Regolamento (CE) n. 1272/2008 CLP (PDF)
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Summary
This document details the European regulations concerning the classification, labeling, and packaging of chemical substances, including updates made to the CLP (Classification, Labelling, and Packaging) regulation, including new classes for hazardous substances. It also describes the 2020/2174 regulation and the 2014/955/EU decision.
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**Regolamento (CE) n. 1272/2008 CLP** Aggiornato dal **Regolamento (UE) 2023/707**, che introduce nuove classi di pericolo per gli interferenti endocrini, le sostanze PBT/vPvB e PMT/vPvM. Le nuove norme sulle sostanze entrano in vigore progressivamente tra il 2025 e il 2028, a seconda che riguardin...
**Regolamento (CE) n. 1272/2008 CLP** Aggiornato dal **Regolamento (UE) 2023/707**, che introduce nuove classi di pericolo per gli interferenti endocrini, le sostanze PBT/vPvB e PMT/vPvM. Le nuove norme sulle sostanze entrano in vigore progressivamente tra il 2025 e il 2028, a seconda che riguardino sostanze o miscele già sul mercato.\ Il Regolamento (UE) 2023/707 ha apportato aggiornamenti significativi al Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP), che regola la classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche. Ecco le principali modifiche introdotte: - **Interferenti Endocrini**: Sono state introdotte due nuove classi per gli interferenti endocrini. Queste sostanze chimiche possono alterare il sistema endocrino e causare effetti avversi sulla salute umana e sull\'ambiente. Le nuove classi di pericolo specificano i criteri per identificare e classificare queste sostanze. - **Sostanze PBT e vPvB**: Sono stati aggiunti nuovi criteri per le sostanze **Persistenti, Bioaccumulative e Tossiche (PBT)** e **Molto Persistenti e Molto Bioaccumulative (vPvB)**, che rappresentano un rischio elevato per l\'ambiente. - Sono state create nuove classi di pericolo per le sostanze **Persistenti, Mobilitabili e Tossiche (PMT)** e **Molto Persistenti e Molto Mobilitabili (vPvM)**. Queste classi mirano a identificare le sostanze che, oltre a essere pericolose, possono facilmente diffondersi nell\'ambiente. - Il Regolamento introduce la possibilità di **etichette digitali** per alcuni prodotti chimici, facilitando l\'accesso alle informazioni rilevanti per i consumatori. Tuttavia, i consumatori hanno il diritto di richiedere un'etichetta fisica. - Il Regolamento (UE) 2023/707 armonizza il CLP con il Regolamento REACH, aggiornando le norme sui **limiti di concentrazione** per le miscele pericolose e stabilendo criteri più chiari per la classificazione delle sostanze in linea con i requisiti ambientali europei. - Le modifiche entreranno in vigore progressivamente, a seconda che riguardino sostanze o miscele chimiche già presenti sul mercato. La piena attuazione è prevista per il **2025-2028**, permettendo alle aziende di adeguarsi gradualmente ai nuovi requisiti. - La Tabella 3, parte dell\'Allegato VI del CLP, è stata aggiornata con nuovi limiti di concentrazione per alcune sostanze pericolose e con nuove indicazioni sulle frasi di rischio e precauzione (H e P). **Regolamento (UE) n. 1357/2014** Questo regolamento riguarda le caratteristiche di pericolo dei rifiuti. Le recenti modifiche si focalizzano sulla gestione dei rifiuti pericolosi e sull\'adozione di nuovi codici **HP** per le caratteristiche di pericolo, in linea con gli aggiornamenti CLP e la normativa REACH. La principale modifica di questo regolamento è stata la sostituzione delle precedenti classificazioni con nuovi codici HP che riflettono in modo più accurato le caratteristiche di pericolosità, in linea con il regolamento CLP (Regolamento (CE) n. 1272/2008). **Rettifica del 2017:** Nel 2017, è stata pubblicata una **rettifica** al Regolamento (UE) n. 1357/2014. Questa rettifica, apparsa nella **GU L 42 del 18 febbraio 2017**, ha corretto alcuni errori editoriali nel testo del regolamento, tra cui riferimenti sbagliati e la numerazione delle tabelle e degli allegati. Tuttavia, non ha apportato cambiamenti significativi alla sostanza del regolamento. **Decisione 2014/955/UE** Questa decisione introduce modifiche nella codifica dei rifiuti (codici CER), integrata successivamente dal **Regolamento (UE) 2020/2174**, che aggiunge sostanze all\'elenco di rifiuti pericolosi. Le modifiche sono orientate a migliorare la gestione dei rifiuti pericolosi e adattare i codici CER alle normative REACH e CLP aggiornate.