Summary

Questo documento analizza la moda, descrivendola come fenomeno sociologico e storico. Esplora il concetto di moda come sistema istituzionale e la sua mutevolezza, con riferimenti a figure come Roland Barthes e Georg Simmel. Sono inclusi esempi storici di tendenze e elementi di moda.

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La Moda moda è qualsiasi cosa che va in trend → noi usiamo il termine in riferimento all’abbigliamento gli abiti che servono per proteggersi e i costumi (= abiti tradizionali) → non sono moda anche l’abito tradizionale non è immune ai cambiamenti ma esiste una tradizione piuttosto fissa moda...

La Moda moda è qualsiasi cosa che va in trend → noi usiamo il termine in riferimento all’abbigliamento gli abiti che servono per proteggersi e i costumi (= abiti tradizionali) → non sono moda anche l’abito tradizionale non è immune ai cambiamenti ma esiste una tradizione piuttosto fissa moda è un settore specifico del modo in cui ci vestiamo ROLAND BARTHES Barthes è un sociologo del ‘900 che si occupa di moda → nel 1957 cerca di darne una definizione: il fenomeno di costume è l’oggetto proprio della ricerca sociologica e storica (forme, sostanza o colori formalizzati o ritualizzati; usi circostanziali fissi; gesti stereotipati; modalità consacrate del modo di indossare un abito; distribuzione degli elementi accessori) moda è un sistema vestimentario istituzionale → la moda non ha come prima funzione la protezione = le nostre vesti non si limitano a proteggerci ma hanno delle caratteristiche la moda non è un fatto individuale per questo dico sistema → la moda non si fa da sola ma esiste perché c’è interazione con altre persone = per fare moda serve un gruppo più o meno esteso istituzionale significa che il comportamento che adotto con le vesti segue delle forme fisse: - formalizzati → nel senso che queste cose devono essere fissate e riconosciute dal gruppo - ritualizzati → per andare in uno specifico luogo (ad esempio in discoteca) negli anni ‘80 ci si vestiva - in un certo modo che poi negli anni ‘90 è cambiato, e così via - usi circostanziali fissi → come si porta una borsa ad esempio = a tracolla, in mano, sotto braccio - gesti stereotipati → di annodarsi la cravatta in un certo modo ad esempio - modalità consacrate → ad esempio tenere il maglione sulle spalle piuttosto che indossato - distribuzione degli accessori → prima andava di moda essere carichi di gioielli ad esempio c'è una ragione di tutto ciò? no, è così e basta FENOMENI DI ABBIGLIAMENTO E DI COSTUME fenomeni di costume e fenomeni di abbigliamento possono talvolta apparentemente coincidere, ma non è difficile ogni volta ristabilire la distinzione la larghezza delle spalle, per esempio: - è un fenomeno di abbigliamento quando corrisponde esattamente all’anatomia dell’individuo - è un fenomeno di costume quando la sua dimensione è prescritta da un gruppo a titolo di moda nelle nostre società c’è chi più o meno segue la moda ma non si può sfuggire da essa moda è tutto ciò che il sistema istituzionale stabilisce in un determinato momento IL CONCETTO DI REVIVAL una delle caratteristiche della moda è il cambiamento → se fosse statica non sarebbe moda il fascino della moda è la sua mutevolezza ma non sono infinite le modalità di mutamento perché abbiamo delle necessità → per questo esistono i revival le maniche larghe, ad esempio, le ritroviamo nel ‘500 e nell’800 ma non per tutto il ‘500 e l’800 il revival non è mai una copiatura → è una citazione non integralmente copiata ma che trae elementi = c’è sempre una rielaborazione le passerelle mostrano continuamente questa ricerca anche se non hanno esiti immediati LA GRANDE RINUNCIA la moda per lungo tempo è stato un settore prettamente femminile sia a livello pratico che teorico fino al ‘700 gli uomini si vestivano colorati, con fiocchi, sete, collant → ad un certo punto si è deciso che l’uomo dovesse vestirsi scuro = la grande rinuncia la moda concede alla donna maggiore libertà, ma per l’uomo è ancora da ottenere anche se negli ultimi 30 anni sono stati fatti grandi passi 1 GEORG SIMMEL perché nasce la moda e perché è così mutevole? → Simmel cerca di dare una risposta: la moda è imitazione di un modello dato e appaga il bisogno di appoggio sociale, conduce il singolo sulla via che tutti percorrono → allo stesso tempo appaga il bisogno di diversità, la tendenza alla differenziazione, al cambiamento il singolo segue la moda perché deve sentirsi parte di un gruppo → la moda è modo per comunicare e non potrebbe esistere se relazionata ad un solo individuo la moda riguarda l’appartenenza a determinati gruppi → se faccio parte di un gruppo e mi vesto come loro vuol dire che mi riconosco in quel gruppo questo atteggiamento crea senso di appartenenza nel gruppo e distinzione da altri questa distinzione esiste anche nel gruppo stesso la differenziazione è qualcosa che c’è sia all’interno del gruppo che al di fuori del gruppo dialogo tra bisogno di assimilarsi e distinguersi → meccanismo che mette in movimento la moda un’altra ragione fondamentale della sua efficacia è che le mode sono sempre di classe le mode della classe più elevata si distinguono da quelle della classe inferiore la moda nasce nella classe alta solitamente → le classi inferiori la fanno propria = quando questo accade le classi elevate la abbandonano, se ne distaccano e ne adottano un’altra anche oggi il meccanismo di Simmel rimane valido → a dettare la moda non è più l’aristocrazia, ma sono le celebrità 1. IL DINAMISMO la mutevolezza della moda viene risolta da Simmel con il dinamismo Simmel dice che la regola del dinamismo è quella di distinguersi e differenziarsi: che la moda sia un puro prodotto di necessità sociali o psicologico-formali è provato nel modo più convincente dal fatto che infinite volte non si può trovare la minima giustificazione per le sue forme in rapporto a finalità pratiche o estetiche o di altro tipo non c’è una funzione pratica degli abiti → se qualcosa va di moda verrà utilizzato da tutti anche se ci stanno male ad esempio nel ‘400 andavano di moda le poulaines, queste scarpe con la suola in legno estremamente appuntite che talvolta risultavano scomode nel camminare anche gli abiti di Elisabetta I non erano pratici → avevano delle maniche esageratamente grandi, un colletto molto ampio e delle gonne molto pesanti ma gli indossava lo stesso nel ‘700 balzano all'occhio la grandezza degli abiti e l’altezza delle acconciature → queste parrucche chiamate pouf, super voluminose mostrano la mancanza di funzione pratica e anche di senso estetico LA MODA SCOMODA queste scomodità erano per lo più riservate alle donne (ricche) → l’uomo doveva svolgere diverse attività anche all’esterno e questi ha fatto sì che la moda fosse diversa per loro un esempio di moda scomoda per gli uomini → Pantheon Macaroni = ha cominciato ad essere utilizzata per indicare questi signori ben vestiti, che danno molta importanza al loro aspetto esteriore ma moda maschile nell’800 si spegne, ma interviene il dandy un altro elemento d’abbigliamento che non aveva particolare senso → crinolina = la struttura che viene posta sotto la gonna delle donne per sostenerla la crinolina era pericolosa in quanto queste gonne poteva prendere fuoco col tempo anche la crinolina passa di moda, e quindi il rigonfiamento della gonna viene spostato dietro e prende il nome di tournure (senza considerare corsetto e busto) tutti questi elementi sono spesso stati oggetto delle stampe satiriche anche la minigonna tipica del ‘900 non ha particolare finalità pratiche o estetiche alcuni dicono che la moda diventa arte nel momento in cui non è portabile 2 La Diffusione dei Modelli LE POUPÉES DE MODE O PANDORE le notizie di moda, anche in passato, circolavano → una persona riusciva a sapere come si vestivano le persone di altri Paesi grazie a notizie informali = tramite lettere magari con allegato un pezzetto di stoffa o con l’oralità c’erano anche dei modi più formali → delle bambole chiamate le poupées de mode o pandore la bambola ha una funzione essenziale sia educativa per le bambine che ci giocavano ma anche una funzione di moda scambio di lettere tra Isabella d’Este e Federico Gonzaga è importante → ci fa vedere che esistevano queste poupées de mode come metodo di scambio di moda tra Paesi nel secondo dopoguerra Parigi viene liberata dai tedeschi i quali volevano impadronirsi della moda francese affinché Berlino diventasse la nuova capitale della moda, fallendo a Parigi in quell’epoca i tessuti erano razionalizzati, ma i sarti per dare l’idea della rinascita della moda utilizzavano le poupées de mode vengono creati questi musei di moda in cui ogni sarto creava la sua bambola e la vestiva a piacimento → anche la barbie (‘59) può essere in qualche modo considerata una poupées de mode LE INCISIONI - ‘500 oggi studiamo la moda attraverso i dipinti che però avevano una diffusione limitata il quadro non poteva essere trasportato da un posto all’altro → avevamo le incisioni (‘500) incisioni → fogli di carta di qualsiasi formato che nascevano non per illustrare la moda, ma per far conoscere in giro le figure dei sovrani di queste immagini l’aristocrazia guarda anche gli abiti → prendere ispirazione per i propri anche se non era il loro primo obiettivo queste stampe hanno aiutato a far circolare la moda I LIBRI DI COSTUME - ‘500 nel ‘500 iniziano a sorgere delle produzioni più tarate sulla moda → i libri di costume essi nascono con l’obiettivo di diventare delle enciclopedie di come si veste la gente in quel periodo sono anche importanti per vedere come ci si veste nei vari continenti del mondo uno dei primi esempi è la Recueil de la diversité des habits, qui sont de present en usage, tant es pays d’Europe, Asie, Affrique & Isles sauvages di François Deserps (1564) abbiamo anche una versione italiana → Abiti di quasi tutti i popoli del nostro tempo mai pubblicati sino ad ora di Ferdinando Bertelli (1568) = c’è la consapevolezza che si tratta di un lavoro inedito per il tempo era difficile fare queste