Appunti Lezioni - Diritto Italiano PDF
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These notes cover various aspects of Italian law, including the definition of legal issues, legal norms, functions of the state, the difference between private and public law, types of legal norms, and subjects of law. The notes also discuss sources of law, their hierarchy, and the process of creating and implementing laws. Key legal concepts and classifications are presented.
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Fattispecie: un insieme di fatti e accadimenti distinti in due tipi: -astratta: una situazione, un insieme di eventi che vengono descritti nelle norme giuridiche ed è sempre uguale a se stessa. art. 1470. Sulla compravendita: lo scambio di un bene contro prezzo -concreta: situazioni che si realizzan...
Fattispecie: un insieme di fatti e accadimenti distinti in due tipi: -astratta: una situazione, un insieme di eventi che vengono descritti nelle norme giuridiche ed è sempre uguale a se stessa. art. 1470. Sulla compravendita: lo scambio di un bene contro prezzo -concreta: situazioni che si realizzano concretamente volta per volta con modalità diverse. art. Sulla compravendita: Cosa che possiamo sperimentare noi quando andiamo a comprare un bene in negozio. Avviene tra due o più persone (permuta: bene scambiato con un altro bene, non si incasella più nella fattispecie astratta) Norma giudica: la regola di diritto in cui a fronte di un comportamento sbagliato c’è una sanzione nel caso si violi la regola dettata. Le norme giuridiche sono astratte e generali. L’insieme delle norme giuridiche da vita all’ordinamento giuridico, che regolano i rapporti fra gli individui di una comunità. Ci sono diversi tipi di norme precettive: un comando diretto alla società. definitorie: danno una definizione della norma, classificatorie: classificano determinate cose programmatiche: la regola di diritto potrebbe porsi degli obiettivi da perseguire, senza alcuna classificazione o definizione, un legislatore si impone di realizzare un obiettivo. Funzioni dello stato: normativa: fare delle regole. giurisdizionale: interpretare le regole del Parlamento per applicarla al caso concreto. diritto privato e pubblico: Pubblico si occupa di regolamentare i rapporti tra stato e cittadini, le norme sono imperative, la norma è sempre inderogabile. Privato: si regolamentano i rapporti tra i privati. Troviamo delle regole di diritto che possono essere derogabili o inderogabili Le norme di diritto possono essere: inderogabili: norme che non possono essere modificate. Fissano delle modalità attraverso cui la volontà dei privati diventa giuridicamente rilevante, non posso fare diversamente da quello dettato dalla norma. imperative: impongono anche un determinato contenuto, derogabili: posso decidere se seguire o meno una regola. Sono di due tipi: dispositive (la regola disposta dalla legga vale se i privati non hanno deciso di applicarne una diversa) e suppletive (intervengono dove i privati non hanno scritto niente su un determinato aspetto all’interno del contratto) Diritto oggettivo: norme giuridiche che disciplinano i rapporti giuridici tra i soggetti. Diritto soggettivo: pretesa che ogni soggetto può avanzare nei confronti di altri. Diritto assoluto: vanto verso una generalità di persone: (es. diritto alla vita, alla salute) Diritto relativo: vanto verso una persona Diritto potestativo: diritto che ha dentro di se il potere di condizionare l’altra parte del potere giuridico. (Rapporto di lavoro) -Fatti giuridici: un accadimento naturale o umano a cui è collegato un effetto giuridico. -Atti giuridici: un’agire o una dichiarazione di volontà fatta da una persona a cui è legato un effetto a cui la persona è consapevole. 26.09 Le fonti del diritto: Fonti di produzione: procedimenti all’interno dello stato che portano alla nascita della norma Fonti di cognizione : i vari testi, codici, legge. 1 of 43 Le fonti del diritto sono ordinate in maniera gerarchica -la Costituzione; -regolamenti comunitari -leggi del Parlamento, le fonti europee (i regolamenti e i trattati) e le leggi regionali; -i regolamenti del governo; -usi e costumi LA COSTITUZIONE È rigida (non può essere modificata attraverso le leggi ordinarie), per modificarla o per integrarla bisogna utilizzare la legge costituzionale. Il Parlamento è l’unico organo che ha il potere di fare le leggi ordinarie. Rappresenta il popolo. Diviso in due parti la Camera e il Senato. Il Governo è l’organo esecutivo, gestisce lo stato, e nasce su scelta del Parlamento è formato dal presidente del consiglio, da le direttive dei progetti del governo, e da una serie di ministri, si riuniscono nel consiglio dei ministri. Non può produrre norme giuridiche. Il presidente della Repubblica l’organo il cui potere è abbastanza limitato , ha soltanto il compito di firmare un testo di legge una volta approvato dal Parlamento. Come nascono le leggi ordinarie? Viene creata inizialmente da un’iniziativa che può essere presa da un membro del Parlamento, ma anche dal governo o su iniziativa popolare (accogliendo un certo numero di firme). Questo disegno di legge viene sottoposto prima alla Camera e poi al Senato. All’interno del Parlamento ci sono diverse commissioni e vengono chiamate per predisporre il disegno di legge e preparano un testo di legge che infine viene portato al Senato che lo esamina, che può modificare o aggiungere. Il testo approvato dal Senato ritorna alla Camera che lo esamina La legge viene approvata dalla maggioranza della Camera (se la maggioranza non c’è il testo ritorna al Senato che lo deve esaminare di nuovo). L’entrata in vigore avviene dopo 15 giorni che viene pubblicato nella Gazzetta. Che differenza c’è fra le leggi ordinarie e quelle costituzionali? L’iniziativa avviene allo stesso modo, se viene approvato la seconda volta dalla Camera, viene messo nel cassetto per 3 mesi, poi viene dato al Senato, se questo lo approva torna alla Camera, per avere l’approvazione non è abbastanza la maggioranza ma i 2/3 del Parlamento. Sono fonti ordinarie il decreto legge e decreto legislativo, in questo caso nella creazione della norma giuridica partecipa anche il Governo. -Decreto legge: Può succedere che il governo abbia bisogno di avere una norma che sia subito applicabile. Il Governo emana il decreto legge con norme subito applicabili, il testo deve però essere ratificato dal Parlamento entro 60 giorni. Se entro 60 giorni il decreto non viene trasformato in legge, decade. -Decreto legislativo: avviene il processo contrario. Il Parlamento delega il governo a fare norme giuridiche, lascia scrivere delle regole in base a dei principi dettati dal Parlamento. L’unica complicazione avviene a causa dell’Unione Europea. La nostra Costituzione permette allo stato di aderire a convenzioni o trattati, si sottomette a delle regole prodotte dalla’Unione europee. Le fonti di diritto europeo sono: -Trattati e regolamenti europei. Ci sono anche le direttive (la direttiva una volta approvata non è immediatamente vincolante perché deve essere recepita in una legge ordinaria del nostro Stato, i regolamenti, invece, sono uguali per tutti ed è subito vincolante per tutti i paesi) 2 of 43 Qual è il rapporto tra i trattati e i regolamenti con le nostre leggi ordinarie? (Se uno dei due è contro i principi Costituzionali non può essere approvata nello Stato). Se invece va contro la legge ordinaria, succede che il giudice deve disapplicare la legge italiana e applicare la regola europea. Le leggi regionali: hanno una competenza esclusiva su certi argomenti (La Corte Costituzionale decide se è una competenza statale o regionale). Queste leggi hanno lo stesso grado delle leggi del Parlamento. Usi e costumi: comportamenti che una certa cerchia di persone ritiene una regola. Un abitudine che tutti rispettano perché credono sia regola. Avviene quando non c’è una norma di diritto. (Es. art. 892 disciplina la distanza degli alberi, quanto un albero deve essere distante dal confine del vicino) 27.09 Abrogazione espressa, può avvenire tramite: 1. il Referendum popolare. 2. una legge nuova che dichiara di abrogare la legge precedente. 3. la Corte costituzionale può dichiararla anticostituzionale. Abrogazione tacita: una nuova norma giuridica che ha delle regole incompatibili con le leggi precedenti, però non viene dichiarata l’abrogazione nella nuova legge. La norma giuridica non è retroattiva Le tecniche per interpretare una legge: -interpretazione letterale: leggere quello che c’è scritto. -interpretazione teleologica: andiamo a cercare il fine che il legislatore aveva quando aveva scritto quella regola -applicazione analogica -ricorrere ai principi generali dell’ordinamento I SOGGETTI DEL DIRITTO Il diritto si occupa di persone e di beni Una persona sotto il punto di vista giuridico è centro di imputazione di diritti e doveri, possono essere di due tipi: -persone fisiche: noi abbiamo due capacità, 1. giuridica si acquista alla nascita e dura fino alla morta ed è la capacità di essere titolati di diritto e di dovere. 2. di agire, che si acquisisce ai 18 anni ed è la possibilità di dare vita a validi atti giuridici. Il minore emancipato è colui che si trova tra i 16 e i 18 anni, e può compiere due atti giuridici, il matrimonio e il riconoscimento del figlio naturale. La capacità d'agire si può perdere quando si ha infermità mentale permanente. Si dichiara questo soggetto interdetto o inabilitato. Il legale rappresentate (genitori) del minore agisce finché non diventa maggiorenne.Può succedere che avvenga un’incapacità naturale ovvero quando la capacità di intendere e di volere si perde momentaneamente. -persone giuridiche (organizzazioni di persone fisiche che diventano centri di imputazione di rapporti giuridici, come le società, le fondazioni). Il bene per il diritto sono solo quelle cose che se un soggetto se ne appropria può escludere gli altri dall’utilizzo. Il diritto è chiamato a rispondere quando su un bene ci sono più persone che ne godono effetti. (Art. 810, da una definizione di bene:”sono beni le cose che possono essere oggetti di diritto”) 3 of 43 Il diritto di proprietà definito dall’art. 832, dice che la proprietà è il diritto di godere e disporre in maniera totale di un bene. É il più importante dei diritti reali (i diritti reali sono i diritti sulle cose). Può esercitare le facoltà in due modi: -modo pieno: fare tutto quello non vietato dalla legge -modo esclusivo: si può escludere qualcuno dall’utilizzo di un bene Ci sono altri 6 diritti reali oltre quello della proprietà: 1.Usufrutto 2.Enfiteusi 3.Superficie 4.Uso 5.Abitazione 6.Servitù Divieto di abuso del diritto. art. 833 parla degli atti di emulazione ovvero il proprietario non può fare atti i quali abbiano altro scopo di quello di nuocere e recare molestia ali altri. Classificazione dei beni 1.Beni immobili : art. 812, il suolo e tutto quello che vi è collegato in maniera stabile, tutto il resto sono beni mobili. 2. Beni mobili 3.Beni mobili registrati, aerei, auto, definiti nell’art. 815 Universalità di mobili definiti nell’art.816 con un unico atto si possono comprendere una pluralità di cose che appartengono alla stessa persona e hanno una destinazione unitaria.Le pertinenze sono cose mobili e immobili che servono ad altri mobili e immobili principali (come il parcheggio per una macchina). Distinzione dei beni: -Cose fungibili: i beni di genere, tanti esemplari tutti uguali (soldi) -Cose infungibili: un elemento unico (quadro di un pittore) -Consumabili: (prodotto alimentare) -Inconsumabili: può essere utilizzato più volte prima di essere consumato (telefono) -Privati: -Pubblici: beni che appartengo ad enti pubblici. Gli enti si dividono in 3 categorie 1. Demanio:non possono essere oggetto di proprietà o possesso(le spiagge) 2. Patrimonio indisponibile: non possono essere oggetto di proprietà e soggetto salvo delle modalità precise delle leggi (le foreste) 3. Patrimonio disponibile: possono averle sia gli enti pubblici che privati. 