Mammiferi

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Questions and Answers

A quale phylum appartengono i mammiferi?

  • Chordata (correct)
  • Arthropoda
  • Echinodermata
  • Mollusca

Qual è la classe a cui appartengono i mammiferi?

  • Mammalia (correct)
  • Aves
  • Reptilia
  • Amphibia

Quali animali sono considerati i progenitori dei mammiferi?

  • Pesci ossei
  • Cinodonti (correct)
  • Trilobiti
  • Dinosauri

In quale periodo geologico si sono originati i primi mammiferi veri e propri?

<p>Triassico (D)</p> Signup and view all the answers

Quale ordine di mammiferi è noto per la capacità di volare?

<p>Chiroptera (A)</p> Signup and view all the answers

Flashcards

Amnioti

Gruppo di animali che include i mammiferi e i rettili. Distinti in base alle caratteristiche dell'uovo.

Sinapsidi

Un clade di amnioti con un cranio caratterizzato da una sola apertura temporale.

Cinodonti

Un gruppo di terapsidi da cui si sono evoluti i primi mammiferi.

Cretaceo (mammiferi)

Periodo in cui i mammiferi si sono diversificati notevolmente, in concomitanza con la radiazione di insetti e angiosperme.

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Chirotteri (Pipistrelli)

Ordine di mammiferi caratterizzato dalla capacità di volare. Sono molto diversificati.

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Study Notes

Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Classe Mammalia (Mammiferi)

  • Gli Amnioti moderni si suddividono in due cladi: Mammalia e Reptilia.
  • I mammiferi e i loro progenitori si differenziarono dagli antichi rettili per via del cranio sinapside, caratterizzato da una sola grande apertura temporale.
  • I primi mammiferi veri e propri si originarono nel tardo Triassico da animali chiamati Cinodonti.
  • I primi mammiferi triassici erano notturni, di piccole dimensioni, simili a toporagni.
  • Non ebbero una grande radiazione adattativa a causa della competizione con i dinosauri.
  • Nel Cretaceo si diversificarono considerevolmente, di pari passo con la radiazione di Insetti e Angiosperme, che fornivano molte forme di nutrimento, adatte alla dentatura versatile dei mammiferi.
  • Con la grande estinzione del Cretaceo, poterono occupare molte nicchie e si diversificarono.
  • Nel Pleistocene una megafauna costituita da grandi mammiferi dominava le fredde praterie libere dai ghiacci, fino all'avvento del più temibile superpredatore della storia della vita, uomo compreso.

Caratteri generali

  • Esistono circa 5700 specie di mammiferi.
  • Hanno una grande varietà di dimensioni, dai 2 g del pipistrello calabrone ai 170 tonnellate della balenottera azzurra.
  • Sono omeotermi.
  • Sono tutti dotati di peli in almeno una fase della loro vita.
  • L'omeotermia e il pelo permettono ai mammiferi di vivere in qualsiasi clima e ambiente, mantenendo un elevato tasso metabolico.
  • I chirotteri (pipistrelli) sono un ordine di mammiferi che ha evoluto la capacità di volare, adattandosi all'ambiente aereo.

Anatomia e fisiologia - Tegumento

  • Il tegumento dei mammiferi è costituito da epidermide esterna e derma.
  • L'epidermide è sottile dove protetta dalla pelliccia, ma si inspessisce nelle aree nude, specialmente sulle zampe.
  • L'inspessimento è dovuto all'accumulo di cheratina in cellule morte.
  • La pelliccia è formata dal sottopelo, denso e soffice, che protegge dal freddo e isola dall'acqua, e dal pelo vero e proprio, duro e ispido, che protegge dal logorio e fornisce la colorazione.
  • I peli nascono da un follicolo pilifero, di origine epidermica ma affondato nel derma.
  • I peli crescono continuamente, e distalmente sono fatti di cellule morte piene di cheratina.
  • Un pelo rimane nel suo follicolo finché non è completamente morto.
  • Periodicamente i mammiferi sostituiscono tutti i loro peli (muta), spesso in funzione del cambio stagionale, generalmente una o due volte all'anno.
  • La funzione del pelo include isolamento termico, protezione dagli agenti esterni, impermeabilizzazione e galleggiamento per specie acquatiche, comunicazione e mimetismo.
  • La colorazione del pelo ha spesso funzioni mimetiche, sia criptiche che disruptive.