\ La Decisione 2014/955/UE ha introdotto modifiche importanti nella codifica dei rifiuti mediante l\'aggiornamento della lista dei rifiuti pericolosi, basata sui cosiddetti **codici CER (Codici Europei dei Rifiuti)**. Questa decisione ha aggiornato e sostituito alcune voci nell'elenco dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, al fine di migliorare la gestione e classificazione dei rifiuti in tutta l\'Unione Europea. **Modifiche della Decisione 2014/955/UE:** 1. **Revisione della lista CER**: L'obiettivo principale della decisione è stato armonizzare l'elenco dei rifiuti per tener conto dei più recenti sviluppi tecnici e normativi, fornendo una classificazione più chiara e aggiornata. 2. **Adeguamento alla normativa REACH**: È stato rafforzato il legame con il regolamento REACH per quanto riguarda le sostanze pericolose nei rifiuti, allineando i criteri di classificazione. **Regolamento (UE) 2020/2174:** Il Regolamento (UE) 2020/2174 ha ulteriormente aggiornato il regolamento CLP (Regolamento (CE) n. 1272/2008) e ha integrato nuove modifiche alla **Tabella 3 dell\'Allegato VI**, includendo un numero significativo di nuove sostanze chimiche e aggiornando i **codici CER**. Principali integrazioni del Regolamento (UE) 2020/2174: 1. **Aggiornamento della Tabella 3 dell\'Allegato VI**: Questa tabella riguarda la classificazione e l\'etichettatura armonizzate di sostanze pericolose. Sono stati introdotti nuovi codici CER per i rifiuti contenenti sostanze chimiche aggiunte o modificate nella classificazione CLP. 2. **Aggiunta di nuove sostanze**: Il regolamento ha integrato 37 nuove sostanze chimiche nell\'elenco armonizzato, includendo sostanze potenzialmente dannose per la salute umana o l\'ambiente. 3. **Modifica dei criteri di pericolosità**: Sono stati rivisti i criteri di classificazione per alcune sostanze già presenti, come gli interferenti endocrini, PBT/vPvB e altre sostanze prioritarie per la protezione ambientale. **Impatto sul sistema dei codici CER:** Le modifiche apportate nel 2020 hanno aggiornato la classificazione dei rifiuti per rispecchiare le nuove conoscenze scientifiche e normative sulle sostanze chimiche pericolose. Questo significa che i produttori e i gestori di rifiuti devono ora fare riferimento a questi aggiornamenti per determinare correttamente se un rifiuto è classificato come pericoloso o meno, e devono aggiornare le loro pratiche di etichettatura e gestione di conseguenza. In sintesi, il Regolamento (UE) 2020/2174 ha integrato i cambiamenti iniziati con la Decisione 2014/955/UE, con un aggiornamento sostanziale della lista CER e l\'aggiunta di nuove sostanze nella classificazione armonizzata per garantire una gestione più sicura e conforme dei rifiuti pericolosi. **Regolamento (UE) n. 1342/2014** È stato creato per modificare il Regolamento (CE) n. 850/2004 sugli inquinanti organici persistenti **(POP)**, in particolare aggiornando gli **allegati IV e V** per includere nuove sostanze considerate pericolose, come il **pentaclorobenzene** e diversi tipi di **difenileteri bromurati**. Un aggiornamento importante nel 2024 è avvenuto con il **Regolamento (UE) 2024/1342**, che modifica ulteriormente le disposizioni riguardanti i livelli massimi di residui di pesticidi come **deltametrina, metalaxil, tiabendazolo e triflossistrobina** su vari prodotti alimentari e mangimi, per adattarsi alle nuove evidenze scientifiche relative alla sicurezza alimentare e alla protezione del consumatore. Questo aggiornamento si riferisce in particolare alla **protezione fitosanitaria** e alla gestione dei residui di pesticidi su prodotti di origine vegetale e animale. Il **Regolamento (UE) 2024/1342** introduce aggiornamenti sostanziali che modificano l\'allegato II del **Regolamento (CE) n. 