dodge and crick

Lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino

• Il periodo di sviluppo del bambino fra i 6 e i 10 anni descrive la maturazione cognitiva ed emotiva.
• L'autore menzionato è Winnicott, il quale si occupa delle fasi di sviluppo del bambino.
• Durante questo periodo, i bambini comprendono le conseguenze dei comportamenti e iniziano a rapportarsi con le norme sociali.
• Un'abilità fondamentale che il bambino sviluppa è la capacità di comprendere i sentimenti altrui.
• L'ascolto nella relazione con il bambino è importante per favorire la sua comunicazione e il suo sviluppo emotivo.

Attività e strumenti per la crescita del bambino

• La settimana successiva alla festa di Ferragosto è stata proposta un'attività specifica per i bambini.
• Le dirette per aiutarne il recupero verranno indicate attraverso un metodo specifico per facilitarne la ricerca.
• Il ruolo della famiglia è fondamentale durante la fase di sviluppo del bambino, offrendo supporto e creando un ambiente positivo.
• La condivisione delle dirette può essere ostacolata da diverse difficoltà, come la mancanza di accesso a internet o la scarsa familiarità con le piattaforme digitali.
• È stato suggerito di utilizzare metodi di comunicazione coinvolgenti per aumentare l'engagement nelle dirette, incrementando l'interazione e la partecipazione.
• L'obiettivo delle dirette di studio è quello di fornire un supporto educativo ai bambini e di aiutare a consolidare le loro conoscenze.
• Il fatto che il bambino ascolta e si rapporta con gli altri è condivisibile quando si trova in un ambiente sicuro e stimolante.
• L'approccio allo studio durante le dirette è caratterizzato da un metodo interattivo e coinvolgente.

L'espressione dell'aggressività nel bambino

• Una delle emozioni che il bambino impara a esprimere in modo accettato è la frustrazione.
• Secondo Winnicott, l'aggressività è un'energia vitale che il bambino impiega per esplorare il mondo e per affermare la propria autonomia.
• Uno dei principali compiti evolutivi dei genitori è aiutare il bambino a gestire l'aggressività in modo sano, attraverso la comunicazione e la disciplina.
• Verso i 7 anni, il bambino completa l'egocentrismo, imparando a considerare i punti di vista degli altri.
• I genitori possono utilizzare diversi strumenti per aiutare il bambino a gestire l'aggressività, come la comunicazione empatica, la risoluzione pacifica dei conflitti e l'impostazione di regole chiare.
• Le condotte aggressive dirette nei bambini iniziano a manifestarsi attorno ai 6 anni.
• Uno stile educativo rigido e autoritario è associato ad un aumento delle condotte aggressive nei bambini.
• Il gioco rappresenta una forma efficace di gestione delle emozioni nei bambini, permettendo loro di esprimere i propri sentimenti in modo sicuro e creativo.
• I conflitti familiari possono avere un impatto negativo sulle condotte aggressive dei bambini, aumentando la probabilità di comportamenti aggressivi.
• L'aggressività nei bambini di età compresa tra 6 e 7 anni è spesso caratterizzata da impulsività e difficoltà nel gestire le emozioni.
• Le punizioni corporali sono considerate una strategia genitoriale meno efficace per il controllo delle condotte aggressive.
• L'aggressività reattiva è caratterizzata da una risposta impulsiva e non pianificata ad uno stimolo negativo.
• Un approccio educativo punitivo e poco empatico può aumentare le condotte aggressive nei bambini.

Corpo, emozioni e aggressività

• Il corpo svolge un ruolo fondamentale nei processi di gestione delle emozioni, la cui esperienza coinvolge anche l'aspetto fisico e motorio.
• C'è una relazione tra età e comportamenti aggressivi: la maggiore età generalmente si associa a una minore impulsività e una maggiore capacità di autocontrollo.
• Nella crescita dei bambini, l'aggressività oltre gli 8 anni viene interpretata come un segno di difficoltà nel gestire le relazioni e le emozioni.
• Un alto livello di aggressività può derivare da fattori come la presenza di traumi, l'esposizione a un ambiente violento o la mancanza di modelli di riferimento positivi.
• L'aggressività proattiva è caratterizzata da un'intenzione specifica di arrecare danno agli altri.

