Contabilità, Bilancio e Principi Contabili PDF

Summary

These notes cover the fundamental principles of accounting, including concepts like the economic entity principle, cost principle, prudence, and consistency. They outline different types of accounting, as well as the roles of accounting in business performance monitoring and reporting. The material is targeted towards students likely in an undergraduate business program.

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Anno 2023/2024 CONTABILITÀ, BILANCIO E PRINCIPI CONTABILI Prof. Andreaus Michele 1. PRINCIPI E FUNZIONAMENTO Art.2082 c.c.: “È imprenditore colui che esercita professionalmente un’attività economica...

Anno 2023/2024 CONTABILITÀ, BILANCIO E PRINCIPI CONTABILI Prof. Andreaus Michele 1. PRINCIPI E FUNZIONAMENTO Art.2082 c.c.: “È imprenditore colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni e servizi” Azienda: complesso di bei organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa → l’imprenditore esercita attività di impresa attraverso l’organizzazione aziendale Ci sono due tipologie fondamentali di azienda: - Di produzione, aziende che provvedono alla produzione per il mercato di beni o servizi di natura economica - Di erogazione, aziende che si occupano direttamente e durevolmente di soddisfare il complesso di bisogni ordinari o straordinari di determinati soggetti (la ricchezza è messa a disposizione da soggetti esterni) Nonostante le diverse tipologie di aziende, si applicano le stesse regole contabili che vanno a “registrare” solo i fatti amministrativi esterni (tra azienda e terzi). Questo perché i fatti interni concorrono solo in modo indiretto a formare il reddito d’esercizio (es. diminuzione dei costi o aumento dei ricavi; ma tutto tramite scambi con terzi) Principio di economicità: stabilisce la necessità di un’azienda di conseguire risultati positivi nel lungo periodo per permettere la sopravvivenza della stessa. Periodi di disequilibrio economico d’esercizio si possono verificare solo se tenuti sotto controllo Esistono vari tipi di contabilità: - Analitica-gestionale (industriale), serve per controllare con cadenza periodica infrannaule i risultati economici di gestioni parziali. Sono risultati parziali in quanto si riferiscono ad una parte dell’intera gestione d’impresa → scopi: effettua calcoli di convenienza economica comparata, prepara programmi economico finanziari, valuta le rimanenze in magazzino, orienta la formazione dei prezzi di vendita ed accerta la loro remuneratività - Generale, sistema che registra gli avvenimenti tra l’azienda e i terzi Quali sono le funzioni della contabilità? - Monitorare l’andamento dell’azienda - Prevedere andamento futuro - Comparare i risultati La contabilità è basata su regole certe che rendono i dati comparabili nel tempo e nello spazio, ciò solo grazie ai principi contabili internazionali che hanno portato ogni paese a redigere i propri bilanci secondo regole comuni, per permettere il confronto. I principi contabili internazionali sono stati resi obbligatori per avere un dato confrontabile, inoltre sono molto più attenti al dato finanziario piuttosto che a quello economico (EBITDA: earn before interests, taxes, depreciations and amortization) Vantaggi contabilità: indispensabile, obbligatoria, organica e consente di produrre il bilancio Svantaggi contabilità: non identifica la reddittività delle aree strategiche d’affari (ASA), non programma l’attività, quantità reali e non standard, solo rilevazioni contabili (non vengono considerati i fattori intangibili), non esamina i singoli oggetti (non è una contabilità per prodotto) La contabilità rileva: - Scambi tra l’azienda e l’esterno che generano flussi finanziari - Flussi finanziari (entrata e uscita di denaro) - Valutazioni di bilancio, ovvero costi (consumo di un fattore produttivo) e ricavi d’esercizio 1 Limiti della contabilità: non è in grado di definire il profilo reddituale di una singola ASA → il limite della contabilità si manifesta a fine dell’esercizio quando bisogna determinare i costi e ricavi dell’esercizio e i flussi finanziari quindi bisogna misurare il consumo di fattore produttivo La contabilità ha un ruolo importante all’interno del sistema informativo aziendale ed è la base per la dichiarazione dei redditi quindi per determinare il reddito imponibile Le regole di tenuta della contabilità fanno riferimento a: - codice civile (art. 2043 c.c. e seguenti) - postulati di bilancio - principi contabili nazionali (OIC) → ruolo del sistema informativo aziendale - principi contabili internazionali (IAS/IFRS) → rapporto con dichiarazioni dei redditi - testo unico imposte sul reddito (TUIR) → rapporto tra aspetti formali e sostanziali L’obiettivo del bilancio è informare chi è interessato allo stato di salute dell’azienda, mentre l’obiettivo del fisco è garantire un gettito all’Erario costo: consumo di un fattore produttivo → margine effettivo sul rischio della realizzazione del ricavo la contabilità segue delle regole che partono dalle metaregole che sono i postulati (principi generali) e dai principi contabili o di redazione art.2043 c.c.: “gli amministratori devono redigere il bilancio d’esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato d’esercizio” Primo comma→ si è raggiunto nel 2016, in passato il bilancio era composto solo da SP e CE (ma quest’ultimo non aveva un contenuto minimo obbligatorio) Quando si redige il bilancio si prende tutto ciò che è stato tenuto dalla contabilità e lo si riepiloga in un conto di sintesi che prende il nome di stato patrimoniale che è un’immagine statica del patrimonio aziendale Il conto economico prende una voce dello SP, ovvero il risultato d’esercizio e ci dice come si è determinato Secondo comma→ è la clausola generale e racchiude 3 principi: - verità, il bilancio è veritiero quando ai ricavi realizzati nell’esercizio contrappone i costi effettivamente sostenuti per realizzare quei ricavi. Questo principio impedisce le politiche di bilancio Obiettivo: CREDIBILITA’ e ATTENDIBILITA’ del bilancio. Il bilancio non potrà MAI essere completamente OGGETTIVO (es. valutazione rischio insolvenza crediti o magazzino). Il principio di verità definisce la necessità di adottare un processo di tipo logico-razionale - chiarezza, il bilancio è chiaro quando rispetta gli schemi di bilancio di contenuto minimale previsti dal codice civile. Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, si devono offrire le informazioni complementari necessarie allo scopo significatività delle informazioni (utili per gli utilizzatori finali) Rilevanza delle informazioni (importanti in termini anche quantitativi) - correttezza, il bilancio è corretto se rispetta i criteri di valutazione previsti dal codice civile (art. 2423- bis) e dai principi contabili. Questi principi possono, talvolta, lasciare una piccola discrezionalità. NEUTRALITA’ = limitazione della discrezionalità degli Amministratori 2 Correttezza tecnica e comportamentale Il costo è un criterio di rappresentazione del valore Tutti i principi sono legati al concetto di valore e non di costo e il vincolo del valore di bilancio. Io posso esporre in bilancio un valore solo se questo è realizzabile I PRINCIPI DI REDAZIONE / POSTULATI DI BILANCIO 1. principio di prudenza: bisogna gestire il rischio sulle effettive realizzazioni possibili, è volto quindi ad evitare che l’azienda distribuisca utili non realizzati esempio: ricavi per 100.000euro → rischi: inadempimento del debitore (per volontà o per incapacità) o adempimento parziale In Conto Economico devo iscrivere solo i ricavi effettivamente realizzati ai quali contrappongo tutti i costi, anche quelli presunti o connessi ai rischi sui ricavi (eventi aleatori). 2. Continuità: la contabilità riguarda le imprese in funzionamento caratterizzata da continuità nelle operazioni. Quando tale presupposto viene meno cambiano le regole di riferimento e si parla di momenti “straordinari”: fusione, scissione, cessione, liquidazione… L’azienda nasce con il bilancio di costituzione, quando muore si effettua il bilancio di liquidazione → cambia la realizzabilità dei valori, in quanto se l’azienda è in funzione ha un processo produttivo che riesce a recuperare i valori Se due aziende si fondono c’è un bilancio straordinario in quanto si fondono anche gli azionisti. Come si determina lo scambio? Come si realizzano i valori? Il valore di un’azienda dipende sulla base delle potenzialità future e non rispetto a quello che ha fatto in passato 3. competenza economica, Il bilancio deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data di manifestazione finanziaria Se a fronte di un costo sostenuto in un esercizio non abbiamo ancora ottenuto il relativo ricavo, allora quel costo deve essere stornato fino all’esercizio in cui non si potrà misurare anche il ricavo Scritture di assestamento (rinvio) dimensione finanziaria → fa riferimento alle entrate e alle uscite dimensione economica → fa riferimento ai ricavi e ai costi Manifestazione finanziaria: i dati vengono iscritti in contabilità quando determinati fatti accadono competenza economica: sancisce la separazione tra aspetto finanziario ed economico e per competenza si intende tutto ciò che è stato effettivamente realizzato in un anno, indipendentemente da quando i ricavi verranno incassati o i costi sostenuti → il costo è legato al consumo di fattore produttivo necessario per effettuare quel ricavo ATTENZIONE! Non sempre coincidono 4. separazione patrimonio tra impresa e imprenditore, Il principio della separazione e autonomia patrimoniale evoca il concetto di responsabilità limitata e traccia i confini tra società di persone e di capitali nelle obbligazioni verso i terzi → l’imprenditore ha una quota della società, ma non c’è una fusione dei patrimoni 3 5. costanza dei criteri di valutazione, i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro. Il cambiamento dei criteri di valutazione dev’essere approvato Esempio: ammortamento in 10 anni di un macchinario, dopo 5 si decide che la vita residua è di soli 3 anni e pertanto si dovrà ammortizzare il restante non più in 5 ma in 3 Unico principio per il quale è prevista la DEROGA - caso eccezionale - la conservazione del precedente criterio di valutazione condurrebbe alla costruzione di valori meno significativi di quelli conseguibili con l’impiego di altro criterio - motivazioni nota integrativa 6. prevalenza della forma sulla sostanza, la valutazione delle voci deve essere fatta tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato 7. costo storico