raccolte → ci si basava sulle descrizioni e sui racconti perché viaggiare era molto difficile hanno carattere tassonomico questi libri → vogliono mettere in ordine il patrimonio a disposizione Cesare Vecellio con Habiti antichi e moderni di tutte le parti del mondo (1598) → è un libro con parti più scritte perché la moda non è solo un fatto visivo, ma è anche capire e spiegare dove nasce un modello, se si usa o meno, la sua storia = più accuratezza rispetto agli altri due GLI ALBA AMICORUM (ALBUM DEGLI AMICI) - ‘500 questi manoscritti appartenevano a studenti stranieri che venivano a studiare in Italia essi facevano compilare dagli amici questi albi dove troviamo immagini, illustrazioni, poesie, proverbi e anche figurini di vestiti LA STAMPA 1. ‘600 la prima rivista “di moda” è le Mercure Galant fondata nel 1672 → ha una produzione periodica con l’obiettivo di raccontare la vita a Versailles all’interno della rivista vengono anche inseriti figurini di moda sia per donne che per uomini 3 chi riceveva questa rivista sapeva cosa andava di moda alla corte reale i figurini erano in bianco e nero → consistenza della stoffa e colori sfuggono ma tavolta potevano avere delle piccole descrizioni 2. ‘700 il vero secolo della stampa di moda è il ‘700 → cominciano ad esserci delle riviste solo per donne quando la moda diventa un fenomeno esteso, abbiamo riviste che sin dal titolo denunciano di essere rivolte ad uno specifico pubblico, quello femminile → la moda è uno degli argomenti: - Le Journal des Dames (1759-1778) = senza illustrazioni - The Lady’s Magazine (1770-1837) → la Francia era il Paese leader della moda, ma poi il fenomeno - si diffonde anche in Inghilterra ad esempio - Le Cabinet des Modes (1785-1787) - Le Magasin des modes nouvelles françaises et anglaises (1786-1789) pian piano l’illustrazione inizia ad essere sempre più raffinata e a colori la diffusione della stampa coinvolge anche l’Italia: - Il Giornale delle dame e delle mode di Francia (1786-1794, Milano) - La donna elegante ed erudita (1786-1788, Venezia) non è un caso siano città del nord ad avere le prime editorie → sono più vicine alla Francia e quindi più inclini ad esserne influenzate 3. ‘800 quando ci addentriamo nell’800 non riusciamo più a stare dietro a tutti i giornali che escono la grande impresa editoriale italiana si ha nel 1804 con: - Il corriere della Dame (1804-1874) → fondato da una giornalista donna, Carolina Lattanzi = inizio - della femminilizzazione delle riviste non solo in fatto di target ma anche in quanto direttrici - Margherita (1878-1921) → prende il nome dalla prima regina d’Italia che contribuirà profondamente - alla moda italiana - Il Corriere delle Signore (1919-1935) - Lidel (1919-1935) → fondato anche questo da una donna, Lydia de Liguoro = attenzione anche - per la moda di villeggiatura perché andare in vacanza significa avere un guardaroba doc ad un certo punto l’epicentro si sposta dalla Francia agli USA gli USA iniziano ad apparire come grande potenza economica → sono le mogli delle classi agiate delle grandi città che si occupano di dare feste per mostrare quanto sia potente e ricco il marito nascono riviste come Harper’s Bazar (1867) → un deposito di moda, piacere ed istruzioni = si impara come stare in società Vogue nasce nel 1892 → all’inizio è una rivista di cronaca mondana oltre che di moda 4. ‘900 queste riviste si internazionalizzano → abbiamo una versione statunitense, una italiana, ecc. Vogue Italia nasce nel 1964, vogue in italia nasce nel 64 nel 1967 Vogue Italia crea anche la prima edizione di Vogue Uomo che poi chiude sempre più attenzione all’uomo → sulle riviste cominciano a comparire uomini in copertina LA PUBBLICITÀ Simmel → non solo sporadicamente appare un articolo che poi appare di moda, ma vengono prodotti degli articoli perché diventino di moda (1895) è ovvio che la pubblicità è molto d’aiuto per la moda → si basa sia sulle parole, sia sull’immagine all’inizio è cartacea → si può trovare all’interno delle riviste di moda, come manifesto = in questi casi si mette in evidenza l’oggetto e per renderlo appetibile la pubblicità nasce in concomitanza dei grandi magazzini → prima si andava nella bottega del sarto, poi con lo sviluppo delle tecnologie inizia ad aumentare la richiesta e la produttività prima l’abito era fatto su misura, poi il progresso consente di fare dei vestiti standardizzati 4 l’idea delle misure standard nasce in ambito militare con le uniformi il successo dei grandi magazzini è portato dal fatto che troviamo tutto in uno stesso posto e senza dover andare dal sarto a prendere le misure → ho tutto subito e in comodità E. & A. Mele Guanti (1898) → uno dei primi magazzini in Italia, si trova a Napoli 1. ESCLUSIVITÀ E IDENTITÀ Paul Poiret → il primo sarto a dire che i suoi vestiti non sono solo belli, ma danno delle esperienze idea di creare un senso di esclusività nel mondo della moda → operazione di marketing moderna il vestito non è solo un oggetto bello, ma ha un nome → diventa qualcosa di più e questo lo percepiamo dalla pubblicità René Gruau → uno dei grandi dell’illustrazione della pubblicità le copertine sono illustrate dai grafici e chiaramente la grafica ha delle potenzialità diverse Oliviero Toscani → fa delle fotografie in cui l’oggetto di moda va in secondo piano per fare pubblicità non bisogna solo parlare d’abbigliamento ma anche fare rumore con temi di rilevanza politica come il conflitto israeliano-palestinese, l’AIDS attraverso le fotografie riconosciamo l’identità del brand → sono immagini di moda che non possono essere usate da altri marchi nella pubblicità contano anche i testimonial, sono pagati per farlo → brand ambassador LE GIORNALISTE E I GIORNALISTI DI MODA con la diffusione dei giornali di moda ci sono anche i giornalisti e le giornaliste di moda se all’inizio non sappiamo esattamente chi scrive, incominciamo nell’800 ad avere dei nomi che solitamente sono già famosi perché di scrittori, poeti e pittori Stéphane Mallarmé → fondatore e direttore/scrittore di La Dernière mode (1874) dipinto da Édouard Manet nel 1876 il nome più famoso è quello di Oscar Wilde → direttore del Woman’s World direttore dal 1887-89 le sue riflessioni sulla moda sono coerenti con la sua visione di arte → la vita è come un’opera d’arte inoltre è ritenuto un esponente del dandismo 1. FIGURE DI SPICCO DEL ‘900 il giornalismo di moda comprende anche: - Carmen Snow → caporedattrice di Harper’s Bazaar dal 1934 al ‘58 che ha fatto la storia della moda - con le sue scelte editoriali - > le riviste (in generale) iniziano ad avere una fisionomia più creativa - > conia l’espressione new look per l'omonima storica collezione di Dior del ‘47 - Diana Vreeland → lavora per Harper’s Bazaar (1936-1962) e per Vogue (1962-1972): - > ha coniato l’espressione di youthquake = gioco di parole che deriva da giovani e terremoto (‘65) - > è il terremoto creato dai giovani in quegli anni quando nasce anche la moda giovanile - Anna Wintour → anche lei parte con Bazaar ma nel 1988 inizia a lavorare per Vogue: - > la fama arriva con il Diavolo veste Prada - > ha costruito un’immagine per cui noi la riconosciamo subito, nonostante sia di spalle 2. CASI ITALIANI ci sono anche dei casi italiani: - Anna Piaggi → ha una rilevanza internazionale - Natalia Aspesi → giornalista di moda con un taglio più sociologico con l’analisi del costume italiano - Giusi Ferré - Franca Sozzani → direttrice di Vogue Italia, la cui fortuna è stata consacrata da lei c'è una femminilizzazione crescente considerando che all’inizio i grandi nomi sono uomini LE FOTOGRAFE E I FOTOGRAFI DELLA MODA la fotografia nasce negli anni ‘30 dell’800 → all’inizio viene usata per fare ritratti di persone e 5 paesaggi, non per la moda le riviste di moda avevano illustrazioni grafiche → si preferiva il disegno uno dei primi a fotografare la moda nel ‘900 → Adolf Meyer, di origine germanica e famoso per questi giochi chiaroscuro altre figure importanti nel mondo della fotografie: - Edward Steichen → iniziano ad essere importanti anche gli oggetti = non è più necessario - fotografare la figura intera ma si può fare una foto solo del vestito, delle scarpe -↓ - ricreare la natura morta nell’arte nella moda → serve per comunicare la bellezza degli accessori - George Hoyningen → capace di creare immagini straordinarie - Cecil Beaton → fotografo di moda oltre che costumista = idea che la - moda fosse continuata nonostante la guerra, era un modo per - aggrapparsi alla vita -↓ - questo messaggio trascende l’ambito della moda → la foto trascende - l’aspetto commerciale = ci possono essere anche altri messaggi - Lee Miller → stesso concept di Beaton = filone della moda - indistruttibile + sfrutta il fenomeno del surrealismo con il chiaroscuro ovviamente il fotografo di moda lavora bene in correlazione con i modelli 1. IN CORRELAZIONE CON MODELLE E MODELLI la foto di moda è fatta da uomini ma verso delle modelle man mano che si sviluppa la fotografia di moda ecco che è centrale il ruolo della modella come interprete della fotografia → non fa solo sfilate ricordiamo il nome di Lisa Fonssagrives, moglie e modella di un famoso fotografo → Irving Penn anche la foto di moda segue i tempi → il modo di comunicare cambia a seconda dei tempi fino agli anni ‘50 la moda è per la classe elitaria → è questa che detta le leggi della moda negli anni ‘60 inizia ad esserci una moda giovane → anche le pose cambiano, non vediamo più atteggiamenti da signore per bene ma figure longilinee la posa viene costruita per essere spontanea, non come prima che è tutta elegante LE MODELLE E I MODELLI la modella diventa una professione importante a partire dalla fine degli anni ‘60: - Veruschka - Marisa Berenson la figura della modella raggiunge il suo picco negli anni ‘80 e ‘90 con le top model come: - Claudia Schiffer - Cindy Crawford - Kate Moss anche i figli di questi modelle poi hanno intrapreso la carriera della madre → questa professione comporta i figli d’arte IL SARTO nella diffusione dei modelli il ruolo chiave è rappresentato