Sintassi e Linguaggio secondo Chomsky

La capacità di generare un numero infinito di frasi da un insieme finito di parole e regole grammaticali.

Elementi universali che sono condivisi da tutte le lingue, come la relazione arbitraria tra parole e significati o la capacità di formare frasi.

La parte della grammatica che si occupa dell'organizzazione delle parole in frasi.

Unità di suono che distingue una parola da un'altra. Per esempio, la 'p' in "pane" e la 'b' in "bane" sono due fonemi distinti.

Si riferisce al fatto che il significato di una parola non deriva dalla sua forma o da una relazione logica con l'oggetto designato, ma è arbitrario.

Il processo per cui i bambini imparano la propria lingua madre.

Il periodo iniziale della vita di un bambino in cui è particolarmente sensibile ai suoni della lingua e può distinguere tra fonemi di lingue diverse.

La capacità del linguaggio di trasmettere un'ampia gamma di messaggi e di adattarsi a diverse situazioni.

I bambini in età pre-scolare non imparano esplicitamente le regole grammaticali e vengono corretti solo per il significato delle frasi, non per la loro struttura grammaticale.

Teoria di Noam Chomsky che ipotizza l'esistenza di un meccanismo innato nell'uomo per l'acquisizione del linguaggio.

La teoria che sostiene l'esistenza di un meccanismo biologico innato che fornisce le regole generali della grammatica comuni a tutte le lingue.

Regole che trasformano la struttura superficiale di una frase, creando una frase diversa ma con lo stesso significato. Un esempio è la trasformazione da frase attiva a frase passiva.

La forma di una frase come appare nella sua struttura superficiale.

Il significato profondo di una frase, indipendentemente dalla sua struttura superficiale.

Le frasi che derivano da altre frasi tramite l'applicazione delle regole trasformazionali hanno la stessa struttura profonda ma diversa struttura superficiale.

Esperimento di Slobin che dimostra il ruolo del significato nella comprensione di frasi con la stessa struttura profonda ma diversa struttura superficiale.

Le frasi passive richiedono più tempo per essere elaborate rispetto alle frasi attive, in particolare quando il contenuto è irreversibile.

Il processo di identificare e riconoscere i singoli fonemi o grafemi di una frase.

Il processo di assegnare un ruolo grammaticale specifico a ciascun elemento di una frase.

Il processo di recuperare il significato di ciascuna parola da una frase.

Il modello che suggerisce un'interdipendenza tra le componenti sintattica e semantica nella comprensione di una frase.

Il modello che suggerisce un'autonomia e indipendenza tra le componenti e i diversi livelli di elaborazione di una frase.

Il metodo utilizzato dall'elaboratore sintattico per costruire la struttura di una frase, preferendo l'analisi più semplice e riducendo il carico cognitivo.

La strategia utilizzata dall'elaboratore per attaccare nuovo materiale in arrivo al costituente aperto, continuando l'analisi della frase in corso.

L'interpretazione di frasi ambigue varia tra lingue diverse. Ad esempio, gli inglesi e gli spagnoli interpretano diversamente la frase "Marco cercava il libro della ragazza che era in cucina".

La prosodia, ovvero il ritmo e l'intonazione del linguaggio, influenza la comprensione e l'interpretazione del testo. Nonostante la sua importanza, la prosodia è stata studiata con meno attenzione rispetto alla sintassi.

La prosodia può disambiguare le frasi, ma non sempre. I meccanismi di elaborazione sintattica e prosodica sono distinti.

L'intonazione può modificare il significato di una frase, anche se la struttura grammaticale rimane la stessa. Ad esempio, le frasi "Andrea ha baciato ANNA" e "ANDREA ha baciato Anna" hanno significati diversi a seconda dell'enfasi.

Il linguaggio visivo è diverso dal linguaggio verbale. Entrambe le forme di comunicazione hanno diversi poteri semantici e sono efficaci per scopi comunicativi differenti.

L'integrazione di linguaggio visivo e verbale migliora la comunicazione. Spesso, un'immagine è associata ad una parola, anche se la parola non è esplicitamente presente.

I codici visivi sono universali. Per esempio, un cartello con un'immagine che raffigura una sigaretta barrata è immediatamente comprensibile anche da persone che non parlano la stessa lingua.

Il codice visivo è efficace per comunicare concetti spaziali e relazioni. Un esempio sono le mappe geografiche, i disegni anatomici e le indicazioni stradali.

