rinascimento

Ogni azione e decisione è determinata da fattori esterni all'individuo.

Esiste un'area di autodeterminazione, dove le persone hanno potere sulle proprie azioni e giudizi.

Si può conciliare la libertà con il determinismo causale.

Capacità di decidere tra diverse alternative.

Poter essere giudicati meritualmente per le proprie azioni. Coinvolge la libertà.

Capacità di compiere scelte non causate da fattori esterni.

Le azioni sono completamente determinate da fattori esterni, senza libertà di scelta.

L'idea che non tutti gli eventi sono determinati da cause precedenti.

L'idea che il nostro destino sia influenzato dai corpi celesti.

La convinzione che Dio abbia un piano predefinito per la nostra vita.

L'idea che il passato influenzi il presente e il futuro, attraverso il contesto e l'educazione.

La credenza che il futuro sia determinato da leggi logiche.

La credenza che l'intelletto determini la nostra volontà.

Pre-destinazione o destino ineluttabile.

L'ordine stabilito da Dio che determina gli eventi.

Gli eventi imprevedibili e mutevoli che possono influenzare il destino.

La capacità di scegliere in modo autonomo.

Le tre dee greche del destino: Cloto, Lachesi e Atropos.

Spirito guida o demone personale nella filosofia greca.

Il percorso predeterminato della vita umana.

Influenze celesti e cosmiche che secondo alcuni filosofi agiscono sul destino umano.

La successione di eventi passati influenzati sulle azioni attuali.

La libertà umana, secondo Platone, si fonda sulla razionalità e sulla capacità di agire moralmente tramite la volontà. Gli uomini sono responsabili delle proprie scelte, ma la provvidenza (pronoia) divina guida le cose verso il bene.

Il concetto platonico di "disegno" divino che organizza la vita umana verso il bene, ma senza interferire con le scelte umane.

Gli esseri umani sono principi delle proprie azioni, e quindi in parte responsabili delle loro azioni. Il merito e il demerito valgono per le azioni di cui siamo causa.

Per Aristotele, un'azione è volontaria se il suo principio interno all'agente e se costui ne conosce gli aspetti.

Azioni non volontarie perchè in balia di forze esterne e senza la partecipazione dell'agente, come ad esempio, essere trasportati dal vento.

Visione materialista che afferma che ogni evento è determinato da cause fisiche passate. Esiste un piccolo spazio di indeterminismo legato al 'clinamen'.

Il piccolo margine di indeterminismo nell'epicureismo, rappresentato dalla possibilità casuale di deviazione degli atomi dal loro percorso.

La ragione universale e divina per gli Stoici, che regola il cosmo e rappresenta il disegno provvidenziale.

La dottrina filosofica che afferma che tutto ciò che esiste è materiale.

La teoria che afferma che la materia è composta da particelle indivisibili chiamate atomi.

Figura divina che organizza il cosmo in modo armonico, ma senza influenzare le scelte umane.

Un'idea di individuo che riconosce l'influenza del contesto sociale e storico sulle sue scelte, in contrapposizione a un'idea di individuo isolato e autonomo.

Il dibattito tra l'influenza delle scelte individuali (libero arbitrio) e l'influenza degli eventi esterni (fortuna) nel determinare il corso della storia.

La capacità di un individuo di utilizzare la sua intelligenza e la sua saggezza per comprendere le opportunità e le sfide del momento e agire di conseguenza.

Macchiavelli interpreta la virtu' come 'prudenza', una capacità di analisi politica e strategica che permette di controllare la fortuna.

Un'opera politica che esplora la natura del potere e il ruolo della virtu' e della fortuna nei processi decisionali di un principe.

Secondo Macchiavelli, la fortuna rappresenta metà del corso degli eventi. La natura umana, però, ha ancora il potere di influenzare l'altra metà.

Macchiavelli suggerisce che l'uomo ha un margine di autonomia nelle proprie azioni, con la capacità di resistere e influenzare la fortuna.

La filosofia politica di Macchiavelli non è priva di contraddizioni nel trattare il rapporto tra libera volontà e fortuna.