396/2005** riguardo i **livelli massimi di residui (LMR)** di diverse sostanze antiparassitarie, tra cui: - **Deltametrina** - **Metalaxil** - **Tiabendazolo** - **Triflossistrobina** Queste sostanze chimiche sono utilizzate come pesticidi in vari prodotti agricoli. Gli aggiornamenti stabiliscono nuovi LMR per garantire una maggiore sicurezza alimentare e protezione dei consumatori, in linea con gli standard più recenti in materia di sanità pubblica e fitosanitaria. Nello specifico, il regolamento si concentra su residui presenti su prodotti alimentari di origine vegetale e animale, definendo limiti più stringenti per evitare contaminazioni nocive. Gli LMR modificati vengono adattati in base alle evidenze scientifiche attuali e agli sviluppi nel campo della valutazione del rischio per la salute umana. Questi aggiornamenti sono rilevanti per tutti gli operatori del settore agricolo, alimentare e della distribuzione, poiché stabiliscono normative che influenzano la produzione, il commercio e il monitoraggio della sicurezza dei prodotti alimentari nell\'UE. **Regolamento (UE) n. 2017/997** Questo regolamento ha aggiornato la classificazione dei rifiuti con nuove linee guida sui criteri di pericolosità, in particolare relativi all\'**HP14 (Ecotossico)**, secondo il nuovo approccio CLP. Il Regolamento (UE) n. 2017/997 introduce aggiornamenti importanti relativi alla classificazione dei rifiuti pericolosi, con un\'enfasi particolare sulla caratteristica di pericolo HP14 (Ecotossico). Ecco un riepilogo dettagliato delle principali modifiche introdotte: **1. Definizione di HP14 (Ecotossico)** Il regolamento ha definito in modo più chiaro i criteri di classificazione dei rifiuti che possono essere classificati come **ecotossici (HP14)**. Questi sono i rifiuti che presentano rischi specifici per l'ambiente, soprattutto per le acque e gli organismi acquatici. - **HP14** è attribuita ai rifiuti che contengono sostanze classificate come pericolose per l\'ambiente acquatico nelle categorie **Acute 1** e **Chronic 1, 2, 3, e 4** secondo il Regolamento CLP (Regolamento (CE) n. 1272/2008). - Il regolamento fornisce una metodologia chiara per determinare la concentrazione di tali sostanze nel rifiuto e stabilisce una soglia al di sopra della quale i rifiuti devono essere classificati come ecotossici. **2. Metodologia di Calcolo** La classificazione HP14 viene determinata sulla base di formule che tengono conto della **concentrazione ponderata** delle sostanze pericolose nei rifiuti. Si utilizza il **fattore moltiplicatore M** per calcolare il potenziale ecotossico di una miscela di rifiuti contenenti più sostanze pericolose, con un metodo che considera i pericoli cronici e acuti per l\'ambiente acquatico. - La formula utilizzata è basata sulle concentrazioni delle singole sostanze pericolose che contribuiscono alla classificazione **Acute 1** e **Chronic 1-4**. **3. Adeguamento al Regolamento CLP** Il Regolamento 2017/997 aggiorna la normativa rifiuti per allinearla al **Regolamento CLP**, che classifica le sostanze chimiche pericolose nell\'Unione Europea. In particolare, gli aggiornamenti riguardano i criteri per identificare le sostanze che presentano rischi per l'ambiente acquatico, aumentando la coerenza normativa tra le due discipline. **4. Applicazione del Regolamento** Il regolamento è entrato in vigore a partire dal **5 luglio 2018**, con un periodo di transizione che ha permesso alle imprese e agli operatori di adeguarsi ai nuovi criteri di classificazione. Le modifiche hanno un impatto diretto su tutte le operazioni di gestione dei rifiuti, comprese le fasi di raccolta, trattamento e smaltimento. **Il D. Lgs. n. 205 del 3 dicembre 2010** Integra il sistema di gestione dei rifiuti in Italia, adattato alle modifiche comunitarie tramite la **Legge 116/2014**, che recepisce alcune delle direttive europee in materia ambientale e gestione rifiuti. Il *D. Lgs. n. 205 del 3 dicembre 2010* ha subito diverse modifiche e aggiornamenti fino al 2024, soprattutto in merito alla gestione dei rifiuti e all\'adeguamento alla normativa europea. Questo decreto attua la direttiva 2008/98/CE sulla gestione dei rifiuti, nota come *Direttiva quadro rifiuti*. Ecco alcune delle principali novità e aggiornamenti: 1. **Tracciabilità dei rifiuti**: Dal 1° gennaio 2019, è stata abrogata una parte delle disposizioni originarie, inclusi diversi articoli del D. Lgs. n. 205/2010. La tracciabilità dei rifiuti è ora regolamentata dagli articoli 188, 189, 190 e 193 del D. Lgs. n. 152/2006, con l\'integrazione delle modalità previste dall\'articolo 194-bis. Queste misure mirano a garantire un sistema di tracciabilità più efficiente, gestito direttamente dal Ministero dell'Ambiente. 