Capitolo 1 - Diritti dell'Allievo e Paternalismo

Lo Stato deve rispettare la scelta dei genitori di educare i propri figli in base alle loro convinzioni religiose e filosofiche.

Ogni persona ha il diritto di esprimere la propria personalità.

La libertà personale, fisica e morale è garantita dalla Costituzione.

La scelta di scuole alternative alle istituzioni pubbliche è consentita ai genitori, purché rispettino i requisiti fondamentali dell'istruzione.

I diritti individuali possono essere limitati per legge solo se necessario per un interesse pubblico e seguendo il principio di proporzionalità.

L'idea che i minori siano individui passivi che necessitano di protezione da parte degli adulti.

Il minore è considerato un soggetto attivo con diritti di libertà, non solo di protezione.

I diritti di libertà non implicano necessariamente un intervento da parte di terzi.

Il minore è un soggetto con diritti e responsabilità.

L'approccio che enfatizza la tutela e la protezione del minore.

Favorisce l'inserimento dei cittadini nella società grazie ad una buona formazione di base e ricorrente.

Promuove il principio di parità tra uomo e donna, correggere gli scompensi socioculturali e ridurre ostacoli che pregiudicano la formazione degli allievi.

Educa alla scelta consapevole di un proprio ruolo attraverso la trasmissione degli elementi fondamentali della cultura del Paese.

Sviluppa il senso di responsabilità ed educa alla pace, al rispetto dell'ambiente e agli ideali democratici.

Esiste una pluralità di fonti educative legittime, ciò è la condizione normale di una società democratica e pluralista.

Il diritto di definire le priorità religiose nelle scuole private è limitato.

La scuola pubblica si basa su valori umanistici e democratici.

Le scuole private non possono essere sottoposte a influenze pedagogiche o filosofiche contrarie ai fini della scuola pubblica.

L'autorizzazione per una scuola privata viene negata se la scuola non garantisce l'adesione ai valori della scuola pubblica.

L'ufficio della pubblica istruzione e il Consiglio di Stato hanno negato l'autorizzazione ad una scuola privata.

La scuola dovrebbe collaborare con le famiglie e le altre istituzioni educative per promuovere lo sviluppo armonioso degli studenti.

Il principio della neutralità dell'insegnamento significa che la scuola non deve favorire o discriminare alcuna visione religiosa, politica o filosofica.

Secondo Kelsen, lo Stato, inclusa la scuola e i docenti, dovrebbe rimanere neutrale rispetto a qualsiasi opinione accettata liberamente dai cittadini.

Rawls sostiene che lo Stato, inclusi la scuola e i docenti, deve rimanere neutrale nei confronti di visioni, credenze e dottrine particolari su cui non c'è un consenso unanime, come quelle di natura religiosa, filosofica o politica.

La neutralità dello Stato (e della scuola) non preclude l'insegnamento dei valori fondamentali della democrazia, come la libertà, l'uguaglianza e il rispetto reciproco.

L'insegnante è in grado di esprimere un'opinione chiara e motivata sui temi trattati in classe, pur mostrando rispetto per le diverse prospettive.

L'insegnante ha un'approfondita conoscenza della materia che insegna e la presenta in modo completo ed equilibrato, includendo diverse opinioni.

L'insegnante riconosce l'importanza di favorire il pensiero critico negli studenti, incoraggiandoli a mettere in discussione le informazioni e a formulare giudizi indipendenti.

L'insegnante comprende l'importanza del suo ruolo nella formazione degli studenti e nella trasmissione di valori importanti per la società.

L'insegnante è in grado di creare un ambiente collaborativo e positivo in classe, coinvolgendo attivamente i genitori nel processo educativo dei figli.