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L'area di Broca è coinvolta nella produzione del linguaggio. Se danneggiata, si verifica difficoltà nell'articolare in modo coerente i suoni del linguaggio.

L'area di Wernicke è coinvolta nella comprensione del linguaggio. Se danneggiata, si verificano problemi nella comprensione del linguaggio e nella produzione di frasi di senso compiuto.

È uno scambio di fonemi all'interno di una parola, come dire "cane" invece di "pane".

È un errore di selezione di una parola, come dire "tavolo" invece di "sedia", quando si intende dire "sedia".

Indica la discrepanza tra ciò che viene insegnato a un bambino e la rapidità, uniformità e robustezza con cui sviluppa una lingua.

Sono i primi vocalizzi emessi da un bambino prima dei 6 mesi. Si tratta di ripetizioni di sequenze sillabiche senza significato.

Sono le associazioni stabili, ma del tutto personali, tra suono e significato prodotte da un bambino di un anno. Sono comprese solo dalle persone con cui è a più stretto contatto.

Sono le parole usate dai bambini di 18 mesi senza articoli, preposizioni, ausiliari, copule, ecc.

Il periodo entro il quale si sviluppa in modo naturale una lingua. Per la prima lingua è intorno ai 5 anni, mentre per la seconda lingua è intorno alla pubertà.

I 'passi' che compie l'apprendente di una L2 attraverso 'lingue provvisorie', che non sono né la L1 né la L2.

Una predisposizione specifica a elaborare gli stimoli linguistici cui si è esposti in una grammatica.

Un metodo per cui, attraverso una serie di ipotesi, si formula una teoria che deve essere empiricamente verificata.

Esplora i fatti del mondo e cerca di descriverli e spiegarli attraverso ipotesi e teorie.

La lingua è la capacità comune degli esseri umani di sviluppare un sistema di comunicazione. Il linguaggio è la forma specifica che questo sistema assume all'interno di una comunità.

Le parole instaurano relazioni, anche a distanza, al di là della posizione che occupano linearmente nella frase.

Il segnale acustico che processiamo nel nostro cervello diventa distinto in suoni discreti, che si oppongono sistematicamente gli uni agli altri.

La possibilità di costruire potenzialmente frasi infinite, inserendo una frase in un'altra.

Non vi è nessun motivo per cui una serie di suoni sia associata ad un determinato concetto.

Un simbolo, ovvero, qualcosa che sta per qualcos'altro.

La scienza generale di tutti i sistemi di segni, ovvero, lo studio non solo dei diversi modi in cui si esprime una cultura, ma anche delle diverse forme di cultura in quanto strumenti di comunicazione.

Una lingua comune all'area europea ed indoiranica non attestata, ma ricostruita attraverso il metodo della comparazione.

Il baltico.

La mutazione di /p/ dell'indoeuropeo in /f/ nelle lingue germaniche in posizione iniziale di parola.

La comparazione sistematica di due o più lingue per capire se esse sono genealogicamente apparentate oppure no, ovvero se derivano da una stessa lingua originaria.

Una branca della linguistica che cerca di capire come le scelte linguistiche dei parlanti possano essere sistematicamente correlata a fattori sociali.

L'evoluzione dal latino ad un determinato dialetto dell'area romanza.

Una regola che, collegando una rappresentazione astratta ad una concreta, cambia una data unità con un'altra unità in un determinato contesto.

Un suono A diventa B quando è seguito da C.

Un suono A diventa B quando è preceduto da C e seguito da D.

Un Nucleo ed un eventuale Attacco.

Un Attacco e una Coda.

Da una vocale.

Una sottocomponente della grammatica dove vengono immagazzinate tutte le informazioni fonologiche, morfologiche e sintattiche relative alle parole della propria lingua.

Quando una parola straniera viene accettata senza nessuna modifica in un'altra lingua.

Quando una lingua traduce un termine di un'altra lingua mediante parole già esistenti nel proprio dizionario.

Agli elementi o argomenti richiesti obbligatoriamente dal verbo perché la frase risulti ben formata.

Un gruppo di parole organizzato intorno a una testa lessicale che caratterizza il sintagma.

Un gruppo di parole che ha come testa lessicale una preposizione.

Un gruppo di parole che ha come testa lessicale un verbo.

Un gruppo di parole che ha come testa lessicale un aggettivo.

Il criterio del movimento (spostando un sintagma all'interno della frase, la frase risulta sempre grammaticale).

Il tentativo di produrre sul nostro interlocutore un determinato effetto.

Una frase che contiene altre frasi.

Le frasi attive da quelle passive.

Dislocata a sinistra.

Il riferimento a determinate entità e la predicazione di determinate proprietà in merito ad esse.

Il tentativo di produrre sul nostro interlocutore un determinato effetto.

Le differenze dialettali di una determinata area linguistica.

Il mezzo che viene usato nel processo comunicativo (scritto, e-mail, telefono, parlato).

Le due varietà sono usate in modo complementare e una delle due ha un maggiore prestigio.

Quando in un’area linguistica è compresente una lingua straniera come risultato di immigrazioni recenti.

Pioggia.

Solo nella frase (a) la parola "dentro" è una preposizione.

Le casseforti.

L'esame è stato superato dallo studente.

La /u/ di "uomo".

Sono due fonemi differenti della stessa lingua.

Sono realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi.

Sono due varianti fonetiche facoltative dello stesso fonema.

Fonema.

gnocco/sciocco.

La fonetica.

Per il modo di articolazione.

Quando si usa il codice per parlare del codice stesso.

La funzione conativa.

L'uso appropriato dei sinonimi.

Significato.

N. Chomsky.

La langue è il sistema linguistico condiviso da una comunità di parlanti; la parole la sua realizzazione concreta individuale.

Comprendere che funzione ha in una data lingua un elemento linguistico (un suono o un elemento lessicale o grammaticale o il significato) in rapporto agli altri con cui coesiste e co-funziona in un dato memento storico.

Comprendere da che cosa viene e, in prospettiva, che cosa diventa un elemento linguistico, come cambiano le singole funzioni grammaticali, i singoli significati, ecc.

Ai rapporti tra ciascun segno linguistico della frase e i segni che potrebbero prendere il loro posto, fermo restando la necessità che l’insieme risulti grammaticale.

Ogni segno linguistico di una frase è in rapporto con i segni che gli sono vicini, lungo lo sviluppo lineare del messaggio.

Sintassi.

Apribottiglie.

Presenza di rapporti semantici senza rapporti formali.

Il morfema.

Un morfema che non può ricorrere da solo in una frase e che per poterlo fare si deve “aggiungere” ad un'altra unità.

La derivazione forma nuove parole aggiungendo una forma legata (affisso) ad una forma libera.

La composizione forma nuove parole a partire da due forme libere esistenti.

Il processo tramite cui un affisso si inserisce nel mezzo della parola.

Quando si ottiene cambiamento di categoria senza aggiunta di affissi.