2. **Sistema di gestione dei rifiuti**: Dal 2019, è stata introdotta una nuova modalità di gestione basata su un sistema più sinergico tra Stato, Regioni, e Province autonome, con un maggiore coinvolgimento degli enti locali e dei privati in accordi, contratti di programma o protocolli d\'intesa. Queste collaborazioni hanno l\'obiettivo di armonizzare gli obiettivi di gestione dei rifiuti a livello nazionale. 3. **Modifiche precedenti e nuove linee guida**: Tra gli aggiornamenti più recenti si annoverano modifiche al *Testo Unico Ambientale* (D. Lgs. 152/2006), con lo scopo di migliorare la gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni di CO2, nonché l\'integrazione di normative europee per promuovere una gestione più sostenibile e circolare. In sintesi, le modifiche più recenti puntano a semplificare e migliorare il sistema di tracciabilità e gestione dei rifiuti, con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale e all\'integrazione delle normative europee. **Legge 24 marzo 2012 n. 28** Questa legge, che regolava alcuni aspetti dell\'energia rinnovabile e dell\'ambiente, è stata sostituita e migliorata dalla **Legge 116/2014**, che amplia il quadro normativo sulla sostenibilità ambientale e la gestione energetica. La Legge 24 marzo 2012 n. 28, originariamente convertita dal Decreto-legge del 25 gennaio 2012, n. 2, introduceva misure urgenti in materia ambientale, specialmente riguardo la gestione dei rifiuti. Nel 2024 non risultano modifiche significative dirette alla legge stessa, ma essa è parte integrante del quadro normativo ambientale che è stato aggiornato attraverso altri provvedimenti, in particolare riguardo alla **gestione dei rifiuti e degli inquinanti**. Aggiornamenti riguardano la normativa sui rifiuti e le nuove direttive dell\'UE sulla riduzione dei rifiuti e sulla gestione delle sostanze inquinanti. **Legge 11 agosto 2014 n. 116** Ha recepito le direttive europee sulla gestione dei rifiuti e sugli aggiornamenti CLP e REACH. La Legge 11 agosto 2014, n. 116 è stata creata per convertire il **Decreto-legge n. 91/2014**, includendo modifiche importanti in diversi settori come l\'agricoltura, la tutela ambientale, l\'efficienza energetica nelle scuole e università, e il rilancio delle imprese. Ha introdotto misure urgenti per ridurre i costi delle tariffe elettriche e rispettare normative europee in questi ambiti. Nonostante questa legge sia stata centrale per molti settori, fino ad oggi non ci sono stati aggiornamenti significativi per il 2024 che abbiano direttamente modificato le disposizioni di questa normativa. Le sue modifiche si sono principalmente concentrate sulle direttive iniziali per rilanciare settori chiave e tutelare l\'ambiente. Tuttavia, le leggi successive nel campo della sicurezza sul lavoro e dell\'ambiente, come il **Testo Unico Ambiente** e le direttive sull\'energia, hanno influenzato indirettamente l\'applicazione delle norme derivate dalla Legge 116/2014. Per i dettagli completi e aggiornati, è consigliabile consultare la **Gazzetta Ufficiale** o piattaforme come **Normattiva** che raccolgono e aggiornano la legislazione vigente. La **Legge 11 agosto 2014, n. 116** si concentrava inizialmente su diversi ambiti, inclusi l\'agricoltura, l\'energia, l\'ambiente e il rilancio economico di alcune aree del Paese. Ecco una panoramica dettagliata delle principali novità e aggiornamenti collegati, inclusi i cambiamenti recenti fino al 2024: - Erano stati introdotti incentivi per sostenere le aziende agricole, con particolare attenzione a quelle che adottavano metodi produttivi sostenibili