Filosofia dell'educazione: Lessing e Herder

Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781)

• Lessing era un poeta e drammaturgo tedesco, nonché un importante critico letterario.
• Era figlio di un pastore protestante e la sua opera "Educazione del genere umano" riflette la sua educazione religiosa.
• Lessing credeva che lo scopo dell'educazione fosse preparare l'umanità alla verità divina attraverso una rivelazione progressiva di Dio.
• Credeva che la rivelazione permettesse all'umanità di raggiungere la piena maturazione della ragione e della moralità.

Johann Gottfried Herder (1744-1803)

• Herder criticò la condizione stagnante dell'educazione tedesca.
• Propose un'educazione orientata verso l'ideale dell'umanità intesa come perfezione etico-religiosa ed estetica.
• Attribuiva grande importanza alla cultura greca antica come base per l'intero percorso educativo.
• Herder concepì un progetto educativo volto alla formazione integrale dell'uomo, privilegiando l'esperienza e le fasi di sviluppo.

Immanuel Kant (1724-1804)

• Kant, autore di opere importanti come le "Critiche" e "Antropologia pragmatica", espresse la sua concezione pedagogica principalmente nei suoi quaranta anni di insegnamento universitario.
• Credeva che l'educazione fosse un'esigenza primaria dell'uomo e che essa consiste in un processo che porta al raggiungimento della perfezione della specie.
• Kant indicava quattro fasi dell'educazione: allevamento, disciplina degli istinti, istruzione e formazione pratica.
• Il fine ultimo dell'educazione, secondo Kant, era la libertà.
• Sostiene la validità del modello educativo basato sulla "formazione europea" e che il progresso nel campo educativo deve venire dall'iniziativa privata.
• Sottolineò l'importanza dell'esercizio fisico attraverso giochi e attività.

L'ideale formativo dell'età romantica

• La Rivoluzione industriale e la Rivoluzione francese hanno aperto scenari pedagogici nuovi.
• Il ruolo della cultura, dello Stato e dei "dotti" è stato ridefinito alla luce dei nuovi rapporti tra individuo, Stato e nazione.
• La formazione morale dell'individuo si fondeva con la formazione etica della collettività.

L'innovamento pedagogico del Romanticismo

• Il Romanticismo si concentra sulla valorizzazione della naturalità e delle potenzialità dell'uomo.
• La cultura viene considerata come la realizzazione delle potenzialità umane, attraverso un percorso educativo che ne rispetta la naturalità.
• Il Romanticismo valorizza altri contesti educativi, come la Bildung, ovvero il percorso di autoformazione dell'individuo.

Johann Wolfgang Goethe (1749-1832)

• "L'uomo si conosce solo in quanto conosce il mondo, di cui acquista coscienza dentro di sé o con l'acquisto di se nel mondo".
• Il suo romanzo "Wilhelm Meister", un Bildungsroman, testimonia l'evoluzione del suo pensiero pedagogico.
• Nel romanzo, Wilhelm intraprende un percorso formativo che lo porta attraverso diverse tappe, dalla vocazione teatrale, alla medicina, fino alla partecipazione attiva alla società.

Friedrich Schiller (1759-1805)

• Nelle "Lettere sull'educazione estetica dell'uomo", Schiller sostiene che il compito dell'educazione è di realizzare un'armonica concordanza tra la dimensione sensibile e quella razionale nell'uomo.
• L'arte classica, secondo Schiller, è l'unica capace di assolvere tale missione educatrice, perché è una sintesi di forma e materia.
• Credeva che "l'uomo è veramente e integralmente se stesso quando gioca".

Johann Paul Richter (1763-1825)

• Nei "frammenti del poema pedagogico Levana o teoria dell'educazione", Richter affronta il problema dell'educazione attraverso analisi psicologiche e ispirazione rousseauiana.
• Sostiene che l'educazione deve formare prima l'uomo e poi il cittadino attraverso un approccio indiretto.
• Attribuisce un ruolo fondamentale educativo alla famiglia.

La pedagogia idealistica

• L'idealismo tedesco pone al centro della responsabilità educativa lo Stato etico.
• La formazione individuale è strettamente legata al compito storico e all'inserimento della persona nello Stato e nella nazione.
• La pedagogia idealistica subordina il valore individuale al destino collettivo.

Johann Gottlieb Fichte (1762-1814)

• Fichte, nei "Discorsi alla nazione tedesca", presenta un programma politico per il riscatto nazionale, attribuendo all'educazione un ruolo centrale.
• L'educazione deve formare l'uomo e tutti gli uomini, con l'obiettivo di raggiungere un perfezionamento morale e un'identità nazionale.
• Il modello educativo di Fichte si basa su un rigido formalismo da parte del maestro, che conduce alla formazione di una forte volontà, coerente con il "tu devi" di Kant.
• Credeva fosse necessario interrompere la spirale che porta le nuove generazioni a formarsi attraverso l'imitazione degli adulti, proponendo collegi sociali dove i giovani possano apprendere l'ordine sociale e umano.
• Riconosce l'importanza dell'educazione popolare di Pestalozzi, pur criticandone il suo ottimismo nel ruolo educativo della famiglia.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)

• Hegel sostiene che l'educazione svolge la funzione fondamentale di conservare l'identità nazionale attraverso la cultura.
• La formazione dell'individuo si realizza nella realtà storico-sociale, passando attraverso la famiglia, la scuola, la società civile e lo Stato.

Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854)

• Schelling attribuisce grande valore alle scienze naturali e a quelle umanistiche.
• Credeva che la didattica dovesse essere fondata sul presupposto che ciascuna disciplina elabora un aspetto particolare del sapere, trovando nella filosofia la sua sintesi finale.
• Credeva che la molteplicità del reale si risolvesse nell'Assoluto, dove spirito e natura si identificano.