Gli operatori economici e il sistema d'impresa PDF
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Università del Sacro Cuore
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Questo documento fornisce una panoramica dei concetti chiave dell'economia aziendale, come attività economica, bisogni umani, beni economici e beni liberi. Analizza l'interazione tra persone, fini, bisogni e beni e ne delinea la relazione con il sistema socioeconomico. Include anche un confronto tra economia aziendale ed economia politica, e una breve analisi dei fattori di produzione, spiegando concetti come capitale proprio e capitale di credito. Il document è un'utile introduzione ai concetti di base dell'Economia Aziendale.
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Economia Aziendale GLI OPERATORI ECONOMICI E IL SISTEMA D'IMPRESA 1 Economia Aziendale § ATTIVITÁ ECONOMICA E BISOGNI → L'attività umana si caratterizza per il soddisfacimento di bisogni. → Il soddisfacimento di talu...
Economia Aziendale GLI OPERATORI ECONOMICI E IL SISTEMA D'IMPRESA 1 Economia Aziendale § ATTIVITÁ ECONOMICA E BISOGNI → L'attività umana si caratterizza per il soddisfacimento di bisogni. → Il soddisfacimento di taluni bisogni implica lo svolgimento di un’attività economica. → L'attività economica consiste nella produzione e nel consumo di beni e servizi scarsi utili per il soddisfacimento dei bisogni umani. Persone Fini Bisogni Beni Utilità →Beni economici: Scarsità →Beni liberi: non soggetti al vincolo di scarsità 2 Economia Aziendale L’attività economica può essere studiata da due diverse prospettive: A) i fenomeni economici vengono osservati con riguardo ai grandi aggregati regionali, nazionali, internazionali oppure con riferimento a “forme di mercato” B) i fenomeni economici vengono studiati con riguardo ai comportamenti delle “unità economiche di base”. 3 Economia Aziendale § Economia politica: osserva e studia i fenomeni con riguardo ai “grandi aggregati” e alle “forme di mercato”. Rientrano nel dominio dell'economia politica, ad esempio, lo studio dell'inflazione, del livello di disoccupazione, della "spesa pubblica", delle caratteristiche dei settori (oligopolio, concorrenza perfetta, ecc.) § Economia Aziendale: osserva e studia le unità economiche di base denominate aziende. 4 Economia Aziendale § ECONOMIA AZIENDALE Definizione L’Economia Aziendale studia le condizioni e le modalità di svolgimento dell’attività economica all’interno di tutti i tipi di istituto e i molteplici risultati che tale attività produce, con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia e l’efficienza, a beneficio del singolo istituto, di tutti i suoi stakeholder e del complessivo sistema socioeconomico. Attività economica: − Processi di produzione e di consumo di beni scarsi → soddisfazione dei bisogni individuali e collettivi delle persone − Processi di risparmio e di investimento → efficienza e sviluppo dei processi produttivi 5 Economia Aziendale Economia Aziendale vs Economia politica Economia aziendale Economia politica ‒ Finanza, Management, Strategia ‒ Economics ‒ Oggetto: Attività economica ‒ Oggetto: Attività economica ‒ Prospettiva: funzionamento dei ‒ Prospettiva: funzionamento del sistema singoli istituti economico generale ‒ Destinatari: chi ha responsabilità ‒ Destinatari: policy maker chiamati a di governo e di gestione degli formulare la politica economica istituti sovraordinata ‒ Il buon governo degli istituti ‒ Il buon governo del sistema richiede la richiede la comprensione del comprensione del funzionamento dei quadro economico generale singoli istituti 6 Economia Aziendale Economia Aziendale ed Economia politica: complementarietà Le due discipline sono complementari e condividono molti strumenti e modelli di analisi. Per esempio, le economie di scala (ovvero i vantaggi/svantaggi legati alla dimensione aziendale): − in una prospettiva aziendale sono prese in considerazione quando si deve decidere se ampliare o meno la capacità produttiva − in una prospettiva sovraordinata possono spingere un governo a favorire la crescita dimensionale (ad esempio offrendo incentivi fiscali alle fusioni aziendali) 7 Economia Aziendale § PERSONE, BISOGNI, BENI, ATTIVITÀ ECONOMICA E ISTITUTI Persone Bisogni − Sono spinte da motivazioni sia − Le persone avvertono un bisogno quando economiche che di altra natura sentono la mancanza di qualcosa − Hanno una razionalità limitata − I bisogni sono di varia natura, si − Perseguono il benessere individuale, ma collocano in gerarchia e sono mutevoli possono essere anche altruiste e solidali L’attività economica è svolta per le Beni economici persone e dalle − Il soddisfacimento dei bisogni richiede il consumo di beni persone − I beni economici sono merci