Sistema Motorio e Muscolatura - Capitolo 3

Il grado di contrazione di un muscolo in stato di riposo.

La posizione del corpo nello spazio e la disposizione relativa delle sue parti.

Il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio.

Una modificazione della posizione del corpo o di una sua parte.

Un modello di movimento che può essere generato senza il coinvolgimento del cervello, ad esempio la locomozione.

Un sistema di controllo che include strutture come tronco encefalico, corteccia, gangli della base e cervelletto, coinvolto nei movimenti complessi.

Cellule muscolari che presentano bande chiare e scure alternanti.

Il tipo di muscolatura responsabile del battito cardiaco.

Tipo di muscolatura che si attacca alle ossa tramite articolazioni, responsabile del movimento dello scheletro. È controllata dal sistema nervoso centrale e può essere sia volontaria che involontaria.

Muscoli presenti nelle mani e nei piedi, specializzati in movimenti fini e precisi.

Muscoli delle braccia, degli avambracci, delle cosce e dei polpacci, che eseguono movimenti più ampi.

Muscoli del tronco, importanti per il mantenimento della postura e il movimento del busto.

Tipo di muscolatura presente negli organi interni cavi, come l'apparato digerente, i vasi sanguigni e la vescica. È involontaria, controllata dal sistema nervoso autonomo.

Unità funzionale del muscolo, composta da filamenti proteici di actina e miosina.

Filamenti proteici sottili presenti nei sarcomeri, responsabili della contrazione muscolare.

Filamenti proteici spessi presenti nei sarcomeri, responsabili della contrazione muscolare.

Proteina filamentosa che avvolge il filamento di actina, svolgendo un ruolo chiave nel meccanismo di contrazione muscolare.

Complesso proteico che regola l'interazione tra actina e miosina, controllando il processo di contrazione muscolare.

Reticolo endoplasmatico specifico delle cellule muscolari, responsabile dell'immagazzinamento e del rilascio degli ioni calcio.

Processo di contrazione e rilassamento del muscolo, dovuto allo scorrimento reciproco dei filamenti di actina e miosina.

Stato di riposo del muscolo, che si verifica quando gli ioni calcio vengono riassorbiti dal reticolo sarcoplasmatico.

Movimento coordinato e progressivo del cibo nell'intestino, dovuto alla contrazione della muscolatura liscia.

La regione della miosina responsabile del legame con i filamenti di actina, permettendo il movimento di scorrimento.

Il processo di contrazione muscolare che coinvolge il legame tra la miosina e l'actina, lo scorrimento dei filamenti e l'accorciamento del sarcomero.

Proteina che lega il calcio e cambia conformazione per permettere l'interazione tra miosina e actina.

Proteina che blocca l'interazione tra miosina e actina in assenza di calcio, mantenendo il muscolo rilassato.

Proteina che lega la miosina e aiuta a mantenere la struttura del sarcomero.

Il processo di liberazione degli ioni calcio nel sarcoplasma, che attiva la contrazione muscolare.

Il processo di ritorno degli ioni calcio nel reticolo sarcoplasmatico, che porta al rilassamento muscolare.

La condizione genetica caratterizzata da debolezza muscolare progressiva dovuta a difetti nella produzione di distrofina.

Proteina che sostiene la struttura del muscolo e previene il danneggiamento delle membrane muscolari durante la contrazione.

La forma più grave di distrofia muscolare, caratterizzata dalla completa assenza di distrofina e da un esordio precoce.

Forma meno grave di distrofia muscolare, caratterizzata da una produzione ridotta di distrofina e da un esordio più tardivo.

Il meccanismo ereditario in cui la malattia si manifesta solo se entrambi gli alleli sono mutati.

Il comportamento tipico dei bambini con distrofia di Duchenne che usano le mani per sollevarsi da una posizione seduta.

La perdita di funzione dei muscoli respiratori che può verificarsi nella distrofia muscolare.

L'aumento delle dimensioni del cuore che può verificarsi nella distrofia muscolare.

La membrana che riveste il sarcomero, fondamentale per la stabilità e il corretto funzionamento del muscolo.

L'entrata di ioni calcio (Ca++) nel muscolo in quantità eccessive, che può danneggiarlo e portarlo alla morte.

Il processo di collegamento tra il sistema nervoso centrale e il muscolo scheletrico.

I neuroni che controllano il movimento volontario, ovvero la contrazione dei muscoli scheletrici.

La parte del sistema nervoso centrale responsabile del controllo del movimento volontario.

Il midollo spinale è la parte più caudale del sistema nervoso centrale, in continuità con il bulbo. Si estende dalla base cranica fino alla prima vertebra lombare.

La parte inferiore del midollo spinale che contiene le radici dei nervi lombari e sacrali, che fuoriescono a livello delle vertebre lombari e coccigea.

La parte del motoneurone che contiene il nucleo e i dendriti. È chiamata 'sostanza grigia' perché appare grigia a occhio nudo.

La parte del motoneurone che contiene gli assoni, che trasportano gli impulsi nervosi. È chiamata 'sostanza bianca' perché appare bianca a occhio nudo.

