Storia della Grecia Antica

I generali di Alessandro Magno, dopo la sua morte, si divisero l'impero, dando inizio a un periodo di instabilità e conflitti.

La spartizione dell'impero di Alessandro Magno, dove ogni generale ricevette un'area geografica da governare. Questo evento segnò l'inizio di un lungo periodo di guerre civili tra i diadochi.

L'assegnazione di territori di governo, con un sovrano locale, nell'impero di Alessandro Magno. Dopo la sua morte, i diadochi si divisero le satrapie, gettando le basi per ulteriori conflitti.

Un generale macedone che governò l'Asia dopo la morte di Alessandro Magno, fu uno dei più potenti diadochi, ma fu assassinato durante una rivolta.

Un generale macedone che governò l'Egitto dopo la morte di Alessandro Magno. Fondò la dinastia tolemaica, che durò per secoli.

Un generale macedone che governò la Tracia dopo la morte di Alessandro Magno. Fu un abile stratega militare e un abile amministratore.

Una rivolta contro il dominio macedone in Grecia, guidato da Atene, nel periodo tra il 323 a.C. e il 322 a.C. Fu repressa dalla forza del generale macedone Antipatro.

Un importante politico ateniese che sostenne la Guerra Lamica contro la dominazione macedone. Fu condannato a morte dopo la sconfitta della rivolta.

Le guerre di successione dopo la morte di Alessandro Magno erano caratterizzate da due ideologie contrastanti: una visione unitaria che mirava a preservare l'integrità dell'Impero e l'altra, particolaristica, che mirava alla creazione di nuclei di potere autonomi.

Gli accordi di Triparadiso nel 321 a.C. ridefinirono il potere tra i diadochi dopo la morte di Perdicca e Cratero. Antipatro divenne l'unico reggente, Antigono comandava l'Asia, Tolemeo mantenne l'Egitto e Seleuco ottenne la satrapia di Babilonia.

Antipatro, morto nel 319 a.C., incaricò Poliperconte alla sua successione, ma ciò scatenò l'ira di Cassandro, figlio di Antipatro, che ottenne il sostegno di Atene. Poliperconte si alleò con Olimpiade, madre di Alessandro Magno, che uccise Filippo III, lasciando il regno al solo Alessandro IV.

Dopo aver conquistato la satrapia di Babilonia da Seleuco, Antigono dichiarò l'indipendenza delle città greche e si proclamò reggente, cercando di attirare le città sottomesse a Cassandro.

Antigono si scontrò con Tolemeo per il controllo della Siria e della Palestina. La sconfitta del figlio di Antigono, Demetrio, a Gaza nel 312 a.C. portò alla firma di una pace nel 311 a.C., con esiti negativi per Antigono, che fu costretto a compromessi.

Le tre principali dinastie ellenistiche che governarono fino alla conquista romana: Antigonidi (Macedonia), Lagidi (Egitto) e Seleucidi (Mesopotamia, Siria, Persia e Asia Minore).

Dopo la morte di Seleuco nel 281 a.C., la Macedonia conobbe un periodo di incertezza fino all'ascesa degli Antigonidi. Antigono II Gonata fu un sovrano chiave nel consolidamento del regno.

Nel 277 a.C. Antigono II Gonata sconfisse i Celti in Macedonia, espandendo l'influenza macedone in diverse aree della penisola greca.

La guerra combattuta tra Tolemeo II e Antigono II Gonata, con il coinvolgimento di Atene e Sparta, per la supremazia nel Mar Egeo.

Ascesa di Antigono III Dosone al trono macedone, con una vittoria decisiva sui Lacedemoni a Sellasia. La sua morte nel 222 a.C. portò Filippo V al trono.

Tolomeo I creò un regno in Egitto, consolidando il potere dei Tolomei e assumendo il titolo di re.

I Tolomei, per espandere il loro regno, cercarono di controllare l'Egeo, la Macedonia, le coste dell'Asia Minore e la Siria meridionale.

Sei guerre combattute per la supremazia in Siria tra i Tolomei e i Seleucidi, che terminarono nel 168 a.C. con l'intervento di Roma.

Il periodo di regno di Antioco I, figlio di Seleuco, caratterizzato da battaglie contro i Celti, la prima guerra siriaca e la scissione di Pergamo.

La battaglia combattuta da Antioco I contro i Celti, in cui gli elefanti giocarono un ruolo importante.