e servizi nell’ambito scarsi degli istituti Istituti − Le persone si aggregano in società Attività economiche umane − Gli istituti sono società umane fondate − Attività di produzione e consumo, su valori, modelli e regole di risparmio e investimento volte al soddisfacimento di bisogni umani comportamento relativamente stabili − Lo svolgimento delle attività richiede − Le attività economiche si svolgono negli istituti l’impiego di risorse di lavoro e di capitale 8 Economia Aziendale Le persone: homo oeconomicus vs persona nella sua interezza Homo oeconomicus Persona nella sua interezza (Teoria economica neoclassica) (Scuola italiana di economia aziendale) ‒ Le persone agiscono sulla base ‒ Le persone agiscono avendo informazioni di informazioni complete e incomplete, tempo limitato a disposizione, rilevanti → compiono scelte limiti cognitivi → razionalità limitata perfettamente razionali ‒ Motivazioni economiche e di altra natura ‒ Individui → massimizzazione ‒ Attività economica come mezzo, non come utilità fine ‒ Imprese → massimizzazione ‒ Le persone agiscono come membri di istituti profitti ‒ Comportamenti egoistici e altruistici ‒ Le persone agiscono in ‒ Le decisioni sono influenzate dalla sfera autonomia e in modo isolato razionale e dalla sfera emotiva 9 Economia Aziendale I bisogni: classificazione e dinamica ‒ Bisogni: stato di tensione dovuto alla mancanza totale o parziale di qualcosa che è percepito come essenziale, opportuno o anche solo desiderato ‒ Classificazione dei bisogni → Naturali vs. sociali → Primari vs. secondari → Universali vs. specifici → Individuali vs. collettivi → Presenti vs. futuri ‒ I bisogni cambiano nel tempo → Per l’evolversi della società, della situazione economica, della tecnologia → Per l’azione delle imprese 10 Economia Aziendale Bisogni e motivazione ‒ I bisogni si dispongono in gerarchia (Maslow) ‒ Lo studio dei bisogni è essenziale per comprendere le motivazioni degli individui ‒ Teorie sulle determinanti della motivazione Bisogni di auto-realizzazione → Vroom (1970, 1983): Motivazione = crescita personale, soddisfazione personale, ecc. Valenza * Aspettativa * Strumentalità Bisogni estetici Valenza: valore attribuito a un risultato bellezza, armonia, forma, ecc. Aspettativa: attesa che un dato Bisogni cognitivi conoscenza, significato, auto-coscienza, ecc. comportamento consenta di Bisogni di stima raggiungere una certa performance successo professionale, status, responsabilità, reputazione, ecc. Strumentalità: legame tra performance Bisogni di amore e appartenenza amore, amicizia, relazioni famigliari, relazioni sul posto di lavoro, ecc. e ricompensa Bisogni di sicurezza → Rotter (1966): Locus of control sicurezza fisica, sicurezza economica, ordine, legge, diritti di proprietà, ecc. Bisogni fisiologici interno (i risultati ottenuti dipendono alimentazione, riparo, sesso, sonno, ecc. dalle proprie azioni) vs. esterno (i Maslow (1954) risultati dipendono da cause esterne) 11 Economia Aziendale I beni economici: definizione e classificazione ‒ I beni possono essere distinti fra beni liberi (liberamente disponibili, come l’aria o la luce del sole) oppure scarsi. I beni scarsi richiedono lo svolgimento di un’attività economica e vengono quindi denominati beni economici ‒ Classificazione dei beni economici (scarsi) → Prodotti vs. servizi → Materiali vs. immateriali → Differenziati vs. commodity → Complementari vs. fungibili → A utilizzo unico vs. durevoli → Rivali vs. non rivali → Escludibili vs. non escludibili → Privati vs. pubblici → Di consumo vs. strumentali Beni e risorse 12 Economia Aziendale Commodities vs. beni differenziati Differenziazione ≠ Diversificazione Commoditities Premium Price Beni differenziati 13 Economia Aziendale Beni e risorse ‒ I beni economici sono utili, non sono liberamente disponibili (quindi devono essere prodotti), sono trasferibili (nel caso dei prodotti) o erogabili (nel caso dei servizi) ‒ Tutti i beni possono essere definiti risorse → Soddisfano direttamente bisogni → Servono a produrre altri beni ‒ Esistono altri tipi di risorse (asset) che non sono in genere denominate beni: → Risorse immateriali non separabili (know-how, routine, risorse relazionali, cultura organizzativa): non sono trasferibili → Risorse finanziarie (denaro contante, depositi bancari, titoli, azioni e partecipazioni in società, quote di fondi comuni, crediti): non soddisfano direttamente un bisogno, ma servono ad acquisire altri beni 14 Economia Aziendale Attività di produzione e loro output a livello di sistema economico Attività Output − Beni immateriali Produzione (sviluppo) − Beni digitali di beni e risorse − Competenze/know-how immateriali, sia − Risorse relazionali produttivi che di − Valori e cultura organizzativa