Anatomia e fisiologia - Ghiandole tegumentarie

  • Possiedono un'ampia varietà di ghiandole tegumentarie di derivazione epidermica.
  • Le ghiandole sudoripare sono tubolari e spiralate, immerse nel derma, e presenti su gran parte della superficie corporea.
  • Le ghiandole sudoripare eccrine secernono un liquido acquoso che, evaporando, disperde calore.
  • Le ghiandole sudoripare apocrine si aprono all'interno dei follicoli piliferi solo in alcune parti del corpo e secernono un liquido lattiginoso che si secca sulla pelle e contiene feromoni, usati per la comunicazione sociale (soprattutto riproduttiva) e per manifestare stati d'animo.
  • Le ghiandole sebacee si aprono sui follicoli piliferi e producono sebo, un composto lipidico che mantiene pelle e pelo elastici e lisci.
  • Le ghiandole mammarie si trovano nelle femmine di tutti i mammiferi (e in forma rudimentale nei maschi).
  • Si sviluppano con la maturità sessuale, si accrescono ulteriormente durante la gravidanza e diventano visibili solo durante l'allattamento.
  • Producono il latte per nutrire la prole.
  • Le ghiandole odorifere secernono composti odorosi utilizzati nella comunicazione per marcare il territorio, attirare conspecifici o come avvertimento/difesa.
  • Le setole nei Suidi sono peli modificati, spessi e rigidi, mentre negli istrici e ricci sono aculei difensivi.
  • Le vibrisse sul muso di molti mammiferi hanno funzione tattile.

Anatomia e fisiologia - Sistema digerente e alimentazione

  • I mammiferi sono in grado di sfruttare una grande quantità di risorse alimentari.
  • Ciò che mangiano determina anatomia e fisiologia del sistema digerente.
  • Quasi tutti i mammiferi hanno denti eterodonti.
  • Esistono quattro tipologie di denti: incisivi (tagliare e mordere), canini (perforare, mordere o uccidere le prede), premolari e molari (tagliare, spezzare, frantumare, triturare).
  • Quasi tutti i mammiferi sono difiodonti, sviluppando due serie di denti (decidui e permanenti).
  • I molari non sono mai sostituiti.
  • Gli insettivori sono generalmente di piccola o media taglia e possiedono la dentatura più ancestrale, con denti appuntiti adatti a perforare gli esoscheletri chitinosi degli insetti.
  • Hanno intestini relativamente brevi perché l'assorbimento dei nutrienti è rapido.
  • Gli erbivori si nutrono di piante e hanno un grande rapporto tra superficie e volume e canali digerenti molto lunghi.
  • Gli erbivori brucatori hanno canini assenti o ridotti e molari/premolari adatti a triturare.
  • Gli erbivori roditori hanno potenti incisivi, affilati e a crescita continua.
  • Gli erbivori digeriscono la cellulosa grazie a batteri e ciliati simbionti che vivono all'interno del loro sistema digerente.
  • Nei Perissodattili, Lagomorfi e Proboscidati, l'intestino ha una tasca laterale (cieco) che contiene microorganismi che digeriscono la cellulosa.
  • Questa tipologia digestiva è inefficiente, ciò porta i Lagomorfi ad ingurgitano nuovamente le loro feci (coprofagia) e le digeriscono una seconda volta, in quanto ancora ricche di nutrienti.
  • Gli erbivori ruminanti, che si trovano esclusivamente nell'ordine degli Artiodattili, possiedono uno stomaco quadricamerato, composto da rumine (ospita i microorganismi simbionti), reticolo (riassorbimento di acqua e prodotti della fermentazione), omaso, e abomaso (contiene acidi stomacali per la digestione proteica).
  • L'assorbimento finale avviene nell'intestino tenue.
  • I carnivori comprendono l'ordine Carnivora e altre specie in altri ordini (come i Cetacei), si nutrono di vertebrati, molluschi e crostacei.
  • Hanno canini molto sviluppati e artigli.
  • Molari e premolari (carnassiali) servono per lacerare la carne.
  • Hanno l'intestino più breve degli erbivori.
  • Gli onnivori si nutrono sia di piante sia di animali.
  • Hanno una dentatura versatile, con molari adatti a schiacciare il cibo.
  • I loro intestini sono in genere simili a quelli dei carnivori.

