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Questions and Answers
Secondo Alberici (2002), quale dei seguenti elementi è cruciale nel contesto dell'età adulta?
Secondo Alberici (2002), quale dei seguenti elementi è cruciale nel contesto dell'età adulta?
- Focalizzazione esclusiva sulla trasmissione di valori alle generazioni future.
- Raggiungimento della perfetta stabilità emotiva e professionale.
- Il completamento dello sviluppo fisiologico e psichico senza ulteriori possibilità di evoluzione.
- L'importanza del cambiamento, inteso come processo continuo di modificazione degli individui. (correct)
Quale concetto introdotto da Erik Erikson è fondamentale nella comprensione dello sviluppo nell'età adulta?
Quale concetto introdotto da Erik Erikson è fondamentale nella comprensione dello sviluppo nell'età adulta?
- La regressione a stadi infantili per superare i traumi.
- La cristallizzazione dell'identità personale e professionale.
- L'integrazione costante tra sviluppo biologico, psichico e culturale. (correct)
- La predeterminazione genetica del percorso di vita.
Secondo Levinson, quale ruolo giocano le 'transizioni' nella struttura della vita di un adulto?
Secondo Levinson, quale ruolo giocano le 'transizioni' nella struttura della vita di un adulto?
- Indicano un ritorno alle esperienze infantili per ritrovare l'equilibrio.
- Sono momenti di isolamento sociale che portano alla riflessione interiore.
- Sono periodi di stabilità emotiva che consolidano la personalità.
- Rappresentano tappe necessarie per la maturazione attraverso la ridefinizione di sé. (correct)
Nella teoria di Maslow, quale caratteristica distingue la motivazione 'accrescitiva' da quella 'carenziale'?
Nella teoria di Maslow, quale caratteristica distingue la motivazione 'accrescitiva' da quella 'carenziale'?
Come viene definito, nel contesto dell'educazione degli adulti, il concetto di 'storia personale della formazione'?
Come viene definito, nel contesto dell'educazione degli adulti, il concetto di 'storia personale della formazione'?
In che modo l'educazione degli adulti si differenzia da un approccio di 'risarcimento degli esclusi'?
In che modo l'educazione degli adulti si differenzia da un approccio di 'risarcimento degli esclusi'?
Quali sono le caratteristiche principali delle 'attività formali' nell'educazione degli adulti, secondo Alberici (2002)?
Quali sono le caratteristiche principali delle 'attività formali' nell'educazione degli adulti, secondo Alberici (2002)?
In quale contesto si colloca prevalentemente la formazione aziendale, secondo il testo?
In quale contesto si colloca prevalentemente la formazione aziendale, secondo il testo?
Cosa si intende per “eventi marcatori” nella teoria di Levinson sullo sviluppo adulto?
Cosa si intende per “eventi marcatori” nella teoria di Levinson sullo sviluppo adulto?
Qual è, secondo Demetrio, una caratteristica fondamentale dell'educazione in età adulta?
Qual è, secondo Demetrio, una caratteristica fondamentale dell'educazione in età adulta?
Come definiresti il contributo di Alberici (2002) sulla percezione dell'età nell'adulto?
Come definiresti il contributo di Alberici (2002) sulla percezione dell'età nell'adulto?
Quale delle seguenti affermazioni meglio descrive l'approccio di Erikson allo sviluppo umano?
Quale delle seguenti affermazioni meglio descrive l'approccio di Erikson allo sviluppo umano?
In che modo la teoria di Levinson differisce dalle teorie stadiali tradizionali dello sviluppo?
In che modo la teoria di Levinson differisce dalle teorie stadiali tradizionali dello sviluppo?
Quale delle seguenti affermazioni descrive meglio il concetto di 'lifelong e lifewide learning' menzionato nel testo?
Quale delle seguenti affermazioni descrive meglio il concetto di 'lifelong e lifewide learning' menzionato nel testo?
Quale delle seguenti è una caratteristica distintiva delle 'attività non formali' nell'educazione degli adulti?
