QUINTA PARTE LIBRO CAMBI

La Pedagogia nel Novecento: Nuove Frontiere

• La pedagogia si è evoluta nel XX secolo, fondandosi sulla ricerca scientifica e integrando diverse discipline, come la psicologia e la sociologia.
• L'approccio scientifico ha portato a un pluralismo di ambiti pedagogici, uniti da una comune consapevolezza epistemologica e un approccio metodologico unificato.
• La conoscenza pedagogica, radicata tanto nella teoria quanto nella pratica, si è avvalsa di un metodo sperimentale, come riconosciuto da figure come Dewey, Piaget e sostenitori dell'educazione progressista.

Internazionalizzazione e Nuove Sfide

• La pedagogia del Novecento ha ampliato il suo sguardo, includendo i problemi educativi e le teorie pedagogiche dei paesi extraeuropei, con realità e culture profondamente diverse da quelle occidentali.
• L'educazione ha affrontato sfide come l'alfabetizzazione di massa in paesi con culture tradizionali, la formazione di tecnici per lo sviluppo e l'impatto di situazioni coloniali o post-coloniali.
• La pedagogia ha dovuto confrontarsi con conflitti tra Nord ricco e Sud povero, lotte tra etnie, gruppi religiosi e classi sociali nei paesi in via di sviluppo, e un processo di modernizzazione squilibrato.

Nuovi Modelli Educativi

• L'innovazione e l'espansione della coscienza pedagogica hanno attraversato tre ambiti:
  • Studi antropologici-culturali sulle pratiche educative in culture non occidentali, valorizzando la ricchezza e la diversità delle culture.
  • Innovazioni pedagogiche nei paesi in via di sviluppo, con campagne di alfabetizzazione e pratiche originali, come la pedagogia della non-violenza di Gandhi.
  • Campagne di educazione degli adulti, con modelli di coscientizzazione, come quelli di Dolci, Capitini e Freire.

Rivistizione dei Concetti Educativi

• La ridefinizione dei processi educativi ha portato a un'organizzazione più complessa e pervasiva dell'educazione in tutte le società.
• Le finalità pedagogiche hanno mirato a costruire cittadini, tecnici e individui socialmente attivi, responsabili e coscienti.
• Le istituzioni educative, in primis la scuola, hanno dimostrato i propri limiti nell'incoraggiamento e nella realizzazione dello sviluppo.
• Gli ideali formativi hanno subito un ripensamento, passando dall'uomo produttore e dal dominio bianco al razionalismo tecnologico.

L'Antropologia Culturale e l'Educazione

• Claude Lévi-Strauss ha evidenziato l'importanza dell'educazione familiare tra i popoli primitivi, come i Nambikwara, sottolineando l'affetto, il contatto fisico e il senso di gioco, portando a soggetti più felici e armoniosi.
• Le ricerche di Margaret Mead sull'adolescenza a Samoa e sull'infanzia in altre società primitive hanno dimostrato l'inesistenza di una crisi adolescenziale e la presenza di una cultura permissiva che crea individui meno squilibrati e meglio socializzati.
• L'antropologia culturale contribuisce alla decostruzione dei pregiudizi educativi occidentali e al relativismo culturale, mettendo a nudo i processi di formazione umana e l'influenza dell'eredità sociale.

Cultura Popolare e Magia

• Le ricerche sulla cultura dei ceti subalterni hanno evidenziato il legame con culture pre-moderne, magico-religiose e con pratiche non-razionali per controllare natura ed eventi.
• Ernesto De Martino ha esplorato questo legame tra culture popolari e mentalità arcaica, rilevando come tale mentalità influenzi ancora oggi le persone, soprattutto al Sud Italia, attraverso canali sociali non istituzionalizzati.

