Microanatomia - Sistema Endocrino - Lezione 2A

Summary

These notes cover the endocrine system, including its glands, hormone classification, and the hypothalamus, specifically focusing on the interaction between the nervous and endocrine systems. It details the different types of hormones and the structures involved in their production and release. The hypothalamus is highlighted as a key regulator.

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Microanatomia, Lezione 2A, 01/03/2021 Prof. Arianna Gonelli **[SISTEMA ENDOCRINO]** ![](media/image2.png)Il sistema endocrino è costituito dalle ghiandole endocrine, ossia un insieme di organi che pur differendo per origine, sede e struttura, hanno la proprietà comune di sintetizzare e immettere...

Microanatomia, Lezione 2A, 01/03/2021 Prof. Arianna Gonelli **[SISTEMA ENDOCRINO]** ![](media/image2.png)Il sistema endocrino è costituito dalle ghiandole endocrine, ossia un insieme di organi che pur differendo per origine, sede e struttura, hanno la proprietà comune di sintetizzare e immettere nel sangue particolari messaggeri chimici che sono gli ormoni. Gli ormoni vengono liberati dalle cellule endocrine negli spazi interstiziali per poi entrare nel circolo sanguigno attraverso i numerosi capillari che sono presenti nel connettivo adiacenti al parenchima ghiandolare. Gli ormoni poi sono trasportati attraverso il circolo sanguigno e agiscono a livello di cellule bersaglio che sono dotate di specifici recettori. In queste cellule bersaglio gli ormoni inducono modificazioni dell'attività funzionale. Gli organi bersaglio delle ghiandole endocrine possono appartenere a diversi apparati ma anche all'apparato endocrino stesso; in quest'ultimo caso un ormone può stimolare la secrezione di un altro ormone che a sua volta poi agirà su un organo bersaglio che si trova al di fuori dell'apparato endocrino ( come nel caso della gh. ipofisi ). Oltre ad organi endocrini ben individualizzabili, cioè ghiandole endocrine pluricellulari, sono presenti nel nostro corpo anche singole cellule endocrine, cioè ghiandole endocrine unicellulari che sono generalmente localizzate nella mucosa di molti sistemi come nel sistema digerente, respiratorio, urogenitale e formano il così detto sistema endocrino diffuso ( già noto come sistema APUD ). Queste cellule secernono ormoni che svolgono effetti paracrini sulle cellule vicine e in altri casi anche effetti autocrini sulla cellula stessa che ha liberato l'ormone. *In quest'immagine a destra possiamo vedere la localizzazione delle principali ghiandole endocrine del nostro corpo. Si notano la tiroide, l'ipofisi, la paratiroide, le surrenali. Anche organi che però appartengono ad altri sistemi svolgono funzioni endocrine, è il caso del timo, il rene, le gonadi ( testicoli e ovaie ). Questi organi svolgono una specifica azione nell'ambito dell'apparato ma hanno anche funzioni endocrine.* **Classificazione degli ormoni ( struttura chimica )** Le ghiandole endocrine possono essere classificate in base alla struttura chimica del secreto e possono essere distinte in ghiandole che producono ormoni steroidei oppure ormoni non steroidei. - **Ormoni steroidei**: sono prodotti a partire dal colesterolo ( un lipide molto importante presente nel nostro corpo ). La caratteristica di questi ormoni è di essere liposolubili, attraversano quindi facilmente la membrana fosfolipidica delle cellule bersaglio. Ne sono un esempio il cortisolo, l'aldosterone, gli estrogeni. - **Ormoni non steroidei**: la maggior parte di essi sono sintetizzati a partire da amminoacidi. Molti sono di [natura proteica], ovvero lunghe catene di amminoacidi ripiegate, come ad esempio l'insulina, il glucagone. Altri invece sono di [natura glicoproteica], ovvero costituiti da proteine alle quali sono stati