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Gruppi di individui uniti da principi e valori condivisi per il bene comune e l'interesse generale. Sono strumenti di contro-potere alla monarchia, limitando il potere assoluto e articolano la rappresentanza.

Sistemico/funzionale, si chiedeva cosa facessero i partiti all'interno del sistema politico.

Visti come strumenti per rafforzare lo Stato e compatibili con l'interesse generale; non erano considerati come un pericolo.

Idea plurale di rappresentanza che rafforza il sistema politico e lo rende stabile.

In Burke, i partiti limitano il potere del monarca e articolano la rappresentanza.

Sociologo bielorusso che studiò la democrazia e i partiti politici, fondando la sociologia politica moderna.

Fu un membro della Duma per un breve periodo, oltre che sociologo.

In Europa continentale, i partiti erano visti come uno Stato dentro lo Stato, pericolosi per lo Stato stesso, mentre in UK erano considerati positivi per il rafforzamento dello Stato.

I partiti competono per il potere, utilizzando risorse pubbliche e politiche per vincere le elezioni, influenzando la democrazia interna e l'autonomia degli eletti.

Processo competitivo per la conquista del potere nelle democrazie, che porta i partiti a promuovere interessi particolari, riducendo la democrazia interna e l'autonomia degli eletti.

L'organizzazione interna dei partiti, che influisce sulla competizione elettorale.

La capacità degli eletti di agire nell'interesse della nazione, diminuita a causa dell'influenza dei partiti.

I parlamentari rispondono in primis al partito in cui sono iscritti.

I partiti, secondo l'autore, antepongono gli interessi di partito all'interesse generale, abusando delle risorse pubbliche.

Sistema politico dei paesi anglosassoni con elementi comuni e differenze, soprattutto nella composizione interna dei partiti.

Diversi orientamenti politici all'interno di un partito, che possono portare a risultati positivi o negativi, a seconda della capacità di convergenza.

Periodo di conflitti politici e religiosi in Inghilterra, culminati con cambiamenti sostanziali nel sistema di governo.

Sistema di governo inglese in cui il potere del monarca è limitato da un parlamento.

Dinastia che governò l'Inghilterra durante le rivoluzioni e che vide il consolidamento del potere parlamentare.

Periodo di governo dittatoriale di Oliver Cromwell in Inghilterra, (1653-1658).

Periodo repubblicano inglese, che seguì la destituzione della monarchia degli Stuart durante la dittatura di Cromwell.

Rivoluzione inglese del 1688-89 in cui il Parlamento depose Giacomo II Stuart e prese il controllo del potere.

Organo legislativo che in Inghilterra guadagnò sempre più potere durante le rivoluzioni.

Gruppi religiosi presenti in Inghilterra che portarono a conflitti politici e religiosi

Il sistema elettorale inglese si basa sul principio della rappresentanza plurale, dove i collegi elettorali sono disegnati per riflettere la diversità sociale del territorio. Ciò ha portato alla nascita di due principali partiti politici: i Tories e gli Whigs.

I collegi elettorali in Inghilterra erano di due tipi: contee, dominate dai nobili che supportavano i Tories, e borghi/città, che ospitavano attività commerciali e artigianali e favorivano gli Whigs.

Fino al 1832 solo una piccola percentuale della popolazione poteva votare in Inghilterra. I requisiti includevano l'età, il censo, l'alfabetizzazione, il sesso e l'istruzione.

Il Bill of Rights del 1689 ha rafforzato il Parlamento rispetto alla Corona. Ciò ha portato a un cambiamento significativo nel bilanciamento dei poteri.

Il sistema inglese si basa su un parlamento con due camere: la Camera dei Lords (aristocratica) e la Camera dei Comuni (democratica). Questo sistema riflette i tre principi fondamentali del sistema inglese: bilanciamento dei poteri, monarchico e democratico.

La combinazione di un Parlamento forte, un sistema elettorale maggioritario e un elettorato ristretto ha portato alla formazione di due partiti politici dominanti in Inghilterra: i Tories e gli Whigs.

I Tories e gli Whigs erano due partiti politici con visioni diverse. I Tories erano legati alle tradizioni e alla monarchia, mentre gli Whigs appoggiavano il libero mercato e il progresso. Entrambi erano influenzati dalle varie articolazioni sociali del tempo, il che ha portato a un sistema di rappresentanza plurale.

Tories e Whigs si distinguevano per la loro visione del potere: i Tories erano più vicini alla monarchia ed erano spesso i proprietari terrieri, mentre gli Whigs avevano un'ideologia più liberale e si focalizzavano sul commercio e l'artigianato.

Un movimento politico e sociale britannico che promuove il socialismo attraverso un processo graduale di riforme.

Un processo che mira a ridurre le disparità tra le classi sociali, avvicinando le classi meno abbienti a quelle più abbienti.

Modifiche graduali apportate alle istituzioni esistenti per avvicinarle ai principi del socialismo.

Un percorso lento e progressivo per raggiungere il socialismo attraverso successive riforme, anziché con una rivoluzione.

Un atto legislativo britannico che ampliava l'elettorato e ridisegnava le circoscrizioni elettorali.

Un sistema di governo basato sul dibattito e la negoziazione tra diverse forze politiche, tipico dell'Inghilterra prima del Reform Act III.

Un sistema di governo basato sui partiti politici, dove il partito di maggioranza elegge il governo.

La distanza tra la società reale, con le sue esigenze e problemi, e le istituzioni che dovrebbero rappresentarla.