consumo − Altre risorse intangibili − Beni produttivi materiali a Attività di Produzione di beni utilizzo unico produzione in produttivi materiali − Beni produttivi materiali senso lato durevoli − Beni di consumo materiali a Produzione di beni di utilizzo unico consumo materiali − Beni di consumo materiali durevoli 15 Economia Aziendale Attività di produzione: specificità in relazione ai tipi di output prodotti ‒ Attività di produzione di beni materiali → Proporzionate alla quantità di beni prodotti (per es., al crescere delle quantità da produrre servono più ore di lavoro) → Beni materiali (di produzione): hanno capacità produttiva limitata ‒ Attività di produzione di beni e risorse immateriali (attività di sviluppo): → svolte up-front, ossia prima di avviare la produzione vera e propria → non legate alle quantità di beni prodotti → beni e risorse immateriali: hanno capacità produttiva non limitata 16 Economia Aziendale Crescente rilevanza delle attività di ricerca Gli ultimi decenni si caratterizzano per un forte aumento delle attività di sviluppo, testimoniato, fra l’altro, dal forte aumento degli investimenti in ricerca. U.S. R&D expenditures Millions of constant 2012 dollars 600,000 500,000 Attenzione: sono 400,000 attività di sviluppo 300,000 anche le attività di 200,000 formazione e di 100,000 marketing. 0 2010 2013 1953 1956 1959 1962 1965 1968 1971 1974 1977 1980 1983 1986 1989 1992 1995 1998 2001 2004 2007 2016 Public Business Higher education and Non profit Fonte dati: https://ncses.nsf.gov/pubs/nsf20307#data-tables 17 Economia Aziendale L'Economia Aziendale: contenuti e premesse di valore L'Economia Aziendale: ‒ è una scienza sociale → si fonda su premesse di valore ‒ si occupa dei processi economici in tutti i tipi di istituto (famiglie, imprese, istituti non profit, istituti pubblici), con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia e l’efficienza, in armonia con il progresso della società ‒ è sia positiva (→ conoscenza delle condizioni e delle modalità di svolgimento delle attività economiche) che normativa (→ indicazioni utili a chi governa e gestisce gli istituti) ‒ è multidisciplinare (si avvale di discipline quali economia politica, diritto, psicologia, sociologia, etica, matematica, ecc.) ‒ si articola in numerose aree di specializzazione (finanza, marketing, accounting, organizzazione, ecc.) 18 Economia Aziendale § Istituto: complesso relativamente stabile di elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali. § È potenzialmente duraturo e dinamico § È ordinato secondo proprie leggi § È autonomo § È un’unità di rapporti, rivolti a un insieme di fini comuni 19 Economia Aziendale § Le classi di istituti più rilevanti sono: → Famiglie → Imprese → Istituti pubblici territoriali → Istituti non profit 20 Economia Aziendale L'azienda può essere definita, per "astrazione", come l'ordine economico di un istituto. ISTITUTO AZIENDA FAMIGLIA Azienda familiare IMPRESA Azienda di produzione ISTITUTI NON PROFIT Azienda non profit ISTITUTI PUBBLICI Azienda pubblica TERRITORIALI 21 Economia Aziendale § ECONOMIA AZIENDALE Studia le aziende di pertinenza dei diversi istituti, nei profili riguardanti: → Assetti: istituzionali (corporate governance), organizzativi, economico-finanziari, competitivi → Combinazioni produttive: attività e processi strumentali alla produzione economica → Risultati: sociali, organizzativi, economico-finanziari, competitivi 22 Economia Aziendale Indagare l'ordine economico degli istituti significa osservare… § Quali interessi economici gravitano intorno alle aziende e da quali categorie di persone § Quali insiemi di operazioni di produzione e consumo di beni economico svolge § Quali strutture si adottano per il governo e lo svolgimento dell’attività economica § Quali condizioni di economicità si manifestano "L'azienda è la cellula vitale dall'intero ordinamento economico" (G. Zappa) 9 Economia Aziendale § FAMIGLIA → Caratteri dell'istituto È un istituto con finalità sociali, etiche, religiose. È anche unità economica → Finalità economica immediata Soddisfacimento dei bisogni dei membri che la compongono → Soggetto di istituto È costituito dai membri della famiglia 24 Economia Aziendale Evoluzione nel tempo degli istituti: le famiglie − Household: one or more persons living in the same house Family: two or more members who live in the same home and are related by birth, marriage or adoption − Prima dell’affermarsi delle imprese moderne, la maggior parte delle persone viveva all’interno di household dove spesso convivevano più nuclei familiari imparentati, servitori e, a volte, anche apprendisti e collaboratori. All’interno delle households si svolgevano attività di consumo, produzione e redistribuzione delle risorse. − Tutti gli individui lavoravano. Il lavoro minorile era la regola. − I consumi erano dominati dai prodotti alimentari e di abbigliamento ed erano decisi a livello di household. − Le household rurali producevano al proprio interno la maggior parte dei beni. consumati. Nelle città era maggiore la quota di beni acquistata e nelle household si producevano beni destinati ad essere venduti. 