Cap 4 Il metodo sperimentale: empirismo logico e Popper

Il metodo sperimentale: l'empirismo logico e il falsificazionismo di Popper

• Gli assunti scientifici della psicologia ricalcano quelli di altre scienze, come biologia e fisica, proposti da Galileo Galilei.
• Determinismo implica che gli eventi sono collegati da una catena causa-effetto, con l'obiettivo di comprendere tali relazioni.
• Invarianza afferma che a parità di condizioni, la combinazione degli stessi fattori porta allo stesso evento.
• Empirismo implica che la comprensione degli eventi avviene tramite osservazione e verifica empirica di una teoria.
• La capacità di predire fenomeni psicologici è parziale a causa della complessità e plurideterminazione degli eventi.
• Uno stesso evento psicologico può dipendere da diversi fattori, e gli stessi fattori possono portare a eventi diversi.
• Il metodo scientifico prevede la formulazione e verifica di ipotesi, che sono affermazioni da testare su un ambito di interesse.
• Le ipotesi scientifiche spesso derivano da una teoria, ovvero un insieme di preposizioni su un fenomeno specifico.
• Ci sono due modi principali per testare le ipotesi: raccogliere prove che le confermano o prove che le confutano.
• Per l'empirismo logico, il metodo si basa sull'osservazione attraverso un processo di ragionamento induttivo, generalizzando da casi particolari.
• L'empirismo logico sostiene che è scientifico tutto ciò che è verificabile tramite l'esperienza empirica.
• Empiristi logici usano una teoria verificazionista per confermare la "verità" di un'ipotesi.
• Karl Popper (1902-1994) rifiutò l'empirismo logico a favore del metodo ipotetico-deduttivo.
• La conoscenza umana è congetturale e ipotetica, originandosi dalla risoluzione di problemi e contraddizioni tra teoria e fatti.
• Popper sostenne il principio di falsificabilità.
• Un'ipotesi è scientifica solo se è falsificabile.
• Idee o teorie non falsificabili sono intrinsecamente non scientifiche.
• Il procedimento ipotetico-deduttivo non è un ostacolo alla creatività, dato che la disconferma di una teoria porta allo sviluppo di nuove ipotesi.
• Quando un'ipotesi viene sostenuta, si possono trovare nuovi metodi per disconfermarla.
• Poiché un'ipotesi non è "provata" o "dimostrata", ma semplicemente sostenuta dai dati ricavati.
• La dimostrazione sperimentale della verifica delle ipotesi, secondo un punto di vista logico, è indiretta per dimostrare che l'ipotesi nulla è falsa.
• Nel modello di verifica delle ipotesi si formulano due ipotesi statistiche: l'ipotesi nulla (nessuna relazione/differenza) e l'ipotesi alternativa (relazione/differenza esistente).
• La relazione causa-effetto rappresenta solo una delle tante possibilità e potrebbero esserci anche ipotesi alternative.
• Dimostrare che l'ipotesi nulla è falsa è logicamente possibile trattandosi di una sola possibilità.
• La probabilità statistica che i risultati siano casuali deve essere uguale o inferiore al 5% (p ≤ 0.05) per convenzione per dimostrare una relazione.

La misurazione: i concetti fondamentali

• L'operazionalizzazione è la traduzione di un costrutto in indicatori quantificabili.
• Ogni concetto astratto deve essere definito in modo concreto per essere studiato scientificamente.
• Un compito importante del ricercatore è trovare definizioni operative valide.
• Per validità si intende la capacità dello strumento di misurare solamente ciò che si vuole.
• Variabile indipendente è il fattore manipolato dal ricercatore.
• Variabile dipendente è l'effetto osservato o il fattore influenzato.
• Variabile spuria o interveniente è un fattore non previsto che può influenzare i fattori considerati.
• Stanley Stevens (1946) sostenne che ci sono quattro diversi tipi di misurazione a cui si applicano procedure matematiche diverse.
• Le variabili possono differire in termini di misurazione nominale o quantitativa.

