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Stile proto-geometrico e Geometrico L'arte greca cambia nel tempo, c'è una costante sperimentazione ed è periodizzata. Nell'arte greca gli Dei hanno caratteristiche umane, in quella egizia precedente avevano caratteristiche animali. L'arte prima era legata alla politica ma in grecia è per puro piace...
Stile proto-geometrico e Geometrico L'arte greca cambia nel tempo, c'è una costante sperimentazione ed è periodizzata. Nell'arte greca gli Dei hanno caratteristiche umane, in quella egizia precedente avevano caratteristiche animali. L'arte prima era legata alla politica ma in grecia è per puro piacere estetico. Il primo periodo dell'arte greca va dal 12º secolo A.C. al 9 secolo A.C.con lo stile proto-geometrico nel medioevo ellenico, quando i Dori dal nord arrivano in grecia. pag 62-63 Dal 9º all'8º secolo c'è la fase geometrica, non più iniziale. E' fondata su disegni geometrici come scacchi, losanghe, svastiche, meandri e la greca, pag. 68 Anche marchi come versace attingono dall'arte greca. I Greci amano la bellezza, perché “ciò che è bello è anche buono e virtuoso". Avevano un modello di uomo ideale: sportivo, che va in guerra, studioso, che sappia scrivere e leggere ecc. ecc. L'arte era una questione sociale e pubblica, il teatro era un arricchimento per la società, come un centro di formazione. Politicamente la grecia non era unita, aveva diverse Polis autosufficienti in lotta tra loro, come Atene e Sparta. Non tutti potevano votare ma c'era un inizio di democrazia. Avevano valori condivisi e si univano in leghe per combattere il nemico. Delle fasi proto-geometrica e geometrica abbiamo poche tracce principalmente vascolari (= di vasi) periodizzati. C'era una visione antropocentrica, anche le parti dei vasi prendono il nome da parti umane. pag. 67 Erano divisi in Anse (maniglie) per versare e trasportare, avevano una bocca, un labbro, un collo, una spalla, una pancia e il piede per appoggiarli. Erano fatti in argilla perché era abbondante. I vasi più grandi erano per il trasporto e il commercio di merci. La parte più decorata nell'era geometrica è la pancia, cioè il focus visivo dove si disegna e racconta la scena principale. Hanno 1, 2 o 3 anse per versare, trasportare o mescolare. I vasi potevano avere varie forme e funzioni, come le Anfore molto grandi che segnavano le tombe e sono differenti per tombe femminili o maschili, le Anfore per le donne e i crateri per gli uomini. Venivano usati vasi in ceramica per premiare gli sportivi, come le coppe oggi. La matematica e le proporzioni erano fondamentali anche per le dimensioni e i disegni dei vasi. La perfezione si trovava nelle misure e il rapporto tra le parti. I vasi tombali avevano ad esempio disegnati dei lamenti funebri per mostrare la tristezza della morte. Le persone vengono rappresentate con le mani in testa, sono disegni molto stilizzati e geometrici ma si capisce che rappresenta la disperazione. Il busto è triangolare, che c'erano degli standard precisi. Vasi funerari del Dipylon pag. 68-69 Negli anni successivi si userà poi coprire i vasi interamente di nero e raschiare la vernice per disegnare delle figure. Età/fase arcaica dal 750 al 480 A. C 480 A. C. = Anno in cui Atene sconfigge la Persia. Pag. 71 È un età di formazione durante la quale si cercano perfezione e armonia anche nella scultura e l'architettura. La fase più apprezzata è quella classica con la massima idealita'. si cerca l'armonia studiando la natura. Nascono i primi templi monumentali pubblici e le statue a grandezza naturale. Prima i templi erano fatti di materiali deperibili quindi oggi non ne abbiamo tracce, invece nell'età arcaica dei templi sono rimaste le basi, le colonne ecc. Il tempio greco si ispira al megalon, cioè la sala del trono micenea con prima un ingresso e poi la sala principale; e alle case greche che avevano letti spioventi. Il tempio ospita la statua della divinità venerata, nella cella soprattutto potevano entrare solo i sacerdoti, le persone comuni rimanevano fuori. I rituali e le offerte venivano fatte all'esterno del tempio, su un altare, in una zona sacra. I templi erano più sculture che luoghi da vivere, ed erano orientati ad est, da dove nasce il sole. Pag. 72 ci sono vari tipi di templi che hanno nomi diversi in base alle piante, come il tempio diptero (= doppio giro di colonne) o quello periptero (= con un giro di colonne lungo il perimetro), più