da chi i modelli li fa materialmente il termine stilista nasce negli anni ‘70 del 900 → prima si parla di sarti e couturier nel ‘500 i sarti erano figure “anonime” → sappiamo i loro nomi ma non chi ha fatto cosa abbiamo ritratti di sarti ma sono rari → nel passato far vedere di lavorare non era il massimo es. Il Sarto di Giovan Battista Moroni (1565): - il sarto viene rappresentato anche come geometra - la geometria era importante → tagliare la stoffa sprecandone il meno possibile esistevano dei libri anche chiamati ricamari di ricami le donne di estrazione alta ricamavano come passatempo → i loro mariti no delle classi lavoratrici sapevano ricamare tutti invece → sia uomini che donne il Libro del sarto → raccolta dei modelli (1540-1590) 6 LA BOTTEGA abbiamo queste opere che ci danno un’idea di come poteva essere la bottega del sarto (‘400) ci potevano essere delle donne visto che era una bottega il lino serviva per le camicie → comportava un contatto maggiore con il corpo quindi era auspicabile fosse fatto da una donna man mano che andiamo avanti abbiamo sempre più documentazioni sulle botteghe IL NEGOZIO nella bottega si produce e si vende → dimensione dell’artigiano che fa tutto nello stesso posto man mano che la moda si specializza non è più sufficiente la bottega in concomitanza con questa diffusione della moda nascono i negozi → non c’è la produzione ma il negozio compra le cose già fatte dalle botteghe e le espone (‘700) c’è un aumento dell’offerta e quindi aumenta anche la parte commerciale questo non significa che non ci sia il servizio a domicilio → il sarto andava ancora a casa degli acquirenti facendo le cose su misura negozio significa anche l’inizio di una standardizzazione (che inizialmente coinvolge solo il busto) 1. COMPARSA DELLE VETRINE l’articolazione del mercato comporta che anche i negozi assumano caratteristiche diverse vediamo la comparsa delle vetrine → la vetrina è il luogo in cui si espone = è la prima pubblicità le gallerie vengono costruite per favorire il passeggio e gli acquisti → hanno finalità commerciali nuove figure come i commercianti tessili → come i sarti iniziano a farsi rappresentare con gli oggetti di lavoro = nell’800 cambia il sistema di valori 2. I GRANDI MAGAZZINI nel grande magazzino trovo tutto → iniziano come moda a fine ‘800 sono fenomeni che investono le grandi città: - Londra con Harrods - Liberty - Selfridge’s - Parigi con Au Bon Marché - Au Printemps - Galerie Lafayette - New York con Macy’s - Saks Fifth Avenue - Milano con La Rinascente (all’inizio Aux Villes d’Italie) è un unico ciclo → aumentano le riviste = aumentano le pubblicità = aumentano i magazzini LE CREATRICE E I CREATORI se nel ‘500 parlavamo di sarti di cui non sapevamo nulla, queste cose iniziano a cambiare nel ‘700 il ‘700 è un secolo chiave per la storia della moda → tante cose si incrociano, muoiono o nascono nel ‘700 la moda inizia a diffondersi in maniera più estesa → prima era riservata a poche classi = aristocratici, ricchi borghesi, condottieri nel ‘700 ci sono più persone che si interessano della moda perché possono permettersela la produttività è maggiore → più cibo significa più commerci e quindi la gente si arricchisce la moda non è più solo per aristocratici e ricchi borghesi ma anche per i benestanti gli studiosi si accorgono che la moda è un fenomeno sempre più consapevole aumenta anche il numero di meno benestanti interessati alla moda → nascono i mercati di seconda mano le persone benestanti quando si stufano dei vestiti li regalano ai domestici che magari non se li sarebbero mai potuti permettere → in qualche modo vengono a conoscere la moda questo è un fenomeno che accade in città più che in campagna chiaramente dunque aumentano le classi sensibili alla moda → aumentano così anche i negozi di moda (= non è più sufficiente solo il sarto) e iniziano a comparire anche dei nomi 1. ROSE BERTIN uno dei nomi più famosi è quello di Rose Bertin che fa la modista → si intende di sartoria ma ha 7 anche dei dipendenti = non è direttamente la sarta, ma porta in giro i campioni è una figura di cui non sappiamo l’apporto rispetto all’aspetto creativo dell’abito lei era diventata la modista di Maria Antonietta → grazie a questo sappiamo tanto di lei nel 1773 si apre il suo negozio → Au Grande Moghol = si definisce marchand de mode oltre che modista, cioè commerciante nell’insegna del negozio aveva capito una strategia di marketing → oltre che marchand de mode sottolinea de la reine = la regina le fa un po’ da brand ambassador, per cui coglie la potenzialità di questa comunicazione 2. CHARLES FREDERICK WORTH il salto di qualità avviene a metà ‘800 con Charles Frederick Worth → l’inglese capisce che il mercato importante è a Parigi dove si trasferisce dal punto di vista del marketing segue la Bertain → si cerca una testimonial importante = la moglie dell’ambasciatore austriaco a Parigi, la principessa Pauline Von Metternich l’imperatrice Eugenia, la moglie dell’imperatore Napoleone III fu la sua successiva cliente Worth è importante per un altro motivo → mette l’etichetta sui vestiti con il suo nome come fa un pittore con i suoi quadri = consente la riconoscibilità dell’abito l’etichetta è un dato culturale oltre che pratico inizia ad essere importante anche l’indossabilità: conto è il vestito sul manichino, un conto è il vestito indossato Worth inizia a presentare i suoi modelli con delle sfilate → almeno le clienti avevano un’idea di come sarebbe stato il vestito addosso tutti questi elementi fanno di Worth il primo vero futurier della moda, il primo antenato degli stilisti 3. PAUL POIRET con Paul Poiret l’apporto creativo diventa sempre più importante → prima bastava fare un vestito fatto bene, adesso la creatività diventa un punto di forza del sarto la cultura sviluppa una parallela ricerca di originalità liberando gli abiti femminili dal busto Poiret è uno dei primi a toglierlo dai suoi abiti → mette delle strutture non più così strict questa sua ricerca deriva però da un fatto estetico non da una liberazione → lui vuole creare qualcosa di nuovo è uno stilista che guarda anche l’esotico → si sente l’influsso dei Paesi orientali con inserimenti di nuovi colori e forme è il primo stilista che crea il suo profumo → non era scontato per l’epoca come per adesso è bello che la donna che si veste da lui abbia una figura totale → dall’abbigliamento al profumo la donna che si veste da lui è innovativa, cosmopolita, moderna il profumo è una componente del nostro ricordo → non conta più solo vedere 4. SONIA DELAUNAY (+ Jeanne Lanvin) Sonia Delaunay è in primis pittrice → trasferisce la sua ricerca in pittura sui tessuti dove studia le forme e l’accostamento dei colori = non c’è più il figurativo ma l’astratto crea dei motivi estremamente moderni → righe, quadretti, zig zag = la moda non si presenta come un’attività frivola ma va in parallelo con il simbolismo della pittura lei usa anche l’abito-poema → ci sono delle scritte sopra gli abiti ci si inizia a occupare anche dei costumi da bagno → iniziano ad esserci le vacanze al mare la vacanza in montagna c’era sempre stata → dal punto di vista del vestiario presenta - problemi 8 mentre al mare ci si scontra con altre esigenze → c’è anche la questione del senso del pudore andare vestiti non andava bene → ci si appesantiva troppo quindi serviva qualcosa di più leggero ma non troppo perché non si doveva vedere sotto le prime soluzioni erano delle tute come quelle dei sub che arrivavano alle caviglie i primi casi erano fatti di lana per cui non era pratico nuotare ad un certo punto la voglia di fare la villeggiatura si intreccia con il desiderio di fare sport → morale i costumi si accorciano sempre di più negli anni ‘30 vanno di moda i vestiti backless, con la schiena nuda perché ci sono corpi tonici mostrarsi con gambe nude non era facile tant’è che tutto questo parte dai giovani 5. MADELEINE VIONNET è l’anti-Chanel → la sua visione della moda è all’opposto di quest’ultima Chanel ha una visione molto essenziale e lineare della donna → anche mascolina per l’epoca dato che introduce i pantaloni Madeleine è una che punta sulla linearità non intesa come essenziale → giochi di pieghe i suoi sono vestiti da sera rispetto a quelli di Chanel che si occupa anche di quelli da giorno inoltre lei ha manualità a differenza di Chanel → era una sarta 6. ELSA SCHIAPARELLI lei è un’altra anti-Chanel come concezione della moda nasce in una famiglia ricca rispetto a Chanel ma questo background rischiava di imprigionarla è dovuta scappare di casa perché i suoi genitori volevano che facesse la moglie e la madre lei fa delle creazioni che sono molto estrose → estro che non troviamo in Chanel o Vionnet una delle sue creazioni più famose è il maglione a trompe-l’oeil sarà amica dei surrealisti quindi c’è anche questo aspetto creativo che ritorna nella sua moda altra sua invenzione è la gonna-pantalone → nel senso che si vede che è una gonna ma ha un taglio in mezzo come i pantaloni 7. WIENER WERKSTÄTTE c’è un momento all’inizio del ‘900 in cui si sperimentano delle cose in ambito artistico e anche della moda → il centro è il laboratorio di Vienna a cui partecipa anche Werkstätte l’obiettivo è semplificare la moda evitando costrizioni ma anche inventando qualcosa di nuovo nei motivi dei vestiti 8. MARIANO FORTUNY Mariano Fortuny → deriva da una famiglia di pittori spagnoli e decide di trasferirsi a Venezia si dedica anche alla creazione dei vestiti a partire dagli anni ‘10 del ‘900 e inventa questi vestiti ispirati alla grecità da un lato fa un’operazione colta con questo rimando ma anche moderna perché questa antichità la traduce in abiti scardinando le costrizioni degli anni ‘10 sono abiti che consentono di mettere in evidenza le forme e l’anatomia della donna IL MADE IN ITALY nel ‘900 nasce la moda italiana → quella importante arriva negli anni ‘70 con Versace e Armani = lì si afferma come quella che universalmente è conosciuta come moda italiana il primi esempio di moda italiana → Rosa Genoni 1. ROSA GENONI (ANNI ‘10) è una donna vicina agli ambienti socialisti → non è solo una sarta 9 sa che l’Italia ha un grande patrimonio culturale e sociale → punta sull’istruzione e sulla valorizzazione del patrimonio artigianale decide di fondare una scuola per donne per insegnare queste cose lavora alla realizzazione di un manuale di storia della moda per non perdere queste nozioni apprese in lei c’è una visione sociale del recupero del patrimonio nazionale che non c’è nelle altre → molti dei suoi modelli si ispirano a questo = Botticelli, Giotto, Pisanello anche dal punto di vista della politica d’immagine conta su figure di rilievo che decidono di indossare le sue creazioni la prima operazione consapevole del made in Italy è la sua → se esiste la moda italiana oggi per come si è sviluppata negli anni ‘70 la dobbiamo a lei questa idea del made in Italy viene portata avanti dal fascismo 2. SALVATORE FERRAGAMO (ANNI ‘30) un altro terreno fertile per la moda → Stati Uniti, soprattutto Hollywood il cinema produce un’arte giovane e una classe nuova → attori e attrici (fenomeno del divismo) Salvatore Ferragamo è un abilissimo artigiano con la concezione della scarpa → porta questa sua manualità negli USA dove diventa il fornitore di scarpe di molte dive (Greta Garbo, Sophia Loren) Ferragamo ha le forme dei piedi di queste artiste → fa loro delle scarpe su misura questo è l’artigianato italiano, la cura, l’attenzione al dettaglio quando torna in Italia si trova confrontato con dei problemi → vige il regime dell’autarchia e l’Italia è isolata dunque bisogna fare con quello che si ha in casa ad esempio si inventa delle zeppe di sughero non potendo avere il materiale che serviva 3. ALTRE FIGURE (ANNI ‘50) l’Italia avendo perso la guerra deve ricostruire e riacquistare una posizione sul piano internazionale Giovan Battista Giorgini ha un’idea che porta fortuna → le ricerche di moda italiana hanno bisogno di una spinta = chiama le sartorie più importanti e organizza una sfilata di moda italiana (1951) queste sartorie prevedono il capo sappia cucire si rivela un’operazione di successo perché apre il via alla moda made in Italy ci sono varie persone che contribuiscono: Walter Albini - Roberto Capucci - Simonetta Colonna di Cesarò Elvira Leonardi Bouyeure (Biki) Sorelle Fontana - apre un negozio, un’impresa a Milano - sono di Piacenza ma aprono l’attività a Roma - veste una diva della lirica, nonché grande - clienti importanti come Linda Christian → le - sostenitrice del made in Italy = Maria Callas - fanno l’abito da sposa Emilio Schubert - lavora con Gina Lollobrigida → ulteriore prova della crescente interazione tra moda e cinema Guccio Gucci Emilio Pucci - fiorentino che ha dimestichezza con la - elabora un modello molto riconoscibile: le - lavorazione del cuoio - stampe variopinte - inizia con scarpe e borse, poi passa - lui utilizza anche il jersey → tessuto morbido, - all’abbigliamento - che non si spiegazza e si asciuga velocemente - crea dei pezzi diventati storici come questa - i suoi sono abiti hanno il vantaggio di avere - borsa chiamata jackie perché portata da - una certa portabilità pratica che non va - Jacqueline Kennedy - disgiunta da una ricerca estetica che lo rende - riconoscibile molti di loro sono aristocratici → deriva da due fattori = disponibilità economica e tradizioni 10 4. VALENTINO, ARMANI E VERSACE (ANNI ‘70) con loro tre nasce la moda italiana come la conosciamo oggi nasce la parola stilista → non hanno una produzione limitata come le sartorie ma queste figure fondano delle vere e proprie aziende = fabbriche dove si fanno i vestiti che veranno venduti in tutto il mondo piano piano aumenta anche il target a cui ci si riferisce → si inziano a creare delle collezioni più accessibili gli stilisti sono persone che creano degli stili di vita → le apparenze iniziano ad essere importanti = sono gli anni del consumismo uno degli interpreti più famosi che esce dai confini italiani è Armani che nel ‘92 esce nella copertina della prestigiosa rivista Time è lui l’inventore del greige → fusione tra beige e grigio Gianni versace ha un’idea di donna dinamica e sensuale (anche sul piano dei rapporti con l’uomo) quella di Armani è più elegante, quasi irraggiungibile 5. LE DONNE DEGLI ANNI ‘70 le sorelle Fendi nascono con la pellicceria e si specializzano nelle borse → poi hanno anche l’intuizione di assumere Karl Lagerfeld come direttore creativo nella moda inizia ad esserci una presenza importante di donne → Krizia e Miuccia Prada Le Coordinate della Moda: Spazio e Tempo la moda non conosce stasi, cioè né sosta né arresto → gli abiti variano sempre già nel ‘500 alcuni autori capiscono che la moda cambia a seconda della nazione: - Baldassar Castiglione → in questo veggiamo infinite varietà; e chi si veste alla franzese, chi alla - spagnola, chi vol apparir tedesco; né ci mancano ancor di quelli che si vestono alla foggia de’ Turchi - Francesco Sansovino → percioche cominciandon dagli habiti indicativi dello humore delle persone, - noi vediamo che gran parte de gli Italiani, dimenticatisi di esser nati in Italia, & seguendo le fattioni - oltramontane, hanno co pensiero mutato lo habito della persona, volendo parere quando Francesi, & - quando Spagnuoli = gli italiani dovrebbero vestirsi per conto loro, non seguendo la moda d’oltralpe - Cesare Vecellio → et è cosa verissima… che la cosa de gli habiti non conosce stato né fermezza, - et si vanno sempre variando o à capriccio e a voglia altrui - Giovan Francesco Spinola → il vostro habito doverà esser conforme all’uso, all’età, e al grado. Per - quello riguarda l’uso, doverete circa la forma seguitar quella che si costuma nella nostra Città… - procurando di schivare le singolarità, e di farvi seguitare con gli occhi, per occasion di nuove - inventioni = bisogna adattarsi alla moda del Paese/città che si visita - Giovanni Della Casa → non è adunque da opporsi alle usanze comuni in questi cotali fatti, ma da - assecondarle mezzanamente bisogna adattarsi alla moda del Paese questa consapevolezza che esistono le mode nazionmali la vediamo già nel ‘500 e ancora oggi La Donna partire dalla metà del ‘300 inizia ad esserci una netta distinzione tra moda maschile e femminile IL ‘500 alla donna nel ‘500 viene consigliato di non sembrare vana e leggera → deve vestirsi in modo da non sembrare sciocca, frivola questo precetto espresso in maniera esplicita sarà un leitmotiv per la moda a partire dal ‘500 abbiamo delle forme che si allargano → si ingrossano le maniche questo aspetto cesserà a fine ‘700 con la moda-impero a partire da questo momento abbiamo vesti ingombranti → esistevano più strati di abbigliamento il vestito è tanto perché rappresenta la ricchezza, la potenza e forza del marito e della sua famiglia in una società in la donna è sottomessa essa deve riflettere la forza della famiglia non sé stessa questa esibizione della ricchezza era considerata una virtù → chiamata magnificenza 11 la bellezza era consentita anche dall’abbondanza di questi tessuti preziosi e colorati → colorare un tessuto era dispendioso = solo i ricchi potevano farlo i movimenti erano limitati con questi vestiti ma tanto la donna stava in casa ed erano i servi ad occuparsi dei bambini 1. IMMAGINE 1 dalle immagini si può cogliere la nazionalità delle donne → quella al centro è straniera = ha qualcosa che le altre non hanno ci sono comunque dei tratti comuni come lo scollo largo e le forme morbide le due donne italiane sono entrambe fiorentine e dello stesso periodo ma ci sono comunque delle differenze entrambe sono della classe alta perché già il fatto di avere un ritratto indica un certo tipo di ricchezza/benestanza ma quella a sinistra probabilmente è più ricca per questi dettagli: - presenza del velo sulle spalle → è prezioso - le maniche sono più lavorate la camicia oltre a fungere da biancheria intima era un indumento così abbondante che poteva uscire dai vestiti → era in lino in questa fase le maniche erano spesso staccabili (= sono attaccate con dei nastrini) anche per un discorso pratico → la manica si deteriorava più in fretta 2. IMMAGINE 2 quella a sinistra → fiorentina quella a destra → veneziana nonostante le due siano di due città italiane un po’ si assomigliano l’Italia non esisteva come Stato ma esisteva comunque la consapevolezza che dalle Alpi fino alla Sicilia ci fosse una comunanza quella in centro è francese → ha le maniche più strette rispetto alle altre tutte e tre hanno una specie di cappellino: - quelle ai lati si somigliano → hanno una capigliara - quella in centro ha una cuffietta più rigida ed ha un’altra forma la signora a destra porta camicia da notte con un robone → può avere un significato erotico o amoroso perché sicuramente non poteva andare in giro con quei vestiti 3. IMMAGINE 3 la seconda è in realtà spagnola ma ha sposato il duca di Firenze e dunque, vivendo lì, si veste come la moda del posto qui la straniera è la terza → moglie dell’imperatore Carlo V, portoghese ma che vive in Spagna e dunque è vestita secondo la moda spagnola la moda spagnola si distingue per l’assenza di scollo e non riguarda solo la Spagna ma anche tutti i territori sotto la sua influenza come Vienna, Milano, Napoli 12 4. IMMAGINE 4 quella spagnola è al centro → ha un collo alto inizia ad essere importante il colletto così già a partire dalla seconda metà del ‘500 anche il nero caratterizza la moda spagnola l’abbigliamento della donna al centro è caratterizzato da tre strati: - sotto abbiamo la camicia - poi abbiamo la sottana che è quel vestito - bianco e oro - infine abbiamo la soprana nera con le - maniche aperte che sta sopra a tutto la terza è una donna lombarda ma abitando in un territorio sotto l’influenza spagnola subisce le influenze della moda spagnola → è coperta, non ha scolli la prima donna ha un colletto aperto invece ed è fiorentina 5. IMMAGINE 5 qui non c’è nessuna spagnola ma: - la prima è veneziana - la terza è una signora che risente della moda - spagnola ma è bergamasca → interessante è - il fatto che Bergamo era amministrativamente - sotto la Repubblica di Venezia ma per la sua - maggiore vicinanza con Milano era più facile - che i nobili bergamaschi fossero più in - contatto con quelli milanesi - quella al centro è un’inglese che risente della moda spagnola → la moda inglese ha un che di più ornato però e la donna ha il collo con la corgiera 6. IMMAGINE 6 abbiamo tre signore: - la seconda è un’italiana (lombarda) che segue - la moda spagnola → lo vediamo per il colletto - e il fatto che sia vestita di nero - la terza è una francese - la prima, di cui non sappiamo la nazionalità, - segue la moda spagnola 7. IMMAGINE 7 → seguono tutte e tre la moda spagnola 13 8. IMMAGINE 8 la donna al centro è la Gran Duchessa di Firenze → è una francese che vive a Firenze ma è vestita alla spagnola = in questo momento è conveniente l’alleanza spagnola, dunque per il ritratto viene fatta vestire così ↓ lo vediamo dalla sottana che questi motivi tipici (bianco e oro) la prima è fiorentina la terza è inglese 9. LA CAMICIA le camicie sono come quelle da notte → dei capi fatti con metri e metri di stoffa il bianco è il colore usato per le camicie → un colore difficile da tenere pulito quindi avere la camicia sempre pulita voleva dire che c’era qualcuno che lavava per te il bianco viene anche associato alla purezza → essendo che la camicia viene usata come biancheria, sta a contatto con la pelle quindi era bene che fosse bianca per dare l’idea di purezza queste camicie erano talmente grandi che uscivano dai vestiti 10. LA SOTTANA questo è uno dei pochi esempi che abbiamo di sottana nel ‘500 si è conservato perché era stato regalato ad una statua in chiesa erano abiti così preziosi che come gesto di devozione i nobili li regalavano alle chiese, altrimenti venivano scuciti e recuperata la stoffa a volte la soprana può avere un nome particolare → quanto diventa una specie di cappotto/soprabito si chiama robone → meno stretta ed aderente ↓ era in seta d’estate, per l’inverno veniva foderato di pelliccia nella moda del passato era tutto foderato in virtù dell’idea di magnificenza, non bastava il bordino la seta era la componente principale dei tessuti → non c’era il cotone, forse qualche camicia, ma anche queste erano prevalentemente in lino i bottoni vengono inventati nel ‘300 ma inizialmente avevano un ruolo decorativo → per chiudere si usavano i laccetti 11. IL RIGONFIAMENTO il rigonfiamento appartiene alla gonna → dal ‘500 fino all’800 è un tratto caratteristico dell’abbigliamento femminile in quanto definisce la femminilità, anche più della scollatura il rigonfiamento va ad amplificare i fianchi che sono il simbolo della femminilità → coinvolge il ventre e quindi il concetto di maternità il rigonfiamento scompare nel ‘900 → lo ritroveremo solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale con gli abiti di Dior ma ovviamente non avendo gli stessi apici del passato 12. IL VERTUGADO la veste nel ‘500 è sostenuta da una sottogonna in cui ci sono dei cerchi che aumentano di raggio man mano che va in basso → questo è il vertugado sopra questa struttura andava la gonna che si allargava verso il basso a triangolo ritroviamo il vertugado soprattutto in Spagna → arriverà anche in Francia e in Inghilterra anche le maniche abbondanti sono tipiche della moda spagnola 14 2. IL FARTHINGALE invece di essere a triangolo, il farthingale è a tamburo nasce in Inghilterra → vertugado a sinistra e farthingale a destra IL ‘600 anche nel ‘600 troviamo vertugado e farthingale ma abbiamo anche il guardinfante 1. IL GUARDINFANTE è una nuova forma di gonna importante → si trova principalmente nella moda spagnola consiste in un allagamento della gonna a lati si impone negli anni ‘50 del ‘600 → è l’ultima cosa importante della moda spagnola, poi avremo quella francese pian piano la moda spagnola si libera anche della gorgiera iniziano ad esserci questi colli a barchetta di derivazione francese inizialmente il guardinfante è malvisto → c’era un’ordinanza che proibiva alla donne di metterlo a meno che non fossero prostitute il paradosso è che la regina e le dame di corte lo usassero perché la moda è così pervasiva che neanche una legge la può fermare se venivano beccate delle donne ad indossarlo, alcune volte si lasciava correre, altrimenti c’erano delle multe 2. IMMAGINI 1 E 2 → tutte mode spagnole 3. IMMAGINE 3 la seconda è moda inglese: - la scollatura è profonda e tonda - la gonna è rialzata → farthingale (le veneziane hanno uno scollo più quadrato) nel corso del ‘600 abbiamo l’idea di una maggiore fluidità → la prima è inglese ma non ha il farthingale l’idea di comfort l’abbiamo solo in Inghilterra anche il decoro con i fiori è tipico inglese la terza è spagnola 15 4. IMMAGINE 4 nel ‘600 troviamo delle forme nuove perché ci possono essere forme ibride quella al centro è spagnola → comincia a sparire la gorgiera, rimane solo nei primi trent’anni del ‘600 quella a destra → moda olandese: - in Olanda troviamo una prevalenza di abiti neri - il nero viene amato perché sobrio -↓ - siccome loro sono un popolo di mercanti, per - loro è un segno identitario mostrare che i soldi che guadagnano non li spendono in fronzoli nella moda olandese troviamo le scollature! in Inghilterra non si vestono di nero quella a sinistra è un ibrido → è una spagnola che diventa regina di Francia quindi mette la scollatura ma si tiene anche la gorgiera = fusione di elementi 5. IMMAGINE 5 è tutta moda spagnola si inizia ad abbandonare la gorgiera ma si tengono questi colli grandi con la prima donna, la gorgiera diventa questa specie di margherita più leggera ma sempre sopraelevata nell’ultima il collo tende ad abbassarsi al livello delle spalle 6. IMMAGINE 6 la terza è alla spagnola → collo alla vallona la seconda è vestita con la moda francese che: - alza la vita - è caratterizzata da scollature a barchetta la prima è inglese → gli inglesi non prediligono il nero ma vediamo gialli, azzurri, verdi, ecc. la moda inglese è anche più sciolta, infatti l’abito è meno strutturato anche le maniche sono grandi ma morbide 7. IMMAGINE 7 la prima è vestita alla francese → anche se è italiana ha capito che la nuova capitale della moda è Parigi si veste di nero perché è un resideuo del colore tipico spagnolo ma accorcia le maniche la scollatura è a barchetta → possiamo dire che il suo è un mix di moda spagnola/francese le altre due sono vestite alla spagnola 16 8. LA GORGIERA vediamo la gorgiera per la prima volta negli anni ‘60 del ‘500 negli anni ‘80 e ‘90 arriviamo a dei colli giganteschi → sempre più costringenti la gorgiera era un pezzo di tessuto ondulato, un pezzo unico piegato per dare questa forma affinché venisse mantenuta la forma il tessuto veniva inamidato ad un certo punto anche la moda di Venezia mette la gorgiera anche se la scollatura rimane affinché stesse ancora più dritta sotto la gorgiera poteva esserci un supporto verso gli anni ‘30 del ‘600 passa di moda e la gorgiera si abbassa sulle spalle in un collo vallone 9. IMMAGINI 8, 9 E 10 francese - francese - inglese francese - francese con influenze spagnole - spagnola francese - spagnola - influenze francesi e spagnole 10. IMMAGINI 11, 12 E 13 francese - spagnola - francese mista spagnola francese - francese - influenza francesi e spagnole spagnola - francese - spagnola con influenze francesi comincia ad esserci sempre più uniformità → la moda tende a diventare sempre più simile 11. IL MANTEAU alla fine del ‘600 notiamo una variazione nelle gonne → si accorciano e i fianchi si riducono la quantità del tessuto della gonna deve essere notevole → se non lo metto sui fianchi lo metto dietro questo tipo di gonna si chiama manteau → termine francese prima la terminologia era soprattutto spagnola, adesso invece sono prevalenti i termini francesi la moda francese inizia ad essere predominante, a prendere il sopravvento → anche se ci possono essere delle varianti IL ‘700 francese - francese - inglese 17 inglese - inglese - francese vestita all’inglese francese - inglese - russa con moda stile-impero nella moda francese ci sono molti colori → la inglese si assesta su colori più chiari e tessuti leggeri la moda inglese con la sua idea di abito più morbido, chiaro e leggero crea un vestito che si chiama chemise → è rivoluzionario che voglia imitare un abbigliamento di biancheria anche in Francia ad un certo punto non abbiamo più il vestito con il panier ma la chemise, su imitazione della moda inglese (verso fine ‘700) nell’ultima foto centrale vediamo come la chemise cominci a semplificarsi sempre di più, inoltre la vita inizia a spostarsi verso il seno = iniziamo con la moda stile-impero 1. IMMAGINE 1 la terza è una tedesca vestita alla francese la seconda è vestita alla francese: - ha il busto - ha un rigonfiamento sulla gonna chiamata - panier (= tontillo in Spagna) che assomiglia - molto al guardinfante la prima è vestita all’inglese → in Inghilterra abbiamo queste vesti un po’ più sciolte e meno - strutturate 2. IMMAGINE 2, 3 E 4 francese - francese - francese francese - francese - francese francese - inglese - inglese sostanzialmente in questo periodo abbiamo moda francese e inglese L’800 a cavallo tra ‘700 e ‘800 si sviluppa questo stile impero/regency: - stile impero → Francia - stile regency → Inghilterra si tratta di una moda molto più rilassata rispetto a quella precedente: - non usa bustini troppo restrittivi - il punto vita viene messo sotto al seno permettendo maggiore mobilità - i colori sono per lo più chiari e pastello - i materiali sono leggeri - gli abiti sono dritti → senza rigonfiamenti - nei ritratti le pose sono molto più sciolte → le donne sono rilassate e meno impostate = alcune di - loro vengono addirittura ritratte a piedi nudi questa moda nasce in Inghilterra → già dal ‘500 utilizza atti molto più comodi rispetto ad altri Paesi quando questo stile si insinua in Francia portando alla nascita della moda impero vestirsi in questa maniera (= priva delle costrizioni che facevano parte della moda aristocratica) significa anche dimostrare la nascita di una nuova mentalità → veicolare i valori della Rivoluzione francese cioè libertà e uguaglianza 18 la moda comunque va avanti per conto suo ma in questo caso “casca a pennello” con quella che è la politica francese del momento la moda a stile impero è assolutamente contrastante con la moda precedente → c’è una cesura molto evidente come non si era mai vista prima = il modello femminile cambia radicalmente da questo momento in poi la moda si conforma tra i Paesi → diventa difficile riconoscere la nazionalità delle donne in base all’abbigliamento 1. IMMAGINE 1 sono due abiti stile impero però: - la prima donna veste un abito più francese - la seconda indossa un abito inglese cominciano a scomparire i colori bianchi le attaccature degli abiti rimangono vicino al seno le scarpe dello stile impero non sono più quelle con il tacco → sono le ballerine = cothurne essendo una moda comoda anche le scarpe devono essere coerenti allo stile 2. IL BUSTO si ritorna all’uso di strutture che conformano la silhouette della donna il punto vita tende a ritornare verso il basso → si mettono in evidenza i fianchi lo stile impero è solo una parentesi di tranquillità e comodità → la moda non era ancora pronta a rimanere così = col tempo si ha un ritorno alle forme del passato l’idea della restaurazione porta con sé l’idea di ricreare un clima nuovo, non solo a livello politico si punta sullo Stato e sulla famiglia = un uomo che lavora e la madre che sta a casa durante la restaurazione viene ridefinito il ruolo delle donne → paradossalmente durante il secolo precedente erano più libere = durante l’800 assistiamo ad una regressione 3. IMMAGINE 2 dopo lo stile impero: - si abbassa il punto vita - le scollature si chiudono → si utilizzavano - abiti scollati solo per gli abiti da sera = quelli durante il giorno erano accollati - si coprono le braccia - ritorna il busto - si utilizza molta stoffa - le pettinature diventano più complesse la regressione in realtà è apparente perché l’800 sarà un secolo di grandi innovazioni nel lungo periodo 4. LA CRINOLINA negli anni ‘40 dell’800 la gonna comincia a gonfiarsi davvero → diventerà sempre più voluminosa = è il tempo della crinolina in origine esisteva un tessuto creato da un francese in cui o la lana o il lino o il cotone veniva tessuto assieme a dei crini il risultato era una stoffa flessibile ma anche rigida → veniva usata per tutto ad un certo punto la si comincia ad usarla per fare delle sottogonne 19 se prima per dare gonfiore alla gonna le donne dovevano indossare tante gonne una sopra all’altra, quando Oudinot inventa questa crinolina si utilizzerà esclusivamente questa il nome fa riferimento al tessuto ma col tempo viene utilizzato per simboleggiare la gonna stessa questa gonna tonda andò di moda dagli anni ‘40 agli anni ‘70 dell’800 se la gorgiera era il simbolo del ‘600 → la crinolina era il simbolo dell’800 questi vestiti oltre al fatto di essere scomodi erano anche pericolosi → succedeva che a volte senza accorgersene gli abiti prendevano fuoco e le donne rimanevano ustionate a partire dal 1866 viene inventata una “gabbia” che permetteva di acquisire volume, ma allo stesso tempo era flessibile quindi permetteva di fare determinate azioni come sedersi, entrare in carrozza 5. IL SELLINO O LA TOURNURE l’idea della costrizione degli abiti femminili rimane nel tempo il sellino permetteva di raccogliere la stoffa degli abiti delle donne nella parte dietro la silhouette diventa dritta davanti e gonfia dietro si aveva un punto vita davvero stretto → causato dall’utilizzo anche precoce di busti che andavano a stringere le ossa = si usavano anche durante le gravidanze i medici ne sconsigliavano l’uso → gli organi che venivano schiacciati dovevano trovare un altro posto il busto del ‘700 era meno stringente di quello dell ‘800 IL ‘900 nei primi del ‘900 il sellino si rimpicciolisce fino quasi a scomparire → i fianchi rimangono comunque un elemento importante Rosa Genoni è nome importantissimo → figura poliedrica, che riscopre il valore e l’importanza dell’artigianato nonostante la progressiva industrializzazione = in particolare quello italiano sostiene il made in Italy → consapevolezza che esista una moda italiana il corsetto non lo abbandona ma lo alleggerisce l’Abito Primavera (nella foto) è ispirato da una figura che si trova nella Primavera di Botticelli → ispirato perché non è lo stesso abito, ma trova questo riferimento colto = in questo modo valorizza la moda è anche un modo per far vedere come quell’arte del ‘400 non sia morta e che possa essere riutilizzata rielaborandola 1. PAUL POIRET Paul Poiret ha il suo grande momento ai primi del ‘900 la sua iniziativa è di far raffigurare i suoi vestiti da Paul Iribe e Georges Lepape ↓ sono due illustratori che fanno un’edizione limitata dei disegni dei vestiti di Poiret → all’epoca era un’idea straordinaria in termini di comunicazione e trasmissione del messaggio Poiret alza il punto di vita → non c’è più bisogna del vitino da vespa consapevolmente o meno, lui contribuisce ad ammorbidire la moda femminile → libera la donna dal corsetto per un’esigenza estetica i vestiti iniziano ad essere più leggeri → tendenza che la Prima Guerra Mondiale accentuerà si recupera lo stile impero perché è il momento in cui l’abito femminile si alleggerisce di più i capelli si accorciano e le acconciature si semplificano 2. FENOMENO DEI FLAPPER E MODELLO HOLLYWOODIANO (ANNI ‘10) è la nuova figura femminile decisamente liberata → ispirata dalle statue dell’Antica Grecia queste innovazioni passano per donne giovani → possono finalmente mostrarsi in movimento e anche la superficie della pelle esposta aumenta 20 nell’ambito della moda emerge anche il modello hollywoodiano del cinema nasce questa cittadella che produce il cinema → è una nuova forma di intrattenimento sempre più raffinata ma che a differenze di altre, attira masse considerevoli = fenomeno di massa iniziano dei fenomeni moderni che ci accompagnano tutt’ora a livello di forme sono figure androgine → senso di liberazione che comporta l’abbandono di forme curve quindi basta bustino e sellino = queste forme diventano dritte e giovanili ↓ non è la forma di una donna madre → prima i fianchi erano quelli di una donna che doveva avere figli, adesso invece parliamo di donne giovani = ideale di donna incarnato dalle attrici le attrici iniziano ad incarnare i modelli che le donne vogliono riprodurre su sé stesse 3. COCO CHANEL (ANNI ‘10-’20) Louise Brooks → famosa per questa pettinatura a caschetto = prima era un taglio mascolino in questa situazione si inserisce un nome come quello di Coco Chanel inizia a lavorare negli anni ‘10 e apre un negozio di cappelli → cresce in un convento di suore ad un certo punto riesce a farsi aiutare da un suo amante a far aprire una bottega oltre che creativa è imprenditrice → solo a creare non si va da nessuna parte è una donna che fiuta questi movimenti della moda e capisce che la moda costrittiva dell’800 va cambiata per quanto riguarda i tessuti ↓ basta cotone e seta che sono difficili da portare e stirare ma meglio tessuti come il jersey = può essere modificato → diventa portabile, flessibile, elegante ma intanto è pratico e confortevole capisce anche che pure le forme vanno cambiate → cerca delle forme morbide e meno costringenti = vestiti che si adattano ad una donna che sale in macchina, fa scampagnate e sport i vestiti vengono resi più semplici → le linee sono dritte e morbide si inserisce anche l’istituzione del vestito nero → il primo nasce nel ‘26 = fino a quel momento si usava per il lutto o per le donne anziane l’abito nero va bene per qualsiasi occasione → mentalità contraria a quella dell’800 secondo cui ci si doveva cambiare 3 o 4 volte al giorno = Chanel dà un’immagine della donna più moderna 4. ANNI ‘30 Madeleine Vionnet è una sarta straordinaria → ha un’immagine di donna diversa = iperfemminile sono dei vestiti che segnano il corpo → il corpo femminile viene messo ben in evidenza → anche con modelli backless, con la schiena nuda = Chanel era più “mascolina” all'inizio ha un’idea imprenditoriale → anche lei come Poiret si era affidata a due artisti che elaborano delle illustrazioni grafiche = dimostrano una ricercatezza e hanno funzione pubblicitaria uno di questi era un italiano → Ernesto Michahelles = per conto proprio aveva avuto un’idea originale destinata a grande successo ↓ un abito comodo ed essenziale che chiama tuta (= gioco di parole → per tutti) pensa ad una tuta maschile ed una femminile → quella della donna ha la gonna la moda degli anni ‘30 abbandona la linea dritta e androgina degli anni ‘20 per mettere più in evidenza il punto vita ma non si ritorna più al busto la seconda anti-Chanel è Elsa Schiaparelli → il suo carattere anticonvenzionale che si riflette nelle creazioni = sono veramente strane a volte anche perché ha uno scambio proficuo con il surrealismo e Salvador Dalì (invita a guardare la realtà accentuando ed esagerano le forme) ad esempio il vestito indossato da Wallis Simpson con un’aragosta sopra → Lobster Dress anche il rosa shocking è un’invenzione di Schiaparelli Shocking è il nome che darà anche al suo profumo → la confezione è ispirata al busto formoso dell’attrice Mae West 21 un’altra sua invenzione è lo Skeleton Dress → con le cuciture simula lo scheletro = quello che dovrebbe stare invisibile viene reso visibile ciò che riunisce Chanel, Vionnet e Schiaparelli è che la loro è una donna ardita → mostra parti del corpo che prima non si vedevano iniziano a comparire anche i pantaloni → iniziano a diventare dei capi da portare non solo in bici o al lavoro = passo rivoluzionario i pantaloni vengono proposti da Chanel ma per la vacanze figure come Marlene Dietrich porta sempre il pantalone → era un personaggio famoso che ha rotto un tabù e ha consentito a qualsiasi donna di indossare i pantaloni 5. ANNI ‘40 si assiste ad un moda con una certa mascolinizzazione dei capi con la giacca è una moda essenziale perché destinata alle persone in città finita la guerra nel 1947, Christian Dior produce una linea