Riproduzione

  • In genere, nei mammiferi le femmine sono fertili (producono ovuli) in un breve lasso temporale (estro), che si presenta una o più volte in un anno.
  • Nei climi temperati l'estro e il conseguente accoppiamento si verificano in inverno o a inizio primavera, così che i piccoli siano partoriti dopo una gestazione, la cui lunghezza dipende dalle specie, in estate, ossia nel momento di picco delle risorse.
  • Le specie tropicali ed equatoriali hanno diversi tempi riproduttivi e si accoppiano durante tutto il corso dell'anno.
  • Nei Primati del vecchio mondo, uomo compreso, l'ovulazione è continua nel corso dell'anno, in cicli periodici di durata diversa per le specie.

Cenni di sistematica

  • Le modalità riproduttive sono rilevanti per la sistematica dei mammiferi.
  • I mammiferi moderni si suddividono in due grandi sottoclassi: Monotremata (ovipari) e Theria (vivipari).
  • I Theria sono a loro volta suddivisi in Marsupiali (Metateri) e Placentati (Euteri).

Sottoclasse Prototheria, Ordine Monotremata (Monotremi)

  • Sono mammiferi primitivi e depongono le uova (ovipari).
  • Solo 5 specie vivono in Tasmania, Australia e Nuova Guinea.
  • Non sono dotati di mammelle, ma le ghiandole mammarie si aprono direttamente sulla cute.
  • Presentano una cloaca.
  • L'ornitorinco feconda 2 uova nell'ovidotto, che poi raggiungono l'utero in cui si sviluppano gli embrioni per 10-12 giorni.
  • Successivamente viene prodotto un guscio coriaceo attorno a ognuno di essi e le uova sono deposte in una buca nel terreno, dove si schiudono dopo 12 giorni.
  • I piccoli sono allattati.
  • Le echidna si nutrono di formiche e hanno un lungo muso appuntito.
  • Sono protette da aculei simili a quelli dei ricci.
  • Incubano le uova all'interno di una sacca addominale e, una volta schiusi, i piccoli sono allattati.

Sottoclasse Theria, Clado Metatheria (Marsupiali)

  • Sono diffusi soprattutto in Australia e America meridionale.
  • Sono ovovipari.
  • Gli embrioni non si impiantano mai nell'utero della madre, galleggiano nell'utero e assorbono i nutrienti dalla placenta coriovitellina.
  • La fase di gestazione è breve e il piccolo è partorito quando è un embrione che viene ospitato nel marsupio dove si trovano i capezzoli.

"Volo" dei Mammiferi

  • In alcuni ordini di mammiferi si è sviluppata la capacità di planare.
  • Ciò è possibile grazie a un patagio, un lembo di pelle che si estende fra le zampe e funziona da paracadute.

Sottoclasse Theria, Clado Eutheria, Ordine Chiroptera (Chirotteri)

  • I pipistrelli sono gli unici capaci di volo attivo e prevalentemente notturni/crepuscolari.
  • Sono note circa 1400 specie.
  • Il loro successo dipende dalla capacità di ecolocalizzare, che gli permette di orientarsi nel buio totale.
  • Emettono ultrasuoni dal naso o dalla bocca ad alta frequenza e li direzionano.
  • Quando colpiscono un ostacolo o una preda, torna indietro un eco, che viene percepito dalle grandi orecchie.
  • La frequenza può essere modulata in base alla distanza.