e rispettosi dell\'ambiente. - Al 2024, molte di queste misure sono state integrate da nuovi provvedimenti che mirano a favorire la **transizione ecologica** e l\'agricoltura biologica. L\'UE e l\'Italia hanno adottato nuove politiche per aumentare i fondi destinati alle pratiche agricole sostenibili. - L\'inclusione di **nuove sostanze** nella lista delle sostanze pericolose da bonificare. - L\'aggiornamento delle normative sulla gestione dei rifiuti, in linea con la **Direttiva UE 2018/851**, che ha modificato la precedente **Direttiva 2008/98/CE**. - Fino al 2024, le disposizioni della legge sono state integrate da una maggiore attenzione verso la **circolarità dei rifiuti** e i piani di gestione per ridurre l\'impatto ambientale, conformandosi alle direttive europee più recenti in tema di rifiuti e inquinanti. - La legge aveva avviato un processo di aggiornamento dei regolamenti sulla sicurezza nelle scuole e università, con incentivi per migliorare l\'efficienza energetica negli edifici pubblici. - Nel 2024, queste misure sono state potenziate attraverso il **Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro** (D. Lgs. 81/2008), che continua a subire modifiche per tutelare i lavoratori e migliorare le condizioni di sicurezza, integrando nuovi standard internazionali e direttive comunitarie. - **Transizione ecologica**: Nel contesto della transizione ecologica e degli obiettivi di **zero emissioni nette** al 2050, ci sono stati aggiornamenti per migliorare la sostenibilità delle politiche agricole e industriali, con incentivi specifici legati all\'efficienza energetica e all\'utilizzo di tecnologie verdi. - **Fondi europei per la resilienza**: Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha integrato molte delle disposizioni originali della legge, in particolare per quanto riguarda la **digitalizzazione** delle pratiche agricole e l\'integrazione di tecnologie innovative per migliorare la produttività e ridurre le emissioni di CO2. **Conclusione:** La **Legge 11 agosto 2014, n. 116** ha costituito una base importante per molte delle misure attuali in materia di energia, agricoltura e ambiente. Sebbene non ci siano modifiche dirette nel testo originario al 2024, molte delle sue disposizioni sono state aggiornate e integrate attraverso regolamenti e direttive successive, in particolare legate alla **transizione ecologica** e alla sostenibilità ambientale. **Legge 6 agosto 2015, n. 125** Questa legge, focalizzata sullo sviluppo sostenibile, ha subito ulteriori modifiche con la normativa del **2017** per rafforzare la gestione delle risorse ambientali in Italia. La Legge 6 agosto 2015, n. 125 è stata aggiornata principalmente con proroghe e modifiche relative agli enti territoriali e alla gestione delle loro risorse e funzioni. Le modifiche più recenti includono: 1. **Proroghe dei termini** per l\'adeguamento degli enti territoriali a nuove normative, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei fondi e le strutture universitarie, estendendo alcune scadenze fino al 31 dicembre 2024. Questo include anche il settore dell\'istruzione superiore tecnica (IFTS) e le Fondazioni ITS Academy. 2. **Modifiche alle normative finanziarie e di bilancio**, che hanno esteso i termini per interventi di messa in sicurezza di edifici e territori, legati in particolare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prorogati al 31 marzo 2023 per certe tipologie di interventi. 3. **Istituzione di tavoli tecnici consultivi**, in particolare per le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, con l\'obiettivo di definire criteri tecnici e la gestione delle concessioni. Non risultano ulteriori aggiornamenti sostanziali al 2024, se non quelli relativi alle proroghe delle scadenze per adeguamenti e misure specifiche di sicurezza e finanziarie. **nota interpretativa del Ministero dell'Ambiente del 28 settembre 2015 n. 0011845** **Legge 3 agosto 2017 n.123** Focalizzata sulla gestione di sostanze pericolose, è stata aggiornata dal **DL 91/2017**, che introduce nuove misure per ridurre i rischi legati ai prodotti chimici nell\'ambiente. La Legge 3 agosto 2017, n. 123 è stata