Differenze Culturali e Diritti Umani

Un ordine esecutivo emesso dal Presidente Barack Obama nel 2014 con l'obiettivo di dare un'assistenza legale a 11 milioni di immigrati senza documenti negli Stati Uniti. L'ordine non è mai stato attuato a causa dell'opposizione politica e di diverse cause legali.

Un ordine esecutivo emesso dal Presidente Donald Trump nel 2017 che proibiva l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di alcuni paesi a maggioranza musulmana. L'ordine è stato contestato in tribunale e alla fine revocato da Biden.

Il concetto di un governo che promuove il benessere e i diritti dei suoi cittadini, come un governo giusto, efficiente e responsabile. Questo concetto è stato esplorato da molti filosofi e leader politici nel corso della storia, tra cui il politico ateniese Solone.

Il principio secondo il quale un popolo ha il diritto di scegliere il proprio sistema di governo e come governarsi. Questo potrebbe entrare in conflitto con i diritti umani se le scelte del popolo violano i diritti umani.

La capacità di riconoscere e apprezzare la diversità culturale e le varie identità all'interno di una società.

La condizione ideale di benessere a cui un governo dovrebbe aspirare, in cui tutti i cittadini possono vivere una vita significativa, prospera e libera.

L'opera del pittore italiano Ambrogio Lorenzetti, creata nel 1338-1339, che rappresenta un'allegoria del buon governo in un contesto urbano. Questi affreschi offrono una rappresentazione visiva di un governo ideale che promuove la giustizia sociale e la prosperità.

Un periodo in cui un capo di stato o di governo ha un potere limitato o ridotto, spesso perché il suo mandato sta per scadere o perché il suo partito ha perso il controllo del Parlamento.

Il processo mediante il quale gli esseri umani diventano agenti pienamente sviluppati, attraverso l'acquisizione del linguaggio e l'interazione con gli altri.

L'interazione con gli altri è essenziale per lo sviluppo del linguaggio e l'acquisizione del senso di sé, ma non definisce l'identità.

Il processo di scoprire e negoziare la propria identità, attraverso l'interazione con altri.

La necessità di essere riconosciuti dagli altri come individui unici, un bisogno fondamentale che si manifesta quando la nostra identità è messa in discussione.

La politica che si concentra sull'uguaglianza di tutti gli individui, con un focus sulla dignità e il pari rispetto.

La politica che riconosce la diversità e l'unicità di ogni individuo, promuovendo l'autenticità e la valorizzazione della diversità.

L'idea che tutti gli individui hanno un valore intrinseco, indipendentemente dalle loro differenze, una visione che ha portato alla promozione del pari rispetto.

La politica che promuove il rispetto delle differenze, riconoscendo e valorizzando le identità individuali.

Il riconoscimento reciproco come elemento fondamentale per l'istituzione di legami tra persone, secondo Hegel, è il punto di svolta che ha cambiato la storia. La Rivoluzione di Haiti (1805) è un esempio di questo.

Taylor si interroga sul perché il tema del riconoscimento della specificità culturale dei gruppi è diventato cruciale nelle agende politiche. Questo è un problema legato al 'revival etnico'.

La nostra identità personale è un processo narrativo, la cui costruzione è influenzata dal tema del riconoscimento. Questo forma la nostra identità.

I liberali, basati sulla teoria kantiana, sostengono il principio di dignità universale per tutti gli esseri umani, difendendo la politica del pari rispetto. Essi credono che l'enfasi sulla diversità possa portare alla discriminazione.

I comunitari, influenzati dalla teoria herderiana, sostengono la politica della differenza, affermando che la nostra identità culturale ci rende unici e meritevoli di riconoscimento.

I liberali credono che la questione dell'identità sia una scelta individuale ('from nowhere'). Sartre afferma che l'essere umano è libero di scegliere chi vuole essere, e la sua essenza è quella della libertà.

Il liberalismo sostiene che l'identità non è predefinita, ma una scelta individuale. I comunitari, al contrario, credono che la nostra cultura e comunità ci definiscono e che la diversità è fondamentale per la nostra identità.

Taylor afferma che la questione morale ci spinge a superare l'arroganza e ad adottare un approccio di studio culturale comparativo, riconoscendo che il valore relativo delle culture non è immediatamente evidente.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) sono 17 obiettivi ONU che guidano le azioni globali per un futuro sostenibile. Definiti nell'Agenda 2030, questi obiettivi affrontano sfide globali come la povertà, la fame, la salute, l'istruzione, l'uguaglianza di genere, l'acqua pulita, l'energia pulita, il lavoro dignitoso, l'industria, l'infrastruttura, le disuguaglianze, le città sostenibili, i modelli di consumo e produzione sostenibili, l'azione per il clima, la vita acquatica e la vita sulla terra.

L'UNESCO si concentra sull'obiettivo 16 degli SDG, che riguarda la pace, la giustizia e istituzioni forti. Questo obiettivo promuove il dialogo interculturale, la cittadinanza internazionale, la sicurezza dei giornalisti, la protezione del patrimonio culturale e naturale e il rafforzamento della governance.

Secondo Gandhi, nessuna cultura può sopravvivere se esclude le altre. La diversità culturale è importante per l'evoluzione e la crescita di tutte le culture. La diversità è come l'ossigeno per le culture, senza la quale non possono sopravvivere.