Anche i codici visivi possono essere ambigui. Ad esempio, una freccia può avere diverse interpretazioni a seconda del contesto.

Il linguaggio visivo ha dei limiti. Non può rappresentare tutti gli aspetti di un oggetto. Ad esempio, una fotografia mostra solo alcuni aspetti di un oggetto dalla prospettiva in cui è stata scattata.

La scelta della prospettiva in una pubblicità visiva è importante. La scelta dipenderà da fattori come il modello prodotto (nuovo o restyling) e le caratteristiche distintive.

La percezione degli oggetti è un processo cognitivo complesso e dinamico. La percezione è influenzata dalle caratteristiche dell'oggetto e dalle esperienze, dalla motivazione e dall'apprendimento dell'osservatore.

Il processo di percezione degli oggetti è influenzato da fattori intrinseci all'oggetto (quali sono le sue caratteristiche) e da fattori soggettivi dell'osservatore (quali sono le sue esperienze e apprendimenti precedenti).

La capacità di isolare le diverse configurazioni visive, come il triangolo che non esiste nell'illusione.

Il nostro sistema nervoso organizza la nostra percezione in modo automatico, permettendo di dare struttura a ciò che vediamo. Spiega come distinguiamo una cosa da un'altra in un'immagine.

Tendiamo a percepire gli elementi vicini come un'unica unità. In questo caso, elementi vicini tendono a formare un gruppo.

Tendiamo a percepire elementi simili tra loro come un'unica unità. In questo caso, gli elementi uguali o simili tendono a formare un gruppo.

Tendiamo a percepire gli elementi che formano o tendono a formare una figura chiusa come un'unica unità.

Tendiamo a percepire elementi che sono coerenti nella forma e direzione. Spiega come il nostro cervello segue una traiettoria.

Tendiamo a percepire come un’unica configurazione le forme familiari. La nostra esperienza passata ci aiuta a riconoscere oggetti e situazioni.

Tendiamo a percepire come un'unica configurazione gli elementi che seguono la legge della semplicità e della regolarità. Spiega come il nostro cervello cerca di organizzare l'informazione in modo semplice e comprensibile.

Riconoscere le facce e gli oggetti nelle nuvole o in altri oggetti privi di forma definita. Si basa sul principio della pregnanza.

La capacità della memoria di archiviare informazioni a lungo termine, con una capacità illimitata e una durata molto lunga.

La memoria a lungo termine che riguarda la conoscenza esplicita di fatti, significati delle parole, simboli ed episodi vissuti. E' una memoria consapevole.

La memoria a lungo termine che riguarda le conoscenze di cui facciamo uso nel mettere atto procedure. E' una forma di conoscenza implicita (non consapevole).

L'insieme delle rappresentazioni mentali a lungo termine che riguardano le parole, i concetti, i simboli, le loro proprietà e relazioni reciproche. E' una memoria in cui si memorizza la conoscenza del mondo.

Un codice astratto, non specifico, indipendente dal tipo di stimolo, lingua usata e modalità di presentazione. Spiega come il nostro cervello elabora le informazioni in modo generale.

L'ipotesi più accettata circa l'organizzazione del sistema semantico, in cui i concetti sono rappresentati come nodi interconnessi all'interno di una rete.

Le relazioni tra i concetti nella rete semantica. Possono essere di tipo categoriale, gerarchico, associativo e misto.

Lo spazio intimo, che va da 0 a 50 cm, è riservato alle persone più care, come partner, familiari e amici stretti.

Lo spazio personale, che va da 50 a 120 cm, è il nostro "cuscino" di sicurezza e viene riservato ad amici, familiari o colleghi con cui siamo a nostro agio.

Lo spazio sociale, che va da 120 a 240 cm, è la distanza tipica delle interazioni formali con colleghi o conoscenti. Consente un movimento più ampio.

Lo spazio pubblico, che va oltre i 240 cm, è utilizzato per le interazioni pubbliche come le conferenze o i discorsi.

L'uso dello spazio fisico è determinato dalla cultura di provenienza. Alcune culture privilegiano la vicinanza, mentre altre prediligono la distanza.

La comunicazione aptica è l'uso del tatto per comunicare.

Le culture della distanza mantengono un'ampia distanza interpersonale, mentre le culture della vicinanza tendono a ridurre la distanza.

La comunicazione visiva si basa sull'uso di immagini, disegni, grafici, illustrazioni e segnali.