comune. pag 74-75 Nel tempo si sono creati dei canoni: c'è un t im p a n o pronao, ingresso, la naos, cella, e l'opistodomo, il ↑ = F ro n to n e retro che non comunica con la cella per conservare c o r n ic e tesori e offerte. Nel naos si trovavano statue di dei ↑ molto preziose, che sono state "riciclate" e distrutte. a r c h it r a v e f r e g io Generalmente erano presenti colonne sia all'interno che all'esterno del Tempio. La base del tempio ha tre gradini, l'ultimo e' lo stilobate sul quale si appoggiano le colonne ioniche, T ra b e a z io n e quelle doriche e corinzie hanno un altra base. Le ↑ colonne son composte da più pezzi, altrimenti c a p it e llo d i f o r m e d iv e r s e ↑ sarebbero state modo difficili da costruire. I pezzi si c o lo n n a la v o r a t a chiamano rocchi, sono tenuti insieme da perni ↑ metallici e compongono il fusto. s t ilo b a t e sopra le colonne ci sono i capitelli, composti da g r a d in i diversi pezzi che insieme alle colonie identificano lo stile architettonico, dorico, ionico o Corinzio. Sopra il capitello c'è la trabeazione liscia o decorata insieme all'architrave e il fregio. La cornice si trova sopra il fregio con il timpano di forma triangolare, coronano l'edificio. Cornice e timpano formano il frontone, il tetto. I templi avevano colori vivaci fatti di materiali organici o minerali, nel tempo sono andati perduti e si credeva che i templi fossero bianchi candidi. Erano principalmente rossi, gialli e blu: policromi e avevano inserti in metallo come il bronzo per farli brillare al sole = polimaterici. I Templi prendono i loro nomi in base al numero di colonne sul lato breve, come ottastilo ecc. Le colonne sul lato lungo sono il doppio + una di quelle sul lato breve, per l'armonia e le proporzioni. Gli ordini architettonici si chiamano ordini perché c'è una sequenza precisa e costante. pag. 73-74-75 L'ordine più antico è quello dorico che nasce nel 7º secolo nel Peloponneso. Le colonne non hanno una base, poggiano sullo stilobate. La colonna e' molto massiccia e robusta. Il fuso è scanalato cioè ha circa una ventina di scanalature con gli spigoli vivi, cioè appuntiti, per giochi di ombre profondi. C'è un entasis cioè un rigonfiamento a metà e anche i gradini sono curvi per non percepire una distorsione. Il fusto termina con un capitello composto da due parti molto semplici con abaco ed echino. Sopra il capitello c'e' la trabeazione con l'architrave liscio composto da metropa rettangolare liscia o decorata a rilievo e triglifo scanalato come la colonna. La parte finale è il frontone con cornice e timpano triangolare sopra i quali si pongono le sculture soprattutto degli dei ai quali è dedicato il tempio. pag 82- 83 L'ordine ionico è il successivo, nasce nel 6° secolo A.C. in Asia minore, turchia. sullo stilobate prima della colonna c'e' una base composta da Toro e gola. La colonna e' molto più snella e slanciata, ha 24 scanalature con spigoli smussati e quindi un gioco di ombre delicato, meno netto. Il capitello è decorato con due volute = spirali. Sopra il capitello c'è la trabeazione con fregio e architrave che è divisa in fasce, una continua e decorata a rilievo. Il frontone è uguale e nel timpano ci sono le sculture. Gli ordini Ionico e Corinzio si assomigliano, il secondo e' nato nel 5º secolo a Corinto, nel mediterraneo. Le colonne hanno una base, spigoli smussati ecc ma cambia il capitello, decorato con foglie di acanto, è quindi vegetale e molto elaborato. I templi sono decorati anche con elmi e lance, sono polimaterici e policromatici I vasi nel 6º Secolo pag 94 si dividono in vasi a figure nere, la tecnica più antica, e vasi a figure rosse, la tecnica più usata. vaso bilingue = con figure diverse sui due lati del vaso. Dalle forme, durante la fase orientalizzante, si passa a figure più complesse gradualmente. I vasi decorati sono un lusso, non di uso comune e indicavano un rango sociale. Erano usati solo nei banchetti più importanti, nei simposi e nelle cerimonie funebri. Non erano usati per i commerci. ceramografo = chi disegna sul vaso ceramista = chi modella il vaso. Per la tecnica a figure nere si ricopre il vaso di vernice nera lasciando una parte della pancia libera, poi si disegna a carboncino la scena e si colora tutta di nero. Per i dettagli si gratta via la vernice con uno stilo, infine si cuoce. Per la Tecnica a figure rosse si disegna a carboncino e si copre il vaso di vernice nera