: 7/9; si forma un unico segmento osseo (“notarium”) dato dalla fusione di 3/4 vertebre toraciche; segue una vertebra libera (in alcuni testi affermano che si venga ad instaurare un’articolazione sinoviale a questo livello). Per finire troviamo un unico segmento che deriva dalla fusione delle ultime vertebre (“sinsacro”: fusione delle ultime vertebre toraciche, vertebre lombari (9/12), vertebre sacrali (2) e una parte delle vertebre caudali) La struttura conferisce rigidità della colonna vertebrale - V. Caudali (ultime 4/5 formano il “pigostilo” adibito all’attacco delle penne timoniere) COSTE (da 7 a 9 a seconda del numero delle vertebre toraciche) La prima costa e le ultime due sono libere (non arrivano allo sterno) Costituite da una parte vertebrale e una parte sternale (entrambe le porzioni sono di natura ossea); la porzione vertebrale presenta il processo uncinato per attacco di muscoli STERNO: ampia lamina schiacciata dorso ventralmente, si trovano margini laterali che presentano incisure per le articolazioni con le coste Sul margine craniale ci sono due superfici articolari che prendono rapporto con coracoide (si articola con sterno e omero, assieme alla scapola). Esiste la clavicola, chiamata anche “forcella” (la parte fusa si fonde con lo sterno) La carena dello sterno è molto sviluppata negli uccelli che volano La clavicola dorsalmente prende rapporto con la scapola e ventralmente con lo sterno mediante un’ampia membrana che si interpone tra sterno e clavicola. La faccia endotoracica presenta dei fori che permettono l’accesso ai fondi ciechi dei sacchi aeriferi; a questo livello si trova l’accesso ai fondi ciechi del sacco aerifero clavicolare Esistono dei processi laterali craniali e caudali (non è necessario ricordarlo). Scapola, coracoide e clavicola formano il forame triosseo (permette il passaggio del muscolo pettorale profondo, detto “sovracoracoideo”; è un elevatore dell’ala) A: clavicola B: coracoide C: scapola (Freccia: forame triosseo) ARTO TORACICO: Omero: presenta una testa che si articola con le due metà delle cavità glenoidee di coracoide e scapola Esistono due tubercoli (uno ventrale e uno dorsale); il tubercolo ventrale presenta il foro pneumatico che dà accesso al sacco aerifero clavicolare (a seguito di una infezione della zona ci può essere un interessamento a livello polmonare per continuità a ritroso con i sacchi aeriferi) Sul tubercolo dorsale terminano i due tendini dei due muscoli pettorali (antagonisti tra loro) Radio molto meno sviluppato dell’ulna Mano: sono presenti 2 ossa della fila prossimale (radiale e ulnare), mentre la fila distale è inglobata nei metacarpali (3); i metacarpali sono in rapporto con le falangi (le due dita più esterne presentano un’unica falange, il dito intermedio è costituito da due falangi) Due su tre metacarpali si fondono e formano un “archetto” ARTO PELVICO (cintura pelvica) Si salda al sinsacro Presenta: acetabolo, una porzione iliaca ed una ischiatica, il pube assume una forma a “bastoncello” ed è posto ventralmente I due coxali non si fondono (eccetto nello struzzo) Esiste un rilievo detto “anti-trocantere” che prende rapporto con il rilievo del femore (trocantere); questo rapporto tra i due rilievi limita l’abduzione La parte più sviluppata è la gamba (la tibia risulta essere completa mentre la fibula nel terzo distale si assottiglia e termina) Tarso Le ossa della fila prossimale sono inglobate nella tibia ( si parla di “tibio- tarso”), mentre le ossa della fila distale sono annesse al metatarsale Il metatarsale risulta essere unico e verticale, distalmente si quadriforca per le 4 dita ( costituite rispettivamente da 2, 3, 4, 5 falangi) APPARATO RESPIRATORIO: le cavità nasali sono scavate nelle ossa della faccia e presentano un pavimento molto breve perché i processi palatini si fondono solo rostralmente, quindi si avranno delle coane molto ampie La laringe non è l’organo della fonazione, impedisce che l’alimento finisca nelle vie