Teorie e Tecniche della Comunicazione

Un ambiente creato dall'uomo per scopi specifici, spesso per la conservazione o lo spettacolo, che limita lo sviluppo naturale del territorio.

Un processo in cui la globalizzazione porta alla diffusione di un'estetica artificiale e scenografica che domina la vita quotidiana.

Una metafora che descrive la Terra come un grande giardino limitato e chiuso, dove l'uomo deve gestire le risorse in modo sostenibile.

Gli individui o le entità responsabili della gestione e della cura del giardino planetario, considerando aspetti come la biodiversità e le risorse.

Una visione che enfatizza l'interconnessione tra uomo e natura, promuovendo la gestione sostenibile delle risorse e la conservazione della biodiversità.

Un approccio alla gestione del territorio che riconosce la complessità e l'interdipendenza tra gli elementi ecologici e sociali.

I giardini urbani, come i parchi e le foreste, rappresentano una strategia efficace per affrontare i rischi globali, come il cambiamento climatico, le crisi economiche e sociali.

Il cambiamento della natura attraverso l'urbanizzazione è fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle città, apportando benefici all'ambiente e al benessere dei cittadini.

Il verde urbano sta assumendo un ruolo più importante, passando da un semplice dato numerico a un sistema complesso con un'identità specifica.

Il giardino, come opera umana sul paesaggio, ha superato i suoi limiti e si sta diffondendo in tutto il mondo, creando un'artificializzazione globale.

L'artificializzazione sta diventando la norma, parte della vita quotidiana, diventando invisibile perché così pervasiva.

La crescente artificializzazione include una vasta gamma di fenomeni, dal parco urbano all'isola di plastica nell'Oceano Pacifico, fino alle zone protette.

L'artificializzazione porta con sé sfide e interrogativi sulla progettazione delle città del futuro, in cui la natura e l'uomo coesistono.

È importante riflettere sul ruolo che l'artificializzazione ha nel mondo e come possiamo gestire al meglio la relazione tra uomo e natura.

Il passaggio da un'agricoltura tradizionale a un'agricoltura industriale caratterizzata dall'utilizzo di tecnologie avanzate.

La capacità di analizzare un paesaggio per comprenderne le caratteristiche e le peculiarità. Coinvolge l'osservazione dei singoli elementi e le loro relazioni nello spazio.

Individuare gli elementi che compongono un paesaggio e la loro disposizione spaziale.

Effetti negativi associati all'agricoltura industriale, come danni al suolo, inquinamento e perdita di biodiversità.

La progettazione del paesaggio agrario dovrebbe considerare diversi aspetti, come l'agricoltura, la società, l'economia e la tecnologia.

Analizzare le qualità specifiche degli elementi del paesaggio, come la loro forma, il materiale e l'architettura.

Le azioni umane che modificano il paesaggio, come l'agricoltura, la selvicoltura e l'industria.

L'importanza del coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione del paesaggio agrario.

Le modifiche del paesaggio causate da azioni inconsapevoli, che possono portare a danni ambientali e sociali.

Promuovere un'innovazione che rispetti la società e il ruolo dei soggetti coinvolti nello sviluppo del paesaggio.

La capacità di comprendere le conseguenze delle azioni umane sul paesaggio e agire in modo consapevole per proteggerlo.

Superare una visione rigida e gerarchica del territorio, considerando invece la complessità e la non-linearità dei processi di trasformazione.

Le tecnologie digitali e informatiche che possono modificare in modo profondo il paesaggio e il territorio.

Riconoscere l'importanza della non-linearità e dell'aleatorietà nei processi di trasformazione del paesaggio.

Il progetto deve tenere conto della complessità e della non-linearità dei processi di trasformazione del paesaggio.

La possibilità di utilizzare le nuove tecnologie per guidare lo sviluppo del paesaggio in modo positivo e sostenibile.

L'incapacità di un individuo di comprendere a pieno il paesaggio che osserva, dovuta alla mancanza di strumenti e conoscenze necessari.

Il concetto di confine che non separa, ma piuttosto unisce e crea interconnessioni tra diverse identità e gruppi.

Un gruppo di potere che nasconde intenzionalmente informazioni, risorse e relazioni relative al paesaggio, limitando l'accesso del soggetto.

L'ignoranza reciproca tra un soggetto e un gruppo di potere riguardo a un paesaggio, entrambi limitati dalle loro conoscenze.

Insieme di azioni umane che modificano uno spazio geografico, con particolare attenzione agli aspetti giuridici della proprietà.

Il processo di creazione di relazioni complesse tra diversi paesaggi per rafforzare il sistema complessivo.

L'idea che i confini non devono essere intesi come strumenti di separazione, ma come elementi fondamentali per la costruzione di identità e relazioni.

La necessità di superare le divisioni tra le persone e creare un sistema di relazioni più integrato e coeso.

Lo studio scientifico che integra diverse discipline e approcci per comprendere le trasformazioni ambientali causate dalle attività umane.

L'unità minima di un paesaggio, un singolo ecosistema come un campo o un lago.

Le zone di transizione tra due patch diverse, come il confine tra un bosco e un campo coltivato.

Zone di confine tra ecosistemi che presentano alta biodiversità e vitalità, spesso trascurate dall'uomo.

La dispersione progressiva di un ecosistema dovuto a un eccessivo intervento umano, come l'agricoltura intensiva o la speculazione edilizia.

I movimenti di organismi viventi e i flussi di materia ed energia in un paesaggio.

Il paesaggio può essere considerato come un organismo vivente, un sistema complesso e interconnesso.