3.10 Proprietà e possesso possono non coincidere. Il possesso è una situazione di fatto, il potere di fatto che un soggetto ha su una cosa. Sono 2 i requisiti che l’ordinamenti richiedere per il possesso: il possessore per essere tale deve comportarsi come fosse il proprietario ma soprattutto deve farlo credendo di esserlo. Il possesso può essere sia su un bene ed anche sul diritto reale. La detenzione è la situazione in cui il soggetto ha il potere sulla cosa ma è chiaro che lui non è il proprietario. In che modo si può acquisire la proprietà? -acquisto a titolo derivativo: quando la proprietà ci viene passata dal precedente proprietario. Avviene per contratto o per successione. -acquisito a titolo originario: quando acquisisco la proprietà indipendentemente dal diritto di un precedente proprietario, non serve il proprietario che vi vende il bene. Il bene viene acquisito libero da ogni vincolo giuridico precedente. possesso e usucapione (possesso prolungato su un determinato bene). 4 of 43 LE OBBLIGAZIONI Diritti che aspettano in confronto ad altre persone. Ci sono varie tipologie: 1. Prestazioni di fare; 2. Prestazione di dare; 2. Prestazione di non fare. Tra le obbligazioni di fare abbiamo - le obbligazioni di mezzi: tutti i mezzi possibili per raggiungere il risultato, la diligenza viene data sull’impegno utilizzato per raggiungere il risultato. (Il risultato non è garantito) - le obbligazioni di risultato: bisogna per forza raggiungere il risultato Dobbiamo avere chiaro cos’è il rapporto obbligatorio, quindi il rapporto giuridico dove c’è uno o più creditori, uno o più debitori e tra loro c’è una relazione giuridica che si chiama prestazione. È importante che i soggetti vengano determinati quando sorge l’obbligazione. Perché ci sia un rapporto l’oggetto deve essere sempre di carattere patrimoniale e non personale, vuol dire che deve essere suscettibile di valutazione economica. L’interesse del creditore può anche non essere patrimoniale. Ci sono due tipi di obbligazioni tendendo conto che il creditore o i debitori possono essere più di uno. -parziarie:ognuno pensa al proprio -solidali: una sola persona pensa per tutti si possono trovare dal lato attivo (da parte dei creditori) o passivo (da parte dei debitori). Es un debitore o più hanno bisogno di 1000 euro e li chiedono a 10 creditori Attiva :se è un’obbligazione parziaria attiva ogni creditore può prendere solamente la sua parte dal debitore, se invece è solidale attiva, un solo creditore può prendere tutti i soldi dal debitore. Passiva: se è un’obbligazione solidale passiva il debitore deve pagare l’intero, non solo la sua part, se fosse parziaria passiva il debitore ripaga solamente la sua parte. Favor creditoris: di solito, quando ci sono più debitori, la regola dice che l’obbligazione è solidale. Solidalità attiva. 4.10 Le fonti dell’obbligazione, da dove derivano? Le obbligazioni derivano da contratto o da fatto illecito Adempimento È l’esatta esecuzione di un obbligazione, quali caratteri deve avere? -Il debitore deve comportarsi in maniera diligente Abbiamo due concetti di diligenza utilizzati dal diritto: 1. Diligenza del buon padre di famiglia: quella che is può pretendere da chiunque. 2. Diligenza professionale: di persone qualificate La prestazione per arrivare all’adempimento deve avvenire: -per intero -a richiesta del creditore -nel luogo prestabilito dalle due parti - quando il debitore è liberato dall’obbligazione 5 of 43 Inadempimento Quando il debitore non esegue del tutto la prestazione o non la esegue correttamente. Ha due facce della medaglia: -Il fatto oggettivo: mancato adempimento corretto. Se avviene l’inadempimento il debitore è dovuto a risarcire il danno -imputabilità dell’adempimento al debitore: si possono verificare degli eventi tali per cui un soggetto non riesca ad adempiere, ma non è colpa sua. Questa impossibilità può essere data da forza maggiore e caso fortuito (cause di non imputabilità, che non possono essere prevedibili e preventivate ) in presenza di queste cause avviene l’inadempimento ma non c’è la responsabilità del debitore. Se si tratta di: -prestazione di dare cose di genere (es. dei soldi), l’impossibilita sopravvenuta non si può applicare, il debitore è comunque tenuto a risarcire il debitore. -prestazione di dare cose di specie, il debitore può non risarcire il danno se prova che la causa è a lui non imputabile. -prestazione di fare: 1.Se si tratta di obbligazione di mezzi: il risarcimento deve avvenire 2. Se si tratta di obbligazione di risultato: il risarcimento può non avvenire a meno che non si provi che un evento si poteva prevenire. -prestazione di non fare: è sempre responsabile il debitore. Abbiamo due tipi di inadempimenti: Doloso: dolo, volontarietà dell’inadempimento. Colposo: quando l’impossibilita di adempire è riconducibile a fatti del debitore stesso. Responsabilità oggettiva: responsabilità senza colpe, il sogg. viene chiamato a rispondere di un danno non causato da lui. Mora del debitore La mora del debitore si realizza quando c’è un ritardo dell’adempimento, il creditore lo costituisce in mora. mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. Quando non è necessaria? 1. Quando il debito deriva da fatto illecito 2. Quando il debitore ha detto per iscritto di non voler eseguire l’obbligazione 3. Quando è scaduto il termine, se la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore. Cosa comporta mettere in mora? Ci sono due aspetti: 1. Aggravamento del rischio: non si può far valere l’impossibilità sopravvenuta. L’unica prova liberatoria è quella di dimostrare che se anche avesse adempiuto nei tempi, il bene sarebbe andato perso al domicilio del creditore. 2. Risarcimento del danno: il debitore messo in mora è tenuto a risarcire anche i danni imprevedibili. Il risarcimento è dovuto quando: -danno emergente: perdita dovuta dall’inadempimento. -lucro cessante: mancato guadagno. Mora del creditore: quando ostacola l’adempimento del debitore. 6 of 43 IL CONTRATTO Art. 1812: il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico di tipo patrimoniale. L’accordo delle parti è una manifestazione di volontà di una persona fisica, e si può definire come autonomia contrattuale, ovvero: -nessuno può essere obbligato a fare o a dare senza la sua volontà -libertà di scelta tra i diversi tipi di contratto che meglio si adattano all’esigenza delle due parti. (es. contratti atipici) -possibilità di determinare il contenuto del contratto, l’insieme della clausole. Distinzione fra contratti: -bilaterali; le parti sono due, normalmente sono contratti di scambio. -plurilaterali: con più parti, normalmente con comunione di scopo, mettono insieme i beni per fare qualcos’altro. -Atto unilaterale: una sola parte produce effetti giuridici senza il bisogno di altri parti, sono esclusivamente indicati dalla legge, non possono essere atipici. Quali sono gli elementi essenziali di un contratto Sono sostanzialmente 4: (l’art 1325 l’elenca) -accordo delle parti -causa -oggetto -forma 1. Accordo delle parti. Il contratto si conclude quando le dichiarazioni delle varie parti coincidono tra loro. Per concludere ci sono diverse modalità: -maniera espressa: ovvero scritta, orale -maniera tacita: con un comportamento. Altro aspetto sono i tempi per arrivare alla conclusione. Ci sono diverse fasi: conclusione simultanea, fasi successive o trattative, in questa fase c’è il principio generale della buona fede. Se non avviene la buona fede è possibile che ci sia una forma di buona fede chiamata precontrattuale, alla quale, se si va contro, si potrebbe intercorrere in una responsabilità rimborsatoria. Posso rendere irrevocabile la proposta per 30 giorni, l’unico problema è se revoco la proposta e dall’altra parte accetta. 2. Causa È la funzione economico-sociale dell’accordo. In caso di contratti atipici dobbiamo far emergere quale sia la funzione economico-sociale di quell’accordo. I motivi che spingono le parti a stipulare il contratto sono irrilevanti per il diritto, al diritto interessa solo la causa. 3. Oggetto La cosa o il diritto che viene trasferito o la prestazione che una parte si obbliga a fare nei confronti dell’altra Art. 1346 l’oggetto deve essere lecito, possibile, determinato e determinabile: -possibilità materiale e giuridica. -lecito non violare i principi del nostro regolamento -determinato o determinabile dobbiamo sapere cos’è 4. Forma Modo in cui il contratto viene redatto. Si accoglie il principio della libertà della forma. La forma è un requisito quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità. 7 of 43 La forma scritta si divide in: -Scrittura privata: qualunque atto scritto fra privati. -Scrittura privata autenticata, uguale al primo ma serve un’autenticazione dal notaio, bisogna autentificare entrambi le parte -Atto pubblico: documento formato da un notaio o altro pubblico ufficiale. INVALIDITÀ DEL CONTRATTO Ci sono due istituti: nullità e annullabilità, ovvero due rimedi che l’ordinamento presenta nel caso in cui il contratto abbia un vizio genetico. La nullità colpisce i vizi più gravi, l’annullabilità è più specifica e nei casi indicati dalla legge. Ipotesi di nullità: È nullo quando è contrario a norme imperative: -privo di causa, oggetto illecito, impossibile o indeterminato, mancanza della forma quando richiesta dalla legge -Violenza fisica: -dichiarazione no seria: quando manca volontà interna rispetto a quella dichiarata. (Se fai una determinata cosa ne ricevi da me una in cambio). Io lo dico ma poi non lo faccio. -illiceità della causa e dei motivi (solo quando il motivo è illecito e comune da entrambi le parti). Ipotesi di annullabilità: -incapacità a contrarre: quando una delle parti è incapace ad agire, nel caso di minori o interdetti, minori emancipati. 1. La domanda di annullamento può essere chiesta dal tutore, curatore e legali rappresentanti, lo stesso incapace nel momento in cui viene meno la causa di incapacità, gli eredi in causa del minore. 2. Non c’è annullamento se il minore ha con raggiri modificato la sua età, se è chiesta dall’altra parte del contratto. 3. Nel caso dell’incapacità naturale, nel caso di atti unilaterali, sono annullabili solo se si prova che ci sia un grave pregiudizio dalla parte unilaterale. Nel caso di contratti se si prova il pregiudizio dell’incapace e la malafede dall’altra parte. -vizi del consenso sono 3 1. Errore, si distingue in. -errore motivo: quello che sorge quando si forma la volontà del soggetto, incide sulla motivazione della formazione del contratto. Deve essere un errore essenziale e riconoscibile dall’altre parte -errore ostativo, errore che cade sulla dichiarazione esterna del soggetto, per l’annullamento l’errore deve essere riconoscibile da entrambi le parti. L’errore è riconoscibile quando in relazione al contenuto o alla qualità dei contraenti, una persona di normale diligenza avrebbe potuto rivelarlo. 2. Violenza morale: la minaccia che mi induce a chiudere il contratto, c’è una mia volontà anche se vengo minacciato. Deve essere di male ingiusto o un male notevole (il danno che mi deriva dal non firmare deve essere maggiore del danno che mi deriva se firmo il contratto) 3. Dolo, inteso come inganno. Ci sono due tipologie di dolo: -determinante: senza l’inganno non avrei concluso il contratto. - incidente: l’inganno mi porta a chiudere un contratto che avrei concluso lo stesso ma con condizioni diverse. Si ha solo il risarcimento del danno. -omissivo la reticenza o l’omissione di elementi essenziali. La conseguenza è l’annullabilità. 