respiratorie Sono presenti delle cartilagini: una cricoide e due aritenoidi La glottide coincide con l’adito laringeo La trachea presenta anelli completi che non sono tutti uguali, sono disposti in modo complementare La siringe è l’organo della fonazione (al termine della trachea, al posto degli anelli, ci sono delle membrane e queste sono le corde vocali) I polmoni sono piccoli, non hanno rapporto con il cuore, poco estensibili (non c’è diaframma) e ricchi di cartilagine L’aria passa attraverso dei canalicoli (capillari aeriferi) e finisce nei sacchi aeriferi L’ematosi avviene sia in fase inspiratoria (aria ricca di ossigeno) ma anche in fase espiratoria (aria meno ricca di ossigeno, passa di nuovo attraverso i capillari e permetterà lo stesso lo scambio gassoso) I sacchi aeriferi hanno la peculiarità di alleggerire l’animale Anatomia III Lezione #32 20/05/2022 Aviarie - apparato respiratorio CAVITÀ NASALI Le cavità nasali prendono origine dalle narici e assumono una forma di cono con l’apice rivolto rostralmente. A livello delle narici, è presente una laminetta, che può essere sostenuta da tessuto cartilagineo, chiamata opercolo al quale internamente corrisponde una lamella. Il lume delle narici diventa meno ampio. A) Opercolo B) Lamella di cartilagine Al di sopra di queste strutture, è presente una porzione che prende il nome di scudo, costituito da tessuto corneo molle, il quale a seconda delle specie cambia di colorazione differenziando il maschio dalla femmina. Le cavità nasali sono costruite in modo similare rispetto ai mammiferi. Costituite da: - parete mediale data dal setto nasale - Parete dorsale - Parete laterale - Parete ventrale Per quanto riguarda il pavimento delle cavità nasali, questo non risulta essere completo come accade nei mammiferi (dove sono presenti i processi palatini dell’incisivo, il processo palatino mascellare e la porzione orizzontale del palatino). Negli uccelli, è presente un vero e proprio pavimento delle cavità nasali solo nella parte più rostrale. Questo comporta che in queste specie, proporzionalmente parlando, le coane sono molto più ampie e sono costituite da una parte rostrale molto ristretta e una parte aborale che si allarga. La coana vera e propria corrisponde alla porzione più aborale in quanto non si sono saldati i processi palatini (infatti quando l’animale solleva la lingua, questa va a chiudere la porzione più rostrale della coana). All’interno delle cavità nasali, sono presenti dei cornetti, che negli uccelli prendono il nome di conche e che prendono attacco sulla porzione laterale e dorsale della cavità, non sul setto. Tali conche si differenziano in: A) conca rostrale B) Conca media C) Conca caudale Queste tre conche formano delle piccole cavità e sono posizionate nelle tre camere nasali. Negli uccelli infatti le cavità nasali si distinguono in tre comparti: - vestibolo, parte più rostrale (come nei mammiferi) - Camera media, indicata come camera respiratoria - Camera aborale, indicata come camera olfattiva Ciascuno di questi comparti presenta un diverso rivestimento: Anatomia III Lezione #32 20/05/2022 - il vestibolo, in linea generale, è rivestito da epitelio pavimento stratificato - la camera media è rivestita da epitelio respiratorio, perciò pluriseriato cigliato con cellule caliciformi - La camera aborale è rivestita da un epitelio olfattivo, pluriseriato con cellule olfattive, cellule di sostegno e cellule basali In generale la conca rostrale si collega al vestibolo, la conca media si collega alla camera media e la conca caudale si collega con la camera aborale. A livello della porzione più aborale della cavità nasale, si apre l’unico seno presente, ossia il seno infraorbitario, il quale si posiziona mediamente e rostralmente rispetto all’occhio. Il seno infraorbitario presenta una peculiarità, ossia è sottocutaneo: da un punto di vista clinico, questa sua superficialità presneta un vantaggio, cioè che può essere inciso facilmente. A livello delle