come criterio base di valutazione, l'adozione del costo storico come cardine del sistema delle valutazioni di bilancio risponde primariamente ad una esigenza di certezza, a ragione della sua agevole individuabilità, nella lettura e comprensione dei dati di bilancio che esprimono e riconoscono la situazione dell'impresa 8. omogeneità della moneta di conto, Il principio del comun denominatore monetario stabilisce che contabilità rileva solo fatti esprimibili in termini monetari Limite = know how and intangibles Il metro di misura è lo stesso, ovvero la moneta, ma questa non ha lo stesso valore negli anni a causa dell’inflazione che cambia il potere d’acquisto della moneta → valore nominale ≠ valore reale → limite della contabilità 9. periodo contabile, per convenzione la vita dell’azienda viene suddivisa in periodi contabili o esercizi amministrativi. Il periodo contabile obbligatorio per le aziende non quotate è di 12 mesi ma non necessariamente coincide con l’anno solare: momento di costituzione dell’azienda (es.10/10- 31/12) e stagionalità dell’attività (società di calcio, impianti di risalita, esercizi commerciali stagionali, società controllate da capogruppo estere) attenzione: se l’azienda è quotata il periodo contabile è di 6 mesi I CONTI E IL LORO FUNZIONAMENTO profilo finanziario: Le operazioni di gestione esterna producono variazioni di massa monetaria a disposizione dell’impresa e sono rappresentate da valori numerari (denaro, crediti e debiti) impieghi in dare e fonti in avere profilo economico: le operazioni di gestione esterna causano la formazione di reddito negativi e positivi (costi e ricavi) il conto è lo strumento per messo del quale vengono rilevate le operazioni nei loro aspetti economici e finanziari Conto finanziario Conto economico ↑disp.liquide ↑disp.liquide costi ricavi ↑crediti ↑crediti prelievi di apporti di ↓debiti ↓debiti capitale capitale Terminologia specifica: aprire un conto, movimentare un conto, addebitare (conto in dare) o accreditare (conto in avere) un conto, totale dare, totale avere, conto acceso e conto spento (saldo =0 o ≠0) Regole fondamentali: - il totale delle somme in dare e in avere del libro giornale deve essere uguale al totale delle somme riportate in dare e in avere nel libro mastro. Per conseguenza il totale delle somme 4 scritte in dare e il totale delle somme scritte in avere di tutti i conti di mastro devono essere uguali - la somma di tutti i conti iscritti in dare e in avere è pari a zero (perché utilizziamo il concetto di dare e avere come quelli di “+” e “- “) - il saldo dei conti riepilogativi è pari a zero I conti finanziari possono essere di tre categorie: - certi (es. banca, cassa) - assimilati (promesse di pagamento es. crediti e debiti) - presunti (valori che non possono essere determinati con precisione es. crediti e debiti in valuta estera) I conti economici possono essere di: - patrimonio netto - di reddito → d’esercizio (ordinario e straordinario), pluriennale, sospeso (es. rimanenze, svalutazione crediti), di risultato Il piano dei conti in Italia è libero. Esso tuttavia sarà tanto più fruibile quanto più riflette la struttura del CE e dello SP (vedi schemi di bilancio) e le finalità conoscitive dell’impresa per soddisfare esigenze di ordine pratico. È costituito dall’elenco dei conti attivi in una data contabilità e delle norme che regolano il funzionamento dei corsi medesimi e costituisce la base per la rilevazione contabile dei fatti di gestione l quadro dei conti è costituito da un raggruppamento che può essere considerato il conto primario, dai conti che suddividono il raggruppamento stesso (sottoconti) e dalla voce di BILANCIO in cui deve essere inserito. A ciascun sottoconto deve essere assegnato un codice numerico suddiviso in due parti: la prima parte indica il raggruppamento e la seconda il conto interessato 1. ricavi 1.1. ricavi It 1.1.1 ricavi It produzione 1.1.2 ricavi It servizi 1.2. ricavi estero libro giornale: successione cronologica libro mastro: osservazione dell’oggetto interessato dalle operazioni I conti riepilogativi vengono anche definiti “conti di sintesi” e permettono di raggruppare tutti i conti di mastro che vengono utilizzati nel corso dell’esercizio dalla contabilità tipi di strutture: - costitutive - continuative (gestione caratteristica, accessoria, operazioni di finanziamento e investimento, gestione tributaria) - assestamento - chiusura non è detto che nello SP ci sono solo conti di natura finanziaria, posso trovare anche conti di natura economica che sono “in sospeso” l’ammortamento fa tornare in forma liquida l’investimento effettuato in precedenza attraverso le rimanenze io sospendo dei costi sostenuti nell’esercizi, ma non avendo generato ricavi non sono costi di competenza dell’esercizio e devono essere rimandati al futuro 5 Partita doppia: sistema (metodo) con il quale i fatti di gestione vengono rilevati ovvero mediante una “doppia osservazione”; testimonia un aspetto originario e un aspetto derivato e come essi partecipano alla trasformazione del reddito e del capitale La contabilità è un complesso di fatti e di operazioni con cui l’impresa esprime la propria vita Profilo reddituale: metodo che intende tenere sotto osservazione l’oggetto complesso reddito visto nei singoli elementi che lo determinano (ricavi e costi) Profilo patrimoniale: metodo che intende misurare la composizione, l’entità e le variazioni dell’oggetto complesso “capitale” o patrimonio netto aziendale Il patrimonio di un’azienda è dato dalle attività (capitale investito, quindi gli impieghi finanziari nell’azienda) e dalle passività (debiti e patrimonio netto) Attivo = debiti + patrimonio netto (passivo) Può esserci un patrimonio netto negativo? Contabilmente si, ma dal punto di vista legale i soci vengono portati in tribunale oppure i soci ricapitalizzano l’azienda Nel corso dell’esercizio la contabilità rileva entrate e uscite di denari (flussi finanziari tra l’azienda e l’esterno) → c’è differenza tra flussi finanziari ed economici nel breve periodo Cash count: ho costi che non hanno dato luogo a un costo finanziario, quindi se questi costi vanno a rettificare i ricavi posso arrivare ad avere un risultato negativo CHIUSURA DEI CONTI Quando si realizza il bilancio d’esercizio si prendono tutti i conti aperti e si sintetizzano in un unico conto di riepilogo, il quale rappresenta un’immagine statica del patrimonio dell’azienda a inizio o fine esercizio Per arrivare alla chiusura dei conti bisogna passare per: bilancio di verifica, rettifiche, riepilogo CE e saldo e chiusura SP Prima si misurano i costi e ricavi di competenza, si realizza il CE e quindi si misura il risultato d’esercizio che poi andrà a risultare nello SP Il compito del CE è capire come si è formato il risultato d’esercizio Le rettifiche possono essere: - di imputazione, io imputo/carico a ciò che la contabilità ha già rilevato, costi e ricavi di competenza dell’esercizio ma che non hanno avuto manifestazione finanziaria e quindi in partita doppia non esistono (es. TFR, debiti tributari, ratei…) - di storno, ho sostenuto costi e ricavi, ma sono di competenza dell’esercizio successivo, quindi devo sospenderli e rinviarli al futuro (es. ammortamento, rimanenze, fondo svalutazione crediti e fondi rischi, risconti…) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO È una retribuzione differita (liquidazione) che spetta al lavoratore dipendente una volta che il suo rapporto di lavoro cessa. È un costo che non esiste per il datore di lavoro dal punto di vista contabile, perché egli viene a conoscenza di questo costo solo al momento del suo pagamento che coincide con il licenziamento o comunque con la cessione del periodo lavorativo dei dipendenti Il TFR annuo è una somma pari circa ad una mensilità più la rivalutazione delle quote pregresse (che tiene conto anche della rivalutazione ISTAT) 6 TFR 500,00 € salari e stipendi 1.200,00 € debiti per TFR 15.000,00 € dipendenti c/liquidazione 16.700,00 € Il TFR può essere lasciato in azienda e allora risulterà come un autofinanziamento per il datore di lavoro, ma il dipendente può anche decidere di destinarlo a un fondo pensione (previdenza integrativa) e in questo caso genera un flusso finanziario IMPOSTE SUI REDDITI Le imposte d’esercizio vengono versate all’Erario con due acconti il cui ammontare viene calcolato in relazione alle imposte dell’esercizio precedente (acconti da pagare nell’anno n pari al 98% delle imposte complessive dell’esercizio n-1) MAGGIO→ saldo imposte competenza anno n-1 e I° acconto anno n NOVEMBRE→ II° acconto anno n I debiti per imposte differite sono dovuti al fatto che la contabilità ha un obiettivo diverso rispetto ai criteri di legislatura fiscale (garantire un gettito al fisco), tuttavia le imposte vanno esposte in bilancio in base alla competenza e non a quando le si paga Ci sono ricavi che dal punto di vista economico sono di competenza dell’anno, mentre dal punto di vista fiscale possono essere rimandati al futuro → questo comporta che spesso il risultato d’esercizio non combacio con il reddito fiscale, tuttavia la differenza andrà nel tempo a riassorbirsi (differenza temporanea) RATEI I ratei hanno un’importanza marginale perché sono cambiati i criteri di valutazione delle attività finanziarie. Dal punto di vista contabile invece il rateo (che si calcola al 31/12) trasferisce costi e ricavi di manifestazione finanziaria futura all’anno in corso poiché sono di competenza Ratei passivi= costi ratei attivi= ricavi Definizione ratei: Quota di costo (rateo passivo) o di ricavo (rateo attivo) che non si è ancora manifestata finanziariamente ma che dal punto di vista economico è di competenza dell’esercizio in corso, e che matura proporzionalmente al tempo In sede di apertura il rateo non mi serve più e quindi chiudo il conto (es. rateo passivo in dare e oneri finanziari in avere per lo stesso importo) FONDO SVALUTAZIONE CREDITI E RISCHI Il fondo svalutazione crediti serve per svalutare il credito che probabilmente non si riuscirà ad incassare → questo perché in bilancio io possono inserire solo i crediti che sono sicura di incassare Il fondo svalutazione crediti è una rettifica di ricavo per il quale esiste un rischio di insolvenza. Nel rispetto del principio della prudenza Il fondo rischi serve per esempio se ci sono delle garanzie sui prodotti (sospendo il ricavo che potrebbe essere eroso dal rischio) Il fondo rischi accoglie quote di costo prudenzialmente accantonate per far fronte a rischi futuri Il fondo spese invece è una spesa che potrei sostenere