Codice della Proprietà Industriale - Marchi

Il Codice della proprietà industriale, emanato con D.Lgs. 10 febbraio 2005, regolamenta la disciplina del marchio, fornendo un quadro più ampio e dettagliato rispetto al Codice Civile.

L'articolo 7 del Codice della proprietà industriale stabilisce quali segni possono essere registrati come marchio d'impresa. Questi segni includono parole, disegni, lettere, numeri, suoni, forma del prodotto o della confezione, combinazioni di colori, ecc.

Un marchio d'impresa deve essere in grado di distinguere i prodotti o servizi di un'azienda da quelli di altre aziende. Inoltre, deve essere rappresentato nel registro in modo chiaro e preciso, per consentire alle autorità e al pubblico di identificare l'oggetto della protezione conferita al titolare.

Il marchio d'impresa si ottiene tramite la registrazione, procedura che conferisce esclusività al titolare sull'utilizzo del marchio.

Un marchio debole è un segno distintivo che non ha una forte caratteristica distintiva e rischia di essere confuso con altri marchi simili. Ad esempio, il nome 'Apple' è considerato un marchio debole, non essendo connotato da segni distintivi forti.

Un marchio non può essere registrato se viola una norma o se incoraggia comportamenti illegali. Ad esempio, non si potrebbe registrare come marchio un segno che promuove attività illecite o che utilizza simboli vietati dalla legge (come quelli legati a organizzazioni criminali).

Si riferisce a norme di moralità e decenza comunemente accettate dalla società. Un marchio non può essere offensivo, volgare o contrario alle convenzioni morali condivise. Ad esempio, un segno contenente oscenità, immagini offensive o messaggi che promuovono la violenza o il razzismo sarebbe contrario al buon costume.

Un concetto che riguarda la sicurezza, il benessere e la stabilità della società. Un marchio che minaccia l'ordine pubblico (ad esempio, promuovendo il terrorismo o l'incitamento alla violenza) non può essere registrato.

Un marchio deve indicare cose vere, non può ingannare il consumatore per provenienza geografica, qualità, et cetera. Il marchio deve rispettare, dunque, i principi di liceità e verità, deve dichiarare informazioni veritiere e non informazioni che possano ingannare e che rispettino la legge.

Un marchio deve essere in grado di distinguere i prodotti o servizi di un'azienda da quelli di altre aziende.

I segni che consistono esclusivamente in segni divenuti di uso comune nel linguaggio corrente o negli usi costanti del commercio non possono essere registrati come marchio d'impresa.

Le denominazioni generiche di prodotti o servizi o le indicazioni descrittive non possono essere registrate come marchio d'impresa.

I segni che prima della domanda di registrazione, a seguito dell'uso che ne sia stato fatto, abbiano acquistato carattere distintivo, possono essere registrati come marchio d'impresa.

Se un marchio perde la sua capacità distintiva a causa dell'attività o dell'inattività del suo titolare, può decadere.

Il marchio non può essere dichiarato o considerato nullo se prima della proposizione della domanda o dell'eccezione di nullità, il segno che ne forma oggetto, a seguito dell'uso che ne è stato fatto, ha acquistato carattere distintivo.

Un marchio deve essere diverso da altri segni e non può essere una denominazione generica o un'indicazione descrittiva del prodotto o servizio.

Un marchio che diventa di uso comune per un prodotto perde la sua capacità distintiva e non può essere più registrato come marchio.

Un marchio può essere registrato in diversi settori del mercato se i prodotti o servizi non sono in competizione.

Un marchio noto può essere esteso a prodotti e servizi diversi dalla categoria originale.

Un marchio deve essere lecito, distintivo, vero e nuovo per poter essere registrato.

Un marchio non può essere identico o simile a un marchio già registrato per prodotti o servizi simili, per evitare confusione del pubblico.

Un marchio è considerato noto se è ampiamente riconosciuto dal pubblico, anche senza essere registrato.

Se un marchio è utilizzato in un'area locale prima della registrazione, il suo utilizzatore precedente ha il diritto di continuare a utilizzarlo anche dopo la registrazione del marchio.

