Il particolarismo culturale di Boas

Un sistema competitivo in cui le persone si scambiano beni e regali per aumentare la loro reputazione sociale e mantenere l'ordine.

La convinzione che ogni cultura si sviluppa in modo indipendente e deve essere studiata in base al suo ambiente e ai suoi problemi specifici.

La visione secondo cui tutte le culture sono uguali in valore e nessuna è superiore alle altre.

Il pregiudizio che porta a valutare altre culture utilizzando i propri standard culturali come metro di paragone.

Un processo di apprendimento e trasmissione di conoscenze, valori e modelli culturali da una generazione all'altra.

Una scuola di antropologia che enfatizza l'influenza della cultura sullo sviluppo della personalità individuale.

Un insieme di comportamenti, valori e credenze condivisi da un gruppo di persone che caratterizzano un determinato ambiente sociale.

Uno schema di classificazione basato sull'evoluzione lineare delle culture, con i gruppi più primitivi al livello inferiore e quelli più sviluppati al livello superiore.

L'insieme di comportamenti appresi durante l'infanzia e l'adolescenza che caratterizza gli individui di una stessa cultura.

Teoria antropologica che spiega la cultura come un insieme di risposte socialmente organizzate ai bisogni biologici dell'uomo.

La ricerca sul campo di Malinowski nelle isole Trobriand, in cui immerse nella vita locale, cercando di capire la funzione sociale di ogni usanza, anche quelle inusuali

Gli Arapesh, vezzeggiati e nutriti abbondantemente, erano miti e tranquilli, mentre i Mundugumor, allevati con metodi duri, spesso manifestavano comportamenti violenti.

L'autore di "Argonauti del Pacifico occidentale" e "La vita sessuale dei selvaggi della Melanesia nord-occidentale", studioso del funzionalismo antropologico.

L'insieme dei tratti comportamentali appresi durante l'infanzia e l'adolescenza condivisi dai membri di una cultura.

Franz Boas fu un antropologo tedesco-americano che è stato un pioniere negli studi antropologici sul campo e promotore del concetto di relativismo culturale.

Boas enfatizzava l'importanza della ricerca etnografica diretta attraverso l'osservazione e l'interazione con le culture che si studiavano.

Boas incoraggiava i suoi studenti a immergersi nelle culture che studiavano, imparando le loro lingue e vivendo con le persone, al fine di ottenere una comprensione profonda.

Boas ha sviluppato un approccio scientifico all'antropologia, basato sull'osservazione empirica, la raccolta sistematica di dati e l'analisi critica.

Il particolarismo culturale di Boas sottolinea la diversità e l'unicità di ciascuna cultura, evitando classificazioni gerarchiche o evoluzionistiche.

Il relativismo culturale afferma che i valori, le credenze e i comportamenti di una cultura dovrebbero essere compresi all'interno del contesto sociale e storico in cui si sono sviluppati.

Il potlach è una cerimonia tradizionale dei Kwakiutl, durante la quale le persone di alto rango mostrano la loro ricchezza e prestigio attraverso doni e distruzione di beni.

Boas ha dimostrato che il potlach, oltre ad essere un'esibizione di ricchezza, aveva un ruolo importante nel sistema sociale dei Kwakiutl, come la creazione di legami sociali e la regolamentazione delle gerarchie.

Il kula ring è un sistema di scambio cerimoniale praticato nelle isole Trobriand. Le persone scambiano collane di conchiglie rosse con bracciali di conchiglie bianche secondo regole precise, durante visite reciproche tra le isole.

Secondo Malinowski, il kula ring promuove la solidarietà sociale e stabilisce il principio di reciprocità, fondamentale per il diritto e le relazioni sociali degli abitanti delle isole.

La magia è una pratica importante nella vita dei Trobriandesi. Accompagna molte attività, dalla costruzione e la navigazione delle canoe all'agricoltura.

La società Trobriandese è matrilineare, il che significa che la discendenza viene tracciata attraverso la linea materna. Lo zio materno, fratello della madre, ha un ruolo importante nell'educazione e nella tutela dei nipoti.

L'antropologia va oltre la semplice curiosità per usi e costumi stranieri. Comporta un distacco critico e una messa in discussione dell'eurocentrismo.

Il Settecento, con l'Illuminismo, segna l'inizio di una nuova sensibilità antropologica in Europa. Autori come Montesquieu, Voltaire e Diderot hanno anticipato temi antropologici nelle loro opere filosofiche.

L'evoluzionismo era una teoria popolare nella seconda metà dell'Ottocento. Gli antropologi evoluzionisti credevano in schemi di sviluppo storico-culturale universali, che si applicavano a tutte le civiltà.

Lewis Henry Morgan era un antropologo evoluzionista che ha contribuito a definire gli schemi di sviluppo culturale basati su stadi evolutivi, come la selvatichezza, la barbarie e la civiltà.

Lewis Morgan, un antropologo americano, propose uno schema evolutivo che suddivide lo sviluppo della società umana in tre fasi: la vita selvaggia, la barbarie e la civiltà.

Edward Tylor, uno studioso britannico, applicò un approccio evoluzionistico alla storia delle religioni, definendo tre tappe principali: animismo, politeismo e monoteismo, disposte in ordine di complessità.

James Frazer, un antropologo influente, ha condotto studi approfonditi sui miti e sulle religioni, proponendo l'idea che la conoscenza umana si evolve da forme prescientifiche, quali la magia e la religione, verso la scienza moderna.

Franz Boas, un linguista e antropologo americano, ha criticato l'approccio evoluzionistico, sostenendo che ogni cultura deve essere studiata in base al suo contesto specifico.

Bronislaw Malinowski, un antropologo polacco, ha sviluppato il funzionalismo, una teoria secondo cui la cultura è un sistema di risposte socialmente organizzate ai bisogni umani, contribuendo alla sopravvivenza della specie.

Claude Lévi-Strauss, un antropologo francese, ha contribuito allo strutturalismo, un approccio che analizza le strutture mentali universali alla base della cultura e che definiscono il confine tra natura e cultura.

Lo strutturalismo di Lévi-Strauss enfatizza il ruolo del tabù dell'incesto come un principio universale che regola le relazioni familiari, obbligando all'esogamia, ovvero il matrimonio al di fuori del proprio gruppo.