Secondo Macchiavelli, diversi fattori oltre alla virtu' possono influenzare il corso degli eventi, come la provvidenza divina, la storia e le influenze astrali.

Un'influenza divina che potrebbe determinare o condizionare gli eventi storici.

L'idea che la storia si ripeta ciclicamente, con eventi simili che si verificano in diverse epoche.

Crisippo sostiene che Dio, con la sua saggezza, ha armonizzato il bene e il male in un unico ordine universale. Tuttavia, i perversi non riescono a vedere questa armonia, perseguendo solo i loro interessi egoistici.

Crisippo crede che gli uomini, se capissero la legge universale di Dio, avrebbero una vita migliore. Purtroppo, molti la ignorano, inseguendo vizi e desideri egoistici.

Secondo Crisippo, gli uomini sono spesso accecati dalla loro ignoranza, non riuscendo a cogliere la saggezza divina che li guida. Questo li porta a sbagliare strada e a perseguire il male.

Dio, secondo Crisippo, governa il mondo con giustizia. Gli uomini dovrebbero cercare di vivere in armonia con questa giustizia, onorando Dio con le loro azioni.

Crisippo afferma che, senza Dio, nulla può essere compiuto sulla Terra, né nel cielo né nel mare. Solo il male può agire autonomamente, ma Dio ha il potere di riportare l'ordine.

Boezio si sottomette al volere di Dio, anche se questo comporta sofferenze. Riconosce che, anche negando la sua volontà, sarebbe comunque sottoposto al potere divino.

Boezio crede che i Fati conducano gli uomini, sia quelli che vogliono essere guidati sia quelli che resistono. La libertà sembra essere un'illusione, ma l'uomo virtuoso accetta la sua sorte con dignità.

Boezio crede che la libertà sia legata alla ragione. Quando la ragione ci guida, possiamo compiere scelte libere da condizionamenti esterni.

Secondo Boezio, essere liberi significa essere in grado di scegliere autonomamente, seguendo il proprio giudizio. Le nostre azioni devono avere origine da noi stessi, non da forze esterne.

Boezio afferma che siamo noi stessi i principi delle nostre azioni. Ciò significa che abbiamo il potere di essere causa dei nostri atti e di influenzare gli eventi.

Boezio paragona la fortuna a una ruota che gira in continuazione, portando alti e bassi nella vita. Nessuno è immune dai suoi cambiamenti imprevedibili.

Boezio riconcilia il concetto di fortuna con la dottrina cristiana. La fortuna è un movimento impresso da Dio sulla natura, che segue un disegno provvidenziale.

Secondo Boezio, non si può controllare la ruota della fortuna. È insaziabile nella sua vorticosa corsa, e chi cerca di fermarla sarà inevitabilmente trascinato.

Boezio riconosce che la nostra libertà è limitata da diversi fattori, come la materia, le passioni, la provvidenza divina e la fortuna.

La fortuna, secondo Boezio, è un aspetto del destino stabilito da Dio al momento della creazione. Afferma che la fortuna non è un evento casuale, ma parte del piano divino che guida il mondo.

La ruota della fortuna è spesso raffigurata in opere d'arte, rappresentando la volubilità del destino. Ogni persona potrebbe trovarsi in cima o in basso, in un costante ciclo di ascesa e caduta.

Un individuo che riconosce connessioni occulte tra fenomeni naturali, riuscendo a interagire con le forze della natura.

L'anima del cosmo, un principio universale che conferisce ordine e gerarchia a tutto ciò che esiste.

La profonda connessione tra ogni parte della creazione, sottoposta all'ordine strutturato dalla divinità.

Rappresentazione dell'uomo in cui le parti del corpo sono associate ai segni zodiacali, influenzando la salute e il destino.

L'arte di prevedere eventi futuri, in particolare calamità e crimini, attraverso l'osservazione delle stelle.

La capacità umana di elevazione intellettuale e morale, che permette di trascendere le limitazioni materiali.