Decolonizzazione e Nuovi Modelli Educativi

• La pedagogia ha affrontato la complessa realtà dei paesi del Terzo Mondo, influenzata da processi di colonialismo e decolonizzazione.
• I paesi europei hanno imposto la propria cultura e lingua, creando borghesie formatti secondo modelli europei e promuovendo campagne di alfabetizzazione.
• Questi interventi hanno attivato anche un risveglio delle culture locali, modelli educativi alternativi e l'organizzazione di un orizzonte educativo e pedagogico radicato nelle culture autoctone.

La Pedagogia di Gandhi e l'Educazione alla Pace

• La lotta per la liberazione dall'Impero Britannico in India ha visto emergere la figura di Gandhi, con una pedagogia non-violenta, fondata su valori di tolleranza, dialogo e rispetto per la natura.
• La pedagogia di Gandhi, ispirata dall'induismo e dal buddismo, ha trovato seguaci e ammirazione in Occidente, promuovendo l'educazione alla pace.

Alfabetizzazione di Massa e Riflessione Critica

• La decolonizzazione ha portato a un'intensificazione delle campagne di alfabetizzazione di massa nei paesi ex-coloniali, con risultati variabili a seconda del contesto.
• La scuola è stata oggetto di una critica profonda per la sua funzione conservatrice, discriminatoria e non democratica.
• Si è diffusa l'idea di descolarizzazione della società e di vie alternative all'apprendimento culturale, con un lavoro di comunità e autogestione.

Educazione Comparata e Internazionalizzazione

• Il processo di internazionalizzazione e pluralismo pedagogico ha portato all'affermazione dell'educazione comparata, una branca che confronta sistemi educativi, modelli pedagogici e ideali formativi in modo sistematico, storico e contestualizzato, superando l'etnocentrismo.
• Marc-Antoine Jullien, nel 1817, ha inaugurato l'educazione comparata in Francia, che si è sviluppata attraverso viaggi pedagogici e istituzioni.
• Nel XX secolo, con la crescita di studi, organizzazioni come l'UNESCO e l'OCSE, la disciplina ha acquisito maggiore metodologia e importanza, favorendo la pianificazione dell'educazione e la sua efficacia in contesti diversi.

Educazione degli Adulti e Coscientizzazione

• Un'altra area di attenzione nell'educazione extraeuropea è stata l'educazione degli adulti, coinvolgendoli in processi di alfabetizzazione e coscientizzazione.
• Ad esempio, Dolci in Sicilia, Capitini in Italia e Freire in Sud America hanno coinvolto gli adulti in discussioni, chiarendo concetti e parole per far emergere una coscienza critica dei problemi, superando individualismo e localismo.
• Anche l'associazionismo e il sindacalismo hanno svolto un ruolo analogo di promozione culturale, creando processi di educazione radicati nella società e capaci di emancipare il soggetto dal folklore e di promuovere una concezione scientifica e storico-critica del mondo.

L'educazione degli adulti

• L'educazione degli adulti è caratterizzata da un approccio informale che la rende efficace
• Il processo educativo è visto come uno scambio e un dialogo tra adulti
• In questo contesto, ogni individuo contribuisce con le proprie esperienze e capacità invece di conformarsi a modelli imposti

L'evoluzione della pedagogia nel XX secolo

• La pedagogia del XX secolo si è arricchita di nuovi modelli e prospettive
• L'enfasi è posta sulla critica dei modelli eurocentrici attraverso il confronto con altre culture
• Grande attenzione è stata data all'inclusione di persone precedentemente escluse dalla cultura, fornendo accesso all'alfabetizzazione, alla conoscenza e alle procedure di analisi razionale
• L'educazione informale, in particolare per gli adulti, ha svolto un ruolo importante nel liberare le persone dal folklore acritico e nel promuovere una conoscenza più autonoma e critica
• L'innovazione in ambito pedagogico ha avuto origine principalmente dai paesi extraeuropei, che hanno rinnovato le teorie e le strategie educative dell'Occidente sviluppato