evitando le figure, e per i dettagli si usa un pennello piccolo con la vernice nera. È una tecnica molto più facile, più dinamica. spesso gli artisti firmavano le opere. si usa disegnare poche figure ma in modo modo preciso e dando profondità spaziale. studiare -Anfora di Achille e Aiace che giocano a dadi. le lance puntano verso le anse del vaso, gli elmi sono a terra ed è un vaso armonico e ponderato. Risale al 550 circa. Il dorso curvo dei giocatori corrisponde alla curva del vaso, c'è la complementarietà degli elementi -di Eracle a p. 96 Da sapere: tecnica, autore, cosa e chi rappresenta, data, oggetti, parti del vaso. pag 74-75-82-83-86-94-96 25 pagine da studiare, immagine di tempio/vaso/colonna, scrivere termini, ordini architettonici, date, cos'è, forme, spiegare in generale. pag 87-88-89-90-91-92 Nel periodo arcaico nascono la scultura a grandezza naturale e l'architettura monumentale. Nelle sculture si rappresentavano fanciulle e fanciulli normali ma idealizzati, gli stereotipi. si trovano nei santuari e hanno funzione votiva (simboleggiano i fedeli) o erano usati come segnacoli delle tombe, funzione funeraria. Le fanciulle sono vestite con indumenti particolari: il peplo, il chitone e l'himation (mantello), erano il guardaroba base delle donne. Tutte le statue erano colorate, come i templi. Le femmine erano rappresenta con la mano sul petto, come simbolo di devozione. Sono statue verosimili, meno schematiche e meno nette. Le statue femminili sono sempre rappresentate con i piedi uniti e sono stanti cioè dritte in piedi. I maschi hanno un piede in avanti per la stabilità della statua e sono rappresentati nudi. Si ispirano all'arte egizia con le braccia lungo i fianchi e i pugni chiusi. Sono statue geometriche, semplificate e schematiche. I greci non volevano riprodurre la realtà in modo fedele. Hanno i capelli raccolti in treccine eleganti sia sulle spalle che nella parte dietro. Cleobis e Bito o Kleobi e Bitone sono due fratelli scolpiti da Polimede di Argo. Vengono dal santuario di Deli, la statua e' datata 590 A. C. e C'è una leggenda su di loro. Ci sono diverse scuole scultoree, Dorica, Ionica e Attica. I fratelli appartengono alla scuola dorica che è caratterizzata da statue massicce, muscolose e tozze, con ampie masse simmetriche. Hanno una visione frontale cioè sono fatte per essere viste da davanti. Hanno un corpo atletico e i muscoli sono segnati da profonde linee orizzontali. Bellezza e virtù, lo sportivo e il guerriero giovane sono il prototipo. Le statue della scuola ionica hanno forme più slanciate e ingentilite. I rapporto testa-corpo è 1/8 al posto di 1/7 come nella Scuola dorica. La scuola attica produce corpi robusti, figure di guerrieri con un torace ampio e una maggior naturalezza, meno schematizzati. Hanno cosce muscolose e fianchi ampi. Scultura di Moscofros = portatore di vitello. È un fedele o il vincitore di una gara. Ha ampie masse anatomiche, è vestito in modo molto attillato per far vedere i muscoli e tiene il vitello con le braccia creando una ✗. Ha il sorriso arcaico. Le statue stanno contemplando il divino con lo sguardo nel vuoto. La scultura frontonale Pag. 97 Uno dei frontoni decorati più antichi e' del 590, appartiene al tempio di Artemide. Bisognava trovare una soluzione per riempire lo spazio triangolare. Le figure non sono uniformi, al centro sono più grandi e quelle negli angoli sono più piccole, ma è tutto meno armonico, meno verosimile e più semplificato. Anche i racconti sono slegati e indipendenti, sia fra loro che dal Tempio stesso, cioè manca l'unità narrativa. La gorgone, medusa, ha funzione aprotopaica, cioè allontana gli spiriti malvagi. Le Pantere sono orizzontali; Zeus combatte i giganti e ci sono delle figure morte ai lati. Pag 98-99 Nella scultura frontonale del tempio di Atene ad Egina Atene è rappresentata subito in centro, c'e' unità dimensionale e tutte le figure sono in relazione tra loro, anche se il frontone occidentale è più antico di quello orientale. C'è unitarietà narrativa, cioè il racconto è uniforme, uno solo. Nel primo frontone c'è un raggruppamento a coppie meno fluido. Quello occidentale racconta della guerra di Troia, Atena e' statica e separa destra e sinistra. In quello orientale Atena fa dei gesti dinamici e partecipa alla battaglia. Gesti e posture sono naturali, dinamici e sempre meno geometrici. fanno tutti il sorriso arcaico, e il fondo dei timpani di solito era azzurro.