Variabili nominali e quantitative

• Le variabili nominali (qualitative o categoriali) consistono nella categorizzazione dei casi.
• Queste variabili possono essere dicotomiche (due valori) o multinomiali (più di due valori).
• Ogni categoria può essere identificata con un numero, utilizzato come "nome della variabile".
• L'unica operazione aritmetica applicabile è il conteggio della frequenza di quanti casi rientrano nelle diverse categorie.
• Le variabili quantitative rappresentano livelli crescenti della variabile misurata tramite numeri o valori.
• Operazioni aritmetiche più sofisticate possono essere utilizzate.
• La scala ordinale attribuisce un valore a ciascuno degli elementi ed indica l'ordine relativo (posizione in classifica). Si possono stabilire relazioni d'ordine e può essere calcolata la mediana.
• La scala a intervalli equivalenti assegna numeri reali a ciò che si sta misurando. Esempio è la data di scadenza, e viene misurata su un intervallo di misura uguale.
• Non esiste un punto zero su questa scala, ma uno "zero relativo" (o convenzionale).
• La scala a rapporti equivalenti deve permettere di calcolare un rapporto significativo tra due cose misurate.
• Deve esserci un punto sulla scala che indica una quantità zero.
• Tutte le operazioni aritmetiche sono possibili.
• Si utilizzano scale a intervalli o rapporti equivalenti nella costruzione di scale di risposta in psicologia.
• Stanley Stevens introdusse il termine "operazionalizzazione".
• L'estroversione può essere misurata misurando il numero di scambi comunicativi dell'individuo con uno sconosciuto.

Le strategie di ricerca

• La verifica delle ipotesi deve basarsi su un metodo scientifico.
• Hendricks e colleghi (1990) ordinano le strategie di ricerca secondo tre dimensioni.
• Una delle tre dimensioni delle strategie di ricerca è il il metodo o disegno di ricerca, che può essere sperimentale, correlazionale o descrittivo.
• Il disegno di ricerca è definito “sperimentale” quando il ricercatore verifica un’ipotesi manipolando e controllando le variabili indipendenti.
• E importante distinguere che esistono due diverse tipologie di esperimento: tra i soggetti (gruppi) o “between-subject" e entro i soggetti (gruppi) o “within-subject".
• Il ricercatore deve controllare o bilanciare quante più variabili spurie possibili.
• Ci sono due modi affrontare il problema delle variabili spurie: tenere conto delle variabili attive e utilizzare un campione casuale e numeroso.
• Il disegno "correlazionale" verifica se esiste una relazione tra due o più variabili misurandole.
• La correlazione indica che le variazioni nel valore di una variabile sono sincronizzate alle variazioni nel valore di un'altra variabile.
• Il coefficiente di correlazione (r) misura la direzione e la forza della correlazione, variando da -1 a +1. Negativa perfetta è -1 e positiva perfetta è +1.
• Solo il metodo sperimentale permette di ricavare relazioni causali.
• Il metodo correlazionale può essere l'unica scelta possibile qualora non sia possibile manipolare le variabili.
• Il disegno di ricerca “descrittivo” è utilizzato nella formulazione di ipotesi.
• L'interferenza dell'osservatore sul fenomeno è un aspetto rilevante nei disegni descrittivi.
• La tecnica del “protocollo quotidiano" utilizza resoconti o diari per ovviare all'interferenza dell'osservatore.
• Esistono possibili fattori di distorsione delle informazioni come le caratteristiche personali dell'osservatore, la tendenza ad osservare solo ciò che è in linea con le proprie ipotesi e la difficoltà a prestare attenzione continua.
• L'uso di più osservatori, uso di una tavola prefissata di categorie descrittive e la registrazione strumentale aiutano a ridurre i fattori di distorsione.
• Un'ultima variante è l’“introspezione sistematica",
• Il metodo di Hendricks e colleghi definisce la strategia di ricerca, che è la misurazione delle variabili in termini oggettivi o soggettivi, entrambe applicabili.
• L'individuo ha difficoltà a cogliere le variazioni soggettive.
• Si utilizzano strumenti che consentono una misura non influenzata o distorta, come gli indici psicofisiologici.
• La misura soggettiva si riferisce alle scale self-report come i test di personalità e di intelligenza.