Metodi di Studio in Psicologia

Ci sono tre metodi principali utilizzati in psicologia: il metodo sperimentale, il metodo correlazionale e il metodo descrittivo.

Il metodo sperimentale è un metodo di ricerca che prevede la manipolazione di una variabile indipendente per osservare l'effetto su una variabile dipendente. Richiede un gruppo di controllo e un gruppo sperimentale per confrontare i risultati.

Il metodo sperimentale è composto da quattro fasi: osservazione, formulazione di ipotesi, verifica delle ipotesi e interpretazione dei risultati.

Un'ipotesi è una previsione specifica e verificabile sulla relazione tra due o più variabili.

Un'ipotesi direzionale specifica la direzione della relazione tra le variabili. Ad esempio, 'l'aumento del tempo di esposizione allo stress porta ad un aumento dell'ansia.'

Un'ipotesi non direzionale non specifica la direzione della relazione tra le variabili. Ad esempio, 'esiste una relazione tra tempo di esposizione allo stress e ansia.'

La definizione operativa descrive come un costrutto teorico sarà misurato in uno studio sperimentale. Ad esempio, l'emozione 'ansia' potrebbe essere misurata tramite un questionario o l'espressione facciale.

Le variabili operative sono le variabili che possono essere misurate direttamente e rappresentano il costrutto teorico che si sta studiando.

Il processo di conversione di uno stimolo fisico in un segnale elettrico che il sistema nervoso può interpretare.

Percorsi lungo i quali viaggiano i segnali nervosi dagli organi sensoriali al cervello.

Una stazione di smistamento nel cervello che riceve segnali dai sensi (eccetto l'olfatto) e li invia alle aree cerebrali appropriate.

La parte esterna del cervello responsabile dell'elaborazione delle informazioni sensoriali, tra cui la percezione.

Sensazione: rilevamento di uno stimolo da parte degli organi sensoriali. Percezione: interpretazione e organizzazione di queste informazioni sensoriali.

Il livello minimo di intensità di uno stimolo necessario per essere percepito.

Una zona della retina priva di recettori, dove il nervo ottico esce dall'occhio.

Il cervello elabora l'immagine capovolta proiettata sulla retina e la rende corretta, permettendoci di vedere il mondo correttamente.

La verifica della coerenza tra diverse misure per aumentare la validità di un'osservazione. Ad esempio, esaminando la corrispondenza tra l'espressione facciale, il resoconto verbale e le variazioni fisiologiche.

Elementi che possono cambiare o variare durante uno studio. Possono essere indipendenti (manipolate dallo sperimentatore) o dipendenti (misurate dallo sperimentatore).

Il gruppo di persone o oggetti selezionati per essere inclusi in uno studio. Deve essere rappresentativo della popolazione generale a cui si vuole applicare i risultati.

Studi di alta qualità con un campione casuale e controlli rigorosi. Sono considerati il metodo di ricerca più affidabile per testare l'efficacia di trattamenti.

Si verifica quando si rigetta l'ipotesi nulla quando è in realtà vera. In altre parole, si conclude che c'è una differenza tra i gruppi quando in realtà non c'è.

Si verifica quando si accetta l'ipotesi nulla quando è in realtà falsa. In altre parole, si conclude che non c'è una differenza tra i gruppi quando in realtà c'è.

La capacità di percepire gli oggetti come costanti nelle loro proprietà (forma, dimensione, colore) anche se le condizioni di illuminazione o la prospettiva cambiano.

Un'illusione ottica in cui i bordi tra le aree di colore diverso appaiono più marcati o con un cambiamento di tonalità, a causa dell'inibizione laterale dei recettori.

Un'illusione ottica in cui la luminosità di un'area grigia appare diversa a seconda del contesto circostante, più chiara su sfondo scuro e più scura su sfondo chiaro.

Un'illusione ottica che dimostra come la percezione di un oggetto è influenzata dal suo rapporto con gli oggetti circostanti.

Il modo in cui il nostro sistema visivo separa e organizza gli elementi di una scena in figure (oggetti di interesse) e sfondo.

Le figure hanno forma definita, mentre lo sfondo è informe e indefinito.

La figura ha maggiore chiarezza, contorni netti, è più piccola e compatta rispetto allo sfondo.

Il fenomeno opposto al contrasto, in cui la nostra percezione di un oggetto si adatta all'ambiente circostante.

Un gruppo di partecipanti in uno studio che non riceve il trattamento principale (ad esempio, un farmaco), ma un placebo o un trattamento standard. Questo serve a confrontare i risultati del gruppo che riceve il trattamento reale e identificare gli effetti specifici del trattamento.

La variabile che lo sperimentatore manipola o cambia in uno studio. In un esperimento, la variabile indipendente è il trattamento o l'intervento applicato.

Indica se i risultati di uno studio sono abbastanza significativi da escludere il caso in cui la differenza osservata è dovuta al caso. È un risultato che non si verifica con un'alta probabilità a causa del caso.

Un approccio alla ricerca che si concentra sull'analisi di casi individuali, spesso per studiare fenomeni complessi o rari, piuttosto che cercare di generalizzare le scoperte a una popolazione più ampia.

Un'unità di studio nel metodo clinico focalizzata su una singola persona, osservando il suo sviluppo o comportamento nel tempo.

Un uomo che fu vittima di un grave incidente in cui un'asta di ferro attraversò il suo cervello, causando danni significativi alla sua personalità e comportamento.

Il gruppo di controllo serve a stabilire una base di comparazione per i risultati del gruppo che riceve il trattamento. Senza un gruppo di controllo, è difficile stabilire se gli effetti osservati sono dovuti al trattamento o ad altri fattori.

I placebo sono trattamenti che non contengono principi attivi. Vengono utilizzati per controllare l'effetto placebo, ovvero la tendenza delle persone a migliorare semplicemente perché credono di stare ricevendo un trattamento efficace.

Le figure convesse, piccole, incluse e orientate verticalmente o orizzontalmente tendono ad essere percepite come figure che si stagliano su uno sfondo. Questo principio spiega perché alcune forme sono più facilmente identificate come figure rispetto ad altre.

Le figure convesse tendono ad essere percepite più facilmente come figure rispetto a quelle concave. Questo effetto è dovuto alla nostra tendenza a percepire la convessità come un'indicazione di forma e solidità.

Le figure reversibili sono immagini che possono essere percepite in due modi distinti, in cui la figura e lo sfondo si scambiano di ruolo. Questo effetto dimostra la flessibilità della nostra percezione.

Il margine di una figura reversibile ha una funzione unilaterale, cioè se il margine appartiene alla figura, è la figura a essere percepita, se appartiene allo sfondo, è lo sfondo a essere percepito. Questo processo di segregazione determina quale delle due possibili interpretazioni diventa la figura dominante.

La ventola è più facilmente percepita come figura perché le sue pale sono:

1. piccole
2. incluse
3. orientate verticalmente e orizzontalmente
4. simmetriche.

È meno probabile che la girandola nera sia percepita come figura perché:

1. non è la più piccola
2. è orientata in diagonale.

Le ellissi bianche e nere sono più facilmente percepite come figure perché sono:

1. convesse
2. incluse

È meno probabile che calici e colonne siano percepiti come figure perché:

1. non sono la forma più semplice
2. non sono incluse