25 Economia Aziendale § AMMINISTRAZIONE PUBBLICA → Caratteri dell'istituto È un istituto con dominanti finalità di ordine sociale. Il fine è il progresso nella sua più ampia accezione. → Finalità economica immediata (a) Produzione di beni per il soddisfacimento dei bisogni delle persone appartenenti alla collettività (b) Remunerazione dei prestatori di lavoro → Soggetto di istituto È costituito dai membri appartenenti alla "collettività organizzata". A costoro fanno capo gli interessi istituzionali. 26 Economia Aziendale Evoluzione nel tempo degli istituti: gli Stati L’evoluzione del ruolo dello Stato in Europa dalla caduta dell’Impero romano → Nell'Europa medievale Caduta dell'Impero romano d'Occidente (476) – Scoperta dell'America (1492): − le funzioni dello Stato erano estremamente ridotte e riguardavano soprattutto la difesa dei territori, con l'aiuto di nobili, cavalieri e mercenari − I nobili venivano compensati per il loro supporto con l’assegnazione di benefici, spesso possedimenti terrieri che davano loro potere anche sulla popolazione locale − la maggior parte delle attività di produzione e di consumo avveniva all’interno delle famiglie e di comunità locali. Nelle città l’attività economica era regolata dalle gilde (associazioni di artigiani) → Nell'Europa moderna Scoperta dell'America (1492) – Rivoluzione industriale (1760): − Cominciano a nascere gli Stati nazionali con funzioni di difesa, esercizio della giustizia e della sicurezza interna. − La Francia è fra le prime nazioni a sviluppare una vera e propria politica economica e a regolamentare l’attività economica, sottraendola progressivamente al potere delle gilde − La maggior parte attività di produzione e di consumo continuano ad essere svolte all’interno delle famiglie 27 Economia Aziendale Gli Stati nel mondo contemporaneo − Pur con importanti differenze, oggi gli Stati nazionali svolgono molte diverse funzioni. − Di conseguenza, a partire dalla fine dell’’800, la spesa pubblica è molto aumentata. Dopo la 2° guerra mondiale, i costi per la difesa sono diminuiti, mentre sono cresciute le spese sociali, in particolare per istruzione, sanità e trasferimenti (ad esempio le pensioni). https://ourworldindata.org/government-spending 28 Economia Aziendale § ISTITUTI PUBBLICI Lo scopo degli istituti pubblici territoriali di promuovere lo sviluppo socioeconomico e la convivenza civile della collettività e appagare i bisogni di beni pubblici dei cittadini si traduce in due fondamentali obiettivi: 1. assicurare ai cittadini servizi pubblici adeguati 2. favorire nascita, buon funzionamento e sviluppo di altri istituti (famiglie, imprese, ecc.) Per realizzare tali obiettivi si servono di: − strutture interne distribuite sul territorio (tribunali, caserme, prefetture, ecc.) − imprese partecipate o controllate (es.: Ferrovie dello Stato, Terna, Snam) − istituti privati in convenzione − istituti pubblici non territoriali (che operano in specifiche aree di intervento, come università, scuole, ospedali pubblici, oppure svolgono attività di regolazione e vigilanza, come le authority indipendenti) 29 Economia Aziendale Enti pubblici in Italia Fonte: Istat, Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche, 2017 30 Economia Aziendale § IMPRESA → Caratteri dell'istituto È un istituto con dominanti finalità di ordine economico → Finalità economica immediata Produzione di remunerazioni adeguate → Soggetto di istituto È costituito dai portatori del capitale proprio e dal management (tendenzialmente i proprietari) 31 Economia Aziendale Evoluzione nel tempo degli istituti: le imprese Evoluzione economica e progresso scientifico/tecnologico sono collegati. → Invenzione della stampa: 1450 circa → Rivoluzione scientifica: serie di eventi che segnarono l'emergere della scienza moderna, quando gli sviluppi in matematica, fisica, astronomia, biologia e chimica trasformarono le opinioni della società sulla natura. − Da Coperninco, De revolutionibus orbium coelestium, 1543 − … a Newton, Principia, 1687 → Prima rivoluzione industriale: 1760-1870. Transizione verso nuovi processi produttivi e di trasporto in Europa e negli Stati Uniti − passaggio dai metodi di produzione manuale alle macchine − nuovi processi di produzione chimica e siderurgica − uso crescente dell'energia a vapore e idraulica − nascita delle prime ferrovie 32 Economia