Quale delle seguenti è una caratteristica distintiva delle 'attività non formali' nell'educazione degli adulti?
Quale autore ha messo in discussione l'idea di un arresto dello sviluppo umano al raggiungimento dell'età adulta?
Quale autore ha messo in discussione l'idea di un arresto dello sviluppo umano al raggiungimento dell'età adulta?
Quale autore ha elaborato un modello dello sviluppo basato sulle motivazioni umane che si manifestano secondo un ordine gerarchico?
Quale autore ha elaborato un modello dello sviluppo basato sulle motivazioni umane che si manifestano secondo un ordine gerarchico?
Cosa si intende con attività di carattere compensativo?
Cosa si intende con attività di carattere compensativo?
Quale autore ha avviato l'elaborazione di un modello di struttura della personalità adulta che possa fungere da disegno di base della vita di una persona?
Quale autore ha avviato l'elaborazione di un modello di struttura della personalità adulta che possa fungere da disegno di base della vita di una persona?
Quali sono i 3 distinti processi che integrano la teoria epigenetica di Erikson?
Quali sono i 3 distinti processi che integrano la teoria epigenetica di Erikson?
Flashcards
Teorie psicologiche "stadiali"
Teorie psicologiche "stadiali"
Successione di fasi distinte basate su una linea temporale, con sviluppo di abilità affettive, relazionali e sociali.
"Generatività" in età adulta
"Generatività" in età adulta
Capacità di creare individui, prodotti, e idee. L'adulto, al contrario, può sperimentare 'stagnazione'.
Tipi di motivazione secondo Maslow
Tipi di motivazione secondo Maslow
Bisogni fondamentali presentati episodicamente, vs bisogni di autoperfezionamento continui influenzati da fattori interni.
Struttura della vita secondo Levinson
Struttura della vita secondo Levinson
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"Eventi marcatori" di Levinson
"Eventi marcatori" di Levinson
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Cambamenti post-apprendimento
Cambamenti post-apprendimento
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Attività formali
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Attività non formali
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Attività informali
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Attività di carattere compensativo
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Attività di formazione aziendale
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Attività di formazione continua
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Attività relative al tempo libero
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Study Notes
Le teorie dello sviluppo umano
- Le teorie psicologiche stadiali vedono lo sviluppo umano come una sequenza di fasi distinte basate su una linea temporale.
- Il progresso tra le fasi richiede lo sviluppo di abilità affettive, relazionali e sociali.
- L'età adulta era vista come la fase tra l'infanzia/adolescenza e la vecchiaia.
- Secondo tale visione, un adulto esercita funzioni come l'autosostentamento economico e la creazione di una famiglia autonoma, mostrando un pieno sviluppo fisiologico e psichico.
- Autori hanno iniziato a contestare l'idea che lo sviluppo si arresti in una determinata fase della vita.
- L'importanza data al cambiamento come processo continuo influenza la ricerca sull'identità adulta.
- Demetrio (1996) sottolinea l'importanza dell'apprendimento nella vita privata, professionale e sociale.
- Erik H. Erikson identifica nell'adulto una capacità d'azione che manca al bambino, poiché l'adulto agisce per raggiungere scopi.
- Per Erikson, l'età adulta non è la meta finale dello sviluppo.
- La teoria epigenetica di Erikson riconosce l'integrazione tra sviluppo biologico (soma), psichico (psiche) e culturale (ethos).
- Alberici (2002) ricorda che l'epigenesi indica che ogni aspetto nuovo dello sviluppo è potenzialmente presente prima di emergere.
- La crescita umana si sviluppa attraverso 8 stadi successivi.
- Il superamento di ogni stadio porta ad acquisire una virtù ma presenta anche un conflitto evolutivo.
- Il mancato superamento del conflitto porta a una patologia.
- L'età adulta (40-60 anni) è caratterizzata dalla generatività, la capacità di creare individui, prodotti e idee.
- L'adulto può sperimentare stagnazione, un impoverimento personale che blocca lo sviluppo.
- Il superamento di questo momento critico è l'aspetto dinamico dello sviluppo (Alberici, 2002).
