Stato Pontificio e Unificazione Italiana

Lo Stato Pontificio era uno stato indipendente governato dal Papa, che deteneva il potere politico e religioso. Esercitava la sovranità su Roma e alcune zone limitrofe.

Il vassallaggio era un rapporto feudale che legava il Papa ad alcuni stati indipendenti. Gli stati si impegnavano a garantire protezione al Papa in cambio di favori e benefici.

Lo Stato Pontificio terminò nel 1870 quando Roma fu annessa al Regno d'Italia, dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza Italiana e la Spedizione dei Mille.

Lo Stato Pontificio offriva benefici alla sua popolazione, come la domanda di beni e servizi legata al ruolo di capitale, la politica annonaria e assistenziale, e la mobilità sociale.

Lo Stato Pontificio aveva anche dei costi, come la pressione fiscale elevata per i ceti medi, uno stato pervasivo e un catasto 1824 che era egualitario ma gravoso.

Lo stato Napoleonico si contrapponeva allo Stato Pontificio per la sua natura laica, la diffusione di innovazioni e la mancanza di potere religioso.

Il capitalismo collusivo è un tipo di capitalismo in cui le élite politiche e economiche collaborano per mantenere il potere e i privilegi.

L'età contemporanea ha portato a profonde trasformazioni sociali, politiche ed economiche, come l'ascesa del capitalismo e dei nuovi stati nazionali.

La dottrina economica che promuove la libera concorrenza, il mercato libero e la minima interferenza statale nell'economia.

Il livello minimo di salario che un datore di lavoro è obbligato a pagare ai propri dipendenti.

Il processo di negoziazione tra datori di lavoro e lavoratori per stabilire le condizioni di lavoro, come salari, orari e sicurezza.

La forza di un individuo o gruppo di avere una posizione vantaggiosa durante la negoziazione di un contratto.

Parte del salario pagato in beni o servizi, come cibo o alloggio, invece che in denaro.

L'aumento o la diminuzione del salario in risposta all'inflazione o ad altri cambiamenti economici.

Un'azione collettiva di contadini che si ribellano contro le condizioni di lavoro o le politiche oppressive.

Le conseguenze di una rivolta contadina, come miglioramenti salariali, aumento della qualità del vitto e nuove politiche agricole.

Tra gli anni '50 e '60, molte persone abbandonarono le zone di montagna dell'Italia a causa della mancanza di lavoro e opportunità.

L'afflusso di persone nelle città durante il boom economico italiano causò un aumento della popolazione e una maggiore pressione sulle risorse, che portò a condizioni ambientali peggiori.

Tra gli anni '50 e '60, circa 1,8 milioni di persone lasciarono il Sud Italia per cercare lavoro e migliori opportunità al Nord.

La crescita economica italiana degli anni '50 e '60 portò a una significativa riduzione della disoccupazione, passando dall'8-10% del periodo iniziale al 3% nel 1962.

Le industrie che beneficiarono maggiormente del boom economico italiano furono la meccanica, le costruzioni e il commercio.

Il boom economico italiano favorì la crescita delle piccole imprese, specialmente nei settori dei mobili, tessuti, abbigliamento, calzature, metalli e meccanica.

Durante gli anni '50, l'elevata offerta di lavoro tendeva a ridurre il potere contrattuale degli operai, limitando l'aumento dei loro salari rispetto alla crescita della produttività.

Misure restrittive del credito nel 1963 portarono a una recessione nel 1965, con una diminuzione dell'occupazione industriale del 4%.

Il rapido passaggio di persone dal settore primario (agricoltura) al secondario (industria) e al terziario (servizi).

Il movimento di persone tra diversi livelli sociali, ad esempio, da contadini a operai o da operai a impiegati.

Il gruppo di persone che lavorano in attività manuali, in particolare nell'industria o nei servizi.

Il gruppo di persone che si trova tra la classe operaia e la classe alta, che spesso hanno lavori impiegatizi o di servizio.

Il gruppo di persone che possiedono piccole aziende o lavorano in modo indipendente, come artigiani, piccoli commercianti o coltivatori diretti.

Il gruppo di persone che detiene la maggior ricchezza e potere economico e sociale, come grandi imprenditori, dirigenti di aziende e proprietari terrieri.

Persone che lavorano in uffici, scuole, ospedali, amministrazioni pubbliche svolgendo attività di tipo amministrativo, tecnico o professionale.

Persone che lavorano per conto proprio e non dipendono da un datore di lavoro, come artigiani, commercianti o coltivatori diretti.

Un sistema di proprietà terriera caratterizzato da grandi estensioni di terreno in mano a pochi proprietari, spesso nobili o enti ecclesiastici.

Un metodo di rotazione delle colture in cui un campo viene lasciato a riposo per un periodo di tempo per ripristinare la fertilità.

Un tipo di agricoltura che utilizza grandi quantità di terra per la coltivazione di colture come cereali e foraggi, con un basso uso di lavoro e capitale.

Individui che affittavano terreni dai proprietari terrieri e li gestivano per la produzione agricola, fungendo da intermediari tra i contadini e i proprietari.

Un capobanda di lavoratori agricoli responsabile per il lavoro e la gestione del maggese.

Lavoratori agricoli che si occupavano principalmente del lavoro manuale nei campi, come l'aratura e la semina.

Un lavoratore agricolo responsabile per la cura e la gestione del bestiame, in particolare dei bovi.

Un guardiano responsabile per la sicurezza e la manutenzione degli edifici dell'azienda agricola.

Istituti di credito nati in Germania che si occupavano sia di credito commerciale a breve termine sia di finanziamenti a lungo termine per investimenti industriali.

Il legame stretto tra banche e industria, dove il capitale bancario finanziava gli investimenti industriali, spesso acquisendo quote azionarie e influenzando le decisioni aziendali.

Per salvaguardare la potenza economica e militare della nazione, poiché la crescita industriale era vista come un fattore chiave per la sicurezza nazionale.

Attraverso i salvataggi bancari e industriali da parte dello Stato durante la Grande Depressione del 1929-1934, che portarono alla creazione dell'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale).

Una legge che vietava alle banche di partecipare al capitale di società industriali, cercando di limitare il legame tra banche e industria.

Gli imprenditori desideravano la massima libertà di azione economica, ma allo stesso tempo chiedevano sovvenzioni, protezione dalla concorrenza estera e commesse pubbliche.

Organizzazioni create dagli imprenditori per difendere i propri interessi, contrastare le richieste dei lavoratori e in alcuni casi assumere un ruolo politico.