11.10 8 of 43 Conseguenze della nullità e della annullabilità. Nullità: -possono chiederla i legittimati, ovvero tutti coloro che abbiano un interesse. -anche un giudice nel corso di una causa, quando si accorge del vizio di nullità. -l’azione per fare valere la nullità e imprescrittibile cioè non si perde mai il diritto di far valere la nullità -se un giudice dichiara la nullità, ha effetto retroattiva anche nei confronti di terzi. -se le parti volessero sistemare il contratto dopo la nullità non potrebbero più, l’unica possibilità è crearne uno nuovo. Annullabilità: -può chiederla solo la parte a favore della quale l’annullabilità è prevista dalla legge (incapace o i suoi rappresentanti, chi è caduto in errore o in inganno, chi è stato minacciato). -non è mai rilevabile d’ufficio, un giudice non può dichiararla se se ne accorge. -può essere sanabile. -l’azione per l’annullabilità si prescrive in 5 anni. -da quando il contratto viene annullato retroattiva ma non per i terzi. Efficacia o inefficacia di un contratto Un contratto è efficace quando entrambi le parti seguono le obbligazioni del contratto Termine: una data che inseriamo nel contratto e può essere di due tipi: - iniziale: gli effetti del contratto non si producono fino al termine. - finale: gli effetti vengono meno al verificarsi del termine. Condizione è un evento futuro e incerto, - sospensiva: gli effetti restano sospesi finché non si attua la condizione. - risolutiva: quando il contratto cessa di avere effetti al verificarsi dell’evento futuro e incerto previsto nel contratto. Entrambe possono essere casuale (quando l’evento non dipende dalla volontà di una delle due parti) e potestativa (evento che dipende da una delle due parti) Se la condizione è potestativa e sospensiva è valida, ma sarebbe nullo l’intero contratto. Se la condizione fosse meramente potestativa (lo farò quando avrò voglia), questo porta alla nullità cf Se la condizione fosse illecita (ti do i soldi se ti sposi>obbligo qualcuno), a prescindere da sospensione o risoluzione, porta all’annualità del contratto Se la condizione fosse impossibile, se è condizione sospensiva (evento che non accada mai) il contratto è nullo, se è risolutiva si considera non apposta, non scritta Fino a che non si realizza la condizione, le parti che hanno stipulato un contratto, pur se il contratto è valido ma soggetto a una condizione, non hanno un diritto tra loro ma solo un’aspettativa di diritto, in questa fase la legge ci dice che le parti si devono comportare secondo correttezza e buona fede. LA RAPPRESENTANZA Rappresentanza contrattuale, quando si affida ad un altro il potere di fare dichiarazioni giuridicamente vincolanti per colui che viene rappresentato. Possibilità che un soggetto possa attribuire ad un altro il potere di agire in nome e per conto proprio. Obblighi del rappresentante: -deve agire in nome del rappresentato. -deve agire nei limiti delle facoltà che gli sono conferite. -deve agire nell’interesse del rappresentano. Deve evitare il conflitto di interessi, 9 of 43 Per realizzare la rappresentanza dobbiamo avere un contratto di mandato ed agganciare ad esso un atto unilaterale chiamato procura. Con il mandato le due parti si accordano affinché una di loro (mandatario) possa agire per conto dell’altra (mandante) ma non in nome, ma solo per conto. Quando ci aggiungiamo la procura il mandatario diventa rappresentante, così può agire sia per conto, sia per nome. La procura può essere di due tipi (atto unilaterale tramite il quale un soggetto abilita un altro ad agire per il proprio conto e nome): -speciale: riferita solo a singoli. -generale: attribuisco ad una persona di compiere più atti giuridici diversi tra loro, indicandone un perimetro. Possono essere fissati dei limiti da parte del mandante. Qual è la forma che la procura deve avere? Art. 1392 “deve avere la forma del contratto che il rappresentante deve concludere”. Se in un contratto non è richiesta nessuna forma specifica, la procura può essere conferita allo stesso modo del contratto. Il falsus procurator è colui che agisce in nome di un altro, senza averne il potere oppure andando oltre i limiti che gli sono stati attribuiti. In questo caso il legislatore tutela il rappresentato, che non può essere vincolato dal falso contratto stipulato dal falsus procurator, e nomina questo contratto privo di efficacia il terzo si tiene il suo bene e riceve i soldi dal falsus procurator, Responsabilità precontrattuale. Il falso rappresentato potrebbe però ratificare l’accordo (può concluderlo se interessato) del falso rappresentante, rendendolo così efficace. Conflitto di interessi Il contratto stipulato può essere annullato, il rappresentato potrà chiedere l’annullamento. È annullabile se il conflitto è riconosciuto o riconoscibile dal terzo. RISOLUZIONE DEL CONTRATTO Per parlare di risoluzione di contratto bisogna ricordare che il contratto può essere bilaterale o plurilaterale. Bilaterale: gli obblighi che le parti si assumono sono reciproche, l’interrelazione delle prestazioni di una parte con l’altra si chiama sinallagma: interdipendenza delle prestazioni, la prestazione di una parte giustifica la prestazione dell’altra. I contratti bilaterali si possono chiamare anche sinallagmatici. Se una delle due parti non esegue la prestazione promessa, si altera quel rapporto di reciprocità tra le prestazioni, si ha un difetto funzionale della causa. La soluzione è lo scioglimento del contratto che si chiama risoluzione del contratto. Quali sono le conseguenze? Ha effetto retroattivo, se le parti hanno dato qualcosa, ognuno è tenuto a restituirla. L’effetto retroattivo però non va a toccare i diritti dei terzi. Sempre il risarcimento del danno, quello prevedibile. Cause della risoluzione del contratto: 1. Inadempimento: mancanza di esecuzione di una prestazione e la mancanza di esatta esecuzione. 2. Impossibilità sopravvenuta 3. Eccessiva onerosità sopravvenuta 17.10 Inadempimento : Quando il contratto è bilaterale l’inadempimento deve essere di non scarsa importanza Quando il contratto è plurilaterale, l’inadempimento di una delle due parti non porta alla risoluzione salvo che la prestazione mancata debba considerarsi essenziale. 10 of 43 2 ipotesi per arrivare alla risoluzione: - risoluzione giudiziale: chiesta dal giudice. Si può chiedere adempimento o risoluzione, con risarcimento del danno. - risoluzione stragiudiziale: non serve il giudice. Si ottiene subito la risoluzione, il giudice accerta e basta. 3 meccanismi attraverso cui posso arrivare alla risoluzione stragiudiziale: 1. Diffida ad adempiere: si può inviare una diffida all’altra parte, se non adempie entro un tot. Di giorni il contrato si risolve di diritto. 2. Clausola risolutiva espressa: clausola già presente nel contratto, se succede qualcosa che era stata prevista nella clausola il contratto si risolve. Bisogna dichiarare però che si vuole mettere in atto. 3. Termine essenziale: la data finale per eseguire l’adempimento. Scaduto il contratto si risolve. Impossibilità sopravvenuta: non c’e risarcimento se la colpa non è retribuibile ad una delle due parti. Nel momento in cui la prestazione è impossibile il contratto si risolve. Se l’impossibilità è parziale non c’è risoluzione, ma la parte che riceve che riceve la prestazione ridotta ha diritto a una riduzione della propria parte da dare, oppure se non ha interesse ad avere solo una parte può recedere dal contratto. Contratti che trasferiscono la proprietà o che costituiscono o trasferiscono dritti reali Il perimento per causo fortuito di una cosa lo subisce il proprietario (se vendo un mobile che deve essere finito entro un mese, ma me lo pagano e diventano i proprietari, se in questo mese il mobile si brucia, colui che ne rimette è il proprietario che ha dato i soldi). Eccessiva onerosità sopravvenuta: una delle due prestazioni diventa meno conveniente rispetto all’altra. Vale solo per i contratti a esecuzione continuata o periodica. Deve essere sopravvenuta e non prevedibile prima della conclusione del contratto. Gli avvenimenti devono essere straordinari e imprevedibili. Può essere solo di natura giudiziale. Non si applica ai contratti aleatori (es. assicurazioni). 18.10 RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE/FATTO ILLECITO Responsabilità extracontrattuale: art. 2043 “qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.” Elementi che corrispondono alla fattispecie della responsabilità contrattuale: -Elementi oggettivi: 1. il fatto può essere comissivo ed omissivo e il soggetto deve avere un obbligo giuridico di evitare questi fatti. 2. Il fatto deve aver cagionato un danno ingiusto, è ingiusto quel fatto che deriva dal non aver esercitato un diritto, dal non aver agito in caso di necessità o in caso di legittima difesa. 3. Rapporto di causalità diretta e immediata tra fatto e danno: possiamo chiedere il risarcimento di quei danni che sono conseguenza diretta e immediata di un fatto e danno. È individuato con un criterio di regolarità statistica -Elementi soggettivi: dolo e colpa. Per ricevere il risarcimento, nel caso della responsabilità extracontrattuale non solo devo dimostrare il danno che ho subito ma anche il dolo o la colpa dell’altra parte. Esempi ipotesi in cui c’è una responsabilità senza colpa: -responsabilità indiretta: 1. quella del datore del lavoro cagionato dai danni del suo dipendente: se il dipendente prova danni a terzi, il datore risponde insieme al lavatore (di natura solidale). 3. quella dei sorveglianti/genitori sugli incapaci e i professori sui minorenni, entrambi sono tenuti a rispondere dei danni di minorenni e incapaci. 11 of 43 -responsabilità oggettiva 1. nel caso di esercizi di attività pericolose 2. custode di animali o di cose, se animali o cose producono danni a terzi ne risponde il custode. 3. rovina di edifici, ne risponde il proprietario che avrebbe dovuto fare la manutenzione. Nel caso della responsabilità da fatto illecito è risarcibile il danno prevedibile e imprevedibile, ed è anche ammessa la reintegrazione in forma specifica, il soggetto che ha danneggiato potrebbe ripristinare la situazione anteriore al fatto illecito (es. se vado addosso ad un muretto, posso non pagare il danno ma ricostruire il muretto). Risarcibile sicuramente è il danno patrimoniale. SI può ottenere il risarcimento del danno morale, quando il fatto illecito oltre ad avere connotazione come fatto illecito costituisce anche un reato, quando è una fattispecie penale. Esiste anche il danno biologico (non previsto dal codice), il danno derivante dalla sofferenza psicologica patita da un soggetto danneggiato in maniera illecita. Se ci sono più danneggianti la loro responsabilità sarà di natura solidale. Art. 2740 “il debitore risponde degli obblighi che ha assunto con tutto il suo patrimonio”. Per adempiere dalle obbligazioni siamo tenuti a mettere a disposizione tutti i beni del nostro patrimonio Il creditore deve avere diritto alle garanzie può ottenere dal debitore il risarcimento ed essere sicuro che il suo credito venga soddisfatto dal debitore. Quali sono le garanzie che il debitore avrà ancora i beni che il creditore deve ricevere? Sono entrambi dei vincoli posti su mobili o immobili per evitare che il debitore si possa spogliare, fregando i creditori. -Pegno: riferito ai mobili. Un contratto fatto tra i due soggetti, per cui a garanzia del pagamento di un determinato debito, il debitore consegna un bene mobile al creditore. Dare un bene in garanzia, se il debito non viene pagato entro la scadenza il creditore è tenuto a tenersi il bene dato in pegno. -Ipoteca: riferito agli immobili. Un vincolo che viene fissato su un bene immobile, il vincolo viene trascritto nei registri immobiliari. (Ha una durata ventennale, ed è possibile rinnovarla). Può essere: -volontaria, ovvero basata su un contratto o un atto unilaterale. -giudiziale: si basa su una sentenza. -legale: quando è prevista dalla legge. Quali sono i