- Il filone di ricerca basato su Erikson considera i compiti dell'adulto funzionali alla risoluzione dei problemi.
- Maslow (1971) propone un modello basato sulle motivazioni umane gerarchiche, dalla nutrizione all'autorealizzazione.
- I bisogni umani sono distinti in base alla motivazione.
- Maslow individua due tipi di motivazione:
- Carenziale: soddisfa bisogni fondamentali in modo episodico.
- Accrescitiva: mira all'auto-perfezionamento in modo continuo, influenzata da fattori interni.
- Secondo Maslow, un adulto realizzato ha:
- Una percezione chiara della realtà.
- Maggior spontaneità.
- Un'identità autonoma.
- Obiettività grazie alla trascendenza del sé.
- Creatività, integrazione tra concretezza e astrattezza.
- Democraticità nel carattere.
- Capacità di amare.
- Per Maslow, l'adulto pienamente realizzato è un ideale: l'azione umana è una tendenza a raggiungere la pienezza del sé, una meta da perseguire.
- Levinson (1983) elabora un modello che considera la personalità adulta come un progetto di vita.
- Levinson assume che "il sé è nel mondo e il mondo è nel sé" e identifica costanti nella vita che formano la struttura della vita individuale.
- La struttura della vita è una sequenza evolutiva con periodi di stabilità (7-10 anni) e transizione (4-5 anni).
- La costruzione della personalità deriva da scelte e rinunce che esprimono specifiche parti del sé.
- Levinson introduce la "transizione" come tappa necessaria per la maturazione, permettendo un avanzamento attraverso la ridefinizione del sé.
- I processi di transizione producono crisi e portano a mutamenti moderati o drastici della struttura.
- Le scelte di Levinson sono segnate da "eventi marcatori" che indicano cambiamenti nella biografia.
- Questi eventi, con significati diversi, non intendono lo sviluppo in modo lineare.
- Il cambiamento è costante nello sviluppo individuale.
- Il filone di ricerca basato su Levinson si concentra sui fattori che modificano la personalità attraverso la riformulazione delle mete di vita, in relazione al contesto.
- Pertanto, definibile come modello strutturale dello sviluppo umano (Alberici, 2002).
Un nuovo concetto di adulto
- Dalla seconda metà dell'800, l'univocità del concetto di adulto viene messa in crisi, evidenziando la complessità dell'identità adulta.
- Si superano così le teorie stadiali verso modelli che interpretano lo sviluppo come un processo complesso che dura per tutta la vita.
- Le esperienze che attivano cambiamenti nei comportamenti relazionali, affettivi e cognitivi diventano rilevanti, indipendentemente dal momento in cui avvengono.
- Alberici (2002) sottolinea che tali processi possono causare cambiamenti comportamentali continui o discontinui, qualitativi e innovativi.
- Ogni comportamento è complesso e non riducibile a un movimento unidirezionale.
- Pertanto, l'età adulta è stata ripensata come una fase continua dello sviluppo umano.
- È impensabile attribuire un arresto al processo di formazione individuale e sociale al raggiungimento dell'età adulta.
- Alberici (2002) evidenzia che, superando la concezione stadiale, si riscopre l'importanza dell' “apprendimento” come potenzialità realizzabile in tutta la vita.
- Si tratta di un processo complesso multidimensionale che coinvolge tutti gli aspetti della personalità, seguito da più direzioni di sviluppo.
- In questo nuovo processo, l'età non regola più la vita individuale e sociale.
- Alberici (2002) ritiene importante ricordare che le rappresentazioni sociali e normative dell'età non sempre coincidono con la percezione personale.
- L’individuo è in bilico tra le diverse età che attribuisce a se stesso o che gli vengono attribuite.
- Secondo Laslett (1992), l'individuo fa riferimento a diverse età:
- Cronologica: data di nascita.
- Biologica: stadio di sviluppo fisico e psichico.
- Personale: percezione soggettiva del punto interno al corso della vita.
- Sociale: attribuita dall'esterno, variabile in base a chi la attribuisce.