aggiunti gruppi glucidici, come per esempio l'FSH (follicolo-stimolante), l'LH (luteinizzante). Ci sono inoltre altri ormoni che derivano dagli amminoacidi come da una parte [piccoli peptidi], ovvero catene di pochi amminoacidi come l'antidiuretico (ADH), l'ossitocina, la somatostatina; dall'altra [ormoni derivanti da un singolo amminoacido] come gli ormoni amminici ovvero l'adrenalina e la noradrenalina che derivano dalle modificazioni dell'amminoacido tirosina, e gli ormoni tiroidei come la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3) che si ottengono aggiungendo un singolo atomo di iodio ad una molecola di tirosina. Le cellule che producono ormoni steroidei e quelle che producono ormoni proteici hanno una diversa struttura, quindi ultrastruttura, e una diversa quantità e qualità di organelli citoplasmatici. Quelle che producono ormoni proteici presentano un notevole sviluppo del reticolo endoplasmatico rugoso e dell'apparato di Golgi. Quelle che producono ormoni steroidei presentano un notevole sviluppo del reticolo endoplasmatico liscio e dei mitocondri, i quali presentano creste tubulari. **Caratteristiche delle ghiandole endocrine** Le ghiandole endocrine dal punto di vista strutturale sono organi pieni, quindi caratterizzati da capsula, stroma e parenchima. Nella maggior parte delle ghiandole il parenchima è di origine epiteliale, cioè composto da cellule epiteliali endocrine e forma un epitelio ghiandolare endocrino. In altre ghiandole, invece, il parenchima è di tessuto nervoso neurosecernente, costituito da neuroni modificati che anziché rilasciare il neurotrasmettitore a livello dello spazio sinaptico si sono specializzati nella sintesi e rilascio (neurosecrezione) di ormoni (neurormoni) che attraverso la circolazione ematica raggiungeranno il bersaglio. Le ghiandole endocrine sono definite senza dotti siccome il secreto viene riversato attorno alla cellula negli spazi perivascolari e per questo risultano riccamente vascolarizzate. Il parenchima ghiandolare è generalmente circondato da una fitta rete di sinusoidi fenestrati. **Modalità di trasporto e secrezione degli ormoni** - Cellule endocrine di **natura epiteliale**: raccolgono il secreto in granuli che occupano aree ben precise del citoplasma e poi il contenuto viene rilasciato negli spazi perivascolari e quindi messo in circolo. - Cellule endocrine di **natura nervosa**: il corpo cellulare produce il neurosecreto, questo sarà poi raccolto in vescicole, le quali percorrono l'assone e si accumulano in corrispondenza delle terminazioni nervose dove verranno poi rilasciate per entrare nei capillari e raggiungere infine la cellula bersaglio. ![](media/image4.png) **Struttura delle ghiandole endocrine** Possono essere organizzate in follicoli come la tiroide oppure molto frequentemente in nidi e cordoni. Si tratta di raggruppamenti di cellule che possono avere un'organizzazione sferica o cordonale ed in entrambi i casi tali raggruppamenti cellulari sono circondati da un sottile stroma connettivale e poi esternamente sono presenti numerosi capillari fenestrati. **Ipofisi e Ipotalamo** L'apparato endocrino è deputato a mantenere l'*omeostasi* ovvero garantire la costanza dell'ambiente interno dell'organismo. Nello svolgere tale funzione l'apparato endocrino è strettamente coordinato e collegato con il sistema nervoso. Questi due sistemi con modalità, meccanismi e tempi diversi regolano l'omeostasi del nostro corpo. Sistema nervoso ed endocrino non sono indipendenti ma in stretta relazione e si influenzano a vicenda, andando così a creare un super-sistema di controllo dell'organismo che controlla tutte le attività endocrine e metaboliche dell'organismo. ![](media/image6.jpeg)Al centro di questo sistema si pone l'**ipofisi** che produce numerosi ormoni adibiti ad