Machiavelli e la Scienza Politica

Il fondatore della moderna scienza politica, noto per la sua opera "Il Principe", che riflette sulle trasformazioni istituzionali dell'epoca.

Il concetto chiave dell'opera di Machiavelli, che esplora la natura del potere e le strategie per mantenerlo.

Il processo storico che ha portato alla formazione degli stati moderni in Europa.

Lo Stato come risposta al problema dell'ordine politico, un'entità dotata di sovranità, territorio e amministrazione.

Il contesto storico in cui Machiavelli operò, caratterizzato da un'intensa instabilità politica e da cambiamenti istituzionali.

L'esperienza politica diretta di Machiavelli, che lo mise a contatto con la realtà politica e militare del suo tempo.

La capacità di un re di governare ed esercitare il potere.

L'epoca in cui il potere politico si concentra nelle mani di un sovrano.

Un genere letterario che descrive una società perfetta che presenta gravi difetti nascosti. Serve a svelare le conseguenze negative di un'utopia realizzata.

Un capolavoro della letteratura distopica, scritto da George Orwell. Descrive un futuro totalitario dove il Grande Fratello controlla ogni pensiero e azione dei cittadini.

Il dittatore onnipotente in 1984. Simbolo del controllo totale e della sorveglianza costante.

Un linguaggio inventato in 1984 che limita le parole e influenza il pensiero. Esempi: 'guerra è pace' e 'libertà è schiavitù'.

Il protagonista di 1984. Un uomo che lotta contro il regime oppressivo del Grande Fratello in Oceania.

La donna che si innamora di Winston Smith in 1984. Si ribella al regime e cerca la libertà, ma viene punita.

Il ministero che si occupa di riscrivere la storia per adattarla alla propaganda del Grande Fratello. Incarna la manipolazione della verità.

L'ambiente in cui si svolge 1984. Un'Inghilterra del 1984 governata da un regime socialista totalitario.

L'idea che lo Stato dovrebbe essere separato dalla religione e concentrarsi solo sul governo.

Il potere dello Stato di creare e far rispettare le leggi per governare il corpo politico.

Il sovrano può delegare il potere a diversi tipi di governo, ma il potere sovrano rimane in lui.

L'idea che la monarchia è il miglior sistema di governo perché è più coerente con la dottrina della sovranità.

Il sovrano non è totalmente libero di agire come vuole, ma è limitato dal diritto della famiglia, dai diritti naturali e dalle leggi fondamentali del regno.

Il concetto che il governo dello Stato si basa su un ordine sociale basato sulla famiglia, il potere sovrano e i beni comuni.

La transizione dal concetto feudale del potere, basato su rapporti privati, a un concetto pubblico di governo.

Il processo di manipolazione mentale utilizzato da Big Brother per far accettare ai cittadini il pensiero dello stato, diviso in tre fasi: apprendimento, comprensione e accettazione.

Un ambiente comunitario utopico che presenta una totale mancanza di libertà individuale: identità, nomi e persino la famiglia vengono messi in discussione.

L'uguaglianza totale in un'utopia è uno dei suoi pilastri fondamentali, perciò la proprietà privata è abolita.

La vita in un'utopia è priva di conflitti, scioperi o qualsiasi forma di disordine, il tempo non scorre e l'evoluzione sociale non esiste. Una società statica e perfetta.

Una prospettiva filosofica che afferma l'esistenza di un diritto naturale, un sistema di regole che precede lo Stato e ne definisce i fondamenti.

Un sistema giuridico che considera come diritto solo ciò che viene stabilito dallo Stato, senza considerare l'esistenza di un diritto naturale.

La paura della dissoluzione dell'autorità, che condurrebbe l'uomo allo stato naturale di guerra civile, è il motore principale della filosofia politica di Hobbes.

Hobbes ritiene che l'uomo sia egoista e portato al conflitto con i suoi simili. In società, agisce per amore di sé o per gloria, poiché la ricerca del proprio interesse è fondamentale per la sua sopravvivenza.

Per Hobbes, il sovrano deve avere il potere di censurare e opprimere le idee degli uomini, ritenute la causa principale dei problemi sociali.

Hobbes ritiene che la sua ricerca politica debba seguire il metodo scientifico, come Galileo e Cartesio. Mira a creare una scienza politica esatta, fondata su principi oggettivi e dimostrabili.

Hobbes vuole demolire la tradizione aristotelica, che considera la società politica come un bisogno naturale per lo sviluppo dell'uomo. A differenza di Grozio, Hobbes nega la socievolezza innata dell'uomo.

Secondo Hobbes, il problema fondamentale è l'unità dello Stato, minacciata da divisioni interne come l'oppressione e l'anarchia. Hobbes si concentra sul pericolo dell'anarchia, che ritiene possa portare alla guerra civile e alla disgregazione dello Stato.

Hobbes sostiene che un buon governo è quello in grado di creare uno Stato forte e stabile, così da prevenire la sua distruzione e la ricaduta nello stato di natura. La sua concezione dello stato è quindi incentrata sulla sicurezza e l'ordine.

La guerra civile è considerata da Hobbes come un incubo da cui liberarsi, una calamità da evitare a tutti i costi, poiché simbolo della morte dello Stato. Lo Stato deve essere abbastanza forte da prevenire la possibilità stessa di conflitti interni.

Il Terzo Stato, che rappresentava il 98% della popolazione francese, era privo di privilegi e gravato dal peso delle tasse. Il Primo e il Secondo Stato, composto da Clero e Nobiltà, godevano di privilegi e esenzioni fiscali.

Sieyes sosteneva, nel suo libro 'Che cos'è il terzo stato?', la necessità di un'Assemblea Costituente formata dal Terzo Stato. Questa assemblea, secondo Sieyes, avrebbe dovuto elaborare una Costituzione non 'imposta' dal re, ma frutto del 'potere costituente' della Nazione, cioè del Terzo Stato.

Sieyes, sebbene sostenesse la necessità di un'Assemblea Costituente guidata dal Terzo Stato, non era un egualitario radicale. Riteneva che fosse necessario l'eguaglianza di fronte alla legge e l'abolizione dei privilegi fiscali, ma riteneva che le differenze di rango e di proprietà fossero legittime.

Il pamphlet 'Che cos'è il terzo stato?' di Sieyes fu fondamentale per la diffusione delle idee illuminate e per la presa di coscienza del Terzo Stato sul suo ruolo nella società.

Rousseau è considerato un 'illuminista eretico' perché, pur condividendo alcune idee degli Illuministi, criticava la ragione e la società civile. Rousseau sosteneva che l'uomo nascesse buono e che fosse la società a corromperlo.

Rousseau sostiene che la società è un contratto sociale, un patto tra gli individui che rinunciano alla loro libertà naturale per ottenere la sicurezza e il benessere in una comunità organizzata. Rousseau definisce 'volontà generale' la volontà del popolo sovrano, che non coincide con la somma delle volontà individuali.

Rousseau è considerato il padre della democrazia diretta, perché credeva che il popolo dovesse partecipare direttamente al governo. Inoltre, propose un'educazione basata sulla natura, in cui il bambino sviluppasse la propria autonomia e la propria libertà.

Rousseau è considerato un 'contrattualista atipico' perché divide il processo di 'uscita dallo stato di natura' in tre fasi: la società primitiva (stato di natura), la società civile (corruzione dell'uomo) e la società politica (recupero della moralità).