Aziendale La prima rivoluzione industriale − La meccanizzazione e l’utilizzo del vapore e dell’acqua come fonti di energia aumenta le economie di scala e sposta le attività produttive dalle famiglie alle fabbriche. − Con la rivoluzione industriale aumentano le economie di scala, ovvero il vantaggio ad aumentare la capacità produttiva ed i volumi di produzione → Aumento del fabbisogno di capitali → Affermazione delle imprese come soggetto giuridico distinto rispetto all’household → Maggiore importanza delle infrastrutture (e degli Stati) → Necessità di nuove leggi 33 Economia Aziendale Il diritto tende a seguire l'evoluzione economica − Diritto come argine verso le esternalità negative dei fenomeni economici → Esempio: Nelle prime fasi della rivoluzione industriale era comune che intere famiglie passassero dal lavoro a domicilio al lavoro in fabbrica. Le fabbriche preferivano donne e bambini, meno costosi e più facilmente gestibili → leggi che vietano il lavoro minorile → Esempio: mancanza di un diritto sovra-nazionale in grado di governare le grandi multinazionali − Diritto come formalizzazioni di istituzioni che nascono spontaneamente / condizione facilitante dello sviluppo economico → Esempio: Equity crowdfunding → Esempio: Compagnia delle Indie 34 Economia Aziendale La nascita della società per azioni − Nell’espansione coloniale Spagnola e Portoghese il commercio era sotto il controllo dello stato − Durante il diciassettesimo secolo Inghilterra e Olanda diventano imperi coloniali e introducono nuove forme di organizzazione al fine di raccogliere gli enormi capitali necessari per sostenere gli sforzi commerciali nelle Indie − Esempio: La Compagnia inglese delle Indie Orientali → nacque nel 1600, quando la regina Elisabetta I le accordò per 21 anni il monopolio del commercio nell’oceano Indiano. Nel 1609 la Compagnia ottenne il rinnovo della patente e il monopolio nelle Indie Orientali a tempo indefinito. → Inizialmente La Compagnia era dotata di un capitale di 72.000 sterline suddiviso tra 125 azionisti. Era gestita da un governatore e da 24 direttori che formavano la Corte dei Direttori. Questi venivano nominati ed erano responsabili davanti all'Assemblea dei proprietari. 35 Economia Aziendale Evoluzione nel tempo e specializzazione degli istituti − Negli ultimi decenni si è relativamente stabilizzata la specializzazione fra macro-categorie di istituti … − … ma si è registrata una fortissima evoluzione nelle specializzazione delle imprese … − … ed è andato crescendo il peso delle organizzazioni non profit − + specializzazione → + transazioni (scambi domestici e internazionali) 36 Economia Aziendale § ISTITUTI NON PROFIT → Caratteri dell'istituto È un istituto con finalità sociali, morali, culturali → Finalità economica immediata (a) Soddisfacimento dei bisogni degli associati (b) Remunerazione dei prestatori di lavoro → Soggetto di istituto Prevalentemente associati e lavoratori 37 Economia Aziendale Gli istituti non profit sono istituti privati e non possono distribuire (ma possono produrre e reinvestire) eventuali profitti o avanzi di gestione. Si tratta di un insieme variegato di istituti: → Associazioni: istituti a base contrattuale ai quali più persone si associano per perseguire uno scopo comune (associazioni sportive, WWF, Emergency, Rotary, Federconsumatori) → Fondazioni: istituti dotati di un patrimonio finalizzato al perseguimento di un determinato scopo. Possono essere operative o di erogazione (Fondazione Bill & Melinda Gates; Fondazione Cariplo; Fondazione Nobel; FAI) → Imprese sociali: istituti che svolgono attività di impresa senza avere fra i propri obiettivi la remunerazione di capitale di rischio (coop. sociali, Altromercato) → Enti ecclesiastici: istituti dediti a fini religiosi o di culto (parrocchie, Caritas) Fonte: Istat, Report Struttura e profili del settore non profit, 2021 38 Economia Aziendale 39 Fonte: Samuelson 14 Economia Aziendale § LO SCAMBIO → Attraverso lo scambio si negoziano:: A) i beni e servizi; B) il capitale di credito; C) le coperture assicurative. → Lo scambio può essere monetario oppure realizzato in forma di baratto. → Negli scambi monetari il prezzo esprime il valore delle condizioni di produzione negoziate. Il prezzo è uno degli elementi dello scambio. 