Mammiferi "ungulati"

  • Caratterizzati dalla presenza di zoccoli, strutture cornee che proteggono le estremità delle dita.
  • Sono divisi in Artiodactyla (Artiodattili), che hanno un piede con dita pari (2-4) e peso del corpo sostenuto da due dita.
  • Gli Artiodactyla sono oggi spesso inseriti nell'ordine Cetartiodactyla (Cetartiodattili), comprensivo anche dei Cetacei.
  • E Perissodactyla (Perisodattili), che hanno un piede con dita dispari (1-3) e il peso sostenuto da un unico dito.

Sottoclasse Theria, Clado Eutheria, Ordine Artiodactyla (Artiodattili)

  • Presentano strutture sul capo con funzione riproduttiva (corteggiamento, competizione tra maschi, status sociale) e difensiva.
  • Corna: Astucci di epidermide cheratinizzata che circondano uno spuntone di osso dal cranio; Crescono in maniera continua senza cadere, non sono ramificate e sono presenti in entrambi i sessi.
  • Palchi: Tessuto osseo che si rinnova, prodotto da un tessuto vascolarizzato (velluto) che muore e si distacca; Crescono prima della stagione riproduttiva e cadono dopo, sono più grandi ogni anno e generalmente presenti solo nei maschi.

Sottoclasse Theria, Clado Eutheria, Ordine Perissodactyla (Perisodattili)

  • I rinoceonti hanno 1-2 corni sul capo formati da filamenti induriti di cheratina dermica.
  • L'ordine include 17 specie tra cui cavalli, asini, zebre e tapiri.

Diversità dei Mammiferi in Italia

  • 123 specie in 7 ordini: Erinaceomorpha, Soricomorpha, Chiroptera, Carnivora, Cetartiodactyla (Artiodattili + Cetacei), Rodentia e Lagomorpha.
  • 9 specie marine regolari (8 cetacei e la Foca monaca) e il resto terrestri.
  • 13 specie endemiche o para-endemiche.
  • 15 specie alloctone naturalizzate (16 se si considera l'Istrice).

Minacce e Conservazione dei Mammiferi in Italia

  • Lo stato di conservazione è un quadro di luci e ombre.
  • Molte specie sono aumentate negli ultimi decenni per l'abbandono della montagna e la diminuzione della pressione venatoria (ungulati e Lupo).
  • In compenso la degradazione degli habitat impatta le specie specialiste (Chirotteri).
  • Dopo secoli di persecuzione, il Lupo si è ri-espanso in tutta Italia ed è ora cautelativamente NT.
  • Nel 2021, in Nord Italia, specialmente sulle Alpi, si contavano 946 Lupi divisi in 124 unità riproduttive.
  • Nel 2024 il territorio occupato è ulteriormente aumentato.
  • Il ritorno del Lupo può creare conflitti con la popolazione che vanno gestiti correttamente.
  • La Lontra si è fortemente ridotta nel ‘900 per l'inquinamento e le persecuzioni.
  • È quasi estinta nel centro-settentrione.
  • Dopo la sua protezione è aumentata nel sud e sta ricolonizzando il nord.
  • Da EN è ora considerata VU.
  • Alla fine degli anni Novanta erano rimasti pochi Orsi bruni in Trentino.
  • Un progetto di reintroduzione ha liberato 10 orsi sloveni.
  • Il progetto ha avuto successo e oggi ci sono quasi 100 Orsi bruni.
  • La specie è comunque ancora CR.
  • La reintroduzione dell'Orso crea problemi di convivenza con l'uomo, che vanno gestiti con un approccio pragmatico.
  • II Topolino delle risaie è l'unico roditore il cui status è peggiorato tra 2013 e 2022 (da LC a NT).
  • È minacciato da siccità estive, ricolonizzazione forestale e monocolture intensive.

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