Rawls sostiene che ogni paese ha il diritto di decidere chi entra e chi no. Questo principio di autolegittimazione dei popoli entra in conflitto con i diritti umani universali, creando tensioni tra diritto alla cittadinanza e altri diritti fondamentali.

La spinta universalistica promuove l'uguaglianza, mentre la spinta particolaristica promuove l'affermazione della diversità. Questa tensione è presente nel dibattito sulla cittadinanza e i diritti umani.

Il diritto alla cittadinanza è un diritto politico cruciale, in quanto garantisce la tutela delle persone da parte delle istituzioni. Senza cittadinanza, l'individuo non può beneficiare pienamente dei diritti umani.

La Carta dei diritti e delle libertà garantisce i diritti e le libertà ai cittadini canadesi, con alcune restrizioni ragionevoli definite dalla legge. Queste restrizioni devono essere chiaramente giustificabili in una società libera e democratica.

Il modello del "Melting pot" americano, popolare agli inizi del Novecento, promuoveva l'integrazione degli immigrati nella società americana. Gli Stati Uniti attiravano immigrati in cerca di opportunità economiche e politiche.

La libertà personale non può essere limitata arbitrariamente. Ogni restrizione deve essere giustificata dalla legge e deve essere proporzionata all'obiettivo che si vuole raggiungere.

Il diritto alla cittadinanza non dovrebbe essere limitato a pochi, ma dovrebbe essere un accesso alla comunità politica per tutti coloro che desiderano contribuire. La cittadinanza dovrebbe essere inclusiva e non esclusiva.

La Carta dei diritti e delle libertà include il diritto alla libertà di coscienza, di credo, di opinione ed espressione, di riunione pacifica e di associazione.

Il principio di non discriminazione promuove l'uguaglianza di trattamento per tutti, ma consente la discriminazione positiva, come misure che aiutano le persone svantaggiate a raggiungere l'uguaglianza.

Riconosce i diritti preesistenti degli aborigeni e dei trattati. Definisce anche chi si qualifica come 'popolo aborigeno del Canada'.

La legge che definisce chi è un 'indiano' secondo la legge. Questo atto ha un'influenza significativa sui diritti degli aborigeni.

Questa persona ha sfidato il sistema legale canadese quando ha perso il suo status di 'indiana' a causa del suo matrimonio con un uomo non indiano.

La Corte canadese ha riconosciuto che la Carta dei diritti e delle libertà ha effetto retroattivo. Quindi si applica anche alle leggi in atto prima del 1982.

Il concetto di refoulement in psicoanalisi, secondo Freud, indica il processo di rimozione di pensieri, desideri o traumi dolorosissimi dalla coscienza e il loro trasferimento nell'inconscio. Questi contenuti rimosso possono manifestarsi in forme inconsce come sogni, lapsus o comportamenti.

Il concetto di 'inconscio coloniale' si riferisce alla rimozione sistematica da parte degli europei della storia e dell'impatto del colonialismo. Questa rimozione impedisce una completa consapevolezza delle conseguenze del colonialismo sulla società odierna e sulla cultura.

La Dichiarazione Universale dei diritti umani (DUDH) fu emanata dall'ONU nel 1948. Questa dichiarazione promuove l'uguaglianza e i diritti fondamentali per tutti gli esseri umani senza distinzione di razza, sesso, religione o qualsiasi altra condizione. È stata firmata da molte nazioni dopo la Seconda Guerra Mundialee è considerata un documento fondamentale per la protezione dei diritti umani in tutto il mondo.

L'American Anthropological Association (AAA) ha criticato la DUDH per il suo carattere troppo astratto e per non aver preso in considerazione le differenze culturali. L'AAA ha sostenuto che i diritti umani siano una costruzione culturale occidentale e che la DUDH non potesse essere applicata universalmente senza tenere conto delle specificità di ogni cultura.

Il relativismo culturale è la convinzione che le diverse culture e i loro valori siano da considerareuguali e rispettabili. Significa riconoscere che ciò che è giusto o sbagliato è definito all'interno di ogni cultura e non esiste un unico standard morale universale. Questa posizione può essere criticata perché potrebbe giustificare pratiche che sono considerate inaccettabili da un punto di vista universale, come la violenza o la discriminazione.

Un critica al relativismo culturale è che rischia di portare a un eccesso di tolleranza e di accettare qualsiasi pratica o comportamento senza tenere conto dei principi universali di giustizia e diritti umani. Se accettiamo che ogni cultura definisca la propria libertà e giustizia, rischiamo di perdere di vista il fatto che alcuni comportamenti sono oggettivamente sbagliati e non dovrebbero essere tollerati al di là delle differenze culturali.

La DUDH è stata criticata per non aver considerato adeguatamente la 'embeddedness' degli individui all'interno delle loro culture. Cioè, ha sottovalutato il fatto che le identità individuali sono influenzate dai valori e dalle norme culturali in cui siamo inseriti. Questa critica sottolinea l'importanza di considerare il contesto culturale nell'applicazione dei diritti umani e di non applicare un modello universale senza adattarlo alle specifiche situazioni culturali.

Il rispetto delle differenze culturali è un principio fondamentale per la promozione di un mondo più giusto e pacifico. Comporta il riconoscimento e l'accettazione della diversità di idee, costumi e tradizioni tra i diversi gruppi culturali. Tuttavia, è importante distinguere il rispetto dalle concessioni o dalla tolleranza di pratiche che violano i diritti umani fondamentali come la discriminazione, il razzismo o la vioenza.