La pedagogia degli oppressi

• Paolo Freire ha proposto la teoria della "pedagogia degli oppressi" (1967)
• L'obiettivo principale è l'emancipazione degli oppressi, fornendogli il diritto e il potere della parola, e formandoli alla liberazione dalla condizione di oppressione
• Il "metodo Freire" si basa sulla "coscientizzazione", ovvero la presa di coscienza della propria condizione e la sua trasformazione attraverso un processo di dialogo e socializzazione
• La "paura della libertà" deve essere superata per creare individui "radicali" impegnati nella liberazione, che instaurano un dialogo con gli oppressi, si impegnano con loro e lottano insieme per la trasformazione sociale
• La pedagogia degli oppressi si basa sul dialogo e sulla collaborazione, mirano a costruire una società più equa e giusta

Il passaggio dalla pedagogia alle scienze dell'educazione

• Nella seconda metà del XX secolo, la pedagogia ha subito una profonda trasformazione, diventando "scienze dell'educazione"
• Il sapere pedagogico si è evoluto da un approccio unitario e chiuso a un approccio plurale e aperto, passando dal primato della filosofia al primato delle scienze
• Questo cambiamento è stato influenzato dai mutamenti sociali e dalla crescente necessità di una formazione che potesse far fronte alle sfide di una società sempre più dinamica
• Le scienze dell'educazione si distinguono dalla pedagogia tradizionale per l'approccio più sperimentale, empirico, problematico e aperto all'evoluzione

La pluralizzazione delle scienze dell'educazione

• Le scienze dell'educazione sono un insieme di discipline specializzate che contribuiscono alla comprensione dei fenomeni educativi
• Queste discipline includono la psicologia, la sociologia, la docimologia, le tecnologie educative, e altre specializzazioni settoriali
• La filosofia dell'educazione svolge un ruolo cruciale, analizzando il discorso pedagogico e elaborando modelli di conoscenza, con un focus sia epistemologico (analisi del sapere) che politico-culturale-antropologico (scelta di finalità e elaborazione di modelli storici)
• La pedagogia come sapere unitario è entrata in crisi poiché è diventata sempre più dipendente da saperi specializzati, che ne hanno modificato l'identità e la frammentato in diversi settori
• La pedagogia tradizionale non è scomparsa, ma si è spostata sul terreno della riflessione epistemologica e storica, definendosi come "filosofia dell'educazione"
• La filosofia dell'educazione ha il compito di regolare e animare il discorso pedagogico, ma non si sostituisce alle scienze dell'educazione, che svolgono un ruolo fondamentale nell'analisi dei problemi educativi e nella ricerca di soluzioni pratiche
• Le scienze dell'educazione hanno introdotto un approccio più empirico e scientifico alla pedagogia, permettendo di analizzare i problemi educativi in modo più preciso e di sviluppare soluzioni verificabili attraverso la sperimentazione e il controllo scientifico
• Il passaggio dalla pedagogia alle scienze dell'educazione ha sollevato critiche, soprattutto da parte dei sostenitori della pedagogia tradizionale, che contestano la riduzione della pedagogia a un insieme di scienze, la perdita del suo senso unitario e la mancanza di attenzione alla sua dimensione normativa

Il contributo di Aldo Visalberghi

• Aldo Visalberghi, nel suo volume "Esperienza e valutazione" (1958), si basa su John Dewey per analizzare l'esperienza e la valutazione, sottolineando il loro ruolo fondamentale nell'educazione
• Visalberghi introduce il concetto di "transazione", secondo cui l'esperienza è un processo di interazione continua tra soggetto, cultura, storia e società
• La valutazione si colloca all'interno dell'esperienza transattiva e ha il compito di coordinarla, interpretarla e orientarla
• La pedagogia, come scienza di valori e scienza di azioni, deve essere guidata dal valore della libertà e dall'apertura all'esperienza transattiva
• Il gioco, con il suo carattere di attività ludiforme, è considerato da Visalberghi come il paradigma formativo generale, promuovendo la crescita della persona attraverso l'attività ludica e il processo di apprendimento