cavità nasali, si aprono inoltre diverse ghiandole, tra cui la ghiandola nasale laterale il cui condotto escretore si apre nella parte più rostrale della cavità, perciò a livello vestibolare. Negli uccelli acquatici, questa ghiandola viene chiamata ghiandola del sale ed assume come funzione quella di eliminare il cloruro di sodio. A) seno infraorbitale B) Occhio A livello di vestibolo, mediante la microscopia ottica, le cellule di epitelio pavimentoso stratificato si presentano impilate l’una sull’altra, e la citomorfosi cornea avviene in un’unica direzione. A livello di camera respiratoria, l’epitelio è pluriseriato cigliato. Sono inoltre preseti delle ghiandole pluricellulari intraepiteliali di tipo mucoso (presenti anche nell’uretra); queste risultano scavate nello spessore dell’epitelio. Anatomia III Lezione #32 20/05/2022 LARINGE Negli uccelli è costituita in modo diverso rispetto ai mammiferi. Infatti nei volatili la laringe si distingue in una laringe craniale e in una caudale: - la laringe craniale corrisponde alla laringe dei mammiferi, che ha come funzione quella di impedire a sostanze liquide e solide di entrare nelle vie aerifere (attenzione, nei mammiferi assume anche un altro importante ruolo, ovvero quello della fonazione, ruolo che negli uccelli spetta ad un altro organo: la siringe). È un organo estremamente semplificato in quanto mancano delle cartilagini, tra cui la tiroide e l’epiglottide. È infatti costituita solo da due cartilagini: la cricoide e le aritenoidi. La cricoide è posta più aboralmente ed è costituita da un corpo che poi si prolunga in due ali, le quali non si uniscono tra di loro dorsalmente, ma lasciano un piccolo spazio dove di interpone una cartilagine chiamata procricoide. Le aritenoidi assumono una forma complessa, presentano un corpo e due processi, uno rostrale e uno caudale. Le aritenoidi sono le responsabili della formazione dell’adito laringeo che negli uccelli viene chiamato glottide, che rappresenta l’accesso della laringe (che a differenza nei mammiferi corrisponde alla regione posta tra la sopraglottide e l’infraglottide, dove sono presenti le corde vocali). La chiusura della glottide negli uccelli avviene mediante una componente muscolare, ovvero mediante i muscoli cricoaritenoideo laterale (il quel dilata la glottide, opposto per funzione ai mammiferi) e mediale. TRACHEA La trachea degli uccelli presenta un tratto cervicale. Gli anelli che la compongono sono circa un centinaio, ma il numero varia i base alle specie. La trachea è ovviamente in rapporto con l’esofago, con i vasi e con in nervi analogamente ai mammiferi. Quando entra in cavità toracica, la trachea termina biforcandosi in due bronchi principali. Negli uccelli sono presenti delle differenze: - gli anelli cartilaginei sono completi, non è quindi necessario il muscolo tracheale, che in base alle specie può talvolta mancare (fondamentale invece per i mammiferi). Questi anelli, inoltre, sono conformati in modo particolare: hanno una parte laterale allargata, mentre la parte che si estende sul lato opposto si assottiglia. L’anello successivo è complementare, ossia alla porzione allargata dell’anello precedente corrisponde la parte assottigliata dell’anello successivo e viceversa. In questo modo gli anelli si completano l’uno con l’altro. Gli anelli cartilaginei possono andare incontro ad ossificazione - in prossimità della terminazione della trachea, sulla biforcazione, si trova una formazione cartilaginea chiamata plessulus. A questo livello gli anelli, sia cranialmente che caudalmente, risultano essere più corti e più ravvicinati e tra le cartilagini intermedie e quelle caudali, si trova una porzione di trachea nella quale mancano completamente gli anelli cartilaginei: questa prende il nome di siringe. È una porzione di trachea trasformata dove, tramite la vibrazione delle cosiddette membrane timpaniche laterali e mediali, costituite da epitelio stratificato non cheratinizzato, si origina il