promulgata come conversione del Decreto-Legge 20 giugno 2017, n. 91, per sostenere la crescita economica nel Mezzogiorno. Questa legge ha introdotto disposizioni volte a favorire investimenti e sviluppo in alcune aree svantaggiate del Sud Italia. Le modifiche principali includono incentivi fiscali per le imprese, misure di sostegno per la riqualificazione urbana, e interventi per migliorare l\'accesso ai fondi strutturali europei. Sono stati introdotti anche strumenti per il miglioramento della formazione professionale e politiche per l\'innovazione tecnologica, con particolare attenzione al settore agricolo e industriale. **Aggiornamenti recenti**: Non ci sono stati aggiornamenti significativi della **Legge n. 123 del 2017** al 2024, sebbene alcune disposizioni siano state applicate e rafforzate da altri decreti legati allo sviluppo del Mezzogiorno e alle politiche di coesione territoriale. **Nota tecnica sull'articolo 9 del DL 91/2017** L\'articolo 9 del Decreto-Legge 91/2017, che introduceva disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, ha subito diverse modifiche e aggiornamenti negli anni, con alcune recenti evoluzioni. In particolare, il decreto è stato convertito in legge con la **Legge 3 agosto 2017, n. 123**, e includeva misure legate allo sviluppo economico delle regioni meridionali d\'Italia. Le principali novità dell\'articolo 9 riguardavano la creazione di **Zone Economiche Speciali (ZES)** per attrarre investimenti nelle aree meno sviluppate del Mezzogiorno. Le ZES prevedono agevolazioni fiscali e amministrative per incentivare gli investimenti industriali. A partire dal 2020 e negli anni successivi, sono state introdotte **ulteriori proroghe e finanziamenti** per le ZES e altre misure correlate, come incentivi per i giovani imprenditori del Mezzogiorno e fondi destinati a investimenti in infrastrutture e crescita economica. Questi aggiornamenti mirano a rafforzare l\'efficacia delle ZES e ad ampliare la loro portata temporale, con finanziamenti previsti anche per il 2024 e oltre. Tuttavia, ad oggi, non sono stati segnalati aggiornamenti significativi per l\'articolo 9 del DL 91/2017 specifici al 2024. Le modifiche più rilevanti risalgono agli ultimi anni, con l\'attuazione progressiva delle ZES e l\'implementazione di strumenti di sostegno economico già avviati. **Ordinanza Corte di cassazione n. 37460 del 27/07/2017** L\'Ordinanza della Corte di Cassazione n. 37460 del 27 luglio 2017 ha riguardato principalmente la classificazione dei rifiuti, in particolare i cosiddetti **\"rifiuti a specchio\"**. La Corte ha ribadito l\'onere in capo al produttore/detentore del rifiuto di garantire una corretta classificazione e caratterizzazione, basata sul principio di precauzione. Il produttore deve utilizzare tecniche idonee per stabilire la pericolosità dei rifiuti, in linea con le normative europee, come il Regolamento (UE) 1357/2014 e la decisione 2014/955/UE. Un aggiornamento significativo emerso dal dibattito giuridico ha riguardato anche il **D.L. 91/2017** (art. 9), che è stato contestato per la sua applicabilità in tema di classificazione dei rifiuti, portando a diverse interpretazioni in tribunale e generando la necessità di rinvii alla Corte di Giustizia Europea per chiarimenti ulteriori. **direttiva codici CER - classificazione dei rifiuti** Gli aggiornamenti più recenti riguardanti la **direttiva sui codici CER** e la **classificazione dei rifiuti** introducono diverse novità normative importanti, con particolare attenzione alla corretta identificazione delle caratteristiche di pericolo per i rifiuti e la loro classificazione. 1. **Classificazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi**: Una delle questioni centrali riguarda i rifiuti cosiddetti \"a specchio\", cioè quelli che possono essere classificati come pericolosi o non pericolosi a seconda della concentrazione di sostanze pericolose contenute. Gli aggiornamenti rafforzano l\'importanza di eseguire un\'analisi chimica accurata per determinare la corretta classificazione, come stabilito dal Regolamento (UE) 1357/2014, e confermano che non esiste un obbligo generale di analisi per ogni conferimento, ma questa può essere richiesta in base alle autorizzazioni dell\'impianto. 