Lezione 71 (Licenziamento collettivo (delocalizzazioni e regime sanzionatorio) - Slide

Il Licenziamento Collettivo

• La legge n. 234/2021 ha introdotto una disciplina specifica per proteggere il lavoro in caso di delocalizzazione aziendale.

• Questa disciplina si applica a datori di lavoro che abbiano occupato, nell'anno precedente, almeno 250 dipendenti con contratto subordinato (inclusi apprendisti e dirigenti).

• Sono esclusi i datori di lavoro in grave difficoltà finanziaria, che possono ricorrere a procedure di composizione negoziata.

Comunicazione

• Il datore di lavoro deve comunicare l'intenzione di chiudere un ufficio o uno stabilimento, almeno 180 giorni prima, a:

  • Rappresentanze sindacali
  • Enti competenti (Ministeri del Lavoro, Sviluppo Economico, ANPAL)

• La comunicazione deve contenere le motivazioni della chiusura e le informazioni sul personale interessato.

Il Piano

• Entro 60 giorni dalla comunicazione, il datore di lavoro deve elaborare un piano per mitigare gli effetti negativi della chiusura sull'occupazione e sulle risorse economiche.

• Il piano deve essere presentato alle rappresentanze sindacali e alle istituzioni competenti.

• Se c'è un accordo sindacale, il piano viene sottoscritto e il datore di lavoro si impegna a realizzarlo con le modalità concordate.

• Il piano non può durare più di 12 mesi e deve contenere le misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali, la riqualificazione dei lavoratori, le potenziali cessioni dell'azienda o di parti di essa, progetti di riconversione del sito produttivo e i tempi e le modalità di attuazione delle misure previste.

Le Sanzioni

• In caso di mancata presentazione del piano o se il piano non contiene gli elementi previsti dalla legge, vi è una sanzione pari al doppio del contributo previsto per il licenziamento.

• Se non c'è accordo sindacale, la sanzione aumenta del 500%.

• I licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e i licenziamenti collettivi illegittimi sono nulli se non rispettano le procedure previste.

• Il regime sanzionatorio differisce tra lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015, in base alle norme introdotte dalla legge n. 23/2015.

Tutela Reintegratoria Piena

• Questa tutela si applica quando il licenziamento è inefficacie per difetto di forma, ovvero se non rispettate le procedure.

• In questi casi, il lavoratore ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, ad un'indennità risarcitoria per le retribuzioni perdute, al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Tutela Reintegratoria Attenuata

• Questa tutela si applica quando il licenziamento è illegittimo a causa di violazioni dei criteri di scelta dei lavoratori.

• Il lavoratore ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro e ad un'indennità risarcitoria per le retribuzioni perdute, tenendo conto del periodo di estromissione e delle possibili altre attività svolte.

Tutela Indennitaria Forte

• Questa tutela si applica nei casi di inefficacia del licenziamento per vizio di procedura.

• In questi casi, il rapporto di lavoro si risolve con effetto dalla data del licenziamento con un'indennità risarcitoria commisurata ai criteri.

Regime Sanzionatorio d.lgs. n. 23/2015

• In caso di licenziamento collettivo non conforme alla legge, la tutela reintegratoria piena si applica, con reintegrazione del posto di lavoro, indennità e versamento dei contributi.

• In caso di violazione delle procedure o criteri, si applica la tutela indennitaria forte, con risoluzione del rapporto di lavoro e un'indennità risarcitoria non soggetta a contribuzione previdenziale.