Economia dell'Innovazione

La visione sociale del cambiamento tecnologico di Marx enfatizza il ruolo della lotta di classe. Le innovazioni sono viste come il prodotto di conflitti tra gruppi sociali e classi, in particolare derivanti dalla competizione capitalistica e dall'espansione dei mercati. Le tensioni sorgono attorno alla distribuzione di risorse e benefici.

Babbage, inventore e manager, introduce il concetto di "manifattura" come produzione su larga scala di pezzi identici, in contrasto con il "fare" che si riferisce alla produzione di singoli pezzi. Questo approccio evidenzia l'importanza della specializzazione e dell'apprendimento per l'avanzamento tecnico, sottolineando gli aspetti organizzativi dell'innovazione.

Usher propone un processo strutturato e cumulativo per l'innovazione, suddiviso in quattro fasi: percezione del problema, intuizione iniziale e comprensione, modifiche e miglioramenti progressivi, e infine l'adattamento al contesto economico, tecnologico e settoriale.

Schumpeter fu il primo a riconoscere il ruolo fondamentale dell'innovazione nelle moderne economie industriali. Ha identificato il potenziale di innovazione per generare extraprofitti e permettere alle aziende di sfuggire alla concorrenza perfetta. Il suo lavoro ha gettato le basi per l'economia dell'innovazione.

Nel suo primo modello, Schumpeter si concentrava sulle piccole e medie imprese (PMI) europee dopo la Seconda Rivoluzione Industriale. L'imprenditore è la figura chiave, e l'innovazione è il risultato di una continua competizione tra individui che cercano soluzioni nuove a problemi specifici.

Nel suo secondo modello, Schumpeter spostò l'attenzione sulle grandi imprese burocratizzate statunitensi. L'innovazione nasce da processi collaborativi e di squadra all'interno di queste grandi organizzazioni. Le grandi imprese tendono a dominare l'innovazione grazie alle loro maggiori risorse e strutture organizzative dedicate alla ricerca e sviluppo (R&D).

Il processo di creazione di nuovi prodotti o processi produttivi, spesso guidato da esigenze di mercato o da scoperte scientifiche.

Un tipo di ricerca che mira ad ampliare la conoscenza scientifica senza un obiettivo specifico o legami diretti con prodotti o processi produttivi.

Un tipo di ricerca che utilizza le conoscenze scientifiche o ne genera di nuove per creare prodotti o processi produttivi innovativi.

La realizzazione concreta di un nuovo prodotto o processo, partendo dai risultati della ricerca.

Un modello che descrive l'innovazione come un processo lineare, sequenziale e unidirezionale, con la ricerca come punto di partenza.

Un modello che descrive l'innovazione come un processo iterativo e bidirezionale, con feedback continui tra le fasi e tra innovazione e scienza.

Un processo di apprendimento che si basa sull'esperienza diretta, spesso durante la produzione.

Un processo di progettazione che combina conoscenze o componenti esistenti per creare nuovi prodotti o processi.

Secondo Schumpeter, l'imprenditore è un attore a razionalità limitata, le cui decisioni sono influenzate da risorse e tempo limitati, impedendogli di raggiungere una perfetta ottimizzazione.

Schumpeter considera la tecnologia e la scienza come fattori esogeni nello sviluppo dell'innovazione, senza approfondirne il ruolo.

Schumpeter si concentra sulle innovazioni radicali, sottovalutando l'impatto delle innovazioni incrementali, che invece sono cruciali per il cambiamento tecnologico continuo.

Schumpeter non analizza in profondità la diffusione delle innovazioni, anche se riconosce che le imprese esistenti possono resistere ai nuovi prodotti o processi.

Neoclassici ed evolutivi concordano sul fatto che le opportunità scientifiche e tecnologiche influenzano il tasso di progresso tecnologico. Dove ci sono più opportunità, ci sono più innovazioni.

Sia i neoclassici che gli evolutivi riconoscono che gli incentivi economici sono cruciali per stimolare l'innovazione. L'appropriabilità, ovvero la capacità di ottenere profitti e bloccare l'imitazione, spinge le aziende a investire in ricerca e sviluppo (R&S).

Un'alta appropriabilità, sebbene spinga l'innovazione, può limitare la diffusione dell'innovazione, ostacolando la condivisione di informazioni e conoscenza tra le aziende.

Sia i neoclassici che gli evolutivi concordano sul fatto che la domanda influenza il tasso di innovazione. Una domanda elevata incentiva le aziende a investire di più in R&S.

Il tipo di conoscenza che genera innovazione può essere specifica o generica, tacita o codificata, complessa o indipendente.

Un modello che descrive le diverse tipologie di imprese in base alla loro strategia tecnologica e capacità di innovazione.

Un tipo di innovazione caratterizzata da alta opportunità, bassa appropriabilità e bassa cumulatività. Le innovazioni sono diffuse e provengono principalmente da piccole imprese.

Un tipo di innovazione caratterizzato da alta appropriabilità e cumulatività a livello d'impresa, con innovazioni provenienti principalmente da grandi imprese.

È una misura di quanto è facile per un'azienda proteggere la propria innovazione dalla concorrenza. Un'alta appropriabilità significa che è difficile copiare l'innovazione.

Un tipo di innovazione che si basa sulle conoscenze esistenti e sulle precedenti innovazioni.

Questo tipo di conoscenza è difficile da descrivere o trasferire, spesso si basa sull'esperienza e sul know-how.

Questo tipo di conoscenza è facile da descrivere e trasferire, come una ricetta o una procedura.

Le attività di un'impresa non si sviluppano casualmente, ma seguono una logica di continuità basata sulla sua storia e sulle sue competenze, creando un nucleo stabile di attività produttive e evitando dispersioni strategiche.

L'azienda integra verticalmente le sue attività per coordinare le competenze, ridurre i costi di transazione e proteggere le innovazioni.

L'azienda si espande in settori vicini a livello di conoscenze e risorse.

Un esempio di diversificazione in cui le aziende si espandono in settori che utilizzano tecnologie simili.

Combinazione di centralizzazione e decentralizzazione, i network facilitano il coordinamento e la condivisione di conoscenze complesse.

Esempi di network basati su differenti livelli di collaborazione e focus.

I modelli e le dinamiche attraverso cui le innovazioni si sviluppano e si diffondono in un sistema economico.

Un modello di diffusione che combina una funzione esponenziale modificata e una logistica, permettendo di considerare sia le informazioni interne che quelle esterne. Il grado di asimmetria del sentiero di diffusione dipende dal peso relativo delle informazioni esterne.

La possibilità di avere diverse intensità di comunicazione interna in sottogruppi specifici all'interno del campione, rendendo il sentiero di diffusione asimmetrico.

I modelli basati sulla massa critica non si concentrano sulla razionalità economica per spiegare le scelte di adozione, ma assumono che le decisioni individuali siano determinate da criteri e comportamenti specifici. Le dinamiche aggregate del processo di diffusione sono poi derivate da queste ipotesi.

La situazione in cui le imprese hanno diverse modalità di adozione di un'innovazione, a causa dell'incertezza radicale e delle diverse esperienze passate.

Un modello semplificato che assume che tutte le imprese producano lo stesso bene, ma con diverse tecnologie di processo che danno luogo a costi medi costanti.