chiamata Corolle (o New Look) all’interno della quale c’era questo capo (nella foto) ↓ è una reazione alle linee dritte che avevano connotato gli anni della guerra lui chiama questa linea come la parte più ampia del fiori (= insieme dei petali) perché vuole dare un’immagine di vitalità le forme non sono quelle dritte degli anni ‘30 ma quelle della crinolina = non torniamo a quegli eccessi ma comunque c’è una ripresa Dior ricrea l’idea della vita stretta → punto vita molto segnato dopo gli anni di privazione della guerra ritorniamo a quell’immagine tradizionale femminile in cui i vestiti accentuano i fianchi il recupero di queste immagini tradizionali vedono delle reazioni anche violente da parte delle donne le donne si erano abituate ad altre cose quindi i modelli di Dior erano visti troppo tradizionali con l’idea che ci fosse anche uno spreco del tessuto dietro succede anche che questo modello si impone → è una delle possibilità che la moda adotta = diventa un modello classico come il vestito nero di Chanel soprattutto nel ‘900 si creano più livelli di moda → ce n’è una quotidiana e poi c’è n’è un’altra ciò che è prodotto nelle grandi sartorie non si riverbera nella vita quotidiana il fatto che tanta moda non sia portabile ha posto il problema del fatto che non sia addirittura arte 6. ANNI ‘50 sono gli anni della ripresa post-bellica che ha lasciato l’Europa in macerie gli Stati Uniti diventano una superpotenza dal punto di vista culturale → impongono sempre più il sogno americano = di bellezza e successo questa cosa negli anni ‘50 si traduce in un’attenzione per i giovani → la forza e vitalità della cultura americana sta qui = nell’800 non si parlava di giovani, non c’era una categoria unica i giovani propongono dei modelli attraverso il cinema e la musica come: - Marlon Brando → protagonista di una moda giovane che si basa sul giubbino di pelle e jeans - Elvis Presley e James Dean la moto is the new cavallo a partire dagli anni ‘50 sono i giovani che dettano la moda → si vestono in un modo che viene considerato come avverrente le donne non stanno più ferme → si muovono = le gambe vengono mostrate in maniera scomposta questa ventata di giovinezza comporta di riflesso una ricerca di forme nuove → il ‘900 è un secolo che travolge tante strutture tradizionali e anche l’arte astratta 22 7. BALENCIAGA E CHANEL (ANNI ‘50) Cristobal Balenciaga → sarto creatore straordinario inventa questi abiti a pallone, a sacco tante deformazioni degli abiti derivano anche da queste sue ricerche lui trasforma in geometria questi vestiti Chanel torna in questi anni sulla scena proponendo un nuovo modello classico → il tailleur in lana o tweed = tessuto morbido composto da una giacca maschile ma riadattata per il corpo femminile le donne stanno cominciando a uscire di casa per andare a lavorare e devono presentarsi bene = Chanel vuole offrire qualcosa di pratico ma elegante anche le scarpe vengono fatte per creare un qualcosa di comodo ma elegante il nero non serve per slanciare il piede ma per creare un gioco cromatico poi c’è la classica borsa di Chanel → famosa perché può essere portata sempre è molto semplice → l’unico ornamento l’effetto a materasso, per il resto non è altro che un rettangolo a tracolla in metallo si vede che sono capi ricercati ma all’insegna della semplicità → cifra distintiva di Chanel 8. LA NASCITA DEI JEANS (ANNI ‘50) il jeans è un tessuto di cotone che nasce in Europa la parola deriva dalla corruzione di una forma francese che significa toile de Genes → denim Genes significa Genova → il luogo dove nascono i jeans | Denim invece → Nimes morale → il jeans è una stoffa che nasce nel Tirreno tra Genova e il sud della Francia si tratta di una tela povera → veniva usato in maniera spontanea e senza organizzazione nell’800 gli americani hanno bisogno di indumenti per gli operai → quando gli Stati Uniti cominciano a costruire infrastrutture, strade, ferrovie e ponti, hanno bisogno di persone che lavorino e che si siano vestite in modo da proteggersi Levi Strauss brevetta il jeans come stoffa per pantaloni e per le salopette che chiude con i bottoni i jeans sono un tipico fenomeno di trickle-up → passa dalle fasce più povere quelle più alte adesso qualunque casa di moda fa i jeans → è un capo che si può portare sempre 9. LA MINIGONNA E IL COLORE (ANNI ‘60) la linea predominante degli anni ‘60 è una linea dritta ma con una differenza sostanziale → le gonne si accorciano = effetto della moda giovanile Chanel che fino a quel momento era un’innovatrice passa in secondo piano perché invecchia i giovani i hanno voglia di mostrare il corpo → Londra diventa la capitale della moda giovanile è stata Mary Quant a inventare la minigonna → consente delle pose che prima non erano possibili quando è stata introdotta la minigonna è stato quasi uno shock → adesso si mostrano le gambe tutto questo si riflette anche nelle posizioni → nelle foto di moda cambiano gli anni ‘60 sono anche decenni colorati → il giovane è colorato = vanno di moda i collant colorati ad esempio c’è questa sensibilità per il colore con inclinazioni di vario tipo Twiggy è l’emblema della minigonna in questi anni, la modella per eccellenza in questo senso anche Yves Saint Laurent continua con le sue linee dritte → accentua questa linearità con un abito = mondrian dress (nella foto) inizia questo rapporto di citazione diretta con l’arte → la moda è arte? in questi anni abbiamo la prima copertina con una modella di colore = Donyale Luna → questo non è assolutamente scontato c’è anche questa passione per lo spazio → André Courrèges fa una collezione completamente dedicata a questo = Space Age Fashion 23 10. ANNI ‘60 sono anni di rivendicazione femminile → le donne cominciano a votare questa maggiore emancipazione si riversa nel costume da bagno quando nell’800 inizia l’idea di villeggiatura, nasce anche l’idea di avere un abbigliamento consono per fare il bagno → prima c’erano tutine di cotone o lana = scure per non diventare trasparenti ad un certo punto i costumi iniziano ad accorciarsi fino a quando Louis Réard crea il bikini ↓ costume che invece di essere intero lascia in vista la pancia con l’ombelico → all’epoca era una cosa straordinaria tanto che questo due pezzi viene battezzato bikini = come il luogo in cui in Polinesia facevano esperimenti nucleari all’inizio queste cose vengono pensate per persone con un determinato fisico ma poi diventa una cosa talmente normale che la indossano tutti il vestito maschile ad un certo punto viene accaparrato dalla donna Yves Saint Laurent propone il completo le smocking = lo scopo è quello di consentire ad una donna di indossare i pantaloni senza per questo essere mascolina i pantaloni vengono finalmente accolti come capo femminile negli anni ‘60 ed YSL è uno dei pionieri Helmut Newton → le donne che fotografa, anche se protagoniste, sono spesso sessualizzate ma potenti o emancipate tutto questo finisce per essere assorbito → ad un certo punto non si pone più il problema della mascolinità = si annulla il concetto della differenza tra i generi 11. ANNI ‘70 negli anni ‘70 questo schema inizia a vacillare quando ci si accorge che la differenza tra genere tende ad annullarsi → si conia un termine che è quello di unisex gli uomini iniziano ad avere i capelli lunghi → cosa che avevamo visto solo prima dell’800 assistiamo ad un fermento → da un lato abbiamo una femminilizzazione dell’immagine maschile e dall’altro una mascolinizzazione dell’immagine femminile tutto questo si inserisce nei movimenti giovanili culturali sviluppatisi negli anni ‘60: - si sviluppa il femminismo - i giovani decidono che la società patriarcale non va più bene - le regole vengono sentite come castranti un evento che rappresenta appieno queste idee, valori e aspettative → concerto di Woodstock del 1969 = nasce e si congiunge con la cultura degli hippie, giovani che lottano contro le strutture coercitive della società tutto questo comporta una liberazione che passa per abiti sciolti e floreali → immaginario che è fonte di ispirazione anche per i grandi sarti, come da Valentino questa libertà espressiva non dura → poi si fa strada l’urbanizzazione = la vita si svolge in città che però costringe ad avere delle regole la discoteca diventa il luogo in cui poter “scappare” da queste regole → si crea questo ambiente di tendenza, anche grazie al film La Febbre del Sabato Sera Diane von Furstenberg è una stilista belga → inventa il wrap dress = vestito che si allaccia su un fianco creando pieghette che stanno bene sia a chi ha i fianchi, sia a chi non ce li ha accentuati: - il laccio modella la vita → è di tela leggera - lo scopo del vestito è essere allo stesso momento elegante e pratico → perché la donna degli anni - ‘70 è una donna che lavora 12. ANNI ‘80 Armani nell’82 si guadagna la copertina del Time → una delle prime figure riconosciute che rendono la moda italiana una delle mode più importanti, scalzando l’egemonia di Parigi e Londra 24 Giorgio Armani ha un’intuizione simile a quella della stilista belga → si rende conto che la donna lavora e inizia ad essere una figura importante ↓ pensa di adattare alla donna il tailleur maschile → ma viene pensato per essere morbido e adeguato alla linee femminili = si chiama power suit perché è il completo di potere professionale, quello che la donna sta finalmente conquistando e a livelli che prima erano riservati solo a uomini se la donna si veste e lavora come un uomo → anche i colori saranno quelli della Grande Rinuncia come il greige = fusione tra grigio e beige ↓ non possono andare con colori come fucsia o giallo altrimenti non sarebbero risultate credibili da un lato si vuole la donna col tailleur, dall’altro deve essere femminile/provocante le versioni possono sembrare contraddittorie in realtà il comun denominatore è che mettono in evidenza la donna Dolce & Gabbana presenta l’immagine di una donna provocatoria e mediterranea il progresso è portato avanti in una chiave più sexy da Versace → donna più esposta, audace, provocante e colorata, contrariamente