suono. Anatomia III Lezione #32 20/05/2022 L’epitelio a livello tracheale risulta essere pluriseriato cigliato con cellule caliciformi e si solleva a formare delle pieghe tra le quali si insinuano ghiandole intraepiteliali mucose. In alcuni uccelli e solo in individui di sesso maschile (cigno e anatra) sul lato di sinistra a livello della siringe, si forma una bolla che prende il nome di bolla timpaniforme la quale funziona come cassa di risonanza. POLMONE Il polmone è posto dorsalmente e non ha rapporti con il cuore (al contrario dei mammiferi dove sono a stretto contatto, tanto da lasciare un’importante impronta). Il polmone negli uccelli non si espande in modo ingente e non è presente il diaframma. L’ematosi avviene sia in fase espiratoria che inspiratoria e non varia di volume in modo evidente. È un organo ricco di tessuto cartilagineo, e in sezione trasversale assume una forma triangolare, perciò si distinguono: - una faccia latero-dorsale, la quale presenta le impronte delle coste - Una faccia mediale - Una faccia ventrale Il polmone non va oltre l’articolazione tra la parte vertebrale e la parte sternale della costa, ossia rimane contingentato nella parte più dorsale. Rispetto ai polmoni il cuore non è interposto tra di essi ma è situato ventralmente. Tra la faccia ventrale e mediale penetra il bronco principale. Sulle facce polmonari sono presenti molteplici orifizi che indicano la comunicazione con i sacchi aeriferi: il polmone è in continuità con i sacchi aeriferi. N.° 4-5 orifizi in comunicazione con i sacchi aeriferi addominali. Il bronco principale (o bronco primario o mesobronco) arriva fino all’estremità caudale del polmone, attraversandolo completamente, dove poi risulta in continuità con gli orifizi che danno accesso al sacco aerifero addominale. Anatomia III Lezione #32 20/05/2022 Dal bronco principale si staccano dei bronchi secondari che si dividono in due comparti, laterale e mediale. Ciascuno di questi due comparti dà origine a dei bronchi secondari che si distinguono in dorsali e ventrali. In sintesi: sono presenti 4 comparti, i bronchi segmentari dorsali si distinguono in mediali e ventrali e mentre i bronchi secondari si distinguono in laterali, dorsali e ventrali. I bronchi mediali sono di meno rispetto ai laterali: - 4 bronchi medio-vetrali - 8 bronchi medio-dorsali - 8 bronchi latero-ventrali - Oltre 30 bronchi latero-dorsali (per un totale globale che si aggira tra i 40 e i 50 bronchi) i bronchi secondari mediali, dorsali e ventrali sono tra loro in rapporto mediante dei bronchi terziari (o parabronchi). Questo rapporto tra il comparto medio-dorsale e quello medio-ventrale è molto regolare. I bronchi del comparto laterale che mettono in contatto i bronchi secondari latero-dorsali e latero-ventrali hanno un’organizzazione più irregolare. I bronchi terziari sono circa 400/500. Il comparto mediale costituisce il cosiddetto paleoulmo, il comparto laterale viene invece indicato come neoulmo. Struttura: I bronchi primari e secondari hanno una struttura similare a quelli dei mammiferi: sono costituiti da cartilagine la quale si riduce prograssivamente. I bronchi terziari assumono un aspetto di canale con un lume che si aggira intorno ad 1mm. Il bronco terziario è rivestito da un epitelio prismatico semplice e a questo livello si aprono dei piccoli condotti chiamati capillari aeriferi, il cui diametro si aggira intorno ai 4/5 micrometri. Questi capillari sono rivestiti da pneumociti di primo e di secondo ordine e sono coinvolti nell’ematosi. I capillari aeriferi rappresentano la struttura corrispondente agli alveoli polmonari dei mammiferi. Il bronco terziario corrisponde, come struttura, ai bronchioli respiratori. In sezione trasversale, i bronchi terziari assumono una forma esagonale; alla periferia di questi parabronchi si trovano cellule muscolari, tessuto elastico e tessuto connettivo. LEZIONE #33 23/05/2022 ANATOMIA III Prof. Paolo Clavenzani Sbobinatore: Francesca Mazzotta