vantaggi? -il proprietario del bene resta sempre proprietario. -diritto di seguito, il vincolo rimane sul bene gravato da pegno ed ipoteca, se venisse ceduto. -diritto di prelazione. Il creditore può rivalersi prima di eventuali creditori. Esiste una garanzia personale la flideiussione che è un contratto che il creditore fa firmare a me e ad un'altra persona affinché questa persona, con il suo patrimonio garantisca di pagare il debito del debitore. PRESCRIZIONE E DECADENZA -Prescrizione: estinzione dei diritti a causa del loro mancato esercizio per un tempo prolungato fissato dalla legge. Alcune sono imprescrittibili: diritto di nullità, di personalità Il termine ordinario di prescrizione è 10 anni. Ipotesi in cui la prescrizione si possa interrompere: -interruzione: posso interrompere il decorso del tempo attraverso un atto formale del creditore (forma scritta) il quale dichiara d'essere intenzionato ad esercitare il suo diritto. Dal momento in cui questo atto formale 12 of 43 entra in vigore, il termine di 10 anni ricomincia a ricorrere da capo, quello che c’è stato prima non c’è più e si cominciano altri 10 anni. -sospensione: la prescrizione è sospesa quando lo dice la legge, non decorre e resta sospesa fino a che ci sia un determinato tipo di rapporto personale o giuridico tra debitore e creditore. Venuto a meno il fattore che sospende la prescrizione, il tempo ricomincia da dove si era fermato. La decadenza, il passare di tempo fa perdere diritto, è funzionale che una situazione di incertezza diventa certa in un tempo molto breve. Il diritto si estingue per il mancato uso ma è il legislatore che mi dice che devo esercitarlo entro un periodo di tempo breve. In questo caso si vuole ridurre a un periodo molto breve il periodo di incertezza. Non può mai essere interrotta o sospesa e, a volte, può anche essere stabilita per contratto. 22.10 DIRITTTO DELL’IMPRESA Ci sono 3 tipologie: -Lavoratore dipendente -Imprenditore -Professionisti intellettuali Azienda: complesso dei beni utilizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’attività. Imprenditore art. 2082: “colui che esercita professionalmente un’attività economica organizza al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi”. 3 requisiti caratterizzanti della definizione di imprenditore 1. Economicità: l’attività è economica quando è produttiva di lucro. Gli imprenditori commerciali devono iscriversi al registro delle imprese, come gli enti pubblici economici e le cooperative. L’impresa è tale quando i costi sono coperti con l’entrate. 2. Professionalità: vuole dire prevalenze di quella attività rispetto ad altre, ovvero se quello che si ricava è il reddito principale. L’attività per essere professionale deve essere continua. Un singolo affare può costituire un’impresa a patto che quell’unico affare complesso. 3. Organizzazione: nella grande impresa l’imprenditore mette il capitale e assume i dipendente, compra macchinari e materie prime che, attraverso il lavoro del dipendente, le trasforma e vende. Imprenditore è colui che organizza i mezzi di produzione. Ci sono diverse categorie di imprenditori: - imprenditore commerciale e agricolo (l’imprenditore agricolo è più soggetto a rischio d’impresa e ambientale). -Piccolo imprenditore (che può essere comunque piccolo imprenditore commerciale e agricolo). 24.10 Analizziamo l’art 2135, definizione di imprenditore agricolo: Nel primo e secondo comma ci dice chi è l’imprenditore agricolo tradizionale Nel terzo comma si ferma sull’impresa agricola e le sue attività connesse, ovvero attività commerciali che non gli fanno perdere la qualifica di imprenditore agricolo Le attività agricole principali sono 3: 13 of 43 -selvicoltura: coltivazione del bosco, di piante, per essere imprenditore agricolo, dopo averle tagliate, bisogna ripiantarle. -coltivazione del fondo: -allevamento di animali: Secondo comma: Con la riforma del 2001 si intende imprenditore agricolo della coltivazione del fondo e di allevamento di animali colui che attraverso la propria attività cura e sviluppa un ciclo biologico o una fase necessaria dello stesso. Se non si segue tutto il ciclo di vita, ma solo una parte, si è comunque imprenditore agricolo. Oggi le tecniche e le tecnologie sono tali che non è più necessario la coltivazione del fondo, quindi il legislatore aggiunge che queste attività non sono necessarie sul fondo, però deve esserci possibile collegamento con il fondo (la possibilità che l’attività si possa compiere sul fondo). Terzo comma: La legge ritiene connesse all’attività agricola tutte quelle attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del prodotto, queste attività non gli fanno perdere la qualifica di imprenditore soltanto se l’attività agricola è principale e le attività connesse sono secondarie. Perché l’attività connessa sia collegata all’attività primaria ci deve essere un collegamento dal punto di vista soggettivo e oggettiva: -soggettivo: chi coltiva deve anche vendere. -oggettivo: il bene che risulta dall’attività deve ridare principalmente l‘attività agricola dell’imprenditore stesso (se per produrre un bene si utilizza la maggior parte di beni comprati da un altro imprenditore, non si è agricoli). Imprenditori commerciali: Non vengono definiti ma inquadrati nell’art. 2195 intitolato “imprenditori soggetti a registrazione” (registrazione nel registro delle imprese). Pur non avendo una definizione l’art 2195 dice che l’imprenditore commerciale, tutto quello che non è agricolo, è anche colui che svolge: -attività industriale di produzione di beni -attività di intermediazione -attività di trasporto -attività bancarie e assicurativa -tutto quello che abbia funzione ausiliaria alle precedenti. Piccolo imprenditore: Art. 2083: Nell’ambito agricolo il piccolo imprenditore è inteso come coltivatore diretto del fondo. Nell’ambito commerciale è inteso come artigiano o piccolo commerciante. Secondo comma: è colui che esercita un’attività professionale che deve essere organizzata con il lavoro prevalente dell’imprenditore e dei suoi familiari. 14 of 43 25.10 STATUTO DELL’IMPRENDITORE COMMERCIALE Sono 4 gruppi di regole - Iscrizione al registro delle imprese - Regole sulla rappresentanza dell’imprenditore commerciale, chiamate preposizione institoria - Scritture contabili obbligatorie - Soggezione alle procedure di liquidazione giudiziale Registro delle imprese Art. 2188 e seguenti. É tenuto dalle camere del commercio. Il registro è pubblico, ovvero rende note ai terzi gli atti scritti nel registro, chiunque con part. iva o ragione sociale può consultare. Ha una funzione di pubblicità perché consente di ridurre i possibili dubbi che i terzi possano avere quando entrano in contatto con un’impresa. Ci sono 3 forme di pubblicità che realizza il registro: - Pubblicità notizia: forma di pubblicità la cui funzione e quella di far conoscere dati ai terzi. - Pubblicità dichiarativa o legale: ha effetto di poter opporre ai terzi i fatti iscritti, opponibilità dei fatti scritti e inopponibilità dei fatti non scritti - Pubblicità costitutiva: con l’iscrizione dell’atto nasce il fenomeno giuridico, senza l’iscrizione il fenomeno non c’è, vuol dire che la società di capitali esiste solamente dopo l’iscrizione al registro. Per i piccoli imprenditori l’iscrizione al registro vale solo per pubblicità notizia, non sono obbligati ad iscriversi. Regole sulla rappresentanza/institore Art. 2203 “È institore colui che è preposto dal titolare all’esercizio di un’impresa commerciale”. Il rappresentante è colui che viene denominati come tale dall’imprenditore, non c’è dunque bisogno di una procura. La nomina deve essere iscritta nel registro, se è iscritta i terzi non avranno dubbi che quel soggetto sia un falsus procurato Quali sono i suoi poteri e i suoi limiti? Può fare tutti gli atti che ritieni necessari purché inerenti all’esercizio dell’impresa, l’imprenditore può comunque limitare i suoi poteri. Se non ci sono limiti indicati la legge dice che il rappresentate non può alienare (vendere) o ipotecare gli immobili dell’azienda o l’azienda I limiti vanno scritto nel registro dell’impresa, cosa succede se non sono scritti? Il limite non è opponibile ai terzi, quindi l’imprenditore è obbligato ad adempire all’accordo scritto dal suo rappresentate (se il limite è di 200.000 euro e non è scritto nel registro, e il rappresentante si accorda con un terzo di pagare 300.000, l’imprenditore è obbligato ad adempiere anche se supera il limite, se invece fosse stato scritto nel registro, toccava al rappresentante adempiere all’accordo e pagare tutto) L’institore è obbligato per legge a spendere il nome dell’imprenditore, se non vi è la svendita del nome l’institore è obbligato in solido con l’imprenditore per l’adempimento del contratto o obbligazione assunta Se le piccole imprese hanno bisogno di un rappresentante seguiranno il mandato e la procura. Scritture contabili obbligatorie di tutte le imprese: Sono 2: -il libro giornale: scrivere giornalmente le operazioni effettuate in giornata. -il libro degli inventari: si scrive alla chiusura dell’esercizio, a chiusura dell’anno solare. Non si deve solo dar conto delle passività a attività dell'impresa ma anche quelle estranee all’esercizio dell’impresa. Ci sono dei criteri che devono essere rispettati, tra cui la veridicità della scrittura contabile, le scritture non devono contenere abrasioni, non ci devono essere pagine strappate. A fronte di una tenuta irregolare delle scritture contabili non c’è nessuna sanzione. 15 of 43 Al verificarsi però di determinate circostanze queste scritture vengono lette da persone diverse dall’imprenditore, per esempio in caso di liquidazione il tribunale nomina un curatore che ha il potere di leggere le scritture. Se questo vede che l’imprenditore non ha scritto regolarmente nelle scritture, possono esserci denunce penali. Le scritture vanno conservate per 10 anni, possono valere come prova all’imprenditore nel caso di una causa tra un altro imprenditore, non possono essere utilizzati però contro una causa con una persona che non sia imprenditore. L’imprese agricole e le piccole imprese sono soggette alle procedure da sovraindebitamento. AZIENDA Art. 2555 “L’azienda è il complesso dei beni organizzata dall’imprenditore ai fini dell’esercizio dell’impresa” Può circolare liberalmente e con un unico atto L’azienda non è un’universalità di beni perché i beni che la costituiscono non è detto che siano omogenei, e perché gli elementi sono organizzati (non corrispondono ad un unico soggetto). Oltre ad essere costituita dai beni è costituita dai contratti che permettono id usare i beni. Contratto di cessione: per cedere i beni dell’azienda. La legge dice che la forma del contratto è libera. Se ci fossero solo beni mobili basterebbe orale. Il contatto deve essere scritto nel registro delle imprese. Quando si cede l’azienda, oltre ai beni si cedono automaticamente anche i contratti. Tranne i contratti a carattere personale. Si può decidere di non cedere un determinato contratto, fino al limite di non snaturare l’azienda. Nel mondo dell’impresa, se decido di vendere la mia azienda, il contraente ceduto è il proprietario immobile che si ritrova a condividerlo con un altro, anche senza la sua approvazione. Il ceduto può decidere di recedere dal contratto ma solo per giusta causa. Ha tempo 3 mesi da quando il nuovo contratto è stato scritto nel registro delle imprese. Si cedono anche debiti e crediti? Debiti: Se risultano nelle scritture contabili, ne rispondono l’alienante e l’acquirente. Se non risultano, solo l’alienante. Crediti: se l’azienda non è iscritta nei registri dell’impresa e terzo soggetto paga l’alienante in buona fede, non è tenuto a pagare l’acquirente. Se è iscritto nel registro, se paga solo l’alienante è tenuto a pagare anche l’acquirente. Concetto di avviamento: capacità dell’impresa di attrarre la clientela, valore che viene preso in considerazioni quando si vende l’azienda. Di solio si calcola prendendo la media degli utili degli ultimi 3 anni e si moltiplicano x 5. Ha duplice componente: - oggettiva: data dall’organizzazione aziendale, relativo ai beni - soggettiva: capacità di attrarre clientela, legato alla persona dell’imprenditore. Ar. 2557: per 5 anni, è impossibile aprire un’altra attività che possa sviare quella appena venduta, ma bisogna cambiare l’oggetto. Se l’oggetto resta uguale bisogna spostare l’ubicazione della propria nuova attività. Ditta: nome commerciale dell’imprenditore. Art. 2563 “la ditta comunque sia formata deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore”. Art. 2564: quando due imprenditori hanno lo stesso nome e la ditta potrebbe portare lo stesso nome, uno dei due è portato a cambiarlo per possibile confusione tra i clienti.. Art. 2565 “la ditta non può essere trasferita separata dall’azienda” 16 of 43 Insegna: quella che contraddistingue i locali dove si svolge l’attività Art. 2568: le disposizioni della ditta si attuano per l’insegna Marchio: contraddistingue i prodotti e servizi offerti dall’imprenditore. è possibile ottenere la registrazione del marchio, in Italia, oppure anche in paesi europei oppure fuori dall’Europa. IMPRESA ESERCITATA IN FORMA COLLETTIVA Per suddividere il rischio d’impresa è utile ricorrere alla società. La società è innanzitutto un contratto. art. 2247 “due persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di una attività economica allo scopo di dividerne gli utili”. Lo scopo di dividere gli utili contraddistingue le società lucrative da altre. Le società si creano da due persone in più, nel 2003 il legislatore aggiunge la regola che la società dei capitali può essere costituita anche solamente da una persona. Il conferimento è l’obbligo principale del socio, dato che questi conferimenti servono ad esercitare l’impresa, senza di essi la società non può operare all’inizio Il contratto fra i soci è con comunione di scopo, non è a favore di una delle due parti ma sono beni messi a disposizione per il perseguimento del bene comune. Le società lucrative sono 6: 1. Società semplice S.s 2. Società in nome collettivo S.n.c. 3. Società in accomandita semplice S.a.s. 4. Società a responsabilità limitata S.r.l. 5. Società per azioni S.p.a. 6. Società in accomandita per azioni S.a.p.a. Le prime 3 sono anche dette società di persone, perché la persona del socio ha un rilievo particolare all’interno della società. La atre 3 sono società di capitali, perché conta il capitale investito (la S.r.l. è oggi un ibrido) Le società essendo imprese sono tenute a iscriverei nel registro nel registro delle imprese, la società semplice non è tenuta a iscriversi. Società irregolare: società che pur essendo tenuta non si iscrive nel registro delle imprese, le regole che si applicano sono quelle della società semplice. Possono essere solo le società in nome collettivo e quelle in accomandita limitata. Società di fatto: società che opera attraverso un contratto non scritto, ma che nasce per mezzo di un comportamento concludente. I soci non scrivono un accordo, ma lo fanno attraverso il loro modo di comportarsi. Società occulta: il contratto c’è ma è tenuto nascosto, l’intento dei soci è quello di nascondere la società. Società apparente: non esiste nessun rapporto di società fra due persone e nemmeno l’intenzione di operare, quelle due persone che pur operando in autonomia danno l’idea ai terzi di star lavorando insieme. Le norme sulla società semplice valgono anche per quelle della società in nome collettivo, le norme della società in accomandita semplice fanno parte quelle della società in nome collettivo salvo quelle delle società semplice. 17 of 43 SOCIETÀ SEMPLICE Art. 2251: il contratto non è soggetto a forme speciali, dato che non è tenuta a iscriversi nel registro delle imprese. Richiede la forma solo se è una forma particolare richiesta per un bene conferito. Art. 2252 il contratto può essere modificato soltanto con il consenso di tutti i soci, si può anche stabilire però che le modifiche al contratto siano prese dalla maggioranza. Art 2253 il socio è obbligato a mettere quello che si è impegnato quando ha firmato il contratto, altrimenti diventa inadempiente e la sua posizione contrattuale potrà essere sciolta. (Nei contratti con comunione di scopo, se un soci è inadempiente si scioglie solo il singolo rapporto). Se i conferimenti non sono determinati nel contratto si presume che i soci sono impegnati a conferire in parti uguali quanto necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale. Possiamo conferire una somma di denaro, bene mobile o immobile, crediti o la prestazione d’opera o servizio. 14.11 Capitale e patrimonio sono la stessa cosa quando la società nasce, si differenziano nel corso della crescita. Il capitale resta sempre fisso, il patrimonio cambia. Nella società semplice il capitale non garantisce i creditori perché sono garantiti dalla responsabilità patrimoniale illimitata dei soci nella società. Il capitale viene deciso quando i soci decidono i conferimenti e viene indicato nello statuto. Più conferimenti si mettono, più la propria importanza è alta. I soci hanno: diritto di voto, quota di utile, quota di liquidazione, essere amministratore della società. Si può conferire qualunque bene che ha valutazione economica, anche i beni in natura, questo conferimento può essere realizzato in 4 modi: 1. In proprietà: il bene viene venduto alla società 2. In godimento: si rimane proprietari ma si mette il bene a disposizione dell’azienda 3. In credito: somma di denaro che il socio deve ancora riscuotere. Se il debitore però non ripaga il socio, quest’ultimo è tenuto a rispondere. 4. Prestazione d’opera o di servizi: Il bene conferito può essere utilizzato solo per il fine della società, a meno che non ci sia il consenso degli altri soci. Conferimento utili e perdite: viene deciso dai soci. Patto leonino: è nullo il patto con il quale uno o più soci sono esclusi da ogni partecipazione agli utili alle perdite. Nel caso delle società di persone ciascun socio ha diritto a percepire la sua parte id utili dopo l’approvazione del rendiconto (bilancio). Nelle società di persone la responsabilità patrimoniale della società verso terzi è quella per cui il socio è illimitatamente e solidalmente responsabile per le obbligazioni sociali. Questo porta ad una serie di regole che disciplinano il rapporto tra società, soci e terzi(creditori). Art. 2267: il patrimonio funge da garanzia per il terzo, se la società non ha abbastanza patrimoni, ne rispondono anche i soci che hanno agito in nome e per conto della società, salvo patto contrario, gli altri soci. - Per “salvo patto contrario” si intende: nelle società semplice si possono porre dei limiti di responsabilità per i soci che fanno parte della società ma chi non hanno agito per nome o conto. La limitazione è limitata alla quota messa per la società - Nella S.s. il creditore può decidere se fare pagare solamente al soci con il patrimonio più alto, nelle s.n.c. e s.a.s il creditore deve prima provare con il patrimonio delle società, se non abbastanza va dal singolo socio. 18 of 43 15.11 Creditore particolare: Socio ha una quota sociale: un bene che può avere valore. Se il creditore particolare richiede alla società di pagargli la quota sociale, è possibile accada che la società si debba liquidare. Per evitare questo rischio il legislatore dice: - Nella società semplice il creditore particolare può chiedere sempre la liquidazione della quota, tranne nel caso in cui nel patrimonio del socio debitore non ci siano altri beni idonei a soddisfarei il creditore stesso. - Nelle società in nome collettiva e in accomandita semplice il creditore particolare non può mai chiedere la liquidazione della quota fino a che dura la società. (Nel caso in cui siano a tempo indeterminato, si applica la regola della società semplice, nel caso di una proroga della data di fine della società, il creditore può fare opposizione. Nel caso di proroga tacita, il creditore può comunque richiedere la liquidazione). SCIOGLIMENTO DEL SINGOLO RAPPORTO SOCIALE 3 ipotesi del singolo rapporto sociale: 1. Recesso del socio: Nelle società di persona si divide in: - società a tempo determinato: il recesso è possibile solo per giusta causa, ed ha efficacia subito. (Se la società ha un termine che supera la vita media di una persona verrà considerata come società a tempo indeterminata) - società a tempo indeterminato: il recesso è possibile per giusta causa ma anche con preavviso, che non richiede una giustificazione, basta solamente comunicare l’intenzione di andarsene. L’efficacia però di questo recesso è di 3 mesi. 2. Esclusione del socio: il codice ci da due diverse fattispecie: - esclusione di diritto: viene escluso automaticamente. Scatta per due casi, il primo è quando il socio sia soggetto ad una procedura di una liquidazione giudiziale o controllata. Il secondo è quando il creditore particolare del socio richiede la liquidazione della quota del socio debitore - esclusione facoltativa: va decisa dagli altri e ci sono 3 gruppi Inadempimento del socio a obbligo derivanti, da legge o contratto sociale. Perdita della capacità di agire L’esclusione va elaborata a maggioranza dagli altri soci, è un voto per teste, ogni socio ha un voto. Se i soci solamente due, deciderà il giudice. Il socio può fare opposizione, impugnando la decisione davanti a un giudice cercando di smentire quello per cui è stato accusato 3. Morte del socio: la quota, essendo un valore, passa da un defunto all’erede, chi la eredità sarà tenuto a rispondere e pagare per i debiti del defunto. Quindi il legislatore trova tre punti di equilibrio - alla morte del socio gli altri devono liquidare la quota agli eredi - I soci restanti potrebbero preferisce scogliere la società, perché potrebbe essere più conveniente. - Gli eredi entrano in società, devono essere d’accordo entrambe le parti. Perchè avvenga la liquidazione, bisogna far valutare tutta la società e capire quanto dare all’erede o al socio. La società ha tempo 6 mesi per liquidare la quota. 