in futuro e in base al principio di prudenza io la metto in bilancio I RISCONTI I risconti servono per rinviare al futuro costi e ricavi che hanno manifestazione finanziaria nell’anno in corso ma che hanno competenza economica futura (es. premio assicurazione) 7 Risconti attivi= costi risconti passivi= ricavi Definizione risconti: Quota di costo (risconti attivi) o di ricavo (risconti passivi) che si è già manifestata finanziariamente ma che dal punto di vista economico è di competenza dell’esercizio successivo, al quale si rinvia proporzionalmente nel tempo Le attività le chiudo in avere, le passività le chiudo in dare e poi in contro partita le metto nello SP Il patrimonio netto lo chiudo in dare e lo metto in avere dello SP LA RIAPERTURA DEI CONTI Tutti i conti che alla fine dell’esercizio sono stati chiusi nel conto Stato Patrimoniale, vengono riaperti nel nuovo esercizio in un conto transitorio chiamato Bilancio d’apertura o Stato patrimoniale iniziale. È un conto transitorio perché viene utilizzato solo in data 1/1 e ha il compito di riaprire tutti i conti in modo che possano essere utilizzati dalla contabilità. Con la riapertura, infatti, i conti vengono ricollocati nella stessa posizione di saldo in cui si trovavano alla fine dell’esercizio precedente. Sarà, infatti necessario girare ai rispettivi conti i risconti e ratei attivi e passivi e le rimanenze di magazzino L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO Ci sono delle imposte dirette che colpiscono direttamente la capacità contributivo (es. IRPEF) L’ Imposta sul valore aggiunto è una imposta indiretta che colpisce, ad ogni fase del ciclo produttivo e distributivo, il valore aggiunto cioè il margine realizzato in ogni stadio di commercializzazione È un’imposta di tipo proporzionale (4,10 e 22%) e colpisce il consumatore finale Si applica alle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello stato, nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni di chiunque effettuate → Presupposto oggettivo + territoriale + soggettivo Tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA devono essere certificate, si può usare: fattura, ricevuta fiscale e scontrino fiscale L’iva, salvo casi particolari, non genera né costi né ricavi, solo crediti e debiti Le operazioni IVA possono essere: 1. in campo IVA, se rispettano ALMENO il requisito oggettivo e soggettivo - imponibili - non imponibili, manca la territorialità (es. esportazione) - esenti, alcune norme escludono l’imponibilità per motivi di politica economica o utilità sociale (es. prestazioni mediche, assicurazioni, affitti, interessi…) 2. fuori campo iva, se manca il requisito oggettivo o soggettivo o entrambi - escluse (es. vendita di un bene da parte di un privato) Caratteristiche dell’imposta: a) GENERALE: Si tratta di una imposta generalizzata, non limitata a particolari fattispecie b) NEUTRALITA’: è un'imposta che colpisce i consumi pertanto grava soltanto sull'effettivo utilizzatore finale del bene o del servizio c) TRASPARENZA: è possibile quantificare immediatamente ed esattamente l’ammontare dell’imposta in qualsiasi stadio di commercializzazione 8 d) VALORE AGGIUNTO: l’imposta colpisce solo il valore aggiunto che ciascuna fase del processo produttivo e distributivo aggiunge al bene e) PLURIFASE: l’imposta si applica ad ogni passaggio del ciclo produttivo e distributivo f) NON CUMULATIVA: l’imposta dovuta in ciascuna fase non si somma a quelli delle altre fasi Meccanismo: I soggetti passivi di imposta (fornitori) devono addebitare l’iva ai propri clienti in misura proporzionale al corrispettivo. Successivamente dovranno versare all’erario l’imposta al netto di quella a loro volta pagata sugli acquisti effettuati, mediante una procedura di detrazione Meccanismo della RIVALSA Le liquidazioni sono a periodicità mensile ma nei casi e con le condizioni previste dalla legge possono essere a periodicità trimestrale (allora bisogna pagare l’1% in più) L’iva può essere totalmente o parzialmente indetraibile → mastrini iva indetraibile in dare se parzialmente, altrimenti non si segna niente Oltre all’IVA a credito/debito esiste anche l’IVA in sospensione: l’utilizzo di questo conto si verifica nel momento in cui le imprese intraprendono delle operazioni con la Pubblica Amministrazione e quindi sovente ricevono il pagamento a tre mesi, mentre l’IVA deve essere pagata ogni mese. Si ha allora la facoltà di sospendere il debito d’imposta fino al momento in cui non si riceve il pagamento della fattura da parte dell’Ente Dal punto di vista contabile: quando si vende la merce si usa il mastrino “iva in sospensione”, quando poi la merce verrà pagata storni il mastrino “conto in sospensione” nel conto “iva a debito” ADEMPIMENTI 1) Attribuzione partita IVA 2) Tenuta registri, i soggetti possessori di P. IVA sono obbligati a tenere registri nei quali devono riportare le operazioni rilevanti ai fini IVA 3) Versamenti periodici, periodicamente bisogna verificare se i debiti verso l’Erario per IVA sono maggiori rispetto ai crediti. La liquidazione viene effettuata con scadenze diverse a seconda che il soggetto titolare di partita abbia una contabilità ordinaria oppure semplificata Il momento della liquidazione è il momento nel quale si determina la posizione del titolare di partita IVA nei confronti dell’erario. Questo momento non è da confondere con il pagamento che, invece, si manifesta in seguito 9 2. GLI SCHEMI DI BILANCIO Il bilancio è composto da: stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa Postulati del bilancio: insieme di regole di cui l’azienda deve tener conto nel redigere il bilancio d’esercizio e di conseguenza nel tenere la contabilità Obiettivo del bilancio è fornire informazioni ai lettori in modo tale da consentire loro di assumere consapevolmente decisioni economiche in particolare mettendoli in condizioni di stimare i flussi finanziari futuri dell’azienda Al mercato finanziario interessa che l’azienda sia un investimento che regga Secondo i principi contabili internazionali sono considerate attività: - Risorse controllate dall’azienda → principio di prevalenza della sostanza sulla forma - Risultato di operazioni svolte in passato dalle quali sono attesi futuri benedici economici e tali benefici si possono misurare attendibilmente → misurabilità del possibile beneficio Sono invece considerate passività: - obbligazioni attuali dell’azienda - risultato di operazioni svolte in passato dalle quali sono attese fuoriuscite di risorse che darebbero, se mantenute in azienda, futuri benefici economici e tali sacrifici possono essere misurati in maniera attendibile Probabile sacrificio futuri = privazione di beni (es. denaro) che se mantenuti in azienda permetterebbero di godere di benefici economici I PRINCIPI CONTABILI OIC: organismo italiano contabilità IAS: international accounting standards Si passa da OIC a IAS perché per alcune aziende è obbligatorio come le società quotate in borsa e le società collegate/controllata (altrimenti non riesco a fare il bilancio consolidato) e le società soggette a un controllo internazionale (BCE) ovvero banche e assicurazioni L’OIC prevede: stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e relazione degli amministratori L’IAS prevede: stato patrimoniale, conto economico, prospetto dei movimenti di patrimonio netto, rendiconto finanziario, politiche contabile e note esplicative Il bilancio IFRS tende a fornire informazioni utili per gli utilizzatori per assumere consapevolmente decisioni economiche con la possibilità di stimare la posizione finanziaria futura dell’impresa→ futuro Il bilancio civilistico non permette una previsione agile della posizione finanziaria futura ed è orientato a evidenziare la consistenza attuale del patrimonio societario e l’andamento della gestione per garantire i terzi → storico In alcuni casi è prevista una Relazione degli Amministratori che illustra: - Le fonti di finanziamento della società - Il rapporto tra passività e patrimonio netto - Le politiche di sviluppo e le politiche di gestione del rischio - Politica dei dividendi Costo storico: certo e sicuro 10 Per gli IAS la performance è legata alla capacità di generare valore (quindi la prospettiva futura), mentre per i principi contabili internazionali la performance è il risultato d’esercizio STATO PATRIMONIALE SECONDO IAS a. un prospetto dell'utile (perdita) d'esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo dell'esercizio b. un prospetto delle variazioni di patrimonio netto dell'esercizio c. un rendiconto finanziario dell'esercizio d. le note, che contengano i principi contabili rilevanti e altre informazioni esplicative; (ea) le informazioni comparative rispetto all'esercizio precedente, come specificato nei paragrafi 38 e 38 A; e e. un prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria all'inizio dell'esercizio precedente se un'entità applica un principio contabile retroattivamente o ridetermina retroattivamente le voci nel proprio bilancio, oppure se riclassifica le voci nel proprio bilancio in conformità ai paragrafi 40A-40D Lo IAS 1 non prevede un contenuto rigido e definito, ma solo un contenuto minimo obbligatorio, da rendere eventualmente più analitico. Deve indicare: attività, passività e Patrimonio netto. Attività e passività devono essere distinte in correnti e non correnti. Deve includere delle voci rappresentative delle attività: possedute per la vendita e operative cessanti ATTIVITA' PASSIVITA' Attività non correnti Passività non correnti immobili, impianti, macchinari finanziamenti a lungo termine avviamento imposte differite altre attività immateriali debiti a lungo termine partecipazioni in società collegate titoli e partecipazioni disponibili per la vendita Passività correnti Debiti commerciali e diversi Attività correnti Finanziamenti a breve termine rimanenze quota corrente di finanziamenti a lungo termine crediti commerciali imposte correnti altre attività correnti fondi a breve termine cassa e disponibilità equivalenti 11 STATO PATRIMONIALE EX ART.2424 C.C. 12 ATTIVO PASSIVO A) CREDITI VERSO I SOCI A) PATIRMONIO NETTO per versamenti già richiamati I- Capitale sociale per versamenti da richiamare II- Riserva da sovrapprezzo azioni III- riserva di rivalutazione B) IMMOBILIZZAZIONI IV- riserva legale I-Immobilizzazioni immateriali: V- riserva statutaria 1) costi di impianto e ampliamento VI- altre riserve, distintamente indicate 2) costi di sviluppo VII- riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi 3) diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere