Lezione 28 (Il lavoro tramite piattaforma digitale) - Slide

Il lavoro tramite piattaforma digitale

• Il lavoro tramite piattaforma digitale, a causa della diffusione delle tecnologie digitali, ha portato a profondi cambiamenti nell'organizzazione aziendale e nei rapporti lavorativi.
• Le tecnologie digitali permettono la fornitura di servizi a distanza, in modo rapido, facile e a prezzi competitivi, soprattutto su richiesta (on demand).
• Questa flessibilità crea una frammentazione nell'offerta di lavoro, portando allo sviluppo di "crowd-work" (il lavoro della folla).
• I committenti utilizzano piattaforme digitali per commissionare micro-compiti a una folla di lavoratori indistinti.
• Questo lavoro remoto è spesso non precedentemente concordato con il committente, creando una competizione tra i lavoratori.

Art. 2, d.lgs. n. 81/2015 e qualificazione del rapporto

• Il legislatore italiano ha creato una disciplina per il lavoro tramite piattaforme digitali, principalmente nell'articolo 2 e negli articoli 47-bis e seguenti del d.lgs. 81/2015.
• L'articolo 2, modificato dal d.l. 101/2019, estende la disciplina del lavoro subordinato anche alle collaborazioni eterorganizzate, anche attraverso piattaforme digitali.
• Ciò significa che lavoratori che svolgono compiti continuativi e prevalentemente personali, su piattaforma digitale, sono considerati subordinati.

Il lavoro tramite piattaforma digitale: la giurisprudenza

• La qualificazione giuridica del rapporto di lavoro dei lavoratori su piattaforme digitali è ancora un tema dibattuto in giurisprudenza.
• La giurisprudenza ha sviluppato diverse interpretazioni: lavoratori autonomi, lavoratori eterorganizzati o subordinati.
• Sentenza del Tribunale di Torino del 7 maggio 2018 e Tribunale di Milano del 10 settembre 2018 hanno inizialmente considerato i rider come collaboratori autonomi. Tuttavia, recenti sentenze hanno invece dimostrato una tendenza all'assunzione di un principio di subordinazione.

Il lavoro tramite piattaforma digitale: artt. 47-bis e ss., d.lgs. n. 81/2015

• Il d.lgs. n. 81/2015, modificato dal d.l. n. 101/2019, ha introdotto un nuovo capo V-bis (Tutela del lavoro tramite piattaforme digitali) includendo nei suoi ambiti una serie di lavoratori che usufruiscono del lavoro attraverso piattaforme digitali.
• L'art. 47-bis disciplina i livelli minimi di tutela per i lavoratori autonomi che effettuano consegne di beni tramite piattaforme digitali, in ambito urbano, tramite bici o scooter.

Forma e obblighi informativi

• I contratti di lavoro dei rider autonomi devono essere provati per iscritto e i lavoratori devono ricevere informazioni utili per la tutela dei loro interessi, dei diritti e della sicurezza.
• Il mancato assolvimento di questi obblighi porta a sanzioni amministrative e al risarcimento del danno per il lavoratore.

Compenso - CCNL

• I contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali stabiliscono i criteri per determinare il compenso dei lavoratori su piattaforme, tenendo conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dell'organizzazione del committente.
• In assenza di contratti collettivi, viene stabilito un compenso minimo orario, parametrato a quelli dei settori affini.
• La legge prevede un'indennità integrativa per il lavoro svolto in orari notturni, festivi o in condizioni meteorologiche avverse.

Tutela antidiscriminatoria

• L'art. 47-quinquies estende ai rider la disciplina antidiscriminatoria che si applica anche ai lavoratori subordinati, garantendo anche l'accesso alla piattaforma.
• È vietato discriminare un lavoratore a causa della mancata accettazione di un ordine.

Tutela infortunistica e tutela della salute e sicurezza sul lavoro

• Rider autonomi sono coperti da assicurazione contro infortuni e malattie professionali, con premio calcolato sul rischio specifico dell'attività.
• Il committente è responsabile della sicurezza sul lavoro, in termini di rispetto del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (d.lgs. 81/2008).

Lavoro tramite piattaforma digitale - la proposta di direttiva europea

• La Commissione Europea ha proposto una direttiva per migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori su piattaforme digitali.
• L'obiettivo è garantire la corretta determinazione della situazione occupazionale, la trasparenza e la responsabilità nella gestione algoritmica del lavoro.
• La direttiva prevede una presunzione legale di subordinazione in caso di controlli dell'esecuzione del lavoro da parte della piattaforma.