Filosofie Ellenistiche e Scienza

Periodo storico che segue la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), caratterizzato da un'unificazione culturale e politica del mondo antico sotto l'influsso greco.

Civiltà che emerge nell'Ellenismo, caratterizzata da una simbiosi tra cultura greca e orientale, diffondendosi anche in India e Cina.

Declino delle città-stato greche (póleis) a causa della nuova organizzazione politica multinazionale e della perdita di indipendenza.

Nell'età ellenistica, gli scienziati si concentrano su problemi specifici, mentre i filosofi si dedicano alle interpretazioni generali dell'universo, della conoscenza e della morale.

Centro di studi scientifici nell'età ellenistica, dove scienziati lavoravano e studiavano, stipendiati dallo stato.

Passaggio da un ruolo politico attivo (cittadino) all'essere sottoposto a un monarca (suddito), a causa delle monarchie ellenistiche.

Divisione del sapere in discipline particolari, che si è sviluppata grazie al finanziamento statale delle ricerche.

Nuove scuole filosofiche che sorgono in risposta alle esigenze e ai cambiamenti sociali dell'epoca, offrendo soluzioni etiche a una società in crisi.

Nuove scuole di pensiero che sorgono nell'ellenismo, caratterizzate da dogmatismo e scarsa discussione, concentrandosi su sistemi filosofici completi per l'individuo.

Scuola filosofica ellenistica fondata da Epicuro, che si concentra sulla felicità e la ricerca del piacere tramite la moderazione e l'allontanamento dalle paure.

Scuola filosofica ellenistica fondata da Zenone, che enfatizza la virtù, l'accettazione del fato e la vita in armonia con la natura.

Indirizzo di pensiero, non una scuola in senso stretto, che sottolinea l'impossibilità di raggiungere una conoscenza certa e la necessità di dubitare di tutto.

Caratteristica delle scuole filosofiche ellenistiche, che richiedono ai seguaci un'adesione incondizionata alla dottrina.

Aspirazione a un'unità politica tra i popoli, oltre le barriere nazionali.

Influenza orientale sulla mentalità greca nell'ellenismo, cercando una via per la salvezza individuale.

Distacco della filosofia dalla vita politica e dalle scienze nell'ellenismo, con focus sulla vita privata e morale individuale.

Scuola filosofica fondata da Epicuro, caratterizzata da un'impostazione pratica volta a raggiungere la felicità.

I quattro strumenti filosofici di Epicuro per liberare l'uomo da paure e dolori, raggiungendo la felicità.

Un approccio filosofico che pone la felicità come obbiettivo principale, attraverso la liberazione dalle emozioni negative.

Paure e preoccupazioni nei confronti delle divinità, che Epicuro cercava di sconfiggere con la filosofia.

Paura dell'aldilà e dell'ignoto. Epicuro cercava di eliminarla dalla vita individuale.

Parte della filosofia epicurea che si occupa della conoscenza e delle teorie del conoscere.

Parte della filosofia epicurea che si occupa della natura e dell'universo, aspetti pratici della vita e della ricerca.

Il ramo della filosofia epicurea che si occupa di come vivere una vita felice e virtuosa.

Le sensazioni, le anticipazioni e le emozioni rappresentano il criterio di verità per Epicuro, per orientare l'uomo nella conoscenza e nella ricerca della felicità.

Immagini (éidola) formate dal flusso di atomi provenienti dalle cose, che generano le sensazioni in noi.

Immagini generiche derivanti da sensazioni ripetute nella memoria; esse permettono di prevedere sensazioni future.

Manifestazione incontrovertibile delle cose alla mente; il criterio fondamentale della verità, basato su sensazioni, anticipazioni ed emozioni.

Terzo criterio di verità per Epicuro, così come importanti per la ricerca della felicità.

Regola o criterio per orientare l'uomo nella ricerca della verità e della felicità. Per Epicuro è la logica o teoria della conoscenza.

Le sensazioni derivano dal flusso di atomi staccatisi delle cose, dando luogo alle immagini (éidola) che somigliano alle cose.

Sensazioni derivanti dalla combinazione di due o più immagini diverse nella mente.

Sensazioni di piacere o dolore che guidano le azioni e costituiscono il fondamento dell'etica.

L'errore può esistere nell'opinione (giudizio), ma non nelle sensazioni, concetti o emozioni.

Rappresentazione evidente che funge da criterio di verità; azione dell'oggetto e comprensione dell'intelletto.

Scuola filosofica che considera la virtù l'obiettivo principale, applicata alla logica, fisica ed etica.

Fondatore dello Stoicismo, riunì i suoi allievi nel Portico dipinto di Atene.

Parte della filosofia stoica che studia la conoscenza e il ragionamento.

Schemi mentali che anticipano esperienze future, derivate dall'accumulo di sensazioni.

Tutta la conoscenza deriva dalle impressioni sensibili accumulate dall'anima.

Gli stoici pensano che ogni concetto abbia una relazione triadica tra significante (parola), significato (concetto mentale) e oggetto (cosa concreta).

Forma di ragionamento stoica che collega proposizioni, rendendo la conclusione immediatamente evidente, non basato sulla dimostrazione.

L'idea di un ordine immutabile, razionale e perfetto che governa l'universo, identificato con la divinità.

Materia (passiva) e Dio (attivo, ragione seminale del mondo), che vivifica la materia e determina cicli cosmici.

Vivere secondo natura (e ragione), dove le azioni virtuose sono dovere e virtù l'unico bene.

Considerate malattie dell'anima che impediscono l'armonia con il lógos.

Colui che raggiunge l'apatia (distacco emotivo) vivendo in armonia con la natura e la ragione.

Principio razionale che governa l'universo nello stoicismo.