La pedagogia contemporanea

• Il passaggio dalla pedagogia alle scienze dell'educazione è stato un evento epocale per la pedagogia contemporanea

• La pedagogia si è trasformata, diventando un sapere più empirico, articolare e tecnicamente più efficace, orientato sull'esperienza e per l'esperienza

• Il rapporto tra empirico e tecnologia ha definito la nuova identità della pedagogia

• La ricerca educativa attuale si basa su questo nuovo modello di pedagogia, che si caratterizza per l'approccio scientifico-tecnico e per il legame stretto con la pratica### Introduzione alla pedagogia di Gaston Mialaret

• Mialaret, nel suo libro "Introduzione alla pedagogia" (1967), propone una rivoluzione nell'insegnamento.

• Ribadisce l'importanza di un approccio scientifico alla pedagogia, focalizzandosi sulle tecniche educative e definendo l'educazione come un'attività professionale specialistica.

• Mialaret critica una pedagogia prescrittiva, deontologica e retorica, e sottolinea l'importanza di una filosofia dell'educazione che si fonda su un'analisi razionale di fini e mezzi.

• Propone una pedagogia orientata all'apprendimento e al rinnovamento, sottolineando il ruolo cruciale della scuola nel fornire una "formazione culturale" in un mondo in continua evoluzione.

Dall pedagogia alle scienze dell'educazione

• La pedagogia del Novecento evolve verso un modello scientifico, con un passaggio dalla pedagogia alle "scienze dell'educazione".
• Questo processo è legato allo sviluppo della società industriale e tecnologica, e implica un ruolo centrale per la filosofia dell'educazione accanto alle scienze.
• Il passaggio dalla pedagogia alla scienza dell'educazione è visto come un effetto importante della pedagogia contemporanea, ma anche come un problema aperto e in continua evoluzione.

"Guerra Fredda" e pedagogia

• La pedagogia del secondo Novecento subisce l'influenza della "guerra fredda", che imprime un carattere ideologico all'educazione.
• Le divisioni ideologiche tra Est e Ovest, tra Democrazia e Socialismo, tra Capitalismo ed Economia di piano, si riflettono sulla pedagogia, che viene utilizzata per diffondere modelli culturali contrapposti.
• La pedagogia occidentale si concentra sulla difesa dei principi liberali e democratici associati al sistema capitalistico, mentre la pedagogia orientale si basa sui classici del marxismo.
• In Italia, la "guerra fredda" ha generato un vivace dibattito pedagogico tra sostenitori del fronte cattolico, laico-progressista e marxista.

Educare alla libertà di Lamberto Borghi

• Lamberto Borghi, nella sua opera "Educare alla libertà" (1992), ripercorre l'ideale di libertà in chiave storica e teorica, trovandone le radici nell'Umanesimo e nel Rinascimento.
• Borghi propone una pedagogia della libertà che coniuga il presente con il futuro, salvaguardando alcuni valori come la libertà, l'antiviolenza e l'opposizione alle diseguaglianze.
• "Educare alla libertà" segna la fine della stagione della "guerra fredda" e affida alla pedagogia contemporanea il compito di affrontare le sfide del nuovo millennio con un cosmo di valori in cui la libertà è centrale.

L'educazione della mente di Lucio Lombardo Radice

• Lombardo Radice, in "L'educazione della mente" (1962), sostiene l'importanza di sviluppare una ragione aperta e critica, che si fonda sul gioco, la fantasia e la lettura.
• L'autore ritiene che l'educazione debba essere in grado di fornire ai ragazzi una visione del mondo libera e pluralistica, senza verità assolute.
• Propone un orientamento educativo progressista e storicistico che combina la scienza con i valori civili, come l'antifascismo, l'indipendenza dei popoli e la pace.