La registrazione di un marchio dura dieci anni e può essere rinnovata per altri dieci anni.

L'articolo 12 del Codice della Proprietà Industriale definisce i requisiti per ottenere la registrazione di un marchio.

L'articolo 15 del Codice della Proprietà Industriale stabilisce la durata della registrazione di un marchio.

L'articolo 16 del Codice della Proprietà Industriale regola la procedura per rinnovare la registrazione di un marchio.

Il marchio deve essere rappresentato in modo chiaro e preciso nel Registro dei Marchi.

Il rinnovo di un marchio che è stato trasferito per una parte dei prodotti o servizi viene effettuato separatamente dai rispettivi titolari.

Se un marchio è stato trasferito parzialmente, i nuovi titolari devono rinnovare il marchio separatamente per i prodotti o servizi di loro competenza.

Un marchio che viene utilizzato per identificare più prodotti o servizi che appartengono alla stessa azienda, ma che possono essere di tipologie diverse.

Un marchio ad ombrello può essere soggetto a decadenza se non viene utilizzato effettivamente per tutti i prodotti o servizi per cui è stato registrato.

Il marchio deve essere utilizzato effettivamente entro cinque anni dalla registrazione per i prodotti o servizi per cui è stato registrato.

Se un marchio non viene utilizzato entro cinque anni dalla registrazione, può decadere dalla protezione, salvo che per motivi legittimi.

La decadenza del marchio viene dichiarata dal giudice in un caso di tutela, cioè quando un terzo tira fuori la questione.

Un marchio è nullo se manca uno dei requisiti di validità, come novità, verità, liceità e distintività.

L'ufficio che registra il marchio non verifica tutti i requisiti di validità, la cui mancanza può essere fatta valere successivamente in tribunale.

Un marchio che viene utilizzato da un'associazione o da un consorzio di imprenditori per garantire l'origine, la natura o la qualità dei prodotti.

Il marchio collettivo si aggiunge al marchio di produzione dell'imprenditore e ne garantisce l'origine, la natura o la qualità.

I diritti del titolare del marchio registrato consistono nella facoltà di fare uso esclusivo del marchio.

Il titolare del marchio registrato ha il diritto di vietare ai terzi l'uso di un segno identico o simile al suo marchio per prodotti o servizi identici o affini.

Il marchio può essere trasferito per la totalità o per una parte dei prodotti o servizi per cui è stato registrato.

Il titolare del marchio può concedere a terzi il diritto di utilizzarlo per un periodo di tempo determinato e dietro corrispettivo. In questo modo, più produttori possono produrre lo stesso bene.

È un tipo di licenza di marchio in cui il licenziante fornisce non solo il diritto di usare il marchio, ma anche il know-how necessario per produrre e vendere il prodotto o servizio.

Il titolare del marchio può far valere il suo diritto all'uso esclusivo del marchio contro il licenziatario che violi le condizioni del contratto di licenza.

Si riferisce alla protezione legale data alle indicazioni geografiche e alle denominazioni di origine dei prodotti. Queste indicazioni identificano un luogo di origine e le qualità specifiche del prodotto.

L'utilizzo di indicazioni geografiche o denominazioni di origine in modo da ingannare il pubblico o sfruttare indebitamente la reputazione di un luogo è vietato.

Le indicazioni geografiche devono essere tutelate per evitare che prodotti non genuini si facciano passare per prodotti originali provenienti da un determinato luogo.

La disciplina delle indicazioni geografiche garantisce che l'utilizzo di queste denominazioni sia conforme alle regole che ne regolano l'uso, evitando abusi e garanzie falsate.

Le indicazioni geografiche, come DOP, IGP (et cetera), sono utilizzate per certificare la provenienza e la qualità di un prodotto. Servono per guidare i consumatori sulla qualità e l'autenticità dei prodotti.

L'utilizzo di denominazioni geografiche come "Barolo" indica contemporaneamente il luogo di origine e la qualità del prodotto.

Le indicazioni geografiche sono tutelate per evitare l'utilizzo abusivo da parte di chi vuole sfruttare la reputazione di un luogo per vendere prodotti non autentici.