40 Economia Aziendale → Lo scambio monetario presuppone l'utilizzo della moneta la quale si configura come: ‒ Strumento di pagamento ‒ Unità di misura ‒ Riserva di valore nel tempo → Non tutti gli scambi danno origine all'utilizzo in via immediata della moneta come strumento di pagamento. Ciò implica l'esigenza di distinguere: → Credito di prestito o Credito (Debito) finanziario → Credito di regolamento o Credito (Debito) commerciale 41 Economia Aziendale IL FUNZIONAMENTO DELLE AZIENDE § Il circuito della produzione Ambiente Acquisto Ambiente (Fornitori) dei Impresa Vendita Mercati dei fattori prodotti (clienti) Processi produttivi fattori produttivi Mercati di sbocco produttivi 17 Economia Aziendale I differenti fattori produttivi (input) – Lavoro – Capitale Fattori produttivi generici – Mezzi monetari che possono essere trasformati in qualsiasi elemento utile allo svolgimento dei processi aziendali Fattori produttivi specifici – Investimenti dei mezzi monetari in impianti, macchinari, merci, materie prime, attrezzature etc. vincolati all’attività dell’azienda alla quale contribuiscono mediante “servizi” 18 Economia Aziendale I fattori produttivi specifici possono altresì essere classificati in Fattori produttivi a fecondità semplice – Fattori utilizzati solamente per un ciclo produttivo – Dopo la loro utilizzazione non sono più disponibili Fattori produttivi a fecondità ripetuta – Vengono utilizzati per più cicli produttivi – Dopo un ciclo produttivo si “consuma” solamente parte della loro utilità economica Il reperimento delle risorse monetarie (fattori produttivi generici) – Il circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di proprietà – Il circuito dei finanziamenti attinti a titolo di capitale di terzi 19 Economia Aziendale Il capitale proprio o di rischio Viene conferito all’azienda senza alcun obbligo di restituzione Può essere conferito sotto forma di mezzi monetari oppure secondo beni utilizzabili dall’azienda – In questo caso è difficile determinare il contributo Può essere conferito in momenti differenti; quando si manifestano le necessità delle aziende Secondo la prospettiva dei soggetti che conferiscono il capitale – Si configura come un investimento nella prospettiva di una remunerazione futura (incerta) Quanto investono i soci nell’attività d’azienda (rischiosa) corrisponde al fabbisogno dell’azienda – Spesso le aziende devono recuperare risorse secondo altre vie perché la disponibilità dei soci non corrisponde ai fabbisogni dell’azienda 21 Economia Aziendale Il capitale di prestito o di terzi Corrisponde ad una disponibilità temporanea di denaro, acquisito da “soggetti” terzi che dovrà essere restituito secondo modalità stabilite contrattualmente L’azienda sostiene degli oneri per la disponibilità temporanea del denaro (che non è di sua proprietà) Nel caso in cui non vengano restituiti ai finanziatori, questi ultimi possono anche richiedere il fallimento dell’azienda → Concludendo: i mezzi monetari recuperati tramite il capitale proprio e di terzi vengono utilizzati per dotare l’azienda delle risorse necessarie per tradurre in realtà l’idea imprenditoriale 23 Economia Aziendale Il modello «struttura-attività-risultati» 4 9 2 3 5 1 7 6 8 10 Relazione di causalità Feedback 47 Economia Aziendale § RELAZIONI STRUTTURA – ATTIVITÁ - RISULTATI 1. La struttura fornisce alla gestione operativa i fattori materiali ed immateriali necessari al suo svolgimento e 2. definisce l'"ambiente organizzativo" entro il quale maturano e si svolgono i processi di direzione strategica. 3. La direzione strategica fornisce alla gestione operativa i necessari input strategici e 4. determina le linee di mutamento o di consolidamento della struttura necessaria per realizzare la strategia prescelta. 5. La gestione operativa, insieme ai risultati che produce e alle condizioni organizzative e ambientali in cui si svolge, costituisce il "terreno" da cui muove la riflessione strategica 6. ed entro cui si svolgono essenziali processi incrementali di apprendimento organizzativo. 48 Economia Aziendale 7. I risultati, in via diretta, scaturiscono dalla gestione operativa e 8. si riflettono sulla stessa grazie ai meccanismi di controllo operativo nonché 9. sulla direzione strategica (grazie ai meccanismi di controllo strategico) 10. I risultati contribuiscono all'accrescimento (o alla distruzione) di risorse critiche per l'impresa. 49 Economia Aziendale 1. STRUTTURA Struttura come "insieme di variabili che definiscono l'assetto istituzionale, organizzativo e patrimoniale dell'impresa" ‒ Assetto istituzionale: è qualificato dalla correlazione esistente tra l'insieme delle persone che compongono il soggetto d'impresa, i fini e le prerogative che ad esse fanno capo, e le modalità di esercizio di tali prerogative, composte in unitari indirizzi di governo economico 50 Economia Aziendale ‒ Assetto organizzativo: la combinazione della struttura organizzativa, meccanismi operativi e potere: riguarda le modalità di specializzazione e di divisione del lavoro dell'impresa: implica la definizione di compiti e di responsabilità assegnati agli organi aziendali fa riferimento all'organismo personale considerato con riguardo alle singole persone o