2. **Orientamenti tecnici aggiornati**: La Commissione europea ha fornito orientamenti aggiornati per chiarire la corretta applicazione della direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE) e della decisione 2000/532/CE, modificata negli anni successivi. Questi orientamenti aiutano le autorità e le imprese a interpretare correttamente le normative UE, in particolare riguardo all\'identificazione delle caratteristiche di pericolo e alla classificazione dei rifiuti. 3. **Modifiche recenti sui codici CER**: Gli aggiornamenti del **Regolamento (UE) 2020/2174** hanno introdotto nuovi codici e chiarito la gestione di alcune categorie specifiche di rifiuti, con un focus particolare sui rifiuti che contengono sostanze ecotossiche o persistenti, come gli inquinanti organici persistenti (POP). **Caratteristiche di pericolo, codici HP** Le Caratteristiche di pericolo (HP), introdotte con il Regolamento (UE) n. 1357/2014, sono state aggiornate più volte negli ultimi anni, soprattutto con il Regolamento (UE) n. 2017/997, che ha modificato in particolare i criteri per la classificazione dei rifiuti ecotossici, **HP14 (Ecotossico)**. **Modifiche principali al HP14 (Ecotossico):** 1. **Nuove soglie di concentrazione**: I rifiuti devono essere classificati come HP14 se contengono sostanze pericolose per l\'ambiente acquatico. Ad esempio: - Sostanze classificate come **Ozone 1 (H420)** con concentrazioni ≥ 0,1%. - Sostanze **Aquatic Acute 1 (H400)** con somma delle concentrazioni ≥ 25%. - Sostanze **Aquatic Chronic 1, 2, 3 e 4 (H410, H411, H412, H413)** con una formula complessa che combina le diverse concentrazioni per stabilire la pericolosità. 2. **Esclusione dei fattori moltiplicativi M**: A differenza del Regolamento CLP, il calcolo per HP14 non include i fattori M, utilizzati per moltiplicare la pericolosità delle sostanze. Tuttavia, è stato previsto che il metodo potrebbe essere aggiornato in futuro per includere questi fattori. 3. **Differenze rispetto al trasporto di merci pericolose (ADR)**: Il disallineamento con l\'ADR comporta che non tutti i rifiuti classificati HP14 siano considerati pericolosi anche per il trasporto, rendendo necessarie valutazioni specifiche caso per caso. - POP inquinanti organici persistenti 1. **Aggiornamento dell\'Allegato I**: Revisione delle sostanze elencate, includendo il **PFOA** (acido perfluoroottanoico) e i suoi derivati, con restrizioni stringenti per le concentrazioni ammesse (≤ 1 mg/kg). 2. **Deroghe temporanee**: Fino al 18 agosto 2023, è stata concessa una deroga per la presenza di PFOA nei prodotti industriali, come le micropolveri di politetrafluoroetilene (PTFE). - Regolamento CLP, Tabella 3, Parte 3, Allegato VI Il **Regolamento CLP**, nella sua **Tabella 3, Parte 3, Allegato VI**, è stato recentemente aggiornato con il **Regolamento delegato (UE) 2024/197**, pubblicato il 5 gennaio 2024. Questo regolamento introduce significative modifiche alla classificazione e all\'etichettatura armonizzate di sostanze pericolose. **Modifiche principali:** 1. **Nuove sostanze**: Sono state **aggiunte 28 nuove voci** nella Tabella 3 Parte 3 dell\'Allegato VI, mentre altre **24 sostanze sono state aggiornate**. 2. **Specifiche sostanze e pericolosità**: Sono stati riconsiderati i pareri del **Comitato per la Valutazione dei Rischi (RAC)** dell\'ECHA, che ha valutato i rischi ambientali e per la salute umana associati a varie sostanze. Tra queste, ad esempio, il **piombo** è stato oggetto di discussione, e la sua classificazione è stata aggiornata per distinguere tra la sua forma massiva e la polvere, in base alla loro diversa dissoluzione in acqua. 