19.11 SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ 2 fasi: - le cause di scioglimento - la liquidazione Art. 2272: elenca le 6 cause 1. Il decorso del termine: basta prorogare il termine. Nella proroga tacita, non c’è una proroga espressa e la società diventerebbe a tempo indeterminato 2. Conseguimento dell’oggetto sociale o la sopravvenuta impossibilità di conseguirlo: 19 of 43 3. Volontà di tutti i soci: 4. Quando viene a mancare la pluralità dei soci se nel termine di 6 mesi non viene questa non è ricostituita: (Oppure c’è la possibilità di trasformalo in un’altra tipo di società, si chiama trasformazione progressiva o regressiva, se si cambia il soggetto mantiene lo stesso gli stessi diritti che aveva prima) 5. Per tutte le altre cause previste nel contratto sociale: (5-bis: apertura di una procedura di liquidazione controllata) Le cause portano all’apertura della seconda fase: la liquidazione Liquidazione: i soci o i liquidatori, che hanno un compito preciso, devono chiudere gli affari in corso (crediti da recuperare o debiti da pagare), una volta risolte tutte le situazioni contrattuali attive o passive se avanza qualcosa va distribuito ai soci in proporzione alle loro quote. Nella fase di liquidazione nessuno può intraprendere nuove operazioni sociali. - Art. 2274 “Avvenuto lo scioglimento della società, i soci amministratori conservano il potere di amministrare, limitatamente agli affari urgenti, fino a che siano presi i provvedimenti necessari per la liquidazione” - Art. 2275: se il contratto non prevede il modo di liquidazione del patrimonio e i soci non sono d’accordo su come farlo, è necessario nominare uno o più liquidatori o dal presidente di tribunale. - Art. 2276 i liquidatori sono soggetti agli stessi obblighi degli amministratori - Art. 2277 gli amministratori devono consegnare ai liquidatori i beni e i documenti sociali, e presentare il rendiconto della gestione, i liquidatori devono prendere in consegna i beni e i documenti sociali e redigere, insieme agli amministratori, l’inventario dal quali risulti lo stato attivo e passivo del patrimonio sociale. - Art. 2278 il liquidatori predispongono l’inventario. Possono vendere i beni sociali. - Art. 2279 I liquidatori non possono intraprendere nuove operazioni.Contravvenendo a tale divieto, essi rispondono personalmente e solidalmente per gli affari intrapresi. La priorità dei liquidatori è il pagamento dei debiti sociali, art. 2280 i liquidatori non possono ripartire tra i soci, neppure parzialmente, i beni sociali finche non siano pagati i creditori della società. Sempre nell’art. 2280: Se i fondi non sono necessari per pagare i debiti, i soci sono chiamati a mettere anche i soldi promessi, ciascuna dei soci deve mettere una somma proporzionale alla partecipazione delle perdite. Nello stesso modo, se qualche socio non ha nulla da mettere, questa parte di soci viene ripartita tra gli altri soci che hanno la possibilità di pagare. I soci che hanno imprestato beni in conferimento hanno diritto di riceverli indietro. Se i beni fossero rovinati per causa imputabile agli amministratori hanno diritto al risarcimento dalla società o dagli amministratori. SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO Alcune caratteristiche: - Art. 2291 nella società in nome collettivo tutti i soci rispondo solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali, il patto contrario non ha effetto nei confronti dei terzi (il patto di limitazione di responsabilità non è opponibile ai terzi - Art. 2292 : la ragione sociale è il nome sotto cui è esercitata l’impresa, la snc agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di uno o più soci con l’indicazione del rapporto sociale, bisogna dunque darle un nome composto dal nome/cognome di uno dei soci più snc. - Art.2295 ci dice qual è il contenuto minimo del contratto sociale che nel caso della snc si chiama atto costitutivo. I contenuti minimi sono: Nome cognome di ogni socio, il suo domicilio e la sua cittadinanza; Ragione sociale; I soci che hanno l’amministrazione e la rappresentanza; Indicazioni della sede, eventualmente anche quelle secondarie; L’oggetto sociale, I conferimenti di ciascun socio, il valore ad essi retribuiti e il modo di valutazione, le prestazioni a cui sono obbligati i soci; 20 of 43 le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti; La quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite; La durata della società. Art. 2296: L’atto costitutivo, con sottoscrizione autenticata (deve esserci per forza) dei contraenti, deve essere entro trenta giorni depositato per l’iscrizione al registro delle imprese. Art 2301: divieto di concorrenza: il socio non può esercitare un’attività concorrente o partecipare ad altre società concorrenti Art 2302 gli amministratori devono tenere il libro giornale e il libro inventario. Art 2303 divieto sulla ripartizione di utili. Non si possono distribuire utili se ci sono state delle perdite. 21.11 Scoglimento: quelle della s.s., con l’aggiunta dello scioglimento per provvedimento dell’autorità governativa stabilita in casi stabili dalla legge. Una volta avvenuto lo scioglimento e la liquidazione, il nome dei liquidatori va pubblicato nel registro delle imprese, alla fine della liquidazione il nome dell’azienda deve essere cancellato dal registro. SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE Regole della s.n.c con alcune particolarità: Ci sono due categorie di soci: 1. accomandati: mettono il capitale senza rischiare, limitatamente responsabili 2. accomandatari: illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali, solo loro possono amministrare. Conseguenza sulla disciplina a causa di queste due categorie: - se viene meno la pluralità, anche solo di una delle due categorie, la società si scioglie. - Il socio accomandante perde la sua responsabilità limitata se: mette il suo nome nella ragione sociale, se diventa amministratore, se gli viene chiesto di compiere atti di gestione da un accomandatario. - Gli accomandati non hanno potere di gestione ma di controllo sull’operato degli amministratori. 22.11 LA SOCIETÀ PER AZIONI Si può avere una spa pluripersonale, ma anche unipersonale. Elementi caratterizzanti: - Amministratori: soggetti qualificati - La quota del capitale è rappresentata dalle azioni (non più in quota). - impersonalità: conta il conferimento dato, più si da meglio è - La responsabilità dei soci è una responsabilità limitata, non risponde per le obbligazioni sociali con il proprio patrimonio. Per avere responsabilità limitata l’unico socio deve fare 2 cose: 1. versare l’intero capitale sociale 2. pubblicizzare il suo ruolo di socio unico (dando le sue generalità alla camera del commercio. Art. 2325 bis: le disposizioni si applichino sia alle società chiuse (non fanno ricorso al mercato del capitale e quella aperte (fanno ricorso), sia alle società quotate (iscritte al mercato di borsa). Queste società fanno tutte parte delle spa. Art. 2326: La denominazione sociale è il nome sotto il cui viene esercitata l’impresa. l’importante è che apparga spa. Art. 2327: Il capitale sociale deve essere di almeno 50 mila euro. È richiesto un minimo perché deve esserci la garanzia per i creditori. Elementi che caratterizzano l’atto costitutivo e statuto (uno la conseguenza dell’altro). Atto costitutivo: Art. 2328 “La società può essere costituita per contratto o per patto unilaterale”. I soci e le loro generalità + il numero delle azioni assegnate a ciascuno. Denominazione della società e il comune dove è posta la sede o le eventuali sedi secondarie. 21 of 43 L’attività che costituisce l’oggetto sociale. Ammontare del capitale. Sottoscritto (impegno che ciascun socio ha messo per il suo conferimento) e versato (la legge consente all’inizio dell’attività di versare 1/4 di quello promesso) Il numero e l’eventuale valore nominale delle azioni, le loro caratteristiche e le modalità di emissione e circolazione. Valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura. Le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti; I benefici eventualmente accordati ai promotori o ai soci fondatori; Il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori e i loro poteri, indicando quali tra essi hanno la rappresentanza della società; Il numero dei componenti del collegio sindacale. Nominare i primi amministratoti e i primi sindaci. Nome del revisore esterno. Durata della società. (se è a tempo indeterminato, bisogna scrivere il periodo di tempo, decorso il quale il socio può recedere, che non può essere superiore ad un anno) Oltre ad avere l’atto costitutivo si fa un documento separato, ossia lo statuto, che sulla base delle regole dell’atto costitutivo le amplia andando specificarle, contiene le regole di funzionamento della società. Una volta fatto l’atto, deve essere pubblicato entro 30 giorni nel registro delle imprese. Art. 2332: La nullità della spa. Elementi: Questa disciplina si applica solamente alle società che sono iscritte. Le cause di nullità sono 3 1. Mancanza della forma. (L’atto costitutivo non ha la forma dell’atto pubblico) 2. Illiceità dell’oggetto sociale. 3. Mancanza di ogni indicazione, nell’atto costitutivo, circa la denominazione, i conferimenti, l’ammontare del capitale sociale e l’oggetto sociale. Se dovesse esserci una di queste cause, il tribunale che accerta la nullità nomina i liquidatori, quindi la causa di nullità si trasforma in causa di scioglimento. Consente di mantenere in vita tutti i rapporti giuridici progressi. É possibile, però, sanare il vizio che ha portato o porterebbe alla nullità, prima che venga dichiarato dal giudice. (Figura del socio d’opera nelle Srl, che non c’è nelle spa. Il socio che diventa socio d’opera è obbligato a dare alla società una fideiussione oppure una polizza assicurativa del valore della prestazione conferita) 26.11 Conferimenti che i soci possono fare nelle spa(art 2342): - conferimento di somme di denaro. - Deve essere versato alla banca almeno il 1/4 delle somme di denaro (capitale versato/sottoscritto). - Se fosse una società uni-personale, il socio deve versare, invece, l’intero capitale all’inizio dell’atto per mantenere il beneficio della responsabilità limitata. - Per i conferimenti di beni in natura e crediti si riguardano gli art. 2254-2255?, che fanno riferimento alla disciplina delle società di persone. - Non possono formare conferimenti le prestazioni d’opera o servizio. Art. 2343 stima dei conferimenti: - Il socio quando effettua un conferimento di beni in natura prima di andare al notaio per la costituzione della società ,deve andare dal presidente del tribunale per chiedere di nominare un esperto che faccia una perizia giurata del bene. Dalla perizia deve risultare la descrizione dei beni, l’attestazione che il loro valore è almeno pari a quello attribuito quando ci si è messi d’accordo con i soci e infine i criteri di valutazione seguiti dall’esperto. Questa perizia verrà aggiunta nell’atto costituivo. 22 of 43 - Gli amministratori devono, nel termine dei 180 giorni dell’iscrizione della società, controllare la valutazione contenuta nella redazione del perito, se vi sono dei sospetti sono tenuti a revisionarla. - Se dalla nuova perizie esce che il bene vale meno di 1/5 rispetto a quello detto nella prima periziata società deve ridurre il capitale sociale. - Il socio che possiede il bene (il cui valore è risultato minore) ha due possibilità: o rimane nella società con quei valori o aggiunge in denaro il valore decurtato oppure recede Art. 2343 bis-ter-quar: eccezioni alle regole di base della stima - se conferiamo dei valori mobiliari con dei titoli, la perizia di stima non è necessaria, ma si guarda la media del valore di quotazione degli ultimi 6 mesi. Art. 2344: Soci morosi, che non saldano i conferimenti di somme di denaro promessi: - gli amministratori sono tenuti a richiedere il pagamento delle somme mancanti, se non avviene gli amministratori sono tenuti a fare una diffida. Pubblicano la diffida nella gazzetta ufficiale, decorsi 15 giorni dalla pubblicazione gli amministratori posso fare: 1. Esecuzione forzata: attraverso un provvedimento giuridico obbligare il socio a pagare la somma. 2. Offrire le azioni del socio moroso agli altri soci, in proporzione a quelle che hanno già.. 3. Se i soci non comprano queste azioni, gli amministratori possono venderle sul mercato, a spese del socio moroso. 4. Se anche qua nessuno le compra, gli amministratori dichiarano decaduto il socio. 5. Una volta mandato via, se non si riescono a vendere le azioni, gli amministratori estinguono le azioni con corrispondente diminuzione del capitale sociale. (Il socio moroso ha un diritto di vota congelato, non può votare in assemblea) Art. 2345: Prestazioni accessorie: è possibile prevedere nell’atto costitutivo che il socio possa obbligarsi di eseguire delle prestazioni per la società definite prestazioni accessorie al conferimento. Il socio viene pagato per questa attività in più. - nell’atto costitutivo deve determinare contenuto, durata, modalità e compenso. - Le loro azioni sono nominative e non trasferibili senza il consenso degli amministratori. - Le prestazioni non possono essere cambiate senza la maggioranza dei soci. Art. 2346 sulle azioni: - Cosa sono le azioni? 2 punti di vista 1. Interno alla società: costituisce la frazione minima in cui si suddivide il capitale sociale. Chiamato valore nominale, dato dalla divisone del capitale per il numero di azioni emesse. 