importanti funzioni che controllano il metabolismo, la crescita, la riproduzione ed anche la regolazione dell'attività di altre ghiandole endocrine. Per questa ragione l'ipofisi in passato veniva definita "ghiandola maestra" ed era considerata la ghiandola suprema che era in grado di controllare tutte le attività endocrine del nostro corpo. Successivamente, in realtà, si è visto che il centro di regolazione di tutte le attività endocrine non è costituito dall'ipofisi ma bensì dall'ipotalamo (figura in basso a sinistra in sezione sagittale). L'**ipotalamo** si trova nella porzione ventrale del diencefalo e va a costituire il pavimento e le pareti laterali del terzo ventricolo. È un importante centro nervoso di regolazione: controlla le attività autonome e altre importanti funzioni del SNA. Esso presenta una parte endocrina in contatto con l'ipofisi tramite un peduncolo, costituendo l'organo di collegamento tra sistema nervoso ed endocrino (si studierà più nel dettaglio in Neuroanatomia). N.B: l'ipofisi è una ghiandola suddivisa in due porzioni, una anteriore di natura epiteliale che viene definita adenoipofisi (porzione più scura nell'immagine a sinistra), l'altra posteriore di natura nervosa che viene definita neuroipofisi in quanto costituita da tessuto nervoso (porzione più chiara nell'immagine a sinistra). ![](media/image8.png) La porzione endocrina dell'ipotalamo è costituita da neuroni che hanno sviluppato la capacità di secernere ormoni. Questi neuroni si raggruppano in due nuclei (ovvero raggruppamenti di corpi cellulari all'interno del SNC) che attraverso la via nervosa o vascolare si pongono in rapporto con l'ipofisi. Questi due gruppi sono: **Neuroni magnocellulari**, localizzati a livello del nucleo sopraottico e paraventricolare della porzione media dell'ipotalamo ( questi termini fanno riferimento ad una sezione frontale ). Essi presentano assoni amielinici molto lunghi che attraversano il peduncolo ipofisario andando a costituire il fascio ipotalamo-ipofisario, per poi terminare a livello della neuroipofisi, dove rilasciano gli ormoni elaborati (ossitocina e vasopressina). Questi ormoni vengono raccolti in granuli, percorrono il fascio ipotalamo-ipofisario e si accumulano in corrispondenza delle terminazioni nervose. In seguito a stimolazione nervosa, questi ormoni vengono rilasciati in circolo a livello dei vasi della neuroipofisi. \- [Ossitocina]: importante dopo la gravidanza, nel parto e nell'allattamento. Ha come cellule bersaglio le cellule muscolari lisce del miometrio uterino, nelle quali va a determinare la contrazione durante il parto. Agisce anche a livello delle cellule mioepiteliali degli adenomeri della ghiandola mammaria determinando l'eiezione del latte. \- [Ormone antidiuretico] (ADH o vasopressina): necessario al mantenimento dell'equilibrio idroelettrico dell'organismo, viene rilasciato in casi di disidratazione ipertonica, andando a determinare un riassorbimento di acqua a livello renale. Una carenza di ADH può provocare il diabete insipido, caratterizzato dall'incapacità dell'organismo di concentrare le urine (può portare ad una perdita importane di acqua). È definito anche vasopressina poiché ha un effetto anche nella regolazione della pressione arteriosa, infatti in seguito ad un calo della stessa determina vasocostrizione delle arteriole. **Neuroni parvocellulari**, con assoni molto brevi che non abbandonano l'ipotalamo. Sono situati in diverse aree ipotalamiche, ma sono maggiormente concentrati a livello della regione periventricolare ( questi termini fanno riferimento sempre ad una sezione frontale ). Essi secernono ormoni che si portano a livello dell'adenoipofisi e hanno la funzione di regolarne la secrezione ormonale, in particolare si tratta di ormoni che hanno la particolarità di essere