Atti Linguistici e Comunicazione

Un atto linguistico che esprime un'idea o una convinzione sul mondo.

Un atto linguistico che cerca di far fare qualcosa all'interlocutore.

Un atto linguistico in cui il parlante si impegna a fare qualcosa in futuro.

Un atto linguistico che esprime sentimenti o emozioni.

Un atto linguistico che cambia uno stato del mondo attraverso le parole.

Il significato delle parole.

Il significato delle parole nel contesto in cui vengono usate.

Un'affermazione che descrive la realtà.

Una frase che ha lo scopo di esprimere un'opinione o un giudizio.

Il significato letterale delle parole pronunciate. È ciò che la frase dice.

L'intenzione dietro la frase. Cosa vuole fare il parlante con le sue parole?

L'effetto che la frase ha sull'ascoltatore. Cosa fa l'ascoltatore dopo aver sentito la frase?

Teoria che studia il linguaggio come strumento per compiere azioni. Le parole non sono solo parole, ma azioni.

Branca della linguistica che studia come le persone usano il linguaggio nei vari contesti.

Il significato letterale di una frase. È il significato universale e indipendente dal contesto.

Il significato che emerge dal contesto e dall'intenzione del parlante. Dipende dalla situazione specifica in cui la frase viene detta.

Verbi che, pronunciati, realizzano l'azione che descrivono: ES. ti licenzio.

Sono al presente e detti in prima persona. ES. ti licenzio.

Il significato letterale della frase può essere diverso dall'effetto che la frase ha sull'ascoltatore.

La forma concreta di un morfema, ad esempio "ven-" in "venire".

Varianti dello stesso morfema, ad esempio "ven-, veng-, verr-" per il verbo "venire".

Quando un morfema cambia forma senza cambiare il suo significato, ad esempio "acqua" e "idrico".

Morfemi che indicano differenze grammaticali, ma non sono visibili nella forma della parola, ad esempio "sheep" per singolare e plurale.

Morfemi che cambiano il suono della radice della parola, ad esempio "foot" e "feet".

Morfemi che contengono più significati contemporaneamente, ad esempio la "e" in "buone" indica sia il femminile che il plurale.

Morfemi che creano nuove parole, ad esempio "felice" -> "infelice".

Morfemi che indicano genere, numero, tempo e si applicano a parole che cambiano forma, ad esempio "gatto" -> "gatti".

Aggiungere un suffisso alla parola di base per creare una nuova parola, ad esempio "barba" -> "barbiere".

Aggiungere un prefisso alla parola di base per creare una nuova parola, ad esempio "legale" -> "illegale".

La morfologia è lo studio della struttura interna delle parole, ovvero come i morfemi si combinano per formare parole più complesse.

L'ordine dei morfemi all'interno di una parola è fisso. Ad esempio, in "dentale", il morfema "dent-" viene prima del morfema "-al".

I confini tra i morfemi corrispondono a possibili pause nella parola. Ad esempio, in "dentale", possiamo fare una pausa tra "dent" e "ale".

Nella scrittura, i morfemi sono separati. Ad esempio, in "dentale", "dent" e "ale" sono scritti separatamente.

Quando pronunciamo una parola, non interrompiamo i suoni al suo interno. Ad esempio, in "dentale", non c'è una pausa netta tra "dent" e "ale" quando parliamo.

L'analisi morfologica studia come le parole sono formate dalla combinazione di morfemi.

Un esempio di morfema è "dent"

Un esempio di parola con due morfemi è "dentale"

La morfologia ci aiuta a comprendere come le parole siano costruite e come si relazionano tra loro.