2. Esterno alla società: sono titoli di credito, ovvero un documento dentro il quale noi incorporiamo un rapporto giuridico. Cedendo un documento, si cede la propria quota e dunque la propria posizione di socio. - A ciascun socio è assegnato un numero di azioni proporzionale alla fetta del capitale sociale sottoscritta. - Bisogna distinguere il concetto di valore nominale: rimane sempre uguale e valore di mercato: dipende da quanto un soggetto è disposto a pagare per comprare quell’azione. Cambia in base alla domanda dell’offerta. - Il valore di emissione: dato dalla somma del valore nominale+l’eventuale sovrapprezzo: un di più che si fa pagare ai nuovi soci che entrano in un’impresa già avviata. 28.11 Categorie di azioni che la società può emettere: Ogni socio anche se ha solo un’azione ha due tipi di diritti: 1. Diritti patrimoniali: diritto ad una quota di utile che la società ha prodotto nel corso dell’esercizio, diritto alla liquidazione, diritto d'azione 23 of 43 2. Diritti amministrativi: il diritto di voto È possibile che la società emetta categorie diverse, non solo quelle ordinarie, che hanno diritti speciali. (queste azioni non posso super il 50% del capitale sociale) Categorie di azioni, art. 2348: Le azioni ordinarie devono avere tutte lo stesso valore. Categorie di diritti diversi sulla partecipazione del socio alle perdite. Le categorie di uno stesso tipo, devono riconoscere a tutti i soci gli stessi diritti. Azioni a favore dei prestatori di lavoro: la società decide di incentivare il lavoro dei dipendenti, regalando delle azioni. Vengono emesse sulla base degli utili prodotti ma che non sono stati distributivi. La società fa un aumento del capitale gratuito, andando a prenderli nelle riserve disponibili. Azioni correlate: in cui i diritti patrimoniali sono legati all’attività sociale in un determinato settore. Ci possono diversi rami aziendali che si occupano di diversi settore. Si possono emettere queste azioni i cui risultati sono legati solamente ad uno dei settori, non per forza ad entrambi. Fino al 2014 vigeva nell’ordinamento il fatto che ogni azione corrispondeva a un diritto di voto. Posta questa regola generale lo statuto, dal 2014, si possono creare categorie di azioni senza diritto di voto, con diritto di voto limitato a particolari argomenti, con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni. Azioni a voto plurimo: se lo status lo prevede, ogni azione che si ha può valere più di un voto, fino ad un massimo di 3 voti. L’impresa può finanziarsi attraverso conferimenti oppure attraverso prestiti. Nel primo caso il capitale è a rischio: il peso delle eventuali perdite è distribuito a tutti i soci. Nel caso della seconda, il capitale è una rendita per il creditore, al quale devono tronare i soldi prestati più gli interessi. Aprisi al mercato significa rischiare di perdere la propria posizione. Più si aumenta il capite sociale, più i vecchi soci vedono la loro partecipazione ridotta. Es. una società, composta da due soci ha 100.000 di capitale, lo si vuole aumentare a 200.000. Il terzo socio che entra nella società mettendo il restante 100.000 si ritrova ad avere il 50%, e i vecchi soci passano dal 50% al 25%. Per far si che questo non accada, quando si aumenta il capitale sociale, l’aumento del capitale emette delle azioni che non sono ordinarie ma speciali, quindi il socio che mette il denaro per aumentare il capitale non ha la possibilità di votare. I soci vecchi godono dunque del diritto di opzione: diritto legato ad ogni azione per cui nel momento in cui c’e un aumento del capitale sociale a pagamento, i soci attuali possono sottoscrivere prima loro le azioni di nuove emissione rispetto ai terzi. Sono avvisati prima che le azioni vengano messe nel mercato, così hanno la possibilità di comprarle, per mantenere la loro posizione ed essere favoriti rispetto ai terzi. Diritto di prelazione: solo per chi ha esercitato il diritto di opzione e hanno, dunque, il diritto di arrivare prima a sottoscriversi alle azioni non optate dai soci. Quando non si ha il diritto di opzione? Quando l’aumento di capitale è fatto per acquisire un bene in natura. Quando l’interesse della società lo permette, i soci, a maggioranza, lo decidono. Obbligazioni: Titoli di credito, che incorporano un mutuo fatto alla società da un soggetto terzo. I soldi prestati dovranno essere restituiti con gli interessi. Il vantaggio di questo prestito è dovuto al fatto che gli interessi periodici pagati dalla società possono essere commisurati ai risultati imprenditoriali della società Si possono emettere obbligazioni per un valore pari al doppio del capitale sociale. 24 of 43 L’emissione viene decisa dagli amministratori. Oltre a queste obbligazioni ordinarie ci sono quelle convertibili, ovvero convertibili in azioni. Al termine di scadenza, quando la società dovrebbe restituire la somma, l’obbligazionista ha la possibilità di scegliere se lasciare i soldi alla società e diventare socio, la somma prestata non gli viene restituita ma diventa capitale sociale. L’emissione viene decisa dall’assemblea straordinaria dei soci, perchè bisogna aumentare il capitale. Questo aumento si chiama: scindibile, si aumenta il capitale solo per la quota sottoscritta, o indiscendibile ,o intero capitale o nulla. 29.11 Nelle spa c’è la libera cessione delle azioni (vendere le proprie quote, chi le compra diventa il nuovo socio) lo statuto può contenere delle clausole che limitano la cessione. 1. Clausola di intrasferibilità: per un periodo max. di 5 anni i soci non possano vendere le loro azioni. Per dare più stabilità alla società. 2. Clausola di prelazione: il socio che decide di vendere le proprie azioni le offre prima agli altri soci. 3. Clausola di gradimento: per poter vendere chi acquista deve essere un soggetto gradito dalla società. Il socio che vuole vendere deve presentare il potenziale acquirente a uno degli organi della società. il gradimento non può essere mero. Come funziona la cessione di un’azione? Il socio passa la girata dell’azione al nuovo socio, per esercitare il proprio voto però deve andare dalla società per farsi iscrivere nel libro dei soci. Se un socio vende la propria azione ad un terzo, senza seguire il procedimento della prelazione, il terzo, possederà l’azione ma non potrà esercitare i diritti di socio Art. 2341 bis / ter/ patti parasociali Sono degli accordi atipici con cui alcuni soci disciplinano alcuni dei loro diritti che hanno come soci, più in particolare il diritto di voto e il diritto di vendere le proprie azioni. Si stabiliscono delle regole per votare in maniera omogenea in assemblea. Si chiama parasociale perché quello che si stabilisce è al di fuori dello statuto, ma comprende solo i soci che ne partecipano. Alcune tipologie di patti parasociali devono seguire due regole: pubblicità e durata La durata massima è di 5 anni, e dopo i 5 anni si può rifare. Se si ha durata indeterminata, qualsiasi soci può recedere dal patto in qualsiasi momento, dando un preavviso. Pubblicità: il patto va comunicato alla società, per le società aperte inoltre , va dichiarato il patto prima di ogni assemblea. Se non si dichiara, il voto dei soci è congelato. Gli organi delle spa sono 3 e sono organi necessari: assemblea dei soci, organo amministrativo, collegio sindacale ASSEMBLEA DEI SOCI Luogo in cui si riuniscono i soci che hanno diritto di voto e possiedono azioni. L’assemblea è di due tipi, in base agli argomenti trattati: - ordinaria: convocata almeno una volta l’anno. - straordinaria: non è obbligatoria la convocazione. La convocazione avviene nel comune della società. 25 of 43 Competenze dell’assemblea ordinaria: art. 2364 1. Approvazione del bilancio. 2. Distribuzione dell’utile, presa dalla maggioranza. 3. Nomina, revoca, determinazione del compenso e azione di responsabilità nei confronti degli amministratori. 4. Nominare il collegio sindacale, ne determina il compenso e ne può deliberare l’azione di responsabilità. 5. Nominare il revisore esterno, revisore legale dei conti. (Si può lasciare il compito al collegio sindacale, quando la società è chiusa e adotta il modello tradizionale, tutti i componenti devono però essere revisori scritti all’albo). Numero 5: lo statuto potrebbe richiedere per determinati atti un’autorizzazione dei soci. La decisione però è degli amministratori, quindi saranno solo loro a risponderne se questo atto crea un danno alla società. Competenze dell’assemblea straordinaria art. 2365 1. Modificare lo statuto. 2. Nomina, sostituzione e poteri dei liquidatori Procedimento assembleare: 1. Convocazione dell’assemblea: una comunicazione fatta dagli amministratori ai soci, indicando gli argomenti:ordine del giorno. Se la società è aperta l’avviso di convocazione va pubblicato sulla gazzetta ufficiale e sul quotidiano almeno 15 prima della data dell’assemblea. Nelle società chiuse, l’avviso può essere fatto con qualsiasi mezzo che consente la ricezione almeno 8 giorni prima. Assemblea totalitaria: se non c’è convocazione oppure è stat irregolare, se al giorno dell’assemblea c’è l’intero capitale sociale (i soci), e la maggioranza delle persone degli organi, vale. 2. Svolgimento: possono intervenire solo i soci che hanno il diritto di voto. Preseduta da un presidente, nominato dallo statuto oppure eletto a maggioranza se non indicato nello statuto. Il suo ruolo è quello di escludere dal voto i soggetti che non possono votare, verifica i cuori costitutivi. Art 2372 :Se il socio non riuscisse a partecipare all’assemblea, è possibile per i soci delegare qualcun’altro per partecipare e votare all’assemblea. La delega deve essere scritta e i documenti devono essere controllati dalla società. Nelle società chiuse o nelle cooperative lo statuto potrebbe vietare la delega di voto. Nelle società aperte, la rappresentanza può essere conferita solo per singole assemblea (ad ogni assemblea serve una delega). Ci sono alcuni limit posti dalla legge: la delega non è prevista per membri dell’organo amministrativo, di controllo o dai dipendenti della società. Inoltre c’è un massimo numero di deleghe in base all’ammontare del capitale. Art 2373: Il socio non può votare in conflitto di interessi, ma per interesse sociale. Se il suo voto fosse determinante la delibera è impugnabile. E quindi si può ricorrere all’annullabilità. Gli amministratori non possono votare nelle deliberazioni riguardante la loro responsabilità. 