Materiali per Imballaggi e Proprietà

L'LDPE è un tipo di polietilene caratterizzato da una catena principale di polietilene con ramificazioni più o meno lunghe che terminano con un gruppo (CH3). Queste ramificazioni riducono il livello di impacchettamento nella fase amorfa, impedendo anche la formazione di strutture ordinate.

La presenza di ramificazioni nel polimero è la causa principale della bassa densità dell'LDPE, in quanto crea una struttura meno impacchettata e impedisce la formazione di strutture ordinate.

L'LDPE è noto per la sua tenacia, il suo aspetto traslucido e la sua capacità di essere prodotto tramite 'blow extrusion'.

L'LDPE presenta un'eccellente resistenza allo strappo, una buona barriera al vapore acqueo e un'ottima resistenza chimica, con la sola eccezione degli oli e dei grassi.

Il LDPE può essere saldato a temperature relativamente basse (106-112°C) grazie alla sua struttura molecolare meno ordinata, che facilita la fusione.

La misura in cui le sostanze passano dall'imballaggio al cibo.

La capacità di un cibo di attirare determinate sostanze dall'imballaggio.

Soluzioni chimiche che simulano il comportamento di diversi tipi di cibo durante il processo di migrazione.

Simulanti utilizzati per alimenti con carattere idrofilo, in grado di estrarre sostanze solubili in acqua.

Simulanti per alimenti che hanno carattere lipofilico, in grado di estrarre sostanze grasse.

Simulante per alimenti secchi, utilizzato per studiare la migrazione specifica di sostanze.

Modificare l'atmosfera intorno al prodotto confezionato, controllando la pressione totale e/o la concentrazione dei gas.

Atmosfere controllate in magazzini appositamente attrezzati che possono essere usate per la conservazione di prodotti vegetali e animali.

Il costo della materia prima, il peso della confezione, la fragilità della confezione e l'interazione tra contenitore ed alimento.

Costo ridotto (materia prima e processo), peso leggero, sicurezza per le bevande e ampia scelta di opzioni (sistemi compositi).

L'interazione tra il packaging, l'ambiente e il cibo. È importante capire come queste interazioni possono essere positive o negative.

Caratteristiche fisiche di un materiale, come solidità, flessibilità e resistenza. Sono misurabili e influenzano come il materiale si comporta.

Caratteristiche chimiche che dipendono dalla struttura interna del materiale. Implicano cambiamenti chimici, spesso irreversibili.

La struttura chimica del materiale si basa sulla natura degli atomi e sulla loro organizzazione. Determina le proprietà del materiale.

Materiali come plastica e carta sono organici, contengono atomi di carbonio, hanno bassa densità, sono sensibili all'ossidazione e sono vulnerabili ai solventi.

Materiali come vetro e metallo sono inorganici. Hanno alta densità, sono resistenti all'ossidazione e sono meno vulnerabili ai solventi.

Aggiunti alla carta per migliorare la resistenza alla trazione, la rigidità e la resistenza all'abrasione.

Si usano per migliorare la resistenza alla trazione della carta in condizioni di elevata umidità.

La carta pergamena è fatta di pura cellulosa, resa impermeabile ai grassi e all'umidità con l'acido solforico.

È trasparente o semitrasparente, resistente ai grassi ma non all'umidità.

È una carta liscia e lucida, resistente ai grassi, spesso usata per i sacchetti.

È rivestita o accoppiata con sostanze idrofobe per renderla resistente all'acqua.

È resistente all'acqua e mantiene la sua resistenza meccanica anche quando è bagnata.

Carta resistente, di colore avana, utilizzata per sacchetti e strati interni di sacchi multistrato.

Modifiche all'atmosfera all'interno di un imballaggio che derivano da processi naturali del prodotto (respirazione) e dalla diffusione dei gas attraverso il materiale di confezionamento (permeazione). Non si tratta di una sostituzione deliberata e controllata dell'aria con una miscela di gas definita.

Un tipo di confezionamento che riduce la pressione interna al di sotto della pressione atmosferica. La pressione residua aumenterà la durata di conservazione. La differenza tra confezionamento sottovuoto e ipobarico è solo di tipo quantitativo. In generale, il termine sottovuoto si riferisce ad una pressione residua inferiore a 20 mmHg (circa 26 mbar).

Un tipo di confezionamento che aumenta la pressione interna al di sopra della pressione atmosferica. Questo tipo di confezionamento è spesso utilizzato per le bevande gassate.

Un metodo di confezionamento che utilizza una miscela di gas controllata, diversa da quella naturale, per prolungare la durata di conservazione dei prodotti alimentari.

I gas utilizzati nel confezionamento in atmosfera protettiva. I gas più comuni sono ossigeno, azoto e anidride carbonica. La scelta del gas dipende dal prodotto da confezionare per mantenere la qualità e la freschezza.

L'impronta idrica è la quantità totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, sia direttamente che indirettamente.

L'impronta ecologica misura l'uso di risorse naturali e l'impatto sull'ecosistema. Indica la quantità di terra necessaria per rinnovare le risorse consumate e assorbire i rifiuti.

Le bioplastiche sono materiali plastici derivati dalla biomassa (piante), che possono essere biodegradabili o entrambi.

Il termine bio-based indica che il materiale o il prodotto è totalmente o parzialmente derivato da biomassa (piante) come mais, canna da zucchero o cellulosa.

Il termine biodegradabile si riferisce al processo di decomposizione naturale dei materiali ad opera di microrganismi.

Il compostaggio è un processo di riciclaggio organico controllato in cui i rifiuti organici vengono decomposti da microrganismi in presenza di ossigeno.

La compostabilità indica la capacità di un materiale di biodegradarsi completamente entro 180 giorni in condizioni di compostaggio industriale.

La biodegradazione è un processo con il quale i microrganismi trasformano i materiali in sostanze naturali come acqua, anidride carbonica e biomassa.