a gruppi di persone interagenti presuppone l'attivazione di meccanismi di funzionamento e una chiara definizione del potere interno all'organizzazione 51 Economia Aziendale ‒ Assetto patrimoniale: insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza dell'azienda in un "determinato momento". Non fanno parte del patrimonio le condizioni di lavoro personali, cioè il lavoro ↓ ↓ ↓ ↓ Gli "assetti" sopra esposti comprendono dunque le cd. “risorse organizzate” costituenti l'organismo personale e il patrimonio, e più specificatamente il patrimonio imprenditoriale, direzionale, tecnologico, commerciale e finanziario. Natura di tali risorse: materiali (o hard) e immateriali (o soft) Fra le risorse soft, anche “valori imprenditoriali”, “filosofia di management”, “missione dell'impresa” 52 Economia Aziendale 2. ATTIVITA' ‒ Decisioni, azioni e interazioni che si svolgono a livello direzionale e a livello esecutivo, volte direttamente al conseguimento di risultati o al cambiamento della struttura: Direzione strategica: definisce la "formula" ovvero l'impostazione imprenditoriale di fondo dell’attività aziendale, nonché il disegno strutturale dell’impresa e la sua architettura organizzativa. Le decisioni strategiche sono: di lungo periodo; difficilmente reversibili, non ripetitive. Direzione operativa: consente il "funzionamento" dell’impresa, data una certa impostazione strategica, ed è preposta allo svolgimento di attività «quotidiane». ‒ Categorie concettuali per valutare la qualità della direzione: - efficacia, vale soprattutto per la direzione strategica - efficienza, vale soprattutto per la direzione operativa 53 Economia Aziendale 2. ATTIVITA’ ‒ Per efficacia si intende il grado di rispondenza degli output effettivi agli output desiderati (“fare le cose giuste”) ‒ Per efficienza si intende il rapporto tra output e input effettivi (“fare le cose nel modo giusto”) 54 Economia Aziendale Il circuito del funzionamento corrente: il caso Ryanair L’intero sistema attività-risorse di Ryanair dipende dal suo posizionamento strategico di vettore aereo low cost: ‒ un solo tipo di aeromobile (il Boeing 737) → manutenzione semplificata → piloti con un solo tipo di brevetto ‒ solo classe economica, no-frills, sedili stretti e ravvicinati ‒ utilizzo di aeroporti secondari → meno tasse aeroportuali ‒ vendita diretta → nessun costo di intermediazione ‒ grande efficienza nelle operazioni a terra (carburante, carico/scarico passeggeri senza finger, ecc.) → più voli effettuati da ogni aereo/equipaggio ‒ solo voli di corto e medio raggio → compatibili con servizio a bordo limitato e i sedili ravvicinati → maggiore incidenza dei servizi a terra 55 Economia Aziendale Il circuito del rinnovamento: il caso Mezzacorna https://youtu.be/S8AgLCk55Og ‒ Primi anni ‘70: cantina sociale che vendeva vino sfuso di qualità medio-bassa a grossisti ‒ Nuovo posizionamento strategico target: produttore di vino di qualità imbottigliato a marchio Mezzacorona, da vendere attraverso ristoranti ed enoteche e, in seguito, attraverso la grande distribuzione ‒ Attività di rinnovamento: → Team per aiutare i soci a innestare nuove tipologie varietali di uva e a migliorarne le tecniche di coltivazione; → Introduzione della regola del conferimento totale dell’uva alla cooperativa, la quale a sua volta si impegnava ad acquistare l’intera produzione dei soci; → Sviluppo sistema di pagamento ai soci differenziato in base alla varietà, alla qualità, alla gradazione alcolica dell’uva conferita → Nuovi processi produttivi → Attività di branding → Sviluppo relazioni con i nuovi canali distributivi 56 Economia Aziendale 3. RISULTATI ‒ Diverse "categorie" di risultati, che qualificano altrettante dimensioni del sistema d'impresa: Risultati economico-finanziari: indicatori di economicità, di solidità patrimoniale, di liquidità, da interpretare nel contesto delle relazioni dinamiche che li compongono a sistema Risultati competitivi: affermazione dell'impresa nell’“arena” in cui la stessa è impegnata (settori, mercati, nicchie di mercato) Risultati sociali: livelli di soddisfazione, di coesione (intorno all'impresa e ai suoi obiettivi) dei diversi interlocutori sociali dei cui contributi o consensi l'impresa ha bisogno. ‒ Relazioni sinergiche e relazioni conflittuali fra i diversi risultati propri del sistema d'impresa, anche con riguardo all'ottica temporale di osservazione (breve o medio-lungo periodo) ‒ Tensione permanente dell'impresa verso lo "sviluppo", che esprime la sintesi delle tre dimensioni. 