Governo di Roma e Patrizi vs Plebei

Il Governo di Roma e il Rapporto tra Patrizi e Plebei

• Il re deteneva funzioni cruciali, ma il Senato, composto dai patrizi (capifamiglia aristocratici), esercitava un notevole potere.
• I patrizi costituivano l'aristocrazia romana, e il Senato iniziò a formarsi tra l'VIII e il VI secolo a.C.
• Roma era una società prevalentemente contadina e pastorale, dove la moneta non era ancora in uso.
• I proprietari terrieri più influenti formavano l'aristocrazia patrizia.
• La plebe includeva piccoli proprietari, braccianti, pastori, commercianti e artigiani, esclusi dal governo.
• Esisteva un sistema di clientela, con plebei (clienti) sotto la protezione di un patrizio (patrono).
• Obblighi del patrono: spiegare le leggi, difendere i clienti in tribunale, fornire assistenza materiale.
• Obblighi del cliente: onorare il patrono, assisterlo in caso di povertà, supportarlo finanziariamente.
• Un elevato numero di clienti conferiva prestigio ai patrizi, diventando uno strumento politico importante, specialmente in epoca tardo-repubblicana.
• Il governo si basava su una struttura aristocratica con un forte sistema di clientela.

Fides: La Virtù Romana nel Rapporto tra Patrono e Cliente

• La fides è un concetto centrale che comprende fedeltà, rispetto e osservanza delle regole.
• Fedeltà implica il rispetto della parola data.
• Rispetto significa astenersi da comportamenti dannosi.
• Osservanza delle regole comporta il seguire rigorosamente le norme stabilite.
• La fides aveva anche una dimensione religiosa, con un culto dedicato alla dea Fides istituito da Numa Pompilio.
• Sia il patrono che il cliente dovevano rispettare la fides, evitando di danneggiarsi a vicenda e lavorando per il bene reciproco.
• La fides divenne cruciale anche nei rapporti tra Roma e i popoli conquistati.
• I popoli conquistati si affidavano alla fides del vincitore, che prometteva protezione.

Supremazia Politica e Privilegio Religioso

• Durante l'età monarchica e repubblicana, i patrizi erano gli unici autorizzati a partecipare alla vita politica.
• I patrizi possedevano le competenze e le risorse economiche necessarie per dedicarsi agli affari pubblici.
• Solo i patrizi, insieme al re, potevano entrare in contatto con la divinità e interpretarne i segni (auspici).
• Ogni iniziativa pubblica o privata doveva essere preceduta dall'accertamento del consenso divino.
• L'attività sacerdotale non era indipendente dalla vita politica; i sacerdoti appartenevano allo stesso ceto dei senatori e magistrati.
• I sacerdoti provenivano da un ceto sociale privilegiato che gestiva in esclusiva il rapporto con la divinità.
• Questo intreccio tra religione e politica consolidò la supremazia politica e il privilegio religioso dei patrizi.

La Schiavitù nell'Antica Roma

• La schiavitù era diffusa, simile a quella in Grecia.
• Le guerre di espansione portarono alla sottomissione di ampie popolazioni, aumentando il numero di schiavi.
• Inizialmente, gli schiavi erano stranieri vinti in guerra, ma poi inclusero anche cittadini romani indebitati.
• Gli schiavi non erano considerati liberi e appartenevano ai padroni, che avevano pieno controllo su di loro.
• Cittadini romani potevano diventare schiavi a causa di debiti insoluti, perdendo la libertà.
• Gli schiavi lavoravano nei campi, nelle case come servitori, o svolgevano compiti specializzati come artigiani e insegnanti.
• La schiavitù influenzava la struttura sociale e l'economia, creando una distinzione tra liberi e schiavi e contribuendo all'accumulo di ricchezze.

La Famiglia Romana e il Ruolo del Pater Familias

• Il termine "familia" si riferiva non solo ai legami di parentela moderni, ma anche all'insieme degli schiavi e beni del capofamiglia.
• La famiglia comprendeva tutti i beni del capofamiglia, come denaro, terre e animali.
• La famiglia romana era un insieme complesso di liberi e schiavi sotto l'autorità del pater familias.
• L'appartenenza alla famiglia non era basata su legami affettivi o di sangue ma sull'autorità del pater familias.
• La gens era un gruppo di famiglie patrizie con lo stesso nome e un antenato comune, spesso leggendario.
• I membri della gens celebravano culti e feste comuni, rafforzando i legami.

