Psicometria e Intelligenza

Qualsiasi caratteristica individuale o qualsiasi condizione, evento o comportamento che possono essere concepiti come una categoria con differenti valori (ad es., genere sessuale, altezza, titolo di studio, condizioni atmosferiche).

L'individuazione dei valori di una variabile corrisponde alla sua misurazione. La misurazione è il processo di attribuzione di valori numerici a una variabile.

Entità ipotetiche non osservabili direttamente, ma solo mediante riferimento a indicatori osservabili più o meno specifici. Spesso usati per descrivere tratti psicologici o capacità.

Il processo di definire operativamente un costrutto, ovvero di stabilire come misurarlo e quali indicatori utilizzare per la sua misurazione. Questo passaggio è fondamentale per rendere un costrutto misurabile.

Il punto di partenza per la misurazione di un costrutto. Una definizione chiara definisce quali aspetti del comportamento saranno osservati e misurati.

Le diverse interpretazioni del concetto di intelligenza, da quelle basate sull'adattamento all'ambiente a quelle che enfatizzano la risoluzione di problemi o la capacità di apprendimento.

Alfred Binet, David Weschler, Cyril Burt, Howard Gardner, Stenberg e Salter hanno proposto diverse definizioni di intelligenza, ciascuna influenzata dalla teoria di riferimento.

Un test psicologico è una procedura standardizzata che misura un costrutto psicologico tramite un set di stimoli predefiniti. Il comportamento del soggetto viene registrato e valutato in base a parametri specifici, come la latenza, la frequenza, la durata, l'intensità e l'accuratezza.

Un singolo elemento all'interno di un test psicologico, che serve a classificare un soggetto in una categoria specifica. Ogni soggetto può appartenere solo a una categoria per ogni item.

Il tempo che un soggetto impiega per rispondere a uno stimolo o completar un compito all'interno di un test.

Il numero di volte in cui un comportamento si manifesta in un determinato periodo di tempo.

La durata di un determinato comportamento.

L'intensità di un comportamento, che può essere oggettiva (misurata) o soggettiva (percepita).

La precisione e la correttezza della risposta fornita al test.

L'insieme degli elementi fisici di un test psicologico, come il manuale, il materiale di stimolo, il foglio di notazione e la griglia di correzione.

Un test composto da 60 item organizzati in 5 serie da 12 item ciascuna.

L'ordine di presentazione degli item nel test è progressivo.

Il soggetto può lavorare al proprio ritmo durante la somministrazione del test.

Ciascun item richiede di identificare la figura mancante in una serie, completando un modello presentato.

Il criterio utilizzato per la difficoltà degli item è crescente.

Le figure-modello presentano motivi grafici che si modificano seguendo un pattern.

Il soggetto deve cogliere le logiche sottostanti al cambiamento delle figure.

Il soggetto deve applicare le logiche individuate per trovare la soluzione.

Il punteggio osservato (X) è il risultato ottenuto da un soggetto a un test psicologico. Questo punteggio non è solo frutto della vera capacità del soggetto (V), ma anche di un errore casuale (E).

Il punteggio vero (V) è la misurazione ipotetica della vera capacità di un individuo. Esprime la capacità del soggetto al di là degli errori che possono influenzare il punteggio osservato.

L'errore casuale (E) è la parte non sistematica del punteggio osservato che distorce la vera capacità del soggetto. Si tratta di influenze casuali che possono influenzare il punteggio osservato.

La teoria classica dei test afferma che la relazione tra il punteggio osservato (X) e il punteggio vero (V) è lineare e che il punteggio osservato è la somma del punteggio vero e dell'errore casuale (X = V + E).

I test di attendibilità sono progettati per misurare l'incidenza degli errori casuali sui risultati dei test psicologici. L'obiettivo è stabilire quanto un test è affidabile nel misurare la vera capacità del soggetto.

La differenza tra il punteggio osservato e il punteggio vero. È una variabile casuale che può essere positiva o negativa.

In una distribuzione normale, l'errore casuale tende a zero dopo un numero infinito di misurazioni. La media della distribuzione corrisponde al punteggio vero e la deviazione standard rappresenta l'errore standard di misura, cioè la variabilità dell'errore.

Un errore sistematico influenza tutti i punteggi nella stessa direzione. Ad esempio, un test troppo difficile potrebbe generare errori sistematici negativi. Questo tipo di errore è legato alla struttura del test stesso.

Un errore casuale varia in modo imprevedibile da una misurazione all'altra. Ad esempio, una distrazione durante il test potrebbe portare a un errore casuale.

Un test è attendibile quando produce punteggi coerenti e stabili nel tempo. Ciò significa che se somministriamo lo stesso test in diverse occasioni a uno stesso gruppo di persone, dovremmo ottenere risultati simili.

L'attendibilità è un importante requisito per un test psicologico. Un test attendibile è un test di qualità, che fornisce misurazioni accurate e stabili, consentendo di trarre conclusioni valide.

Il metodo split-half è un metodo per calcolare l'attendibilità di un test psicologico. Consiste nel dividere il test in due metà e correlare i punteggi ottenuti in ciascuna metà. La correlazione tra i punteggi delle due metà rappresenta l'attendibilità del test.

La formula di Spearman-Brown è un metodo per correggere l'attendibilità di un test quando si divide in metà. Corregge la stima dell'attendibilità considerando la lunghezza del test.

L'attendibilità di un test dipende anche dalla sua lunghezza: più item ha, più attendibile è. L'aggiunta o la rimozione di item ha un impatto sull'attendibilità complessiva.

L'alpha di Cronbach (α) è un coefficiente che misura l'attendibilità di un test come coerenza interna. Valuta quanto gli item del test misurano lo stesso costrutto. Un α alto indica un'elevata coerenza interna.

La validità di un test psicologico è la sua capacità di misurare effettivamente il costrutto che si propone di misurare, senza misurare altri fattori. Un test valido misura ciò che intende misurare.

Un test psicologico deve essere validato per assicurarsi che funzioni correttamente. La validità del test garantisce l'accuratezza delle misure.

Il coefficiente di correlazione indica la forza e la direzione della relazione tra due variabili. Un coefficiente alto indica una forte relazione tra le variabili.

Per garantire risultati validi, un test psicologico dovrebbe essere somministrato a un campione rappresentativo della popolazione a cui il test è destinato. Un campione ampio e rappresentativo fornisce risultati generalizzabili.

L'intervallo di età per la somministrazione di un test deve essere adeguato al gruppo di persone a cui è destinato. Per i bambini, l'intervallo dovrebbe essere più ristretto a causa della maggiore velocità dei loro processi evolutivi.