di ingegno VIII- utile (perdita) portata a nuovo 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili IX- utile (perdita) d'esercizio 5) avviamento X- riserva negativa per azioni proprie in portafoglio 6) imm. In corso e acconti 7) altri B) FONDI PER RISCHI E ONERI II-Immobilizzazioni materiali: 1) per trattamento di quisiscenza o obblighi simili 1) terreni e fabbricati 2) per imposte, anche differite 2) impianti e macchianari 3) strumenti finanziari derivativi passivi 3) attrezzature 4) altri 4) altri beni 5) imm. In corso e acconti C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO III-Immobilizzazioni finanziarie: 1) partecipazioni in: D) DEBITI a) imprese controllate 1) obbligazioni b) imprese collegate 2) obbligazioni convertibili c) imprese controllanti 3) debiti verso soci per finanziamenti d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti 4) debiti verso banche d-bis) altre imprese 5) debiti verso altri finanziatori 2) crediti: 6) acconti a) verso imprese controllate 7) debiti verso fornitori b) verso imprese collegate 8) debiti rappresentati da titoli di credito c) verso controllanti 9) debiti verso imprese controllate d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti 10) debiti verso imprese collegate d-bis) verso altri 11) debiti verso controllanti 3) altri titoli 11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti 4) strumenti finanziari derivati attivi 12) debiti tributari 13) debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale C) ATTIVO CIRCOLANTE 14) altri debiti I-Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo E) RATEI E RISCONTI 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti II-Crediti: 1) verso clienti 2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti 5-bis) crediti tributari 5-ter) imposte anticipate 5-quater) verso altri III-Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate 2) partecipazioni in imprese collegate 3) partecipazioni in imprese controllanti 3-bis) partecipazioni in impree sottoposte al controllo delle controllanti 4) altre partecipazioni 5) strumenti finanziari derivati attivi 6) altri titoli IV-Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denaro e valori in cassa D) RATEI E RISCONTI 13 È il documento di astrazione contabile che riepiloga in DARE le attività dell’azienda e in AVERE le passività e il patrimonio netto. Evidenzia valori netti e utilizza un criterio finanziario CREDITI VERSO SOCI Si dividono in crediti per versamenti già richiamati (se non sono già stati versati lo saranno entro 12 mesi) e da richiamare (considerati crediti a ML termine, oltre i 12 mesi) IMMOBILIZZAZIONI Costi di bilancio che sono destinati a tornare in forma liquida nel futuro. Sono iscritti al costo storico salvo verifiche sull’effettiva recuperabilità di quel costo storico. - Imm. Immateriali: costi di impianto e di ampliamento, costi di sviluppo, diritti di brevetto, concessioni, licenze, marchi, avviamento, imm. In corso e acconti - Imm. Materiali: terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, altri beni, imm. In corso e acconti - Imm. Finanziarie:  Partecipazioni in imprese: controllate, collegate, controllanti, sottoposte al controllo delle controllanti, altre imprese Le partecipazioni sono azioni, quote di proprietà di altre società. L’azienda può decidere di acquistare le partecipazioni per motivi speculativi (capital gain e dividendi) o per motivi strategici (espansione o controllo). Differenza sostanziale tra partecipazioni di controllo e altre partecipazioni  Crediti verso: imprese controllate, imprese collegate, controllanti, imprese sottoposte al controllo delle controllanti, verso altri (per esempio potrei aver concesso un prestito)  Altri titoli → titoli rappresentativi del debito dell’emittente  Strumenti finanziari derivati attivi ATTIVO CIRCOLANTE - Rimanenze: materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti in corso di lavorazione e semilavorati, lavori in corso su ordinazione, prodotti finiti e merci, acconti - Crediti verso: clienti, imprese controllate, collegate, controllanti, sottoposte al controllo delle controllanti (crediti tributari, imposte anticipate, verso altri) - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: partecipazioni in imprese controllate, collegate, controllanti, sottoposte al controllo delle controllanti → a breve termine, destinate ad essere smobilizzate a breve - Disponibilità liquide: depositi bancari e postali, assegni, denaro e valori in cassa Il mio debito è sostenibile se ho una buona capacità di generare cassa. In un contesto di inflazione è meglio avere debiti che liquidità perché l’inflazione consuma il denaro. La situazione di deflazione è diametralmente opposta quantitative leasing: la BCE acquistava titoli di debito pubblico (in quanto non può sottoscrivere titoli o emettere moneta) in modo che aumentasse la domanda dei titoli che ha fatto aumentare il prezzo e diminuire lo spread → ha stabilizzato i debiti pubblici tuttavia la deflazione è pericolosa perché se i prezzi scendono le persone/aziende non acquistano perché sperano/attendono che i prezzi scendono ancora → non ci sono più investimenti PATRIMONIO NETTO Attività totali = Passività totali + Patrimonio Netto Composizione del patrimonio netto: capitale sociale, riserve, azioni proprie, utili o perdite portati a nuovo e utili o perdite d’esercizio I fattori che incidono sulle variazioni in aumento del patrimonio netto possono essere ricondotti a: 14 - Autofinanziamento - aumento di capitale da parte dei soci azioni proprie: una società emette azioni e a un certo punto decide di acquistarle → quando e per quale motivo è possibile? acquisto di azioni proprie: 1) nel caso in cui il numero di azioni in circolazione sia elevato, l’azienda potrebbe decidere di acquistarle per evitare scalate ostili togliendo azioni dal mercato Come può avvenire una scalata? Sistema X: Il presidente di A dice al presidente di B guarda che ti voglio comprare → operazione esterna al sistema finanziario Sistema Y: A continua a comprare azioni di B Quando faccio una scalata ostile io devo fare un’OPA (offerta pubblica d’acquisto, devo quindi andare sul mercato e dire che per un periodo io compro tutte le azioni offerte a un determinato prezzo, che deve essere leggermente superiore a quello di mercato Devo stare attento ad ottenere azioni fino ad essere l’azionista di maggioranza Il rischio dell’OFA è che per esempio se a me per controllare l’azienda serve solo il 15%, ma visto il prezzo conveniente che offro, compro più del 70% (questo perché sono obbligato a comprare tutte quelle che mi si presentano) devo tirare fuori un sacco di soldi 2) nel caso in cui l’offerta di azioni sul mercato sia superiore rispetto alla domanda il prezzo potrebbe risentire di oscillazioni verso il basso, allora la società può decidere di acquistarle per sostenere il prezzo delle stesse (perché il prezzo dell’azione una volta emessa è determinata dal mercato a seconda dell’incrocio tra domanda e offerta → Acquisto azioni proprie crea domanda sul mercato e quindi il prezzo sale) 3) Per distribuirle ai soci o ai dipendenti (come stock options) 4) per ridurre il capitale sociale con conseguente acquisto e successivo annullamento delle azioni stesse (necessario quando la società è tarata finanziariamente ed è costretta a rientrare nell’indebitamento, oppure un’area strategica d’affari non mi interessa più e quindi la vendo) → compro le mie azioni e le distruggo Come si riduce il capitale sociale? Cs= 1000 riserve=2000 valore nominale azioni= 500 prezzo mercato= 600 Rilevazioni: acquisto di azioni proprie azioni proprie 600 banca x c/c 600 1) riduzione cs capitale sociale 500 riserve 100 → perdita azioni proprie 600 2) riduzione cs capitale sociale 500 azioni proprie 400 riserve 100 → guadagno Se un’azienda ha pochi debiti è molto più probabile che gli investitori chiedano un aumento del valore (per guadagnare con capital gain) o distribuzione di dividendi rispetto a un’azienda fortemente indebitata Il codice civile (art. 2357) disciplina l’acquisto di azioni proprie stabilendo che “la società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili o delle riserve disponibili risultati dall’ultimo bilancio approvato”. Questo significa che prima di acquistare azioni proprie l’azienda 15 deve creare una specifica riserva destinata ad esse di pari importo. Tale riserva è indisponibile fino a quando le azioni proprie rimangono in portafoglio Perché una società si quota in borsa? Per reperire più facilmente capitale Sul mercato finanziario è possibile comprare e vendere azioni e quindi gli investitori devono avere accesso alle informazioni delle società. La quotazione conferisce alla società prestigio e standing tali da facilitare l'attrazione di risorse qualificate, oltre che a permettere l'utilizzo di schemi di remunerazione incentivanti quali stock option. Mentre se non sei sul mercato hai meno vincoli. Come si quota un’azienda in borsa? Valutazione dell’azienda e sulla base di questa si deve definire il prezzo Quel titolo ha poco contante/è illiquido: titoli di una società che trovi sul mercato ma non vengono liquidati facilmente Un titolo è liquido quando sul mercato c’è uno scambio tra domanda e offerta Un titolo è illiquido quando sul mercato nessuno compra quel titolo, vuol dire quindi che non c’è domanda Vincoli acquisto azioni proprie (cambia a seconda della grandezza dell’azienda): - modica quantità, limite del 10% per le azioni quotate, mentre per quelle non quotate il limite è diverso - Con utili effettivamente realizzati, che possono essere utili d’esercizio o precedenti accantonati a riserva, questo perché acquistando azioni proprie si svuota il significato del capitale sociale e quindi bisogna bilanciare questo con una corrispondente quota di utili che non potrà più essere toccata (rilevazioni: azioni proprie in negativo all’interno del patrimonio netto) È possibile l’acquisto di obbligazioni proprie? Si, l’unico limite è che sia una decisione esclusivamente di carattere finanziario Posso ritenere conveniente estinguere anticipatamente un mutuo perché mi costa di più della mia liquidità (es. mutuo costa il 5% e liquidità mi da il 2%) DEBITI obbligazioni convertibili, alla scadenza dell’obbligazione io posso scegliere se convertirla in azione e quindi l’importo dai debiti passa al patrimonio netto (l’obbligazione si considera estinta) Leverage buy out: Tecnica di acquisizione, realizzata attraverso una new company, in cui le liquidità della società target sono usate per