Le emoticons sono un esempio di comunicazione visiva simbolica utilizzata per comunicare emozioni nella comunicazione scritta.

Il modo in cui percepiamo la distanza tra noi e gli altri influenza la comunicazione.

La comunicazione non verbale influenza la nostra vita a diversi livelli: individuale, interpersonale, intergruppi e comunicazione di massa.

La comunicazione non verbale può esprimere stati psicologici e, a sua volta, influenzarli.

I segnali non verbali possono fungere da indizi, influenzare il pensiero e aumentare la sicurezza nelle proprie idee.

La comunicazione non verbale è fondamentale per regolare le interazioni interpersonali.

I segnali non verbali possono esprimere gli atteggiamenti, contribuendo a creare o modificare gli atteggiamenti.

La distanza è uno dei segnali non verbali fondamentali per capire gli atteggiamenti degli altri.

Questa strategia si applica quando il negoziatore non è motivato a massimizzare i propri risultati e né a contribuire a quelli dell'altro. Il negoziatore si limita a sospendere il suo impegno nella trattativa.

Il negoziatore utilizza frasi che negano l'esistenza o l'urgenza del conflitto, risposte evasive e cambiamenti di argomento.

Se entrambi i negoziatori adottano l'evitamento, entrambi diventano freddi e rinunciatari.

Un partner cerca di affrontare un conflitto, l'altro lo evita. Questo modello di interazione è tipico nelle coppie amorose.

Il negoziatore viene percepito come incompetente, inefficace e inappropriato.

Questa strategia si applica quando il negoziatore è motivato a massimizzare i propri risultati e a contribuire anche a quelli dell'altro.

Il negoziatore cerca di creare soluzioni vantaggiose per entrambi. Vuole raggiungere un accordo che soddisfi entrambi i negoziatori.

Il negoziatore è disposto a condividere informazioni ed esplorare diverse alternative per trovare una soluzione vantaggiosa per entrambi.

La comunicazione non verbale è un sistema complesso che coinvolge diversi canali, come la voce, il corpo e lo spazio, per trasmettere significati e emozioni. È importante per l'avvio delle relazioni, può arricchire la comunicazione verbale e veicolare intenzioni.

Il sistema vocale nella comunicazione non verbale comprende il tono, l'intensità e il ritmo della voce, nonché il silenzio. Questi elementi possono influenzare il significato del messaggio, esprimere emozioni e regolare le interazioni.

Il silenzio nella comunicazione non verbale può avere diversi significati, a seconda del contesto e della cultura. Può essere un momento di riflessione, un segno di rispetto o di disagio.

Il sistema cinesico comprende tutti i movimenti del corpo, dalle espressioni facciali alla postura. Questi movimenti possono rivelare emozioni, intenzioni e stati d'animo.

La mimica facciale è un linguaggio universale che può esprimere diverse emozioni, anche se il contesto culturale può influenzare l'interpretazione. Ekman ha individuato sei emozioni di base: paura, sorpresa, rabbia, disgusto, tristezza e gioia.

Lo sguardo è un potente strumento di comunicazione non verbale che permette di attirare l'attenzione, gestire le interazioni e veicolare intenzioni. Il contatto oculare può esprimere interesse, attrazione o dominio.

I gesti sono movimenti del corpo che possono accompagnare la comunicazione verbale, sostituirla, o avere un significato autonomo. I gesti possono essere spontanei o intenzionali.

La postura e i movimenti corporei possono esprimere il nostro stato d'animo, la nostra sicurezza e il nostro atteggiamento. La posizione del corpo può anche influenzare la nostra percezione degli altri.

Il sistema prossemico si riferisce alla gestione dello spazio interpersonale durante le interazioni. La distanza che mantenimo dalle altre persone può rivelare il nostro grado di intimità, comfort e rispetto.

I segnali non verbali possono essere inconsci o intenzionali. Spesso inviamo messaggi senza essere consapevoli, come quando arrossiamo o sudoriamo. Alcune espressioni, invece, sono deliberate per trasmettere un'emozione o un'idea.

Il sistema vocale-uditivo è uno dei principali sistemi di comunicazione non verbale. Il tono, l'intensità e il ritmo della voce possono influenzare il significato di un messaggio e rivelare le emozioni di chi parla.

I silenzi, sia psicolinguistici che interattivi, sono parte integrante della comunicazione non verbale. Possono essere utilizzati per creare suspense, dare spazio alla riflessione o esprimere un'emozione.