Revisore: Agnese Martinelli Argomento: Conclusione sistema respiratorio e inizio apparato digerente anatomia aviare APPARATO RESPIRATORIO SACCHI AERIFERI I sacchi aeriferi originano normalmente dai bronchi secondari, ad eccezione del sacco aerifero addominale che deriva dal bronco principale. Le funzioni dei sacchi aeriferi sono: · non sono collegati direttamente agli scambi gassosi, ma favoriscono l’ematosi; · alleggeriscono il peso del corpo dell’animale; · abbassano il baricentro, favorendo l’attività dell’animale nel volo. I sacchi aeriferi sono pari e impari a seconda della specie: · Sacco aerifero cervicale (9): solitamente è impari, ma ciò dipende da specie a specie. Esso prende origine da dei bronchi secondari e da dei diverticoli che si portano al livello di vertebre toraciche e cervicali. · Sacco aerifero clavicolare (10): solitamente è pari, ma ciò dipende da specie a specie. Esso penetra attraverso dei forellini a livello dello sterno (la cui faccia endotoracica si presenta infatti cribrosa), di omero e di osso coracoide; anche questi ultimi presentano dei fori pneumatici dove penetra il sacco aerifero. Esso è diviso in due comparti: o comparto endotoracico o comparto extratoracico: viene ricordato per i diverticoli al livello di omero, in particolare per il rapporto che ci può essere tra frattura ed infezione: una frattura può infatti portare ad un’infezione polmonare. Esso prende rapporto con i visceri vicini, come l’esofago e il cuore. · Sacco aerifero toracico craniale (11) e toracico caudale (12): si posizionano ventralmente ai polmoni, hanno rapporto con cuore, stomaco e fegato. · Sacco aerifero addominale (13): è il più grande di tutti e si insinua tra i visceri della cavità pelvica, origina dal mesobronco (bronco principale). Questo sacco si porta ai reni, ai genitali maschili e femminili (l’ovidotto negli uccelli è molto sviluppato) e si porta fino all’acetabolo tramite un diverticolo. I sacchi aeriferi sono estremamente sottili e rivestiti da un epitelio pavimentoso semplice. Nella fase d’inspirazione l’aria entra attraverso le cavità nasali, si porta in laringe, in trachea, fino al bronco principale, entrando nei bronchi secondari e ovviamente anche in quelli terziari. Durante l’inspirazione l’aria si porta principalmente in direzione caudale: questa infatti penetra nel sacco aerifero addominale e toracico caudale. Nella fase di espirazione poi percorre i bronchi secondari, terziari e i capillari, è un’aria meno ricca di ossigeno, ma comunque non ne è totalmente priva; nel suo percorso di uscita si porta ai sacchi aeriferi più craniali (cervicale, clavicolare e toracico craniale) favorendo così l’ematosi anche dei distretti più craniali. Invece l’aria presente già nei sacchi aeriferi più craniali fuoriesce direttamente all’esterno. Pertanto, l’ematosi avviene in entrambi i momenti, in particolare poi i sacchi aeriferi non intervengono direttamente all’ematosi, ma ad effettuarla sono i capillari aeriferi che prendono origine tramite degli atri al livello di parabronchi e bronchi terziari. I capillari aeriferi sono “condottini”, le cui dimensioni sono pari a quelli dei capillari sanguigni (al di sotto dei 10 micrometri) e normalmente originano e terminano nello stesso parabronco, può succedere però che si portino da un parabronco ad un parabronco contiguo. APPARATO DIGERENTE Le differenze che si presentano nell’apparato digerente degli uccelli rispetto ai mammiferi sono: · Mancanza di labbra, guance e denti; · Presenza del becco: sostituisce i denti ed è una specializzazione dell’epitelio pavimentoso stratificato. Si distingue del becco una radice, un dorso e una punta. Il becco ha la funzione di frammentare l’alimento e la sua conformazione dipende dall’alimentazione: o Nei granivori il becco è più corto, appuntito e la parte superiore sopravanza quella inferiore. Nel colombo e nei pappagallini presentano una struttura limitata dalle narici con un tessuto più tenero che prende il nome