finanziare l’operazione Operazione finanziaria particolare che riduce l’impegno finanziario della scalante e dei suoi azionisti. La società scalante crea una società veicolo e si mette d’accordo con le banche che caricano su questa società mld→ l’OPA non la lancia la scalante direttamente ma la società veicolo, il management è lo stesso perché è controllata, ma è una società giuridicamente diversa In questo modo la società scalante controlla la società veicolo che controlla la società target, poi faranno fusione per incorporazione tra veicolo e target in modo che poi sarà la società target a ripagare il debito alle banche le banche ne guadagnano con gli oneri finanziari La società target deve produrre molto denaro per sostenere questa operazione (es. Telecom Italia e autostrade) I ‘azionista va in assemblea e vota la scalata ostile se c’è un rapporto di cambio interessante 16 DIFFERENZE IFRS OIC Conti d’ordine Non prevedono voci specifiche per garanzie prestate, rischi, impegni, beni di terzi presso l’impresa, ma nelle note al bilancio devono essere indicate passività potenziali e impegni Metodo del patrimonio netto Voce del contenuto minimo Le partecipazioni vengono indicazione delle classificate per destinazione e partecipazioni valutate con il tipo di legame societario metodo del PN Utile d’esercizio Comprende il risultato Prevede indicazione a parte d’esercizio nel patrimonio rispetto risultati portati a nuovo netto nella voce utili (perdite) accumulati Passività non correnti Richiede una distinta Classifica i debiti per natura e indicazione delle passività non suddivisi in base alla scadenza correnti produttive di interessi entro e oltre i 12 mesi CONTO ECONOMICO SECONDO IAS Misura l’insieme dei costi e dei ricavi dell’esercizio. Non prevede uno schema rigido ma un contenuto informativo minimo. Deve indicare: ricavi, risultato attività finanziaria, oneri finanziari, quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in società collegate e joint venture, oneri fiscali, utile o Perdita derivante dall’attività ordinaria, utile per azione, componenti straordinari 1. elimina la voce dei componenti straordinari 2. fa un’analisi dettagliata dei costi usando una classificazione per natura o per destinazione economica 3. indica il dividendo per azione approvato classificazione per natura classificazione per destinazione ricavi ricavi altri proventi operativi costo del venduto variazione delle rimandenze di pf Utile lordo lavori in economia e capitalizzati altri proventi operativi materie prime sussidiarie e di consumo costi di distribuzione e di vendita costi del personale costi amministrativi ammortamenti altri costi operativi svalutazione di valori di immobili oneri di finanziamento altri costi operativi quote di utili di società collegate oneri di finanziameto Risultato prima delle imposte quote di utili di società collegate imposte sul reddito di competenza Risultato prima delle imposte Utile dell'esercizio imposte reddito di competenza Utile d'esercizio Dal 2009 un’entità deve presentare i ricavi e i costi d’esercizio: - in un unico prospetto di “conto economico complessivo” (Comprehensive income) o 17 - in due prospetti, uno denominato “conto economico separato” (Separate income Statement) e un secondo che comprende le altre voci del “conto economico complessivo” il reddito d’esercizio dev’essere suddiviso nelle seguenti componenti: interessenze di pertinenza di terzi, soci della controllante IFRS OIC Finalità: misurazione del reddito prodotto Finalità: misurazione del reddito distribuibile Schema libero e contenuto minimo Schema obbligatorio con classificazione informativo costi per natura Non consente di utilizzare la voce oneri e La voce proventi e oneri straordinari è proventi straordinari disciplinata da un documento Richiede un’analisi dei costi, per natura o Non richiede un’analisi dei costi per destinazione nelle note 18 CONTO ECONOMICO EX ART.2425 C.C. 19 A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) variazioni di lavoro in corso su ordinazione 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) altri ricavi e provent, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) per servizi 8) per godimento di beni di terzi 9) per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) ammortamento e svalutazioni: a) amm. Delle immobilizzazioni immateriali b) amm. Delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle disponibilità liquide 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) accantonamenti per rischi 13) altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 15) proventi da partecipazioni 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) proventi diversi dai precedenti 17) interessi e altri oneri finanziari 17-bis) utili e perdite su cambi D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non csostituiscono partecipazioni d) di strumenti finanziari derivati 19) svalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non csostituiscono partecipazioni d) di strumenti finanziari derivati RISULTATO DELLE IMPOSTE 20) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate 21) utile (perdita) dell'esercizio 20 È in forma scalare, ci sono quindi solo valori positivi e negativi che vengono sommati Limiti CE italiano: non consente di individuare il risultato operativo, il valore della produzione include elementi eterogenei, la differenza tra valore e costo della produzione ha un valore informativo scarso, se la gestione caratteristica è composta da più attività occorre precisarne il contributo in nota integrativa Lo schema del conto economico è diviso in 4 parti: A) VALORE DELLA PRODUZIONE → valore venduto (ricavi) e valore non venduto (rimanenze, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni) A1) ricavi delle vendite e delle prestazioni I ricavi di vendita dei prodotti e delle merci o di prestazione dei servizi relativi alla gestione caratteristica sono rilevati al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte 12 direttamente connesse con la vendita dei prodotti e la prestazione dei servizi Gli sconti commerciali sono rilevati a rettifica della voce A1 dei ricavi A2) variazioni delle rimanenze di prodotti, semilavorati e finiti Le variazioni, se positive (rimanenze finali maggiori di quelle iniziali), incrementano il valore della produzione; se negative, lo riducono. L’importo della voce A2 è influenzato non solo da variazioni quantitative, ma anche da variazioni nei valori unitari dei prodotti, semilavorati, ecc., a seguito del confronto fra costo e valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato A4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni comprende costi capitalizzati di immobilizzazioni e oneri finanziari capitalizzati relativi a immobilizzazioni A5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio Comprende: proventi derivanti da attività accessorie al netto delle rettifiche, plusvalenze di natura non finanziaria, ripristini di valore, sopravveniente e insussistenze attive, ricavi e proventi non ti natura finanziaria e contributi in conto esercizio B) COSTI DELLA PRODUZIONE B6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci I costi indicati alla voce B6 sono comprensivi dei costi accessori di acquisto (trasporti, assicurazioni, carico e scarico, ecc.) se inclusi dal fornitore nel prezzo di acquisto delle materie e merci. In caso contrario, sono iscritti alla voce seguente B7 B7) per servizi Comprende costi di: trasporti, assicurazioni, energia elettrica e altre utenze, viaggio e soggiorno, riparazioni e manutenzioni eseguite da imprese esterne, lavorazioni eseguite da terzi, consulenze legali e di altro tipo, pubblicità, rimborsi spese a rappresentanti e amministratori, servizi esterni di rappresentanza e pulizia, corrispettivi per prestazioni di lavoro autonomo con collaborazione continuativa ma senza vincolo di subordinazione, servizi della banca B8) godimento di beni di terzi Comprende: canoni per affitto, canoni di locazione di beni immobili ed oneri accessori, locazione finanziaria di immobili B9) per il personale 21 Comprende: salari e stipendi, oneri a carico della società da corrispondere ai vari enti assicurativi, trattamento di fine rapporto e trattamento di quiescenza e simili (ovvero accantonamenti ad altri fondi di previdenza integrativi), altri costi B11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci differenze fra rimanenze iniziali e rimanenze finali relative ai beni da magazzino indicati alla voce B6. Le differenze in più (rimanenze finali maggiori di quelle iniziali) assumono segno negativo mentre le differenze in meno assumono segno positivo. La somma algebrica degli importi iscritti nelle voci B6 e B11 determina i “consumi” di materie, semilavorati, merci e materiali impiegati nella produzione realizzata nell’esercizio B14) oneri diversi di gestione Comprende: minusvalenze di natura non finanziaria, sopravvenienze e insussistenze passive, imposte indirette, tasse e contributi (imposta di registro, di bollo, tributi locali ecc.), costi ed oneri diversi di natura non finanziaria (abbonamenti, costi d’acquisto di riviste, spese per deposito e pubblicazione bilanci, oneri per multe e penalità, perdita di caparra definitiva ecc.) C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI C15) proventi da partecipazioni Comprende: dividendi su partecipazioni al lordo delle eventuali ritenute, plusvalenze da alienazione di partecipazioni, ricavi da vendita di warrants e diritti di opzione su titoli partecipativi, utili distribuiti da joint venture, plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni della società controllante C16) altri proventi finanziari Comprende: interessi attivi e altri proventi maturati nell’esercizio sui crediti iscritti tra le imm. Finanziarie, interessi attivi di competenza economica maturati su titoli immobilizzati, premi percepiti per sorteggio obbligazioni, plusvalenze da alienazione di titoli a reddito fisso, interessi attivi che maturano su titoli non immobilizzati, interessi attivi su c/c, interessi di mora e per dilazioni di pagamento, sconti finanziari attivi, ecc. C17) interessi e altri oneri finanziari Comprende: interessi passivi su dilazioni ottenute ed interessi di mora, sconti finanziari passivi, minusvalenze da alienazione di titoli e partecipazioni, interessi passivi su debiti, perdite su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE Comprende rivalutazioni e svalutazioni di: partecipazioni e titoli a reddito fisso, titoli iscritti nell’attivo circolante, accontamenti al fondo copertura perdite, svalutazioni crediti finanziari immobilizzati Se A controlla B all’80% e B produce un utile di 100 Situazione 1: B → deve avviare un piano di investimenti, questo vuol dire che ha bisogno di liquidità → distribuisco quindi poco utile o addirittura niente → es. dividenti 0 Situazione 2: A → deve gestire i debiti che ha fatto per acquistare B, questo vuol dire che ha bisogno di liquidità → distribuisco quindi molto utile → es. dividendi 100 Il conto economico di B sarà inevitabilmente legato al fatto che B è controllata da A, A quindi con-partecipa al risultato economico di B → il dividendo è una grandezza finanziaria, ma nel CE io 22 devo mettere costi e ricavi e quindi devo trovare un criterio per stabilire inserire in CE la parte di utile corrispondente alla partecipazione Il conto partecipazioni è quindi legato al patrimonio netto, ciò significa che ogni variazione del pn si riflette sul valore in carico della partecipazione SP di B 2.000,00 € 1.000,00 € PN 100,00 € utili 1.000,00 € debiti partecipazioni banca x c/c rivalutazione partec. 