3. **Altre sostanze**: Sono state valutate numerose altre sostanze chimiche, come il **bisfenolo AF**, l\'**acrilato di metile**, e il **carbonato di litio**, che hanno subito modifiche nella classificazione per allinearsi con i più recenti studi scientifici. Queste modifiche entreranno ufficialmente in vigore il **25 gennaio 2024**, ma saranno applicabili a partire dal **1º settembre 2025**, dando così tempo alle aziende di adeguarsi alle nuove norme. **Altre modifiche recenti:** Nell\'ultimo anno, altri regolamenti come il **Regolamento (UE) 2023/1435** e il **2023/1434** hanno aggiornato ulteriori sostanze pericolose, in particolare per quanto riguarda sostanze borate e la loro classificazione. In Italia, la classificazione dei rifiuti pericolosi è disciplinata da vari decreti e normative, con aggiornamenti recenti fino al 2024. Ecco una panoramica dei principali strumenti normativi in vigore: 1. **Decreto Legislativo 152/2006**: È la normativa di base che regola la gestione dei rifiuti in Italia. In particolare, il **D.Lgs. 116/2020** ha aggiornato alcune definizioni e categorie di rifiuti, inclusi quelli pericolosi. 2. **Linee Guida sulla Classificazione dei Rifiuti**: Approvate con il **Decreto n. 47 del 9 agosto 2021**, queste linee guida forniscono dettagli su come classificare i rifiuti secondo le caratteristiche di pericolo. Le linee guida sono state elaborate dal Consiglio del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente e includono chiarimenti su come valutare le diverse proprietà di pericolo (HP) dei rifiuti, come HP1 (esplosivo), HP3 (infiammabile) e HP6 (tossico per l\'ambiente). 3. **Aggiornamenti e chiarimenti**: Nel 2023, sono stati pubblicati chiarimenti sulle procedure di classificazione, inclusi errori riscontrati in documenti precedenti e dettagli specifici riguardanti sostanze chimiche come il pentaclorofenolo, che rientra nella normativa sugli inquinanti organici persistenti (POPs). 4. **Decreti recenti**: Tra i decreti più recenti, spiccano: - **Decreto del Ministro n. 418 del 19 dicembre 2023**: Istituisce un organismo di vigilanza per la gestione dei rifiuti. - **Decreto n. 354 del 30 ottobre 2023**: Riguarda la gestione di attrezzi da pesca dismessi. 5. **Codice Europeo dei Rifiuti (CER)**: La classificazione dei rifiuti pericolosi è supportata dal CER, che assegna codici univoci ai rifiuti. Quelli pericolosi sono contrassegnati da un asterisco (\*) accanto al codice, facilitando così la loro identificazione e gestione. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti normativi, puoi consultare il sito del Ministero dell\'Ambiente e della Sicurezza Energetica, dove sono disponibili documenti ufficiali e comunicazioni aggiornate. In Italia, la classificazione dei rifiuti pericolosi è regolata da una serie di decreti e normative, aggiornate fino al 2024. Ecco un elenco dei principali strumenti normativi in vigore: **Principali Decreti e Normative** 1. **Decreto Legislativo 152/2006**: - Normativa di base per la gestione dei rifiuti in Italia. - **D.Lgs. 116/2020**: Aggiornamento che modifica alcune definizioni e categorie di rifiuti, inclusi quelli pericolosi. 2. **Linee Guida sulla Classificazione dei Rifiuti**: - Approvate con **Decreto n. 47 del 9 agosto 2021**. - Forniscono indicazioni su come classificare i rifiuti in base alle loro caratteristiche di pericolo (HP), come HP1 (esplosivo), HP3 (infiammabile), HP6 (tossico per l\'ambiente). 3. **Aggiornamenti e Chiarimenti (2023)**: - Pubblicazione di chiarimenti sulle procedure di classificazione, inclusi errori riscontrati in documenti precedenti. - Dettagli specifici riguardanti sostanze chimiche, come il pentaclorofenolo, secondo la normativa sugli inquinanti organici persistenti (POPs). 4. **Decreti Recenti**: - **Decreto del Ministro n. 418 del 19 dicembre 2023**: Istituisce un organismo di vigilanza per la gestione dei rifiuti. - **Decreto n. 354 del 30 ottobre 2023**: Riguarda la gestione di attrezzi da pesca dismessi. 5. **Codice Europeo dei Rifiuti (CER)**: - Fornisce una classificazione standardizzata per i rifiuti, assegnando codici univoci. I rifiuti pericolosi sono contrassegnati da un asterisco (\*) accanto al codice. **Risorse Aggiuntive** - È consigliabile consultare il sito del **Ministero dell\'Ambiente e della Sicurezza Energetica** per ulteriori dettagli e aggiornamenti normativi, dove sono disponibili documenti ufficiali e comunicazioni aggiornate. Questo quadro normativo aiuta a garantire una gestione sicura e sostenibile dei rifiuti, proteggendo la salute pubblica e l\'ambiente.