Psicologia Sociale - Aronson

Questo approccio si focalizza su come gli oggetti si presentano alle persone, piuttosto che sulle loro caratteristiche oggettive.

Kurt Lewin applicò i principi della Gestalt alla percezione sociale.

Il modo in cui costruiamo la realtà sociale, influenzando i nostri pensieri e le nostre azioni.

Un bisogno fondamentale che guida i nostri pensieri e azioni, come la ricerca di informazioni per prendere decisioni accurate.

Un altro bisogno fondamentale che motiva le persone e le loro azioni, come la giustificazione di scelte passate.

Mantenere un'alta stima di sé, vedendosi come individui rispettabili, competenti e affidabili.

Lo studio di come gli esseri umani concepiscono il mondo.

Le nostre aspettative riguardo al mondo sociale possono influenzare la nostra percezione della realtà.

L'errore fondamentale di attribuzione è la tendenza a sopravvalutare le disposizioni interne (come la personalità o le capacità) di un individuo come causa di un comportamento e a sottovalutare l'influenza delle situazioni.

Gli schemi sono strutture mentali che organizzano le nostre conoscenze su un determinato argomento. Le teorie implicite di personalità sono schemi che ci aiutano a formare giudizi rapidi sulle persone.

Il concetto di sé è la rappresentazione cognitiva di chi siamo. Ci aiuta a capire chi siamo, come ci definiamo e come ci relazioniamo al mondo.

La consapevolezza o coscienza è la consapevolezza di noi stessi e del nostro ambiente. È la capacità di riflettere sui nostri pensieri, emozioni e azioni.

Il sé svolge una funzione organizzativa, strutturando le nostre conoscenze su di noi stessi. Inoltre, il sé regola il comportamento, le scelte e i piani futuri.

L'autoregolazione è la capacità di controllare i nostri pensieri, emozioni e comportamenti. Richiede molta energia mentale e può essere compromessa in situazioni di stress.

Nelle culture occidentali, si tende ad avere una visione di sé indipendente, enfatizzando l'individualismo. Nelle culture orientali, la visione di sé è più interdipendente, valorizzando le relazioni con gli altri.

Il senso del sé si sviluppa intorno ai due anni di età e diventa complesso durante l'età adulta.

Il pensiero controllato è consapevole, intenzionale, volontario e richiede energia mentale. È un processo che ci permette di analizzare in modo approfondito le informazioni e le situazioni.

Il pensiero automatico è un processo rapido ed inconscio che ci aiuta a interpretare il mondo in modo efficiente. Si basa su schemi e pregiudizi pre-esistenti.

Spesso, il pensiero automatico svolge la maggior parte del lavoro, mentre il pensiero controllato interviene solo quando necessario, come quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove o complesse.

La mancanza di energia, motivazione o tempo può impedirci di attivare il pensiero controllato, rendendoci maggiormente suscettibili a errori o manipolazioni.

Le conseguenze che derivano da un giudizio o da una decisione possono influenzare la nostra propensione ad utilizzare il pensiero controllato.

Secondo alcune teorie, gli esseri umani hanno una predisposizione naturale a credere a ciò che vedono o sentono, un meccanismo di sopravvivenza per la vita sociale.

La non accettazione richiede un processo di elaborazione controllata che comprende l'analisi critica delle informazioni, l'utilizzo di ragionamenti logici e la valutazione delle fonti.

Il pensiero controfattuale ci permette di esplorare scenari alternativi al passato, influenzando il nostro stato emotivo. È più facile annullare mentalmente un evento negativo se lo si considera facilmente evitabile.

La sensazione di disagio che si prova quando le nostre azioni o pensieri entrano in conflitto con le nostre convinzioni o valori.

La dissonanza cognitiva porta a cercare di ridurre il disagio modificando il comportamento, le convinzioni o aggiungendo nuove informazioni.

La tendenza a razionalizzare le proprie decisioni e azioni per mantenere un'immagine positiva di sé.

La dissonanza cognitiva si verifica dopo aver preso una decisione importante, creando una sensazione di dubbio o incertezza riguardo alla scelta fatta.

Un modo per ridurre la dissonanza postdecisionale è quello di sopravvalutare gli aspetti positivi della scelta fatta e sottovalutare quelli negativi.

Le decisioni più importanti e irreversibili generano un livello di dissonanza cognitiva maggiore.

Tecniche di vendita che mirano a creare l'impressione di irreversibilità per aumentare la probabilità di acquisto.

La dissonanza cognitiva è un fenomeno psicologico che influenza il nostro modo di pensare, sentire e comportarci.

L'influenza sociale normativa è il conformismo a un gruppo per evitare la disapprovazione o per ottenere l'approvazione.

L'influenza sociale normativa ci spinge a seguire le norme sociali per evitare di essere esclusi o per essere accettati dal gruppo.

La pressione normativa può essere molto forte, al punto da indurre le persone a compiere azioni che non sarebbero mai state fatte in altre circostanze.

L'influenza sociale normativa può essere dannosa quando porta le persone a ignorare la propria moralità e a compiere azioni che vanno contro i loro principi.

La teoria dell'impatto sociale afferma che la probabilità di conformarsi a un gruppo dipende dalla forza, dall'immediatezza e dal numero di persone nel gruppo.

La forza del gruppo si riferisce alla sua importanza per noi.

L'immediatezza del gruppo si riferisce alla sua vicinanza nel tempo e nello spazio.

Il numero delle persone nel gruppo influenza il conformismo, ma solo fino a un certo punto.

Le teorie che utilizziamo per spiegare il nostro comportamento spesso derivano dalla nostra cultura, ma non sono sempre accurate. Questo può portare a conclusioni errate sulle cause delle nostre azioni.

Capire le ragioni del nostro comportamento attraverso l'introspezione è spesso difficile e a volte dannoso. Possiamo finire per creare spiegazioni errate che influenzano il nostro comportamento in modo negativo.

Osservando il nostro comportamento e la situazione in cui ci troviamo possiamo imparare di più su noi stessi. Questo è il principio alla base della teoria dell'autopercezione.

Le ricompense possono avere un effetto negativo sulla motivazione intrinseca. Quando le persone vengono ricompensate per un'attività che già trovano piacevole, possono perdere interesse per quell'attività nel tempo.

La teoria bifattoriale delle emozioni di Schachter suggerisce che le emozioni sono il risultato di un'interpretazione cognitiva dell'eccitazione fisiologica. Osservando il nostro corpo e il contesto, cerchiamo di dare un senso ai nostri sentimenti.

La motivazione intrinseca deriva dal piacere interno che troviamo in un'attività, mentre la motivazione estrinseca è basata su ricompense esterne o pressioni.

Le ricompense possono essere utili per motivare le persone, ma è importante fornire ricompense contingenti alla prestazione, non al compito stesso. Ciò significa che le ricompense devono essere date in base alla qualità del lavoro svolto, non semplicemente per il fatto di averlo eseguito.

Quando l'attività è svolta per motivi intrinseci, è importante essere consapevoli del rischio che le ricompense possano portare a una diminuzione dell'interesse. È necessario equilibrare l'uso delle ricompense con la preservazione della motivazione intrinseca.