di scudo e a seconda del colore si può definire il sesso dell’animale. Nel pulcino è presente il dente di uovo, ovvero un rilievo al livello della punta del becco necessaria al pulcino per rompere il guscio dell’uovo per la schiusa. o Negli uccelli acquatici il becco ha una forma più allungata, di cucchiaio, ha un tessuto più tenero rispetto ai gallinacei; l’anatra inoltre presenta un rilievo sulla punta del becco. Nel caso dell’anatra e dell’oca il margine del becco superiore e inferiore presenta delle lamelle cornee disposte trasversalmente (perpendicolarmente al margine del becco) e si ingranano con le papille della lingua formando un apparato filtratore, la cui funzione è appunto filtrare l’alimento. BOCCA VOLTA DELLA CAVITA’ BUCCALE Negli uccelli si distingue la bocca e la faringe, il cui punto di passaggio secondo alcuni autori è rappresentato dall’ultima fila delle papille della volta disposte trasversalmente; mentre il punto di passaggio più corretto è definito dal punto di separazione tra la coana (fessura longitudinale della volta della cavità buccale) e l’infundibolo (il punto di sbocco delle tube uditive). Più semplicemente questa zona può essere chiamata direttamente orofaringe, considerando la bocca e la faringe insieme, dal momento che non c’è il palato molle. La cavità buccale manca di denti e di palato molle, vi è una coana estremamente allungata: essa è così lunga dal momento che i processi palatini (o processi orbitali) si fondono unicamente nella porzione più rostrale, a differenza dei mammiferi in cui si ha anche la componente premasceddale ed incisiva. Di conseguenza vi è un’ampia fessura della coana; inoltre si può notare che nella parte più rostrale è più ristretta (rappresenta in realtà la mancata funzione dei processi) e da una parte più aborale più allargata (rappresenta la vera e propria coana). Nel momento in cui l’animale inspira la lingua chiude la parte più rostrale, lasciando beante la parte più caudale, ovvero la coana vera e propria. Nella parte più craniale della volta della cavità buccale vi è un rilievo mediano che ha una forma di Y ribaltata (lettera d), dal momento che caudalmente va a biforcarsi terminando con due rilievi laterali (lettera c). Sulla volta la mucosa presenta delle papille che nel caso del pollo sono disposte a formare una serie di file trasversali che, analogamente ai mammiferi, favoriscono lo spostamento dell’alimento in direzione caudale. Un’altra peculiarità è la ricchezza di ghiandole salivari: · Ghiandole mascellari (al livello della lettera d e h): al livello del rilievo mediano, · Ghiandole palatine laterali (lettera i) mediali (lettera k) · Ghiandole pterigoidee e tubariche (lettera l) · Ghiandole salivari: al livello degli angoli della bocca Caudalmente alla cavità buccale vi è lo sbocco delle tube che prende il nome di infundibolo: l’infundibolo e le coane sono nel pollo e nell’anatra separate, in alcuni pappagallini e alcuni uccelli possono essere un’unica grande apertura. Negli uccelli acquatici la volta della cavità buccale presenta delle papille organizzate in maniera disordinata: nell’anatra non sono evidenti a differenza dell’oca. Sono presenti anche qui le coane ed in particolare sono presenti le lamelle del becco disposte trasversalmente ed abbinate alle papille filiformi dei margini laterali della lingua vanno a formare l’apparato filtratore. PAVIMENTO DELLA CAVITA’ BUCCALE Il pavimento della cavità buccale presenta la lingua: essa non è muscolare come nei mammiferi, ad eccezione dei pappagalli che la presentano carnosa. Prende attacco al livello di un processo dello ioide, entoglosso; nei gallinacei ha una forma triangolare di una natura fibrosa e scarsissima componente muscolare. Sul pavimento della cavità buccale sono presenti delle ghiandole salivari che sono sottomandibolari o mandibolari, rostrali e caudali. Inoltre, più caudalmente vi è la laringe, in particolare l’adito laringeo e glottide della laringe. L’orofaringe