fattori di rilascio o di inibizione rispetto alla secrezione dell'adenoipofisi. Sono definiti "[fattori ipotalamici]" e sono costituiti da brevi catene amminoacidiche (3-10 aa). Tra i fattori di rilascio più importanti troviamo: - Fattore di rilascio per l'ormone della crescita - Fattore di rilascio per la corticotropina che stimola la produzione di ACTH - Fattore di rilascio per la tireotropina che stimola la produzione di TSH - Fattore di rilascio per le gonadotropine che stimolano la produzione di FSH (follicolo-stimolante) e LH (luteinizzante) Tra i fattori di inibizione più importanti troviamo: - l'ormone inibente la secrezione dell'ormone della crescita - l'ormone inibente la secrezione di prolattina - l'ormone inibente la secrezione di ormone melanotropo È importante tenere presente che questi nuclei ipotalamici che contengono i neuroni parvicellulari, sono a loro volta raggiunti da neuroni che provengono da vari territori della corteccia cerebrale e si viene a creare, proprio a questo livello, il più importante punto di raccordo tra sistema nervoso ed endocrino. I fattori ipotalamici sopracitati raggiungono le cellule bersaglio localizzate sull'adenoipofisi tramite il flusso ematico. Esiste infatti a questo livello un circolo speciale, che prende il nome di **circolo portale ipotalamo-ipofisario** (costituito da due sistemi di capillari che sono interposti tra un sistema di vene, che trasporta i fattori ipotalamici a livello dell'adenoipofisi. Questi fattori vengono rilasciati a livello di un plesso capillare primario, localizzato in corrispondenza dell'eminenza mediana dell'ipotalamo. Essi derivano dall'arteria ipofisaria superiore e si continuano poi con vene che decorrono a livello del peduncolo ipofisario (o infundibolo) e che si connettono ad un plesso capillare secondario costituito da piccoli capillari che vanno a circondare con le cellule bersaglio dell'adenoipofisi. ![](media/image10.png)**Ghiandola pituitaria o Ipofisi** L'ipofisi è una ghiandola impari e mediana che si presenta come un corpo rosso-grigiastro di forma ovoidale, con un peso medio di 0,6 g, situata nella fossa cranica media (in particolare nella fossetta ipofisaria presente nella sella turcica a livello del corpo dell'osso sfenoide). A questo livello essa è avvolta dalla dura madre, che superiormente chiude la fossetta ipofisaria con un setto orizzontale che prende il nome di "diaframma della sella", aperto al centro per consentire il passaggio del peduncolo ipofisario. Essa è formata da due porzioni, che hanno diversa origine embriologica, diverse caratteristiche istologiche e diverso collegamento con l'ipotalamo. Queste sono: \- Lobo anteriore (**Adenoipofisi**), costituito da tessuto epiteliale che deriva da un'evaginazione verso l'alto del tetto della primitiva faringe (la cosiddetta "tasca epiteliale di Rathke"). È più voluminosa rispetto alla neuroipofisi e assomiglia ad un piccolo rene disposto trasversalmente, con la faccia concava posta posteriormente ad accogliere la neuroipofisi. \- Lobo posteriore (**Neuroipofisi**), ha natura diversa, infatti ha origine nervosa, origina da un'estroflessione del diencefalo ed è quindi costituita da tessuto neurosecernente. È localizzata nella concavità posteriore dell'adenoipofisi. **Lobo anteriore o Adenoipofisi** Si tratta della porzione anteriore dell'ipofisi, e a sua volta si suddivide in tre porzioni: - [Distale]: o adenoipofisi propriamente detta, posta anteriormente e la più voluminosa; - [Intermedia]: sottile striscia di tessuto strettamente adesa alla neuroipofisi; - [Tuberale]: sottile, si spinge in alto a rivestire antero-lateralmente il peduncolo ipofisario del quale concorre alla formazione. Essa presenta una sottile capsula di tessuto connettivo che invia dei tralci all'interno dell'organo