Il complesso legame tra l'agire umano e gli eventi imprevedibili della vita, spesso interpretati come il destino.

Il rifiuto dell'influenza diretta delle stelle sul destino umano, sottolineando la libertà di scelta e azione.

La capacità di affrontare e gestire le avversità della vita tramite l'intelligenza e la prudenza.

La facoltà di autodeterminazione, di scegliere liberamente e di plasmare il proprio destino.

Un celebre discorso di Giovanni Pico della Mirandola che celebra la dignità e libertà dell'uomo.

L'uomo, secondo Pico, è posto in una posizione privilegiata, libero di scegliere tra il bene e il male.

L'uomo è soggetto a leggi naturali, ma conserva la libertà di scegliere come agire, diventando egli stesso causa delle proprie azioni.

L'influenza degli astri e dei corpi celesti sul destino degli uomini.

Ritorno alle teorie di Lucrezio sul materialismo e l'atomismo.

Il movimento degli atomi determina il mondo fisico secondo Lucrezio.

Pico della Mirandola critica l'astrologia, sostenendo che il cielo non può essere causa universale e uniforme degli eventi terreni. L'uomo è dotato di libero arbitrio e la sua anima è superiore al cielo. La vera causa degli eventi è Dio, che ha stabilito un piano divino per il mondo, ma ha anche dato all'uomo la libertà di scelta.

Per Pico, il fato corrisponde al piano divino di Dio, ma questo piano non limita il libero arbitrio umano. Dio ha voluto che l'uomo fosse libero, e la libertà di scegliere è un elemento essenziale della sua creazione.

Pico critica l'idea che il cielo sia eccessivamente interessato alle vicende terrene, paragonando gli eventi umani a una formicaia vista da un punto di vista elevato. L'uomo tende a sopravvalutare la propria importanza nel contesto cosmico.

Pico condanna la magia, considerandola un'amalgama di idolatria, astrologia e superstizione. La vera comprensione della natura richiede un approccio razionale e scientifico, non occulto.

Pico critica la teoria secondo cui è possibile prevedere grandi eventi collettivi, anche religiosi, attraverso le congiunzioni astrali. Sostiene che nessuna religione dipende dalle stelle e che l'astrologia è empietà.

Pietro Pomponazzi si concentra sul dibattito sul determinismo astrologico, cercando di dimostrare che tutti gli eventi, anche quelli soprannaturali, possono essere spiegati razionalmente attraverso l'influenza del mondo celeste.

Biagio Pelacani da Parma, importante figura nel dibattito medievale, sostiene una visione materialista dell'astrologia, secondo cui tutti gli eventi terreni sono causati dai movimenti celesti.

Pelacani afferma che l'influenza astrale è la causa universale degli eventi, anche se produce effetti molteplici e singolari. L'astrologia, per lui, è una scienza fondamentale, al pari della teologia.

Pomponazzi distingue tra gli aspetti scientifici e religiosi/magici dell'astrologia. L'influsso astrologico deriva da leggi naturali, non da forze soprannaturali. L'astrologia è quindi una branca della scienza che studia le leggi naturali.

Pomponazzi afferma che gli astri influenzano sia gli individui che gli eventi storici, come la nascita e la caduta di imperi, la nascita delle religioni.

Un'opera fondamentale di Pomponazzi che affronta i problemi di fato e fortuna, scritta durante un periodo di grandi cambiamenti religiosi. Il libro si basa sulla rilettura di opere classiche e medievali sul destino e la libertà.

Pomponazzi sostiene che la volontà umana è comunque soggetta all'influenza astrale. La libertà e la capacità di fare scelte sono solo un'illusione, frutto della nostra ignoranza.

Pomponazzi sostiene che il destino è un sistema di cause necessario e ineludibile. La contingenza non rappresenta una realtà, ma solo la nostra incapacità conoscitiva.

L'umanesimo civile si concentra sulla dimensione politica dell'agire umano, analizzando la teoria della responsabilità individuale sia in relazione alla salvezza dell'uomo che al contesto sociale, politico e storico.