I motoneuroni che innervano i fusi neuromuscolari, che sono recettori che rilevano lo stato di tensione del muscolo.

Il punto di contatto tra l'assone di un motoneurone e la fibra muscolare, dove avviene la trasformazione del segnale nervoso in contrazione muscolare.

I motoneuroni che innervano le fibre muscolari scheletriche e causano la contrazione muscolare.

I motoneuroni che controllano la muscolatura assiale del corpo, come la colonna vertebrale e il tronco.

I motoneuroni che controllano la muscolatura distale del corpo, come le braccia e le gambe.

Un tipo di riflesso nel quale le fibre sensoriali stimolate da uno stimolo doloroso inviano segnali al midollo spinale, attivando sia la contrazione muscolare per allontanare lo stimolo doloroso dalla gamba ferita, sia l'attivazione dei muscoli della gamba opposta per mantenere l'equilibrio.

La capacità del sistema nervoso di adattarsi a nuove esperienze e modificarsi in risposta a cambiamenti ambientali, come lo stress o l'esercizio fisico. Consente di imparare nuove abilità e di migliorare le prestazioni motorie.

Movimento controllato dalla volontà, che deriva da un processo di pianificazione e esecuzione cosciente.

Capacità di un feto di muoversi già a partire dalla 7-8 settimana di gestazione, con movimenti che diventano più complessi e definiti nel corso della gravidanza.

Uno studio che utilizza l'ecografia quadridimensionale per analizzare i movimenti fetali durante la gravidanza.

Il sistema motorio è organizzato gerarchicamente, con diversi livelli di controllo che lavorano insieme per pianificare ed eseguire i movimenti.

L'informazione sensoriale proveniente dagli organi di senso fornisce un feedback al sistema motorio, permettendo di adattarsi alle condizioni ambientali e di correggere gli errori durante il movimento.

La capacità del sistema motorio di imparare e perfezionare i movimenti. L'esercizio fisico è il processo che permette al nostro corpo di diventare più forte e veloce.

L'aumento delle dimensioni e della forza di un muscolo a seguito di un uso frequente e intenso.

La diminuzione delle dimensioni e della forza di un muscolo dovuta alla mancanza di utilizzo.

L'insieme di un motoneurone e di tutte le fibre muscolari che esso innerva.

Movimento che avviene senza un'intenzione cosciente, come il riflesso patellare.

Un riflesso che coinvolge una sola sinapsi tra il neurone sensoriale e il motoneurone.

Riflesso che induce la contrazione del quadricipite femorale e il rilassamento del muscolo flessore, sollevando la gamba.

Il processo di attivazione di un muscolo agonista e di inibizione del suo antagonista durante un movimento.

Un riflesso che mantiene la postura e l'equilibrio, come il riflesso miotatico.

Il riflesso che aiuta a ripristinare la posizione iniziale dopo un carico sul braccio.

Un riflesso che protegge il sistema muscolare da un peso eccessivo, inducendo il rilascio del muscolo.

Un riflesso che allontana un arto da uno stimolo dolorifico.

Il sistema di controllo nervoso che gestisce i movimenti riflessi.

La corteccia motoria primaria è la parte del cervello responsabile del controllo dei movimenti volontari. Se viene danneggiata, si possono verificare difficoltà nel movimento di una parte del corpo.

Ogni neurone nella corteccia motoria ha una preferenza per una specifica direzione di movimento. La direzione del movimento risulta dalla somma delle attività di tutti i neuroni coinvolti.

La capacità di eseguire movimenti volontari non scompare completamente in caso di lesione alla corteccia motoria primaria. Questo perché altre aree cerebrali e vie nervose sono coinvolte nel controllo del movimento.

La corteccia motoria primaria è organizzata in modo topografico con aree dedicate al controllo di specifici distretti corporei.

L'intensità della frequenza di scarica dei neuroni è proporzionale all'intensità del movimento. Più i neuroni scaricano, più forte è il movimento.

La fibra muscolare è una cellula eccitabile che risponde a stimoli elettrici, generando un potenziale d'azione se stimolata adeguatamente.

Un singolo motoneurone può innervare più fibre muscolari contemporaneamente, garantendo una contrazione sincrona e uniforme del muscolo.

La sinapsi tra un motoneurone e una fibra muscolare è veloce ed efficiente, permettendo una contrazione rapida e coordinata del muscolo.

La superficie post-sinaptica della giunzione neuromuscolare è composta da insenature che aumentano la superficie di contatto con il neurotrasmettitore, ottimizzando la trasmissione del segnale.

L'arrivo del potenziale d'azione al terminale assonico del motoneurone innesca una serie di eventi che portano al rilascio di acetilcolina nello spazio intersinaptico.

L'acetilcolina si lega ai recettori sulla membrana post-sinaptica, aprendo canali ionici e causando la depolarizzazione della membrana muscolare.

La depolarizzazione della membrana del muscolo si propaga come potenziale d'azione, innescando la contrazione muscolare.

L'acetilcolina viene degradata e riassorbita per essere riciclata, terminando l'azione del neurotrasmettitore.

L'acetilcolina è il primo neurotrasmettitore scoperto, sintetizzato nel terminale assonico dai precursori colina e acetilcoenzima A.

