Diritto della Sicurezza del Lavoro - Modulo I

Standard minimo di tutela per i lavoratori, con responsabilità sociale dell'impresa nell'integrare nella valutazione dei rischi le esigenze di protezione. Il legislatore incentiva l'adozione di pratiche di responsabilità sociale oltre lo standard minimo.

Disposizioni specifiche su salute e sicurezza elaborate da esperti (es. UNI, ISO). Non obbligatorie di per sé, ma possono diventarlo per alcune categorie.

Disposizioni specifiche su salute e sicurezza create da esperti, non obbligatorie per legge ma possono diventarlo tramite recezione da parte delle leggi.

Soluzioni normative validate da esperti, non obbligatorie ma potrebbero essere rilevate in caso di mancata adozione.

Soluzioni coerenti alla normativa, validate da soggetti pubblici, non obbligatorie, ma il datore senza tale adozione puo' essere chiamato in causa.

Documento Valutazione Rischi, documento obbligatorio per le aziende per la valutazione dei rischi in ambito lavorativo e le misure di prevenzione.

La completezza e la presenza delle informazioni richieste, con data certa per la validazione ed affidabilità.

Insieme di informazioni comuni a tutti i DVR, indipendentemente dal settore produttivo dell'azienda.

Informazioni riguardanti il settore o il tipo di rischio specifico dell'azienda.

Il DVR deve essere redatto per iscritto con data certa, anche se ora è spesso un documento elettronico.

Data precisa e inconfutabile del DVR, verificata con le firme di RSPP, RLS e MC oltre al DL.

Il DVR deve essere conservato presso l'azienda o l'unità produttiva.

Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RLS) ha un obbligo di riservatezza su informazioni contenute nel DVR.

Figure aziendali che rappresentano i lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro. Il numero minimo è stabilito dal Testo Unico, ma i contratti collettivi possono prevedere più RLS.

Accordi tra datori di lavoro e sindacati che definiscono le condizioni di lavoro, comprese le modalità di elezione e il numero minimo di RLS.

Il Testo Unico stabilisce il numero minimo di RLS in base al numero di dipendenti, ma i contratti collettivi possono prevedere numeri maggiori.

Gruppi composti da rappresentanti datoriali e dei lavoratori, che vengono nominati dai sindacati. Gestiscono la sicurezza aziendale su base territoriale.

Leggisuzioni che fissano le regole generali per la sicurezza sul lavoro, come i requisiti minimi per i RLS.

Corpi Sindacali (datoriali e di lavoratori) che nominano gli organismi paritetici.

Gli organismi paritetici operano a livello territoriale spesso regionale o provinciale, ma trovano la loro disciplina in contratti collettivi e nel Testo Unico.

Modifiche introdotte al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro nel 2021, che interessano anche gli organismi paritetici.

Formazione specifica per lavoratori con compiti cruciali per la sicurezza aziendale, come dirigenti, preposti e RLS.

Dirigenti e preposti, RLS, e anche gli incaricati alla gestione dell'emergenza. Il datore di lavoro dovrebbe ricevere una formazione specifica, ma non è obbligatorio.

I contenuti minimi della formazione sono stabiliti dalla legge, dal contratto collettivo o da specifiche norme per i diversi ruoli (ad esempio, il RLS ha un contenuto formativo diverso dal dirigente).

La formazione deve avvenire durante l'orario di lavoro e senza costi per il lavoratore.

La formazione va ripetuta periodicamente per tenere conto dell'evoluzione dei rischi lavorativi o dell'insorgenza di nuovi rischi.

Un lavoratore che ha un rapporto continuativo con l'impresa, la collaborazione con la piattaforma è coordinata e continuativa.

Un lavoratore che NON ha un rapporto continuativo con l'impresa, la collaborazione con la piattaforma è occasionale e saltuaria.

Norma che introduce tutele minime per i riders autonomi occasionali, garantendo loro il diritto all'informazione sulla sicurezza sul lavoro, l'applicazione del TU/2008 e l'uso di DPI forniti dalla piattaforma.

L'articolo è pensato solo per i riders e non si applica a tutti i lavoratori tramite piattaforma digitale. Manca una normativa specifica per le altre professionalità.

L'articolo 2 si applica ai lavoratori con collaborazione continua, mentre l'articolo 47bis si applica ai riders autonomi occasionali. La normativa per altre professionalità digitali è ancora in fase di definizione.

Legge in fase di attuazione che mira a definire un quadro normativo specifico per i lavoratori tramite piattaforme digitali.

Un lavoratore con un rapporto continuativo con l'impresa, dove la collaborazione è coordinata e continuativa, ma con una certa autonomia.

Se non c'è un rapporto continuativo, la normativa specifica per i riders autonomi occasionali si applica solo se si tratta di fattorini. Per altre professionalità non è chiaro quale normativa applicare.

Il DVR è adattato alle dimensioni dell'impresa, con meno obblighi per le aziende più piccole.

Il Testo Unico (TU) è adattato a casi specifici come le forze armate o le università, con regole specifiche.

I lavoratori autonomi hanno un livello di tutela diverso dai lavoratori subordinati, con obblighi di autoprotezione.

Il TU si applica anche ai lavoratori flessibili, con obblighi che ricadono sia sui datori di lavoro che sui lavoratori stessi.

I volontari hanno obblighi di autoprotezione e sono equiparati ai lavoratori autonomi.

Addetti all'impresa familiare, coltivatori diretti, artigiani e piccoli commercianti sono considerati lavoratori autonomi.

Il TU tiene conto del numero di lavoratori per determinare alcuni obblighi, ma non tutti i tipi di lavoratori sono calcolati.

Alcuni lavoratori sono calcolati in modo parziale, come le frazioni di un'unità lavorativa in base al tempo.

I collaboratori familiari, tirocinanti, volontari, studenti, lavoratori autonomi non sono inclusi nel computo dei lavoratori per alcuni obblighi.

I lavoratori a tempo determinato in sostituzione e i lavoratori occasionali non sono inclusi nel computo dei lavoratori per alcuni obblighi.