determinando nidi di cellule, delimitati da un fine stroma di natura reticolare circondati da sinusoidi. Le cellule al loro interno sono genericamente ovali ma presentano un'importante eterogeneità nella forma, rendendole, negli anni passati, di difficile classificazione. Un primo criterio per suddividerle fu quindi quello di determinarne l'affinità ai principali coloranti istologici e ciò ha portato ad una prima classificazione in: -  **Cellule cromofobe**; non colorabili. Anche se tradizionalmente ritenute prive di granuli, esse possiedono scarso citoplasma con pochi granuli. Si è visto in seguito però che si tratta di cellule *temporaneamente* degranulate*, temporaneamente* in fase di riposo poiché dotate di attività secretoria ciclica. - **Cellule cromofile**; con affinità per i coloranti istologici. Si identificano le cellule acidofile (che si colorano in arancio, rosso, fucsia) e le cellule basofile (che si colorano in blu, azzurro). Questa classificazione è stata però superata in seguito, grazie al progredire delle tecniche di analisi istologica, ed è stata proposta un'ulteriore distinzione, in base al tipo di ormoni prodotti. Sono state identificate cellule: - Somatotrope - Lattotrope - Corticotrope - Tireotrope - Gonadotrope Le **cellule** **somatotrope** sono le più abbondanti (50%), aggregate in cordoni nella zona centrale e posteriore della parte distale. Producono l'ormone della crescita (GH o somatotropina) ad azione sistemica, ovvero che agisce su numerosi organi bersaglio, stimolandone la sintesi proteica. Agisce in particolare su ossa, cartilagini metafisarie e muscoli. Il suo effetto non è diretto ma mediato da sostanze prodotte a livello epatico chiamate somatomedine (fattori di crescita insulino simili IGF-1 e IGF-2) Le **cellule** **lattotrope** sono, invece, elementi isolati, un 10-15% delle cellule dell'adenoipofisi (che sale a 50% durante l'allattamento). Producono infatti prolattina, che nella donna stimola la produzione di latte dopo il parto e che blocca il ciclo mestruale, nell'uomo, invece, le sue funzioni non sono ancora completamente note. Le **cellule** **corticotrope** sono localizzate nella parte posteromediale dell'ipofisi e producono ACTH (adrenocorticotropo/corticotropina) che agisce a livello della regione fascicolata della corticale del surrene stimolando la sintesi di glucocorticoidi, come il cortisolo. Le **cellule** **tireotrope** sono localizzate nella parte anteromediale dell'ipofisi e producono TSH (tireotropina o ormone tirotropo), stimolando la produzione e il rilascio di ormoni T3 e T4 da parte della ghiandola tiroide. Le **cellule** **gonadotrope** producono invece gonadotropine, prossia gli ormoni FSH (o follicolostimolante) e LH (ormone luteinizzante), e rappresentano circa un 10-15% delle cellule dell'adenoipofisi. L'ormone FSH: - nella donna, avvia ciclicamente la maturazione dei follicoli oofori e la produzione di estrogeni da parte delle cellule della teca interna dell'ovaio; - nell'uomo, alla pubertà, porta alla maturazione del testicolo e all'avvio della spermatogenesi. L'ormone LH: - nella donna, sostiene l'FSH nello stimolare la maturazione dei follicoli, interviene nel momento dell'ovulazione e stimola la formazione e l'attivazione del corpo luteo dopo il rilascio della cellula uovo; - nell'uomo, stimola le cellule interstiziali dei testicoli a crescere e a secernere testosterone. Tra le cellule dell'adenoipofisi è importante ricordare anche le **cellule** **follicolo stellate**: cellule piccole, di forma irregolare, con prolungamenti che si insinuano tra i nidi e i cordoni cellulari ipofisari andando così a creare un reticolo che accoglie le cellule endocrine. Le loro funzioni non sono state ancora completamente definite, anche se pare controllino la concentrazione di