L'Autorità del Pater Familias

• L'autorità del pater familias era fondamentale e basata su prerogative stabilite dalla tradizione attribuita a Romolo.
• L'autorità paterna durava fino alla morte del pater familias, e i figli non raggiungevano mai una vera maggiore età finché il padre era in vita.
• Il pater familias aveva il diritto di espellere un figlio, infliggere punizioni fisiche e, in casi estremi, ucciderlo, dopo aver consultato parenti e amici.
• Il pater familias decideva se accettare un neonato o "esporlo" (abbandonarlo).
• Secondo la legislazione di Romolo, rifiutare un figlio maschio comportava la confisca di metà del patrimonio.
• Tutti i beni della famiglia appartenevano al pater familias, che aveva il potere esclusivo sulla gestione della ricchezza familiare.

Le Funzioni del Pater Familias

• Il pater familias presiedeva ai riti e alle cerimonie religiose della famiglia come sacerdote domestico.
• Venerava divinità legate alla casa, come i Lari (protettori della famiglia) e i Penati (associati alla dispensa alimentare).
• Esercitava un potere assoluto, portando a relazioni fredde con i figli.
• Ogni decisione riguardante la vita familiare era in mano al capofamiglia, creando tensioni tra le generazioni.

Il Rapporto tra Padri e Figli

• La concentrazione del potere poteva portare a tensioni e conflitti.
• In casi estremi, ciò poteva culminare nel parricidio, un delitto temuto.
• Le relazioni fra padri e figli si basavano sul concetto di pietas, considerato il "fondamento di tutte le virtù".
• La pietas implicava rispetto, devozione e un senso di responsabilità verso la famiglia.

Pietas: Un Concetto Complesso

• La pietas rappresenta l'atteggiamento di obbedienza e rispetto verso entità percepite come superiori (dèi, patria, genitori).
• Implica un rapporto sbilanciato, dove l'individuo è visto come inferiore rispetto all'entità venerata.
• Porta a comportamenti in cui il dovere prevale sull'affetto o sulla spontaneità.
• L'espressione "la pietas impone che..." sottolinea che il rispetto è un obbligo.
• È vista come un fondamento delle virtù romane, garantendo l'ordine sociale e la continuità delle relazioni familiari.

Le Donne nella Società Romana

• Le donne ricoprivano ruoli fondamentali all'interno della famiglia, ma erano soggette a rigide norme di comportamento.

Ruolo e Autorità

• Con il matrimonio, una donna passava sotto l'autorità del marito, abbandonando quella del padre.
• Questo cambiamento avveniva generalmente in giovane età, intorno ai dodici-tredici anni.
• Nella nuova famiglia, la giovane moglie assumeva una posizione simile a quella di una figlia.

Normative e Leggi

• Romolo autorizzava il marito a ripudiare la moglie in caso di aborto o a punirla severamente per adulterio.
• Le donne erano spesso limitate a compiti domestici, come la filatura della lana.
• Numa Pompilio escluse le donne dagli affari pubblici, vietando loro di parlare in pubblico in assenza del marito.

Cultura e Scrittura

• La cultura romana ha lasciato poche tracce di letteratura scritta da donne.
• La scrittura era vista come una forma di parola pubblica, e le donne erano incoraggiate a rimanere silenziose.
• La storia delle donne romane rimane in gran parte sconosciuta, con i testi prodotti da uomini che stabilivano le norme di comportamento femminile.

Il Ruolo del Re come Supremo Sacerdote

• Il re garantiva l'armonia tra il mondo divino e quello umano.
• Numa Pompilio introdusse culti e collegi sacerdotali per il corretto svolgimento dei riti.
• La divinità poteva punire un re che non rispettava il suo ruolo, come nel caso di Tullo Ostilio.

Interpretazione dei Segni Divini

• Prima di iniziative importanti, i romani consultavano gli dèi per ricevere segni e conferme.
• Segni celesti, fenomeni atmosferici anomali e il volo degli uccelli erano indicatori della volontà divina.
• Gli auguri interpretavano i segni e gli aruspici esaminavano le interiora degli animali sacrificati.

Pax Deorum: La Pace tra Cielo e Terra

• La pax deorum rappresenta la "pace con gli dèi", essenziale per il successo delle iniziative umane.
• La parola "pax" è correlata a "pactum", suggerendo che la pace è frutto di un accordo e implica obblighi reciproci.
• La pace non riguarda solo l'individuo, ma l'intera comunità romana.
• La violazione di questa pace portava a conseguenze negative e richiedeva riti per ristabilire l'armonia.