Il modello di codifica e decodifica di Crick e Dodge

• Crick e Dodge hanno proposto un modello di codifica e decodifica dei segnali sociali che spiega come i bambini interpretano le situazioni e reagiscono di conseguenza.
• Una corretta decodifica del segnale comunicativo implica la comprensione del significato e dell'intenzione del messaggio.
• Il time out dall'attività è un metodo efficace per ridurre i comportamenti inadeguati nei bambini.
• Il time out consiste nel separare il bambino dall'attività in cui è coinvolto per un breve periodo di tempo, in modo da aiutarlo a calmarsi e a riflettere sul suo comportamento.
• Un errore comune nella decodifica da parte dei bambini è la tendenza a interpretare le situazioni in modo distorto, ad esempio, attribuendo intenzioni negative ad azioni neutrali.
• Lo sviluppo di competenze cognitive nel problem solving può essere limitato da fattori come la difficoltà di concentrazione, scarsa memoria di lavoro e difficoltà nel pensare in modo flessibile.
• Secondo la prospettiva di Crick e Dodge, i bambini possono reagire agli sguardi ostili con paura, rabbia o evasione.
• L'isolamento del bambino durante un time out non implica la privazione di cura o affetto, ma serve come un momento di riflessione e di calma.
• L'aggressività proattiva è diversa dall'aggressività reattiva, in quanto non nasce da una risposta impulsiva, ma da un'intenzione pianificata di arrecare danno.

La sfida dell'apprendimento matematico

• La difficoltà principale che la persona incontra riguarda la comprensione dei concetti matematici e il riconoscimento delle operazioni.
• La persona prova un sentimento di paura e ansia nei confronti della matematica.
• Come reazione alla frustrazione, la persona mette in atto comportamenti di evitamento.
• L'incapacità di risolvere le tabelline è una delle conseguenze che ostacola l'apprendimento in matematica.
• Bisogna ripassare le materie di matematica e di italiano nella prossima lezione.
• Una persona che risponde con aggressività alla frustrazione potrebbe essere definita impulsiva o irritabile.
• La persona, quando si sente sopraffatta dalla frustrazione, assume un atteggiamento di difesa e chiusura.
• La percezione generale della persona riguardo la matematica è negativa.
• Un fattore importante nella gestione dell'aggressività in ambito familiare è la capacità di insegnare ai bambini la gestione delle emozioni.
• Un elemento chiave per il contenimento dell'aggressività in un bambino è la presenza di modelli comportamentali positivi.