si estende dalla punta del becco fino all’esofago. ESOFAGO L’esofago è un organo muscolo membranoso, è posto dorsalmente rispetto alla trachea e nel terzo caudale si sposta a destra; a differenza dei mammiferi che è posto dorsalmente e nel terzo caudale si posta a sinistra. Al livello di apertura craniale del torace vi è il gozzo o detto anche ingluvie: essa non è sviluppata allo stesso modo in tutti gli uccelli ed è particolarmente sviluppata nei granivori. Il gozzo è posto a destra e funziona come una sorta di serbatoio di alimenti, negli uccelli acquatici invece è una semplice dilatazione. Nel piccione sia maschio che femmina vi è una sorta di degenerazione grassa delle cellule del gozzo per cui si forma del materiale, alimento semiliquido ricco di lipidi che viene dato alla prole. La struttura dell’esofago è la stessa dei mammiferi: è un epitelio pavimentoso stratificato, normalmente cheratinizzato, però l’alimentazione può andare ad influire sulla cheratinizzazione. Inoltre presenta una muscolatura circolare interna e longitudinale esterna. Una volta passata l’apertura craniale del torace, si sviluppa il gozzo, va in cavità toracica seguendo la trachea e termina al livello dello stomaco. In rapporto con esso è presente il timo che assieme ai ruminanti e al maiale è cervicale, qui in particolare non è un cordone ma presenta dei veri e propri lobi. Quando l’esofago entra in cavità toracica è in rapporto con la trachea, con il cuore, con il fegato ed entra in rapporto con lo stomaco. STOMACO Lo stomaco negli uccelli presenta due camere: · Stomaco ghiandolare o proventriglio · Stomaco muscolare o ventriglio Lo stomaco ghiandolare o proventriglio è una dilatazione sacciforme del tubo digerente non particolarmente sviluppato (4-6 cm), sii forma lungo il decorso dell’esofago. Macroscopicamente lo stomaco ghiandolare è coperto dal lobo sinistro del fegato e all’interno presenta una mucosa ghiandolare diversa da quella dello stomaco muscolare dal momento che è di colore biancastro. Esso ha una superficie interna che presenta delle papille che protrudono e sono ben visibili (da non confondere con delle lesioni), da cui si aprono delle ghiandole composte da cellule oxintopeptiche. Le cellule oxintopeptiche sono cellule con funzioni intermedie tra le cellule principali (producono il pepsinogeno) e le cellule parietali o delomorfe che producono acido cloridrico (che hanno una funzione di digestione). Quindi queste cellule producono contemporaneamente pepsinogeno e acido cloridrico. Microscopicamente le ghiandole tubulari confluiscono tutte in un’unica camera che attraverso un condotto escretore si portano all’esterno, ma può succedere che un insieme di più tubuli attraverso un altro tubulo può essere in contatto con un’altra struttura; attraversando due ghiandole poi arriva all’esterno (nell’immagine a sinistra prende il nome dotto terziario). Allo stomaco ghiandolare segue una porzione priva di ghiandole chiamato istmo seguito dallo stomaco muscolare. Stomaco muscolare o ventriglio in vivo è visibile la porzione più caudale ed è anche molto riconoscibile dal momento che è rivestito da un’aponeurosi lucente. Lo spessore dello stomaco è costituito da una tonaca muscolare particolarmente sviluppata, e presenta due fondi ciechi, uno craniale dove si apre lo stomaco ghiandolare ed origina il duodeno, ed un fondo cieco caudale. Microscopicamente vi sono delle ghiandole tubulari semplici che si portano in profondità, come nei mammiferi, con un importante spessore muscolare. Qui vi è una mucosa giallastra con un materiale duro che prende il nome di coilina: essa è una glicoproteina che si forma dall’azione di ghiandole tubulari semplici: nell’ambiente acido questo materiale forma dei rilievi non omogenei e diventa duro (in alcuni testi si chiamano denti di coilina), la loro funzione è “raschiante”; infatti, in stomaci di animali da cortile vi possono essere dei sassolini o dei pezzettini di vetro che hanno un’azione