elettroliti e la comunicazione cellulare, oltre che poter circoscrivere piccole cavità o follicoli (simili ai follicoli tiroidei). ![](media/image12.png) *In queste immagini si possono osservare nidi cellulari che si individuano grazie alla presenza di un sottile stroma di tipo reticolare. Osservando attentamente all'interno dei nidi si possono notare cellule colorate più intensamente di fucsia (acidofile) o debolmente (basofile), o ancora cellule con un citoplasma che non si colora (cromofobe). Ovviamente la colorazione sarà diversa a seconda del colorante che viene utilizzato. Si nota quindi la grande eterogeneità delle cellule adenoipofisarie.* *Si nota bene non tanto il diverso colore ma il fatto che siano molto eterogenee, all'interno del nido alcune sono sono più scure, altre sono più chiare, alcune rosse, altre blu. Un'ampia differenza tintoriale è tipica dell'adenoipofisi.* *In questo caso, nei nidi, le cellule acidofile sono colorate dall'eosina ed appaiono fucsia.* *In questo caso le cellule acidofile sono colorate dall'orange ed appaiono color arancio mentre le basofile appaiono più chiare ed azzurrine.* ![](media/image15.png) *Si vede molto bene come nelle cellule acidofile (a) il citoplasma sia rosa mentre nelle cromofobe non vi è colorazione a livello del citoplasma ed appaiono trasparenti. Le basofile (b) sono più tendenti al blu ed un poco più scure. Da notare anche l'elevato numero di capillari che circondano queste cellule*. *Quest'immagine evidenzia queste differenze delle cellule a livello della adenoipofisi*. *Le cellule acidofile (APC) sono colorate in rosa-rosso, mentre le cellule basofile (BPC) in blu-violetto. Gli asterischi indicano le cellule cromofobe il cui citoplasma non si colora.* **Pars intermedia** ![](media/image17.png) Scarsamente sviluppata nell'uomo, talvolta assente, è più evidente nel feto e nel bambino. Le cellule si organizzano anche in questo caso in nidi di cellule basofile. È formata da ammassi di cellule basofile simili alle adenocorticotrope (più grandi) in cui possiamo notare anche la presenza di cavità cistiche ripiene di colloide, le *cisti di Rathke*. Questa porzione dell'ipofisi produce un ormone, l'**MSH** (melanocito-stimolante) che stimola la produzione e la dispersione dei granuli di melanina nella cute. Nell'uomo non ha in realtà un effetto importante che ha invece nei bambini o in gravidanza. Si è visto recentemente, inoltre, che viene prodotto anche a livello dei nuclei ipotalamici e si pensa possa essere coinvolto in funzioni superiori, cognitive e comportamentali. **Pars tuberalis (o infundibolare)** Concorre alla formazione del peduncolo ipofisario. È formata da cellule prevalentemente cromofobe che si organizzano in cordoni longitudinali allineati che seguono il decorso dei vasi sanguigni del peduncolo ipofisario, a cui partecipa per formazione. Sono state identificate cellule gonadotrope e tireotrope, oltre che cellule con attività macrofagica (tipiche della porzione tuberale). Le vere funzioni di questa porzione non sono però ancora completamente chiarite. **Neuroipofisi** È una sede di accumulo e rilascio *(non produzione!)* di ormoni del nucleo sopraottico e paraventricolare. A livello della neuroipofisi possiamo identificare tre porzioni: - [Eminenza mediana] (superiore): a forma di imbuto, è un'evaginazione del diencefalo. Si restringe inferiormente con un peduncolo infundibolare - [Peduncolo infundibolare], questo insieme alla porzione tuberale dell'adenoipofisi concorre alla formazione del peduncolo ipofisario. - ![](media/image19.png)[Lobo nervoso], o neuroipofisi propriamente detta, in corrispondenza del quale terminano gli assoni magnocellulari - Fibre nervose amieliniche, ovvero le fibre del fascio ipotalamo-ipofisario che nella loro porzione terminale hanno