Norme Giuridiche e Uguaglianza Legale

Il pensiero filosofico che analizza il diritto, esplora i suoi fondamenti e le sue implicazioni.

Un approfondimento del diritto non solo come insieme di regole, ma anche come prodotto di un'attività umana con un suo contesto sociale e morale.

Un insieme di testi selezionati per approfondire la materia di Filosofia del diritto.

Analisi e critica riguardo il diritto, comprendendo la sua origine, i suoi aspetti e i suoi effetti.

L'aspetto principale del diritto è la sua forza vincolante, o "obbligo", che deriva dalla sua natura giuridica.

I valori e le norme morali che influenzano il sistema giuridico e la società.

La giustizia è un concetto complesso e fondamentale per la filosofia del diritto. Richiede un'analisi accurata per comprenderne i diversi aspetti e le sue implicazioni.

L'analisi del diritto non si limita ad un punto di vista maschile, ma tiene conto delle diverse prospettive e esperienze di donne e uomini.

La norma giuridica è astratta quando riguarda una classe di casi, ad esempio tutti i cittadini, e non un caso particolare, ad esempio una singola persona.

Una norma giuridica è generale quando si rivolge ad una classe di persone, ad esempio tutti i cittadini, e non a un destinatario specifico, ad esempio una persona singola.

Una norma giuridica è ipotetica quando la sua applicazione è legata a determinate condizioni. Ad esempio, la norma che stabilisce che se si testimonia in un processo, si deve dire la verità, è ipotetica perché l'obbligo di dire la verità è subordinato alla condizione di testimoniare in un processo.

Una norma giuridica è categorica quando la sua applicazione non è legata a determinate condizioni. Ad esempio, la norma che stabilisce che è obbligatorio dire la verità, è categorica perché non è subordinata a nessuna condizione particolare.

Il realismo giuridico interpreta le norme attraverso la prospettiva psicologica, tenendo conto delle opinioni e dei comportamenti dei singoli.

Il giusnaturalismo giuridico interpreta le norme attraverso la prospettiva ontologica, considerando le norme come entità oggettive e immutabili.

Il giusnaturalismo afferma che una norma è valida non solo formalmente, ma anche se è giusta. Il giuspositivismo, invece, separa la validità, l'efficacia e la giustizia di una norma, considerando valida una norma anche se moralmente discutibile. L'esempio del diritto nazista illustra questa differenza: per i giusnaturalisti, l'ingiustizia del diritto nazista ne invalidava la validità, mentre per i giuspositivisti il diritto nazista era valido sebbene ingiusto.

Il linguaggio del diritto non si limita a prescrivere condotte, ma può attribuire status, poteri, diritti e competenze. Questo significa che le parole possono creare realtà. Ad esempio, una legge che attribuisce la cittadinanza italiana a una persona fa sì che quella persona diventi un cittadino italiano.

Le proposizioni normative descrivono le prescrizioni e possono essere vere o false. Le prescrizioni, invece, sono norme che non possono essere considerate vere o false, ma devono essere verificate in base alla loro osservanza.

Le norme regolative disciplinano una condotta preesistente, mentre le norme costitutive la definiscono, contribuendo a creare il suo significato. Ad esempio, la norma 'vietato fumare' è regolativa, perché regola un comportamento preesistente, mentre la norma 'i diciottenni sono maggiorenni' è costitutiva, perché contribuisce a definire cosa significa essere maggiorenne.

Le norme prescrittive impongono un obbligo, mentre le norme permissive permettono un comportamento. La questione se le norme permissive abbiano una dimensione prescrittiva è oggetto di dibattito.

Le norme giuridiche sono organizzate in modo gerarchico, con norme sovraordinate che determinano le modalità di produzione delle norme subordinate. Questo crea una catena di validità dove l'esistenza di una norma dipende dalla sua produzione conforme alle regole stabilite dalle norme sovraordinate.

