Norme Sociali e Norme Giuridiche

La libertà di manifestazione del pensiero è un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione italiana.

La Costituzione italiana garantisce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa.

Questo diritto può subire limitazioni solo per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Il diritto di riunirsi e di associarsi è garantito dalla Costituzione italiana.

La libertà di manifestazione del pensiero include

• la libertà di esprimere le proprie opinioni o di non manifestarne alcuna
• la libertà di informazione attiva e passiva.

Riforma del titolo V della Costituzione italiana del 2001 che ha introdotto un forte decentramento politico e istituzionale.

La Repubblica Italiana è composta da Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, tutti dotati di autonomia politica e statutaria.

La legge statale non ha più la prevalenza su quella regionale, entrambe sono sottoposte ai limiti della Costituzione, degli obblighi internazionali e dell'ordinamento comunitario.

Il principio secondo cui il livello di governo superiore interviene solo quando quello inferiore non è in grado di svolgere un compito.

Gli enti dello stesso livello territoriale possono avere competenze differenti.

Atto adottato dal governo sulla base di una legge di delega, che gli conferisce poteri legislativi con determinati limiti e per un tempo limitato.

Legge che autorizza il governo a emanare decreti legislativi su un tema specifico, definendo i principi e i criteri da seguire.

Situazione in cui il decreto legislativo non rispetta i limiti imposti dalla legge di delega o viola le regole procedurali.

Atto governativo con forza di legge, adottato in situazioni di emergenza, senza previa delega del Parlamento.

L'atto normativo è urgente e necessario per affrontare una crisi improvvisa e imprevedibile.

L'atto normativo è indispensabile per affrontare la situazione di emergenza e non ci sono alternative.

L'atto normativo deve essere applicato immediatamente per poter affrontare la situazione di emergenza.

L'iter di approvazione di un decreto legislativo prevede diverse fasi, che vanno dalla proposta del ministro competente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il Consiglio dei Ministri (CDM) è l'organo che delibera l'emanazione del decreto legge.

Il decreto legge, una volta emanato, viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La pubblicazione è immediata, ma è necessario che il testo riportasse le ragioni di necessità e urgenza alla base dell'emanazione del decreto, e la deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Il decreto legge entra in vigore immediatamente, senza alcun periodo di vacatio legis.

Il decreto legge deve essere presentato al Parlamento per la conversione in legge ordinaria entro 60 giorni dalla sua emanazione.

Se il Parlamento non converte il decreto legge entro i 60 giorni previsti, il decreto legge perde efficacia fin dall'inizio.

Il Governo, nel caso di un decreto legge non convertito, può adottare provvedimenti provvisori per gestire la situazione.

Il Governo ha il potere di adottare regolamenti, atti normativi di rango inferiore alla legge. La procedura di adozione dei regolamenti prevede l'iniziativa di uno o più ministri o del Presidente del Consiglio, il parere del Consiglio di Stato (non vincolante), la deliberazione del Consiglio dei Ministri e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il Referendum Abrogativo è un mezzo democratico attraverso il quale i cittadini possono abrogare (eliminare) una legge esistente.

Il Referendum Abrogativo viene utilizzato come strumento politico per raggiungere accordi tra diverse forze politiche in Parlamento.

Il Referendum Abrogativo nasce in risposta ad una legge ritenuta controversa o discutibile.

La legge di attuazione del referendum limita il potere del Referendum Abrogativo introducendo delle restrizioni per evitare un abuso di questo meccanismo.

Alcune delle restrizioni imposte al Referendum Abrogativo includono: la durata del periodo di raccolta firme, la tempistica per la richiesta, la data per la consultazione, il doppio controllo di legittimità. Queste regole mirano a garantire un processo ordinato e legittimo.

La Corte Costituzionale ha il ruolo di verificare la validità delle leggi e delle richieste di Referendum, assicurando che siano conformi alla Costituzione.

L'autonomia locale è riconosciuta e promossa dalla Repubblica come un principio fondamentale.

Lo Stato promuove il decentramento amministrativo per garantire che i servizi siano gestiti da un livello amministrativo più vicino ai cittadini.

Forma di governo in cui il sovrano detiene il potere assoluto, non essendo sottoposto alla legge ma creandola attraverso la sua volontà. Tipico dell'età moderna, esemplificato da Luigi XIV di Francia.

Concezione secondo cui il potere del re deriva direttamente da Dio. Questo lo rende legittimato a governare senza vincoli e con piena autorità.

Nasce in Europa nel periodo moderno, affermandosi come una forma di organizzazione politica basata su un territorio definito e un popolo unito da una lingua, cultura e usanze comuni.

Il re è l'unico detentore del potere esecutivo, legislativo e giudiziario. La sua autorità si estende su tutto il territorio e la popolazione, con una forte centralizzazione del potere.

Evoluzione dello stato assoluto che si afferma nel XVIII secolo, soprattutto in Austria e Prussia. Mira al benessere della popolazione attraverso riforme e opere pubbliche.

Si sviluppa nel tardo XVIII secolo, con l'obiettivo di aumentare il benessere della popolazione attraverso riforme e opere pubbliche. Il re è il 'padre' che decide per il bene comune.

Il sovrano non è soggetto alle leggi perché le crea attraverso la sua volontà. La massima 'Quod principi placuit, legis habet vigorem' esprime questa idea.

Forma di governo che si afferma in Inghilterra nel XVII secolo. E' caratterizzata dalla separazione dei poteri e dalla limitazione del potere monarchico.