delle espansioni contenenti granuli che prendono contatto con i capillari fenestrati; - Elementi di sostegno (*pituiciti*), cioè cellule gliali che hanno appunto funzione di sostegno, ma possono intervenire anche nella regolazione della liberazione del neurosecreto a livello dei capillari della neuroipofisi; - Capillari fenestrati, anch'essi elementi di sostegno. A livello microscopico, la neuroipofisi assume caratteristiche molto diverse dall'adenoipofisi *Il tessuto è molto chiaro, bianco, costituito per la maggior parte dal citoplasma degli assoni i cui corpi cellulari si trovano a livello dell'ipotalamo. Possiamo però notare alcuni nuclei dei pituiciti che quasi si confondono con gli assoni.* **Tiroide** ![](media/image21.png) La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata nella porzione antero-inferiore del collo, formata da due lobi conici (destro e sinistro) uniti da una porzione centrale chiamata istmo. Nei 2/3 dei soggetti è presente anche un terzo lobo, detto lobo piramidale, che origina dal lobo sinistro e con una forma conica allungata sale verso l'alto per arrivare, in alcuni casi, fino all'osso ioide. La tiroide ha dimensioni estremamente variabili (25-80 gr) dovute a numerosi fattori: - Situazione fisiologica dell'organismo; - Alimentazione; - Disponibilità di iodio perché la tiroide è una ghiandola che forma amminoacidi iodati, fondamentali per la formazione degli ormoni tiroidei. Si presenta come un organo pieno, racchiuso da una capsula esterna (guaina peri-tiroidea) che si continua con le fasce del collo che si trovano più esternamente. Possiede anche una capsula interna di tessuto fibro-elastico che aderisce strettamente al parenchima tiroideo. Fra le due capsule è presente una zona riccamente vascolarizzata, che prende il nome di "spazio pericoloso". ![](media/image23.png)La capsula dell'organo invia all'interno dei setti che dividono la tiroide in lobuli. All'interno dei lobuli il parenchima ha un'organizzazione particolare che prende il nome di "parenchima follicolare". Il parenchima follicolare è costituito da numerose vescicole sferico-ovoidali che prendono il nome di **follicoli tiroidei**. Un follicolo è delimitato da una parete formata da un epitelio semplice di forma variabile (cubico, cilindrico o appiattito, in relazione allo stato della ghiandola) costituito da cellule dette **tireociti**. Quest'epitelio delimita una cavità all'interno della quale si trova un materiale denso e fluido che prende invece il nome di **colloide.** Il colloide è un complesso proteina iodio, in particolare formato dalla tireoglobulina alla quale si legano ormoni tiroidei, che sono degli amminoacidi iodati, in particolare T3 e T4. *Sezione di tiroide in cui si possono osservare il follicolo delimitato dai tireociti e all'interno il colloide. Attorno ai follicoli sono presenti numerosi capillari fenestrati.* ![](media/image25.png) L'epitelio follicolare può variare in altezza ma anche il follicolo stesso può variare di dimensioni, a seconda del diverso stato funzionale in cui si trova la ghiandola. Possiamo avere: \- **Macrofollicoli**, tipici di una tiroide ipofunzionante. Il follicolo è ampio e disteso e l'epitelio è appiattito. Vi è una grande quantità di colloide denso all'interno del follicolo. \- **Microfollicoli**, tipici di una tiroide iperfunzionante. L'epitelio follicolare appare più alto, quindi le cellule sono cubiche o cilindriche e vi è poco colloide che appare più fluido, le cellule sono in attiva sintesi. ![](media/image27.png) *A sinistra MACROfollicoli* *A destra MICROfollicoli* *In alto a destra notiamo un microfollicolo impegnato nel riassorbimento del colloide per l'immissione in circolo degli ormoni tiroidei. I vacuoli bianchi che vediamo sono segno che il follicolo sta attivamente riassorbendo il colloide.