Lezione 6 (I soggetti passivi) - Slide

L'avviso di accertamento notificato a un coobbligato non ha effetto sugli altri.

L'Amministrazione finanziaria può scegliere di notificare l'avviso di accertamento a uno, più o tutti i debitori.

L'azione esecutiva può essere proseguita solo nei confronti di coloro a cui è stato notificato l'avviso di accertamento.

Il principio di efficacia soggettiva dell'avviso di accertamento è applicabile anche nel diritto privato.

L'avviso di accertamento deve essere notificato a tutti i coobbligati affinché l'Amministrazione finanziaria possa agire nei confronti di tutti.

La notifica dell'avviso di accertamento non è obbligatoria per tutti i coobbligati.

Il principio di efficacia soggettiva dell'avviso di accertamento consente all'Amministrazione finanziaria di perseguire l'azione esecutiva solo nei confronti di chi ha ricevuto la notifica.

Il principio di efficacia soggettiva dell'avviso di accertamento è un principio importante nel diritto tributario.

In diritto tributario, la solidarietà è una forma di responsabilità comune in cui più debitori sono obbligati in solido a pagare un debito tributario. Ciò significa che il creditore può richiedere l'intero importo del debito a uno qualsiasi dei debitori, che a sua volta può poi rivalersi sui altri debitori per la parte che gli spetta.

La solidarietà tributaria può essere paritaria o disomogenea, a seconda che il carico tributario sia diviso equamente tra tutti i debitori o in modo diverso.

In assenza di norme specifiche che regolano la suddivisione del carico tributario, il debito solidale si ripartisce in misura della riferibilità del presupposto del tributo a ciascun condebitore.

Nel diritto tributario, il criterio principale per la riparizione del debito è la partecipazione al presupposto dell'imposta.

Contrariamente al diritto privato, dove la divisione del debito si basa sull’interesse a contrarre l’obbligazione, nel diritto tributario il criterio principale è la partecipazione al presupposto dell’imposta.

Il creditore nel diritto tributario, di solito lo Stato o l'ente impositore, può richiedere l'intero importo del debito a uno qualsiasi dei debitori.

Il debitore solidale che ha pagato il debito può successivamente rivolgersi agli altri debitori per ottenere il rimborso della parte del debito che gli spetta.

La solidarietà tributaria è un meccanismo complesso che riveste un'importanza cruciale nel sistema tributario, garantendo l'effettivo pagamento delle imposte e il mantenimento dell'equilibrio finanziario dello Stato.

Un soggetto passivo di un tributo è obbligato al pagamento del tributo e all'adempimento di obblighi formali, che se correttamente svolti sono efficaci anche per i coobbligati.

In passato, gli atti notificati a uno dei coobbligati erano considerati validi anche per gli altri, anche se non ne erano a conoscenza.

La Corte Costituzionale nel 1968 ha annullato il principio di efficacia automatica degli atti verso i coobbligati, perché ritenuto lesivo del diritto alla difesa.

L'obbligazione solidale tributaria è simile a quella civile: gli atti favorevoli al debitore si estendono agli altri, mentre quelli sfavorevoli sono validi solo per l'interessato.

Gli atti neutri, ovvero quelli che non hanno effetti positivi o negativi, sono validi solo per l'interessato.

L'obbligazione solidale tributaria, dopo la sentenza del 1968, si basa sui principi dell'obbligazione civile, garantendo un giusto processo.

L'intervento della Corte Costituzionale ha ridefinito il concetto di solidarietà tributaria, garantendo maggiore equità e tutela dei diritti dei contribuenti.

La solidarietà tributaria è regolata da principi che garantiscono l'equità e la tutela dei diritti dei contribuenti, in linea con i principi generali del diritto.

L'Amministrazione finanziaria può scegliere di notificare l'avviso di accertamento a uno, più o tutti i debitori solidali, ma l'azione esecutiva può essere proseguita solamente nei confronti di coloro a cui è stato notificato il provvedimento.

Il principio di efficacia soggettiva si applica anche nel caso di società liquidate, in cui l'Amministrazione finanziaria può notificare l'avviso di accertamento ai soci liquidatori e ai soci della società sciolta.

Quando la notifica dell'avviso di accertamento viene effettuata nei confronti di terzi, l'Amministrazione finanziaria deve farlo entro i termini di decadenza previsti dalla legge.

Il principio di efficacia soggettiva si applica all'avviso di accertamento e all'azione esecutiva, garantendo che l'Amministrazione finanziaria agisca solo nei confronti dei soggetti correttamente notificati.

L'art. 1306 del Codice Civile, che regola l'effetto dell'impugnazione di un atto sui co-obbligati, NON si applica solo a colui che effettua l'impugnazione, ma anche al co-obbligato che NON l'ha fatta.

Il co-obbligato che NON ha impugnato l'atto, non può richiedere la restituzione di quanto già pagato in seguito all'impugnazione.

L'art. 1306 NON può essere utilizzato in presenza di una sentenza definitiva (giudicato) già emanata.

Se la sentenza definitiva (giudicato) si basa su elementi personali del debitore, il co-obbligato che non ha impugnato NON può avvalersi dell'art. 1306.

Il co-obbligato non può avvalersi dell'art. 1306 se il credito d'imposta è garantito da un privilegio su beni di un terzo.

L'obbligo di pagamento del tributo grava sul terzo proprietario del bene qualora il credito d'imposta sia garantito da un privilegio.

La giurisprudenza ha esteso l'ambito di applicazione dell'art. 1306 del Codice Civile, consentendo anche al co-obbligato che non ha impugnato un atto di avvalersi di alcuni suoi effetti.

L'applicazione dell'art. 1306 del Codice Civile ai co-obbligati che non hanno impugnato un atto è soggetta a specifici limiti, per garantire la corretta tutela dei diritti di tutti.

La cancellazione dal Registro delle Imprese di una società non determina automaticamente la sua estinzione giuridica. La società continua ad esistere fino alla definizione di tutti i rapporti attivi e passivi, compresa la liquidazione dei debiti tributari.

L'Amministrazione finanziaria può notificare un avviso di accertamento a una società cancellata dal registro delle imprese, anche se la liquidazione della società non è ancora stata completata, fino alla definizione dei debiti tributari.

I creditori sociali di una società liquidata possono far valere le loro pretese nei confronti dei soci solo in base a quanto i soci hanno riscosso dalla liquidazione.

I liquidatori di una società liquidata possono essere responsabili nei confronti dei creditori solo se hanno agito con colpa durante la liquidazione.

La cancellazione dal Registro delle Imprese di una società non estingue automaticamente tutti i suoi debiti, compresi i debiti tributari.

L'Amministrazione finanziaria può far valere le proprie pretese per il pagamento dei debiti tributari anche nei confronti dei soci, oltre che nei confronti dei liquidatori.

Il quadro normativo civilistico che regola la cessazione di esistenza di una società è cambiato nel 2004, rendendo più complessa la situazione rispetto al passato.

L'art. 2495 c.c. disciplina i requisiti per la cancellazione di una società dal Registro delle Imprese, tra cui l'approvazione del bilancio finale e la liquidazione.