57 Economia Aziendale Lo scopo dell'impresa: prospettive a confronto Shareholder capitalism Stakeholder capitalism (es. Friedman, 1970) (es. Freeman, 1984) ‒ L’impresa è di proprietà degli ‒ Gli azionisti sono proprietari del capitale, azionisti, i quali, nel rispetto della non dell’impresa. “Corporations are legge, possono disporne come independent legal entities that own credono themselves, just as human beings own − Spetta allo Stato farsi carico themselves” (Stout, 2012) delle problematiche sociali e dei ‒ Le imprese devono realizzare nel fabbisogni di welfare migliore dei modi la propria missione − Le imprese devono perseguire la produttiva, soddisfacendo i bisogni dei massimizzazione del profitto e clienti nell’interesse di tutti gli del valore per gli azionisti stakeholder, a cominciare da coloro che − Il perseguimento di altri obiettivi apportano contributi critici rende il management meno ‒ Le imprese ben gestite non perseguono un solo obiettivo in ottica massimizzante, ma focalizzato e responsabile del molteplici obiettivi, da armonizzare nel proprio operato corso del tempo 58 Economia Aziendale Gli stakeholder dell'impresa 59 Economia Aziendale Lo shareholder capitalism 1970: gli azionisti di GM respingono la proposta di nominare nel board 3 consiglieri in rappresentanza del «pubblico interesse». Il management di GM, tuttavia, accetta di costituire un «public policy committee». Secondo Milton Friedman queste sono idee socialiste e coloro che le sostengono sono «burattini inconsapevoli delle forze intellettuali che stanno minando le basi di una società libera». 60 Economia Aziendale Lo stakeholder capitalism: la nuova dichiarazione della Business Roundtable nel 2019 https://youtu.be/EsVFFNzhvwQ Buisinesses play a vital role in the economy by creating jobs, fostering innovation and providing essential goods and services. Businesses make and sell consumer products; manufacture equipment and vehicles; support national defense; grow and produce food; provide health care; generate and deliver energy; and offer financial, communications and other services that underpin economic growth. While each of our individual companies serves our own corporate purpose, we share a fundamental commitment to all of our stakeholders. We commit to: ‒ Delivering value to our customers. We will further the tradition of American companies leading the way in meeting customer expectations. ‒ Investing in our employees. This starts with compensating them fairly and providing important benefits. It also includes supporting them through training and education that help develop new skills for a rapid changing world. We foster diversity and inclusion, dignity and respect. ‒ Dealing fairly and ethically with our suppliers. We are dedicated to serving as good partners to the other companies, large and small, that Business Roundtable: associazione help us meet our missions. lobbista fondata nel 1972 ‒ Supporting the communities in which we work. We respect the people in Washington i cui membri sono i our communities and protect the environment by embracing sustainable CEO delle principali aziende practices across our businesses. americane. Nel 2019 ha aggiornato ‒ Generating long-term value for shareholders, who provide the capital il proprio “Statement on the purpose of the corporation” that allows companies to invest, grow and innovate. 61 Economia Aziendale B Corp: Esempio illycaffé https://youtu.be/Do5azwXqvO0 BCorp Certification is a designation that a business is meeting high standards of verified performance, accountability and transparency on factors from employee benefits and charitable giving to supply chain practices and input materials. In order to achieve certifications, a company must: ‒ Demonstrate high social and environmental performance by achieving a B Impact Assessment score of 80 or above and passing our risk review. Multinational corporations must also meet baseline requirement standards. ‒ Make a legal commitment by changing their corporate governance structure to be accountable to all stakeholders, not just shareholders, and achieve benefit corporation status if available in their jurisdiction. ‒ Exhibit transparency by allowing information about their performance measured against B Lab's standards to be publicly available on their B Corp profile on B Lab's website. 62 Economia Aziendale RUOLO DELL'IMPRESA IN UN’ECONOMIA DI MERCATO 63 Economia Aziendale Le dimensioni del “sistema impresa” DIMENSIONE COMPETITIVA DIMENSIONE SOCIALE prospettive offerte e contributi che cosa offre = prodotto richiesti attori coinvolti come lo produce = tecnologia Finanziatori dove lo offre = mercato Collaboratori fornitori- - clienti come lo offre Stato sistema di scambi STRUTTURA ORGANIZZATIVA e ASSETTO di GOVERNANCE DIMENSIONE ECONOMICO-FINANZIARIA produzione di nuova ricchezza economicità equilibrio finanziario autonomia Fonte: Adatt. da V. Coda, L'orientamento strategico dell'impresa, fig. 1.17, p. 52 64