3. Votazione: una volta eseguito il presidente leggerà i risultati. Tutto questo verrà segnato nel verbale, compito del segretario o il notaio se l’assemblea è straordinaria. Gli elementi minimi del verbale sono: Data Identità dei soci Capitale rappresentato da ciascuno Modalità e risultato voto Soci favorevoli, astenuti, dissenzienti Riassunto, su richiesta dei soci, le loro dichiarazioni e considerazione. Il verbale va arredato senza ritardo Delibere non conformi alla legge o allo statuto: se non fossero conformi si potrebbe applicare la disciplina della nullità e dell’annullabilità. -annullabilità: sanzione più generale -nullità: si ha in particolari casi. 26 of 43 Soggetti legittimati all’impugnabilità delle delibere per annullabilità Amministratori Organo di vigilanza Soci dissenzienti, astenuti, assenti. Viene posto loro un limite: a patto che da soli o insieme rappresentino uno quota qualificata del capitale. Nelle società aperte è l’1x 1000 del capitale, in quelle chiuse il 5% del capitale. Nel caso non superassero la soglia possono ricevere il risarcimento del danno, solo dopo averlo però dimostrato. Per impugnare la delibera c’è un termine di 90 giorni dalla data a seconda dei casi, alla data di deposito, alla tenuta dell’assemblea o alla data di iscrizione. In 3 casi la delibera non è comunque impugnabile : 1. Partecipazione all’assemblea di persone non legittimate: incide il calcolo del quorum costitutivo, non è impugnabile se la sua quota non è determinante nel risultato finale, altrimenti si. 2. Per invalidità di singoli voti o per il loro errato conteggio: incide sul quorum deliberativo, non è impugnabile se il loro voto non è determinante per la maggioranza 3. Incompletezza o inesattezza del verbale: non porta a impugnazione della delibera a meno che sia impedito l’accertamento del contenuto. Il legislatore permette una sanatoria del vizio: nel momento in cui c’è un vizio e la delibera viene impugnata, se l’assemblea si riunisce di nuovo e decide sulle stesse delibere ma senza vizi, questo fa cadere l’impugnazione che era stata proposta alla delibera precedente. Nullità delle delibere: si procede solo quando: Mancanza del verbale Mancanza della convocazione Delibera che ha oggetto illecito o impossibile Delibera che introduce nello statuto un oggetto sociale illecito e impossibile. Quali sono i soggetti legittimati all’impugnazione: chiunque vi abbia interesse Si può impugnare una delibera entro 3 anni, ci sono delle eccezioni: Senza limiti di tempo, la delibera che introduce nello statuto un oggetto sociale illecito e impossibile La delibera di approvazione del bilancio, prima dell’approvazione successiva Alcuni casi in cui la delibera non è impugnabile: Irregolarità di avviso di convocazione: se il socio ha espresso il suo assenso all’assemblea Non si considera mancante un verbale se contiene data, oggetto della delibera ed è firmato dal segretario, presidente o notaio. I vizi possono essere sanati: In caso di mancanza di verbale, si può sanare se il verbale viene fatto prima dell’assemblea successiva. ORGANO AMMINISTRATIVO Gli amministratori sono soggetti che operano con diligenza professionale, hanno il compito di gestire la società. Gli amministratori possono essere anche soci. Devono perseguire l’oggetto sociale, che è il perimetro entro il quale possono agire con diligenza. Hanno alcuni obblighi generali: Gestire diligentemente la società Dar vita agli assetti Agire informato: devono informarsi prima di agire e devono informare gli altri. Non agire in conflitto di interesse ma agire per interesse sociale. 27 of 43 Se l’amministratore è uno solo si chiama ispettore unico Consiglio di amministrazione: se c’è più di un amministratore prende il nome di consiglio. Il numero viene stabilito dallo statuto. Può delegare alcune funzioni a membri all’interno dell’organo: (il consiglio mantiene comunque un potere di vigilanza sulle scelte) Comitato esecutivo, gruppo di amministratori Singoli amministratori chiamati amministratori delegati Verificare il rispetto delle direttive e controllare la continuazione degli assetti. 5.12 Gli amministratori devono compiere tre esercizi e restano in carica finché non viene convocata l’assemblea dell’approvazione del bilancio dell’ultimo esercizio. L’assemblea può revocare in qualsiasi momento gli amministratori, se revocabili senza una giusta causa possono richiedere i danni. Eventuali vizi legati al potere di rappresentanza attribuita non sono mai opponibili ai terzi, ma si vincolano alla società. Sostituzione degli amministratori: cosa succede quando gli amministratori vengono meno.Art. 2386 Il consiglio di amministrazione cerca un altro amministrazione, questo consiglio si chiama cooptazione, ed è possibile quando rimane la maggioranza di quelli nominati dall’assemblea. Gli amministratori cooptati restano in carica fino alla prima assemblea utile. Lo statuto può prevedere una clausola per la quali se viene meno un amministratore, cade l’intero consiglio. Per questo bisogna convocare l’assemblea per rinominare gli amministratori. Se dovesse venire meno l’unico amministratore o decadere il consiglio, l’assemblea viene convocata dal collegio sindacale. Art. 2388 essendo un organo collegiale è tenuto a votare per maggioranza. Le delibere possono essere impugnate solamente dal collegio sindacale o dagli amministratori dissenzienti o assenti, l’unico caso in cui i soci possono impugnarla è quando la delibera è lesiva dei diritti del socio Art. 2390 gli amministratori non posso fare concorrenza alla società. Non possono diventare soci in società concorrenti. Non possono esercitare attività concorrenti per conto proprio o per terzi. Non osino essere amministratori o direttori generali in società concorrenti. Se avessero agito in concorrenza sono tenuti a risarcire i danni alla società. Art. 2391 “Interessi degli amministratori” (conflitto di interessi): Se l’interesse è in conflitto non aspetta al legislatore valutare ma al consiglio di amministrazione. L’amministratore deve dare notizia al resto del consiglio del suo interesse, spetterà poi al consigli decidere se il suo interesse sia in conflitto o meno. Se l’amministratore non comunica il suo interesse o se il suo voto viene ammesso nonostante i suoi interessi siano in conflitto, si può impugnare la delibera solo nel caso in cui il suo voto sia determinante. Responsabilità degli amministratori: è tripartita rispondono nei confronti: della società: responsabilità di natura contrattuale. Nelle società chiuse le minoranze devono avere almeno 1/5 del capitale sociale per poter agire contro gli amministratori; nel caso delle società aperte la percentuale del capitale sociale è 1/41. Dei creditori sociale: quando gli amministratori non avendo osservato i loro obblighi disperano i l patrimonio della società. Responsabilità di natura extra-contrattuale. di singoli soci o terzi: responsabilità extracontrattuale, se la loro azione ha provocato un danno diretto e immediato al patrimonio dei singoli soci o dei terzi, possono richiedere il risarcimento del danno 28 of 43 COLLEGIO SINDACALE L’organo di vigilanza sul lavoro degli amministratori. L'unico organo che deve essere composto da professionisti. L’organo si compone di 3 o 5, che sono effettivi + 2 supplenti. Almeno uno degli effettivi e uno dei supplenti devono essere iscritti all’albo dei revisori contabili. Gli altri membri devono essere professionisti iscritti agli albi in materie economiche e giuridiche. Oppure professori universitari di ruolo che insegnano materie economiche o giuridiche. La nomina è soggetta a pubblicità, una volta avvenuta devono essere iscritti nel registro delle imprese, nel termine dei 30 giorni. Così la nomina può essere opponibile ai terzi. I soci fondatori nominano i primi sindaci con l’atto costitutivo, i seguenti verrano nominati dall’assemblea ordinaria dei soci. Deve partecipare ai consigli degli amministratori, all’assemblee. Se non partecipano a più di una di queste assemblea decadono. Cause di cessazione del rapporto: - scadenza del termine: restano in carica per tre esercizi, fino alla data dell’assemblea per il bilancio. - Decadenza: - Rinuncia: deve essere comunicata al presidente del collegio - Revoca: nel caso venisse revocato un sindaco, entra la suo posto un supplente, che deve però avere le stesse professionalità. Hanno due caratteristiche: indipendenza e inamovibilità. Cause di ineleggibilità e decadenza: - quelle previste per gli amministratori - Coniugio, parentela o affinità entro il 4 grado con amministratori. - Rapporti di lavoro col la società. - Rapporti di natura patrimoniale che compromettono l’indipendenza a) Invariabilità dei compensi: fissati solo durante la nomina, scadono ogni anno e non possono essere cambiati durante il mandato. b) Il sindaco può essere revocato solo per giusta causa. c) Conseguente nullità della delibera di nomina per illiceità dell’oggetto. Si deve riunire almeno ogni 90 giorni, l’importante è che fisiamo la maggioranza dei sindaci (quorum costitutivo). L’attività dei sindaci si articola in 3 fasi: 1. Istruttoria: godono di poteri ispettivi individuali (informazioni prese dagli amministratori). Tutto questo deve essere iscritto nel libro delle adunanze del collegio sindacale. 2. Valutativa: esercitata collegialmente 3. Reattiva: si divide in diverse situazioni: - poteri da esercitare collegialmente: convocare l’assemblea in caso di omissione o ritardo ingiustificato degli amministratori. impegnare le deliberazioni assembleari o consiliari illegittime. Promuovere l’esercizio dell’azione sociale di responsabilità. Apertura della liquidazione giudiziale - Poteri individuali: può reagire verso qualche irregolarità. - Intervenire se sollecitati dagli azionisti tramite denuncia - Intervenire se ci sono segnalazioni di allerta esterna. Responsabilità dei sindaci: - solidalmente responsabili con gli amministratori. - responsabili solamente loro in caso di: violazione dei segreti o false attestazioni Revisione legale dei conti: I compiti del revisore: 29 of 43 - verificare la tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione nelle scritture dei fatti di gestione. - Giudizio sul bilancio di esercizio e se presente su quello consolidato. 1. Positivo: controlla la conformità e se il bilancio rappresenta in modo giusto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico di esercizio. 2. Positivo con rilievi/ negativo/ impossibilità di emettere un giudizio: deve illustrarne i motivi. Il revisore dura per 3 esercizi e la nomina è su proposta motivata dell’organo di controllo. Può essere revocato solo per giusta causa. Non deve essere coinvolto nei processi decisionali della società. Ha poteri informativi e ispettivi verso gli amministratori. Il suo lavoro deve essere documentato e possono andare buttati via solo dopo 10 anni. Ha una responsabilità solidale con gli amministratori. SISTEMA DUALISTICO L’assemblea dei soci prevede alla nomina del consiglio di sorveglianza, che ha il controllo di legalità sulla gestione e il complessivo rapporto con l’organo di gestione. E un organo collegiale composto da almeno 3 soggetti che possono essere o no soci. Durano 3 esercizi. Alla nomina die primi prende l’atto costitutivo mentre gli altri l’assemblea straordinaria. Nelle società quotate tutti i soggetti devono essere in possesso di requisiti professioni, in quelle non quotate ne basta uno. Hanno diritto ad un compenso che non può variare in corso di mandato. Possono essere revocati anche senza giusta causa Le loro funzioni: - funzioni di controllo: doveri del collegio sindacale. Per quanto riguarda il potere di ispezione, non lo ha il singolo consigliere, che non potrà andare individualmente a chiedere informazioni gli amministratori, ma ci andrà tutto il collegio. - Funzioni di indirizzo: rapporto con l’organo di gestione. Il consiglio nomina e revoca i componenti del consiglio di gestione. Approva il bilancio di esercizio. Autorizza l’esercizio dell’azione di responsabilità. Alcune regole organizzative: - il presidente è eletto dall’assemblea - Si deve riunire ogni 3 mesi - Deve esserci la presenza della maggioranza e le deliberazioni sono assunte a maggioranza assoluta. (Le delibere possono essere impugnate solo per annullabilità da assenti o dissenzienti) - Hanno responsabilità per omessa vigilanza. Il consiglio di gestione Organo composto da almeno 2 persone a cui spetta il compito di gestione dell’impresa. Esercitano 3 esercizi. La prima nomina nell’atto, le seguenti dal consiglio di sorveglianza, che decide anche il compenso e possono revocarli. Possono essere revocati anche senza giusta causa. Vale la delega. SISTEMA MONISTICO É presente un comitato per il controllo sulla gestione, all’interno del consiglio di amministrazione. Il numero è stabilito dal consiglio di amministrazione e deve essere maggiore di 3. Almeno 1/3 dei componenti deve possedere requisiti di indipendenza dettati dai sindaci. Non possono far parte del comitato esecutivo, ricevere deleghe e cariche particolari. Nelle società quotate almeno un amministratore deve essere nominato dalla minoranza e la presidenza del comitato aspetta ad un soggetto eletto dalla minoranza. Possono essere revocati anche senza giusta causa.