I neuroni che utilizzano l'acetilcolina come neurotrasmettitore sono detti colinergici e sono importanti nel sistema nervoso autonomo e nel sistema motorio.

Il reticolo sarcoplasmatico è una rete di tubuli che immagazzina e rilascia gli ioni calcio, fondamentali per la contrazione muscolare.

Gli ioni calcio si legano alla troponina C, causando la rotazione della tropomiosina e l'esposizione dei siti di legame della miosina sull'actina.

Il legame della miosina all'actina genera il power stroke, il movimento che trascina i filamenti sottili e causa l'accorciamento del sarcomero.

Le unità motorie lente sono caratterizzate da una contrazione lenta e resistente alla fatica, ideali per il mantenimento della postura.

Le unità motorie veloci (FF) sono in grado di contrazioni rapide e potenti, ma si affaticano rapidamente. Sono utili per movimenti rapidi.

Processo automatico e inconscio di movimenti appresi in precedenza. È come guidare una bici: una volta imparato, il corpo si ricorda senza sforzo.

Fase iniziale dell'apprendimento motorio, caratterizzata da movimenti volontari e consci. Ogni azione richiede attenzione e sforzo.

Integra le informazioni sensoriali per costruire una rappresentazione dello spazio e degli oggetti. Fornisce anche informazioni sulla posizione e lo stato degli arti.

Disturbo del movimento volontario causato da lesioni alla corteccia parietale posteriore. I pazienti hanno difficoltà ad eseguire azioni specifiche, soprattutto al di fuori di un contesto familiare.

Incapacità di spostare l'attenzione e rispondere agli stimoli provenienti da un lato del corpo. Solitamente causata da lesioni al lato destro del cervello.

Studio che dimostra il ruolo cruciale della corteccia parietale nella creazione delle intenzioni motorie. La stimolazione di questa area evocava il desiderio di muovere il corpo o parlare.

La corteccia parietale posteriore elabora le intenzioni di movimento e pianifica le azioni, anche senza un'esecuzione fisica. Questo studio ha dimostrato la possibilità di controllare dispositivi esterni con la sola immaginazione.

Sistema che intercetta i segnali neurali associati all'immaginazione del movimento e li traduce in comandi per dispositivi esterni.

Analizza le caratteristiche degli oggetti, la loro posizione e le possibili azioni su di essi. Elabora il piano d'azione, decide quale eseguire e lo invia alle aree motorie.

Insieme di aree cerebrali che gestiscono il movimento volontario, inclusi la corteccia premotoria, la corteccia motoria supplementare e la corteccia motoria primaria.

Proteine filamentose che permettono il movimento di scorrimento all'interno del sarcomero, responsabili della contrazione muscolare.

La corteccia premotoria dorsale si trova nell'area Brodmann 6 e 9 ed è responsabile del monitoraggio dell'azione e dell'apprendimento motorio.

La corteccia premotoria ventrale si trova nell'area Brodmann 44 e 45 e funge da 'vocabolario motorio' per azioni verso oggetti.

L'area motoria supplementare si trova nell'area Brodmann 6 ed è responsabile della pianificazione e dell'avvio dei movimenti.

L'area pre-supplementare motoria si trova nell'area Brodmann 6 e 8 ed è responsabile della pianificazione e della sequenza di movimenti complessi.

Le aree motorie cingolate si trovano nell'area Brodmann 23 e 24 e sono coinvolte nelle decisioni, nel monitoraggio degli errori e nella motivazione.

Lo studio di Desmurget e colleghi ha dimostrato il ruolo della corteccia parietale nella consapevolezza motoria, mentre la corteccia premotoria è responsabile dell'esecuzione involontaria del movimento.

I neuroni specchio sono neuroni che si attivano sia quando si esegue un'azione sia quando si osserva la stessa azione eseguita da qualcun altro.

I neuroni specchio si attivano in base alla finalità dell'azione, non solo al movimento stesso.

I neuroni specchio si attivano alla vista o al suono di un'azione, creando un modello rappresentativo dell'azione.

Il sistema specchio potrebbe essere coinvolto nella cognizione sociale, spiegando le difficoltà nelle interazioni sociali in persone con autismo.

Lo studio della Begliomini ha mostrato come la corteccia premotoria risponde all'effettore utilizzato, mentre la corteccia parietale risponde alla valenza del movimento.

La corteccia motoria primaria si trova nel giro precentrale del lobo frontale, nell'area Brodmann 4, ed è responsabile dell'esecuzione dei movimenti.

La corteccia motoria primaria riceve input da diverse aree del cervello e invia output al midollo spinale e a strutture sottocorticali

Penfield ha scoperto l'organizzazione somatotopica della corteccia motoria, ovvero una mappa del corpo dove diverse aree sono associate a diversi muscoli.

Le cellule piramidali della corteccia motoria primaria controllano gruppi di motoneuroni responsabili di movimenti di più muscoli, non solo di un singolo muscolo.

Lo studio di Georgopoulos ha dimostrato che i neuroni della corteccia motoria primaria codificano la direzione e la forza del movimento.