Le norme culturali influenzano la gestione dei silenzi durante le interazioni. Ad esempio, in alcune culture il silenzio è considerato un segno di rispetto, mentre in altre può essere interpretato come disaccordo o ostilità.

Le espressioni facciali sono un importante strumento di comunicazione non verbale, in grado di rivelare le emozioni e le intenzioni di chi parla. Il sorriso è un'espressione universale che può essere interpretata in modi diversi a seconda del contesto.

Il modello di comunicazione non verbale presentato in questo testo mette in evidenza l'importanza della gestione di diversi sistemi comunicativi, come il vocale, il cinesico e il prossemico. Questo permette di comunicare in modo più efficace, arricchendo l'interazione con gli altri.

Uno stimolo che cattura la nostra attenzione perché ci invita a controllare quello che si muove intorno a noi, spesso per motivi di sicurezza.

Un esempio di stimolo in movimento che si basa sul movimento delle immagini per attirare l'attenzione e creare un circuito pubblicitario vincente.

Stimoli che attirano la nostra attenzione in modo automatico e immediato, come il richiamo al nostro istinto di protezione per i bambini o la consapevolezza di essere osservati.

Caratteristiche che rendono un ricevente più vulnerabile all'influenza di un messaggio persuasivo, come l'apertura al cambiamento e atteggiamenti non definiti.

Caratteristiche che rendono un ricevente meno vulnerabile all'influenza di un messaggio persuasivo, come un'alta autostima, l'aggressività e l'intelligenza.

La tendenza delle donne a cambiare opinione più facilmente degli uomini dopo essere state esposte a messaggi persuasivi, probabilmente dovuta alla socializzazione e all'orientamento alla collaborazione.

Un modello che descrive due modalità di elaborazione dei messaggi persuasivi: una profonda e basata sul contenuto del messaggio, l'altra superficiale e basata su elementi periferici.

Il percorso di elaborazione di un messaggio persuasivo che coinvolge un'analisi attenta e approfondita delle argomentazioni e delle informazioni.

Il percorso di elaborazione di un messaggio persuasivo che si basa su elementi emotivi, superficiali e su indici periferici come l'attrattiva della fonte o l'umore.

Il processo di elaborazione del messaggio persuasivo tramite il percorso centrale è influenzato dalla motivazione, dalle capacità cognitive e dalla qualità delle argomentazioni.

Il processo di elaborazione del messaggio persuasivo tramite il percorso periferico è influenzato da elementi esterni come l'attrattiva del parlante, l'umore e la credibilità della fonte.

Un altro modello duale che, a differenza del modello della probabilità di elaborazione, prevede che i due processi di elaborazione possano avvenire contemporaneamente.

Un processo di elaborazione di un messaggio persuasivo che si basa sull'applicazione di scorciatoie del pensiero, basate su esperienze precedenti, per prendere decisioni rapide.

Una strategia persuasiva che utilizza la tecnica del ''colpo basso'' per ottenere l'accettazione di un accordo, modificando le condizioni iniziali in senso negativo dopo aver ottenuto l'accordo.

Un messaggio è più persuasivo se la fonte è ritenuta esperta e affidabile. Le persone sono più disposte ad accettare un messaggio da un'autorità rispetto a una fonte poco affidabile.

L'effetto della credibilità della fonte tende a svanire nel tempo. Le persone possono ricordare il messaggio, ma dimenticarsi della fonte, basando la loro opinione sui contenuti del messaggio stesso.

La persuasività del messaggio può essere ridotta se il ricevente sospetta che la fonte abbia un interesse personale nel convincerlo.

Se la fonte sostiene una posizione inaspettata, contraria ai propri interessi, può essere più persuasiva.

La bellezza fisica di una fonte può aumentare la sua persuasività indipendentemente dal sesso dei partecipanti.

Il contatto fisico è un fattore che aumenta la probabilità che una persona accetti una richiesta, valuti positivamente la fonte o il messaggio, o sia più propensa ad aiutare.

Un messaggio persuasivo deve essere ben strutturato e facile da capire e ricordare.

Un messaggio persuasivo deve evidenziare i vantaggi di accettare la posizione sostenuta o gli svantaggi di non accettarla.

I messaggi bilaterali presentano sia punti di forza che di debolezza, aumentando la credibilità della fonte. Sono più efficaci quando il ricevente ha già un'opinione favorevole al messaggio.