L'Influenza del Marxismo sulla Pedagogia del Novecento

• Il testo analizza l'influenza del marxismo sulla pedagogia del Novecento, focalizzandosi sulle diverse interpretazioni e applicazioni di questo pensiero in diversi contesti geopolitici.

• Viene sottolineato il ritorno alle "fonti" della pedagogia marxista, rimettendo in discussione la separazione tra lavoro manuale e intellettuale e richiamando l'idea di una ricomposizione tra i due.

L'Esperienza dei Paesi Socialisti

• L'esperienza sovietica e dei paesi dell'est europeo, tra gli anni '40 e '50, ha portato a un processo di riorganizzazione dell'istruzione in senso democratico.

• La politica scolastica dei paesi socialisti si è ispirata alle trasformazioni pedagogico-educative della Russia, con un'enfasi sull'unità di scuola e vita, cultura e lavoro.

• La Polonia ha tentato di conciliare la tradizione marxista con i principi dell'etica e della fede cristiana, un connubio esplorato da Bogdan Suchodolski.

Bogdan Suchodolski: Pedagogia Marxista e Umanesimo Socialista

• Il pedagogista polacco Bogdan Suchodolski, noto per i suoi testi di pedagogia marxista come "Fondamenti di pedagogia marxista" (1957) e "Pedagogia dell'essenza e pedagogia dell'esistenza" (1960), ha cercato di conciliare il marxismo con l'umanesimo socialista.

• Suchodolski ha proposto una ricomposizione tra uomo e società attraverso il progresso, che richiede sforzo e impegno individuale.

• La sua proposta pedagogica, incentrata sulla formazione di un uomo nuovo con una personalità poliedrica, aperta alla cooperazione, è stata definita "pedagogia dell'utopia".

L'Esperienza Cinese

• Dopo il 1949, la Cina ha promosso la diffusione dell'istruzione, accentrando il controllo sulle scuole nelle mani dello Stato.

• La Cina ha introdotto una politica di istruzione obbligatoria e ha combattuto l'analfabetismo.

• La "rivoluzione culturale" cinese del 1966 ha visto un'intensa politicizzazione della scuola, con l'idea di trasformare tutto il paese in una scuola.

• La "rivoluzione culturale" ha promosso un modello di educazione proletaria basato sul lavoro, con una critica serrata del vecchio sistema didattico.

L'Esperienza Cubana

• La rivoluzione cubana del 1962 ha dato impulso a un programma educativo che mirava a combattere la povertà e l'analfabetismo, promuovendo l'alfabetizzazione e l'educazione degli adulti.

• La pedagogia cubana ha riaffermato i principi fondamentali della pedagogia marxista, come la valorizzazione del lavoro produttivo e la formazione dell'uomo nuovo.

• La Cuba ha vissuto una forte tensione di "rivoluzione culturale" che ha plasmato la scuola, dandole un volto meno dogmatico ma anche un'ineccepibile componente ideologica.

Il PCI e la Pedagogia Marxista

• Il Partito Comunista Italiano (PCI), sin dal 1921, si è occupato di problemi educativi, specialmente in riviste come "L'ordine nuovo" e "Lo stato operaio".

• Dopo il 1945, le posizioni educative del PCI si sono consolidate, influenzate dal pensiero di Antonio Gramsci.

• Gramsci ha proposto un "nuovo principio educativo" basato sulla ricomposizione del lavoro intellettuale e manuale, con l'obiettivo di formare un "intellettuale organico" alla classe operaia.

• Il PCI ha elaborato nel corso degli anni diverse proposte di riforma scolastica, con l'obiettivo di promuovere una maggiore diffusione della cultura e una gestione più democratica della scuola.

Mario Alighiero Manacorda e la Pedagogia Marxista

• Mario Alighiero Manacorda (1914-vivente) ha interpretato la pedagogia di Marx, con particolare attenzione all'onnilateralità dell'uomo e al ruolo del lavoro nell'educazione.