Il primo grande conflitto tra i Seleucidi e gli Egizi, una lotta per il controllo della Siria.

La creazione di uno stato indipendente a Pergamo, avvenuta nel 263 a.C., che sfidò il potere dei Seleucidi in Asia Minore.

Gli Etoli, una popolazione della Grecia centrale, emergono come forza dominante nella regione, sfruttando il caos causato dall'invasione celtica.

Una confederazione di città-stato nel Peloponneso che diventa una forza importante nella Grecia del III secolo a.C., grazie alla sua politica di espansione e alla sua posizione strategica.

Il re Agide IV di Sparta cercò di riformare la società spartana, introducendo una ridistribuzione delle terre e il condono dei debiti, ma i suoi sforzi generarono tensioni sociali e culminarono nel suo assassinio.

Il re Cleomene III cercò di ripristinare la potenza militare di Sparta, introducendo delle riforme che includevano l'arruolamento di perieci e la riorganizzazione del corpo civico, ma il suo progetto fu osteggiato da coloro che ne avrebbero beneficiato di meno.

Dopo la morte di Alessandro Magno, i suoi generali si divisero l'impero, dando origine a nuovi regni e a un periodo di conflitti.

Con la scomparsa di Alessandro Magno, i suoi generali si divisero l'impero, dando inizio a un periodo di instabilità e guerre.

Pirro, il re dell'Epiro, sconfisse i Romani in diverse battaglie, guadagnandosi il soprannome di 'Pirro la vittoria'.

Pirro, re dell'Epiro, si alleò con le città greche della Magna Grecia contro i Romani.

Il re di Siracusa, Ierone II, riuscì a mantenere l'autonomia del suo regno durante la prima guerra punica, grazie alla sua astuta politica.

I Mamertini, mercenari di origine spartana, si insediarono a Messina, provocando tensioni con Siracusa e con Cartagine.

L'autorità del sovrano nelle monarchie ellenistiche era personale e basata sul diritto di conquista.

La guerra sociale scoppiò tra gli Etoli e gli Achei, con gli Etoli che cercavano di indebolire gli Achei nel Peloponneso. Arato, leader degli Achei, chiese l'aiuto del re macedone. La guerra terminò con la pace di Naupatto nel 217 a.C., che rappresentò l'ultimo accordo storico tra stati greci.

L'ascesa di Agatocle a Siracusa fu caratterizzata da tensioni tra democratici e oligarchici dopo la morte di Timoleonte. Agatocle divenne stratego unico nel 317 a.C. e si scontrò con i Cartaginesi nel 311 a.C., ottenendo alcuni successi ma non riuscendo a conquistare Cartagine. Dopo aver affrontato una rivolta, tornò in Sicilia perdendo le sue conquiste in Africa e firmando la pace nel 306 a.C. Agatocle condusse due campagne in Italia meridionale e riportò vittorie sui Bruzi, conquistando l'isola di Corcira. Negli ultimi anni della sua vita, restituì la democrazia a Siracusa.

Taranto, città greca nell'Italia meridionale, cercò di limitare la crescente influenza di Roma con un trattato che vietava alle navi romane il passaggio nello Ionio. Dopo che Turi chiese l'aiuto di Roma contro i Lucani, Taranto si sentì minacciata e si rivolse all'Epiro per ottenere sostegno. Pirro, re dell'Epiro, accettò e conquistò alcune città, ma rifiutò il trattato di pace con Roma, che voleva mantenere il controllo sull'Italia centrale. Pirro poi ricevette una richiesta di aiuto dalla Sicilia e decise di spostare parte delle sue truppe contro i Cartaginesi.

Pirro, re dell'Epiro, fu chiamato in Italia meridionale da Taranto per contrastare l'espansione romana. Vinse alcune battaglie, ma alla fine fu costretto a lasciare l'Italia a causa delle difficoltà logistiche e del costo elevato delle sue campagne. Pirro intervenne anche in Sicilia, dove si scontrò con i Cartaginesi. La sua avventura in Occidente fu piena di successi iniziali, ma alla fine si rivelò costosa e inefficace, con conseguenze negative per le città greche nella regione.

I centri greci nell'Italia meridionale si trovarono ad affrontare una doppia minaccia: la crescente potenza di Roma e la pressione delle popolazioni locali. L'incapacità di organizzare una difesa autonoma spinse Agatocle a chiedere l'aiuto di Pirro, re dell'Epiro.