Conflitti, impulsi e aggressività

• Un conflitto di appetito si presenta quando un bambino desidera qualcosa che gli è stato negato, generando frustrazione e potenzialmente aggressività.
• Un atteggiamento ambivalente si verifica quando un bambino è incerto e confuso rispetto a un'attività che gli è stata proposta.
• La legge emanata in Italia per contrastare il cyberbullismo è la legge 71/2017.
• Un genitore deve dimostrare
  • empatia nei confronti del bambino,
  • capacità di comunicare in modo efficace
  • la possibilità di aiutare il bambino a gestire le emozioni in modo sano.
• È importante non comunicare al bambino le proprie frustrazioni e i litigi con il partner quando il bambino li percepisce, in quanto potrebbe sentirsi responsabile e inquieto.
• Un conflitto di evitamento avviene tra due alternative sgradevoli, dove non si desidera né l'una né l'altra.
• Un genitore può affrontare il comportamento sbagliato del bambino con un processo di feedback, che comprende
  • l'osservazione del comportamento,
  • la comunicazione del problema
  • la definizione delle conseguenze.
• I bambini che subiscono un'educazione rigida e punitiva, oppure che non hanno un supporto adeguato per esprimere i propri sentimenti, possono sviluppare gravi problemi comportamentali.
• Un ragazzo può desiderare il ritorno alla dipendenza infantile in caso di stress, frustrazione o mancanza di autonomia.
• La manifestazione di impulsi aggressivi in famiglia è un segnale che evidenzia la difficoltà del bambino nel gestire le emozioni e nel rapportarsi in modo positivo con gli altri membri della famiglia.
• Gli impulsi confliggono più frequentemente con le norme morali nell'ambito sociale.
• Una delle problematiche associate all'iperattività nei bambini è la difficoltà di concentrazione, di regolare le proprie azioni e di rapportarsi con gli altri.
• I comportamenti tipici di un bambino con un disturbo oppositivoprovocatorio includono la sfida all'autorità, la rabbia, la vendetta e l'irritabilità.
• Il timeout viene utilizzato principalmente in un contesto educativo, come la scuola o la famiglia, per gestire i comportamenti inadeguati dei bambini.
• L'aggressività diventa probabile patologica quando è frequente, intensa e causa danni significativi alle relazioni interpersonali del bambino.
• Una delle conseguenze psicologiche del bullismo sulle vittime è l'abbassamento dell'autostima e l'aumento di sentimenti di ansia e depressione.
• Se i comportamenti oppositivi persistono oltre i sei anni, il bambino potrebbe sviluppare un disturbo con un impatto negativo a lungo termine sul suo benessere sociale ed emotivo.
• Una delle caratteristiche del bullismo è l'intenzione di arrecare danno fisico o psicologico a una persona più debole.
• L'acronimo ADHD sta per "Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività".
• Una manifestazione comune della frustrazione in un individuo è la rabbia che si esprime attraverso la critica, l'irritabilità o l'aggressività.
• Il preside svolge un ruolo importante riguardo le tecniche disciplinari in classe, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento sicuro e rispettoso.
• Se i comportamenti patologici non vengono affrontati adeguatamente, il bambino può sperimentare un aumento della difficoltà nel relazionarsi con gli altri, difficoltà nell'apprendimento e un aumento delle condotte antisociali.
• Il termine che descrive il comportamento di cercare un capro espiatorio in situazioni di frustrazione è "scarico".
• Un principale scopo del timeout in isolamento è permettere al bambino di calmarsi e riflettere sul suo comportamento, senza essere distraendo.
• La fantascheria come reazione alla frustrazione presenta il rischio di evasione dalla realtà e di difficoltà nel risolvere i problemi.
• La retrogressione in risposta alla frustrazione si presenta con il ritorno a comportamenti tipici di età precedenti.
• L'iperattività è caratterizzata da un'eccessiva energia, difficoltà di concentrazione e impulsività.
• Un comportamento provocatorio in un bambino può indicare una richiesta d'aiuto o un modo per attirare l'attenzione, ma può anche essere un segno di difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti.
• La risposta alla frustrazione caratterizzata da una condotta fissa e ripetitiva è detta "compulsiva".
• L'aggressività può manifestarsi nei bambini attraverso comportamenti fisici, verbali o sociali.
• La frustrazione può derivare da ostacoli esterni, come l'impossibilità di ottenere un oggetto desiderato, oppure da ostacoli interni, come la difficoltà nel comprendere un concetto.
• L'apatia è una risposta alla frustrazione che si manifesta principalmente con una diminuzione dell'interesse e della motivazione.
• Un bambino che impara a piangere per ottenere ciò che desidera potrebbe sviluppare un comportamento manipolatorio e dipendente.
• Gli impulsi possono entrare in conflitto con le norme morali quando il bambino desidera qualcosa che è considerato sbagliato o pericoloso.
• Un segno iniziale di frustrazione nell'individuo è l'aumento della tensione fisica, come il battito cardiaco accelerato o la respirazione affannosa.
• La disabilità rispetto alla diversa abilità, nel contesto della frustrazione, è caratterizzata dall'esigenza di un supporto specifico per superare le sfide e raggiungere i propri obiettivi.
• La competizione, in contrasto alla cooperazione, rappresenta un modo di rapportarsi agli altri basato sul confronto e sulla ricerca della vittoria individuale, a discapito dell'aiuto reciproco e della collaborazione.