Morfologia e Flessione in Italiano

La semantica è un ramo della linguistica che studia il significato delle parole e delle frasi.

Il significato è legato al linguaggio, al pensiero e alla realtà, rendendo difficile una definizione univoca.

Il triangolo di Ogden e Richards illustra la relazione tra parola, pensiero e referente.

La parola si collega alla realtà tramite il pensiero.

La parola si collega direttamente alla realtà, senza passare per il pensiero.

I concetti nascono solo grazie al linguaggio, non esiste un pensiero indipendente.

La semantica referenziale si concentra sul rapporto tra linguaggio e realtà.

Il significato è un'entità linguistica creata dalla struttura del linguaggio.

Ferdinand de Saussure ha introdotto l'idea di segno linguistico, composto da significante e significato.

I morfemi derivazionali sono elementi che aggiunti a una radice lessicale creano nuove parole. Ad esempio, "barba" diventa "barbiere" aggiungendo il suffisso "-iere".

Una famiglia di parole comprende tutte le parole derivate dalla stessa radice. Ad esempio, "fiore", "fiorista", "fioritura" sono parole della stessa famiglia.

È il processo di aggiungere un suffisso a una parola per derivarne una nuova con un significato diverso. Ad esempio, da "casa" si può ottenere "casetta" (diminutivo).

Il processo di aggiungere un prefisso a una parola per cambiargli significato. Ad esempio, da "legale" si ottiene "illegale" aggiungendo il prefisso "il-".

È la variazione della forma di una parola in base al genere e al numero, come ad esempio "gatto" diventa "gatti".

I morfemi flessionali sono elementi che si aggiungono a una parola per indicare il genere, il numero, il tempo, il modo o il grado dell'aggettivo.

Si riferisce all'insieme delle parole di una lingua. Il lessico è in continua evoluzione, con l'aggiunta di nuove parole (neologismi) e con il cambio di significato delle parole esistenti.

La coerenza garantisce che il testo abbia senso complessivo e che tutte le parti siano collegate tra loro.

La coesione riguarda la struttura interna del testo, assicurando che le parti siano collegate in modo chiaro e fluido.

I coesivi lessicali sono parole che hanno un legame di significato, come sinonimi, iperonimi e riformulazioni.

I connettivi sono parole che uniscono frasi e mostrano relazioni logiche, aggiungono informazioni o indicano il punto di vista.

I deittici sono parole che si riferiscono a elementi esterni al testo, come 'questo', 'lì' o 'ora'.

L'analisi componenziale scompone il significato delle parole in unità più piccole chiamate tratti semantici o "semi".

I tratti semantici sono le unità elementari che compongono il significato delle parole.

Alcuni tratti semantici condivisi da più parole, come UMANO o ANIMATO. Essi raggruppano le parole in categorie più ampie.

Tratti semantici che differenziano parole simili. Essi permettono di distinguere parole che condividono alcuni tratti, ma hanno significati specifici.

I "classemi" sono tratti semantici generali che raggruppano le parole in categorie ampie.

I "semi" sono tratti distintivi che differenziano parole simili all'interno di una categoria.

I tratti binari sono usati per distinguere le parole tramite valori opposti, come [+MASCHIO] e [-MASCHIO] per uomo e donna.

I primitivi semantici sono i tratti più elementari e universali da cui derivano tutti gli altri concetti.

È difficile definire quali informazioni fanno parte del significato 'essenziale' di una parola e quali sono conoscenze aggiuntive.

L'analisi componenziale fatica a spiegare i significati connotativi, come la differenza tra 'nubile' e 'zitella'.

Un legame tra due parole che condividono lo stesso significato ma in contesti diversi. Ad esempio, "capo" può significare "testa" o "leader".

Due parole con la stessa forma ma significati diversi e non correlati. Ad esempio, "riso" come cibo e "riso" come azione di ridere.

Due parole con significati simili, come "volto" e "viso".

Una relazione tra due parole in cui una è più specifica e l'altra più generica. Ad esempio, "rosa" è un iponimo di "fiore".

Il rapporto tra un termine che indica una parte e un altro termine che indica il tutto. Ad esempio, "dito" è una parte della "mano"

Combinazioni frequenti di parole, come "sonno profondo" o "caffè caldo".

Parole opposte in modo graduale, come "caldo" e "freddo".

Parole opposte in modo totale, come "vivo" e "morto".

Due parole che esprimono prospettive diverse della stessa relazione, come "comprare" e "vendere".

Un'unità di comunicazione che trasmette un messaggio autonomo, composta da una sequenza di parole con un senso compiuto.