- Ci sono spesso delle distanze tra la rappresentazione sociale e la percezione individuale dell'età.
- Gli indicatori oggettivi che scandivano i ritmi di vita vengono a mancare, si creano nuovi spazi di movimento, cambiamento e riprogettazione individuale, indipendentemente dall'età.
- In questo ambito si colloca l'educazione degli adulti, che diventa occasione di sviluppo e crescita individuale e sociale (Alberici, 2002).
Educazione degli adulti: definizione e attività
- Nel quadro dell'educazione permanente e dell'apprendimento nel corso della vita, si collocano le opportunità educative rivolte agli adulti successive alla formazione scolastica e professionale.
- Nella letteratura di riferimento, è stato evidenziato il rapporto tra adulti, educazione/formazione e apprendimento.
- L'educazione degli adulti, come disciplina scientifica, costituisce un campo del sapere e di pratica formativa finalizzata a promuovere e sostenere l'apprendimento degli adulti nei diversi contesti.
- Inoltre, favorisce l'acquisizione di conoscenze, competenze e abilità necessarie per assumere compiti e responsabilità nella vita adulta.
- Alberici (2002) sottolinea che, sebbene si possa sostenere che l'educazione degli adulti sia sempre esistita nell'esperienza individuale e collettiva, come impresa determinata e sistematica per promuovere l'apprendimento, ha una storia più recente.
- Le definizioni di "educazione degli adulti" sono molteplici e si sono modificate nel tempo in relazione al nuovo quadro di riferimento della società della complessità.
- In questa società, la possibilità di apprendere è diventata una priorità per la realizzazione delle risorse umane.
- L'educazione degli adulti “non è più, in effetti, un'offerta formativa finalizzata al risarcimento degli esclusi sul piano sociale o strumento funzionale solo ai bisogni del lavoro, bensì diviene strategicamente e strutturalmente costitutiva delle prospettive, della gestione e delle politiche di cambiamento e di innovazione” (Alberici, 2002).
- Alberici (2002) sostiene che l'espressione "educazione degli adulti" si riferisce allo studio e alla ricerca degli ambiti teorico-operativi in cui gli individui adulti sono impegnati in processi di apprendimento finalizzati ad obiettivi diversi.
- L'Eda è intesa come una disciplina, un definito campo del sapere e di pratica formativa intesa, intenzionalmente ed esplicitamente, a promuovere, sviluppare, sostenere, tutte le attività che possono favorire e facilitare l'acquisizione e lo sviluppo dei saperi e delle abilità necessarie per l'assunzione dei compiti e per l'esercizio delle responsabilità connesse alla vita adulta (Alberici, 2002).
- Favorire e facilitare l'adulto nel processo di arricchimento o completamento della propria preparazione, in relazione ai compiti e alle necessità del suo stato.
- Le situazioni formative sono più ampie di quelle specificamente finalizzate e possono presentarsi in diverse sedi.
- La storia personale della formazione è il percorso unico che si sviluppa nella vita degli individui attraverso esperienze (Alberici, 2002).
- Demetrio (1997) definisce “educazione in età adulta" come la costante potenzialità di apprendimento e le circostanze che inducono gli adulti a rivedere il proprio ruolo.
- Alberici (2002) indica che la complessità del rapporto tra adulti e formazione può assumere diverse espressioni:
- Attività ed esperienze intenzionali.
- Attività ed esperienze non intenzionali
- Esperienze di vita legate alla costruzione di un progetto di vita individuale.
- Data la molteplicità di motivazioni e aspettative dell'adulto, è necessario individuare metodi e tecniche per rendere esplicita l'intenzionalità e il protagonismo.
- Per fare questo è necessario conoscere la realtà degli adulti, le loro forme e i loro modi di apprendere, per mettere in atto strategie e metodologie funzionali ai loro bisogni.
- Alberici (2002) sottolinea che ogni esperienza, casuale o intenzionale, dopo la quale l'adulto apprende nuove conoscenze provoca un duplice cambiamento:
- Sociale: il soggetto modifica il proprio ruolo nella società.