• Manacorda ha ripreso il modello pedagogico di Marx, riconoscendolo come una guida per la pedagogia contemporanea, pur sottolineando l'importanza di una lettura critica di questo modello.

Louis Althusser e la Pedagogia come Apparato Ideologico

• Lo studioso francese Louis Althusser, in "Ideologia e apparati ideologici di Stato", ha analizzato la scuola come un apparato ideologico dello Stato, con il compito di trasmettere le concezioni del mondo e la cultura della classe dominante.

• Per Althusser, la pedagogia è al servizio degli interessi di classe.

Angelo Broccoli e la Praxis Rivoluzionaria

• Angelo Broccoli (1933-1987), seguace di Althusser, ha sostenuto l'importanza di unire la pedagogia alla "praxis rivoluzionaria", radicalizzando le posizioni pedagogiche.

La pedagogia cognitivista: da Piaget a Gardner

• La pedagogia cognitivista ha spostato l'attenzione dal modello attivistico-pragmatistico degli anni '50, concentrandosi sull'apprendimento e lo sviluppo cognitivo.
• Si è focalizzata su ricerche psicopedagogiche sull'apprendimento e la costruzione del linguaggio e dei concetti.
• È stata influenzata da importanti figure come Piaget, Vygotskij e Bruner, nonché dalla Conferenza di Woods Hole e dai "teorici del curricolo" che hanno contribuito a un profondo rinnovamento della pedagogia.
• I cambiamenti hanno portato a un approccio scientifico-operativo alla pedagogia e alla sua rielaborazione in chiave tecnica.

Jean Piaget: epistemologia genetica e sviluppo cognitivo

• Piaget, un esponente chiave della pedagogia cognitivista, ha sviluppato la teoria dell'epistemologia genetica, che studia la maturazione delle strutture logiche della mente e i processi cognitivi attraverso l'intreccio tra epistemologia e psicologia evolutiva.
• Si è concentrato sulle tappe di sviluppo cognitivo dell'età evolutiva, studiando le strutture che corrispondono a ogni fase e la maturazione cognitiva in relazione a specifici concetti scientifici.
• Ha proposto quattro fasi dello sviluppo cognitivo: senso-motoria, intuitiva, operatorio-concreta e ipotetico-deduttiva, ciascuna caratterizzata da specifiche caratteristiche del pensiero e del linguaggio.
• Ha sottolineato il ruolo fondamentale dell'assimilazione e dell'accomodamento, principi biologici che collegano la mente infantile all'ambiente, nel processo di sviluppo cognitivo.

Biologia e conoscenza: lo strutturalismo di Piaget

• Piaget ha affermato che l'epistemologia della conoscenza deve tenere conto delle strutture di base della mente, poiché essa si attiva su procedure già fisiologiche.
• Ha evidenziato la corrispondenza funzionale e l'isomorfismo parziale tra organismo e soggetto della conoscenza, riconoscendo come l'organizzazione e l'adattamento svolgono ruoli essenziali in entrambi i campi.
• Ha riconosciuto l'esistenza di un legame biologico nei livelli superiori di conoscenza, come dimostrano le ricerche sullo sviluppo infantile e sul genoma che attestano l'ereditarietà di processi cognitivi.
• Ha definito la conoscenza come l'organo differenziato della regolazione degli scambi funzionali con l'esterno e un prodotto dell'adattamento attivo della specie umana.

Implicazioni pedagogiche della teoria di Piaget

• Piaget ha proposto una pedagogia che si basa sui principi psicologici dello sviluppo cognitivo, mira a ottimizzarne l'uso in ogni soggetto e a promuovere l'apprendimento di un "metodo per tutta la vita".
• Ha sostenuto la necessità di una scuola attiva che contrasti la scuola tradizionale passiva e favorisca l'apprendimento attivo e lo sviluppo culturale.
• Ha sottolineato la funzione fondamentale dell'attivismo nell'educazione, evidenziando la sua importanza nel favorire lo sviluppo cognitivo e l'autonomia degli individui.