Lezione 20 (Effetti della separazione) - Slide

La separazione personale tra coniugi crea una situazione provvisoria in cui il vincolo coniugale persiste, ma i doveri matrimoniali sono sospesi.

Durante la separazione non si è più obbligati a vivere insieme. Il giudice può autorizzare la separazione.

Il dovere di fedeltà non è più obbligatorio durante la separazione, ma il rispetto reciproco è ancora richiesto.

Il coniuge economicamente più debole ha diritto ad un assegno di mantenimento.

La legge presuppone che il figlio concepito durante il matrimonio sia del marito. Questa presunzione cessa dopo 300 giorni dalla separazione.

La moglie può mantenere il cognome del marito, ma il giudice può vietarlo se crea problemi.

Il dovere di assistenza morale e collaborazione reciproca non sono obbligatori durante la separazione.

Gli obblighi verso i figli durante la separazione restano invariati.

La comunione legale tra coniugi si scioglie al momento della separazione, sottoscritta e omologata dal Tribunale.

Un coniuge separato può adottare in casi particolari senza che l'altro coniuge diventi genitore adottivo. Non è possibile richiedere l'adozione piena.

Il coniuge senza redditi adeguati ha diritto a un assegno di mantenimento se non gli viene addebitata la separazione.

Il provvedimento di separazione regolamenta l'affidamento dei figli, scegliendo tra affidamento condiviso o a un solo genitore, con conseguente assegno di mantenimento.

Il coniuge può conservare il diritto di abitazione nella casa familiare, in morte del coniuge, se gli era stata assegnata durante la separazione.

L'impresa familiare non si scioglie con la separazione.

Il fondo patrimoniale non si scioglie con la separazione, perché garantito alle esigenze della famiglia.

I diritti successori rimangono, tranne che per il coniuge cui è stata addebitata la separazione.

La separazione legale è un provvedimento giudiziale che interrompe la convivenza dei coniugi, ma non scioglie il matrimonio.

Decisione giudiziale riguardo a quale coniuge può continuare ad abitare nella casa familiare con i figli, in caso di separazione.

Il coniuge a cui viene imputata la responsabilità della crisi del matrimonio.

Il coniuge con addebito perde i diritti successori del coniuge deceduto, tranne per alcuni casi specifici.

Un'eventuale somma di denaro destinata al coniuge con addebito in caso di decesso dell'altro, legato all'eredità.

Fornitura di beni e servizi ai fini della sussistenza, in caso di bisogno.

Questi obblighi non sono più vigenti nella fase di separazione.

La corrispondenza dei redditi alla situazione economica vissuta durante il matrimonio.

Livello di vita goduto durante il matrimonio, basato su spese, redditi e disponibilità.

Somma di denaro destinata a mantenere il coniuge più debole secondo lo standard di vita matrimoniale.

Capacità di guadagno dei coniugi durante il matrimonio.

Interpretazione stabilita in materia giudiziaria attorno a un caso o un concetto.

Livello di vita che le potenzialità economiche della coppia potevano garantire.

Non è richiesto per ottenere l'assegno di mantenimento.

Non è preso in considerazione dai giudici quando si valuta l'assegno di mantenimento.

La separazione spesso porta a un impoverimento complessivo della coppia, con due case, doppia spesa per utenze e altri costi.

L'assegno viene determinato in base alle circostanze e ai redditi dell'obbligato, tenendo conto della situazione economica di entrambi i coniugi.

Il giudice considera redditi da lavoro, pensione, capitale, proprietà, risparmi, elargizioni e convivenza more uxorio.

I miglioramenti economici del coniuge che riceve l'assegno, se naturali e prevedibili, possono essere considerati per la quantificazione dell'assegno.

Non si considerano guadagni futuri ipotetici, come i compensi per danni da illecito extracontrattuale.

L'assegnazione della casa familiare è disciplinata dall'articolo 337-sexies del Codice Civile.

Significa convivere come marito e moglie senza essere sposati.

La casa familiare può essere un asset importante per il coniuge che riceve l'assegno, influenzando la sua capacità economica.

L'assegno di separazione si basa sul tenore di vita goduto durante il matrimonio, mentre l'assegno divorzile è assistenziale, compensativo e perequativo.

La breve durata del matrimonio non impedisce il diritto all'assegno, ma può influire sul suo valore. Se è molto breve, la condivisione di vita e l'affetto coniugale potrebbe non essere riconosciuti.

La convivenza non è necessaria per richiedere l'assegno di separazione. L'assenza di convivenza può essere dovuta a diverse situazioni e non nega la comunione spirituale e materiale.

La capacità di lavorare del coniuge è un fattore importante per determinare l'entità dell'assegno. Il giudice valuta il potenziale di guadagno del coniuge.

I fattori che influenzano l'assegno di separazione sono: il tenore di vita durante il matrimonio, la durata del matrimonio, la capacità di lavorare dei coniugi e la presenza o meno di figli.

L'affectio coniugalis indica il sentimento d'amore, affetto e legame tra i coniugi. La sua assenza, nel caso di matrimoni brevi, può negare il diritto al mantenimento.

Sì, la coppia può scegliere di separarsi e chiedere al giudice l'autorizzazione. La separazione non scioglie il matrimonio, ma sospende i reciproci doveri.

È uno stato provvisorio in cui il matrimonio non è sciolto, ma i doveri reciproci sono sospesi. I coniugi non sono più obbligati a vivere insieme.