800,00 € 800,00 € 80,00 € 80,00 € Le rimanenze sono costi che tolgo dal conto economico e rinvio al futuro A B C Ricavi 90 40 120 Variazioni rimanenze 10 60 -20 VP 100 100 100 Qual è il migliore? Situazione A: tanta vendita poco magazzino Situazione B: i 60 sono costi ma siccome non gli ho venduti li rinvio Situazione C: ha venduto più di quanto ha prodotto, ha liberato risorse e questo è positivo, ma potrebbe esserci anche una situazione non positiva per esempio se io ho un prodotto che va molto e la produzione non riesce a sostenere le vendite → devo capire se posso risolvere questo problema investendo o esternalizzando (crea problemi di finanziamenti e soprattutto non è detto che se faccio investimenti per quando sono conclusi c’è ancora la stessa domanda) → posso aumentare il prezzo e selezionare la clientela come soluzione Un’immobilizzazione materiale la posso comprare o produrre internamente (se la produco devo tenere conto di una serie di costi come: salari e stipendi, servizi, energia… → questi costi devo essere ammortizzati in più anni) Mastrino: macchinari 100 in dare e costruzioni interne 100 in avere Domanda esame: costi 120, costruzioni interne 30, ricavi 100, utile 10 → se non avessi avuto le costruzioni interne il conto economico si sarebbe chiuso con una perdita? No perché non avrei neanche sostenuto costi per 30 e quindi avrei avuto costi per 90 e ricavi per 100 e l’utile 10 → le costruzioni interne sono uno storno di costi Contributi in conto esercizio: somma che lo stato o un ente pubblico territoriale da all’azienda per abbattere il costo del lavoro. eventuali posizioni: - valore della produzione → contributo - costi della produzione → costo 23 3. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Le immobilizzazioni immateriali sono attività normalmente caratterizzate dalla mancanza di tangibilità. Esse sono costituite da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo ma manifestano i benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi. Le immobilizzazioni immateriali comprendono: oneri pluriennali, beni immateriali, avviamento, immobilizzazioni immateriali in corso e acconti Codice Civile: art. 2423-bis: la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività Impresa in liquidità e in continuazione → la differenza è il recupero dei valori in bilancio Continuità aziendale (OIC 11): valutazione prospettica della capacità dell’azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito per un prevedibile arco temporale futuro, relativo a un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio. In caso di non certezza sulla continuità, valutazione pur sempre fatta nella prospettiva della continuazione dell’attività, ma tenendo conto del limitato orizzonte temporale residuo Codice Civile: art. 2426: il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa → perché di fatto è un cambiamento dei criteri di valutazione Esempio Macchinari 1000 - fondo amm. 400 = valore contabile 600 Valore di mercato 400 (differenza per 200) Svaluto o no? Se sono un’impresa in liquidazione devo svalutare perché non ha una prospettiva futura e quindi i suoi beni valgono quanto valgono sul mercato, se invece è un’impresa continuativa non devo svalutare LIMITE AL VALORE D’ISCRIZIONE Valore realizzabile: ammontare che può essere ricavato dalla cessione dell'immobilizzazione in una vendita contrattata a prezzi normali di mercato tra parti bene informate e interessate (incrocio tra domanda e offerta) Valore in uso: valore attuale dei flussi di cassa attesi nel futuro derivanti dall'utilizzo dell'immobilizzazione, compresi quelli derivanti dallo smobilizzo della stessa al termine della sua vita utile. Criticità: - stima dei flussi di cassa positivi e negativi originati dall’utilizzo/smobilizzo della immobilizzazione - definizione e applicazione di appropriati tassi di attualizzazione attraverso il tasso d’interesse io sposto i capitali nel futuro (componente finanziaria: sposto i capitali componente di rischio, chiedo una remunerazione per il rischio), mentre con il tasso di attualizzazione io i capitali li sposto ad adesso (maggiore è il rischio maggiore è il tasso e minore è il valore attuale) 24 schema ponzi: io raccolgo risparmi promettendo un rendimento elevato, A, B, C… mi danno 100 e restituisco per esempio il 10% ad A con i soldi che mi ha dato B ecc.…→ lo schema cade quando i soggetti chiedono la liquidazione e quando non ho più investitori A quale importo le immobilizzazioni devono essere iscritte in bilancio? al minore tra il costo (acquisto e produzione) e il valore recuperabile (tramite uso e alienazione → maggiore tra i due) puoi scrivere in bilancio un brand solo se lo acquisti a titolo oneroso, quindi se un’azienda si crea il suo brand non lo deve inserire Amazon→ non ha mai distribuito dividendi, gli azionisti ne guadagnano speculando sul valore delle azioni che è sempre aumentando negli anni Amazon non distribuisce i dividendi perché li usa per investire Boeing→ ha sempre distribuito dividendi per un importo crescente negli anni IDENTIFICAZIONE Le immobilizzazioni sono settori produttivi a utilità ripetuta, fanno quindi riferimento all’uso in azienda e non alla loro natura Immobilizzazioni immateriali: 1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di sviluppo 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti Art. 2425 c.c.: contempla nel conto economico le seguenti voci in cui possono essere iscritti gli effetti reddituali di operazioni riguardanti le immobilizzazioni immateriali: A) “Valore della produzione”: 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) altri ricavi e proventi B) “Costi della produzione”: 10.a. amm. delle immobilizzazioni immateriali 10.c. altre svalutazioni delle immobilizzazioni 14) oneri diversi di gestione Art. 2427 c.c.: La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni: 1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all'origine in moneta avente corso legale nello Stato 2) i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: il costo; le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni; le acquisizioni, gli spostamenti da una ad altra voce, le alienazioni avvenuti nell'esercizio; le rivalutazioni, gli ammortamenti e le svalutazioni effettuati nell'esercizio; il totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla chiusura dell'esercizio 3) la composizione delle voci: "costi di impianto e di ampliamento" e: costi di sviluppo, nonché le ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento 3-bis) la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali, facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante, al loro valore di mercato, segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti ed evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell’esercizio 25 OIC 24: ONERI PLURIENNALI Gli oneri pluriennali sono costi che non esauriscono la loro utilità nell'esercizio in cui sono sostenuti e sono diversi dai beni immateriali e dall’avviamento Gli oneri pluriennali possono essere iscritti nell’attivo dello stato patrimoniale solo se: - è dimostrata la loro utilità futura - esiste una correlazione oggettiva con i relativi benefici futuri di cui godrà la società - è stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità. Essendo la recuperabilità caratterizzata da alta aleatorietà, essa va stimata dando prevalenza al principio della prudenza L’utilità pluriennale è giustificabile solo in seguito al verificarsi di determinate condizioni gestionali, produttive, di mercato che al momento della rilevazione iniziale dei costi devono risultare da un piano economico della società. I costi di impianto e di ampliamento ed i costi di sviluppo sono iscrivibili solo con il consenso del collegio sindacale, ove esistente →iscrivere nell’attivo dello SP significa togliere costi dal CE e ripartirli in diversi atti OIC 24: COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO Costi che un’azienda sostiene per la sua costituzione o per il suo ampiamento. I costi di impianto e di ampliamento sono i costi che si sostengono in modo non ricorrente in alcuni caratteristici momenti del ciclo di vita della società, quali la fase pre-operativa (cosiddetti costi di start-up) o quella di accrescimento della capacità operativa. Capitalizzazione consentita solo se si dimostra la congruenza ed il rapporto causa-effetto tra i costi in questione ed il beneficio futuro (futura utilità). La facoltà concessa dalla norma civile di capitalizzare tali costi non è uno strumento per politiche di bilancio: capitalizzazione di questi costi NON è automatica OIC: si deve valutare il business plan per valutare la loro recuperabilità (se non lo dimostra sono costi che devono andare in CE) per cui questi costi possono essere capitalizzati → io non posso distribuire utili finché non ho ammortizzato per intero i costi sostenuti di impianto e ampliamento IFRS: i costi vanno imputati per intero nell’anno in cui sono stati sostenuti I costi di start-up sono imputati al conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti; essi possono essere capitalizzati quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni: - i costi sono direttamente attribuibili alla nuova attività e sono limitati a quelli sostenuti nel periodo antecedente il momento del possibile avvio (i costi generali e amministrativi e quelli derivanti da inefficienze sostenute durante il periodo di start-up non possono essere capitalizzati) → questo per il principio di competenza economica (il costo è quello che si sostiene per ottenere ricavi, se non genera ricavi lo rinvio, ecco perché i costi di apertura visto che non generano ricavi posso capitalizzarli) - il principio della recuperabilità dei costi è rispettato, in quanto è ragionevole una prospettiva di credito I costi di addestramento e di qualificazione del personale e dei lavoratori ad esso assimilabili sono costi di periodo e pertanto sono iscritti nel conto economico dell'esercizio in cui si sostengono. Capitalizzati soltanto quando assimilabili ai costi di start-up. Ovvero se direttamente sostenuti in relazione ad un processo di riconversione o ristrutturazione industriale, con profondo cambiamento nella struttura produttiva, commerciale ed amministrativa della società. 