* ![](media/image29.png)I tireociti sono **cellule bipolari** da un punto di vista funzionale. In generale possiamo individuare delle caratteristiche tra i tireociti, e sono quelle di essere cellule dotate di microvilli al polo apicale e un corredo di organuli (rer, golgi) molto sviluppato e grandi quantità di mitocondri. I tireociti vengono definiti cellule bipolari da un punto di vista funzionale: hanno infatti un'intensa attività sia a livello del polo basale (polo in rapporto con i capillari) sia nel polo apicale. A. Nella fase di **sintesi**, essi assumono a livello basale lo ione ioduro (I-) ed amminoacidi. Questi ultimi vengono utilizzati per la sintesi della tireoglobulina che viene glicosilata a livello dell'apparato di Golgi e poi associata allo iodio molecolare (derivante dall'ossidazione dello ione ioduro per opera di enzimi perossidasi). Dall'associazione della tireoglobulina agli ormoni tiroidei si forma il colloide, il quale viene accumulato in piccole gocce che poi vengono liberate per esocitosi all'interno della cavità follicolare. B. In una situazione di **accumulo**, ovvero quando il colloide viene accumulato e la cellula non sta sintetizzando, l'epitelio si appiattisce, i tireociti si abbassano e i microvilli diminuiscono rispetto alla fase di sintesi dove sono invece numerosi per facilitare la secrezione di colloide. C. Durante la fase di **immissione in circolo** la tiroide viene stimolata dal TSH. Il polo apicale del tireocita emette degli pseudopodi che inglobano la colloide, le cui gocce si fondono con dei lisosomi. Gli enzimi lisosomiali demoliscono la tireoglobulina e vengono immessi in circolo ormoni T3 e T4. Questi ormoni hanno un effetto sistemico e agiscono quindi su quasi tutti gli organi del nostro organismo dove determinano un aumento del metabolismo basale, del consumo di ossigeno e favoriscono i processi di crescita e differenziamento tissutale (soprattutto a livello cerebrale e osseo in giovane età). Un tempo si credeva che un'assenza di ormoni tiroidei potesse portare al cretinismo, inteso come deficit cognitivo. **Regolazione ormoni tiroidei** L'attività della tiroide viene regolata dalla concentrazione di **iodio** nell'organismo e dall'ormone **TSH** (a sua volta controllato dal fattore di rilascio ipotalamico, TRH). La sintesi e il rilascio degli ormoni viene invece regolato tramite un meccanismo a **feedback negativo** che risente della concentrazione ematica degli ormoni tiroidei (ciò significa che alti livelli ematici di ormoni tiroidei inibiscono la secrezione ipotalamica di TRH e di conseguenza quella ipofisaria di TSH, e viceversa). **Cellule parafollicolari ( cellule C )** La tiroide non produce solo T3 e T4, ma anche un altro ormone, la **calcitonina**, secreta in risposta diretta all'aumento dei livelli ematici di calcio. La calcitonina viene prodotta dalle **cellule parafollicolari** (cellule C), che nei preparati appaiono più voluminose e che non raggiungono mai il lume della cavità follicolare poiché sono disposte singolarmente o in piccoli gruppi in corrispondenza della porzione basale delle cellule follicolari. Sono cellule molto voluminose ma presenti in piccola percentuale (circa 0,1% della tiroide), con nuclei rotondi e citoplasma chiaro. L\'ormone calcitonina regola la concentrazione ematica del calcio, in particolare riduce la concentrazione di calcio ovvero ha un effetto ipocalcemizzante. Quest'ormone agisce a livello del tessuto osseo inibendo l'attività degli osteoclasti (degradazione matrice ossea) favorendo l'attività degli osteoblasti (deposizione matrice ossea). ![](media/image32.png)La calcitonina è in equilibrio con il paratormone, che è il suo ormone antagonista, prodotto dalle paratiroidi.

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