al nero di D&G e al greige di Armani ogni grande creatore sperimenta ma sono sempre sperimentazioni finalizzate ad essere indossate 13. ANNI ‘90 la spinta degli anni ‘80 per delle visioni forti si asciuga → abbiamo delle figure femminili sempre forti nelle quali tante volte prevale l’aspetto sessualizzato vediamo pose abbastanza accattivanti ed esplicite: - Armani continua con le sue donne coperte ma anche lui semplifica le linee - Versace presenta una donna sia sessualmente esplicita in questo periodo si usa la formula quiet luxury → lusso discreto = contrapposto a quello più ostentato e sfacciato degli anni ‘80 man mano che andiamo avanti negli anni ‘90 i vestiti sono sempre costosi uno dei marchi più coraggiosi nel presentare spunti è Prada → le sue innovazioni che oggi sono assolutamente accettate, all’epoca sono delle forme così semplificate con degli abbinamenti cromatici così particolari che viene coniato il termine di ugly chic L’Uomo IL ‘400 già dal ‘400 va di moda l’utilizzo del colore scuro per l’uomo in nord Europa → alle donne invece viene concessa più abbondanza e colori sgargianti in Italia l’uomo si veste in maniera più colorata al contrario del nord Europa l’abbigliamento maschile è contraddistinto dal fatto che l’uomo mette in evidenza le gambe che erano considerate un attributo di virilità per l’uomo → la donna le aveva coperte l’uomo usava delle calze-braghe di colori diversi che appunto mettevano in evidenza il suo fisico in questo quadro (Camera degli Sposi, Andrea Mantegna) il marchese di Mantova, che è quello seduto a sinistra, non si mette la calza-braga → tiene questa tonica lunga ↓ mettersi la tonica valeva solo in contesti formali IL ‘500 anche in Italia ad un certo punto inizia ad affacciarsi il nero → questa influenza arriva dal nord 25 Europa, dalla Borgogna e riguarda soprattutto l’uomo molti credono che sia stata la Controriforma a favorire l’uso del nero → in realtà il nero: - arriva prima della Controriforma in Italia - la Controriforma lo può aver favorito ma il nero si insinua perché secmplicemente diventa la moda nel ‘500 inizia ad andare di moda anche la barba → associata ad un’idea di saggezza in ogni caso continuano a essere predominanti le gambe → le brache non arrivano mai sotto il ginocchio abbiamo anche il robone in versione maschile anche i gioielli e le cinture sono importanti per completare l’abbigliamento maschile gli uomini utilizzavano anche delle giarrettiere per tenere le calze quando non stavano su IL ‘600 siamo in un periodo in cui è vero che la moda per eccellenza è femminile = ne esiste una anche per l’uomo variopinta attenzione soprattutto nei colli e nelle gorgiere per l’uomo (anche doppie) rimane l’idea delle gambe in evidenza come segno di mascolinità e virilità i pantaloni possono essere più o meno corti a seconda della moda ma le gambe si vedono sempre un altro elemento che ci può essere o no è il colore → il nero e lo scuro non sono tipici = troviamo più spesso colori come rosso, giallo, azzurro, rosa fiocchi - gorgiere - tacchi alle scarpe → tutti elementi caratteristici della moda maschile = non si poteva avere la scarpa bassa altrimenti eri un poveretto in Olanda usavano il nero perché ritenevano che fosse il colore adatto a rappresentare la loro laboriosità → incarnava una loro dirittura morale 1. MODA SPAGNOLA in Spagna si usa il nero, soprattutto a corte, con un motivo = vogliono essere moralmente ineccepibili il nero è il segno della moralità nei valori spagnoli non c’è l’idea di lavoro ma di consumo i nobili spagnolo acquisiscono ricchezza che non reinvestono → vivono di rendita il ‘600 è considerato il secolo d’oro della Spagna la mascolinità è sempre incarnata da gambe e pose come il braccio sul fianco → è un gesto mascolino che indica forza 2. UNA RIVOLUZIONE IMPORTANTE il momento cruciale avviene nel 1666 quando Carlo II ordina che per recarsi a corte gli uomini devono avere un tre pezzi → giacca (= marsina), gilet e braghe questo è un atto fondamentale perché codifica l’abbigliamento maschile fino ai nostri giorni Carlo voleva sostenere la manifattura inglese e scozzese → a corte si va vestiti a tre pezzi ma con tessuti rigorosamente inglesi il ‘600 è anche un momento in cui iniziano ad esserci degli scambi tra moda maschile e femminile in genere è la moda femminile che prende quella maschile → la marsina può passare alle donne IL ‘700 anche per quanto riguarda gli uomini nel ‘700 la moda è molto sfarzosa e ricca: - indossano parrucche, pizzi, colori sgargianti, merletti e perle - il rosa era uno dei colori più utilizzati per gli uomini la dicotomia rosa per le femmine e azzurro per i maschi nasce nel ‘800: - azzurro → colore del cielo quindi superiore - rosa → rosso sbiadito = cuore della passione ma spento 26 la mascolinità si esprime attraverso la ricchezza e la bellezza del vestito → dimostrare di avere il tempo e il denaro per curarsi della propria immagine era motivo di vanto a fine ‘700 si sviluppa un fenomeno per cui molti giovani ragazzi sviluppano un forte interesse per il vestire e per l’aspetto fisico → sviluppano un determinato stile = vengono chiamati i macaroni si tratta di un gruppo di uomini che si veste alla moda e segue uno stile in particolare: - indossano parrucche altissime e abiti di un certo tipo - si atteggiano e parlano in un determinato modo per la prima volta nasce un gruppo preciso con un nome e un determinato stile → fenomeno che mette in evidenza il ruolo degli uomini e dei giovani all’interno della società L’800 fino alla fine del ‘700 anche gli uomini erano sensibili alla moda → vestiti con pizzi, ricami, bottoni dorati, gioielli e fiocchi = anche lui aveva una possibilità di variare alla fine della Rivoluzione i giovani hanno voglia di divertirsi e rilassarsi → questo desiderio si esprime attraverso la moda = gli uomini si chiamano incredibili e le donne meravigliose gli uomini ricercano delle camicie e delle brache particolari → sviluppano un lungo collo che ricorda il ceppo della ghigliottine l’abito degli uomini tende a perdere l’aspetto ornamentale → diventa qualcosa di semplice l’abito tradizionale rimane il tre pezzi suggellato da Carlo II nel 1666 ↓ - usano la chemise à la victime → effetto caricaturizzato - iniziano ad avere le brache più lunghe → iniziano a chiamarsi pantaloni 1. I PANTALONI l’uomo inizia a coprire le gambe che prima metteva in evidenza → questo è un salto notevole perché prima il pantalone era usato dai contadini e dai lavoratori umili = un nobile non li usava questo cambio è un termine qualitativo → l’aristocratico adesso si veste come le fasce più povere questo meccanismo è frutto della Rivoluzione che sosteneva l’uguaglianza degli uomini inizia un processo di industrializzazione e il capitalismo → esserne consapevoli cambia il sistema valoriale = non c’è più l’idea di magnificenza ma bisogna investire i soldi sono importanti ma non esibirò la ricchezza → devo dimostrare invece di essere laborioso per cui i pantaloni iniziano ad essere usati e il colore viene abbandonato 2. LA GRANDE RINUNCIA l’uomo adotta colori sempre più scuri → marrone, blu, grigio, nero = basta giallo e rosso questo meccanismo si chiama Grande Rinuncia → definizione che viene da John Carl Flügel ↓ dalla fine del ‘700 gli uomini rinunciano al loro diritto di forme di decorazioni più brillanti, sfarzose, eccentriche ed elaborate, cedendolo completamente alle donne → l'abbigliamento maschile diventa un’arte sobria e austera questo modo di vestire dell’uomo rimarrà fino agli anni ‘70 del ‘900 la moda diventa un modo per la donna di far vedere il successo del marito 3. DANDISMO nella società quando c’è un fenomeno possono esserci anche quelli di reazione nel caso dell’abbigliamento maschile questa uniformità crea una reazione che si concretizza in quel fenomeno che conosciamo come dandismo il dandy è un uomo che cura in maniera elevata il suo aspetto → quasi ossessivamente è un uomo che a differenza tra altri, sta attento a come si veste e agli abbinamenti nel rapporto con la moda si sviluppa una giustificazione → mentre i macaroni erano spontanei, il dandy cerca una giustificazione al suo comportamento secondo il dandy l’uniformità è un male → crea un’umanità di tutti uguali = loro vogliono distinguersi 27 il primo dandy → Beau Brummell, uomo che si fa accogliere nella cerchia reale per il suo stile e comportamento = era sempre impeccabile ma poi cade in disgrazia lui diventerà il modello per coloro che vorranno diventare dandy altri dandy che conosciamo → Charles Baudelaire e Oscar Wilde IL ‘900 negli anni ‘20 c’è ancora la forma dei tre pezzi ma un po’ modificata → giacca e gilet rimangano ma le brache scompaiono = si mettono pantaloni lunghi adesso i colori sono scuri e neutri come blu, marrone, grigio e nero → modello che rimane tutt’oggi nelle posizioni di rilievo nel ‘900 la moda diventa un affare crescente → vari fattori arrivano ad intrecciarsi in questo fenomeno = iniziano ad esserci pubblicità e riviste specifiche per gli uomini diventano fondamentali i personaggi dello spettacolo che diffondono dei modelli 1. IL TRENCH (ANNI ‘30) il trench viene dall’ambito militare → vuol dire trincea è stato brevettato durante la Prima Guerra Mondiale = serviva una materiale che proteggesse dall’acqua negli anni ‘30 diventa un capo elegante prima maschile, poi con il tempo anche femminile a imporlo è questo film dove viene indossato da Humphrey Bogart (nella foto) se nella moda femminile dopo la guerra c’è il desiderio di robe più semplici, nella moda maschile si continua sempre nella stessa direzione con piccole modifiche magari cambia qualcosa nelle forme delle giacche ma il concept è sempre quello 2. ANNI ‘50 E ‘60 la moda maschile inizia a modificarsi negli anni ‘50 → carattere trasgressivo nei confronti di una società patriarcale = giubbotti di pelle e jeans i Beatles sono un fenomeno straordinario → anche dal punto di vista della moda ↓ capiscono che la loro immagine è importante

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