26 Tali ristrutturazioni e riconversioni industriali e/o commerciali debbono risultare da un piano approvato dagli amministratori, da cui risulti la capacità prospettica della società di generare flussi di reddito futuri →c’è corrispondenza tra questi costi e dei ricavi? Si perché il mio dipendente mi va a produrre il bene che poi vendo, ma non ho certezza che li posso recuperare in futuro I costi straordinari di riduzione del personale non sono capitalizzabili nell’attivo patrimoniale in quanto, oltre a sostanziarsi in una eliminazione di fattori produttivi, vengono sostenuti in contesti della vita della società nei quali l’aleatorietà della loro recuperabilità è talmente elevata da non soddisfare i requisiti D’accordo con i rappresentanti dei lavoratori, metto degli incentivi per l’uscita → viene meno però la correlazione costi-ricavi e quindi vanno direttamente nel CE COSTI DI SVILUPPO Lo sviluppo è l’applicazione dei risultati della ricerca di base o di altre conoscenze possedute o acquisite in un piano o in un progetto per la produzione di materiali, dispositivi, processi, sistemi o servizi, nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell’inizio della produzione commerciale o dell’utilizzazione → potrebbe essere capitalizzabile se vi è la ragionevole certezza che questi costi diano luogo a ricavi che consentono di ottenere un loro recupero La ricerca di base è un’indagine originale e pianificata intrapresa con la prospettiva di conseguire nuove conoscenze e scoperte, scientifiche o tecniche, che si considera di utilità generica alla società. Normalmente precedenti allo sviluppo. I costi sostenuti per la ricerca di base sono costi di periodo: ricorrente operatività dell'impresa e supporto ordinario all’attività imprenditoriale della stessa → la ricerca di base non ha nessuna correlazione ai ricavi d’esercizio quindi non sono capitalizzabili I costi di sviluppo capitalizzati nell’attivo patrimoniale sono composti da: - stipendi, i salari e gli altri costi relativi al personale impegnato nell’attività di sviluppo - costi dei materiali e dei servizi impiegati nell’attività di sviluppo; dall'ammortamento di immobili, impianti e macchinari, nella misura in cui tali beni sono impiegati nell’attività di sviluppo - costi indiretti, diversi dai costi e dalle spese generali ed amministrativi, relativi all’attività di sviluppo - altri costi, quali ad esempio l'ammortamento di brevetti e licenze, nella misura in cui tali beni sono impiegati nell'attività di sviluppo La sola attinenza a specifici progetti di sviluppo non è condizione sufficiente. È necessario che tali costi: - siano relativi ad un prodotto o processo chiaramente definito, nonché identificabili e misurabili. Nei casi in cui ciò risulti dubbio il costo non sarà capitalizzato ma spesato al conto economico - siano riferiti ad un progetto realizzabile, cioè tecnicamente fattibile, per il quale la società possieda o possa disporre delle necessarie risorse - siano recuperabili, cioè la società deve avere prospettive di reddito in modo che i ricavi che prevede di realizzare dal progetto siano almeno sufficienti a coprire i costi sostenuti per lo studio dello stesso OIC 24: BENI IMMATERALI Beni non monetari, individualmente identificabili, privi di consistenza e, di norma, rappresentati da diritti giuridicamente tutelati. 27 Individualmente identificabile quando: a) è separabile, ossia può essere separato o scorporato dalla società e pertanto può essere venduto, trasferito, dato in licenza o in affitto, scambiato; oppure b) deriva da diritti contrattuali o da altri diritti legali, indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili dalla società o da altri diritti e obbligazioni. Essi comprendono diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze, marchi e altri diritti simili AVVIAMENTO Rappresenta il maggior valore attribuito al complesso aziendale rispetto al suo valore contabile. L’avviamento deriva da qualità oggettive, cioè legate all’azienda, alla sua struttura, alla sua organizzazione e da qualità soggettive, relative alle capacità personali del soggetto economico e alle condizioni nelle quali si trova l’azienda (es. localizzazione geografica, forte brand-loyalty…) L'avviamento può essere generato internamente, ovvero può essere acquisito a titolo oneroso (in seguito all’acquisto di un’azienda o ramo d’azienda. Rappresenta solo la parte di corrispettivo riconosciuta a titolo oneroso Non attribuibile ai singoli elementi patrimoniali acquisiti di un’azienda Riconducibile al suo valore intrinseco, che in generale può essere posto in relazione a motivazioni, quali: il miglioramento del posizionamento dell’impresa sul mercato, l’extra reddito generato da prodotti innovativi o di ampia richiesta, la creazione di valore attraverso sinergie produttive o commerciali L’avviamento è iscritto tra le immobilizzazioni immateriali se sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni: - è acquisito a titolo oneroso (non prodotto internamente) - ha un valore quantificabile in quanto incluso nel corrispettivo pagato - è costituito all’origine da oneri e costi ad utilità differita nel tempo, che garantiscono quindi benefici economici futuri - è soddisfatto il principio della recuperabilità del relativo costo (e quindi non si è in presenza di un cattivo affare) L’avviamento mi deve emergere da un’operazione straordinaria, dev’esserci qualcuno che lo riconosce e c’è uno scambio Il valore dell'avviamento si determina per differenza fra il prezzo complessivo sostenuto per l'acquisizione dell'azienda o ramo d’azienda ed il valore corrente attribuito agli altri elementi patrimoniali attivi e passivi che vengono trasferiti. Avviamento elevato: più grande dei mezzi propri L’avviamento secondo gli IAS non serve che vada ammortizzato basta che ogni anno stimi i flussi di cassa e mi espliciti il valore attuale AMMORTAMENTO Principi generali: - Il costo delle immobilizzazioni immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. La quota di ammortamento imputata a ciascun esercizio si riferisce alla ripartizione del costo sostenuto sull’intera durata di utilizzazione - Decorre dal momento in cui l'immobilizzazione è disponibile e pronta per l'uso 28 - La sistematicità dell’ammortamento è definita nel piano di ammortamento, che è funzionale alla correlazione dei benefici attesi. Non necessariamente a quote costanti Il valore residuo di un bene immateriale si presume pari a zero, a meno che: - vi sia un impegno da parte di terzi ad acquistare il bene immateriale alla fine della sua vita utile, ovvero - sia dimostrabile l’esistenza di un mercato del bene dal quale trarre un valore oggettivo: o valore residuo può essere determinato facendo riferimento a tale mercato; e o è probabile che tale mercato esisterà alla fine della vita utile dell’attività Il valore residuo di un onere pluriennale è sempre pari a zero. La vita utile di un bene è minore rispetto alla vita fisica ed è l’arco temporale per cui quel bene può partecipare al processo produttivo e produrre ricavi I costi di impianto e di ampliamento devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. I costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi eccezionali in cui non è possibile stimarne attendibilmente la vita utile, essi sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. Fino a che l’ammortamento dei costi di sviluppo, di impianto e di ampliamento non è completato, possono essere distribuiti dividendi solo se residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo la sua vita utile. La vita utile è stimata in sede di rilevazione iniziale dell’avviamento e non può essere modificata negli esercizi successivi. Ai fini del calcolo della stima della vita utile dell’avviamento, la società prende in considerazione le informazioni disponibili per stimare il periodo entro il quale è probabile che si manifesteranno i benefici economici connessi con l’avviamento Nel processo di stima della vita utile dell’avviamento, possono rappresentare utili punti di riferimento: a. il periodo di tempo entro il quale la società si attende di godere dei benefici economici addizionali legati alle prospettive reddituali favorevoli della società oggetto di aggregazione e alle sinergie generate dall’operazione straordinaria b. il periodo di tempo entro il quale l’impresa si attende di recuperare, in termini finanziari o reddituali, l’investimento effettuato (cd payback period) c. la media ponderata delle vite utili delle principali attività (core assets) acquisite con l’operazione di aggregazione aziendale (incluse le immobilizzazioni immateriali) Per i beni immateriali no limite temporale, tuttavia non è consentito l’allungamento del periodo di ammortamento oltre il limite legale o contrattuale. La vita utile può essere più breve a seconda del periodo durante il quale la società prevede di utilizzare il bene. La stima della vita utile dei marchi non deve eccedere i 20 anni OIC 24: SVALUTAZIONI E RIVALUTAZIONI La società valuta a ogni data di riferimento del bilancio la presenza di indicatori di perdite durevoli di valore per quanto concerne le immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali, costituite da beni immateriali, possono essere rivalutate solo nei casi in cui la legge lo preveda o lo consenta. Non sono ammesse rivalutazioni discrezionali o volontarie delle immobilizzazioni immateriali ovvero rivalutazioni che non derivino dall’applicazione della legge Il limite massimo della rivalutazione di un’immobilizzazione immateriale è il valore recuperabile dell’immobilizzazione stessa che in nessun caso può essere superato ALCUNE DEFINIZIONI 29 Costo d’acquisto è rappresentato dal prezzo effettivo da corrispondere al fornitore dell’immobilizzazione immateriale, di solito rilevato dal contratto o dalla fattura I costi accessori d’acquisto comprendono tutti i costi collegati all’acquisto che la società sostiene affinché l’immobilizzazione possa essere utilizzata Costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili all’immobilizzazione immateriale. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile all’immobilizzazione, relativi al periodo di produzione e fino al momento dal quale il bene immateriale può essere utilizzato Immobilizzazioni in corso sono rappresentate da costi interni ed esterni sostenuti per la realizzazione di un bene immateriale per il quale non sia ancora stata acquisita la piena titolarità del diritto (nel caso di brevetti, marchi, ecc.) o riguardanti progetti non ancora completati (nel caso di costi di sviluppo). I costi interni ed esterni sostenuti sono rappresentati - ad esempio - dai costi di lavoro, materiali e consulenza specificamente utilizzati a tal fine Gli acconti sono rappresentati dagli importi corrisposti ai fornitori per l’acquisto di una o più immobilizzazioni immateriali prima che si siano verificate le condizioni per la loro iscrizione in bilancio Il valore netto contabile di un’immobilizzazione immateriale è il valore al quale l’onere pluriennale, il bene immateriale o l’avviamento è iscritto in bilancio al netto di ammortamenti e svalutazioni dell’esercizio e di esercizi precedenti Vita utile è il periodo di tempo durante il quale l’impresa prevede di poter utilizzare l’immobilizzazione. Può essere determinata anche attraverso le quantità di unità di prodotto (o misura equivalente) che si stima poter ottenere tramite l’uso dell’immobilizzazione L’ammortamento è la ripartizione del costo di un’immobilizzazione immateriale nel periodo della sua stimata vita utile con un metodo sistematico e razionale, indipendentemente dai risultati conseguiti nell’esercizio Il valore da ammortizzare è la differenza tra il costo dell’immobilizzazione immateriale, determinato secondo i criteri enunciati nel principio, e, se determinabile, il suo valore residuo Il valore residuo di un bene immateriale è il presumibile valore realizzabile del bene al termine del periodo di vita utile La svalutazione è la riduzione del valore contabile di un’immobilizzazione per adeguarla al valore recuperabile a seguito di perdita durevole di valore Il valore recuperabile di un’immobilizzazione è pari al maggiore tra il valore d’uso e il suo valore equo (fair value), al netto dei costi di vendita 30 4. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI PRINCIPI GENERALI Si tratta di beni mobili o macchinari. Come attività a lungo termine, le immobilizzazioni materiali costituiscono la seconda parte della sezione patrimoniale del bilancio e sono iscritte al costo sostenuto per l'acquisto. Sono beni materiali tangibili di utilizzo durevole. Sono i più comuni in azienda, ad esempio: macchinari, impianti, automezzi ecc. Possono consistere in: beni materiali acquistati o realizzati internamente, beni materiali in corso di costruzione, somme anticipate a fronte del loro acquisto o della loro produzione OIC 16: sono immobilizzazioni immateriali i beni di uso durevole impiegati normalmente come strumenti di produzione del reddito della gestione tipica (criterio per destinazione). Non sono dunque immobilizzazioni materiali quegli immobili, quelle macchine o quei mobili che costituiscono oggetto di compravendita da parte dell’impresa. La destinazione economica può essere diversa per imprese appartenenti a diversi settori economici. Per poter essere iscritte in bilancio è necessario il trasferimento del titolo di proprietà e si riportano in bilancio al netto dei fondi di ammortamento Io posso capitalizzare gli oneri finanziari solo se non sono contrapponibili ai ricavi d’esercizio (se non generano ricavi non sono un costo d’esercizio) →storno il costo e lo metto nel mastrino immobilizzazioni in corso e acconti in dare e poi chiudo il conto e storno in immobilizzazioni materiali Oneri finanziari si possono capitalizzare se sono riferiti a un investimento che non è ancora disponibile, una volta disponibili vengono considerati costi d’esercizio B. I Immobilizzazioni Materiali: 1) Terreni e Fabbricati 2) Impianti e Macchinari 3) Attrezzature Industriali e Commerciali 4) Altri Beni Art. 2425 c.c.: contempla nel conto economico le seguenti voci in cui possono essere iscritti gli effetti reddituali di operazioni riguardanti le immobilizzazioni materiali: A) “Valore della produzione”: 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) altri ricavi e proventi B) “Costi della produzione”: 10b) amm. delle immobilizzazioni materiali 10c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni 14) oneri diversi di gestione gli elementi destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni la plus/minusvalenza è tipica se: - I beni appartengono alla gestione caratteristica - Sono di importo non significativo - Derivano da alienazione legata al normale/fisiologico processo di rinnovo beni strumentali 31 IDENTIFICAZIONE Art. 2427 c.c.: contenuto nota integrativa - i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all'origine in moneta - i movimenti delle immobilizzazioni (costo; rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni – precedenti e dell’esercizio-; acquisizioni, alienazioni; totale rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni) - la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali - la composizione delle voci “costi di impianto e di ampliamento” e “costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità”, nonché le ragioni dell'iscrizione e i rispettivi criteri di ammortamento - l'ammontare degli oneri finanziari imputati nell’esercizio ai valori iscritti nell’attivo dello SP, distintamente per ogni voce elementi distintivi delle imm. Materiali: beni di uso durevole, impiegati normalmente come strumenti di produzione del reddito della gestione tipica (→ attenzione criterio per destinazione e non per natura), per poter essere iscritte a bilancio è necessario il trasferimento del titolo di proprietà, si riportano in bilancio al netto dei fondi di ammortamento CRITERI DI VALUTAZIONE Art.2426 c.c. - Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione - Si computano anche gli oneri accessori - Può comprendere altri costi per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto - Oneri finanziari - L’ammortamento deve avvenire in base alla residua possibilità di utilizzazione - In caso di valore durevolmente inferiore, obbligo di svalutazione OIC 16 - Il valore originario di un'immobilizzazione materiale è il costo - I conti accesi ai cespiti devono riflettere l'investimento nei beni in funzionamento o in costruzione (principio della competenza). Un'accurata e chiara distinzione deve essere fatta fra oneri che costituiscono costi capitalizzabili come immobilizzazioni e spese che, se pur collegate con gli immobilizzi, rappresentano spese di competenza del periodo (ad esempio, riparazione e manutenzione ordinaria) - Il valore di un cespite esistente non può eccedere il valore recuperabile tramite l'uso - Il valore dei cespiti costruiti in economia non può eccedere il loro prezzo di mercato - Il valore dei cespiti deve essere rettificato dagli ammortamenti Oneri accessori: tutti i costi che devo sostenere per avere la piena disponibilità di un fattore produttivo Oneri finanziari sono oneri legati a finanziamento per investimento dell’esercizio successivo Non si possono caricare oneri accessori senza limiti, bisogna tenere conto dell’Imputabilità del valore 32 AMMORTAMENTO serve per ripartire in più anni il costo di un bene - solo per immobilizzazioni la cui utilizzazione è limitata nel tempo (es. terreni → doc. 16 raccomanda di NON ammortizzarli) - deve essere sistematico e tendenzialmente per quote costanti - valore di iscrizione in bilancio < valore effettivo d’uso - Finalità: ripartire un costo pluriennale e non determinare il valore di esposizione in bilancio - nessun riferimento al valore di mercato ma al valore del bene nell’economia dell’azienda: - valore del bene nell’economia dell’azienda è quello il cui ammortamento troverà copertura nei ricavi attesi futuri - riferimento a valore recuperabile L’ammortamento non è legato alla durata fisica, bensì alla loro durata economica, va registrato nella sua interezza (eccezione caso del covid dove nel 2020 le aziende hanno avuto la possibilità di sospendere l’ammortamento), anche se l’impresa ha subito una perdita o il cespite non è stato sfruttato nei volumi previsti, periodiche verifiche del piano di ammortamento iniziale Criteri di ripartizione: assicurare una razionale e sistematica imputazione del valore dei cespiti durante la vita utile, quote costanti (criterio preferito ma non unico), a partire dal momento in cui il bene è disponibile e pronto per l’uso SVALUTAZIONE Serve per allineare verso il basso il valore d’uso di un cespite che non è compatibile con il flusso di cassa che produce I costi possono essere sospesi e registrati come attività se ragionevolmente si prevede il loro recupero. Si prevedono difficoltà nel recupero del valore allora è necessario accertare l’eventuale sussistenza di una perdita di valore durevole Perdita di valore durevole: perdita permanente (es. prodotti che vanno fuori mercato → ricavi diminuiscono e se minori ricavi non consentono di recuperare il valore si è di fronte a una perdita di valore durevole) esempio: valore residuo 500mila valore reale 300mila → devo svalutare per 200mila OBBLIGHI DI SVALUTAZIONE - I flussi di ricavi non saranno sufficienti a coprire i costi - In caso di alienazione il valore netto contabile non potrà essere realizzato tramite la vendita - Svalutazione solo se esistono obiettive condizioni di irrecuperabilità del valore del cespite Il valore originario rimane il costo. Nel costo vengono compresi tutti gli oneri relativi all’acquisizione del cespite nel luogo e nelle condizioni di utilità. Rivalutazioni del costo solo in applicazione di legge speciali, non sono ammesse altre rivalutazioni Non vi è l’obbligo se: normale obsolescenza, oscillazioni del mercato, perdite di valore che risultano ragionevolmente temporanee 33 DETERMINAZIONE DEL COSTO IN BASE ALLE MODALITÀ D’ACQUISTO Costo di acquisto + Oneri accessori Acquisto originario da terze economie, Spese di collaudo e messa in opera, spese di costruzione interna, a titolo gratuito, per manutenzione, spese commerciali e conferimento, acquisto di una unità provvigioni, spese di trasporto,

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