I messaggi unilaterali presentano solo i vantaggi della posizione sostenuta e possono essere efficaci quando il ricevente non ha un'opinione precostituita.

I messaggi che mettono in evidenza le conseguenze negative di un comportamento possono cambiare l'atteggiamento, ma non sempre il comportamento. L'utilizzo di appelli alla paura può essere efficace, ma deve essere dosato con cautela.

Un messaggio vivido, concreto, emotivamente coinvolgente e vicino al ricevente è più efficace perché è più facile da ricordare.

La nostra percezione è attirata da stimoli in movimento o che si distinguono dall'ambiente circostante (stimoli salienti). Questi stimoli catturano la nostra attenzione in modo automatico.

La persuasione ritardata è un fenomeno che si verifica quando il ricevente dimentica la fonte del messaggio ma ricorda il suo contenuto.

Il concetto di spazio semantico assume che i concetti siano rappresentati come punti in uno spazio multidimensionale, dove la distanza tra i punti riflette la similarità di significato. Concetti con significato simile sono vicini nello spazio semantico, mentre concetti con significato diverso sono più distanti.

Il recupero delle informazioni dalla memoria semantica si basa sull' attivazione dei nodi concettuali. Quando pensiamo a un concetto, questo nodo si attiva e l'attivazione si diffonde a nodi adiacenti. Questo processo di diffusione spiega come ricordiamo cose correlate a ciò a cui stiamo pensando.

L'effetto priming dimostra che l'esposizione a uno stimolo (come una parola) aumenta la probabilità di attivare concetti correlati, rendendoli più facilmente accessibili in seguito. Questo effetto dimostra come l'attivazione si propaga tra nodi concettuali e influenza il processo decisionale.

Esistono sistemi di accesso e riproduzione specifici per diverse modalità sensoriali (scritta, grafica, uditiva). Ogni sistema è specializzato nell'elaborare informazioni di una specifica modalità, consentendo di accedere e riprodurre informazioni in modo efficace.

Il lessico ortografico è un sistema di rappresentazione della memoria semantica che elabora le parole scritte. Questo sistema analizza le parole scritte e le associa ai loro significati.

Il lessico fonologico è un sistema di rappresentazione della memoria semantica che elabora le parole udite. Questo sistema analizza le parole udite e le associa ai loro significati.

Il sistema di descrizione strutturale è coinvolto nell'elaborazione delle immagini e nella rappresentazione delle forme, dimensioni e caratteristiche degli oggetti. Questo sistema permette di riconoscere e categorizzare oggetti attraverso la loro forma.

Le informazioni semantiche sono memorizzate separatamente dalle informazioni lessicali come le parole scritte o udite. Questo significa che possiamo comprendere il significato di una parola anche se non conosciamo la sua grafia o pronuncia.

L'accesso lessicale non è un processo passivo, ma un'attivazione di un network complesso di connessioni. Quando incontriamo una parola, il nostro cervello attiva una serie di nodi concettuali correlati a quella parola, come se richiamassimo una rete di informazioni.

Il tempo necessario per riconoscere una parola dipende dalla lunghezza della parte di parola che ascoltiamo prima che diventi distinguibile in modo inequivocabile. Questo dimostra che il riconoscimento della parola avviene in tempo reale, non in un'unica fase.

Il modello di Marr per la percezione degli oggetti suggerisce che il riconoscimento degli oggetti avviene in tre stadi che vanno da una rappresentazione bidimensionale (abbozzo primario) a una rappresentazione tridimensionale (modello 3D). Questo processo trasforma le informazioni visive in una rappresentazione dettagliata dell'oggetto.

Lo stadio intermedio del modello di Marr, chiamato abbozzo a due dimensioni e mezza (2D e mezza), è il passaggio chiave che integra informazioni di profondità nella rappresentazione dell'oggetto. Questo stadio permette di passare da un punto di vista centrato sull'osservatore a un punto di vista centrato sull'oggetto.

Il buffer fonemico è un sistema temporaneo che contiene le informazioni fonologiche pronunciate durante la lettura ad alta voce. Questo sistema agisce come una sorta di memoria breve termine per i suoni delle parole.

La via non lessicale è un processo di lettura che costruisce la forma fonologica di parole scritte tramite la trasformazione di ciascun grafema nel corrispondente fonema. Questo processo permette di leggere parole nuove o pseudoparole, ma potrebbe causare errori di pronuncia in parole irregolari.