triturante dell’alimento. Il duodeno è molto riconoscibile dal momento che la sua porzione ascendente e discendente sono tenute assieme da un mesoduodeno estremamente breve nel cui spessore vi è il pancreas. La milza ha una forma più o meno sferoidale, come nei piccoli ruminanti e nell’uomo. LEZIONE #34 26/05/2022 ANATOMIA III Prof. Paolo Clavenzani Sbobinatrice: Francesca Salerno Revisore: Rungtiwa Supasorn Ritelli APPARATO DIGERENTE INTESTINO La lunghezza dell’intestino varia da specie a specie, nel pollo è di circa due metri, con una variabilità di una ventina di centimetri, il piccione è intorno al metro e, nel caso, dell’oca è lungo circa tre metri. L’intestino viene diviso in intestino tenue e crasso: · L’intestino tenue è dato anche negli uccelli da duodeno, digiuno e ileo. · Quello crasso è costituito da due ciechi. Per il colon e il retto si tende a parlare di un unico segmento, il colon-retto, posto sotto le vertebre, in quanto il mesocolon è molto breve. Infine l’orifizio è rappresentato dalla cloaca (divisa in tre camere ampiamente comunicanti tra di loro). Lui chiederà il riconoscimento di questi tratti. La struttura è complicata da riconoscere perché, nei mammiferi, l’intestino tenue presenta dei villi, mentre quello crasso no (nella vita fetale i villi sono presenti in tutti e due i distretti); negli uccelli, invece, troviamo villi lungo tutta l’estensione dell’intestino, ad eccezione dell’apice del cieco, che non presenta un epitelio provvisto di villi. Il digiuno e i ciechi presentando una parete leggermente più sottile rispetto agli altri tratti dell’intestino hanno un colore più verdastro. TRATTI DELL’INTESTINO Il DUODENO è lungo circa 15-20 cm. Esso prende origine dal lato di destra, in particolare dal fondo cieco craniale dello stomaco muscolare. Come nei mammiferi, il duodeno ha una porzione discendente e una ascendente. È molto facile riconoscerlo perché questi due tratti sono connessi tra di loro tramite un mesoduodeno, molto corto e occupato dal pancreas. Nelle due porzioni si aprono i due dotti biliari e i dotti pancreatici. Il DIGIUNO (più verdastro) rappresenta la metà della lunghezza di tutta la matassa intestinale, è lungo circa un metro e, come nei mammiferi, anche negli uccelli è difficile dare una topografia delle anse digiunali, fatta eccezione per il piccione, che presenta dei giri concentrici e eccentrici, con una lunghezza di circa cinquanta centimetri. Il digiuno è in rapporto con il mesodigiuno che a differenza del mesoduodeno è molto ampio. L’ILEO si riconosce perché è in rapporto con i due ciechi tramite i legamenti ileo-ciecali, non molto ampi. L’ileo si apre nel COLON-RETTO, da cui prendono origine i due CIECHI, che si sviluppano in direzione craniale, arrivando quasi ai polmoni e il cui tratto terminale forma una sorta di uncino, dove non troviamo più i villi intestinali presenti in tutto l’intestino. I due ciechi sono estremamente sviluppati nel pollo, mentre nel piccione e nei pappagallini sono lunghi pochi centimetri, e in alcune specie manca. Il RETTO è adeso alla volta e il mesocolon è estremamente breve, infine questo comunica con la cloaca. ! "#$#%&'($)*+!,-*..%'!/*)%!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!'&'($0%'!111!23'$-$!4-'5*&6'&%7!!!!!!!!!!!!-*6%$&*!89:!!;:=;>;;! ?*5%.$)*+!@%A-%*(('!,-('0A)'!! ! "##"$"%&!'()*$*+%*! ,-&"."!! B'!C-$'C'!D!-EA-(%0$!()'(($!F*-!C$-$&!)*(($G! C$))%.H$&F*!'%!&A0*)%!;I!9!*!J! &*--E%00'K%&*L! M!A&E'0H$--'!F%5%.'!F'!F*--*!H%*KN*!2C%!.$&$! F*--*!H%*KN*!F%!CA%!&$&!%&(*)*..'!)%C$)F')*!%-! &$0*7I!CN*!5'&&$!'!O$)0')*!()*!C'0*)*! '0H%'0*&(*!C$0A&%C'&(%I!CN*!.$&$+! ! ,&#$&'*&+!%-!HA&($!F%!)'CC$-('!F*--*! O*C%!F*--E'&%0'-*G! ! /$&'*&+!&*-!PA'-*!.#$CC'&$!%!FA*! A)*(*)%L!! /*%!0'00%O*)%!F%!%&(*)*..*! 5*(*)%&')%$!*.%.(*!A&EA)*()'!CN*! )%C*5*!-EA)%&'!F'--'!5*.C%C'L! Q)*()'!*!5*.C%C'!&$&!*.%.($&$!&*K-%!ACC*--%I!PA%&F%!F'%!)*&%!.%!$)%K%&'&$!K-%!A)*(*)%!CN*!)%5*).'&$!%-! 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