Un insieme di norme giuridiche che si organizzano in base alla loro origine e al modo in cui sono prodotte. Questo sistema dinamico si basa su un principio di autorizzazione, dove una norma è valida se è stata prodotta in conformità con le regole stabilite dalle norme sovraordinate.

Regole che definiscono il modo in cui le norme vengono prodotte. Questo sistema è dinamico perché regola l'evoluzione dell'ordinamento giuridico nel tempo.

Un'analisi critica del sistema giuridico che mette in discussione la validità della norma fondamentale. E' il punto di partenza e l'ultima istanza dell'ordinamento giuridico. Viene considerata come il filtro attraverso cui guardiamo i fatti sociali in chiave giuridica.

Un'ipotesi normativa che non è stata emanata da un'autorità (non è una norma positiva) ma che viene utilizzata come base per la validità di tutte le altre norme. E' come un presupposto teorico che non è stato creato, ma che si usa per analizzare il sistema giuridico.

Verifica che le norme siano in linea con la Costituzione. Questo processo garantisce che l'ordinamento giuridico funzioni in modo coerente e che tutte le norme siano conformi al principio supremo.

La validità di una norma all'interno di un sistema giuridico dipende dalla sua conformità alle norme sovraordinate. Questa idea si basa sul principio di autorizzazione: una norma è valida perché è stata prodotta in conformità alle regole stabilite dalle norme superiori.

Il modo in cui una norma è collegata alle altre norme in termini di contenuto. In questo caso, si analizza la connessione logica tra le norme. Ad esempio, la norma "proibito fumare" è logicamente connessa alla norma "la salute è un bene prezioso".

Un diritto soggettivo che esprime la possibilità di agire liberamente senza interferenze da parte di altri. Esempio: libertà di opinione, libertà di movimento.

Un diritto soggettivo che esprime la possibilità di esigere un comportamento da parte di altri. Esempio: diritto di credito, diritto di proprietà.

Il diritto ad essere esenti da un determinato potere, ad esempio il potere di arresto arbitrario.

Un diritto soggettivo che descrive la possibilità di compiere un determinato atto giuridico. Esempio: potere di licenziare un dipendente, potere di stipulare un contratto.

La posizione che si trova in contrapposizione al potere, ovvero la soggezione a un determinato atto giuridico. Esempio: il lavoratore è in soggezione al potere del datore di lavoro.

Lo spazio giuridico vuoto, secondo questa teoria, si riferisce a ciò che non è regolato dalla legge e invece di essere visto come una lacuna, è considerato un'area di indifferenza. Significa che tutto è permesso, ma questo crea un limite perché tutto è permesso, non sarebbe indifferente.

Questa teoria sostiene che ciò che non è esplicitamente vietato dalla legge, è implicitamente permesso. Tutto ciò che non è vietato è permesso direttamente dalla norma giuridica, ma è un'idea contingente perché potrebbe non essere vera.

Questa teoria sostiene che ciò che non è vietato, non è vietato. Non esiste una norma che impedisca specifica azione. Non è vietato equivale a permesso?

Le norme imperative (che stabiliscono obblighi o divieti) e le norme permissive (che autorizzano un'azione o omissione) possono essere formulate in termini di divieto, obbligo e permesso in modo intercambiabile. Questo permette definire le norme in modo universale.

Il modello positivista del diritto, basato su regole primarie e secondarie come descritto da Hart, non riesce a catturare completamente la complessità del diritto. In particolare, non riesce a spiegare il ruolo dei principi giuridici.

I principi si riferiscono ai valori e ai principi morali che sono alla base del diritto. Questi non sono esplicitamente scritti nelle regole, ma sono utilizzati per interpretare e applicare le regole.

I principi giuridici, a differenza delle regole, sono un concetto applicabile a varie situazioni. Essi servono a completare il sistema legale quando le regole da sole non sono sufficienti.

Ron Dworkin, attraverso la sua teoria, ha esteso il modello positivista di Hart, aggiungendo il concetto dei principi giuridici per offrire una visione più completa del diritto.