La via lessicale è un processo di lettura che riconosce la forma intera di una parola attivando la corrispondente voce lessicale nel lessico ortografico e fonologico. Questo processo permette di leggere correttamente parole irregolari.

L'autopresentazione espressiva usa la comunicazione non verbale per esprimere i propri sentimenti e stati interni. Un esempio è l'uso di comportamenti autolesionisti per comunicare disagio.

L'autopresentazione strategica usa la comunicazione non verbale per creare un'impressione positiva sugli altri. Ad esempio, assumere i gesti e lo stile di un gruppo sociale a cui si vuole appartenere.

L'uso della comunicazione non verbale nel contesto clinico può facilitare la comunicazione e costruire un'alleanza terapeutica. Esempi includono la comunicazione facilitata e la sincronizzazione dei comportamenti non verbali.

La segnalazione dell'appartenenza sociale si manifesta attraverso i movimenti, lo stile vestiario e altri segnali non verbali che identificano un individuo come membro di un particolare gruppo.

La comunicazione non verbale regola le interazioni all'interno di un gruppo. Ad esempio, le persone con uno status sociale più elevato hanno maggiore libertà di movimento e di espressione.

I membri dei gruppi di minoranza usano spesso la comunicazione non verbale per ridurre il rischio di discrimazione. Un esempio è l'uso del sorriso per diffondere un senso di non minaccia.

La comunicazione non verbale di massa usa simboli per trasmettere informazioni in modo rapido e sintetico. Ad esempio, l'uso di emoji in comunicazione online.

La comunicazione non verbale di massa può trasmettere valori e stereotipi. Le immagini di donne molto magre nei media, ad esempio, possono promuovere l'idea della magrezza come ideale di bellezza.

Il face-ism è un bias nella rappresentazione mediatica dove le persone con status elevato sono rappresentate con primi piani, mentre quelle con status inferiore sono rappresentate a figura intere.

Lo spatial agency bias è un bias nella rappresentazione mediatica dove le azioni che avvengono da sinistra a destra sono preferite. Le donne, ad esempio, sono più frequentemente rappresentate a destra con lo sguardo verso sinistra.

L'orientamento del comportamento di consumo indica il ruolo della stimolazione sensoriale nella promozione di prodotti e servizi. Ad esempio, ambienti con piacevoli profumi possono indurre emozioni positive e aumentare le vendite.

La persuasione mira a influenzare le opinioni, le credenze, gli atteggiamenti e i valori delle persone. Lo scopo è indurre un cambiamento nel modo di pensare o di agire.

La credibilità della fonte è un fattore chiave nella persuasione. Una fonte credibile, ovvero competente e affidabile, è più efficace nel convincere il pubblico.

La capacità di riflettere sulle caratteristiche della comunicazione. La metacomunicazione è costituita da atti comunicativi che hanno come oggetto altri atti comunicativi.

Si verifica quando il messaggio trasmesso e quello ricevuto sono diversi, causando incomprensioni o fraintendimenti.

Il contenuto è solo un pretesto per far emergere un problema relazionale.

L'errore di punteggiatura è costituito dalle diverse attribuzioni fatte dai due interlocutori relativamente al proprio e all'altrui comportamento.

Ogni comunicazione ha due livelli: il contenuto e la relazione.

Un fallimento comunicativo in cui le parole, i gesti o il contesto inducono l'interlocutore a interpretare il messaggio in modo diverso rispetto alle intenzioni di chi lo ha trasmesso. E' una volontà a non comunicare, a non essere intesi.

La circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.

Un conflitto avviene quando c'è una divergenza di interessi su risorse scarse (es: budget, spazio, tempo, aspetti emotivi, ecc.)

Conflitto in cui le emozioni dominano e la discussione diventa personale, creando un clima di incomprensione e rancore.

Conflitto che riguarda principalmente il pensiero e la razionalità, con il fine di trovare una soluzione condivisa che soddisfi gli interessi di tutti.

Il ricevente diventa, a sua volta, emittente, un utilizzo non sapiente del feedback può essere fonte di fraintendimenti imputabili sia all’emittente, poco attento ai segnali provenienti dall’interlocutore, che al destinatario, povero di segnali di feedbackcanale verbale e non-verbale.

Il processo di selezione delle informazioni per la diffusione di una notizia.

