Metacognizione - CAPITOLO 6 PDF
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Università di Bari Aldo Moro
Cornoldi, C., Meneghetti, C., Moè, A., & Zamperlin, C.
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These notes cover metacognition, exploring different theories, models, and strategies related to learning and cognitive processes. The document examines how individuals understand their own thinking and how that impacts learning and performance, along with styles of attribution and learning objectives.
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Metacognizione CAPITOLO 6 Cornoldi, C., Meneghetti, C., Moè, A., & Zamperlin, C. (2018). Processi cognitivi, motivazione e apprendimento. Il Mulino. Riflettere Supponiamo che dobbiate studiare un paio di capitoli di un argomento nuovo. Il tes...
Metacognizione CAPITOLO 6 Cornoldi, C., Meneghetti, C., Moè, A., & Zamperlin, C. (2018). Processi cognitivi, motivazione e apprendimento. Il Mulino. Riflettere Supponiamo che dobbiate studiare un paio di capitoli di un argomento nuovo. Il testo contiene diversi termini tecnici, nomi e date. Come fate? Quali strategie pensate di applicare? Come posso ricordare quelle cose? Come potrei organizzare lo studio? La conoscenza metacognitiva È l’insieme di idee sviluppate da ciascun individuo sul funzionamento della mente e in particolare della propria e può includere: auto-valutazioni strategie nozioni credenze pensieri percezioni La conoscenza metacognitiva Ci si può auto-valutare come più o meno capaci e – di conseguenza – nutrire aspettative di successo o il timore di non farcela Risultano importanti le previsioni e le stime espresse prima, durante e dopo il compito: stime di successo, di conoscenza, di sapere Stime metacognitive Rappresentano dei metagiudizi sulle nostre conoscenze Spesso sovra-stimiamo le nostre prestazioni, una tendenza che si riduce con l’esperienza L’esperienza è un fattore importante nell’influenzare le stime metacognitive Incide sulla qualità delle stime anche la familiarità: più un compito ci è familiare più riusciamo a stimare accuratamente di farcela ad affrontarlo Monitorare il funzionamento della mente Con monitoraggio o controllo metacognitivo s’intende l’insieme dei processi auto-regolativi adottati per verificare la corretta applicazione e l’efficacia di una attività o strategia, eventualmente decidendo un cambiamento del proprio agire per la risoluzione del compito [Brown 1975; Cornoldi 1995] Modello di Borkowski e Muthukrishna, Il confronto con i compiti stimola la selezione e l’adozione di una o più strategie, la cui applicazione genera un risultato più o meno positivo La valutazione favorisce percezioni, motivazioni e rappresentazioni, che portano ad affrontare (o evitare) compiti della stessa natura in situazioni future Teorie implicite: sono fatto così o posso migliorare? TEORIA ENTITARIA: l’intelligenza è intesa come un’entità intrinseca, concreta e immutabile TEORIA INCREMENTALE: l’intelligenza è intesa come una qualità dinamica che può essere sviluppata Teorie implicite: sono fatto così o posso migliorare? PENSIERO EMOZIONI Si nasce così, sono fatto Paura del fallimento, così, non posso cambiare ansia Teoria Entitaria OBIETTIVI INSUCCESSI Dimostrare di valere ed Rinunciare per evitare di evitare di essere giudicati fallire incapaci 9 Teorie implicite: sono fatto così o posso migliorare? PENSIERO EMOZIONI Si diventa così, si può sempre Soddisfazione anticipata; imparare coinvolgimento Teoria Incrementale INSUCCESSI OBIETTIVI Senso di sfida: gli errori consentono di capire dove si Imparare cose nuove è sbagliato e di migliorare; tendenza a persistere 10 Teorie implicite: sono fatto così o posso migliorare? Inoltre l’ambiente con: feedback trasmissione di obiettivi è in grado di determinare e modificare nel tempo le contrapposte teorie entitaria e incrementale Obiettivi di apprendimento Studio (o insegno) per dimostrarmi bravo/a o perché voglio imparare (o trasmettere) delle conoscenze? Si riferiscono non tanto a «cosa si vuole» quanto alla riflessione metacognitiva sul «perché» lo si vuole Valgono per chi apprende, ma anche per chi favorisce l’apprendimento Si dividono in: obiettivi di padronanza obiettivi di dimostrazione obiettivi di risultato Caratteristiche degli obiettivi Obiettivo Affrontare Evitare Padronanza Migliorarsi, crescere, Paura di non riuscire a imparare nuove abilità padroneggiare il compito, a gestirlo, di sentirsi incompetenti Ottenere Voglia di ottenere buoni Timore di non farcela a risultati risultati e standard raggiungere i propri obiettivi e personali standard Dimostrazione Ottenere giudizi positivi Evitare giudizi di di abilità dagli altri, competere incompetenza, paura di essere vinti, di fare brutta figura Stili attributivi: perché è successo questo? Di fronte a un risultato positivo o negativo viene naturale chiedersene le ragioni Le ragioni che vengono individuate possono essere interne o esterne, più o meno controllabili e stabili Nel tempo tali riflessioni diventano uno «stile» stabile in più situazioni Gli stili hanno importanti effetti sulla vita emotiva e sulla capacità di rimotivarsi o desistere dopo un insuccesso Stili attributivi: perché è successo questo? Si possono identificare diversi stili autoattributivi del proprio successo e dell’insuccesso: Lo sviluppo della metacognizione Stimare le proprie conoscenze e abilità Valutare diverse alternative strategiche Monitorare il proprio funzionamento cognitivo Sono processi che, a livello elementare, possono essere svolti anche da bambini piccoli, ma – nelle loro forme più complesse – implicano alte capacità di pensiero che si formano nel tempo Lo sviluppo della metacognizione Alte capacità di pensiero: rappresentazioni di situazioni ipotetiche, ragionamento su più dimensioni in contemporanea, capacità simboliche e di astrazione si formano nel tempo seguendo le tappe di sviluppo di gioco simbolico (Piaget, 1973) pensiero narrativo (Bruner, 1992) teoria della mente (Camaioni, 2003) Applicare È utile stimolare la metacognizione È utile che gli studenti sappiano che vi sono tendenze a sovra- o sotto-stimare È importante insegnare strategie, farle applicare, indirizzare nella scelta delle più efficaci Dare feedback sulla prestazione («hai fatto bene»), anziché sulla persona («sei bravo/a») È importante abituare il bambino a porsi dal punto di vista dell’altro e raccontare la propria storia