- Materiale: i cambiamenti conoscitivi e metodologici permettono di dominare nuovi eventi.
- Facilitare tale cambiamento significa mettere l'adulto nella condizione di esplicitare il bisogno e di provocare, attraverso un percorso formativo, un cambiamento sociale e/o materiale.
- L'evento formativo è negoziato dal soggetto adulto che lo riconosce come un'occasione di cambiamento.
- Per progettare percorsi efficaci è necessario fare riferimento alle prospettive teoriche nell'ambito dell'educazione degli adulti.
- L'offerta educativa si presenta in diverse forme.
- Si richiama la classificazione sviluppatasi in ambito sociologico negli anni Settanta e confermata dal Memorandum della Commissione Europea del 2000.
- La classificazione suddivide le attività formative in "formali", "non formali" e "informali”.
- Le caratteristiche principali sono:
- ATTIVITÀ FORMALI. Includono le azioni per conseguire un titolo di studio nel sistema formativo, sia per recuperare la formazione di base, alfabetizzazione primaria, sia i corsi di studio per acquisire un titolo spendibile nel mondo del lavoro, corsi di specializzazione e/o riqualificazione. Le agenzie formative sono i governi e le comunità locali, forte grado di istituzionalizzazione dei percorsi.
- ATTIVITÀ NON FORMALI. Attività che, anche senza rilasciare un titolo, estendono le conoscenze in un particolare ambito, corsi di lingue o di informatica. Presentano sistematicità e continuità, si sviluppano in tempi brevi ma replicati. Meno istituzionalizzate, i soggetti promotori sono spesso agenzie private.
- ATTIVITÀ INFORMALI. Implicano un cambiamento, non sono intenzionalmente mirate a obiettivi formativi specifici, dalla creazione artistica alla cura psicofisica. Presentano una varietà di agenzie, soggetti, durata e contenuti.
- ATTIVITÀ NON FORMALI. Attività che, anche senza rilasciare un titolo, estendono le conoscenze in un particolare ambito, corsi di lingue o di informatica. Presentano sistematicità e continuità, si sviluppano in tempi brevi ma replicati. Meno istituzionalizzate, i soggetti promotori sono spesso agenzie private.
- Classificando le attività di educazione degli adulti in base ai soggetti a cui si rivolgono:
- ATTIVITÀ DI CARATTERE COMPENSATIVO. Rivolte ad adulti svantaggiati, sviluppate da istituzioni sostenute dai movimenti sindacali e politici operai. Rivolte a chi non ha un percorso formativo di base o è carente di risorse per affrontare la vita, per l'emancipazione delle fasce più deboli e per ovviare all'analfabetismo.
- ATTIVITÀ DI FORMAZIONE AZIENDALE. Rivolte ai lavoratori e/o ai nuovi assunti, sviluppatesi dagli anni '70 in risposta all'obsolescenza del know-how. Collocate oggi nei modelli formativi centrati sulle teorie della learning organization.
- ATTIVITÀ DI FORMAZIONE CONTINUA. Mirano all'avanzamento e all'aggiornamento della forza lavoro. È un processo di accrescimento delle competenze professionali. Comprendono interventi formativi rivolti a lavoratori e a chi si sta per inserire nel mondo del lavoro (ad es. aggiornamento ricorrente, riqualificazione di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro).
- ATTIVITÀ RELATIVE AL TEMPO LIBERO E ALLA RICERCA DEL BENESSERE PERSONALE. Riflettono il crescente interesse per attività volte allo sviluppo personale. La dimensione specifica dei percorsi di istruzione e di formazione lascia spazio alla potenzialità si può realizzare durante tutta la vita e in una pluralità di situazioni (lifelong e lifewide learning).
- ATTIVITÀ DI CARATTERE COMPENSATIVO. Rivolte ad adulti svantaggiati, sviluppate da istituzioni sostenute dai movimenti sindacali e politici operai. Rivolte a chi non ha un percorso formativo di base o è carente di risorse per affrontare la vita, per l'emancipazione delle fasce più deboli e per ovviare all'analfabetismo.
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