Distorsioni involontarie che si verificano nel processo di diffusione delle notizie, derivanti dalla semplificazione, dalla selezione incompleta, dall'incongruenza tra titolo e notizia, tra immagine e notizia, e dall'effetto della credibilità della fonte.

La diversa interpretazione di una notizia da parte del ricevente a causa del bias cognitivo.

L'incapacità del parlante di ottenere l'effetto desiderato dal suo messaggio o l'incapacità del ricevente di comprendere il parlante. Possono derivare da barriere linguistiche, differenze culturali, mancanza di competenze comunicative o problemi tecnici.

La fonte è responsabile del processo di codifica, trasformando i pensieri in messaggi attraverso l'uso di un linguaggio o codice. Per evitare fallimenti comunicativi, la fonte deve rispettare le massime conversazionali (quantità, qualità, relazione, modo).

La fonte deve adattare la comunicazione al destinatario in termini di prosodia (ad esempio, adulti-bambini), sintassi (ad esempio, stranieri), semantica (ad esempio, medico-paziente) e comunicazione non verbale (ad esempio, culture diverse).

Il destinatario è responsabile del processo di decodifica, interpretando il messaggio attivamente. Per evitare fallimenti comunicativi, il destinatario deve avere competenza sintattica, semantica e pragmatica, oltre a motivazione e risorse cognitive.

Il canale di comunicazione deve essere adattato all'obiettivo della comunicazione. Alcuni canali sono più adatti di altri, ad esempio, il canale verbale è più efficace per trasmettere conoscenze complesse, mentre il canale visivo-gestuale è più immediato per comunicazioni brevi.

Il messaggio non deve essere contraddittorio, né in termini di argomentazioni incoerenti né di contraddizione tra canale verbale e non verbale.

Il contesto influenza la comunicazione, e l'emittente deve modulare il suo messaggio in base al contesto in cui si trova e il ricevente deve interpretare il messaggio in base al contesto, tenendo conto delle ambiguità del linguaggio.

Il contesto esplicito è formato dal contesto linguistico (segni verbali come parole, frasi, discorsi) ed extra-linguistico (messaggi non verbali).

Il contesto implicito consiste in tutto ciò che gli interlocutori sanno l'uno dell'altro, ma non viene verbalizzato nell'atto comunicativo. Questo include informazioni sui comunicatori, sui ruoli, sulla relazione e sullo scopo della comunicazione.

Le massime conversazionali sono principi di comunicazione efficace che garantiscono chiarezza e coerenza nel discorso. Le quattro massime sono: quantità (dire solo ciò che basta), qualità (dire la verità), relazione (essere pertinenti) e modo (essere chiari).

Le differenze culturali possono influenzare la comunicazione, perché diverse culture hanno sistemi di valori e credenze diversi e interpretano i messaggi in modo diverso. Ad esempio, il modo di salutare o l'espressione dell'intimità possono variare.

Le aspettative non condivise portano a fraintendimenti, perché le persone coinvolte si aspettano risultati diversi da una stessa comunicazione. Ad esempio, un'email informale potrebbe essere interpretata come una richiesta formale.

Il tipo di linguaggio utilizzato deve essere adattato al contesto formale o informale della comunicazione. Ad esempio, un linguaggio formale è appropriato in un contesto professionale, mentre un linguaggio colloquiale è più adatto a un contesto amichevole.

Il conflitto è a somma zero quando le parti credono che i loro interessi siano completamente incompatibili. Ogni guadagno di una parte equivale a una perdita per l'altra.

Il conflitto è a somma variabile quando entrambe le parti riconoscono che i loro interessi non sono completamente opposti. Una concessione da una parte può portare più benefici all'altra rispetto al danno subito.

La negoziazione distributiva si concentra sulla divisione equa di una risorsa limitata, senza considerare appieno le esigenze delle parti.

La negoziazione integrativa mira a trovare una soluzione che crea più valore per entrambe le parti, soddisfacendo appieno le loro esigenze.

Il modello dei due interessi (dual concern model) afferma che le strategie negoziali sono determinate dalle motivazioni del negoziatore.

La strategia della contesa si adotta quando il negoziatore ha un'alta motivazione a massimizzare i propri benefici e una bassa motivazione a aiutare la controparte.

La strategia della concessione si adotta quando il negoziatore ha una bassa motivazione a massimizzare i propri vantaggi e un'alta motivazione a aiutare la controparte.